2 Gennaio

Erdogan si muove veloce. Sì alle truppe turche in Libia

Via libera del parlamento di Ankara, 325 favorevoli e 184 contrari. Missione di un anno, intervento "rapido e dinamico". Il presidente turco ha informato Trump, la Casa Bianca: no a ingerenze (ma lascia fare). L'Europa: non violare l'embargo sulle armi. Egitto, il presidente Sisi convoca una riunione d'emergenza. La battaglia del gas e il risiko del Mediterraneo Orientale

Che succede? La notizia viene da Ankara, è arrivato il via libera all'invio dei soldati turchi in Libia. Il Parlamento ha approvato la mozione per l'invio di truppe a sostegno del governo di Tripoli. La mozione è passata con 325 voti a favore su 600 parlamentari. Lo speaker dell'Assemblea nazionale, Mustafa Sentop, ha comunicato che hanno votato contro la missione 184 parlamentari. Erdogan sta muovendo i pezzi sulla scacchiera a tutta velocità, il voto di oggi anticipa di sei giorni quello che era stato calendarizzato in un primo momento per l'8 gennaio, il presidente turco sta giocando d'anticipo. 

Condizioni climatiche? "Khalifa Haftar, il responsabile dell'offensiva su Tripoli a questo punto non ha altra scelta che arrendersi o suicidarsi", ha dichiarato il ministro dell'Interno del governo di Tripoli, Fathi Bashaga. Dall'altra parte del fiume, Haftar continua la sua campagna militare: pare che le sue milizie stiano avanzando in alcuni quartieri di Tripoli, mentre Sky News Arab ha riferito dell'abbattimento a Sud di Tripoli di un drone turco da parte delle milizie del generale della Cirenaica. Ci sono tutti gli ingredienti per una guerriglia urbana da antologia del conflitto.

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Missione di un anno, intervento "rapido e dinamico"

Il 2020 parte a razzo con un nuovo scenario nel Mediterraneo. La mozione presentata dal governo turco prevede un impegno di un anno, con un intervento militare definito "rapido e dinamico", sarà adeguata in termini di "tempo, estensione, scopo e numero di soldati" per "garantire un cessate il fuoco, rilanciare un processo politico e favorire un ritorno alla diplomazia". Secondo l'esecutivo di Ankara "la situazione umanitaria è in predicato di peggiorare considerato che vengono presi di mira civili e infrastrutture civili. Gli scontri favoriscono le azioni di gruppi terroristici come Isis e al Qaeda e potrebbero causare fuga di civili ed emergenze umanitarie nel mar mediterraneo". Tutti fattori che secondo la presidenza della...


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