29 Febbraio
Contagio, fiction e realtà. Il coronavirus e noi
Primo morto negli Stati Uniti. I contagiati in Italia oltre quota mille, l'America sconsiglia i viaggi nel nostro paese, la Turchia blocca i voli. Cosa succede alla massa quando scopre la minaccia dell'epidemia? Vero, falso, il virus nella società dello spettacolo
Che succede? La crisi del coronavirus è entrata in un'altra fase, quella dell'avvicinamento allo status di pandemia. Non conosciamo il comportamento di questo virus, l'Organizzazione mondiale della Sanità parla di "rischio globale" (ma non è ancora al livello di pandemia) e uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine rivela che la metà dei pazienti oggetto dell'analisi sono stati ricoverati in Cina senza presentare febbre, che poi hanno sviluppato in seguito nell'88,7 per cento dei casi, questo rende la diagnosi più difficile. Bisogna conoscere, ordinare, mettere tutti i fatti in un contesto che abbia profondità, anche e soprattutto storica. Seguite il titolare di List.
01
La dittatura del numero
Numeri. Sono la misura della crisi, ma sono forniti senza contesto e proiezione storica. Sono l'assoluto e il tono della comunicazione è quello del si salvi chi può. Facciamo un tour nei dati di oggi e in qualche conseguenza. La Francia ha più di 100 casi, il governo ha annullato la maratona di Parigi (44 mila iscritti) e vietato le manifestazioni pubbliche in luoghi delimitati con più di 5 mila partecipanti; gli Stati Uniti registrano il primo morto (a Seattle, nello stato di Washington dove è stata dichiarata l'emergenza), Trump ha incrementato l'impegno del governo e lunedì incontrerà i vertici delle più importanti aziende farmaceutiche per chiedere lo sviluppo rapido del vaccino; l'Italia ha superato i 1000 casi di contagio (siamo a 1128) e gli Stati Uniti hanno sconsigliato i viaggi nel nostro paese, elevando l'allerta nei confronti del Belpaese al pari di Iran e Corea del Sud; la Turchia ha fatto un passo ulteriore e ha bloccato i voli per l'Italia, sempre come per Iran e Corea del Sud; a Seoul la situazione del contagio è in una fase esponenziale (813 nuovi casi); in Cina sono morte 2,870 persone, i contagiati sono 79,824 , di cui 41,625 sono guariti. È la fine del...
Che succede? La crisi del coronavirus è entrata in un'altra fase, quella dell'avvicinamento allo status di pandemia. Non conosciamo il comportamento di questo virus, l'Organizzazione mondiale della Sanità parla di "rischio globale" (ma non è ancora al livello di pandemia) e uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine rivela che la metà dei pazienti oggetto dell'analisi sono stati ricoverati in Cina senza presentare febbre, che poi hanno sviluppato in seguito nell'88,7 per cento dei casi, questo rende la diagnosi più difficile. Bisogna conoscere, ordinare, mettere tutti i fatti in un contesto che abbia profondità, anche e soprattutto storica. Seguite il titolare di List.
01
La dittatura del numero
Numeri. Sono la misura della crisi, ma sono forniti senza contesto e proiezione storica. Sono l'assoluto e il tono della comunicazione è quello del si salvi chi può. Facciamo un tour nei dati di oggi e in qualche conseguenza. La Francia ha più di 100 casi, il governo ha annullato la maratona di Parigi (44 mila iscritti) e vietato le manifestazioni pubbliche in luoghi delimitati con più di 5 mila partecipanti; gli Stati Uniti registrano il primo morto (a Seattle, nello stato di Washington dove è stata dichiarata l'emergenza), Trump ha incrementato l'impegno del governo e lunedì incontrerà i vertici delle più importanti aziende farmaceutiche per chiedere lo sviluppo rapido del vaccino; l'Italia ha superato i 1000 casi di contagio (siamo a 1128) e gli Stati Uniti hanno sconsigliato i viaggi nel nostro paese, elevando l'allerta nei confronti del Belpaese al pari di Iran e Corea del Sud; la Turchia ha fatto un passo ulteriore e ha bloccato i voli per l'Italia, sempre come per Iran e Corea del Sud; a Seoul la situazione del contagio è in una fase esponenziale (813 nuovi casi); in Cina sono morte 2,870 persone, i contagiati sono 79,824 , di cui 41,625 sono guariti. È la fine del mondo? No.
02
Epidemia e comportamento della massa
Numeri che di fronte ad altre vicende della storia dell'umanità sono piccoli. Manca nelle generazioni contemporanee l'esperienza del conflitto, della morte come fatto persistente della nostra esistenza. La sola Seconda guerra mondiale costò la vita di 55 milioni di persone, ci fu un salto biologico tra le generazioni, ma l'uomo contemporaneo vive dentro un'illusione, l'Occidente ha obliterato dalla propria esperienza la morte e perfino la malattia è vissuta come un accadimento esterno, riguarda gli altri. Winston Churchill inventò nel 1940 l'Operazione Dynamo per salvare oltre 330 mila soldati inglesi e francesi intrappolati a Dunkerque, sotto il tiro dell'artiglieria tedesca. Un'operazione navale tra la vita e la morte. Sembra che il rischio sia stato cancellato dalla nostra esperienza, tutto è asettico, sterilizzato, la morte esiste solo come fiction, entertainment, pixel, un post su Facebook e tanti cuoricini di sentita partecipazione.
In realtà tutto è più che normale, siamo una dimensione particolare della nostra storia, un evento ciclico. Quale? Prendiamo "Massa e Potere", il libro di Elias Canetti che è una straordinaria guida per la comprensione della crisi e del comportamento dei singoli che si fanno massa.
L'opera di Canetti è un capolavoro (vinse il premio Nobel per la letteratura), è un lungo racconto sulle forme che assume la massa, si può consultare come un'enciclopedia e perdersi nel cartesiano che ordina l'irrazionale che a sua volta con il moto (o lo stato di quiete, l'attesa) cancella l'ordine. Acqua e fuoco, un'intelligenza brillante. Ogni sezione è apprendimento e nello stesso tempo manuale per l'uso.
La voce Epidemie in Massa e Potere è a pagina 329, leggiamone alcuni stralci:
Fra tutte le sciagure subite fino ad oggi dall'umanità, le grandi epidemie hanno lasciato di sé un ricordo singolarmente vivo. Esse agiscono con la fulmineità delle catastrofi naturali; ma mentre un terremoto si compie in poche e brevi scosse, l'epidemia ha una durata che può estendersi per mesi e perfino un anno intero. Il terremoto suscita d'un colpo il culmine dell'orrore: le sue vittime muoiono tutte insieme nello stesso momento. Un'epidemia di peste ha invece un effetto cumulativo: dapprima solo pochi ne sono colpiti, poi i casi si moltiplicano; dappertutto si vedono dei morti, ed ecco che i morti sono più numerosi dei vivi. Alla fine, il risultato di un'epidemia può essere pari a quello di un terremoto; ma, nell'epidemia, gli uomini sono testimoni del massiccio progresso della morte che ha luogo sotto i loro occhi. Essi si trovano nella condizione di partecipazione a una battaglia che dura più a lungo di tutte le battaglie conosciute. Il nemico però è nascosto, sempre invisibile: non lo si può colpire. Ci si può aspettare soltanto di esserne colpiti. La battaglia è diretta unicamente dalla schiera avversaria, la quale colpisce chi vuole e colpisce con tale frequenza che si deve ben presto temere d'essere tutti sopraffatti.
L'epidemia è un'opera in fieri, la vediamo compiersi e cerchiamo di spezzarne la sequenza, il contagio:
Il contagio, che nell'epidemia ha tanta importanza, fa sì che gli uomini si isolino gli uni dagli altri. Il miglior modo di difendersi consiste nel non avvicinare alcuno: chiunque potrebbe già portare in sé il contagio. Alcuni fuggono dalla città e si disperdono nei loro possedimenti. Altri si chiudono in casa e non lasciano entrare nessuno. Ciascuno schiva gli altri. Tenere gli altri a distanza è l'ultima speranza. La prospettiva di vivere, la vita stessa, si esprimono per così dire nella distanza dagli ammalati. Gli appestati formano gradualmente una massa di morti - i sani si tengono lontani da chiunque, spesso anche dai loro più stretti congiunti, dai genitori, dagli sposi, dai figli. È degno di nota come la speranza di sopravvivere isoli ciascun uomo: dinanzi a lui sta la massa di tutte le vittime.
Le parole di Canetti sono d'abbagliante chiarezza. Nell'inquietudine crescente, si guarda con sospetto il vicino, il parente, l'amato, si cerca l'isolamento nell'istante in cui nell'anima comincia a scricchiolare la certezza di essere invulnerabili. A quel punto, scatta la reazione dell'isolamento.
03
Contagio e società dello spettacolo
Nella società contemporanea, sempre connessa e disconnessa (china sullo smartphone, perde di vista la realtà), questo scenario è diventato ancora più intenso. Un mondo di turisti permanenti con il check in incorporato ora si sente smarrito perché non può volare senza sentirsi minacciato da qualcosa, è sotto esame biologico permanente, è la fine dell'illusione del mondo senza distanza, no borders, in cui la nazionalità che dava l'accesso con un sorriso e welcome ora fa scattare il respingimento. L'alt alla frontiera non è più solo quello del mondo dei poveri, dei reietti, degli Stati falliti, ma anche e soprattutto degli infetti. Sei italiano? Vade retro, qui non passi. Israele non ci vuole, l'America ha sconsigliato i viaggi in Italia, la Turchia ha bloccato i voli. Siamo visti come l'untore. Siamo nel pieno di una guerra contro gli zombi del coronavirus, una trama che ricorda la letteratura distopica.
Nel libroWorld War Z., di Max Brooks, il racconto della guerra contro gli zombie parte così: "Cominciò con vari nomi: "la crisi", "gli anni bui", "la peste ambulante". Il primo capitolo è ambientato in un piccolo paese della Federazione della Cina, a Dachang. Qui c'è "il paziente zero". Tutto parte dalla Cina. Siamo nel campo del fantastico, ma la sequenza evoca il vero che stiamo vivendo.
L'epidemia del coronavirus è un fatto reale di cui le prime vittime sono le classi cosmopolite - i veicoli del virus, tra economy e business class - che al posto della carta d'imbarco e della tessera per la vip lounge presto dovranno esibire una certificazione sanitaria a prova di guerra batteriologica. Il virus ci rende tutti uguali. Nella gioia e nel dolore, nella salute e nell'epidemia... eccola, la formula del matrimonio nell'era della pandemia.
Lo show contemporaneo (leggere La società dello spettacolo, di Guy Debord) ha coltivato l'illusione dell'immortalità: nel videogame vengo ucciso, ma nella prossima schermata sono di nuovo vivo; nella guerra contemporanea non ci sono morti, ci sono perdite, fino a diventare zero perdite, nella guerra via drone (leggere Drone Theory, di Gregoire Chamayou) non c'è combattente che può cadere, solo bersagli a terra; il crollo delle Torri Gemelle, l'11 settembre del 2001, diventa ossessiva ripetizione sullo schermo fino a anestetizzarne la tragedia (leggere Power Inferno di Jean Baudrillard), la riduzione del massacro delle Torri gemelle a "sei immagini-tipo suddivise in sole trenta differenti fotografie" per effetto del controllo delle immagini da parte delle grandi agenzie di distribuzione fotografica (leggere Diplopia, di Clemènt Cheroux); l'illusione finale con il mito delle zero perdite in battaglia, con la teoria della RMA tecnologica (Revolution in Military Affairs) che è il campo da gioco americano ma fu teorizzata da un maresciallo sovietico, Nikolai Vasilyevich Ogarkov all'inizio degli anni Ottanta. Guerra. Zero perdite. Coltivata la fine della morte sul campo di battaglia, ha cominciato a crescere in vitro quella del virus. La guerra è un affare dei poveri e dei disconnessi, della Siria, dello Yemen, un incidente della storia dimenticato nella società degli instagrammati sempre allo sportello del lost and found, ma il virus no, quello è oggi per tutti, in grande quantità e a modico prezzo.
04
Il vero è un momento del falso
Operaie al lavoro in una fabbrica cinese di tute per il personale impegnato in operazioni di bio-contenimento (Foto Ansa)Debord scrive che "nel mondo realmente rovesciato, il vero è un momento del falso". Improvvisamente, il coronavirus interrompe questo racconto e provoca il cortocircuito della manipolazione dei dati. I governi non riescono a gestire il panico (prima di tutto dei governanti stessi), perché a loro volta si trovano di fronte un agente antico e nuovo, il contagio e l'epidemia. Così totalitarismo e democrazia finiscono per somigliarsi. Il governo della Cina prima nasconde il virus, poi ne informa il mondo senza dire quanto è pericoloso (comunicazione all'Oms il 31 dicembre 2019), poi per non sprofondare nel caos del contagio ordina l'isolamento di 60 milioni di abitanti (l'intera Italia) con un ritardo fatale che, nel tentativo di apparire trasparente, finisce per essere documentato dalla cronologia degli interventi di Xi Jinping davanti al Politburo del Partito comunista (7 gennaio) che scivola nella decisione del lock down di Wuhan (23 gennaio). Di fronte all'escalation dei numeri il regime cambia i criteri per il conteggio dei soggetti infetti, i contagiati e i morti così appaiono, scompaiono, aumentano improvvisamente e poi la progressione nel Celeste Impero rallenta di colpo, mentre aumenta in Occidente. Non è un caso che il numero calante di contagi in Cina corrisponda alla ripresa della produzione del gigante della manifattura mondiale.
05
I mille casi dell'Italia (e quello del governo)
L'Italia, il paese al terzo posto della classifica mondiale dei contagiati, scopre che non è "tutto sotto controllo" (così disse Giuseppe Conte, 31 gennaio) molti giorni dopo aver avviato un'irrazionale campagna di test e comunicazione da stato d'eccezione, fino a produrre l'isolamento del paese e un'ondata di vendite in Borsa. Sono elementi del disordine interno che culminano in fatti devastanti per il commercio (siamo arrivati alla richiesta della Grecia di certificazione del Grana Padano free virus) e nell'improvvisazione di un governo di livello rionale si è addirittura arrivati a separare il numero di contagiati dai morti e dai guariti, con il risultato di comunicare un numero più basso di infetti. È accaduto anche oggi: la Protezione civile ha comunicato alle 18 il numero di 1049 contagiati che però non comprendono 29 decessi e 50 guarigioni, dunque il totale è di 1128. Comunicare il dato così scorporato, serve a far apparire inferiore il numero di contagiati, ma se quel numero fosse considerato valido sul piano statistico (e non lo è) non potremmo calcolare in maniera corretta il numero percentuale di morti e guariti rispetto ai contagiati. Sono dettagli che testimoniano lo smarrimento e la tentazione di fare il maquillage del numero, addolcire la comunicazione. Eppure il totale dei numeri positivi nella tabella riepilogativa c'è, ma viene "dimenticato" nella conferenza stampa. C'è un caso tra i casi: quello del governo.
I contagiati non sono 1049, ma 1128. Il capo della Protezione civile in conferenza stampa questo numero, il totale, non lo pronuncia più. Molto importanti sono i dati dei pazienti in terapia intensiva (il 9,3 per cento), ecco un grafico della Fondazione Gimbe sulla situazione dettagliata (aggiornata a oggi) dal punto di vista sanitario:
Questo è lo scenario. Il problema è il numero di ricoverati in terapia intensiva, c'è preoccupazione per i posti disponibili. Sarebbe molto importante avere anche l'età media di questi pazienti, una popolazione vecchia come quella italiana (siamo il paese con più anziani nel mondo insieme a Germania e Giappone) è più esposta alla mortalità del contagio da coronavirus. Gli stop and go della comunicazione fanno danni incalcolabili. Finiamo per apparire una nazione con istituzioni ballerine, inaffidabili. E non fidandosi, ci chiudono la porta in faccia.
***
Quella del coronavirus è una storia di relazioni tra imperi, il contagio è nella natura della globalizzazione e non è certo una novità nella storia della natura e dell'uomo. Gli intrecci dell'Italia con la Cina, inoltre, sono una trama fitta che dovrebbe servirci più che mai oggi a piazzare in un giusto contesto quanto sta accadendo. Saliamo sulla macchina del tempo, torniamo indietro e poi andiamo avanti.
06
Da Polo e Ricci alla nuova via della Seta
Marco Polo, figlio di commercianti di Venezia, attraversò l'Oriente vicino e lontano, il suo viaggio fu pura scoperta e avventura. La sua esplorazione per mare e per terra durò 24 anni, partito da Venezia nel 1271, vi tornò il 9 novembre del 1295. Vide terre di cui allora si favoleggiava, descrisse il funzionamento di una società avanzata, il Catai (la Cina settentrionale), allora governata dai Mongoli, un'organizzazione di governo ramificata che manteneva il controllo amministrativo su terre remote. Durante la prigionia a Genova dettò le sue memorie di viaggio a uno scrittore, Rustichello da Pisa, nacque così la magia narrativa del Milione.
Carta geografica completa di tutti i regni del mondo. Fu stampata in Cina, nel 1602, da Matteo Ricci, su richiesta dell'imperatore Wanli.Matteo Ricci, figlio di una nobile famiglia di Macerata, religioso gesuita, fu inviato prima nelle Indie Orientali (1577), a Goa studiò teologia e fu ordinato sacerdote. Nel 1582 fu inviato in Cina, arrivò a Macao e l'anno dopo a Sciaochin, solo molti anni dopo, nel 1601, giunse a Pechino. Stimato dalla Corte Imperiale, dove regnava la dinastia Ming, divulgò il sapere occidentale, studiò la cultura e la lingua cinese, diffuse il cristianesimo nelle classi colte, rispettandone la cultura, le usanze, i costumi. Fu un evangelizzatore dolce, fu cartografo, uomo di lettere e scienza, si occupò di filosofia, matematica, astronomia.
L'Italia e la Cina hanno un destino che s'intreccia, una trama di storie vicine e lontane. C'è il passato che vibra ancora, produce ondate. Marco Polo attraversa città, steppe, montagne e con il Milione apre la via della conoscenza dell'Asia. Matteo Ricci solca i mari, attraversa terre, e sulla via di Dio disegna le mappe dell'intero mondo. Commercio e esplorazione, diplomazia e religione.
La storia fa il suo giro di giostra, ancora una volta. Nel 2018 l'Italia è il primo paese del G7 a sottoscrivere un accordo strategico nel piano di espansione cinese della Nuova Via della Seta. All'inizio del 2020 l'Italia diventa il paese occidentale più colpito dal nuovo coronavirus. Quando abbiamo bloccato i voli diretti da e per la Cina, a Pechino si sono chiesti che cosa pensavano di aver firmato i governanti italiani. Come si dice, ce li siamo giocati. Il destino gioca a dadi, la Cina è scambio, opportunità, frontiera, sviluppo, crisi, un soggetto contagioso.
L'epidemia di oggi è un memento che sbuca dalle cronache di ieri. È un calembour di date, situazioni, pittogrammi e caratteri latini. Siamo nell'immenso dominio della Storia. Abbiamo già scritto che il crollo di Roma fu provocato (anche) dal cambiamento climatico e dalle epidemie (leggere "Il destino di Roma", di Kyle Harper). Un immenso territorio, un sistema di governo esemplare, finì fuori controllo. E crollò. Il focolaio della peste era la Cina, da lì si propagò nel Medio Oriente e poi nel Mediterraneo, la pandemia dell'Impero di Roma. L'agenda politica contemporanea è quella che ha sconvolto la storia della civiltà ieri: cambiamento climatico e epidemia.
07
Wall Street e il virus. Primo morto in America
Le Borse sono un interessante caso di studio per capire cosa sta accadendo, il momento della reazione in una massa particolare, quella dei traders. "Survival, not returns", scrive Bloomberg per descrivere le scelte fatte dagli operatori finanziari nel mese di febbraio. L'era del coronavirus è fatta di copertura del rischio e non caccia al profitto, dunque via dall'azionario, migrazione sui titoli di Stato e l'oro, le valute considerate solide. Uno tsunami di transazioni dove emerge uno dei temi del presente, ne abbiamo parlato spesso su List: la velocità (leggere Social Acceleration di Hartmut Rosa). L'indice Dow Jones ieri ha perso 500 punti in un lampo, in soli 45 minuti, la correzione dell'indice S&P 500 è stata la più rapida di sempre. Questa settimana è stata la peggiore dalla crisi finanziaria del 2008. Il coronavirus è un ottimo agente per far partire la correzione che il mercato ha tentato più volte, ma la spirale del panico è tale che il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha già annunciato un taglio dei tassi.
Rispetto all'antichità, abbiamo una certezza: nessun impero cadrà per il coronavirus. Non abbiamo un lungo inverno della civiltà alle porte. Come abbiamo già visto, le precedenti pandemie hanno frenato la corsa dei listini per qualche trimestre, poi la corsa è ripartita, grafico tratto da un report di Goldman Sachs che abbiamo già pubblicato ieri:
Così, con uno di quei colpi che il destino si diverte a disegnare in aria, mentre la Cina sta uscendo dalla giostra del contagio, l'Occidente vi entra. Sono le porte girevoli dell'epidemia. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.