1 Aprile
Circolari, chiarimenti sui chiarimenti. Chi comanda?
Il Viminale invia una circolare di chiarimento sulle passeggiate e l'unica cosa che se ne va a spasso è la certezza del diritto e la sicurezza sanitaria. Regioni in rivolta, interpretazioni della legge fuori dalla legge. C'è un morbo che sta corrodendo le istituzioni: il caos delle norme
Che succede? Il ministro della Sanità Roberto Speranza ha annunciato nella sua informativa in Parlamento che l'Italia resterà in lockdown fino al 13 aprile, poi si vedrà:
I numeri ci dicono che siamo sulla strada giusta, ma attenzione a non commettere errori adesso e a non indulgere a facili ottimismi che possono vanificare sforzi e sacrifici, non confondiamo i primi segnali positivi con cessato allarme. Finché non avremo trovato un vaccino la battaglia contro il virus non sarà vinta, intanto il nostro obiettivo è riportare il valore di trasmissione del contagio al di sotto di 1. Le misure di allentamento andranno graduate per far ripartire l'economia e la nostra libertà personale.
Notizia attesa, confermata, stop. Il vero caso è un altro, è scoppiato ieri sera. Che caso?
01
Chi comanda?
Siamo il paese dove la strategia del "distanziamento sociale" (giusta) è diventata un problema di unità nazionale (le Regioni sono in pieno distacco), caos della legge (scavalcata da atti amministrativi) e grave squilibrio tra i poteri (non si sa più cosa è sopra e cosa è sotto, chi controlla chi).
L'incontro tra governo e opposizione stamattina a Palazzo Chigi (Foto Ansa)Siamo il paese dove la Costituzione è sospesa (provate a argomentare sui vostri diritti costituzionali con le forze dell'ordine, ove vi capitasse di esser fermati in strada), le libertà fondamentali sono compresse in alcune parti (ne citiamo due che sono praticamente quasi tutto quello che può fare un uomo: articolo 16, libertà di movimento; articolo 41, libertà economica) e il potere esecutivo si esercita senza alcuno scandalo e bilanciamento istituzionale (ci attendevamo francamente almeno un vocalizzo da parte dei cantori della "Costituzione più bella del mondo", prendiamo atto che sono diventati muti) attraverso provvedimenti amministrativi di rango inferiore alla legge, i decreti della Presidenza del consiglio, le ordinanze delle Regioni, dei Comuni e naturalmente le circolari "di chiarimento"...
Che succede? Il ministro della Sanità Roberto Speranza ha annunciato nella sua informativa in Parlamento che l'Italia resterà in lockdown fino al 13 aprile, poi si vedrà:
I numeri ci dicono che siamo sulla strada giusta, ma attenzione a non commettere errori adesso e a non indulgere a facili ottimismi che possono vanificare sforzi e sacrifici, non confondiamo i primi segnali positivi con cessato allarme. Finché non avremo trovato un vaccino la battaglia contro il virus non sarà vinta, intanto il nostro obiettivo è riportare il valore di trasmissione del contagio al di sotto di 1. Le misure di allentamento andranno graduate per far ripartire l'economia e la nostra libertà personale.
Notizia attesa, confermata, stop. Il vero caso è un altro, è scoppiato ieri sera. Che caso?
01
Chi comanda?
Siamo il paese dove la strategia del "distanziamento sociale" (giusta) è diventata un problema di unità nazionale (le Regioni sono in pieno distacco), caos della legge (scavalcata da atti amministrativi) e grave squilibrio tra i poteri (non si sa più cosa è sopra e cosa è sotto, chi controlla chi).
L'incontro tra governo e opposizione stamattina a Palazzo Chigi (Foto Ansa)Siamo il paese dove la Costituzione è sospesa (provate a argomentare sui vostri diritti costituzionali con le forze dell'ordine, ove vi capitasse di esser fermati in strada), le libertà fondamentali sono compresse in alcune parti (ne citiamo due che sono praticamente quasi tutto quello che può fare un uomo: articolo 16, libertà di movimento; articolo 41, libertà economica) e il potere esecutivo si esercita senza alcuno scandalo e bilanciamento istituzionale (ci attendevamo francamente almeno un vocalizzo da parte dei cantori della "Costituzione più bella del mondo", prendiamo atto che sono diventati muti) attraverso provvedimenti amministrativi di rango inferiore alla legge, i decreti della Presidenza del consiglio, le ordinanze delle Regioni, dei Comuni e naturalmente le circolari "di chiarimento" dei ministeri, che fanno e disfano più della legge. Una foresta di norme che sta diventando una cintura di filo spinato che impiglia il cittadino nell'incertezza e lo espone all'arbitrio di chi poi deve applicare le norme (quasi sempre a modo suo, lo scriviamo dopo la "prova su strada", abbiamo fatto una discreta esperienza sul campo in queste settimane).
Sintesi: non si capisce più chi comanda e quali siano le norme in campo. C'è stato un incontro tra l'opposizione e il governo stamattina a Palazzo Chigi, sarebbe il caso di fare chiarezza, prima che si sfasci quel che resta delle istituzioni. Non esageriamo, in meno di 24 ore è successo di tutto, viviamo nell'incertezza del diritto e con la certezza di subire un rovescio. Seguite il titolare di List.
02
L'apoteosi della burocrazia
C'è in gioco la salute, ci mancherebbe, ma invece di fare tamponi a tutta la popolazione italiana affinché si sappia la diffusione del virus, si abbia così una solida base statistica per prendere le giuste decisioni politiche - e si scopra così il reale tasso di mortalità del nuovo coronavirus - l'unica cosa che prolifera è tutto quello che è al di sotto della legge e al di sopra delle nostre teste.
Ogni giorno ha ormai il suo modulo, il suo decreto, la sua circolare, la sua certificazione, presto avremo la "patente" per essere liberi. Siamo in zona Kafka, con il burocrate e l'agente di sicurezza che diventano protagonisti (in)volontari di storie degne del Processo. Tutti dentro. L'italiano segregato con famiglia e ragazzini piccoli, tanto per fare un esempio, può tenere i suoi figli in casa per un mese, senza la dimensione creativa della classe a scuola, in un'esperienza brutale che diventa una prigione? Bisogna dire chiaramente che cosa si ha intezione di fare. Hanno idea, i nostri governanti che affermano di pensare alla salute - ma in realtà vogliono solo pararsi il posteriore, definizione tecnica, niente di personale - di quali segni indelebili lascerà questa storia nell'anima dei bambini? E degli adulti, sottoposti a regole che cambiano ogni giorno, fermati con l'alt e la paletta e la frase "checcià er modulo?!" e ti devi trattenere dal raccomandare un corso di buone maniere e almeno una spolverata di diritto costituzionale. Invece no, devi tacere, esibire "l'autocertificazione" e cercare di capire a che livello si è compressa la tua dignità e libertà. Siamo nella "Fattoria degli animali" di George Orwell (là presero il potere i maiali), qui siamo all'apoteosi della burocrazia che emana circolari che sono il frutto di corsi intensivi di analfabetismo di andata e di ritorno. Non una sola di queste ordinanze, circolari, decreti, passerebbe l'esame sul tavolo di qualsiasi docente di italiano, diventerebbe carta straccia, uno zero spaccato sul quaderno. E non si tratta solo di una questione di forma, perché il linguaggio è la sostanza e quest'ultima è diventata un rebus, anzi un virus (per quelli che vivono nel burocratese, rebus e virus sono nobili e bellissime parole latine).
03
Segregazione e "democratura"
Che sarà mai, la segregazione? Forse i ministri abitano negli attici e in appartamenti grandi e confortevoli (e in ogni caso girano senza problemi in auto blu), avranno giardini, case in campagna e la possibilità di spostarsi per "ragioni di servizio", ma i ceti popolari, i lavoratori a 1000 euro al mese quando va bene, quelli no. Anche ai carcerati è concessa l'ora d'aria. Qui non si è ancora compreso quanto puoi respirare all'esterno, come lo puoi fare, come evitare l'atrofia degli arti e soprattutto della mente (cosa già in corso che ha colpito parecchie fasce della popolazione italiana). Che cosa deve fare chi deve camminare per non ammalarsi, per una migliore respirazione, per favorire la circolazione del sangue e il controllo della pressione arteriosa? Tappati in casa da un mese, gli anziani ridotti come in trincea, appoggiati in qualche stanza come una "res derelicta" (diritto romano, per chi ancora in questo paese ricorda cosa sia il diritto), sono esseri lasciati alla loro sorte, alla roulette della morte. Sarebbe questo il paese con la Costituzione più bella del mondo? O in realtà siamo piombati in una "democratura" che afferma una cosa, ma ne fa esattamente un'altra?
Dizionario Treccani, voce democratura:
democratura s. f. Regime politico improntato alle regole formali della democrazia, ma ispirato nei comportamenti a un autoritarismo sostanziale. ◆ Eduardo Galeano coniò la parola democratura per descrivere la convivenza di elementi democratici e autoritari all’interno di un modello che potremmo definire come “democrazia ristretta” o in altri termini “dittatura costituzionale”. (Mauro Burato, in «Visioni LatinoAmericane», n. 3, luglio 2010, p. 123)
E noi, l'Italia, dove siamo, cosa siamo, dove andiamo? La cosa piano piano sta esplodendo, perché c'è un limite a qualsiasi dispotismo, anche a quello che ha nobili intenzioni, perché il potere tende naturalmente a farsi dispotico quando non incontra ostacoli e le burocrazie non sono altro che il motore della politica che scavalca il problema del check and balance democratico. Se manca la chiarezza, tutto finisce nella Babele del caos.
La spia è il linguaggio, l'oscurità delle norme velata dal pessimo italiano (e dalle più che confuse intenzioni e visioni politiche) in cui annegano le disposizioni. Così lo stare a casa che doveva avere deroghe per ragioni materiali (c'è la vita, bisogna mangiare, i livelli minimi concessi ai carcerati) e di diritto (i provvedimenti per aver almeno una parvenza di costituzionalità devono essere limitati nel tempo e nello spazio, con uno scopo preciso) si è trasformato in un esercizio di sonnambulismo e ipnosi collettiva, dove i decreti si sono mangiati la vita al punto da mediarla con la televisione che trasmette allarme, ansia, spettacoli indecenti, il cloroformio, il farmaco dei racconti distopici di Aldous Huxley distribuito sullo schermo. È bastato un colpo di penna di Palazzo Chigi e siamo entrati in uno stato di guerra senza avere il governo di guerra, siamo all'interpretazione dell'interpretazione di ciò che si può fare o no, e al governo c'è un avvocato venuto dal nulla, Giuseppe Conte, non Winston Churchill e il suo gabinetto di guerra e abbiate pazienza ma c'è una gran differenza. E si vede nella qualità - e purtroppo preoccupante quantità - dei provvedimenti che vengono emanati senza neppure consultare il Parlamento.
04
La circolare-capolavoro del Viminale
La titolare del ministero degli Interni, Luciana Lamorgese (Foto Ansa)Franz Kafka è entrato in scena ieri sera. Il Viminale - il secondo posto del governo più importante dopo quello del premier che, notate bene, non è guidato da un politico ma da un tecnico - ha spiccato una circolare di "chiarimento" ai prefetti che è uno spettacolo. Leggiamola insieme:
Si fa seguito alle precedenti circolari concernenti le misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica in atto, per fornire taluni chiarimenti in merito a profili applicativi in tema di divieto di assembramento e di spostamenti di persone fisiche. Al riguardo, occorre ribadire che la finalità dei divieti e delle limitazioni imposti dalle disposizioni adottate risiede nell’esigenza di prevenire e ridurre la propagazione del contagio. In tale ottica, si inseriscono il divieto di ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico, le restrizioni agli spostamenti sia intercomunali che infracomunali, nonché le prescrizioni che vanno dal rispetto della distanza interpersonale di un metro fino alle limitazioni riguardanti l’attività motoria. Al riguardo, appare peraltro evidente come il perseguimento della predetta esigenza implichi valutazioni ponderate rispetto alla specificità delle situazioni concrete. In questa ottica, il divieto di assembramento non può ritenersi violato dalla presenza in spazi all’aperto di persone ospitate nella medesima struttura di accoglienza (ad esempio, case-famiglia). In tali strutture, peraltro, chiunque acceda dall’esterno (operatori, fornitori, familiari, ecc.) sarà comunque tenuto al rispetto del divieto di assembramento, della distanza interpersonale di un metro e dall’utilizzo degli occorrenti presidi sanitari (mascherine e guanti). Nella medesima ottica, per quanto riguarda gli spostamenti di persone fisiche, è da intendersi consentito, ad un solo genitore, camminare con i propri figli minori in quanto tale attività può essere ricondotta alle attività motorie all’aperto, purché in prossimità della propria abitazione. La stessa attività può essere svolta, inoltre, nell’ambito di spostamenti motivati da situazioni di necessità o per motivi di salute.
Nel rammentare che resta non consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto ed accedere ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici, si evidenzia che l’attività motoria generalmente consentita non va intesa come equivalente all’attività sportiva (jogging), tenuto anche conto che l’attuale disposizione di cui all’art. 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 9 marzo scorso tiene distinte le due ipotesi, potendosi far ricomprendere nella prima, come già detto, il camminare in prossimità della propria abitazione. Potranno essere, altresì, consentiti spostamenti nei pressi della propria abitazione giustificati da esigenze di accompagnamento di anziani o inabili da parte di persone che ne curano l’assistenza, in ragione della riconducibilità dei medesimi spostamenti a motivazioni di necessità o di salute. Si ricorda che, in ogni caso, tutti gli spostamenti sono soggetti al divieto generale di assembramento e, quindi, all’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza minima di un metro da ogni altra persona. Nel pregare le SS.LL. di voler estendere le suddette indicazioni alle Forze di polizia, quotidianamente impegnate nella ricerca di un giusto equilibrio tra l’attenta vigilanza sulla corretta osservanza delle misure in argomento e la ragionevole verifica dei singoli casi, si confida nella consueta collaborazione e si ringrazia.
Chiaro no? Un testo cristallino, un esempio di come si comunica, una circolare ministeriale che passerà alla storia, uno zig zag che lascia senza fiato, tale è la sua limpidezza.
05
Prove tecniche di decrittazione di circolari ministeriali
Cosa si può fare? Così, a spannometro, abbiamo capito dopo consultazione di un glottologo assistito da un team di cremlinologi che sarebbe (dipende dal sergente di ferro in cui ti imbatti) consentita l'uscita genitore-figlio, ma il testo resta oscuro sul camminare o correre, si fa jogging? Il testo sul tema è scritto in etrusco. Non sembra o forse sì, boh, ma che cosa sta succedendo al Viminale? Cosa stanno facendo nel governo?
Proviamo l'interpretazione, certo, sperando che non ti fermi un agente della Volkspolizei (sì, i Vopos) e ti porti dentro per violazione delle sue personali opinioni sulle norme appena emesse. Dunque, forse posso uscire, ma sotto casa, cioè una giungla d'asfalto, macchine parcheggiate, relitti d'acciaio di un'epoca remota, monnezza mai raccolta dal Comune di Roma, il deserto metropolitano di un libro di Stephen King. Il parco più vicino è chiuso, ah, c'è una piazzetta qui, una vera e propria latrina, con le panchine distrutte, i sorci che s'aggirano nei pressi dei cassonetti della spazzatura e ti guardano con un discreto interesse, se ti siedi ti becchi direttamente la peste e non il nuovo o vecchio coronavirus. I bambini qui non ci possono stare e poi quanti ne posso portare, uno, due, devo avere il certificato che sono miei, sicuro, qualcuno potrebbe eccepire e sostenere che li ho rapiti o presi in prestito. Poi c'è questa cosa del jogging che, si capisce, è fonte di accuse come minimo di intelligenza con il nemico, il coronavirus. Che fare, direbbe il compagno Lenin? Ottobre è lontano, dunque niente rivoluzione, ma cribbio, qui non puoi neppure stiracchiarti 'che si sveglia un pizzardone e ti becca a compiere il reato di stretching, niente esercizi di allungamento, sia chiaro. E niente tuta, si capisce, quella è considerata la divisa dell'esercito nemico, finisci dentro con l'accusa di appartenere al gruppo carbonaro dei runner.
Fa ridere? Mica tanto, è tutto vero, è quello che erutta come un geyser dalle circolari ministeriali. E il figlio stia a un metro, altrimenti sono guai, certo, potrebbe darsi il caso che sia ancora nell'età in cui non fa i primi passi, allora potresti doverlo prendere in braccio... no! Incatenalo a un passeggino, sciagurato. Ah, capito. Ossignore, che mal di testa incredibile, dov'è l'aspirina. Aspetta, ecco la luce! Sia lodato il cielo, c'è Vito Crimi alla radio.
06
I minori secondo l'originale interpretazione di Vito Crimi
Fermi tutti, Vito Crimi, capo politico transeunte del Movimento Cinque Stelle ha offerto la sua interpretazione autentica della parola "minore" e dunque anche del fatto giuridico. Sentiamo Crimi a Radio Anch'io, stamattina:
Nessuno pensi che ci sia un allentamento dei controlli, se qualcuno pensa che un figlio di 15 o 16 anni, un minore, possa avere una scusa per uscire di casa non ha capito niente: qui stiamo parlando di cosa è necessità e cosa no. Un bambino piccolo di un anno o due o tre anni, è necessario ogni tanto farlo uscire per fargli capire che c'è un mondo fuori. È chiaro che per un bambino di due anni che vive in un appartamento di 40 metri quadri, dopo due settimane di isolamento, forse c'è una necessità di farlo uscire ancora più importante di portare fuori il cane.
Eccezionale, dunque i quindicenni sono, come dire, più resistenti alla clausura e ce ne possiamo anche un po' fottere del loro equilibrio psicofisico (in fondo, cosa volete che sia quell'età di turbamento e crescita tumultuosa chiamata adolescenza), ma i pupetti no, quelli come in un poesia arcadica devono uscire, vedere il mondo. Conseguenze delle geniali intuizioni di Crimi? Torniamo alla circolare "di chiarimento" del Viminale, al passaggio dove si dice che "è da intendersi consentito, ad un solo genitore, camminare con i propri figli minori". La legge dalle nostre parti (non sappiamo se al Viminale la faccenda ha ancora una sua validità) dice che i minori sono quelli che non hanno compiuto 18 anni. Ma di certo questo non vale per la legge dello sceriffo Crimi, la sua stella di latta brilla dal Prenestino all'Esquilino, dunque, cogitando sul tema e valutando le mosse per l'uscita bisogna prepararsi: se un poliziotto ti becca a passeggiare con un brufoloso adolescente che ha qualche tratto somatico che ricorda il tuo, e ti contesta il fatto che quello non è un poppante, tu cosa fai? Esibisci il testo della circolare, ti scusi per non aver compreso la "dottrina Crimi"? Ti consegni per andare ai lavori forzati? Che fai? Siamo all'interpretazione della legge fuori dalla legge da chi per mestiere dovrebbe fare la legge.
I dubbi nel frattempo aumentano, girano vorticosamente, è come avere un nido di vespe in testa. E la mascherina, dove l'ha messa la mascherina? Non si trovano, le stanno ordinando, così ho sentito alla televisione... e ossignore, sa che non ho capito cosa significhi quel "in prossimità della propria abitazione", cosa vuole dire, che devo stare a cento metri, duecento metri, un chilometro, sotto casa? Nessuno lo sa, quel "prossimità" è un artificio su cui il prossimo agente di polizia potrà eccepire, magari ti porta a fare un giro dentro perché tu ti sei messo a disquisire sul significato della "prossimità".
Essendo tutto chiaro e condiviso, sapendo chi comanda in Italia - tutti e nessuno, la miglior condizione per imporre l'arbitrio a macchia di leopardo - la Lombardia e la Campania si sono unite contro la circolare del Viminale, altro spettacolo di secessione, lo Stato spappolato come il fegato di un alcolizzato, siamo in piena sbornia istituzionale.
07
Toh, la secessione delle Regioni
La Regione Lombardia ha preso la faccenda talmente sul serio - e invece bastava pesare la cifra del lessico per capire che una cosa seria non può essere - da imbracciare il bazooka del no: "Non è questo il momento di abbassare la guardia. La circolare diffusa dal Ministero dell'Interno rischia di creare un effetto psicologico devastante vanificando gli sforzi e i sacrifici compiuti finora. Il provvedimento ministeriale potrebbe essere inteso come un segnale di allentamento delle misure di contenimento assunte finora. Misure rigide, importanti, che hanno pero' consentito di contenere la curva dei contagi del coronavirus", dice l'assessore al Welfare, l'ormai noto Gallera. Conclusione: "La luce in fondo al tunnel rischia di allontanarsi o di spegnersi del tutto nel momento in cui vengono trasmessi messaggi ambigui: l'indicazione utile per tutti deve essere quella di rimanere a casa, ancora per qualche settimana. Solo così riusciremo a sconfiggere questo nemico subdolo e invisibile".
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana (Foto Ansa)Ai lombardi a là Chuck Norris si uniscono i democratici (con la clava dei Flinstones) della Campania, parla attraverso una nota imperiale il presidente Vincenzo De Luca: "Considero gravissimo il messaggio proveniente dal Ministero dell'Interno, relativo alla possibilità di fare jogging e di passeggiare sotto casa si trasmette irresponsabilmente l'idea che l'epidemia è ormai alle nostre spalle. Si ignora tra l'altro, che vi sono realtà del Paese dove sta arrivando solo ora l'ondata più forte di contagio. Si rischia, per una settimana di rilassamento anticipato, di provocare una impennata del contagio. Ribadisco che in Campania rimane in vigore l'ordinanza regionale, derivata da motivi di tutela sanitaria, la cui competenza è esclusivamente regionale". Quindi? "È assolutamente vietato uscire a passeggio o andare a fare jogging".
Domanda sul taccuino del vostro cronista: De Luca dice che si può fare jogging e forse ha ragione, forse no, non si capisce un fico secco, ma cosa mai avrà compreso il cittadino arrivato ormai all'asfissia burocratica?
08
I chiarimenti sul chiarimento del Viminale
A un certo punto s'è capito che non s'è capito il chiarimento della circolare del Viminale. Rullo di tamburi, partono le precisazioni. Si comincia ieri sera, con il ministero dell'Interno che deve chiarire il chiarimento e a proposito dell'attività di jogging alle 19:30 fa sapere che "tra le attività motorie ammesse resta quella di fare jogging". Peccato che nella circolare sia scritto che"l'attività motoria generalmente consentita non va intesa come equivalente all'attività sportiva (jogging)". Confusione. Poco prima delle 22:00 partono le stroncature della nuova circolare da parte della Lombardia e della Campania. Panico totale, giro di telefonate, nessuno sa più cosa fare, la frittata è fatta, poco prima dell'una di notte arriva un'altra nota "di chiarimento" del Viminale:
Le regole sugli spostamenti per contenere la diffusione del coronavirus non cambiano. Si può uscire dalla propria abitazione esclusivamente nelle ipotesi già previste dai decreti del presidente del Consiglio dei ministri: per lavoro, per motivi di assoluta urgenza o di necessità e per motivi di salute. La circolare del ministero dell'Interno del 31 marzo si è limitata a chiarire alcuni aspetti interpretativi sulla base di richieste pervenute al Viminale. In particolare, è stato specificato che la possibilità di uscire con i figli minori è consentita a un solo genitore per camminare purché questo avvenga in prossimità della propria abitazione e in occasione spostamenti motivati da situazioni di necessità o di salute.
Per quanto riguarda l'attività motoria è stato chiarito che, fermo restando le limitazioni indicate, è consentito camminare solo nei pressi della propria abitazione. La circolare ha ribadito che non è consentito in ogni caso svolgere attività ludica e ricreativa all'aperto e che continua ad essere vietato l'accesso ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici. La medesima circolare ha ricordato infine che in ogni caso tutti gli spostamenti sono soggetti a un divieto generale di assembramento e quindi all'obbligo di rispettare la distanza minima di sicurezza. Le regole e i divieti sugli spostamenti delle persone fisiche, dunque, rimangono le stesse.
Ma se non cambiano le regole, perché fare una circolare di chiarimento? E perché fare il chiarimento del chiarimento? Vi risparmiamo le dichiarazioni politiche del mattino sul tema, dicono tutto e il contrario di tutto. Attilio Fontana ha già detto stamattina che "è valida l'ordinanza della Lombardia". Il Viminale?Missing in action. Attendiamo con fiducia crescente nelle istituzioni il chiarimento del chiarimento del chiarimento. Siamo anche in attesa dell'asteroide. Buona giornata.
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al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.