3 Febbraio
Connessioni e disconnessioni del coronavirus
La Borsa cinese riapre e cola a picco, Shanghai apre a meno 9 per cento. L'impossibile isolamento della Cina in un mondo iper-connesso. Xi Jinping oggi ha lo stesso problema di Wilson ieri: la carne di maiale (e come evitare il caos). È sempre la stessa storia: armi, acciaio, malattie. L'Italia? Fiction
Che succede? La crisi del coronavirus è la Storia, nel suo molteplice significato. È il passato che ritorna, è la contemporaneità con i suoi paradossi terminali (Milan Kundera, ne "L'arte del romanzo" lo vedremo tra poco), è un bagliore improvviso nella Torre di Babele. E poi, il silenzio. Gli inglesi hanno lasciato l'Unione europea, gli americani stanno terminando lo show dei Democratici, il processo a Donald Trump che potrebbe diventare un gigantesco boomerang: l'impeachment per Joe Biden. Facciamo il nostro giro di giostra. Seguite il titolare di List.
01
La Borsa cinese cola a picco
I mercati hanno reagito con una frenata, le Borse registrano la febbre ma non conoscono la cura, sono in attesa di capire quale sarà l'impatto del coronavirus sull'economia mondiale. Se la Cina si ferma, sono guai per tutti i paesi avanzati e le multinazionali che hanno puntato sull'Oriente. La recessione è un fantasma dietro l'angolo. Stamattina la Borsa cinese ha aperto dopo le festività del capodanno, a Shanghai è una tragedia, ecco il tonfo in apertura dello Shanghai composite index:
Mentre stendiamo queste righe, in piena notte, l'indice è appruato a quota - 10,4 per cento. La China Sinopec Corp, il più grande raffinatore di petrolio dell'Asia, ha annunciato che taglierà la produzione di 600 mila barili al giorno. Provate a immaginare le irreali stime economiche del governo italiano che fine faranno (hanno già fatto, basta vedere i dati della produzione nell'ultimo trimestre). Gong, la realtà.
02
Un nuovo ospedale a Wuhan. In dieci giorni
Prima e dopo, ecco la foto:
Detto, fatto. La Cina è anche questo. Tutto è oversize. Lentissimo e velocissimo.
03
Coronavirus, cibo e il problema del maiale
La crisi in Cina ha preso una piega che pochi qui, nel nostro comodo e distratto Occidente immaginano. Si dimentica un dettaglio, la...
Che succede? La crisi del coronavirus è la Storia, nel suo molteplice significato. È il passato che ritorna, è la contemporaneità con i suoi paradossi terminali (Milan Kundera, ne "L'arte del romanzo" lo vedremo tra poco), è un bagliore improvviso nella Torre di Babele. E poi, il silenzio. Gli inglesi hanno lasciato l'Unione europea, gli americani stanno terminando lo show dei Democratici, il processo a Donald Trump che potrebbe diventare un gigantesco boomerang: l'impeachment per Joe Biden. Facciamo il nostro giro di giostra. Seguite il titolare di List.
01
La Borsa cinese cola a picco
I mercati hanno reagito con una frenata, le Borse registrano la febbre ma non conoscono la cura, sono in attesa di capire quale sarà l'impatto del coronavirus sull'economia mondiale. Se la Cina si ferma, sono guai per tutti i paesi avanzati e le multinazionali che hanno puntato sull'Oriente. La recessione è un fantasma dietro l'angolo. Stamattina la Borsa cinese ha aperto dopo le festività del capodanno, a Shanghai è una tragedia, ecco il tonfo in apertura dello Shanghai composite index:
Mentre stendiamo queste righe, in piena notte, l'indice è appruato a quota - 10,4 per cento. La China Sinopec Corp, il più grande raffinatore di petrolio dell'Asia, ha annunciato che taglierà la produzione di 600 mila barili al giorno. Provate a immaginare le irreali stime economiche del governo italiano che fine faranno (hanno già fatto, basta vedere i dati della produzione nell'ultimo trimestre). Gong, la realtà.
02
Un nuovo ospedale a Wuhan. In dieci giorni
Prima e dopo, ecco la foto:
Detto, fatto. La Cina è anche questo. Tutto è oversize. Lentissimo e velocissimo.
03
Coronavirus, cibo e il problema del maiale
La crisi in Cina ha preso una piega che pochi qui, nel nostro comodo e distratto Occidente immaginano. Si dimentica un dettaglio, la Cina è popolata da 1,4 miliardi di persone. Che mangiano. Se la quarantena di decine di milioni di persone andrà avanti, se la crescita economica subirà un rallentamento, se il cibo comincerà a essere scarso e razionato per vari motivi, cosa mangeranno i cinesi? Maiale, come sempre, ma anche la produzione di carne di maiale è in crisi a causa della peste suina africana che ha colpito le fattorie. Si tratta di un gigantesco problema che ora si moltiplica perché la Cina ha bisogno di carne di maiale, al punto che il governo sta pensando di scongelare le riserve.
La carne di maiale è uno degli elementi presenti nelle grandi crisi. Dopo la Prima guerra mondiale, durante la conferenza di pace a Parigi, nel 1919, il presidente americano Wilson aveva un solo pensiero: piazzare da qualche parte le scorte di pancetta dei produttori americani. È un episodio raccontato da John Maynard Keynes nelle sue memorie sulla conferenza, alla quale partecipava come inviato del governo inglese.
La Prima guerra mondiale è finita, lo sterminio ha fatto la sua comparsa con le mitragliatrici, le bombe sganciate dagli aerei, i mortai, le mine, il gas. Nella sola battaglia della Somme le perdite tra morti e feriti ammontano a quasi un milione di soldati, nel primo giorno di battaglia le forze anglo-francesi perdono 57 mila uomini, vengono fatti avanzare in uno spazio aperto dove il piombo scagliato in aria dalle armi automatiche penetra, lacera e spegne i loro corpi. Questa tragedia dell'uomo che abbatte l'uomo cerca un epilogo di pace in terra a Parigi.
Dopo aver pre-visto un'altra guerra mondiale, la seconda, nel libro "Le conseguenze economiche della pace", Keynes continua a lavorare sulle memorie, gli appunti, le note a margine di quell'epoca e in un libro edito nel 1949 (tre anni dopo la sua morte), pubblicato in Italia da Adelphi con il titolo "Le mie prime convinzioni", emergono altre intuizioni, fatti di ieri che ricompaiono nella storia di oggi.
Siamo nel 1919, si cerca la pace per l'Europa. Come? Leggiamo insieme, pagina 53, Keynes racconta:
Hoover in qualità di sovrintendente alle derrate alimentari aveva promesso agli agricoltori americani un prezzo minimo per la carne di maiale, causandone la sovrapproduzione, con un conseguente crollo dei prezzi. Il Congresso si era rifiutato di stanziare i fondi necessari per mantenere la promessa. Quanto segue è un estratto del rapporto al Cancelliere dello Scacchiere che invia da Parigi quella sera: "Gli americani hanno proposto che si riversino sulla Germania i grandi stock di pancetta di bassa qualità in nostro possesso, e li si rimpiazzi con stock più freschi e vendibili. Dal punto di vista alimentare sarebbe chiaramente un buon affare per noi... La situazione è curiosa. L'embargo nei confronti dei paesi neutrali sta per essere revocato e la Germania potrà presto rifornirsi di grassi su scala molto generosa. È necessario sconfiggere il bolscevismo e dare il via a una nuova era. Al Supremo consiglio di guerra il Presidente Wilson è stato molto eloquente circa la necessità di un'azione tempestiva in linea con questi principi. Ma, in realtà, a ispirare le sue parole sono le abbondanti e costose scorte di carne di maiale, da scaricare a ogni costo su qualcuno, nemici o alleati che siano. I sogni di Hoover pullulano di maiali, ed egli si dichiara pronto a tutto pur di scacciare l'incubo.
Nobili principi? La pancetta. I maiali. Ieri e oggi. E non c'è da sorprendersi, è la lotta per la sopravvivenza. Con un paese da 1,4 miliardi di persone che vede la sua esistenza minacciata da un nemico invisibile. Questo è il problema di Xi Jinping, si chiama stabilità. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
04
Armi, malattie e acciaio
La crisi del coronavirus offre molte lezioni, la prima è che l'essenziale è invisibile agli occhi (siamo in piena atmosfera da Antoine de Saint-Exupéry, Il piccolo principe) e in questo caso virus e germi sono parte fondante della storia dell'umanità. Basta leggere le pagine di Jared Diamond, "Guns, Germs and Steel" (Armi, malattie e acciaio), per fare un viaggio in un mondo dove contano - come oggi - le eterne forze della storia.
Il potere invisibile di trasformazione (e annientamento) dei microbi è tutto in questa frase di Diamond:
Non c’è dubbio che gli europei si ritrovarono con vantaggi di tipo militare, tecnologico e politico rispetto alle popolazioni da loro soggiogate. Ma questo non basta a spiegare perché intere società furono sopraffatte da pochi coloni, come accadde nelle Americhe. Ciò non sarebbe successo senza il dono sinistro che l’Europa fece agli altri continenti: i microbi. Dovuti alla sua lunga storia di intimità con gli animali domestici.
La storia ama ripetersi. Siamo nel campo del mito.
05
Afrodite Pandemos e il virus delle connessioni
L'Afrodite Pandemos nella mitologia greca è la dea dell'amore, dell'eros, della bellezza, della procreazione. Pandemos significa che è di tutti, è comune, è del popolo, che la sua essenza è intima, soprattutto è trasmissibile, è esperienza comune. Così sono i virus, ecco perché nella crisi del coronavirus sentite parlare "pandemia". I virus si moltiplicano, passano dall'animale all'uomo, dall'uomo all'uomo, mutano, diventano resistenti. I virus accompagnano i millenni, sono una presenza immanente nella storia dell'umanità. L'epidemia risveglia in noi paure ancestrali, ci ricorda il dritto e il rovescio della nostra esistenza. Il dritto, i progressi della scienza, il balzo biologico innescato dai vaccini. Il rovescio, la nostra fragilità di fronte a un agente nuovo, sconosciuto, invisibile e letale.
La crisi del coronavirus ci ha messo di fronte ai paradossi terminali della contemporaneità. Le economie avanzate in un lampo scoprono che un mondo iper-connesso, globalizzato, caldo, piatto e affollato, è un'opportunità che si rivolta in un grande problema. Improvvisamente la Cina della Nuova via della Seta, il gigante che sta conquistando il mondo, viene isolata. La Russia chiude la frontiera terrestre, le compagnie aeree bloccano i collegamenti, l'America raccomanda ai suoi cittadini di non andare in Cina, gli Stati organizzano voli speciali per il rimpatrio degli stranieri. Nel Celeste Impero le città della provincia di Hubei vengono isolate, decine di milioni di persone non possono né entrare né uscire da Wuhan, epicentro dell'epidemia, e altre metropoli. Il mondo stacca la spina, si disconnette, l'isolamento diventa la risposta immediata.
L'isolamento si rivela insufficiente per due motivi: la pervasività e ramificazione delle connessioni, della logistica, dei trasporti; la dimensione totalitaria, non democratica, non trasparente della Cina di Xi Jinping. Dove comanda una sola persona, dove il Partito comunista decide ogni aspetto della vita (e della morte), dove il confucianesimo serve da motore sociale, l'epidemia prima di essere un'emergenza sanitaria è un problema politico, il coronavirus può diventare un problema di tenuta dello Stato. La durezza con cui il regime ha risposto è fondata su questo imperativo, evitare il caos.
La diffusione del virus in Europa e in America è un fatto scontato, gli scienziati stanno aggiornando i modelli per proiettare numeri sui potenziali contagi. Sono rapporti che servono ai governi per decidere: controlli alle frontiere, logistica, ospedali, medici, fondi da destinare all'emergenza. L'ospedale romano Spallanzani ha isolato il virus, bene, la strada è ancora lunga.
06
La fiction italiana
A che punto è la notte? Domanda fatale nella lingua di Shakespeare, il quesito tra la vita e la morte del Macbeth, il dramma del potere. La domanda in Italia si declina così: a che punto è la farsa? Il governo non fa assolutamente niente, finora sopravvive alle sue contraddizioni perché rinvia i dossier, uno dopo l'altro. Nel frattempo accadono cose comiche e grossolane, anche in presenza di tragedia. La crisi del coronavirus è stata trasformata in un servizio fotografico permanente. Anche quando i medici dell'ospedale Spallanzani di Roma hanno isolato il virus (cosa che è già stata fatta anche dai cinesi, dagli australiani, dai francesi) abbiamo ascoltato il premier Giuseppe Conte affermare l'ovvio dei popoli: "Il nostro servizio sanitario è fra i migliori al mondo". Caspita, che rivelazione, lo hanno nominato premier due volte perché è capace di esibirsi in questi numeri come nessuno. Non c'è giornata in cui sor pochette non infonda il suo sapere al volgo, sembra un personaggio della satira del Parini, un giovin signore che, uscito tutto imparruccato dalle piume del suo letto, si vanta di opere che sono rigorosamente sempre degli altri. Archiviato per ragioni di carriera politica l'avvocato del popolo, ora va in scena il medico del popolo.
Nel frattempo, in una dimensione parallela, Sergio Mattarella scrive a Xi Jinping una lettera dove esprime "vicinanza al popolo cinese, siamo pronti a dare una mano". Il Quirinale cerca di tamponare gli errori fatti da Palazzo Chigi che durante una delle periodiche fasi da "Rambo me lo magno a cena" della politica italiana ha trattato la Cina come un paese bombardato con la kryptonite: chiusura totale del traffico aereo con perfino lo stop ai voli cargo (poi ritirato), blocco dei visti, mentre nel paese si sono moltiplicati gli episodi di razzismo e segregazione. È lo stesso paese che ha firmato (l'unico Stato del G7) un'intesa politica con la Cina sulla nuova via della Seta? È anche lo stesso premier.
L'Italia conferma di essere un paese dove le cose serie si trasformano in tragicommedia. Così la crisi è diventata un format televisivo, un altro capitolo della fiction quotidiana. Il governo che predica bene di non fare allarmismo, poi razzola male dichiarando che tratta il caso come se fosse colera, in una popolazione dove l'analfabetismo scientifico di andata e di ritorno è gigantesco (siamo agli ultimi posti nelle classifiche dell'Ocse), la sola parola evoca una paura antica. Lo stesso governo dichiara che l'emergenza durerà sei mesi, ma per il coronavirus non esiste una cura, non c'è un vaccino, per ora non si può fissare un tempo di inizio e fine della crisi, ma l'Italia, perbacco, è avanti e dunque mette il punto. Surreale. Il sonno della ragione genera mostri, dunque un colpo di tosse diventa un caso sospetto, una persona con il raffreddore è un untore. Siamo catapultati in uno scenario di peste manzoniana. In questo clima da suburra epidemiologica, gli episodi di razzismo nei confronti dei cinesi sono comparsi con puntualità. Tutto secondo copione, mancano gli sciacalli, ma arriveranno anche quelli.
Nella battaglia contro il nemico invisibile, ne è comparso un altro visibile: l'ignoranza.
***
Come chiudiamo questo numero di List? Con Frankissstein.
07
Frankissstein
Si parte dal lago di Ginevra, anno 1816, i primi pensieri sono quelli di Mary Shelley che a 19 anni crea il mito della letteratura dell'orrore, Frankenstein. Si (ri)parte dalla storia-innesco di ogni altra invenzione techno-gotica per arrivare a un distopico contemporaneo imbevuto di divertito e spumeggiante inchiostro con Jeanette Winterson che ricama la storia di "Frankissstein". Al centro della storia cosa c'è? L'amore, un intreccio di sentimenti prigionieri della manipolazione genetica e dell'intelligenza artificiale. La fine della morte che si affida al non-vivo della criogenesi per sfuggire alla malattia - toh, il virus - e riapparire in un futuro dove l'Homo Sapiens è improvvisamente meno Sapiens di altri esseri.
Che cosa è tutto questo? Il dominio della tecnica che s'impossessa dell'uomo, dirotta la sua comprensione altrove, vede la cornice e perde di vista il quadro. Il libro di Milan Kundera, "L'arte del romanzo", riassume questo spaesamento con la definizione del paradosso terminale:
Il progresso scientifico aveva spinto l'uomo nei tunnel delle discipline specializzate. Più aumentava il suo sapere, più egli perdeva di vista tanto l'insieme del mondo quanto se stesso, affondando così in quello che Heidegger, discepolo di Husserl, chiamava, con una formula bella e quasi magica, "l'oblio dell'essere". Quello stesso uomo che Descartes aveva eretto un tempo a "signore e padrone della natura" diventa una semplice cosa per le forze (della tecnica, della politica, della Storia) che lo superano, lo travalicano, lo possiedono. Il suo essere concreto, il suo "mondo della vita" (die Lebenswelt) per queste forze non ha più nessun valore e nessun interesse: è eclissato, è già caduto nell'oblio.
Sono le cinque del mattino, là fuori è buio, che incubo sublime.
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5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.