18 Novembre
La Bce e il conto corrente garantito ma non troppo
Un documento della Banca centrale europea mette in discussione la garanzia sui depositi fino a centomila euro e la disponibilità immediata della liquidità in caso di crisi. Una cattiva idea che alimenta il sovranismo. Appunti su tecnocrazia, diritto di proprietà e politica.
Per quanto tempo ancora i depositi bancari fino a centomila euro saranno coperti dal Fondo di garanzia dei depositi? Fino all'altro ieri questa domanda non era il caso di avanzarla, ma viviamo tempi interessanti (forse troppo) e pare che qualcuno alla Banca centrale europea abbia idea di mettere in discussione questo pilastro della regolamentazione del risparmio. Siamo a quel che si chiama "dibattito", una discussione teorica, ma dalla teoria alla prassi è sempre questione di un attimo.
La garanzia sui depositi permette di considerare il denaro depositato sul conto corrente come moneta circolante e dunque nella piena disponibilità del correntista. Ecco perché è un pilastro, i miei soldi sul conto corrente sono a mia disposizione senza limiti di tempo e di utilizzo, li posso usare (leggere alla voce "prelevare") quando voglio e nessuno può mettere in discussione questo mio diritto. Siamo ai fondamentali, ma è bene ricordarli. Codice civile, articolo 832, diritto di proprietà:
"Il proprietario ha diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo, entro i limiti e con l'osservanza degli obblighi stabiliti dall'ordinamento giuridico.
La garanzia sui depositi serve a tenere saldamente in piedi il muro della fiducia anche e soprattutto in presenza di crisi finanziarie. È una misura prima di tutto di buon senso. Che in qualche angolo non troppo remoto della Bce però sembrano aver smarrito perché in una opinione dell'8 novembre scorso data dalla Banca centrale al Consiglio dell'Unione europea e al Parlamento europeo che ne hanno fatto richiesta, si fanno osservazioni che destano stupore. Quali? Ci arriviamo, seguite il titolare di List.
Nella sostanza, è in corso una discussione tra le istituzioni europee per cambiare le regole del bail-in (valido in tutti i Paesi Ue), entrato in vigore il 1° gennaio del 2016. Oggi quelle regole sembrano figlie di nessuno,...
Per quanto tempo ancora i depositi bancari fino a centomila euro saranno coperti dal Fondo di garanzia dei depositi? Fino all'altro ieri questa domanda non era il caso di avanzarla, ma viviamo tempi interessanti (forse troppo) e pare che qualcuno alla Banca centrale europea abbia idea di mettere in discussione questo pilastro della regolamentazione del risparmio. Siamo a quel che si chiama "dibattito", una discussione teorica, ma dalla teoria alla prassi è sempre questione di un attimo.
La garanzia sui depositi permette di considerare il denaro depositato sul conto corrente come moneta circolante e dunque nella piena disponibilità del correntista. Ecco perché è un pilastro, i miei soldi sul conto corrente sono a mia disposizione senza limiti di tempo e di utilizzo, li posso usare (leggere alla voce "prelevare") quando voglio e nessuno può mettere in discussione questo mio diritto. Siamo ai fondamentali, ma è bene ricordarli. Codice civile, articolo 832, diritto di proprietà:
"Il proprietario ha diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo, entro i limiti e con l'osservanza degli obblighi stabiliti dall'ordinamento giuridico.
La garanzia sui depositi serve a tenere saldamente in piedi il muro della fiducia anche e soprattutto in presenza di crisi finanziarie. È una misura prima di tutto di buon senso. Che in qualche angolo non troppo remoto della Bce però sembrano aver smarrito perché in una opinione dell'8 novembre scorso data dalla Banca centrale al Consiglio dell'Unione europea e al Parlamento europeo che ne hanno fatto richiesta, si fanno osservazioni che destano stupore. Quali? Ci arriviamo, seguite il titolare di List.
Nella sostanza, è in corso una discussione tra le istituzioni europee per cambiare le regole del bail-in (valido in tutti i Paesi Ue), entrato in vigore il 1° gennaio del 2016. Oggi quelle regole sembrano figlie di nessuno, ma la direttiva BRRD (nota come bail-in) fu votata e approvata dalla stragrande maggioranza del Parlamento europeo e ratificato poi in Italia senza obiezioni con il voto di quasi tutti i partiti. Il principio era - ed è ancora fino a quando non ci sarà una nuova norma - quello di non bruciare i soldi dei contribuenti nei salvataggi bancari, ma di impegnare prima di tutto gli asset attivi delle banche per risanare i conti e evitare il fallimento.
In linea teorica, tutto a posto. Nella pratica, si sono viste le difficoltà di applicazione quando in Italia sono saltate quattro banchette (Etruria, CariChieti, Banca Marche e CariFerrara) e il governo Renzi alla fine del 2015, in piena fase d'emergenza, escogitò un salvataggio fatto in casa (e a caro prezzo) per evitare la risoluzione delle banche con le nuove norme europee.
Da quel momento per il bail-in è cominciata la fase "figlio di nessuno". Quel pargolo ora s'aggira nelle stanze del Parlamento europeo in cerca di una nuova identità e fioccano le proposte più varie: c'è chi lo vuole cancellare e chi lo vuole emendare. A questo punto, visto che si sta lavorando sul tema. si chiede il parere della Banca centrale europea e l'8 novembre esce un'opinione di 58 pagine in cui la Bce propone una serie di emendamenti alle attuali regole. La parte più interessante arriva quando il lettore si imbatte nell'emendamento numero 13, eccolo:
Questo emendamento dice che i "covered deposits", cioè i depositi coperti da garanzie - esclusi dalle norme sul bail-in - diventano improvvisamente un bene soggetto a regole restrittive in caso di situazione da sottosopra di una banca e, nello specifico, non sono più nella disponibilità totale e immediata del legittimo proprietario per un certo numero di giorni, in attesa di una risoluzione ordinata della banca.
Il correntista nel caso in cui la banca sia soggetta a procedura di risoluzione - quando cioè viene dichiarata nello stato di "failing o like to fail" - non potrà più prelevare i soldi dal suo conto corrente e l'esercizio del suo diritto sarà limitato per "cinque giorni lavorativi" al prelievo solo di un certo ammontare. Il correntista che sta leggendo questo articolo si sta già chiedendo "quanto potrò prelevare?". Calma e gesso. La risposta del documento della Bce è la seguente:
“…during a transitional period, depositors should have access to an appropriate amount of their covered deposits to cover the cost of living within five working days of a request.”
Avete letto bene, durante un periodo transitorio, i depositanti potranno avere accesso, entro cinque giorni dalla richiesta, ai loro conti correnti per far fronte al costo della vita. Chi lo determina? Chi decide quanto posso prelevare, quanto mi serve per sostenere la mie spese quotidiane? Sembra un romanzo di Orwell. Tutto questo, secondo i cervelloni di Francoforte, eviterebbe gli effetti del bank-run, della corsa allo sportello, e darebbe il tempo alle autorità di mettere in piedi una soluzione di salvataggio per la banca in crisi. Si chiama "moratoria pre-risoluzione". Torniamo sempre ai fondamentali, la norma sulla proprietà del Codice civile è dotata di un'astrattezza che rende il godimento del proprietario illimitato e non soggetto a limiti temporali come quello che la Bce cita nel documento sulla riforma del bail-in. Se per evitare il bank-run calpesto una norma fondamentale del diritto privato, la prima cosa che viene in mente al correntista è proprio la corsa allo sportello e il deposito del contante prelevato sotto il materasso. Se il proposito è quello di educare il cittadino a diversificare il rischio e non restare esposto al sempre possibile collasso di una banca, si ottiene l'effetto contrario: tutto ciò che ha il fruscìo della finanza viene guardato con sospetto.
Riepiloghiamo: la Banca centrale europea dice che i depositi garantiti possono passare da un momento all'altro sotto il controllo delle autorità e non del legittimo proprietario e propone - sotto forma di un'opinione che rivela un pensiero tecnocratico lontano dai diritti individuali - un emendamento al bail-in che dice in sostanza: i soldi sono tuoi, ma se c'è una crisi bancaria diventano almeno per un po' anche miei, tu non li puoi prelevare come vuoi e decidiamo noi quanto denaro ti serve in quei giorni di caos per mandare avanti la tua vita. Nel frattempo, noi sistemiamo la banca, evitiamo il bank run e tutti vissero felici e contenti. Tra le tante cose viste e lette dal titolare di List nella sua vita da cronista, questa è tra le più singolari e il solo fatto che sia stata messa nero su bianco sulla carta intestata della Bce è incredibile. Se la Bce voleva dare ai sovranisti di ogni colore e latitudine un argomento a sostegno delle loro tesi, la missione è compiuta.
Tutto questo scenario viene immaginato "in circostanze estreme". E non c'è da tirare alcun respiro di sollievo. Non è rassicurante. Il titolare di List ha una certa esperienza del mondo e sa che quando si fanno fictional scenarios è perché la fiction è prossima alla realtà. Che cosa sta succedendo? C'è qualcosa nell'aria che non sappiamo? Il Presidente della Bce Mario Draghi ha letto questo documento? Bankitalia non ha nulla da dire? Continua il giochino del silenzio-assenso, come nel caso del bail-in, salvo poi svegliarsi all'improvviso e dire io non c'ero e se c'ero ero contrario? Bisogna chiederselo perché siamo di fronte a un'idea che sembra uscita da un romanzo politico sulla tirannide: i tuoi soldi non sono più del tutto i tuoi soldi. Siamo di fronte a un ballon d'essai? O in questo documento è emersa più o meno involontariamente la tentazione tecnocratica, dirigista, di proporre soluzioni la cui fredda logica "di sistema" dimentica che esistono i diritti individuali, "la persona", la vita delle famiglie e delle imprese, due o tre punti fermi dei canoni del diritto occidentale.
A questo punto qualcuno dovrà pur dire quanto pesa quel documento e chi sta lavorando alla riforma. Se fosse applicato quanto pensa la Bce (chi?) noi comuni mortali non potremmo nemmeno prelevare la somma che serve per acquistare una cassa di Bollinger da condividere con gli amici nel momento del crac.
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8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
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9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
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10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
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Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
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l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
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10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.