5 Gennaio
L'Iran: nucleare no limits. La Turchia: truppe verso la Libia
Teheran annuncia il disimpegno dagli accordi del 2015 sul nucleare: "Abbandoniamo l'ultima limitazione, quella sul numero delle centrifughe". Il presidente turco annuncia la partenza dei soldati verso Tripoli. Gli scenari del Medio Oriente e del Mediterraneo si stanno allineando
BREAKING. Erdogan: le truppe turche si stanno "progressivamente" dirigendo verso la Libia. La storia sta allineando i teatri, tutto torna. Il Medio Oriente e il Mediterraneo sono il teatro di una sola rappresentazione, si sta ridisegnando l'ordine m0ndiale.
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BREAKING. L'Iran non rispetterà più nessuno degli impegni presi con l'accordo del 2015 sullo sviluppo del nucleare. Lo ha annunciato la tv iraniana citata dall'agenzia Associated Press. Per Teheran non sono più validi tutti i limiti dell'accordo, dall'arricchimento dell'uranio al numero di centrifughe. "L'Iran abbandona l'ultima limitazione pratica in base al Joint Comprehensive Plan of Action, che riguarda il numero delle centrifughe", così il governo iraniano in una nota. (news in aggiornamento).
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Che succede? I fatti rotolano a valanga, l'Iran prepara una risposta che non può permettersi (la guerra con gli Stati Uniti), i funerali di Soleimani nel paese hanno radunato una folla immensa (nella foto Ansa che apre List, gli iraniani sul ponte della città di Ahvaz) e sono l'occasione per il regime di scuotersi dallo shock, riannodare i fili di una politica che ha perso il suo stratega sul campo, Soleimani. La cerimonia funebre prevista per stasera a Teheran è stata cancellata a causa della massa di persone presenti nella città santa di Mashhad.
La prima risposta all'America Teheran la darà stasera con un annuncio sul programma nucleare e un probabile ulteriore disimpegno dagli obblighi internazionali stabiliti nell'accordo del 2015 che è già in fase avanzata di decomposizione, con l'arricchimento dell'uranio oltre i limiti consentiti. L'Iran potrebbe uscire del tutto o espellere gli ispettori. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Abbas Mousavi, lo ha confermato oggi in un intervento televisivo: "Riguardo la quinta fase, la decisione era già stata presa, ma considerando l'attuale situazione, saranno fatte alcune modifiche, in un importante incontro questa sera". Mossa dagli esiti imprevedibili, vedremo. In Libano il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah,...
BREAKING. Erdogan: le truppe turche si stanno "progressivamente" dirigendo verso la Libia. La storia sta allineando i teatri, tutto torna. Il Medio Oriente e il Mediterraneo sono il teatro di una sola rappresentazione, si sta ridisegnando l'ordine m0ndiale.
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BREAKING. L'Iran non rispetterà più nessuno degli impegni presi con l'accordo del 2015 sullo sviluppo del nucleare. Lo ha annunciato la tv iraniana citata dall'agenzia Associated Press. Per Teheran non sono più validi tutti i limiti dell'accordo, dall'arricchimento dell'uranio al numero di centrifughe. "L'Iran abbandona l'ultima limitazione pratica in base al Joint Comprehensive Plan of Action, che riguarda il numero delle centrifughe", così il governo iraniano in una nota. (news in aggiornamento).
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Che succede? I fatti rotolano a valanga, l'Iran prepara una risposta che non può permettersi (la guerra con gli Stati Uniti), i funerali di Soleimani nel paese hanno radunato una folla immensa (nella foto Ansa che apre List, gli iraniani sul ponte della città di Ahvaz) e sono l'occasione per il regime di scuotersi dallo shock, riannodare i fili di una politica che ha perso il suo stratega sul campo, Soleimani. La cerimonia funebre prevista per stasera a Teheran è stata cancellata a causa della massa di persone presenti nella città santa di Mashhad.
La prima risposta all'America Teheran la darà stasera con un annuncio sul programma nucleare e un probabile ulteriore disimpegno dagli obblighi internazionali stabiliti nell'accordo del 2015 che è già in fase avanzata di decomposizione, con l'arricchimento dell'uranio oltre i limiti consentiti. L'Iran potrebbe uscire del tutto o espellere gli ispettori. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Abbas Mousavi, lo ha confermato oggi in un intervento televisivo: "Riguardo la quinta fase, la decisione era già stata presa, ma considerando l'attuale situazione, saranno fatte alcune modifiche, in un importante incontro questa sera". Mossa dagli esiti imprevedibili, vedremo. In Libano il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, amico e alleato di Soleimani nelle operazioni militari (leggere anche alle voci "assassinio" e "strage") nelle guerre convenzionali e non, ha urlato: "L'esercito americano lo ha ucciso e ne pagherà il prezzo, i combattenti dell'onorevole resistenza sciita non lasceranno che rimanga un singolo soldato americano in Iraq". Nasrallah è esattamente quello che si vede (qui sotto, nella foto Ansa, nel suo intervento in tv di oggi), un uomo spietato, un nemico dell'Occidente.
L'Iraq nel frattempo ha fatto una doppia mossa per cercare di liberarsi dalla morsa della vendetta sciita: ha presentato una denuncia al Consiglio di Sicurezza Onu contro gli attacchi americani sul suo territorio e il parlamento ha votato una risoluzione dove si chiede al governo di ritirare la richiesta di assistenza internazionale per preservare la sovranità del paese. Credibile? La mossa è un boomerang, senza le forze e l'assistenza logistica degli Stati Uniti, l'Iraq cadrebbe in mano alle milizie ricostituite dell'Isis (o una nuova sigla di ispirazione sunnita), oppure sotto il dominio dell'Iran (sciita). È un paese tra due fuochi. Gli americani hanno speso migliaia di miliardi di dollari nella guerra e nelle infrastrutture, non lasceranno il loro unico vero avamposto in Medio Oriente. Un ritiro potrebbe perfino condurre allo smembramento del paese, una situazione simile a quella che sta distruggendo la Libia.
Il quadro iracheno e quello libico sono intrecciati. Tutto si tiene, impegno e disimpegno (americano), influenza e immanenza (della Russia), ascesa e accelerazione (della Turchia). Tutti sono in presenti in tutti gli scenari, con gli Stati Uniti che presidiano l'unico paese al quale per il momento non possono rinunciare, l'Iraq. La Libia è la metafora dello scenario, il caos. Il bombardamento che ha colpito ieri sera l'Accademia militare a Tripoli, causando la morte di almeno 28 cadetti ed il ferimento di altri 18, è il classico caso da guerriglia urbana: tutti accusano tutti. Il governo Serraj accusa l'esercito di Haftar, quest'ultimo smentisce e accusa i terroristi perché "l'esplosione ha avuto luogo dall'interno e non dall'esterno". Tripoli rischia di cadere, mentre Erdogan sta valutando quando muovere le truppe turche e piantare la bandiera rossa con la mezzaluna e la stella sulla capitale di un paese che esiste sulla mappa ma in realtà non c'è più. Qui si agitano il neo espansionismo ottomano, la longa manus della Russia, gli interessi energetici e territoriali dell'Egitto, la tempesta del Mediterraneo Orientale. L'Italia? Missing in no action.
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Stiamo surfando su una grande onda della Storia. Il signor Zeitgeist sta facendo girare le lancette dell'orologio vorticosamente, un fenomeno che produce una doppia dimensione: chi sta dentro e chi sta fuori. Dentro, ci sono le forze eterne della storia, gli imperi e i loro popoli; fuori, i disconnessi e perdenti. A questo giro di giostra, il Vecchio Mondo, l'Europa continentale che fu per secoli il centro di tutto, è fuori dal gioco. L'eliminazione di Qassem Soleimani, il capo carismatico della forza al-Quds, l'unità speciale della Guardia della Rivoluzione Iraniana, è un colpo di alabarda del Nuovo Mondo, l'impero americano, contro l'Antico Mondo, l'impero persiano. È l'eterna lotta tra i titani.
01
Petroliere, mine, droni, uccisioni e assalti
Il missile americano che ha ucciso Soleimani è la conseguenza di un azzardo e di un calcolo di Trump, il picco sismografico di una battaglia sempre più intensa che si combatte da mesi (sommati ai decenni e a varie amministrazioni della Casa Bianca) e in cui l'Iran ha giocato a alzare sempre più la posta, fino a colpire gli americani in Iraq. L'errore, il passo falso di Soleimani. Troppo. Anche per un presidente riluttante a fare la guerra come Trump. Fino all'uccisione di un contractor e all'assalto all'ambasciata americana a Baghdad l'amministrazione Trump aveva lasciato passare parecchia acqua (e piombo) sotto i ponti.
Il blocco e gli attentati alle petroliere con le prove della manina dei pasdaran iraniani che piazzano le mine nel Golfo:
Gli attacchi alle infrastrutture petrolifere dell'Arabia Saudita, via droni iraniani:
E poi la goccia che ha fatto traboccare il vaso, l'assassinio di un contractor americano, il blitz di risposta del Pentagono, la protesta con l'assalto all'ambasciata americana a Baghdad, l'ombra sinistra (non a caso rievocata da Trump) dell'assedio di quella a Teheran nel 1979, la "crisi degli ostaggi" con 52 cittadini americani prigionieri del regime khomeinista.
L'assalto all'ambasciata americana a Baghdad il 31 dicembre scorso (Foto Ansa)Soleimani ha giocato al tavolo da poker con Trump organizzando le milizie in Medio Oriente su almeno quattro fronti: Libano, Siria, Iraq e Yemen. Alla fine, quando ha toccato gli Stati Uniti, ha perso tutto.
02
Il primo botto del Ventennio
Così il 2020 è cominciato col botto. E a spararlo è stato Donald Trump, il Presidente di una nazione che oggi è riluttante a esercitare il suo ruolo tradizionale di superpotenza militare, ma storia, dimensioni e connessioni lo costringono a quel ruolo, più o meno in espansione, a seconda del contesto storico e dei cicli delle presidenze. Che cosa ha indotto Trump a ordinare l'attacco e l'uccisione di Qassem Soleimani a Baghdad? Tutto sconsigliava lo strike mirato: ci sono tensioni crescenti in Iraq, il personaggio è circondato da un'aura di leggenda, è una figura carismatica amata (e temuta) dagli iraniani e dalla comunità sciita in tutto il mondo. La sua eliminazione è un punto di non ritorno. Chiunque con questi elementi avrebbe chiuso il dossier, alzato il calice e continuato a brindare al 2020. Ma Trump è un uomo come tutti noi alla guida di un paese straordinario (nel bene e nel male): gli Stati Uniti d'America.
Sulla sua scrivania, tutti i giorni, arriva un report che si chiama The President's Daily Brief (PDB), è top secret, è prodotto dalla Cia e illustra al presidente tutte le operazioni coperte, le opzioni, i rischi e le opportunità.
Guardate questo documento di eccezionale importanza:
È una pagina del report del 6 agosto 2001 in cui la Cia dà conto delle notizie top secret sui piani di Osama Bin Laden per colpire gli Stati Uniti, compreso il dirottamento di un aereo.
Il PDB è una mappa che serve al Commander in Chief (che per la Costituzione americana è lo stesso presidente) per decidere. Questo report quotidiano spesso è associato a alcuni nomi presenti in una killing list, il database fu creato dall'amministrazione Obama, si chiama Disposition Matrix (cielo, il premio Nobel per la pace!), sono persone che costituiscono una minaccia per l'America e devono essere eliminate.
03
La guerra dei droni
Negli ultimi vent'anni lo sviluppo della tecnologia satellitare (mappe e gps), della sorveglianza di massa (intercettazione dello spettro elettromagnetico, vedere alla voce NSA) e dei droni (consigliamo la lettura del libro Drone Theory, di Gregoire Chamayou, qui l'edizione italiana) ha fornito all'antica arte dell'eliminazione (a sorpresa) del nemico, strumenti di grande precisione.
Il budget della Difesa americana per il 2020 prevede una spesa di 3,7 miliardi di dollari per i velivoli senza pilota e altri 927 milioni di dollari da investire in intelligenza artificiale e machine learning. La guerra dei robot. Precisi, non infallibili, come testimonia la lettura mozzafiato di Drone Theory.
Uccidere Soleimani è stato facile, un paio di missili e la sua auto è diventata un groviglio d'acciaio arroventato.
Soleimani non era un bersaglio che si nascondeva, i suoi spostamenti erano visibili. Il problema di Soleimani è stato quello di esser diventato troppo spregiudicato e ingombrante. Alla fine il generale ha incontrato Trump e dopo averlo sfidato in una battaglia virtuale da Game Of Thrones, è finito sotto la pioggia di missili Hellfire di un drone americano.
La parte difficile di questa storia non è stata l'execution, ma il prima e il dopo. Prima, la decisione dello strike da parte del presidente americano; dopo, l'analisi delle conseguenze sul terreno geopolitico e la strategia per attutirne l'impatto. Ora la parola d'ordine è de-escalation. Ci riusciranno?
04
Messaggio agli Ayatollah: Nessuno è più al sicuro
L'eliminazione di Soleimani è un grande successo militare e politico della Casa Bianca, questo è un punto incontrovertibile. Dice all'Iran che nessuno può sentirsi al sicuro e che l'America alla fine punisce i suoi nemici. Soleimani non era uno stinco di santo, era un professionista dell'assassinio, a lui facevano capo le forze al-Quds, specializzate nelle operazioni estere e non si tratta di missioni umanitarie. L'Iran è debole, colpito dalle sanzioni, ha perso il suo comandante e qualsiasi manuale di guerra insegna che in battaglia uccidere il condottiero è tutto.
Sul piano geopolitico, la caduta di Soleimani rafforza l'Arabia Saudita e la Turchia (e qui pensate alle implicazioni che avrà tutto questo sullo scenario della Libia). Riad è la petromonarchia di oggi e di domani (il petrolio non finirà così presto come dicono gli utopisti, come si alimentano navi e aerei di un mondo connesso e ristretto?) guidata dal principe della corona Mohammed Bin Salman; Ankara è il dominio del sultano Erdogan, il simbolo del neo espansionismo ottomano. Siamo ai primi bagliori di un nuovo ordine mondiale e non possiamo escludere che domani ci sia una terza Guerra del Golfo.
05
La deterrenza dell'America (e di Israele)
Che cosa potrebbe accadere? Vox Populi dice che gli iraniani daranno una terribile risposta agli Stati Uniti. E già qui bisogna mettersi d'accordo su cosa sia "terribile" e prendere in in ogni caso in seria considerazione la realtà delle forze in campo. Primo punto: gli Stati Uniti d'America sono una potenza nucleare, l'uso della Bomba non è un fatto teorico, è già successo. Un presidente mite, Harry Truman, l'uomo di Independence, ordinò di sganciare due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki. Possedere la Bomba significa avere un potere deterrente su chiunque immagini di poterti colpire al cuore. Immaginiamo che alla Casa Bianca non abbiano intenzione di usare il nucleare, ma anche in questo caso, gli Stati Uniti hanno un arsenale in grado di radere al suolo qualsiasi paese. Prima di colpire Washington, bisogna pensarci a lungo. Più a lungo di quanto abbia fatto Trump con l'eliminazione di Soleimani. Gli iraniani potrebbero decidere di colpire un altro paese, alleato degli Stati Uniti. Il candidato ideale per Teheran è scontato, Israele. Ma c'è il solito problema: anche Israele ha la Bomba. E non esiterebbe a usarla di fronte a un'azione di sterminio. Dunque, l'Iran deve ponderare la risposta per non ritrovarsi in mezzo a un deserto radioattivo. Come? La sua reazione deve essere proporzionata e simmetrica: deve scegliere un solo bersaglio, di eguale importanza, e usare armi convenzionali. Tutto quello che è fuori da questo perimetro scatenerebbe una risposta da Leviatano degli Stati Uniti (o di Israele). Questo è esattamente il calcolo, l'azzardo, la scommessa che ha fatto un gambler come Trump: l'Iran non può permettersi di aprire una guerra con l'America.
06
Cosa può fare davvero l'Iran?
Innanzitutto accelerare il suo piano per lo sviluppo della Bomba, gli iraniani hanno confermato per oggi una decisione sul loro piano per il nucleare e gli accordi internazionali. È uno strumento di pressione, sono lontani dalla costruzione della Bomba. Ma Teheran deve essere prudente, più annunci fa sul tema del nucleare, più sollecita un attacco preventivo degli Stati Uniti (o Israele). Può colpire in maniera convenzionale le basi americane in Iraq (e ha iniziato ieri sera con una pioggia di razzi lanciati da milizie sciite in Iraq che per ora hanno avuto un effetto nullo o quasi), organizzare attentati terroristici con le sigle della jihad che finanzia in tutto il mondo, organizzare un attacco cibernetico in grande stile (ne ha le capacità), può provare (ma siamo già nella fase in cui si accendono tutte le spie del sommergibile della U.S. Navy carico di missili cruise che naviga in profondità nelle acque dello Stretto di Hormuz) l'azione spettacolare. C'è un precedente che sconsiglia il colpo di testa, chiedere notizie di Osama Bin Laden, la sua vita è finita in una notte in Pakistan, crivellato di proiettili delle forze speciali americane. I cattivi muoiono sempre.
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Viviamo in un mondo accelerato e compresso, gli ingranaggi della storia girano vorticosamente, ma esiste un altro mondo al di là della trincea della guerra. Per sapere, per capire, forse bisogna tornare alle origini, guardare al popolo, alla quotidianità fatta di segnali deboli (ma permanenti) e non alle gerarchie che lo governano, riscoprire il carattere della Grande Persia. Queste note di Maite Carpio sono l'inchiostro fresco di un viaggio recente, la cultura di un paese, la mente e il cuore di un popolo.
07
Guerra e pace. Nel Grand Bazaar di Teheran
Spesa al Grand Bazaar di Teheran. La vita quotidiana delle famiglie iraniane (Foto Ansa)di Maite Carpio
I vicoli del Grand Bazaar di Teheran brulicano di vita come tutte le mattine a una certa ora. Sembra un formicaio indaffarato che prova ad andare avanti, incurante delle disavventure politiche del mondo, deciso a imporre la propria voglia di vivere. Impressiona la forza di questo popolo che, nonostante il ferreo controllo sociale imposto dal regime, le sanzioni dell’amministrazione Trump, le difficoltà economiche che hanno subito negli ultimi anni, non ha mai perso la fiducia nella propria capacità di andare avanti. Continua a leggere l'articolo su List.
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Quale sarebbe il colpo di cannone che fa scoppiare la guerra? Vale una vecchia regola del giornalismo: follow the money, segui i soldi. L'oro nero e il gas.
08
Il miraggio del blocco dello Stretto di Hormuz
È il pulsante nucleare dell'Iran, il blocco dello Stretto di Hormuz, eccolo in questa immagine satellitare:
Ecco lo Stretto sulla mappa, un braccio di mare piccolo, con un intenso traffico di petroliere, navi da guerra, droni, aerei e batterie missilistiche su entrambe le sponde, il luogo più sorvegliato della Terra:
Domanda dal primo banco: se non si passa per lo Stretto di Hormuz, dove si va in alternativa? Via terra, è la risposta immediata di quello dell'ultimo banco. Le reti esistono, ma non sono una valida alternativa al passaggio a Hormuz perché hanno una limitata capacità di trasporto. Questa è l'infrastruttura principale di rete del petrolio e del gas nel Medio Oriente:
La principale alternativa è la East-West pipeline che attraversa l'Arabia Saudita, nota come Petroline, ma in ogni caso parliamo di una "linea" del tutto insufficiente rispetto alla realtà del mercato - dunque non è un'alternativa - Hormuz è la via dell'energia dell'Asia (Cina, Giappone, India, Corea del Sud, etc.), in media 14 petroliere al giorno entrano ed escono (piene e vuote) dallo Stretto, stiamo parlando di circa 20 milioni di barili al giorno. La Petroline via terra trasporta circa 2 milioni di barili, le altre vie sono di piccola portata (la Abqaiq-Yanbu pipeline che corre parallela alla Petroline, trasporta 290 mila barili di gas al giorno), tutte le soluzioni inoltre sono costose, lente, con grandi problemi logistici, per queste ragioni lo Stretto di Hormuz deve essere sicuro. Che cosa è tutto questo? La geopolitica del petrolio.
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È uno scenario al quale abbiamo dedicato l'ultima puntata di RadioList il 3 gennaio, un'indagine del titolare e Dario Fabbri, analista di Limes.
09
L'azzardo di Trump e America 2020
Il presidente americano ha ordinato lo strike con un drone per uccidere il generale Qassem Soleimani a Baghdad. La morte di una figura leggendaria del regime iraniano è un'opportunità o un grande problema? Come cambia il gioco geopolitico in Medio Oriente. Un'indagine del titolare di List e Dario Fabbri, analista di Limes. Ascolta RadioList.
Nel frattempo, in una dimensione parallela, in un paese lontano...
10
Di cosa discute la politica italiana?
Siamo nella battaglia tra i titani, abbiamo un chiaro interesse nazionale - il Vicino Oriente, il Mediterraneo, la Libia - dovremmo prendere un'iniziativa seria, fare politica estera, dare corpo a una strategia e non è vero che non possiamo fare niente, solo che stiamo aspettando che siano gli americani - o chiunque altro, nella migliore tradizione del Franza o Spagna... - a risolvere i nostri problemi nel Mare Nostrum. Sono temi sui quali dovremo tornare con un lungo approfondimento, una ricostruzione degli ultimi trent'anni della politica estera italiana, l'unica cosa che conta davvero nell'agenda, cioè la politica tout court. Domanda sul taccuino del cronista: di cosa sta discutendo oggi - oggi, perdinci - la politica italiana? Risposta: del contratto (mancato) della giornalista Rula Jebreal a Sanremo.
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che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.