22 Ottobre
Follia a mano armata dell'America
Mattanza a Las Vegas: più di 50 morti e 200 feriti. Un uomo ha sparato sulla folla che assisteva a un concerto dal piano alto di un albergo. Il paese che ha un fucile per tutti. La Spagna s'è rotta, l'Unione europea è sparita. Cosa accadrà ora con la secessione catalana?
La follia a mano armata dell'America: più di 50 morti e 200 feriti. È il bilancio provvisorio della strage compiuta da un folle che dal 32esimo piano dell'albergo Mandalay Bay ha sparato con un mitra sulla folla che stava assistendo a un concerto. L'uomo è stato ucciso dai reparti speciali della polizia (sopra, nella foto Ansa, gli agenti in azione a Las Vegas), si chiama Stephen Paddock, aveva 64 anni, aveva precedenti. Non è un atto di terrorismo, siamo di fronte, ancora una volta, alla morte più facile e assurda d'America, quella procurata da un pazzo che gira armato fino ai denti. È un rosario infinito di lutto.
L'America è un paese profondamente malato, disturbato, armato oltre l'immaginazione, colmo d'odio e follia. La facilità con cui si possono acquistare armi è un fatto noto, meno conosciuto è l'andamento esponenziale della produzione, eccolo in questo grafico tratto dall'ultimo report del Dipartimento americano che si occupa del controllo del commercio delle armi da fuoco:
È una curva che nessun presidente degli Stati Uniti ha mai fermato. Essere armati in America è un diritto costituzionale. Poi succede quello che tutti sanno che può accadere in un lampo: un uomo con un'idea fissa, ammazzare, un mitra. Il resto della storia è questo incubo notturno:
Aggiornamenti live sul New York Times. Non resta che attendere il bilancio finale di una storia che ha un copione visto decine e decine di volte. Povere vittime, povera America.
01
La Spagna s'è rotta
La Catalogna smotta verso l'indipendenza, i mercati azionari europei sono ancora là a cercare di capire che succede (giocano con il denaro, tutto ciò che è "spirito" li confonde), la Borsa di Madrid va giù, l'Euro fa un tuffo e tutti si chiedono come sia stato possibile, nell'anno 2017, per un paese avanzato...
La follia a mano armata dell'America: più di 50 morti e 200 feriti. È il bilancio provvisorio della strage compiuta da un folle che dal 32esimo piano dell'albergo Mandalay Bay ha sparato con un mitra sulla folla che stava assistendo a un concerto. L'uomo è stato ucciso dai reparti speciali della polizia (sopra, nella foto Ansa, gli agenti in azione a Las Vegas), si chiama Stephen Paddock, aveva 64 anni, aveva precedenti. Non è un atto di terrorismo, siamo di fronte, ancora una volta, alla morte più facile e assurda d'America, quella procurata da un pazzo che gira armato fino ai denti. È un rosario infinito di lutto.
L'America è un paese profondamente malato, disturbato, armato oltre l'immaginazione, colmo d'odio e follia. La facilità con cui si possono acquistare armi è un fatto noto, meno conosciuto è l'andamento esponenziale della produzione, eccolo in questo grafico tratto dall'ultimo report del Dipartimento americano che si occupa del controllo del commercio delle armi da fuoco:
È una curva che nessun presidente degli Stati Uniti ha mai fermato. Essere armati in America è un diritto costituzionale. Poi succede quello che tutti sanno che può accadere in un lampo: un uomo con un'idea fissa, ammazzare, un mitra. Il resto della storia è questo incubo notturno:
Aggiornamenti live sul New York Times. Non resta che attendere il bilancio finale di una storia che ha un copione visto decine e decine di volte. Povere vittime, povera America.
01
La Spagna s'è rotta
La Catalogna smotta verso l'indipendenza, i mercati azionari europei sono ancora là a cercare di capire che succede (giocano con il denaro, tutto ciò che è "spirito" li confonde), la Borsa di Madrid va giù, l'Euro fa un tuffo e tutti si chiedono come sia stato possibile, nell'anno 2017, per un paese avanzato come la Spagna ritrovarsi in una guerra di secessione.
È possibile perché c'è un deficit di immaginazione, comprensione, cultura, della classe dirigente in Occidente. Winston Churchill diceva: "Ci sono tre cose che possono rovinare un uomo politico: il gioco, le donne e gli esperti". Questi ultimi, gli esperti, sono la rovina della politica contemporanea e non solo della politica (il combinato disposto degli ignoranti e degli esperti ha sfasciato il giornalismo). Per il titolare di List l'esperto è quel tale che di fronte a uno squarcio su una tela del Caravaggio si concentra sulla cornice è dice, pensosamente: "È tarlata". E il tarlo in realtà è nel suo cervello.
I governi occidentali sono colmi di persone che misurano i fenomeni, la figura principe dell'esperto contemporaneo è l'economista, studioso di una "scienza triste", è trattato oggi come una sorta di sciamano, uno che tutto vede, prevede e quando è al governo provvede direttamente lui. Tranne eccezioni preziose, da tutelare, è in gran parte gente che vede la cornice. E non vede il mondo che lo circonda, non coglie lo Zeitgeist, lo spirito del tempo.
Churchill con quella frase da Churchill voleva dire una cosa fondamentale: la politica è fatta di visione. Quella che è mancata sul caso Catalogna ai governanti spagnoli e europei. Il referendum catalano è stato trattato dal premier Mariano Rajoy con un tipico atteggiamento formalista: è incostituzionale, illegittimo, non esiste. Ma dal punto di vista sostanziale da ieri in Spagna è cambiato tutto: qualche milione di catalani ha votato, il referendum c'è stato e il parlamento di Barcellona sancirà tra qualche ora l'avvio del processo di secessione, l'indipendenza, la Repubblica di Catalogna. Il fallimento del governo Rajoy è totale. In uno scenario normale Rajoy sarebbe stato mandato a casa all'istante, invece resterà in sella perché la crisi istituzionale è profondissima. Non c'è bisogno di ricordare qui il passaggio da sottosopra che ha condotto Rajoy di nuovo al potere: due voti senza vincitori, uno stallo micidiale durato altri mesi e infine la costituzione di un governicchio che va come quella macchinina che va e non si sa come ma va, mentre la Spagna gode di un periodo di ottima crescita economica. Eccolo, il punto ghiacciato, l'errore fatto con la testa ronzante di numeri dell'esperto: l'economia va bene, la Catalogna cresce e la secessione non potrà mai esserci.
Quando non hai mai frequentato le stanze della filosofia, la storia e la psicologia, non sei mai andato come faceva Elias Canetti nelle bettole di Vienna a "ingaglioffirti" per vedere, sentire, sapere e capire, conoscere la vita, dietro l'angolo ti attende il tragico errore. E di solito, quando si parla di governo delle nazioni, lo pagano gli altri. A Madrid stamattina si sono svegliati improvvisamente con il loro grande problema che non è la Catalogna - quella è una conseguenza - ma il loro vuoto mentale. Un mal di testa che non passa con l'aspirina.
Visti tutti insieme, gli indipendentisti catalani sembrano (e forse sono, lo vedremo), un'armata Brancaleone che ha vinto una battaglia ma finirà per precipitare tragicomicamente al suolo alla fine della guerra. Può darsi, ma sempre grazie a Canetti abbiamo capito che i processi della massa - e quella indipendentista lo è in tutte le sue forme - sono potenti e imprevedibili, quando partono hanno una forza che si eleva, diventa sovrumana.
Due cose balenavano nello sguardo di Rajoy ieri sera: la consumata esperienza del politico che gioca una partita passo dopo passo, senza avere una strategia, e una gigantesca paura. Il premier spagnolo prenderà tempo, chi conosce bene le dinamiche del popolo iberico ha dato ieri al titolare di List una lettura preziosa, di quelle che non si trovano nei manuali di econometria ma valgono oro: "Rajoy è un gallego, di loro si dice che quando li trovi su una scala non sai mai se salgono o scendono". Surplace che il capo del governo non può permettersi a lungo. Ieri sera in piazza gli indipendentisti hanno promesso uno sciopero generale per domani, fatto un appello all'Unione europea (tra poco ci arriviamo, al club brussellese) e detto chiaramente che il processo per la costituzione della Repubblica è avviato. Aggiornamenti su La Vanguardia e El Pais. I due giornali stanno su fronti opposti, sono letture che aiutano a capire cosa sta accadendo. E non è facile, la situazione è più che caotica. Il presidente del governo catalano, Carles Puigdemont, stamattina ha chiesto il ritiro delle forze di polizia nazionali.
Che facciamo? Li arrestiamo tutti per attentato allo Stato? Cominciate a costruire nuove carceri, sono qualche milione. Arrestiamo tutti i leader politici, prendiamo la tv e la radio, facciamo un bel contro-golpe (El Pais ieri ha definito "golpistas" i politici secessionisti) e apriamo la meravigliosa arcadia di una nuova guerra civile in Spagna? Rajoy si è infilato mani e piedi in un pentolone bollente, la Spagna è precipitata per imperizia e ignoranza della sua classe dirigente nel quadrante contrassegnato con la parola "pericolo" e l'Europa sembra un club di anziani giocatori di scacchi tutti riuniti a Villa Azzurra che confondono la regina con i pedoni.
A Bruxelles sono in stato confusionale, il referendum catalano è passato prima, durante e dopo, come un Ufo che trasporta degli alieni. Speravano che l'oggetto non identificato restasse in cielo, sospeso a guardare le faccende dei terrestri, invece è atterrato facendo un gran casino, l'Ufo come in "Incontri ravvicinati del terzo tipo" si è aperto e dal suo interno sono scesi degli strani tipi che hanno la pretesa di dichiarare la costituzione sul pianeta terra di una repubblica che non è prevista nei trattati degli uomini: la Catalogna indipendente.
Che faranno i soci del club al quale appartiene Rajoy? Riconoscere la Catalogna come uno stato indipendente ora è impossibile, fare finta che non sia successo niente è irresponsabile, continuare a tacere e sperare di cavarsela sopendo, lisciando, è inutile. Le pietre stanno rotolando a valle. Che ne è del discorso di Emmanuel Macron sull'Europa sovrana? E del funzionalismo euro-entusiasta di Jean-Claude Juncker? Tutti si attendono qualcosa dalla Germania, ma la cancelliera Angela Merkel ha i suoi problemi in casa, deve fare un governo con i liberali di FDP e i Verdi, non proprio soggetti malleabili come i socialdemocratici. Mariano Rajoy fa parte della famiglia del Partito popolare europeo, abbandonarlo al suo destino non si può, lasciarlo a rimescolare da solo la brodaglia che ha cucinato è altrettanto pericoloso, lo Stato spagnolo è un puzzle che rischia di esplodere da un momento all'altro. Grande è la confusione sotto il cielo, ma di un Comandante Mao che dice che la situazione è eccellente non si vede l'ombra.
La Spagna potrebbe applicare l'opzione nucleare, l'articolo 155 della Costituzione e sospendere l'autonomia della Catalogna. Cosa dice quell'articolo evocato qua e là come un'arma di dissuasione (scarica) prima del referendum? Eccolo, è fatto di due paragrafi:
Ove la Comunità Autonoma non ottemperi agli obblighi imposti dalla Costituzione o dalle altre leggi, o si comporti in modo da attentare gravemente agli interessi generali della Spagna, il Governo, previa richiesta al Presidente della Comunità Autonoma e, ove questa sia disattesa con l’approvazione della maggioranza assoluta del Senato, potrà prendere le misure necessarie por obbligarla all’adempimento forzato di tali obblighi o per la protezione di detti interessi.
Il Governo potrà dare istruzioni a tutte le Autorità delle Comunità Autonome per l’esecuzione delle misure previste nel comma precedente.
Sulla carta perfetto, ma nella realtà abbiamo già visto come (non) funzionano le cose. La polizia spagnola non è riuscita a impedire il voto, figuriamoci cosa potrebbe accadere in caso di scontro totale e deragliamento della storia in una vera e propria guerra civile. Sono in corso colloqui in queste ore tra i partiti politici a Madrid, sul tavolo c'è anche questa possibilità, ma ripetiamo la cosa a beneficio degli adepti del formalismo giudirico: una volta pigiato il pulsante dell'Armageddon istituzionale, nessuno sa cosa fare e soprattutto cosa può succedere.
La palla dovrebbe passare in campo neutro (si fa per dire), all'Unione europea, ma l'iniziativa è per ora a zero gradi per il semplice motivo che l'Europa stessa ha dilemmi da risolvere sulla sua esistenza. Nel giro di due settimane siamo passati dall'Europa ha vinto di Jean-Claude Juncker al discorso sull'Europa sovrana di Macron. Il voto in Germania ha vaporizzato il primo e dato a Macron l'opportunità di un rilancio pensato per la Francia, con non poche nobili ambizioni, ma viziato dall'opportunismo del presidente francese, un animale politico che si rivela di giorno in giorno molto rapido e nello stesso tempo tanto lesto quando pronto a "bruciare" i piani sulla scia dell'istante. Macron è un leader accelerato, ma essere veloci senza sapere dove andare non serve a niente.
Lorenzo Castellani trova una felice sintesi della situazione con la formula "dell'Europa calda e dell'Europa fredda", fa su List (scaricate qui il file pdf, scritto e impaginato con lo stile di List) una riflessione alta e come sempre realista, guarda ai pezzi sulla scacchiera con quel distacco necessario quando si vuole descrivere una partita e immaginare la mossa successiva. Il piano di Macron in questa sua osservazione è de facto ripiegato sulla Francia e non proiettato verso l'esterno, continua a vedere il Re Sole a Parigi, cieco di fronte all'inesorabile fatto che ci troviamo invece in una condizione da "Re Solo", qual è tra l'altro anche lui, insieme a Trump leader assolutamente contemporaneo, senza partito, immediato, da instant messenger, dotato di capacità di mobilitazione ma ancora tutto da scoprire nell'arte del governo.
Il referendum catalano non è altro che il capitolo di una ormai lunga storia che è partita con la Brexit (e prima ancora con Grillo in Italia) e da allora ha accelerato. L'opera in fieri ai lettori di List è nota nei suoi punti chiave, li riepiloghiamo ancora una volta a beneficio dei nuovi iscritti al nostro club:
- Leader senza partito (Trump e Macron)
- Modelli di governo lontani dall'Occidente che fanno sentire la loro influenza ed efficace azione globale (Turchia, Cina, Russia);
- Leadership costruite sulla comunicazione immediata (Trump e Macron, ancora);
- Difficoltà dei leader nel gestire la fase "istituzionale" di governo (sempre Trump e Macron);
- Voto che non è determinato solo dalle condizioni dell'economia, anzi è contrario all'esito logico atteso in una fase positiva (Brexit, Trump e soprattutto la Germania dei record);
- Antiche fratture culturali riemergono (Catalogna, Brexit, Scozia post-referendum);
- Enti transnazionali che influenzano il processo democratico (il ruolo dei titani di Internet) e distorcono il libero mercato con dumping e elusione fiscale;
- Selezione della classe dirigente per cooptazione, scelta bloccata dai leader di partito (il caso Italia è clamoroso) o utopia internettiana (Movimento 5Stelle in Italia, ma non solo);
- Declino del giornalismo di qualità (visibile in gran quantità);
- La dittatura del politicamente corretto che non chiama le cose con il proprio nome e distorce la realtà;
- Tempo accelerato e pervasive computing;
- Estremizzazione e polarizzazione del dibattito pubblico e dei partiti;
- Cancellazione dei Volkspartei, i partiti popolari in evidente regressione e contemporanea emersione di forze politiche estreme, radicali, immediate.
Questi sono i pezzi sulla scacchiera. Servono leader che conoscono le nuove regole del gioco. Se ne vedono pochi in giro e l'indipendenza della Catalogna è una delle tante partite aperte.
Dove andiamo? Andiamo in Italia, terra di golpe immaginari e golpetti che vanno a vuoto. Di cosa parliamo? Consip, ci sono notizie interessanti che confermano quanto il titolare aveva scritto sul tema facendo una onesta analisi della situazione. No moral bias, è una delle regole auree di List.
02
Consip. Primo golpetto a vuoto
Ecco la notizia, secca, sul caso Consip, lancio dell'agenzia Ansa, ore 12:03:
++ Consip: chiesta archiviazione per Woodcock e Sciarelli ++ (ANSA) - ROMA, 2 OTT - Nell'ambito dell'inchiesta Consip, la procura di Roma ha chiesto l'archiviazione delle posizioni del pm di Napoli Henry John Woodcock e della giornalista Federica Sciarelli, indagati entrambi per concorso in rivelazione del segreto d'ufficio, Woodcock anche per falso.
È la parte che riguarda la rivelazione del segreto e non si tratta di un passaggio senza conseguenze sul resto dell'inchiesta. Il magistrato e la giornalista erano stati accusati di aver passato atti riservati a Marco Lillo, giornalista del Fatto Quotidiano, questo pezzo della storia ha fatto clamorosamente crash e conferma quanto scrivevamo tempo fa sull'impianto complessivo del complotto. Ecco cosa abbiamo pubblicato su List il 19 settembre scorso:
C'è un golpe in corso? Truppe che schierano i cannoni e marciano verso il Palazzo d'Inverno non se ne vedono. Gentiloni che ordina la chiusura di tutti i mezzi d'informazione non lo immagina neppure uno sceneggiatore in preda a sostanza psicotrope. Però, cribbio, il golpe c'è. O meglio, c'è stato. È durato giusto 48 ore, il tempo di giocare a chi la spara più grossa - da una parte e dall'altra - e poi... puf! Il golpe s'è trasformato in un soufflè, s'è sgonfiato nel forno prima ancora di bruciarsi (e si brucerà) e qualcuno, improvvisamente, s'è accorto che non si può portare a tavola senza rimediare una figuraccia. L'inchiesta Consip in cucina per ora è un pasticcio clamoroso, giudiziario e politico.
Sul primo piano, quello giudiziario, si è arrivati alle procure che indagano e si indagano a vicenda, a una crisi devastante all'interno dell'Arma dei Carabinieri e a una lotta senza quartiere dove procure e forze del disordine hanno fatto a gara a darsi mazzate, facendo uscire come furetti che hanno visto il fuoco documenti che dovevano restare coperti da segreto.
Sul secondo piano, quello politico, abbiamo una situazione di sbando dove il Partito democratico ha ribaltato la sua storia - rispetto sempre della magistratura, attesa della fine delle indagini, perfino subalternità ai procuratori della Repubblica - e recitato il copione che fu il cavallo di battaglia di Berlusconi, la parte della vittima. È una strategia che può funzionare in chiave elettorale solo se la persecuzione esiste davvero nella percezione generale dell'opinione pubblica, se l'azione della magistratura assume fattezze abnormi, è visibile nella sua versione "politica", strumentale a un disegno preciso. Nel caso Consip-Renzi il complottone è da luna park e il guaio se lo sono procurati da soli per imperizia e altro. Questo non significa che non possano esserci state deviazioni, errori, obiettivi anche politici nell'indagine, ma che la faccenda è labile e soprattutto pericolosa, pronta a cambiare strada e rivelarsi un boomerang. Il Pd conosce tutte le carte dell'inchiesta? Sa che cosa c'è sopra e sotto questa storia? No, non può saperlo per il semplice motivo che siamo in zona magma, la faccenda erutta ancora lava, ceneri e lapilli e quello che oggi tu usi contro i tuoi avversari può diventare il terreno dove finisci bruciato.
Le svariate e non proprio istituzionali attività del padre di Renzi e di Luca Lotti - questo è il punto incandescente - nel caso Consip non sono un'invenzione, ma un fatto. Entrambi sentivano, ascoltavano, parlavano, frequentavano persone che facevano parte del giro Consip. Questo non fa né di Tiziano Renzi né di Luca Lotti due colpevoli, sul piano giudiziario tutto è decisamente sospeso in aria e probabilmente la frittata lanciata non atterrerà da nessuna parte. Ma sul piano politico la storia è e resta rilevante, perché le attività di un padre possono diventare ingombranti se c'è un figlio che fa il presidente del Consiglio e il segretario di partito e i "suggerimenti tecnici" del braccio destro di quest'ultimo a Palazzo Chigi su cimici e barbe finte sono un fatto che va spiegato, negato, cancellato, altrimenti, anche quello, resta sospeso e purtroppo utilizzabile nella lotta politica. I due piani - giudiziario e politico - sono e devono essere separati. Si è preferito mischiare tutto e il cocktail finale non sarà una bevanda che passerà alla storia per gusto e eleganza.
La storia della Repubblica è piena di casi Consip. Esplodono per faide interne alla politica, sono l'arma di distruzione - e distrazione - di massa più usata nella storia italiana. Gridare al golpe fa parte di questo copione collaudato. Il titolare di List fin dall'inizio dell'inchiesta aveva avvisato in naviganti: tenersi lontano dai dossier, fare politica, dare spiegazioni chiare agli elettori, lasciar perdere la tentazione di gridare al complotto. Naturalmente la sceneggiatura ha preso un'altra piega, quella contraria, e il Pd ha cominciato a indossare panni che non sono mai stati suoi. Vai con il rullo di tamburi del golpe!
Le parole usate l'altro ieri dal Pd e dagli alleati centristi erano quelle di un attacco frontale alla magistratura, le riepiloghiamo:
- Eversione (Matteo Orfini, presidente del Pd)
- Inquietante. (Graziano Delrio, ministro dei Trasporti)
- Scandaloso. (Angelino Alfano, ministro degli Esteri)
- Fake News. (Matteo Renzi, segretario del Pd)
- Manigoldi. (Pierferdinando Casini, presidente Commissione esteri)
- Sconcertata. (Teresa Bellanova, viceministro dello Sviluppo)
- Screditano. (Paolo Gentiloni, presidente del Consiglio)
L'assalto alla magistratura da parte del partito che esprime il capo del governo avrebbe dovuto condurre a un esito immediato: ribaltare l'azione, passare a uno schema d'attacco e non di difesa. Solo che il caso Consip è diventato un gioco di fumo e specchi e alimentare la crisi in corso nell'Arma dei Carabinieri - l'altro punto incandescente di questa storia - non è mai una buona idea.
Mettersi a guidare un'auto in corsa al buio e a fari spenti non è il massimo dell'intelligenza. E infatti la storia ha cominciato a strambare senza nessuno al timone. Altra rotta. Ieri il procuratore di Modena, Lucia Musti, ha parlato con l'Ansa: "Rilevo che mi vengono attribuite alcune affermazioni, anche virgolettate, che io non ho fatto ovvero che, per come riportate, non rendono in modo fedele quanto da me riferito al Csm". Notevole no? A questo punto, sarà interessante vedere che cosa è "fedele". Nel frattempo, Renzi si esercita in uno stop & go su Facebook: "Non amo il vittimismo. Non mi convince chi si piange addosso, chi ha sempre un alibi, chi vive di fantasie. Per questo sulla vicenda Consip non ho mai pronunciato parole quali golpe o complotto. Ho sempre detto una cosa diversa: pieno rispetto delle istituzioni, sempre. Ci sono delle "coincidenze" strane in questa storia. Toccherà ai magistrati fare chiarezza. Noi aspettiamo la verità senza gridare. Chi ha cercato di lucrare su un’indagine come Consip oggi dovrebbe avere l’onestà intellettuale di farsi alcune domande". Complotto & Coincidenze. Indietreggiare con il piede sinistro, andare avanti con il piede destro. Renzi.
In ogni caso, è una frenata rispetto alla carica ordinata 48 ore fa. Da notare come sia il procuratore di Modena che Renzi usino i media e non un luogo istituzionale per andare in fase di "soft landing".Evidentemente c'è l'urgenza di farlo. Quando un magistrato decide di parlare con la prima agenzia di stampa italiana e un leader di partito si rivolge direttamente agli elettori sui social media - e stiamo parlando del caso Consip, non di una festa di compleanno - significa che prima è stata fatta una valutazione precisa della mossa e si ha uno scopo. Quale? Raffreddare la scena. Il quadro viene completato dal silenzio che arriva dal Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri sul caso del Capitano Ultimo. La scena è congelata. Per ora. Il golpetto è andato a vuoto, ma la storia non finisce qua, si vota e il taccuino resta squadernato, avremo altre novità molto presto. State tutti sereni.
Non abbiamo dovuto attendere molto, la prima novità è arrivata: Woodcock e Sciarelli non hanno rivelato alcun segreto, questo pensa la procura e per questo chiede l'archiviazione della loro posizione. Ci saranno altre novità? Perbacco, si vota, ce ne saranno ancora parecchie, la notizia conferma che mettersi a gridare al complotto non è mai una buona idea e la storia di Consip è un tubo rotto dal quale esce parecchia acqua. Berla non è una brillante idea, soprattutto se fai politica. Che si fa? Wait and see. Basta tenere il taccuino aperto e la penna a portata di mano.
C'è altro? La giornata è cominciata con notizie durissime, ma bisogna andare avanti, essere ottimisti, creare. Dov'è il futuro? In Cina. Guardate cosa stanno combinando a Pechino con l'energia.
03
La rivoluzione energetica cinese
Dove si costruiscono più centrali nucleari? Dove le rinnovabili stanno marciando a passo di carica? In Cina. L'ultimo report dell'Agenzia internazionale per l'energia è illuminante. Un paio di grafici, per sapere, per capire. Il primo è sulla costruzione di nuove centrali nucleari, fonte a zero emissioni:
Il secondo è sulla crescita esponenziale degli autoveicoli elettrici:
Il terzo è il contributo sul solare e l'eolico:
Il mondo corre, la Cina vola. Cos'altro dobbiamo tenere d'occhio? Il taccuino con gli appuntamenti che contano.
Iscriviti per leggere l'articolo completo.
30 giorni gratis per te
Ti manca poco per entrare nel Club. Completa la registrazione
Ti abbiamo mandato una mail su . Per completare la registrazione, apri la mail che ti abbiamo mandato e fai clic sul link di conferma. Grazie!
INFORMATIVA PRIVACY RELATIVA AL SERVIZIO NEWSLIST
Ai sensi dell'art. 13 D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 (“Codice privacy”), dell’art. 13 del Regolamento Europeo n. 679 del 2016 (il “Regolamento privacy”), del Provvedimento n. 229 del 2014 del Garante della Protezione dei Dati Personali (rubricato “Individuazione delle modalità semplificate per l’informativa e l’acquisizione del consenso per l'uso dei cookie”), nonché della Raccomandazione n. 2 del 2001 adottata ai sensi dell’art. 29 della Direttiva n. 95/46/CE, List S.r.l. intende informare gli Utenti in merito all’utilizzo dei loro dati personali, dei log files e dei cookie raccolti tramite la navigazione nel Sito www.newslist.it (di seguito, il “Sito”).
- Titolare, Responsabili del trattamento dei dati e Responsabile della Protezione dei Dati
Il titolare del trattamento dei dati personali è List S.r.l. (di seguito, il “Titolare” o “List”), con sede legale Roma (00196), Via Ferdinando di Savoia n. 3, partita IVA 14403801005, email help@newslist.it.
L’elenco aggiornato dei Responsabili del trattamento, ove designati, può essere fornito su richiesta da parte degli Utenti.
Nel caso in cui venga nominato un Responsabile della Protezione dei Dati (ai sensi dell’art. 37 del Regolamento privacy), i dati identificativi dello stesso saranno resi noti mediante pubblicazione dei medesimi, integrando la presente informativa.
Il titolare del trattamento dei dati personali relativi al Sito è Legalitax Studio Legale e Tributario, con sede in Roma (00196), Via Flaminia n. 135.
- Categorie, natura e finalità dei dati trattati
List tratterà alcuni dati personali degli Utenti che navigano e interagiscono con i servizi web del Sito.
- Dati di navigazione
Si tratta di dati di navigazione che i sistemi informatici acquisiscono automaticamente durante l’utilizzo del Sito, quale l’indirizzo IP, gli indirizzi in notazione URI (Uniform Resource Identifier), nonché i dettagli delle richieste inviate al server del Sito, e che ne rendono possibile la navigazione. I dati di navigazione potranno altresì essere utilizzati per compilare statistiche anonime che permettono di comprendere l’utilizzo del Sito e di migliorare la struttura dello stesso.
Infine, i dati di navigazione potranno eventualmente essere utilizzati per l’accertamento di attività illecite, come in casi di reati informatici, a danno del Sito.
- Dati forniti dall’Utente
L’eventuale invio di comunicazioni ai contatti indicati sul Sito comporta l’acquisizione dell’indirizzo e-mail e degli ulteriori dati personali contenuti nella comunicazione, previo rilasci di idonea informativa.
- Cookie
- Siti web di terze parti
I siti di terze parti a cui è possibile accedere tramite questo Sito non sono coperti dalla presente Privacy policy. Gli stessi potrebbero utilizzare cookie differenti e/o adottare una propria Privacy policy diversa da quella di questo Sito, relativamente ai quali quest’ultimo non risponde. Consigliamo pertanto di consultare di volta in volta la relativa informativa sull’utilizzo dei cookie e seguire le istruzioni per la disabilitazione degli stessi, qualora lo si desiderasse.
- Natura del conferimento dei dati
Fermo restando quanto indicato in relazione ai dati di navigazione e ai cookie, gli Utenti sono liberi di fornire i propri dati personali, ove richiesti nelle apposite sezioni del Sito; il loro mancato conferimento può comportare l’impossibilità di ricevere la fornitura dei servizi da loro richiesti.
- Modalità del trattamento
I dati personali sono trattati con strumenti automatizzati, con logiche strettamente correlate alle finalità stesse, e per il periodo di tempo strettamente necessario a conseguire gli scopi per cui sono stati raccolti.
Le informazioni raccolte sono registrate in un ambiente sicuro.
- Ambito di comunicazione dei dati
I dati personali degli Utenti saranno trattati dal personale incaricato di List. Inoltre, i loro dati personali potranno essere trattati da terzi, fornitori di servizi esterni, che agiscano per conto o a nome di List, debitamente nominati quali Responsabili del trattamento, e che tratteranno i dati in conformità allo scopo per cui i dati sono stati in origine raccolti.
- Diffusione dei dati
I dati personali non sono soggetti a diffusione.
- Diritti dell’interessato
Il Codice privacy e il Regolamento privacy conferiscono agli Utenti l’esercizio di specifici diritti.
Gli Utenti in qualsiasi momento potranno esercitare i diritti di cui all’art. 7 del Codice privacy e s.m.i. e di cui agli art. 15, 16, 17, 18, 20 e 21 del Regolamento privacy, inviando una comunicazione scritta ai recapiti del Titolare di cui al precedente paragrafo 1 e, per l’effetto, ottenere:
- la conferma dell'esistenza o meno dei dati personali degli Utenti con indicazione della relativa origine, verificarne l’esattezza o richiederne l'aggiornamento, la rettifica, l'integrazione;
- l’accesso, la rettifica, la cancellazione dei dati personali o la limitazione del trattamento;
- la cancellazione, trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati personali trattati in violazione di legge.
Gli Utenti, inoltre, potranno opporsi al trattamento dei dati personali che li riguardano.
- Aggiornamenti
La Privacy policy del Sito potrà essere soggetta a periodici aggiornamenti.
Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.