12 Febbraio

La politica sub iudice

Il Senato ha dato il via libera all'autorizzazione a procedere contro Salvini su un reato che per la stessa procura non esiste. Il caso di un ministro che finisce sotto processo per le scelte fatte nell'esecutivo, l'autonomia del governo nella mani della magistratura, il Parlamento che non difende il primato della politica

Il Senato ha dato il via libera alla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini, presentata del Tribunale dei ministri di Catania, per il caso Gregoretti. L'ordine del giorno presentato da Forza Italia e da Fratelli d'Italia è stato respinto. Dopo le 19 avremo il numero di favorevoli e contrari. I senatori che non hanno partecipato al voto potranno esercitare il voto fino al tardo pomeriggio, solo a votazione chiusa dunque avremo il dato definitivo.  La Lega non ha partecipato al voto. 

Matteo Salvini nel suo intervento in aula ha ribadito la linea per il processo:

Facciamo decidere a un giudice, usciamo da quest'Aula e facciamo decidere a lui. Ormai il re è nudo, potete andare avanti qualche mese o settimana ma in democrazia il giudizio lo dà il popolo.

Da questo momento comincia un altro tempo della partita politica, ma sul piano istituzionale vale lo scenario che abbiamo messo nero su bianco stamattina. Con un'aggiunta fondamentale: la procura di Catania ha già detto che non c'è reato, il sequestro di persona (perfino aggravato) non esiste. E anche questo giudizio è abnorme perché siamo sempre al giudice che interviene sull'esercizio autonomo dell'azione politica. Siamo alla toga che dice questo è buono e questo è cattivo. L'equilibrio tra i poteri - e la magistratura, come ricordava sempre Francesco Cossiga, non è un potere, ma un ordine - ne risulta stravolto.

Le linee di frattura tra i partiti, i piccoli calcoli di convenienza, hanno finito per cancellare il senso di questo voto. Non era in gioco il processo a Salvini, ma la natura stessa della nostra Repubblica parlamentare. Pensare di derubricare quello che è successo a un fatto processuale del leader della Lega è un clamoroso abbaglio. Non c'è nessuna convenienza per nessuno in quel che è successo oggi a Palazzo Madama:...


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