31 Dicembre

Polonia e Russia, battaglia di fine anno su passato (e presente)

Guerra e pace. Il premier polacco Mateusz Morawiecki replica alle dichiarazioni del presidente russo Vladimir Putin. L'ondata del Novecento non finisce mai. Un viaggio di Marco Patricelli nelle pagine (dimenticate) della storia tra Varsavia e Mosca

di Marco Patricelli

Le scintille diplomatiche tra Russia e Polonia rinfocolano rivalità vecchie di secoli e attriti al calor bianco del Novecento. Il premier polacco Mateusz Morawiecki replica per le rime alle dichiarazioni del presidente Vladimir Putin nel consueto discorso di fine anno in cui non sono mancati accenni al vicino Paese slavo, con cui i rapporti sono tradizionalmente non dei migliori. "Il presidente Putin ha mentito sulla Polonia in numerose occasioni e lo ha sempre fatto deliberatamente. Questo di solito accade quando le autorità russe avvertono pressioni internazionali legate alle loro attività, e la pressione non viene esercitata sulla scena geopolitica storica ma contemporanea", ha chiosato Morawiecki. Già l’Istituto polacco per la memoria aveva stigmatizzato le parole di Putin sul fatto che l’Armata Rossa il 17 settembre 1939 era entrata in Polonia "dopo che il governo polacco aveva perso il controllo delle sue forze armate e di quello che stava accadendo nel territorio nazionale"; il presidente della Federazione Russa aveva poi rincarato la dose sostenendo che all’epoca il governo polacco "si trovava da qualche parte in una zona del confine polacco-romeno".

Diavolo d’un Putin, specialista nel rigirare le frittate della storia. Ma poiché le frittate si fanno rompendo le uova, ecco che Morawiecki ritira fuori dai gusci della propaganda sovietica quelle imbarazzantissime pagine del Novecento che alla sinistra, anche italiana, danno l’orticaria, e ai pruriti fanno solitamente seguito imbarazzi, minimizzazioni e manipolazioni nel tentativo di spostare la prospettiva. Il Patto Ribbentrop-Molotov del 23 agosto 1939, come ormai anche gli storici più sprovveduti sanno, non era un patto di non aggressione (come venne definito all’epoca e come reiterato formalmente da una storiografia accondiscendente o schierata), ma un vero e proprio patto di alleanza, che non disinnescava un’eventuale guerra ma ne poneva concretamente le premesse: era tutto scritto nel protocollo...


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