13 Febbraio
Renzi e Conte al nuovo gioco del cerino
Il premier attacca Italia Viva: opposizione aggressiva e maleducata da un partito di maggioranza. Il senatore replica: se vuoi cambiare maggioranza ti diamo una mano. La crisi c'è, il voto anticipato o un governo alternativo no (per ora). Boris Johnson ha un piano per l'economia e fa il ribaltone nel governo
Che succede? Il coronavirus è un soggetto a sorpresa, un giorno viene dato per finito, poi torna più forte di prima. Sono i misteri della Cina e di Xi Jinping che lotta per mantere il potere (epurazione totale in corso nella provincia di Hubei), vale il punto che abbiamo fatto ieri tra la notte e il mattino. In Italia vibra qualcosa, ma siamo sempre nel campo del rumore, della grancassa, dei tromboni. Di fatti istituzionali per ora se ne vedono pochi, in ogni caso abbiamo davanti a noi il Luna Park della crisi tra Conte e Renzi, lo scontro era già visibilissimo, oggi ha toccato vette creative notevoli. Non c'è niente da fare, nella chiacchiera siamo un grande paese. Così a Renzi che minaccia sfracelli e lancia penultimatum, risponde un Conte battagliero con il tomahawk, parla di assenza ingiustificata dei ministri nella riunione del governo prevista per stasera, si lamenta dell'aggressione e dell'opposizione di Italia Viva. Immaginate la faccia di Renzi. Poi l'abbiamo vista, su Facebook, con un discorso che inaugurava una specialità della politica italiana, un numero classico: il gioco del cerino. Caro Conte, siamo l'opposizione? E allora non hai i nostri voti, ma la crisi, no quella no, io non l'aprirò, se vuoi tocca a te, ti aiuto perfino a trovare un'altra maggioranza - tu che sei esperto nel farne altre - ma la responsabilità sarà tua (e di Zingaretti) non nostra, di Italia Viva. Il discorso di Renzi suona così, ha rilanciato la palla con una bordata di dritto e ora attende la risposta da fondo campo di Conte.
Renzi non può farsi logorare da Conte e quest'ultimo non può farsi consumare da Renzi. Siamo allo scontro (semi) finale tra i due. Uno prima o poi cadrà, sono incompatibili. Si vota? Mah, per ora non c'è la miccia...
Che succede? Il coronavirus è un soggetto a sorpresa, un giorno viene dato per finito, poi torna più forte di prima. Sono i misteri della Cina e di Xi Jinping che lotta per mantere il potere (epurazione totale in corso nella provincia di Hubei), vale il punto che abbiamo fatto ieri tra la notte e il mattino. In Italia vibra qualcosa, ma siamo sempre nel campo del rumore, della grancassa, dei tromboni. Di fatti istituzionali per ora se ne vedono pochi, in ogni caso abbiamo davanti a noi il Luna Park della crisi tra Conte e Renzi, lo scontro era già visibilissimo, oggi ha toccato vette creative notevoli. Non c'è niente da fare, nella chiacchiera siamo un grande paese. Così a Renzi che minaccia sfracelli e lancia penultimatum, risponde un Conte battagliero con il tomahawk, parla di assenza ingiustificata dei ministri nella riunione del governo prevista per stasera, si lamenta dell'aggressione e dell'opposizione di Italia Viva. Immaginate la faccia di Renzi. Poi l'abbiamo vista, su Facebook, con un discorso che inaugurava una specialità della politica italiana, un numero classico: il gioco del cerino. Caro Conte, siamo l'opposizione? E allora non hai i nostri voti, ma la crisi, no quella no, io non l'aprirò, se vuoi tocca a te, ti aiuto perfino a trovare un'altra maggioranza - tu che sei esperto nel farne altre - ma la responsabilità sarà tua (e di Zingaretti) non nostra, di Italia Viva. Il discorso di Renzi suona così, ha rilanciato la palla con una bordata di dritto e ora attende la risposta da fondo campo di Conte.
Renzi non può farsi logorare da Conte e quest'ultimo non può farsi consumare da Renzi. Siamo allo scontro (semi) finale tra i due. Uno prima o poi cadrà, sono incompatibili. Si vota? Mah, per ora non c'è la miccia accesa nel barilotto di polvere da sparo, ci sono due tizi che s'aggirano dalle parti della Santa Barbara, urlano, mostrano la torcia, ma non fanno niente. La crisi c'è da tempo, il problema è come si fa cadere Conte. E nessuno per ora l'ha capito, siamo ai disegnini a tavolino.
Nel frattempo, il governo non conclude assolutamente niente. Nel casino più totale, mentre volano le stoviglie di Palazzo Chigi, sul taccuino gronda un surreale Nicola Zingaretti che a domanda risponde come al solito: non so cosa sta succedendo. I governi deboli possono durare moltissimo, ma la loro crisi può arrivare senza logica, per cedimento strutturale.
C'è altro? Aria fresca dal canale della Manica. Attenzione alle notizie da Londra, Boris Johnson sta rimettendo mano al governo, si prepara alla navigazione della Gran Bretagna in mare aperto. Brexit o no, da quelle parti si respira aria di futuro. E noi? Facciamoci del male. Seguite il titolare di List.
01
Primo tempo. Conte dà del maleducato a Renzi
Primo tempo. Conte contro Renzi. Non gli va giù, si capisce, quel senatore che lo infilza ogni giorno e per soprammercato sta al governo. No, proprio Conte non sopporta Renzi. No news, s'è capito da tempo. E si sa che il progetto numero uno del leader di Italia Viva è quello di mandare a casa Conte e tenersi il governo. Quel che è inedito è che il premier non è in difesa, va in attacco, si sente sicuro, sta cercando di stanare Renzi, lo sfida sul terreno che al senatore in fondo è sempre piaciuto, la battaglia in campo aperto, senza fare troppi calcoli, no limits.
Dice Conte, in fase maestro che segna gli assenti nel compito in classe:
Per quanto riguarda la presenza delle ministre di Italia viva non mi è stata fatta nessuna comunicazione ufficiale. Non sedersi a un tavolo istituzionale, quando si ha un incarico non sarebbe un fatto da trascurare. La riterrei una un assenza ingiustificata.
Dice Conte, in fase teiera in ebollizione:
Stiamo vivendo una situazione un po' paradossale, un po' surreale. La maggior forza di opposizione ci viene non da un partito di opposizione ma da Italia Viva.
Dice Conte, in fase pentola a pressione che fischia:
Italia viva un giorno sì e l'altro pure dichiara che vuole produrre un atto di sfiducia nei confronti del ministro Bonafede. Sfido gli italiani a comprendere come può un compagno di viaggio minacciare la sfiducia di un ministro che non è solo il capo delegazione della principale forza di maggioranza relativa, ma è anche il ministro che abbiamo lodato tutti per la riforma del processo civile, è un ministro che si è intestato una riforma della prescrizione che a non tutti piace, che è già in vigore. Sono cose che da un partito di opposizione che volesse fare una opposizione aggressiva e maleducata si possono anche accettare, ma chiedo agli italiani: da un partito di maggioranza si possono accettare?"
Dice Conte, in fase casalinga disperata con il compagno:
Occorre lavorare con spirito costruttivo e mettere da parte l'esigenza di smarcamenti politici, bisogna trovare una mediazione. Io mi siedo al tavolo e offro la garanzia di ascoltare le ragioni di tutti, non è mai successo che le quattro forze politiche della maggioranza non abbiano avuto pari dignità. Se poi un'idea non viene accettata non si può pensare che si voti con l'opposizione. Loro non sono rispettati da me, ma di più.
E adesso? Che domande, risolve tutto Nicola Zingaretti, con una delle sue frasi che cambiano la giornata:
Non ho elementi per dire che siamo in presenza o alla vigilia di una crisi, che nessuno ha dichiarato. Conte ha richiamato tutti alle proprie responsabilità, è giusto porre domande come quelle che il premier oggi ha posto, non per distruggere ma per risolvere i problemi. Noi vogliamo rendere chiaro cosa vogliamo fare per gli italiani, questo è il nostro metodo.
Nota sul taccuino del cronista: che cosa ha detto Zingaretti? Niente. Ma la crisi c'è o non c'è? Non chiedete a Zingaretti, la crisi può farla solo Renzi che naturalmente non si gioca il colpo finale e passa il cerino a Conte.
02
Secondo tempo. Renzi dà del preside di collegio a Conte
Diretta Facebook, in piedi, senza cravatta, incazzato à la Renzi. Partiamo dalla conclusione:
Se qualcuno vuole staccare la spina lo faccia assumendosene la responsabilità e sapendo che noi non accetteremo mai né ricatti né minacce.
Questo è il nocciolo della giornata politica, Renzi non ha nessuna intenzione di provocare (lui) la crisi, la vuole innescare ma lasciando che siano gli altri a farla. Non è un'operazione semplice. Matteo Salvini ci provò dopo le elezioni europee l'anno scorso, alla fine prese l'iniziativa in agosto, classica crisi al buio e scivolamento di Salvini nella botola, buio, riappare Conte e fa il bis dopo aver apparecchiato il suo governo nuovo di zecca al vertice del G7 in Francia a Biarritz. Qui Renzi ha una necessità incombente: liberarsi di Conte senza necessariamente far andare la legislatura a carte quarantotto. Bisogna far perdere le staffe a qualcuno, sperare nel deragliamento, picchiare duro sull'avversario. Cosa che Renzi fa:
Caro presidente del Consiglio la palla tocca a te. Noi non abbiamo aperto la crisi ma non rinunciamo alle nostre idee, rispetteremo la tua scelta. Puoi cambiare maggioranza, lo hai già fatto, sai come si fa, quello che non puoi dire è che noi siamo opposizione maleducata perchè se lo siamo voi non avete la maggioranza.
Con un'aggiunta tagliente:
Se vuoi cambiare maggioranza fallo, ti daremo una mano.
Il lettore qui si chiede come possano andare avanti. E infatti non vanno avanti. Il governo è fermo, siamo al replay della crisi del governo giallo-verde. Superato l'ostacolo dell'Emilia, la maggioranza ha il problema dei suoi leader: Zingaretti controlla i divanisti del suo partito, Conte non ha un partito ma deve difendere a spada tratta Bonafede, Renzi fa Gianburrasca, Speranza non avrà mai più nella vita un'occasione simile. Il risultato è che volano le penne e il sangue come in un pacifico incontro tra galli da combattimento. Con battute micidiali come questa, Renzi su Conte che parla di ministri di Italia Viva assenti ingiustificati al consiglio dei ministri:
Il premier non può dire che questa è assenza ingiustificata, questo lo dice il preside di un collegio non un premier.
Tutto bene, siamo passati dalla rissa del popolo del Governo Frankenstein alla rivolta dei liceali del Governo del Collegio. Scenario ideale per l'opposizione. La destra è unita e pronta ad approfittarne? Macché, volano gli stracci tra Salvini e Meloni.
03
Salvini e Meloni. Chi è più (e meno) a destra?
Matteo Salvini va alla Stampa Estera con Giancarlo Giorgetti e a un certo punto parlando del confronto nei sondaggi tra la Lega e Fratelli d'Italia piazza una frase che sembra innocua e invece è un colpo di scure:
Non essendo destra radicale, non abbiamo competitor. Noi siamo un partito che parla a tutti. Più crescono i movimenti alla nostra destra, ma non solo, meglio è. Non basta il nostro 30 per cento. Non deve crescere solo Giorgia Meloni, ma Berlusconi, Toti, se qualcuno cresce e noi restiamo al 30 per cento, meglio per tutti.
Che cosa è successo? La corsa in quello spazio politico si fa presidiando il fianco destro e avanzando al centro, Salvini con un partito al 30 per cento deve fare questo, la Meloni guadagna nei sondaggi, dunque "schiacciarla" a destra per il leader della Lega è un'operazione naturale. Il problema è che il partito di Giorgia Meloni nutre le aspirazioni di qualsiasi movimento politico, crescere, e quel confinamento nello spazio politico della destra senza centro a Fratelli d'Italia comincia a stare stretto per cui arriva da "fonti" di FdI una replica in pieno stile Wilma, passami la clava: "Noi a destra radicale? Ma se lui in Europa sta con Le Pen e AfD". Gong.
***
Abbiamo una spiegazione? Certo, andiamo a vedere come vanno i sondaggi.
04
Sale il Pd, corre FdI, Cinque Stelle cadenti
Colpo d'occhio, questa è la Supermedia di YouTrend/Agi:
Guadagna il Pd che supera il 20 per cento, Fratelli d'Italia tocca il suo record (11,5 per cento) e tallona il Movimento Cinque Stelle in crisi nera sotto il 15 per cento, perde uno zerovirgolatre la Lega. Interessante, ma è tutto un gioco, non si vota.
***
Conseguenze del processo a Salvini? Ecco il punto nave e non è una festa per nessuno, basta leggere il dato istituzionale.
05
La politica sub iudice
Il Senato ha dato il via libera all'autorizzazione a procedere contro Salvini su un reato che per la stessa procura non esiste. Il caso di un ministro che finisce sotto processo per le scelte fatte nell'esecutivo, l'autonomia del governo nella mani della magistratura, il Parlamento che non difende il primato della politica
Da questo momento comincia un altro tempo della partita politica, ma sul piano istituzionale vale lo scenario che abbiamo messo nero su bianco stamattina. Con un'aggiunta fondamentale: la procura di Catania ha già detto che non c'è reato, il sequestro di persona (perfino aggravato) non esiste. E anche questo giudizio è abnorme perché siamo sempre al giudice che interviene sull'esercizio autonomo dell'azione politica. Siamo alla toga che dice questo è buono e questo è cattivo. L'equilibrio tra i poteri - e la magistratura, come ricordava sempre Francesco Cossiga, non è un potere, ma un ordine - ne risulta stravolto. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Ossignore, che depressione cosmica. Come chiudiamo questo numero di List? Andiamo dove succedono le cose (e hanno i bar che funzionano), nell'Anglosfera.
06
BoJo cambia il Cancelliere dello Scacchiere
Boris Johnson fa il reshuffle del governo, in pratica è quello che in Italia si chiama rimpasto. Ma lo fa à la BoJo, con il botto del cannone inglese.
Valigetta rossa per gli affari di Stato. Boris Johnson esce da Downing Street (Foto Ansa)BoJo si conferma imprevedibile, stamattina s'è svegliato è ha impiattato per la gioia dei cronisti un cambio bum bum nel governo: il cancelliere dello Scacchiere Sajid Javid si è dimesso, al suo posto arriva Rishi Sunak. Javid ha detto no alla richiesta di Johnson di rimpiazzare i suoi consiglieri, così si è aperta la via più rapida, la defenestrazione. Esce Javid, entra Sunak, 39 anni. Il nuovo ministro delle Finanze inglese avrà molto da fare, deve inventarsi una nuova vita della Gran Bretagna fuori dall'Unione europea. Sunak ha il classico curriculum perfetto (forse troppo): Winchester College, politica, filosofia ed economia all'Università di Oxford, master in economia a Stanford. Banche? Goldman Sachs, che domande. Famiglia? La moglie è la figlia del miliardario indiano Narayana Murthy. Staff di Sunak? Quello deciso da Boris Johnson. Il Cancelliere dello Scacchiere ha la residenza al Number Eleven di Downing Street. Sono vicini, BoJo ha il telecomando della politica economica.
La mossa ha colto (quasi) tutti in contropiede (specialità di Johnson) ma ha una sua logica: il primo ministro deve redistribuire il potere e avere un controllo diretto sulla realizzazione dell'agenda di governo. Si gioca tutto. Johnson ha detto a Javid che poteva mantenere il suo posto, ma a condizione di mandare a casa tutti i suoi consiglieri e prendere un team congiunto a quello del primo ministro, cambiare prima di tutto la struttura, i consiglieri politici, le persone che fanno le cose. BoJo ha fatto la mossa avendo già calcolato la risposta di Javid. E infatti ai box aveva pronta l'altra macchina da Gran Premio, Sunak, non a caso numero due di Javid. Giovane, brillante, in ascesa, in piena sintonia con il primo ministro. Si dice anche che sia acerbo, ma queste sono cose che si verificano solo quando un politico va al governo, non prima.
Dietro questa manovra, c'è la figura di Dominic Cummings, lo stratega della comunicazione di Downing Street, un tipo in perenne stato d'eccesso, il più importante consigliere politico di Boris Johnson. Cummings ha suggerito a Johnson di puntare al decollo verticale sulla data l'11 marzo, quando il premier britannico farà le sue comunicazioni sul bilancio. Appuntamento fondamentale, è evidente. L'extra budget previsto è di 22 miliardi in quattro anni, ma a questo punto potrebbe aumentare, la Gran Bretagna ha bisogno di uscire dall'Unione europea e entrare nella Brexit con un lancio robusto.
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Piaccia o meno, la Gran Bretagna ha una storia da raccontare. Noi in Italia ne abbiamo una? Di fronte al dilemma, prendiamo una scelta decisa: ci beviamo sopra un Gin Martini. Buona serata.
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soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
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24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.