16 Gennaio
Truppe. Trivellazioni. Tripoli. Il piano tre T di Erdogan
Il presidente della Turchia: "Mandiamo i nostri militari, acceleriamo le operazioni di ricerca e trivellazione". Il governo italiano parla di pace e diplomazia, ma Ankara sta occupando militarmente lo spazio che era dell'Italia. Tutto secondo copione: la Consulta ha bocciato il referendum sulla quota proporzionale della legge elettorale, un paese condannato al papocchio nell'urna
Che succede? Si sta chiudendo un ciclo politico e un altro è già aperto e corre veloce. Verso dove? Nessuno può dirlo con certezza, ma appare chiaro un nuovo ordine, una mappa diversa dei poteri, il riemergere degli imperi, delle grandi forze della Storia. Nel frattempo, in un luogo dove non si riesce a fare nessuna svolta, dove le rivoluzioni non si fanno perché tanto all'ora di pranzo suona il cannone di mezzogiorno e bisogna buttare la pasta, ecco, in quel paese, la Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum sulla quota proporzionale della legge elettorale. Siamo condannati a beccarci un altro papocchio elettorale. La Consulta ha dichiarato inammissibile il referendum perché "eccessivamente manipolativo". Il quesito referendario era stato proposto da otto consigli regionali (Veneto, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Abruzzo, Basilicata e Liguria), tutti guidati dal centrodestra. Il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha commentato:
È una vergogna, è il vecchio sistema che si difende: Pd e Cinque Stelle sono e restano attaccati alle poltrone. Ci dispiace che non si lasci decidere il popolo: così è il ritorno alla preistoria della peggiore politica italica.
Il referendum puntava a dare ai cittadini la possibilità di optare per un sistema maggioritario puro. Non sarà possibile, s'apparecchia un proporzionale che non risolverà alcun problema: vince chi ha i voti e non esiste sistema elettorale che possa impedirlo. Chi ha i voti? La risposta a questa domanda arriverà il 26 gennaio, elezioni regionali in Emilia Romagna. Wait and see. Abbiamo il taccuino squadernato.
***
Nel frattempo, là fuori si muovono forze che stanno curvando lo spazio in cui viviamo.
01
Il piano di guerra della Turchia e le favole dell'Italia
In mezzo a questo vortice, ci siamo noi, c'è la piccola Italia con una grande crisi della sua classe dirigente. Pensate, in...
Che succede? Si sta chiudendo un ciclo politico e un altro è già aperto e corre veloce. Verso dove? Nessuno può dirlo con certezza, ma appare chiaro un nuovo ordine, una mappa diversa dei poteri, il riemergere degli imperi, delle grandi forze della Storia. Nel frattempo, in un luogo dove non si riesce a fare nessuna svolta, dove le rivoluzioni non si fanno perché tanto all'ora di pranzo suona il cannone di mezzogiorno e bisogna buttare la pasta, ecco, in quel paese, la Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum sulla quota proporzionale della legge elettorale. Siamo condannati a beccarci un altro papocchio elettorale. La Consulta ha dichiarato inammissibile il referendum perché "eccessivamente manipolativo". Il quesito referendario era stato proposto da otto consigli regionali (Veneto, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Abruzzo, Basilicata e Liguria), tutti guidati dal centrodestra. Il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha commentato:
È una vergogna, è il vecchio sistema che si difende: Pd e Cinque Stelle sono e restano attaccati alle poltrone. Ci dispiace che non si lasci decidere il popolo: così è il ritorno alla preistoria della peggiore politica italica.
Il referendum puntava a dare ai cittadini la possibilità di optare per un sistema maggioritario puro. Non sarà possibile, s'apparecchia un proporzionale che non risolverà alcun problema: vince chi ha i voti e non esiste sistema elettorale che possa impedirlo. Chi ha i voti? La risposta a questa domanda arriverà il 26 gennaio, elezioni regionali in Emilia Romagna. Wait and see. Abbiamo il taccuino squadernato.
***
Nel frattempo, là fuori si muovono forze che stanno curvando lo spazio in cui viviamo.
01
Il piano di guerra della Turchia e le favole dell'Italia
In mezzo a questo vortice, ci siamo noi, c'è la piccola Italia con una grande crisi della sua classe dirigente. Pensate, in uno scenario dove si muovono i titani, c'è il presidente del Consiglio che sparge banalità e zucchero filato, quella di oggi è la seguente:
Dobbiamo affidarci al dialogo e alla diplomazia che sono sempre sempre più efficaci delle armi.
Siamo nel Ballistan, perché se fosse vero quello che afferma il premier, avremmo tutti i dittatori ancora in carica, Hitler compreso. Non risultano regimi caduti con "il dialogo" né satrapi che sono andati in pensione dopo aver pensato ai loro crimini e aver detto basta, non lo faccio più. In Libia ci sono fazioni che si sparano dalla caduta del colonnello Gheddafi (2011) e a un certo punto qualcuno dovrà pur mantenere l'ordine, cioè far valere il potere di coercizione dello Stato, questo si fa con i soldati, altrimenti l'unica cosa che avremo sarà quello che c'è già: il caos. D'altronde, è sempre Conte che ha affermato che noi mandiamo i soldati ma in "condizioni di sicurezza". Dunque cosa vanno a fare? E soprattutto quando mai andranno a fare qualcosa, visto che l'unica cosa di cui non si può parlare in Libia è proprio la sicurezza. I soldati servono per portarla, la sicurezza. Se devono trovarla già realizzata, sono inutili.
Quello di Conte è un mondo fiabesco, ovattato, con la pochette, i guanti bianchi, la brillantina, l'abito tutto inamidato, anche la guerra a Palazzo Chigi diventa un fatto d'eleganza, di portamento, di Linetti, di scarpa lucidata e una spruzzata di eau de cologne. E la realtà? Arriva con le parole di Erdogan, il ruggito di una tigre:
Mandiamo i nostri militari per rafforzare la stabilità della Libia e mantenere in piedi un governo legittimo. Faremo di tutto per garantire la sicurezza della Turchia, anche fuori dai nostri confini. Prima Cipro, ora la Libia: abbiamo distrutto la trama ordita contro di noi e abbiamo firmato un protocollo sulla giurisdizione nelle acque del mediterraneo orientale. Nel 2020 accelereremo le operazioni di ricerca e trivellazioni. La nave Oruc Reis effettuerà ricerche in campo sismologico.
Che cosa sta succedendo? Siamo al piano politico delle tre T: Truppe. Trivellazioni. Tripoli. La Turchia sta occupando uno spazio che era dell'Italia, questa è la realtà del gioco geopolitico. Ankara in questo momento è il nostro peggior nemico e stiamo permettendo a Erdogan di fare quel vuole su un terreno dove il primato era dell'Italia. Questa è la storia, non quella che racconta il governo italiano in piena fiction, con Don Matteo che gira in bicicletta, confessa i tagliatori di gole e fischietta nel deserto della Libia.
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Nel frattempo, mentre l'Europa si guarda l'ombelico, tra Atlantico e Pacifico si gioca la partita del container.
02
L'accordo sul commercio tra Stati Uniti e Cina. Fase uno
Stati Uniti e Cina hanno siglato la "fase 1" del negoziato sul commercio, Donald Trump e Xi Jinping stanno marciando verso un Nuovo Ordine del Container, la guerra dei dazi per ora è sospesa, le trattative vanno avanti, le tariffe sono congelate, l'accordo di 86 pagine, diviso in 8 capitoli, anticipa il futuro.
Pechino si impegna ad acquistare 200 miliardi di beni e servizi dagli Stati Uniti nei prossimi due anni, siamo solo all'inizio di un riequilibrio dei rapporti, il tentativo di diminuire il deficit commerciale degli Stati Uniti. La "fase 1" non è rilevante sul piano economico, ma è di enorme importanza sul piano politico, un percorso a ostacoli che finora è andato così, grafico del Peterson Institute:
Stati Uniti e Cina stanno dicendo all'Europa che un'era di delocalizzazione, export e surplus facile è finita. Per chi suona la campana? Si sente un gong. Viene da Berlino.
03
Il canto del cigno di Angela Merkel
Angela Merkel intervistata oggi dal Financial Times dice che "la Brexit è una sveglia" per l'Unione europea. Toh, improvvisamente si comincia a parlare con la lingua della verità sull'uscita dell'Inghilterra, l'Europa sentirà tanto l'assenza degli inglesi nelle istituzioni, mancherà un elemento di moderazione delle ambizioni (spesso sbagliate) di Francia e Germania e un'apertura al mondo nuovo, all'avventura della navigazione e della scoperta che il Vecchio Continente ha perso. Siamo diventati tutti turisti, ma sempre meno sono i viaggiatori.
Fin dall'attacco del pezzo del Ft, c'è un barometro che dice che il tempo è cambiato e quel che andava bene negli anni Novanta e nel primo decennio del Duemila non tornerà più, l'illusione che la storia fosse finita, il trionfo retorico delle forze del progresso, la globalizzazione come cosa buona e giusta sempre, l'espansione no limits, una politica no borders di senza patria destinata a naufragare nello smarrimento esistenziale e nella precarietà materiale.
È una dura giornata invernale a Berlino e il clima politico corrisponde al tempo. Ovunque Angela Merkel vede nuvole temporalesche, i valori che ha sostenuto per tutta la sua carriera sono sotto un prolungato attacco. All'inizio di un nuovo decennio, la prima statista europea sembra improvvisamente essere dalla parte sbagliata della storia.
Non è dalla parte sbagliata, è dalla parte che sta tramontando per ragioni che sono proprie della Storia, sta finendo un ciclo del tempo, un'era politica. E una donna intelligente come la la Cancelliera ha individuato il centro del Maelstroem: la Brexit. È il 2016 il colpo dello starter che fa scattare un'altra corsa, un altro periodo, un altro linguaggio.
A breve, il Regno Unito lascerà l'Unione. Un instabile presidente degli Stati Uniti snobba gli alleati e fa da solo in Medio Oriente. Vladimir Putin sta cambiando la costituzione russa e s'intromette in Libia e nell'Africa sub-sahariana. Le tensioni commerciali continuano, minacciando le frontiere aperte e le catene globalizzate del valore che sono i cardini della prosperità della Germania.
Che scoperta, la realtà. Il "Me First" per il Ft è il problema, ma forse bisognerebbe interrogarsi sul nazionalismo (che in realtà in varia misura c'è sempre stato, a meno che non si pensi che a Bruxelles governano i marziani e non esponenti dei governi), sulla ricerca della patria, dell'identità, su questa risposta - democratica, una scelta dell'elettore - a problemi aperti, sottovalutati, mai risolti fin dall'ondata degli anni Novanta. Quali problemi? Facciamo un salto in Italia.
04
Ritratto di una società senile
Un dato uscito ieri sull'Italia, fonte Istat: per sette milioni di famiglie la pensione è il reddito principale, un pensionato su tre riceve meno di mille euro lordi, lo Stato ha speso 293 miliardi di euro in previdenza, il 16,6% della ricchezza nazionale.
Il rischio di povertà dei pensionati (15,9%) in ogni caso è inferiore a quello delle altre tipologie familiari, siamo dentro un paradosso: un paese ricco che è povero, dove la crescita del reddito medio delle pensioni è di gran lunga più alta rispetto a quella degli altri redditi, guardate qui:
È la curva di una società senile, senza figli. Un futuro puntando sugli anni d'argento non solo è difficile da immaginare, è impossibile da realizzare. Il nostro inverno demografico diventerà una glaciazione.
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Abbiamo toccato un problema politico-atmosferico. Apriamo il cancello del cambiamento climatico, anche questo è politica, al massimo livello, con un dibattito purtroppo rasoterra.
05
Il reale, l'immaginario e il domani del fuoco d'Australia
Gli incendi e la devastazione, il colore rosso dominante e il presagio del deserto senza fine nella letteratura e nel cinema. La Terra senza l'uomo è possibile. Gli ultimi cinque anni sono stati i più caldi dal 1880, il 2019 si è piazzato al secondo posto dopo il 2016
Gli ultimi cinque anni sono stati i più caldi dal 1880, un record registrato dalla Nasa e dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) negli ultimi 140 anni, cioè da quando si fanno le rilevazioni delle temperature. Il 2019 si è piazzato al secondo posto dopo il 2016 per record di temperatura terrestre.
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Che succede? La domanda è l'incipit di List, le riposte mutano a seconda del panorama di notizie della giornata, ma il quadro è sempre tenuto insieme da una cornice di temi che sono "più alti", le forze che dominano il presente e si proiettano nel futuro, le ondate del passato che fanno ancora sentire i loro effetti, come la luce di una stella remota, il cui evento è consumato, ma giunge fino a noi dopo milioni, miliardi di anni luce. Qui guardiamo il fiume della storia con curiosità, rispetto, timore e profondo interesse. Continua a leggere l'articolo su List.
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Come chiudiamo questo numero di List? Ancora con una notizia sulla natura, la sua potenza, la nostra fragilità (e un po' di spirito).
06
Il vulcano Taal, la natura, l'islandese (e il gin martini)
Il vulcano Taal, nelle Filippine, continua a eruttare, gli sfollati sono 82mila, secondo le stime del South China Morning Post. Parlano le immagini.
La vita deve andare avanti, la nostra avventura sul pianeta non è quella dell'onnipotenza, non sappiamo piegare le forze della terra e del cielo. Leggere Leopardi è nutrimento, lo Zibaldone, i Canti e le Operette Morali con la grande lezione del Dialogo della Natura con un islandese, dove a un certo punto, Ella, la Natura, risponde così al suo interlocutore che l'accusa di esser violenta, ingiusta, indifferente:
Immaginavi tu forse che il mondo fosse fatto per causa vostra? Ora sappi che nelle fatture, negli ordini e nelle operazioni mie, trattone pochissime, sempre ebbi ed ho l'intenzione a tutt'altro che alla felicità degli uomini o all'infelicità. Quando io vi offendo in qualunque modo e con qual si sia mezzo, io non me n'avveggo, se non rarissime volte: come, ordinariamente, se io vi diletto o vi benefico, io non lo so; e non ho fatto, come credete voi, quelle tali cose, o non fo quelle tali azioni, per dilettarvi o giovarvi. E finalmente, se anche mi avvenisse di estinguere tutta la vostra specie, io non me ne avvedrei.
Bene, assodato che così va il mondo, che Leopardi è necessario ma attenzione al "pessimismo cosmico" di cui ti parlava la professoressa di Lettere, che facciamo? La sentenza della Corte Costituzionale sul referendum sulla legge elettorale è arrivata e per chi ammira la chiarezza del sistema elettorale inglese è la conferma del paese indivanato, imparruccato e senile. Così, archiviato nel cestino l'inutile dibattito politico, accertata l'inutilità della riunione del Pd in un'abbazia mentre là fuori tuonano i cannoni, prepariamoci a sostenere il resto di una lunga serata con un Gin Martini.
Sì, stiamo entrando in un film, siamo fusi con la celluloide, perché è l'unica maniera possibile per uscire dalla fiction e sperare di essere da un'altra parte, con quella (o quello), l'unico essere che non può (ancora) deluderti. Ah, l'amore e i suoi arabeschi, le sue cifre, il suo stile, il suo inconfondibile aroma che in realtà non conosci per niente, le equazioni, i calcoli, le connessioni, Einstein e Heisenberg, mappare la mente, il big bang dell'intelligenza, e poi un grande bagliore, un'immensa esplosione. Che cosa è? L'effetto del quarto bicchiere che ti è penetrato in vena. In fondo, Woody Allen in Manhattan l'aveva beccata in pieno, questa fase agitata e vi prego mai mescolata:
Sta diventando un film commedia anni Cinquanta, qualcuno dovrebbe cominciare a servire dei Martini.
Procediamo, direzione american bar, dove qualcuno comincerà a servire dei Martini. Buona serata.
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6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.