21 Marzo
Non è la fine del mondo. Sarà un altro mondo
La crisi del coronavirus. Germania e Stati Uniti varano interventi straordinari pari al 10 per cento del Pil. Helicopter Money e nuova politica economica. Il caso del paziente Italia, altri 793 morti. L'esempio francese, il premier Philippe in Parlamento. Dopo l'era del coronavirus, lezioni per oggi e domani
Che succede? Siamo entrati nella fase della storia ribaltata. Pechino esce dall'emergenza, Washington entra nella fase del contagio, l'Europa è scossa dall'epidemia, l'Italia ha preso il posto della Cina nell'immaginario virale. Gli Stati Uniti schierano la potenza del dollaro, fanno volare l'Helicopter Money, denaro liquido direttamente nelle tasche degli americani. Nell'Unione europea salta il patto di stabilità, i totem e i tabù brussellesi sono stati polverizzati da un agente di cambiamento infinitamente piccolo e incredibilmente grande: il nuovo coronavirus. Ricordiamolo: non è la fine del mondo, non è l'Armageddon, ma sarà il Big Bang di un altro mondo. Che mondo? Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
La storia ribaltata (e anche la politica economica)
La Cina è uscita dall'emergenza dopo 75 giorni, ma su questa "uscita" ci sono ombre colossali, le notizie che vengono dal regime di Pechino sono inaffidabili, hanno sempre il fine della propaganda. La Cina non ha detto la verità né prima né durante né dopo la crisi del coronavirus. La cronistoria i lettori di List la conoscono, non ci torniamo sopra, ma il comportamento delle autorità cinesi va ricordato ed è inaccettabile che Pechino si presenti come il salvatore del mondo (è a dir poco surreale che il governo italiano appoggi questa linea), perché semmai è il contrario, hanno generato e diffuso il virus.
Da questo momento cambia tutto, i paradigmi che finora avevano retto il capitalismo degli ultimi trent'anni sono archiviati. Hong Kong ha fatto l'Helicopter Money e così si appresta a fare l'America, il governo inglese ieri ha annunciato che sosterrà direttamente il pagamento degli stipendi dei lavoratori fino all'80 per cento e fino a 2500 sterline. Cash. È partito un nuovo schema, lo Stato è il motore dell'economia dell'emergenza (destinata a diventare permanente per un lungo periodo)...
Che succede? Siamo entrati nella fase della storia ribaltata. Pechino esce dall'emergenza, Washington entra nella fase del contagio, l'Europa è scossa dall'epidemia, l'Italia ha preso il posto della Cina nell'immaginario virale. Gli Stati Uniti schierano la potenza del dollaro, fanno volare l'Helicopter Money, denaro liquido direttamente nelle tasche degli americani. Nell'Unione europea salta il patto di stabilità, i totem e i tabù brussellesi sono stati polverizzati da un agente di cambiamento infinitamente piccolo e incredibilmente grande: il nuovo coronavirus. Ricordiamolo: non è la fine del mondo, non è l'Armageddon, ma sarà il Big Bang di un altro mondo. Che mondo? Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
La storia ribaltata (e anche la politica economica)
La Cina è uscita dall'emergenza dopo 75 giorni, ma su questa "uscita" ci sono ombre colossali, le notizie che vengono dal regime di Pechino sono inaffidabili, hanno sempre il fine della propaganda. La Cina non ha detto la verità né prima né durante né dopo la crisi del coronavirus. La cronistoria i lettori di List la conoscono, non ci torniamo sopra, ma il comportamento delle autorità cinesi va ricordato ed è inaccettabile che Pechino si presenti come il salvatore del mondo (è a dir poco surreale che il governo italiano appoggi questa linea), perché semmai è il contrario, hanno generato e diffuso il virus.
Da questo momento cambia tutto, i paradigmi che finora avevano retto il capitalismo degli ultimi trent'anni sono archiviati. Hong Kong ha fatto l'Helicopter Money e così si appresta a fare l'America, il governo inglese ieri ha annunciato che sosterrà direttamente il pagamento degli stipendi dei lavoratori fino all'80 per cento e fino a 2500 sterline. Cash. È partito un nuovo schema, lo Stato è il motore dell'economia dell'emergenza (destinata a diventare permanente per un lungo periodo) anche dove prima la sua presenza era limitata, gli Stati Uniti e il Regno Unito sono il centro di questo riassetto globale. La Germania segue a ruota e la Francia non farà altro che rafforzare la sua dottrina del "patriottismo economico" con interventi diretti. Vincerà chi ha più munizioni (economiche e non solo).
02
Helicopter Money
La Germania autorizzerà oltre 350 miliardi di euro di nuovo debito per finanziare una serie di misure di emergenza per contrastare l'impatto del coronavirus sull'economia. Il ministro delle finanze Olaf Scholz presenterà il piano per creare un nuovo fondo di salvataggio per salvare le aziende colpite dall'epidemia. Secondo un disegno di legge, il governo prevede un pacchetto di aiuti economici per 822 miliardi di euro. Il totale delle misure sinora annunciate dalla Germania equivale a circa il 10 per cento del prodotto interno lordo.
Il senato americano in queste ore sta esaminando un pacchetto di misure da 2.000 miliardi di dollari. Lo ha annunciato il consigliere economico della Casa Bianca, Larry Kudlow. Anche gli Stati Uniti stanno lanciando misure equivalenti a circa il 10 per cento del prodotto interno lordo.
***
Sul Financial Times Martin Sandbu racconta come il nuovo coronavirus stia cambiando i paradigmi dell'economia. È un dibattito interessante e non si tratta di teoria, ma dell'urgenza di intervenire subito e in maniera efficace per evitare il propagarsi dell'altro virus, una crisi economica devastante, l'impoverimento di massa. Ecco la sintesi sul taccuino del titolare.
- Primo punto: questo è uno shock completamente diverso dai precedenti, non è la crisi finanziaria del 2008, siamo in una dimensione di blocco totale della produzione, è molto più grave e profondo.
- Secondo punto: lo shock è talmente grande e intenso da cancellare tutti i tabù della politica economica, aprendo la strada a soluzioni un tempo sostenute solo da gruppi di studiosi e policy makers minoritari, fino a ieri considerati degli "eretici".
- Terzo punto: la dimensione degli interventi pubblici è la più grande di sempre, interventi considerati grandi fino ieri oggi sono piccoli, questo significa debito senza freni, nel breve e medio termine il deficit sarà l'ultimo dei problemi fiscali perché siamo in una "situazione di guerra", una dimensione iper-keynesiana dell'economia a cui seguirà un nuovo assetto internazionale e una nuova Bretton Woods.
- Quarto punto: stampare moneta e distribuirla direttamente ai cittadini - l'idea dell'Helicopter Money - perché serve aiuto e "nessuno deve perdere il lavoro a causa del virus". Il ministro del Tesoro degli Stati Uniti, Steven Mnuchin, lo ha confermato l'altro ieri. Nel Regno Unito il Cancelliere dello Scacchiere, Rishi Suna, ha annunciato che il governo provvederà al pagamento dell'80% dei salari per spingere le imprese a non licenziare i propri dipendenti, l'aiuto è disponibile per tutte le imprese e si applicherà ai redditi fino a 2.500 sterline al mese. Cash.
- Quinto punto: le banche centrali hanno rispolverato i programmi di quantitative easing per l'acquisto di titoli pubblici e privati. Formula Draghi forever.
- Sesto punto: nell'Unione europea - ossignore, dacci oggi la nostra dose di pazienza quotidiana - stanno discutendo (e speriamo la finiscano presto e agiscano) se fare i "coronabond" (che nome orribile, già questo dice parecchio sulla classe dirigente che ci ritroviamo al comando) o sbloccare i 500 miliardi del Mes senza limiti, senza condizioni, per tutti. Hashtag #lafavolabella
- Settimo punto: c'è chi afferma che debbano essere le banche centrali a finanziare direttamente il deficit (monetary finance), il Ft ricorda che fu Ben Bernanke a sostenere che poteva essere una misura (estrema) da prendere in considerazione. Visti i piani di QE e la scarsa inflazione che hanno generato, anche l'obiezione di chi dice che scatenerebbe una iper-inflazione è debole.
- Ottavo punto: l'Helicopter Money c'è già, come abbiamo scritto, è in pista a Hong Kong, a Singapore, negli Stati Uniti, via cash agli stipendi nel Regno Unito e altri arriveranno.
- Nono punto: a favore del trasferimento diretto di liquidità ai cittadini giocano molti fattori, prima di tutto quello politico, perché piace a destra e a sinistra, è ovviamente un aiuto tangibile per il cittadino, senza distinzioni, ma l'aspetto ancora più importante è che può essere fatto in velocità e il fattore tempo nella crisi del coronavirus è fondamentale.
- Decimo punto: nelle crisi economiche del 2001 (Twin Towers) e del 2008 (mutui subprime) gli interventi erano studiati per stimolare la domanda ma, come abbiamo già sottolineato, qui lo scenario è diverso, c'è la necessità di "mettere denaro nelle mani delle persone" e prevenire il collasso dell'economia.
Nessuno sa come andrà a finire questa storia incredibile che stiamo vivendo. Come nessuno può affermare con certezza che le attuali misure siano quelle giuste. L'isolamento di paesi democratici, liberi, con un'economia avanzata, appare difficile e le conseguenze inattese del lockdown - anche se dovesse funzionare - sono enormi. Il paese che lo sta sperimentando in Occidente è l'Italia e le cose non sono proprio così lineari come la teoria che ha innescato questo tipo di intervento. C'è una distanza siderale tra la teoria e la pratica.
03
Il paziente Italia, altri 793 morti
La vicenda dell'Italia è fondamentale per capire che i sistemi politici e sociali non possono essere sovrapposti. Quello che va bene per un paese e un popolo (la Cina e i cinesi), non funziona con un altro (l'Italia e gli italiani). Domanda sul taccuino: le misure di contrasto al coronavirus stanno dando i frutti sperati? Risposta: per ora no. E sul domani la visibilità è scarsa. I numeri del bollettino di stasera della Protezione civile sono questi:
I morti oggi sono 793 in più rispetto a ieri. Le vittime sono salite a 4.825, è il maggior incremento dall'inizio dell'emergenza. Ieri l'aumento era stato di 627 morti. I casi positivi in totale sono 53758, ci sono 2857 persone ricoverate in terapia intensiva, il numero delle persone positive registra 4821 casi in più. Siamo oltre la Cina, siamo in un altro mondo. E bisogna chiedersi, onestamente, senza sconti, con la severità necessaria, cosa hanno sbagliato i governanti. Perché non è possibile pensare di scaricare ogni colpa - e ci sono - solo sui governati.
L'idea di usare il "metodo Wuhan" viene da questa parabola che abbiamo raccontato, il grafico è tratto dal rapporto fatto dall'Organizzazione mondiale della Sanità dopo la missione in Cina:
Sulla base di questa curva è stata scelta la "soluzione cinese". Un successo per Pechino. Non ci sono dubbi che il distanziamento sociale sia necessario (ci arriva chiunque a questa conclusione, non occorre essere virologi di chiara fama per capire il contagio da uomo a uomo), ma ma doveva esser altrettanto chiaro a chiunque abbia ancora la testa sulle spalle che un sistema liberale non risponde agli ordini (che da noi sono ipocritamente diventati dei "consigli", così la classe politica si lava la coscienza in caso di errore) con la stessa celerità e "obbedienza" di una spietata dittatura.
04
Il panico nel teatro
Una lettura attenta di "Massa e potere", capolavoro di Elias Canetti, avrebbe evitato alcuni colossali abbagli, gravi errori di lettura del comportamento sociale che sono stati commessi in queste settimane. Il libro è una miniera, copre tutte le combinazioni possibili in questa storia che plasma la massa continuamente. La fuga dal Nord, le code ai supermercati, sono i segni di una comunicazione (e dunque scelta e azione politica) che i governanti hanno sbagliato del tutto, emerge un fattore che è stata sottovalutato, il panico.
Leggiamo Canetti, siamo a teatro, scoppia un incendio, compare un ancestrale nemico, il fuoco:
Il panico in un teatro, come spesso è stato osservato, è un disgregarsi della massa. Tanto più legati erano gli uomini durante la rappresentazione, tanto più chiusa la forma del teatro, esteriormente unificatrice, tanto più violento è il disgregarsi. (...) Le porte lasciano passare solo una o poche persone. L'energia della fuga diventa di per sé un'energia che ricaccia indietro. Tra le file si può passare solo un uomo per volta e l'uno è nettamente staccato dall'altro: ognuno siede per conto proprio, ognuno sta in piedi per conto proprio, ognuno ha il proprio posto. La distanza fino alla porta più vicina è diversa per ognuno. (...) Il rovescio diviene evidente nelle tendenze individuali più violente: ci si urta, ci si colpisce, ci si calpesta selvaggiamente.
Ora immaginate tutta la gestione del coronavirus. Il panico è comparso più volte, si materializza nella fuga preventiva, ci si prepara a rinchiudersi nel bunker con il pieno di viveri e medicinali in attesa delle bombe del nemico invisibile. Chiudere l'Italia lasciando le vie di fuga aperte (errore commesso anche in Francia, ancora più incredibile, visto che c'era l'esempio dell'Italia da non imitare) ha creato una dimensione da panico nel teatro (il paese). Il risultato delle file ai supermercati è l'aumento della densità della massa e la diffusione ulteriore del contagio.
Qualche prova? Lo scrittore Sandro Veronesi ha pubblicato questo tweet:
Vediamo la foto espansa in tutto il suo splendore:
Si è dimenticata tutta la gestione prima che l'emergenza scoppiasse e anche sul durante c'è la spinta all'oblìo, tutto viene coperto dal manto di un patriottismo artificiale che serve solo bloccare ogni critica. E invece la critica serve più che mai, serve a migliorare, ad aprire gli occhi, a pensare e non a fare concertini dai balconi che sono la prova dello stordimento generale. Non c'è proprio nulla da cantare, bisogna contribuire a migliorare la situazione e uscire in fretta da questa crisi.
05
La teoria del virologo e la trasmissione nella vita vera
Le opinioni dei virologi - un nuovo soggetto della sofa tv ai tempi del contagio, il virologo, che tutto sa del virus ma pare che niente azzecchi sulla sua "trasmissione in popolazione" - sono variabili e l'effetto spiazzante è enorme. Quello che abbiamo capito qui è che una cosa è la teoria da laboratorio (dunque perfetta) della trasmissione del virus da uomo a uomo, un'altra è la trasmissione nella vita vera, nella popolazione, dove dominano le condizioni naturali, i comportamenti dei singoli e dei gruppi, leggi che non sono lineari, la psicologia della massa, la natura dell'ambiente in cui il virus si propaga, si posa, sta in sospensione. Acciaio, plastica, rame, l'aria, un ambiente aperto e uno chiuso (pensate all'ascensore) originano differenti scenari e livelli di pericolosità del contagio. Non abbiamo fatto l'elenco casualmente, sono tutti oggetto di studio, di verifica, di ricerca, la spazialità in cui si muove il virus è tema enorme, il concetto di rete e trasmissione riguarda la fisica, la matematica, non c'è solo il modo in cui il virus vive fuori e dentro di noi, ma anche il mezzo con cui viene trasportato, il comportamento sociale.
06
Il governo e la fase critica
Il governo (con il concorso creativo delle Regioni) ha cambiato piano d'azione diverse volte, si è passati dal premier Conte che il 31 gennaio scorso diceva è "tutto è sotto controllo" (frase che i più hanno dimenticato) agli attuali divieti, rafforzati un'altra volta ieri dal ministero della Salute. Si tratta di misure che volendo fare il giusto (contrastare l'epidemia) molto spesso diventano eccesso e grottesco, con limiti per la pisciatina del cane (Rex, che dici? la fai tra 100 metri? O tra un'ora in punto?), chiusure dei supermercati a fisarmonica, passeggiata da soli, anzi no! resta in casa e fai il concerto sul balcone! basta corsa, siediti! niente giardini pubblici, vai in bagno! stai sotto casa, vai in garage! Da oggi a Roma chi può ancora lavorare (e di questo passo il lavoro sparirà) incontrerà dei posti di blocco, saranno fermate tutte le auto e si farà la fila, un altro modo geniale per fermare ogni attività e portare il paese velocemente alla bancarotta.
Esistono gli sconsiderati, i pazzi, gli idioti, chiaro. Ma qui siamo alle misure cinesi prese all'italiana, cioè in un grande, crescente, vorticoso casino. L'unica cosa che va avanti è il virus, che passa indisturbato da corpo a corpo.
La crisi è entrata in una fase critica perché le misure di contenimento non hanno avuto l'effetto sperato e l'emergenza sanitaria è diventata anche blocco della produzione, le proiezioni più miti sull'impatto sul prodotto interno lordo nel 2020 indicano un -3% che equivale a un'altra Grande Crisi, la botta finale sulla nostra economia.
07
Un altro giro di vite
Risposta del governo? Un altro giro di vite sulla mobilità delle persone, sui servizi commerciali, sui trasporti, si prosegue con le misure dello "stato d'eccezione", lo stritolamento dell'economia e il restringimento delle libertà fondamentali. Prima la salute, senza dubbio, e speriamo di vincere questa battaglia, ma c'è il rischio concreto che al posto della ragione prevalga l'emozione. Noi abbiamo il dovere di ricordare che c'è un doppio virus: quello biologico e quello economico, il primo attacca i polmoni e può uccidere, il secondo distrugge il reddito e conduce alla povertà.
Per amore della Costituzione, dello Stato liberale, non possiamo inoltre tacere sull'abnorme assenza del Parlamento che non si riunisce, onorevoli e senatori sono spariti e il risultato è che mentre ci sono italiani che si sacrificano e mettono in gioco anche la vita (medici, infermieri e molte altre categorie di lavoratori), il governo decide da solo, senza controllo e bilanciamento delle Camere. Siamo in guerra. E il Parlamento in guerra non può chiudere.
08
L'esempio francese
Guardate bene questa foto:
Un commesso sta disinfettando il microfono del primo ministro francese, Édouard Philippe, durante le comunicazioni odierne del governo all'Assemblea nazionale francese. Siamo in guerra, il Parlamento non può chiudere, dà l'esempio.
09
Dopo l'era del coronavirus. Lezioni per oggi e domani
Da Roma a New York passando per Parigi, questo weekend oltre 900 milioni di persone in tutto il mondo sono confinate nelle loro case, nella speranza di fermare la pandemia di coronavirus, che ha già ucciso oltre 11.400 persone e sta scuotendo l'economia mondiale.
***
Che cosa stiamo imparando? Le note seguenti sono il frutto di quello che abbiamo raccolto nel confronto quotidiano con chi è sul campo, noi facciamo la nostra parte nel riordinare l'esperienza, farne sintesi, innescare il confronto, porre domande, cercare risposte. Non abbiamo mai studiato tanto un tema come quello che abbiamo davanti, siamo in una terra incognita, ma esistono risposte, non è vero che tutto è nuovo, perché l'uomo da millenni combatte con i virus, civiltà sono scomparse, battute dall'infinitamente piccolo e nello stesso tempo grazie ai vaccini abbiamo sconfitto malattie in passato letali. Abbiamo fatto grandi passi avanti nel passato. E ne faremo ancora. Ecco perché il coronavirus alla fine sarà sconfitto.
Il fattore tempo è fondamentale. Gli errori più grandi fatti dall'Italia si sono consumati soprattutto all'inizio, poi si è andati avanti a cascata. Serviva tempo per mettere in piedi una strategia, non c'era. Il primo decreto è arrivato in ritardo e in maniera rocambolesca, grave, con l'anticipazione dei suoi contenuti e la gestione seguente piena di buchi. Il nuovo coronavirus non era una novità, la Cina era in lockdown dal 23 gennaio (guardate il grafico sopra sul caso Wuhan), quando licenzi un decreto devono scattare automaticamente i piani d'emergenza per le pandemie. Tutto questo non è avvenuto.
L'isolamento doveva scattare subito. Eravamo il primo paese occidentale colpito dal coronavirus e proprio per questo, per timore, i politici hanno perso l'attimo fatale in cui agire. Il lockdown serve a guadagnare tempo, non a risolvere il problema dell'epidemia. Rallenta il virus - se fatto con rapidità, all'inizio del contagio - non lo estingue. L'errore in questo quadro del Risiko tra noi e il coronavirus è il ritardo con cui è stato deciso l'isolamento.
L'ambiguità è l'altro errore del lockdown. Per giorni si è andati avanti con "consigli" che dovrebbero essere divieti e tutt'ora questo materiale di cosa non si può fare (e dunque, per converso, di cosa si può fare) è intepretato nel più vario modo perfino dalle forze dell'ordine che eseguono i controlli. Caos.
Non torneremo a una vita normale nei prossimi 18 mesi. Questa esperienza lascia il segno sul corpo, sull'anima, sull'individuo, sulle famiglie, sulla vita sociale. Vivremo di nuovo spensieratamente, avremo gioie, momenti belli, ma non subito e anche dopo ci sarà in noi il ricordo di questi giorni. Siamo dentro un'esperienza profonda e lunga. L'isolamento presto o tardi finirà, ma niente in ogni caso sarà più come prima. Perché nei prossimi mesi dovremo comunque gestire l’afflusso di persone nei negozi, tenere distanze nelle file, darci una regolata. Essere prima di tutto ordinati.
Il lavoro cambierà. Chi scrive ha sperimentato con successo in questi giorni un nuovo modello di organizzazione e produzione in un settore (quello delle aziende editoriali) che fa parte di un sistema complesso, connesso e ultraveloce. Moltissimi lavori si possono fare in smartworking e la percentuale di quelli che lo fanno in Europa è bassa. Abbiamo visto inoltre cadere parecchi miti, stili di vita e soprattutto modelli di civiltà metropolitana (e non) che sono svaniti perché costruiti sulla comunicazione dell'effimero contemporaneo. Molto valore, pochi valori.
Salvare l'economia è un imperativo. Non possiamo aggiungere al coronavirus lo spettro della fame. Bisogna trovare strategie intermedie di gestione della crisi. Assicurata la protezione dei più deboli, ripristinata la capacità di risposta del sistema sanitario (ora abbiamo visto cosa serve davvero nel paese più vecchio del mondo insieme alla Germania e al Giappone), bisogna fare in modo che una grossa parte della popolazione possa vivere una vita normale, produrre. Dobbiamo continuare l'avventura dell'essere umano, dare un futuro al nostro paese.
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alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.