12 Aprile
L'uovo di Pasqua è vuoto
Ancora lockdown e troppa incertezza, dopo un mese di isolamento non c'è un piano. La chiusura vacilla di fronte alla persistenza del coronavirus e alla necessità delle riaperture prima che l'economia collassi e si diffonda il caos. Gli Stati Uniti superano l'Italia nei decessi
Che succede? È Pasqua (e buona Pasqua a tutti, cari lettori), gli Stati Uniti hanno sorpassato l'Italia per numero di decessi (20,229, ma hanno 328 milioni di abitanti), i nostri contagi tornano a salire, le Regioni del Nord sono contro il governo perché ha riaperto le librerie (mah) e hanno ordinato di fare il contrario, molte fabbriche da martedì riaprono (sono collegate alla produzione strategica), secondo il governatore del Veneto, Luca Zaia, il lockdown "non esiste più", Il Mattino azzecca il titolo d'apertura:
Il governo italiano si è messo a giocare a poker con il virus senza sapere che mazzo di carte avesse a disposizione questo essere invisibile. Abbiamo sempre scritto che l'applicazione della soluzione cinese in Italia non avrebbe dato gli stessi risultati della Cina, dopo un mese di lockdown i numeri sono quelli del "plateau" (ultimo arrivato dopo "il picco", tra l'altro mai dichiarato ufficialmente), stiamo in alto e l'unica cosa che dice il governo è "state a casa". Ottimo, abbiamo visto e provato che cosa significa. Ma oggi, proprio oggi, dopo un mese da internati, cosa c'è nell'uovo di Pasqua? È vuoto. Anzi no, pieno. Ma di cose che servono a ben poco per il domani. Dunque confermiamo il vuotismo imperante.
01
Colao Meravigliao
I fatti che piovono sul taccuino non sono più giustificabili con la frase "è un'emergenza", perché questa si nutre in realtà dell'incertezza del governo, dei conflitti con le Regioni, della mancanza di sangue freddo e capacità di pensiero, programmazione e azione della politica. Il popolo italiano è stato scagliato in una pagina drammatica della Storia e lo Stato non c'è perché il paese è di fatto senza direzione. Qualcuno di voi ha visto un piano per gestire la pandemia? Siamo di fronte a comitati, commissari, varie entità chiamate a gestire il caso, grilli parlanti che dicono...
Che succede? È Pasqua (e buona Pasqua a tutti, cari lettori), gli Stati Uniti hanno sorpassato l'Italia per numero di decessi (20,229, ma hanno 328 milioni di abitanti), i nostri contagi tornano a salire, le Regioni del Nord sono contro il governo perché ha riaperto le librerie (mah) e hanno ordinato di fare il contrario, molte fabbriche da martedì riaprono (sono collegate alla produzione strategica), secondo il governatore del Veneto, Luca Zaia, il lockdown "non esiste più", Il Mattino azzecca il titolo d'apertura:
Il governo italiano si è messo a giocare a poker con il virus senza sapere che mazzo di carte avesse a disposizione questo essere invisibile. Abbiamo sempre scritto che l'applicazione della soluzione cinese in Italia non avrebbe dato gli stessi risultati della Cina, dopo un mese di lockdown i numeri sono quelli del "plateau" (ultimo arrivato dopo "il picco", tra l'altro mai dichiarato ufficialmente), stiamo in alto e l'unica cosa che dice il governo è "state a casa". Ottimo, abbiamo visto e provato che cosa significa. Ma oggi, proprio oggi, dopo un mese da internati, cosa c'è nell'uovo di Pasqua? È vuoto. Anzi no, pieno. Ma di cose che servono a ben poco per il domani. Dunque confermiamo il vuotismo imperante.
01
Colao Meravigliao
I fatti che piovono sul taccuino non sono più giustificabili con la frase "è un'emergenza", perché questa si nutre in realtà dell'incertezza del governo, dei conflitti con le Regioni, della mancanza di sangue freddo e capacità di pensiero, programmazione e azione della politica. Il popolo italiano è stato scagliato in una pagina drammatica della Storia e lo Stato non c'è perché il paese è di fatto senza direzione. Qualcuno di voi ha visto un piano per gestire la pandemia? Siamo di fronte a comitati, commissari, varie entità chiamate a gestire il caso, grilli parlanti che dicono la loro in televisione su che cosa fare e non fare e il risultato è una Babele di opinioni che confonde il cittadino. Guardate il titolo d'apertura di Repubblica:
La terapia. Siamo dunque al "Colao Meravigliao". Con tutto il rispetto, ma che razza di spettacolo è mai questo? Domanda sul taccuino del cronista: a cosa servono i ministri se tutto è stato accentrato a Palazzo Chigi dal premier? Il problema non è più solo la chiusura del Parlamento, ma la liquidazione dello stesso governo, perfino la collegialità dell'esecutivo (che è un fatto di legge non un'opinione del vostro cronista) è evaporata. Pieni poteri, perbacco. E con tutto questo potere a disposizione, nessuno ha fatto la cosa che fa qualsiasi buon direttore d'azienda, quello che il cittadino si aspetta: un piano in cui si dica agli italiani dove stiamo andando, qual è la direzione di marcia. Noi dove andiamo? Seguite il titolare di List.
02
I numeri del contagio e la realtà
Il dato dal quale partire è il bollettino della Protezione civile, un appuntamento fisso del palinsesto dell'angoscia da coronavirus, una tabella che nel corso delle settimane in realtà non ci ha detto come si evolve l'epidemia, ma come di volta in volta il governo - e i virologi - spostavano "l'ora x" che avrebbe decretato la loro vittoria. Non è arrivata e non arriverà nella forma che immaginavano per il semplice e inesorabile motivo che il virologo (dal quale la politica si è fatta guidare, rinunciando al suo compito) studia benissimo il micro, mentre il problema qui è macro e per quello servono doti eccezionali che non si vedono in giro, quella merce rara chiamata statista:
Ieri i contagi sono saliti, 4.694 in più, in ascesa rispetto all'incremento registrato il giorno precedente (+3.951); gli attualmente positivi sono 100.269 (+1.996 rispetto ai +1.396), i guariti 32.534 (+2.079 rispetto ai +1.985). A Milano, la città che doveva essere al sicuro, secondo i teorici dell'isolamento cinese, i contagi ieri sono raddoppiati (262 contro i 127 precedenti). Prima o poi questo trend subirà un calo, ma siamo nel campo del caso.
Questi numeri sono tutti privi di una cosa fondamentale: la base di riferimento. Qual è? L'intera popolazione italiana. Lo stop and go sui test, i tamponi, è la causa di questa incertezza. L'Italia ha 60 milioni di abitanti, i tamponi fatti (che non corrispondono al numero di persone, attenzione) sono 963.473. Il pastore che non conta le pecore non può sapere quanto è grande il suo gregge. Il pastore che non sa quante pecore sono malate e hanno bisogno di cure, mette a rischio tutto il gregge. Il pastore che non sa calcolare il tasso di mortalità nel suo gregge non può fare nessuna ponderazione del rischio. Gong. Per chi suona la campana?
03
Dopo un mese di lockdown
Dopo un mese di lockdown siamo a 150 mila contagiati, tra 24 ore il numero dei morti toccherà quota 20 mila, gli Stati Uniti ci hanno superato nel triste primato dei decessi, noi invece abbiamo superato la Cina da tempo, siamo diventati un caso e da Codogno in poi (21 febbraio) viaggiamo al buio e a fari spenti. Dal primo caso, il paziente 1 di Codogno, a oggi abbiamo scoperto che:
- Non avevamo un piano d'emergenza per contrastare la pandemia
- Non avevamo posti di terapia intensiva adeguati per il paese più vecchio del mondo
- Non abbiamo un piano per salvare l'economia
- Il numero dei decessi è ampiamente sottostimato
- Gli anziani, pur sapendo che erano i soggetti da proteggere, sono stati lasciati soli a morire in casa
- Nelle case di riposo, nonostante fosse chiaro fin da subito il problema degli anziani ospitati in queste strutture, c'è stata una strage
- I medici sono stati mandati al fronte senza corazza (siamo a oltre 100 morti)
- Il governo e le regioni hanno cominciato lo scaricabarile giudiziario sulle responsabilità
- Maggioranza e opposizione sono ai ferri corti, la collaborazione tra le forze politiche non c'è
- Il primo virus (il coronavirus) non se ne è andato
- Il secondo virus (la carestia) sta arrivando al galoppo, sta già bussando alla porta di casa di milioni di italiani
- Quelli che non hanno coperture, gli ultimi della scala sociale (lavoratori autonomi e partite Iva) hanno bisogno di aiuto e dopo un mese di lockdown, non hanno ricevuto un euro. Hanno bussato alla porta telematica dell'Inps e sono stati sbattuti fuori
- Nessuno finora ha visto un euro di aiuto (in Germania sono arrivati 5 mila euro in pochi giorni sul conto corrente di autonomi e piccole imprese che hanno subito danni da coronavirus) e Bankitalia ha inviato una nota alle banche sul tema dei prestiti.
Il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, intervistato dal Tg3, ieri ha assicurato: "I 600 euro arriveranno la prossima settimana". Al suo posto proveremmo enorme imbarazzo a pronunciare quella cifra agitandola come se fosse una conquista del lavoro: 600 euro. In queste condizioni, il presidente del Consiglio dice che "siamo un modello". Può darsi, ma bisogna vedere di cosa.
***
Questi numeri hanno delle premesse (cinesi), delle promesse (italiane), delle conseguenze (che si fa di tutto per battezzare come "figlie di nessuno"). Quali?
04
Premesse cinesi e promesse italiane
Quando l'Italia ha deciso la sua strategia (esageriamo) per contrastare il coronavirus ha preso come modello il caso Wuhan e la sua curva di battaglia, "il picco" e la discesa fino allo zero casi comunicato dalle autorità cinesi giorni fa. Il grafico sul quale si sono riposte tutte le speranze del governo (e dei virologi che lo hanno circondato) è quello pubblicato dall'Organizzazione mondiale della Sanità nel suo report dopo la missione in Cina:
Le premesse cinesi sono diventate le nostre promesse: sconfiggere il virus con una segregazione di un mese, non uscire di casa, attendere che l'Italia emulasse il caso dei "guerrieri di Wuhan". Ripubblichiamo la cronologia delle decisioni della Cina, è molto istruttiva alla luce di quanto sta accadendo con i nostri numeri:
- Il 31 dicembre la Cina avvisa l'Oms: circola a Wuhan un virus sconosciuto (in realtà circolava da parecchie settimane, ma nessuno ha mai comunicato la presenza alla comunità internazionale)
- Il 1° gennaio del 2020 il mercato del pesce di Huanan viene chiuso
- Il 3 gennaio le autorità cinesi iniziano l'indagine e prendono i primi provvedimenti di monitoraggio di Wuhan
- Il 7 gennaio la Cina isola per prima il nuovo coronavirus (e Xi Jinping informa il Politburo del Partito comunista, solo quello, sulla gravità della situzione)
- Il 10 gennaio la Cina condivide la sequenza genomica del nuovo coronavirus
- Il 15 gennaio la commissione sanitaria della Cina condivide diagnosi e protocolli sanitari
- Il 20 gennaio il nuovo coronavirus viene classificato come tale nella legislazione cinese sulle epidemie
- Il 21 gennaio le autorità cinesi iniziano la produzione di un report quotidiano sull'epidemia
- Il 23 gennaio la metropoli di Wuhan, 11 milioni di abitanti, viene isolata (sono trascorsi 16 giorni dall'allarme di Xi Jinping dato di fronte alla nomenklatura, e fino a questa decisione la comunità internazionale continua a essere al buio sulla reale dimensione del contagio)
- Il 30 gennaio l'Organizzazione mondiale della Sanità dichiara l'emergenza pubblica
- Il 3 febbraio aprono due nuovi ospedali a Wuhan
- Il 7 febbraio tutta la provincia dell'Hubei è oggetto della procedura di contenimento
- L'8 febbraio la Cina si prepara per la riapertura delle fabbriche
- Il 17 febbraio le autorità cinesi cambiano i criteri di classificazione e la strategia sul coronavirus
Come vediamo nel grafico, ci sono tre fasi: la prima fino al 19 gennaio, la seconda dal 20 gennaio al 7 febbraio, la terza dall'8 febbraio a oggi. La curva dei nuovi casi scende, fino allo zero dei nostri giorni. Questa strategia può essere applicata anche in Occidente, in Italia? Quando a Wuhan è stato permesso di uscire, i cittadini (foto Ansa, qui sotto) hanno festeggiato così:
Vogliamo ridurci così? La risposta è no. Un sistema naturalmente "aperto" non si può chiudere con un colpo di penna messo su un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, l'Italia non è Wuhan. Il contagio si è diffuso ovunque e in questo momento va avanti in casa, tra le persone che sono in isolamento, ma vanno al lavoro, viaggiano sui mezzi pubblici, entrano ed escono da luoghi non sanificati, non sicuri. Non essendoci un piano nazionale di test, siamo come rabdomanti nel deserto. E dopo un mese perso, chiusi in casa, indivanados, in attesa di una Luce Divina che risolva tutto, ora ci si accorge che c'è un'altra emergenza - quella economica - e il motore del paese non può star fermo altrimenti si apre la guerra del pane.
I numeri del bollettino della Protezione civili inquietano la politica perché ha scoperto di avere imboccato la strada non di una guerra-lampo ma di una guerra d'attrito, lunga, mentre il paese ha il fiato corto, cortissimo. La situazione si si sta deteriorando e ne abbiamo la prova in due passaggi.
05
L'allarme rosso del Viminale
Il ministero dell'Interno ha fatto circolare un avviso dato dal ministro ai prefetti che è un programma: guardatevi intorno perché sta mondando la rivolta sociale. Secondo il Viminale bisogna monitorare due realtà: il disagio sociale e nascenti forme di illegalità che proliferano nel pieno dell'emergenza. Se gli aiuti dello Stato arrivano in ritardo, le carenze di liquidità possono sfociare in proteste e saccheggi. La mafia, inoltre, ha già messo in campo il suo apparato capillare e fa recapitare nei quartieri delle zone ad altà densità mafiosa le buste della spesa per le famiglie in difficoltà. Niente in cambio. Ma al momento opportuno busserà alla porta di chi ha "aiutato" chiedendo qualcosa in cambio.
L'assenza di liquidità darà spazio all'usura, il disagio abitativo (chi paga gli affitti) crescerà, gli appalti della ricostruzione sono un obiettivo della criminalità organizzata. Ecco perché Lamorgese vuole evitare rilassamenti nelle norme per la tutela degli appalti. Settori a rischio? La filiera agroalimentare, le infrastrutture sanitarie, la gestione degli approvvigionamenti, specie di materiale medico, il comparto turistico-alberghiero e della ristorazione, la distribuzione al dettaglio della piccola e media impresa. Lo scenario è delicatissimo e infatti il Viminale parla di "gravi tensioni" e "focolai di tensione estremistica". È il preludio di una grande rivolta del pane. Che speriamo vivamente di non dover mai raccontare.
06
Bankitalia e prestiti: verificare il rischio
Bankitalia batte un colpo. La banca centrale ha chiesto al sistema bancario, "considerate le opportunità che l'attuale crisi rischia di offrire alla criminalità economica - sottolinea Bankitalia - si fa presente che gli intermediari dovranno continuare a sottoporre la clientela a tutti gli obblighi previsti dalla disciplina in materia di antiriciclaggio. La profondità e l'intensità dei controlli da condurre a fini di adeguata verifica andranno opportunamente calibrate". Devono esaminare tutte le pratiche. Ci vuole tempo.
Ancora Bankitalia: "Per quanto concerne in particolare i finanziamenti alle imprese garantiti dallo Stato, essi dovrebbero essenzialmente mirare a fornire le imprese della provvista necessaria per far fronte ai costi di funzionamento o a realizzare verificabili piani di ristrutturazione industriale e produttiva. Le banche dovranno quindi tenere conto di questi elementi nell’adeguata verifica della clientela, oltre che ovviamente del complesso degli ulteriori elementi informativi disponibili sul profilo di rischio dei richiedenti i finanziamenti, sia in sede di concessione del finanziamento, sia nella fase di monitoraggio dello stesso". Ci vuole tempo.
Fattore chiave nella battaglia con il secondo virus, quello del collasso dell'economia: non c'è tempo.
***
La realtà è che un altro mese di lockdown è insostenibile sul piano economico. Nel frattempo, con una mossa surreale, sono state riaperte le librerie. Un nostro lettore ci scrive sul punto e lo fa in maniera puntuta. La penna è di Sandro Chierici, che si racconta così: "Storico dell’arte prestato (e poi ceduto definitivamente) all’editoria, prima in case editrici e da 27 anni con uno studio editoriale in proprio, Ultreya, lavoro per gli editori". Perfetto, fa al caso nostro, un tipo insospettabile, visto l'argomento che tratta. Cosa scrive?
07
Librerie e bizzarre idee di "prima necessità"
di Sandro Chierici
Stimato titolare,
mi permetto da semplice cittadino di porre alcune considerazioni sulla riapertura, a partire dalle librerie, ma non solo.
Per quello che ho capito, nella chiusura dei negozi hanno giocato tre elementi.
Il primo, e fondamentale, era limitare il più possibile l’offerta di stimoli alle persone per uscire di casa. Più negozi si aprono, più alla gente viene voglia di uscire, tanto più adesso che non esce da giorni.
Il secondo era la tipologia delle merci vendute: si è scelto di limitarla a generi ritenuti di prima necessità, con qualche errore evidente (il foie gras sì, le mutande no) ma forse inevitabile. In realtà è molto difficile dire che cosa sia “di prima necessità” in una società articolata come la nostra.
Il terzo era la tipologia dei punti vendita: si è scelto di mantenere aperti i supermercati, e non i piccoli negozi. Anche questa è risultata una scelta discutibile, basta guardare le code; e ad aggiungere confusione, la selezione all’interno dei supermercati, fra merci vendibili e no: anche questa fatta, immagino, per accelerare le procedure di acquisto; ma una volta che uno è dentro, che senso ha che possa comprare la frutta e non i pennarelli?
Le conseguenze di queste scelte si vedono ora che c’è da riaprire. Infatti, se è ancora valida la preoccupazione di non offrire spunti che spingano le persone a uscire, non ha senso riaprire per qualche categoria merceologica “privilegiata”. Perché i libri sì e l’abbigliamento no? Se si tratta di allargare il campo dei generi “di prima necessità”, siamo sicuri che i libri siano la categoria merceologica più opportuna per fare da apripista? Per mestiere faccio libri, amo i librai, piccoli e grandi, più di ogni altra categoria di esercenti, ma ho qualche dubbio. Se invece si tratta di salvaguardare i piccoli negozianti e artigiani (intento nobilissimo e totalmente condivisibile), perché limitarsi ai librai? Il calzolaio non ha diritto alla stessa attenzione?
Forse un po’ più di tempo e di denaro dedicato a favorire la messa in sicurezza di negozi e uffici, oltre che le fabbriche – distribuzione di mascherine e igienizzanti, campagna di sensibilizzazione perché negozianti e clienti adottassero tutte le misure di distanziamento e igiene – ci sarebbe servito di più che non dare (o peggio promettere) soldi in prestito. Oggi potremmo forse ripartire con qualche possibilità di convivere con il virus avendo preso tutte le precauzioni possibili. A meno che non si voglia aspettare che la pandemia sia dichiarata ufficialmente finita per ripartire. In tal caso, auguri a chi sarà rimasto vivo.
In tutta la comunicazione dall’inizio della pandemia è mancata una cosa, che la Regina Elisabetta ha richiamato in tre minuti di discorso agli inglesi: il richiamo serio alla responsabilità di ciascuno. Da noi si è passati da hashtag ormai insopportabili, presentati in stile “La vita è bella” (non me ne voglia Benigni) da nani e ballerine nelle loro case munite di tutti i confort, ai droni e alle sanzioni sempre più gravi presentate in stile De Luca, al punto da farle apparire altrettanto ridicole quanto l’hashtag. Ancora una volta gli italiani sono stati trattati come dei sudditi ignoranti. Peccato, poteva essere una buona occasione per un salto di qualità.
Da ultimo, ed è cosa anche di oggi: non è possibile procedere continuamente con decreti del Presidente del Consiglio a cui vengono opposte delibere regionali, provinciali o comunali, che dicono il contrario. I cittadini, credo, sono stufi e confusi. Per cortesia, basta!
***
Come chiudiamo questo numero di List? Con una nota finale.
08
Il Mes e l'uomo che non deve chiedere mai
Per ripartire, si dovrebbero investire miliardi su miliardi nella Sanità e nella prevenzione, nella sanificazione dei luoghi pubblici e di lavoro, nella ricerca epidemiologica e nella terapia, ma il presidente del Consiglio ha detto che noi non abbiamo bisogno dei finanziamenti del Mes, anche se è cambiato nello scopo e nelle condizioni, strumento che invece va bene a paesi come Spagna e Francia che non ci sembrano due economie sottosviluppate. Noi no, noi stiamo bene, e quei soldi non li prenderemo perché così hanno deciso i Cinque Stelle che, com'è noto, brillano per intelligenza e preparazione negli affari di governo. Nota bene: il Mes per l'Italia vale 36 miliardi, una volta approvato, i fondi sono disponibili in due settimane. A un mese dal lockdown non è stato erogato un centesimo agli italiani che hanno bisogno. Ma il Mes no, cribbio, noi navighiamo nell'oro. Sono soldi che servirebbero per la nostra Sanità, i nostri medici mandati a morire, un piano di prevenzione del contagio, la sanificazione di tutte le aree di mobilità, una campagna a tappeto di test e controllo della popolazione. Niente, il governo Conte è er mejo. Macron e Sanchez? Due novellini al confronto del nostro Giuseppe. Siamo arrivati a questo, allo spot che in fondo è in perfetta sintonia con il populismo di Palazzo Chigi, parente stretto del Grande Fratello, l'uomo che non deve chiedere mai.
Iscriviti per leggere l'articolo completo.
30 giorni gratis per te
Ti manca poco per entrare nel Club. Completa la registrazione
Ti abbiamo mandato una mail su . Per completare la registrazione, apri la mail che ti abbiamo mandato e fai clic sul link di conferma. Grazie!
INFORMATIVA PRIVACY RELATIVA AL SERVIZIO NEWSLIST
Ai sensi dell'art. 13 D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 (“Codice privacy”), dell’art. 13 del Regolamento Europeo n. 679 del 2016 (il “Regolamento privacy”), del Provvedimento n. 229 del 2014 del Garante della Protezione dei Dati Personali (rubricato “Individuazione delle modalità semplificate per l’informativa e l’acquisizione del consenso per l'uso dei cookie”), nonché della Raccomandazione n. 2 del 2001 adottata ai sensi dell’art. 29 della Direttiva n. 95/46/CE, List S.r.l. intende informare gli Utenti in merito all’utilizzo dei loro dati personali, dei log files e dei cookie raccolti tramite la navigazione nel Sito www.newslist.it (di seguito, il “Sito”).
- Titolare, Responsabili del trattamento dei dati e Responsabile della Protezione dei Dati
Il titolare del trattamento dei dati personali è List S.r.l. (di seguito, il “Titolare” o “List”), con sede legale Roma (00196), Via Ferdinando di Savoia n. 3, partita IVA 14403801005, email help@newslist.it.
L’elenco aggiornato dei Responsabili del trattamento, ove designati, può essere fornito su richiesta da parte degli Utenti.
Nel caso in cui venga nominato un Responsabile della Protezione dei Dati (ai sensi dell’art. 37 del Regolamento privacy), i dati identificativi dello stesso saranno resi noti mediante pubblicazione dei medesimi, integrando la presente informativa.
Il titolare del trattamento dei dati personali relativi al Sito è Legalitax Studio Legale e Tributario, con sede in Roma (00196), Via Flaminia n. 135.
- Categorie, natura e finalità dei dati trattati
List tratterà alcuni dati personali degli Utenti che navigano e interagiscono con i servizi web del Sito.
- Dati di navigazione
Si tratta di dati di navigazione che i sistemi informatici acquisiscono automaticamente durante l’utilizzo del Sito, quale l’indirizzo IP, gli indirizzi in notazione URI (Uniform Resource Identifier), nonché i dettagli delle richieste inviate al server del Sito, e che ne rendono possibile la navigazione. I dati di navigazione potranno altresì essere utilizzati per compilare statistiche anonime che permettono di comprendere l’utilizzo del Sito e di migliorare la struttura dello stesso.
Infine, i dati di navigazione potranno eventualmente essere utilizzati per l’accertamento di attività illecite, come in casi di reati informatici, a danno del Sito.
- Dati forniti dall’Utente
L’eventuale invio di comunicazioni ai contatti indicati sul Sito comporta l’acquisizione dell’indirizzo e-mail e degli ulteriori dati personali contenuti nella comunicazione, previo rilasci di idonea informativa.
- Cookie
- Siti web di terze parti
I siti di terze parti a cui è possibile accedere tramite questo Sito non sono coperti dalla presente Privacy policy. Gli stessi potrebbero utilizzare cookie differenti e/o adottare una propria Privacy policy diversa da quella di questo Sito, relativamente ai quali quest’ultimo non risponde. Consigliamo pertanto di consultare di volta in volta la relativa informativa sull’utilizzo dei cookie e seguire le istruzioni per la disabilitazione degli stessi, qualora lo si desiderasse.
- Natura del conferimento dei dati
Fermo restando quanto indicato in relazione ai dati di navigazione e ai cookie, gli Utenti sono liberi di fornire i propri dati personali, ove richiesti nelle apposite sezioni del Sito; il loro mancato conferimento può comportare l’impossibilità di ricevere la fornitura dei servizi da loro richiesti.
- Modalità del trattamento
I dati personali sono trattati con strumenti automatizzati, con logiche strettamente correlate alle finalità stesse, e per il periodo di tempo strettamente necessario a conseguire gli scopi per cui sono stati raccolti.
Le informazioni raccolte sono registrate in un ambiente sicuro.
- Ambito di comunicazione dei dati
I dati personali degli Utenti saranno trattati dal personale incaricato di List. Inoltre, i loro dati personali potranno essere trattati da terzi, fornitori di servizi esterni, che agiscano per conto o a nome di List, debitamente nominati quali Responsabili del trattamento, e che tratteranno i dati in conformità allo scopo per cui i dati sono stati in origine raccolti.
- Diffusione dei dati
I dati personali non sono soggetti a diffusione.
- Diritti dell’interessato
Il Codice privacy e il Regolamento privacy conferiscono agli Utenti l’esercizio di specifici diritti.
Gli Utenti in qualsiasi momento potranno esercitare i diritti di cui all’art. 7 del Codice privacy e s.m.i. e di cui agli art. 15, 16, 17, 18, 20 e 21 del Regolamento privacy, inviando una comunicazione scritta ai recapiti del Titolare di cui al precedente paragrafo 1 e, per l’effetto, ottenere:
- la conferma dell'esistenza o meno dei dati personali degli Utenti con indicazione della relativa origine, verificarne l’esattezza o richiederne l'aggiornamento, la rettifica, l'integrazione;
- l’accesso, la rettifica, la cancellazione dei dati personali o la limitazione del trattamento;
- la cancellazione, trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati personali trattati in violazione di legge.
Gli Utenti, inoltre, potranno opporsi al trattamento dei dati personali che li riguardano.
- Aggiornamenti
La Privacy policy del Sito potrà essere soggetta a periodici aggiornamenti.
Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.