10 Aprile
L'uovo rotto prima della Pasqua
Il premier Conte fa una conferenza stampa sul coronavirus dopo il fallimento dell'Eurogruppo e in diretta tv si scaglia contro l'opposizione. Salvini e Meloni chiedono l'intervento di Mattarella. La pax parlamentare è diventata una guerra. E la crisi economica rischia di finire fuori controllo
Che succede? Il premier Giuseppe Conte oggi doveva tenere una conferenza stampa sugli ultimi provvedimenti del governo. Doveva. Perché la sua uscita in diretta tv sui principali canali si è trasformata in un comizio contro l'opposizione. A molti tutto questo apparirà come un semplice fatto di cronaca di fiction politica, in realtà il premier ha commesso un grave errore, quella di oggi è davvero una pagina che lascerà il segno. Giuseppe Conte ha rotto l'uovo (politico) alla vigilia di Pasqua. Andiamo con ordine, seguite il titolare di List.
01
La notte di Gualtieri: c'è il Mes, niente Eurobond
L'Italia è in grave difficoltà, scriviamo da tempo che l'emergenza economica sarebbe diventata rapidamente uno tsunami. Sta arrivando. La prova l'abbiamo avuto nella reazione scomposta del presidente del Consiglio all'esito dell'Eurogruppo. Un premier visibilmente teso ha affermato di non voler ricorrere al Mes e di aver avviato un percorso per gli Eurobond. Peccato che quest'ultima affermazione non corrisponda a quanto sostengono la Germania e l'Olanda e che il primo punto sia frutto di una crisi dentro la maggioranza, un rifiuto dei Cinque Stelle di voler usare i prestiti del Fondo salva Stati, più o meno condizionati. Dunque tutto quello che aveva affermato la notte scorsa via Twitter il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, al termine del vertice dei ministri delle Finanze dell'Unione, è archiviato. Rivediamolo, giusto per rinfrescarci la memoria:
Le condizionalità ovviamente non sono state tolte, basta leggere i vincoli posti sull'utilizzo dei fondi del Mes, ma il discorso appartiene ormai al passato. Qui siamo di fronte a ben altro, un crash politico del governo italiano in Europa che può condurre a gravi conseguenze in patria.
02
La mattina e la sera di Conte
Conte si sveglia la mattina e la prima cosa che fa è quella di annullare il tweet di Gualtieri con...
Che succede? Il premier Giuseppe Conte oggi doveva tenere una conferenza stampa sugli ultimi provvedimenti del governo. Doveva. Perché la sua uscita in diretta tv sui principali canali si è trasformata in un comizio contro l'opposizione. A molti tutto questo apparirà come un semplice fatto di cronaca di fiction politica, in realtà il premier ha commesso un grave errore, quella di oggi è davvero una pagina che lascerà il segno. Giuseppe Conte ha rotto l'uovo (politico) alla vigilia di Pasqua. Andiamo con ordine, seguite il titolare di List.
01
La notte di Gualtieri: c'è il Mes, niente Eurobond
L'Italia è in grave difficoltà, scriviamo da tempo che l'emergenza economica sarebbe diventata rapidamente uno tsunami. Sta arrivando. La prova l'abbiamo avuto nella reazione scomposta del presidente del Consiglio all'esito dell'Eurogruppo. Un premier visibilmente teso ha affermato di non voler ricorrere al Mes e di aver avviato un percorso per gli Eurobond. Peccato che quest'ultima affermazione non corrisponda a quanto sostengono la Germania e l'Olanda e che il primo punto sia frutto di una crisi dentro la maggioranza, un rifiuto dei Cinque Stelle di voler usare i prestiti del Fondo salva Stati, più o meno condizionati. Dunque tutto quello che aveva affermato la notte scorsa via Twitter il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, al termine del vertice dei ministri delle Finanze dell'Unione, è archiviato. Rivediamolo, giusto per rinfrescarci la memoria:
Le condizionalità ovviamente non sono state tolte, basta leggere i vincoli posti sull'utilizzo dei fondi del Mes, ma il discorso appartiene ormai al passato. Qui siamo di fronte a ben altro, un crash politico del governo italiano in Europa che può condurre a gravi conseguenze in patria.
02
La mattina e la sera di Conte
Conte si sveglia la mattina e la prima cosa che fa è quella di annullare il tweet di Gualtieri con un messaggio che evidentemente ha qualcosa che non torna:
La sera, Conte fa lo svolgimento di quel "più tardi". E si apre, inavvertitamente, la diga.
Prima un po' di note rapide di cronaca, basta una sintesi, non siamo di fronte a un discorso di Winston Churchill. Mentre leggete, ogni tanto date un'occhiata a quanto scriveva Gualtieri ieri notte.
Il premier Conte ha detto che si "batterà per gli Eurobond", che non firmerà niente al prossimo vertice se non saranno accolte le richieste dell'Italia, che sono "altri paesi a volere il Mes senza condizioni" e noi li accontentiamo, che "l'Italia non ha bisogno del Mes", che lo strumento "è inadeguato". Ha attaccato a testa bassa l'opposizione, l'ha accusata di falsità, ha affermato che "le bugie dell'opposizione indeboliscono il negoziato", che "non c'è all'orizzonte nessuna patrimoniale". Gong. Il presidente del Consiglio va sulle reti pubbliche e private, in piena emergenza pandemica (per questo vi ha accesso in questo modo, altrimenti non potrebbe), e invece di dare la doverosa informazione sulla risposta al coronavirus e le decisioni del governo, fa un vero e proprio comizio e rovescia sull'opposizione le responsabilità di un fallimento nel negoziato europeo. Mai visto. Siamo in presenza di una svolta.
Osservate il video con attenzione, lasciate perdere le parole, qui conta la prossemica, il movimento, la fronte corrugata, lo sguardo perso nel vuoto, le labbra che si stringono fino a diventare una fessura, la gola che si secca, le braccia prima conserte, poi sciolte, le mani che passano sui fogli appuntati, il capello imbrillantato, il nasino che si inarca, il sopraciglio sinistro che si leva più alto di quello destro, l'abito inamidato, il telefonino sul tavolo, a sinistra, il respiro affannoso, le tre rughe sulla fronte che sono imperlate di sudore, la pausa un po' più lunga, un tremolìo, le dita della destra che tengono il mignolo della sinistra. La voce che sale di decibel, su e giù, le mani che fanno ampi giri, si muovono sempre più platealmente. È un arabesco di dettagli a rivelare lo scenario di alta tensione, nervosismo strisciante, una condizione personale mai vista prima in questa dimensione.
Conte ha perso il controllo senza essersene reso conto, con i nervi a fior di pelle, ha chiesto in maniera surreale ai giornalisti di indicare loro la via da seguire, "se lei ha una soluzione, me la dia", "se c'è una scorciatoia, ditemela", ha risposto Conte al cronista, battendo per cinque volte la mano sul tavolo. I dettagli sono importanti, dicono tutto di una persona, la rivelano: Conte ha dimenticando che i cronisti sono là per fare domande, mentre lui è capo del governo per dare soluzioni e risposte.
03
Puntare l'indice sull'opposizione per ammorbidire Bruxelles
C'è chi sostiene che Conte stia lucidamente perseguendo una sua strategia. Quale? Puntare l'indice sull'opposizione, dipinta come brutta, sporca e cattiva. A che serve? Non a scriverci un saggio di estetica filosofico-politica, chiaro, ma potrebbe essere utile per forzare la mano con i partner europei, per far balenare davanti alla faccia di Merkel, Macron e altri il viso di Salvini e Meloni, le destre, i sovranisti, i barbari, i bifolchi, e qualsiasi cosa si possa appiccicare sull'avversario politico. Fu il metodo della Conventio ad excludendum contro Salvini a spianare la strada al secondo governo Conte, accadde a Biarritz, il 24 agosto del 2019, durante un vertice del G7. Allora arrivò un endorsement di Trump, il via libera dei leader europei alla formazione del governo giallorosso. Tutti tranne Salvini, la formula Ursula trasferita dal Parlamento europeo a quello italiano. Fuori la Lega, dentro il Pd. Operazione da manuale, anche del trasformismo, chiaro, ma un pezzo riuscito alla grande, visto che Conte oggi è un uomo solo al comando. E il problema è che si è abituato a comandare da solo e non ama che qualcuno gli ricordi che esistono le istituzioni, il Parlamento, i partiti, la libera stampa, l'opinione pubblica.
Agitare lo spettro della destra italica uncinata e cattiva dunque potrebbe tornare di nuovo utile a Conte per ammordibire i Tulipani, i tedeschi, i paesi del Nord, concedere qualcosa, in vista di un Consiglio europeo che sarà caldissimo. Se questa è la strada, è molto rischiosa, perché Conte da stasera non avrà più nessuna collaborazione. C'è la questione delicata dell'uso pervasivo della tv pubblica per uno scopo che appare sempre più politico, di parte, e non istituzionale, c'è la rottura totale con una parte che rappresenta il paese in un momento in cui servirebbe l'unità nazionale, c'è la visibile insofferenza ogni volta che deve confrontarsi con i giornalisti. E poi ci sono le condizioni oggettive del paese, i provvedimenti economici che non ci sono, l'assenza di un progetto. Come sempre, qui abbiamo grande pazienza, siamo in attesa che la corrente del fiume si ingrossi ancora, abbiamo il taccuino squadernato.
04
Salvini e Meloni: comizio di regime
Reazione dell'opposizione? Intanto ne abbiamo una della maggioranza, da Italia Viva, Michele Anzaldi, segretario della Commissione di vigilanza Rai: "La polemica a reti unificate di Conte contro l'opposizione è stata una pessima pagina istituzionale e televisiva: il premier doveva informare sulla proroga delle chiusure, sul lavoro per la Fase 2, non usare uno spazio di servizio pubblico per fare un comizio propagandistico".
L'errore di Conte è plateale, al punto che Salvini e Meloni bollano come "comizio di regime" quanto è accaduto e non hanno alcuna prudenza istituzionale nell'invocare il Presidente della Repubblica. Giorgia Meloni commenta: "Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte indice una conferenza stampa pochi minuti prima dell'edizione più vista dei tg, trasmessa in diretta sulla prima rete del servizio pubblico, per accusare l'opposizione di dire menzogne, senza possibilità di replica e senza contraddittorio. Credo non si sia mai vista una cosa del genere nella storia della democrazia, e la dice lunga sulla tracotanza di questo governo. Mi aspetto che la Rai mi dia possibilità di replica alla stessa ora, con lo stesso tempo e con la stessa visibilità. Il Presidente della Repubblica Mattarella non ha nulla da dire su questi metodi degni di un regime totalitario?". Matteo Salvini annuncia che chiamerà il Colle: "Conte non puo' mentire in tv, nel 2012 la Lega è stata l'unica a votare contro il Mes, non può dire bugie. Se la risposta di Conte è occupare la tv pubblica per insultare chiamerò Mattarella e gli spiegherò che noi abbiamo voglia di collaborare ma se dall'altra parte c'è gente che mente...". Siamo all'inizio di una nuova fase politica della crisi del coronavirus. E bisogna avere una sguardo ampio su quello che sta accadendo. A che punto siamo?
05
Entrata e uscita (forse) dalla crisi
Gli accordi che firmiamo in Europa di notte, in Italia non sono più validi di giorno. Non un solo euro promesso dal governo è finora arrivato nelle casse delle imprese e nel portafoglio delle famiglie. In Germania 5 mila euro di sussidio sono arrivati subito nel conto corrente di chi è in difficoltà, in Italia la "prenotazione" di 600 euro (ripetiamo l'iperbolica cifra, 600 euro) è diventata un calvario burocratico e informatico. Con un colpo di penna del premier - e il Parlamento in pieno sonnambulismo - si è fermata gran parte della produzione e nessuno ha pensato a un piano d'emergenza per salvare la seconda manifattura d'Europa. Le Confidustrie del Nord (Veneto, Piemonte, Lombardia e Emilia Romagna, il 45 per cento del Pil italiano) hanno scritto al governo un messaggio chiaro: dobbiamo riaprire, prima che si fermi il motore del paese.
In pieno "stato d'eccezione", con le libertà fondamentali sospese, la politica in ostaggio della paura e dei virologi, un uomo solo al comando ha deciso di continuare il lockdown fino al 3 maggio, mentre lo spettro del crac avanza, la pandemia si appresta a cancellare 195 milioni di posti di lavoro nel mondo (proiezioni ILO) e nella maggioranza alcuni esponenti del Pd hanno tirato fuori dal cilindro il "contributo di solidarietà", il paravento lessicale che nasconde la patrimoniale, un modo rapido per completare lo splendido lavoro di distruzione dell'economia.
In queste condizioni, con l'industria che collassa e lo Stato privo di gettito fiscale, ci siamo presentati in Europa pensando di fare la parte di quelli che la sanno più lunga di tutti sul corso della Storia. Noi, con Giuseppe Conte, in politica dal giugno 2018 con due governi di opposto segno e uguale inesperienza; i tedeschi con la cancelliera Angela Merkel che è alla guida del gigante d'Europa ininterrottamente dal 2005 e ha visto passare davanti ai suoi occhi i nostri 9 governi e 7 premier diversi negli ultimi 15 anni. Siamo un paese stabile nell'instabilità, fermo nella precarietà, fisso nell'immobilità, sempre troppo indebitato.
La catastrofe dell'Eurogruppo l'abbiamo studiata a tavolino: se ti presenti a un banchetto di vecchie volpi con una proposta già bocciata da tutti (Eurobond) e non hai un'idea alternativa, alla fine ti resta solo l'accesso ai prestiti del Fondo salva Stati (il Mes) che, tra l'altro, hanno vincoli di utilizzo e di tempo. Ma questo strumento è stato subito bombardato per ragioni di politica interna. Quali? I Cinque Stelle (e lo stesso Conte) alla parola Mes hanno un brivido lungo la schiena, pensano ai sondaggi della Lega che sfondano il soffitto. Fenomeno balistico tutto da dimostrare, tra l'altro. Risultato: il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri ha firmato nella notte un accordo nell'Eurogruppo, l'ha definito ottimo e poi il premier Conte l'ha sconfessato la mattina.
Il problema della stabilità finanziaria. Il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri (Foto Ansa)Il risultato è da allarme rosso: i mercati (cioè chi compra e vende il nostro debito pubblico) hanno ricevuto una serie di avvisi critici:
- Abbiamo problemi di cassa e siamo timidi sul ricorso al mercato obbligazionario per finanziare un nostro piano d'emergenza e ricostruzione;
- Mes o no, con questo scenario il premio di rischio dei nostri titoli di Stato si alzerà;
- Abbiamo perso in maniera rovinosa la battaglia per gli Eurobond;
- Minacciamo l'Europa "di fare da soli", ma senza gli acquisti di titoli da parte della Bce saremmo già immersi in una crisi finanziaria devastante
- L'Italia cerca un salvagente in Europa mentre la politica economica si sta (ri)nazionalizzando ovunque ricorrendo a emissioni di debito e programmi finanziari straordinari;
- Visti i livelli del debito, il crollo del Pil a causa di uno shutdown senza protezione delle imprese e delle famiglie, l'Italia (tesi sostenuta da Wolfgang Münchau sul Financial Times) è il candidato naturale a una imminente crisi finanziaria.
Il quadro non è di quelli consolanti. Ma attenzione, sono gli italiani a scegliere. Vie d'uscita? Serietà e competenza, fantasia e coraggio.
Domanda del compagno Lenin sul taccuino: che fare?
- Fermare la politica delle promesse incerte e delle chiusure certe (l'ossessione del presentismo senza fatti);
- Riaprire le imprese in maniera sicura, graduale ma decisa (la produzione italiana);
- Salvare le famiglie dalla povertà (liquidità d'emergenza);
- Abbandonare l'ideologia dell'assistenza senza dignità e senza lavoro (energia e dinamismo),
- Spegnere il circuito della paura (effetto psicologico).
Non si vincono le guerre stando seduti sul divano.
06
Time. Il volto di chi è in prima linea
Questa guerra la vinceremo. Perché non sono tutti seduti sul divano, non ci sono solo i concertanti sui balconi, la sbornia del tanto è tutto un gioco è finita. C'è chi muore. E c'è chi combatte. E la battaglia sarà lunga, è appena iniziata. Ora sono in campo gli uomini e le donne nel teatro del nemico invisibile, la biologia. Sta entrando contemporaneamente in scena il conflitto dell'economia. La necessità della ricostruzione. Salvare la produzione e il lavoro, inventare nuovi modelli per stili di vita che cambieranno tanto, questa è una grande missione. Ridare linfa alla parola chiamata futuro. Le copertine di Time, l'era del coronavirus.
Uomini e donne. C'è anche un italiano, la foto qui a destra ritrae Francesco Menchise, anestesista a Ravenna. Eccola qui, la prima linea. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
07
Il viaggio della Croce
Ho visto una foto bellissima passare sul monitor. L'ho impaginata in apertura di questo numero di List, con un brivido per la potenza che esprime:
Un prete, un calesse, la campagna dei monti di Tatra, nel sud della Polonia. Il cavallo che procede al passo lento, le ruote che lasciano il segno sull'erba, il profumo di un giorno, un altro che ora è diventato prezioso. Nei giorni del coronavirus le chiese sono chiuse, i funerali sono vietati, morire in solitudine, sembra una punizione dell'Apocalisse. È Venerdì Santo. Quella Croce esposta, dritta, in piedi, ferma. Quanta energia in questa immagine. Sì, ci sarà la luce. Buona Pasqua a tutti.
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l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.