3 Gennaio

Ordine di Trump. Il generale Soleimani ucciso in Iraq

Pioggia di razzi all'aeroporto internazionale di Baghdad. La tv irachena: è morto Qassem Soleimani, il comandante delle forze al-Quds, l'unità speciale della Guardia della Rivoluzione iraniana. Teheran conferma. Il Pentagono: operazione condotta su ordine della Casa Bianca. Trump lancia un tweet con la bandiera americana. I sei punti chiave di una mossa pericolosa, destinata a provocare un terremoto geopolitico

Una notte ad altissima tensione in Iraq. Densa di fumo, fiammeggiante, una scia di morte e un presagio di un domani ancora più rovente. L'aeroporto internazionale di Baghdad è stato colpito da una pioggia di razzi, secondo fonti irachene ci sono otto morti. Strike dell'America. Tra i caduti c'è il generale iraniano Qassem Soleimani, il capo dell'unità speciale delle forze al-Quds dei Guardiani della Rivoluzione, l'uomo più potente dell'Iran dopo la guida spirituale, Ali Khamenei (con il quale Soleimani spesso appariva in pubblico) e il presidente Hassan Rouhani. Soleimani era a bordo di un convoglio colpito da una serie di razzi lanciati da un elicottero (o un drone).

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L'ordine di Trump (e il tweet con la bandiera americana)

Le Guardie della Rivoluzione iraniana hanno confermato la morte di Soleimani, definito "un martire". Da Washingon il Pentagono ha confermato l'operazione condotta su ordine della Casa Bianca, nota del Dipartimento della Difesa: 

Per ordine del presidente, l'esercito americano ha adottato misure difensive decisive per proteggere il personale americano all'estero uccidendo Qassem Soleimani.

Donald Trump ha lanciato un tweet con la bandiera americana, senza commento: 

Mentre stendiamo questa nota il quadro si sta chiarendo.

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La ricostruzione dello strike

All'inizio le testimonianze parlavano di un attacco con razzi katyusha all'aeroporto internazionale di Baghdad e di una seguente reazione degli americani, poi i fatti si sono ricomposti su uno strike mirato, ora confermato ufficialmente dagli Stati Uniti. Fonti anonime dell'amministrazione americana citate dall'agenzia Reuters (ore 02.33) avevano parlato di due obiettivi legati all'Iran. I due bersagli grossi erano Soleimani e l'altro nome importante - nella black list degli Stati Uniti - è quello di Abu Mehdi al-Mouhandis, il numero due di Hashed, una coalizione paramilitare filo-iraniana. 

L'auto in fiamme dopo l'attacco sulla strada dell'aeroporto di Baghdad

Siamo di fronte a un fatto di enorme importanza strategica: gli Stati Uniti...


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