11 Aprile

Crisi più grave del 2011 e senza classe dirigente all'altezza

L'impatto del coronavirus è lo shock più grande dalla fine della Seconda guerra mondiale. Produzione, lavoro, finanza e il mestiere della politica."Ho vissuto la gravissima crisi del 2011, ma è quasi uno scherzo rispetto a quella attuale". La lettera di Fabrizio Cicchitto

La crisi del coronavirus è una doppia crisi, sanitaria e economica. Siamo di fronte a uno shock globale, il più grande dalla Seconda guerra mondiale. L'impatto sull'economia, la finanza e il lavoro è enorme. Guardate questo grafico dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro:

Oltre 3.3 miliardi di lavoratori nel mondo sono interessati dai provvedimenti che raccomandano o obbligano la chiusura della attività.  Secondo gli studi dell'ILO, il blocco economico costerà l'equivalente di 195 milioni di posti di lavoro full time. In uno scenario di depressione economica, l'Italia presenta un debito in continua ascesa e un crollo del Pil, ecco le nuove stime di Mazziero Research:

Sono numeri che ampliano il problema strutturale della finanza pubblica italiana, l'alto debito, la crescita bassa (sarà sempre la più bassa tra le economie avanzate, anche con un rimbalzo del Pil nella fase post-coronavirus), il ridotto spazio fiscale. A questo dobbiamo aggiungere un probabile periodo di tensione sul debito sovrano che potrebbe far precipitare l'Italia in un'altra crisi finanziaria come nel 2011. Ecco, molti pensano che questa crisi possa essere affrontata come nel 2011 (governo tecnico, spremitura fiscale e poi si torna al tutto come prima più di prima), ma si tratta di un'illusione. Problemi straordinari, hanno bisogno di soluzioni straordinarie. E stavolta durature. Un testimone della Grande Crisi del 2011, Fabrizio Cicchitto, ci racconta quali sono le differenze tra ieri e oggi e perché l'Italia è in grave pericolo. Buona lettura.

 

di Fabrizio Cicchitto

Caro direttore,

leggo quello che scrivete su List e purtroppo condivido quasi tutto. Dico purtroppo perché la vostra analisi è molto pessimista, ma fotografa la realtà. Come lei sa ho vissuto da capogruppo del PDL la gravissima crisi del 2011, di per sé molto grave, ma quasi uno scherzo da ragazzi rispetto a quella attuale. Allora larga parte delle tensioni derivavano da una sorta di...


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