22 Ottobre
La domenica della secessione
La crisi tra Barcellona e Madrid è giunta a fine corsa: domani i catalani voteranno per l'indipendenza. Seggi occupati. La Guardia Civil blocca il voto elettronico. Assange: prima guerra su internet tra popolo e governo
Mariano Rajoy è in un vicolo cieco: deve far rispettare la Costituzione, deve assicurare l'integrità della Spagna, rischia di perdere la Catalogna innescando la guerra civile. Nessun primo ministro europeo dal 1945 si è mai trovato così vicino alla secessione di una regione chiave del paese. Quanto sia importante quello di cui stiamo scrivendo è nella qualità e nelle dimensioni della Spagna, vediamone una sintesi insieme, tratta dal World Factbook della Cia.
La Spagna è un ex impero, la fucina della terza lingua più diffusa del mondo, parlata da circa 414 milioni di persone. Paese neutrale durante le due guerre mondiali, precipitò nella guerra civile dal 1936 al 1939, ebbe una lunga dittatura militare guidata dal Generale Franco che finì solo nel 1975. Da allora la Spagna è una monarchia costituzionale. Nel 1986 entra nell'Unione europea, cresce rapidamente, diventa un campione della libertà e dei diritti, è uscita dalla recessione con un prodotto interno lordo per tre anni consecutivi al di sopra della media europea. È cinque volte più grande del Kentucky.
I suoi confini si affacciano sul Mediterraneo e sull'Atlantico, è a pochissime miglia marine dal Nord Africa (Marocco), è ricca di risorse naturali (carbone, minerale di ferro, rame lignite, rame, piombo, zinco, uranio, tungsteno, mercurio e altri minerali). Ha una popolazione di 49 milioni di abitanti (i catalani sono 7.5 milioni) che parlano una serie di lingue che testimoniano il suo frazionamento culturale: il Castigliano (lingua ufficiale per il 74 per cento della popolazione), il Catalano (lingua ufficiale parlata dal 17 per cento della popolazione in Catalogna, nelle Baleari e nella comunità di Valencia), il Gallego, (lingua ufficiale della Galizia, parlata dal 7 per cento della popolazione), il Basco, (lingua ufficiale dei Paesi Baschi e dell'area della Navarra, parlata dal 2 per cento della popolazione), l'Aranese (lingua...
Mariano Rajoy è in un vicolo cieco: deve far rispettare la Costituzione, deve assicurare l'integrità della Spagna, rischia di perdere la Catalogna innescando la guerra civile. Nessun primo ministro europeo dal 1945 si è mai trovato così vicino alla secessione di una regione chiave del paese. Quanto sia importante quello di cui stiamo scrivendo è nella qualità e nelle dimensioni della Spagna, vediamone una sintesi insieme, tratta dal World Factbook della Cia.
La Spagna è un ex impero, la fucina della terza lingua più diffusa del mondo, parlata da circa 414 milioni di persone. Paese neutrale durante le due guerre mondiali, precipitò nella guerra civile dal 1936 al 1939, ebbe una lunga dittatura militare guidata dal Generale Franco che finì solo nel 1975. Da allora la Spagna è una monarchia costituzionale. Nel 1986 entra nell'Unione europea, cresce rapidamente, diventa un campione della libertà e dei diritti, è uscita dalla recessione con un prodotto interno lordo per tre anni consecutivi al di sopra della media europea. È cinque volte più grande del Kentucky.
I suoi confini si affacciano sul Mediterraneo e sull'Atlantico, è a pochissime miglia marine dal Nord Africa (Marocco), è ricca di risorse naturali (carbone, minerale di ferro, rame lignite, rame, piombo, zinco, uranio, tungsteno, mercurio e altri minerali). Ha una popolazione di 49 milioni di abitanti (i catalani sono 7.5 milioni) che parlano una serie di lingue che testimoniano il suo frazionamento culturale: il Castigliano (lingua ufficiale per il 74 per cento della popolazione), il Catalano (lingua ufficiale parlata dal 17 per cento della popolazione in Catalogna, nelle Baleari e nella comunità di Valencia), il Gallego, (lingua ufficiale della Galizia, parlata dal 7 per cento della popolazione), il Basco, (lingua ufficiale dei Paesi Baschi e dell'area della Navarra, parlata dal 2 per cento della popolazione), l'Aranese (lingua ufficiale nella Val d'Aran, parlata una minoranza di 5000 persone). Il 67 per cento della popolazione è di fede cattolica, l'età media è di 42.3 anni (in Italia è di 45.1 anni).
Questo puzzle culturale è amministrato attraverso 17 regioni autonome, la cittadinanza non prevede il meccanismo dello ius soli, si è spagnoli per discendenza da genitori spagnoli, la naturalizzazione degli stranieri è possibile dopo 10 anni di residenza sul territorio. Il re è Felipe VI, la monarchia è ereditaria, il re nomina il primo ministro, il primo ministro sceglie i membri del consiglio dei ministri, il parlamento è eletto con il metodo democratico, la Spagna ha un sistema bicamerale con la Camera e il Senato, una Corte Suprema e una Corte Costituzionale, la vita politica è mediata da 21 partiti. Il Pil della Spagna è di circa 1200 miliardi di dollari, la crescita nel 2016 è stata stellare: 3.2 per cento. Questo gigante che ha un ruolo importante nello scenario globale può spezzarsi? È la domanda che tormenta il primo ministro Mariano Rajoy in queste ore. La risposta è chiaramente "no", ma la crisi tra Madrid e Barcellona, la Spagna e la Catalogna, è entrata in una spirale che per ora sembra senza uscita. Il referendum è illegale (c'è una sentenza della Corte Costituzionale in merito), Rajoy deve difendere l'unità dello Stato e evitare la disarticolazione non solo della nazione ma anche dell'economia spagnola. La Catalogna agli occhi di Madrid ha già una fortissima autonomia, rappresenta il 20 per cento del Pil spagnolo, circa 200 miliardi di euro, l'economia della regione cresce al 3 per cento, ma il debito pubblico è alto, pari a circa 80 miliardi, il 40 per cento del debito locale spagnolo è dei catalani. La domanda di Lenin è fissa nella mente di Rajoy: che fare? La polizia è schierata, i seggi sono occupati dai catalani e nessuno sa realmente cosa accadrà domani.
La situazione è a dir poco caotica, vediamo una breve sintesi:
- L'ordine ufficiale è quello di impedire lo svolgimento del referendum;
- La polizia sta ispezionando tutti i seggi;
- Solo 163 seggi su 1300 visitati finora sono occupati;
- La Guardia Civil ha scollegato il centro dati informatico che avrebbe dovuto essere utilizzato per il referendum;
- Il presidente del governo catalano, Carlos Puigdemont, sembra contrario una dichiarazione unilaterale di indipendenza dopo il voto, ma ha dichiarato anche di essere rimasto deluso dalla posizione contraria dell'Unione europea. Tutto può accadere, domani.
Lo scollegamento del centro dati informatico e la messa offline delle applicazioni per cercare i seggi e per votare è il punto chiave per il governo spagnolo: bloccare ogni possibilità di voto, scoraggiare i cittadini, insomma, rendere la cosa molto difficile senza usare il pugno durissimo e alimentare la tensione. Julian Assange in un'intervista a La Vanguardia ha fatto notare che siamo di fronte a un altro fatto inedito, la prima cyber-guerra tra il popolo e lo Stato:
Non si tratta di un'esagerazione, la strategia di Madrid è chiara: mandare offline qualsiasi sistema dia un'opportunità di voto che sfugga al controllo delle forze di polizia. Ecco un tweet di Assange sul punto:
Cosa può accadere su questo terreno? La disobbedienza civile non basta, il governo spagnolo aveva un piano preciso, si vede in queste ore, l'azione di "taglio" delle linee di comunicazione è effettuata con metodo e fermezza. Resta l'incognita dei "pirati". La rete ha capacità di inventare soluzioni alternative molto in fretta e con grande efficacia. Durante le rivoluzioni arabe le chat furono disabilitate solo in parte e i manifestanti trovarono alternative online per coordinare la rivolta. Ne avranno? Per ora non pare abbiano una squadra di hacker in grado di fare contro-guerriglia contro il governo. Vedremo.
Sul piano internazionale, tutti guardano con attenzione lo svolgersi degli eventi. Il referendum preoccupa l'Unione europea, non solo per il suo potenziale effetto domino su altre piccole patrie del Vecchio Continente, ma anche perché darebbe luogo a un problema di permanenza della Catalogna nell'Unione. Il punto lo ha affrontato stamattina Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo: "La Catalogna dovrebbe uscire dall'Unione Europea e non entrarci più, perché la Spagna non sarebbe mai d'accordo". Niente soldi dell'Europa. Sarebbe il tracollo economico, il livello di integrazione dell'economia catalana con i meccanismi Ue è totale. La via è stretta, i rischi sono larghissimi.
Cosa accadrà? Lo vedremo presto, dobbiamo attendere meno di 24 ore, hasta luego. Dove andiamo? Restiamo in Italia, allacciate le cinture, il voto s'avvicina e i partitanti stanno scaldando i motori della campagna elettorale. Che spettacolo ci attende.
01
Quando si vota in Italia?
Tutta la partita del voto è nelle mani di Sergio Mattarella. Chi fa piani di sopra e di sotto, di destra e di sinistra per andare alle urne quando vuole, non fa mai i conti con il presidente della Repubblica (qui sopra, nella foto Ansa) che, invece, è molto più vigile di quanto immaginino molti leader di partito, soprattutto Renzi. Oggi il Corriere della Sera nelle pagine interne - e curiosamente non in prima pagina - ha una notizia importante firmata dal suo quirinalista, Marzio Breda: Mattarella sta lavorando a un'ipotesi di scioglimento delle Camere in gennaio e voto in marzo. Questo significa che la legislatura sta correndo velocemente verso la fine, ci sono in teoria pochi giorni di lavoro parlamentare. Se escludete le vacanze natalizie, il conto è presto fatto: ci sono 70-80 giorni di giorni di lavoro netto a disposizione delle Camere. Come si arriva a questo dato così esile? Settembre è andato, l'aula lavora tre giorni alla settimana, le commissioni in teoria di più, le settimane disponibili da qui a tutto febbraio sono 26 per 182 giorni che però nel calendario dei lavori d'assemblea calano a circa 70-80 giorni di lavoro effettivo (aula da martedì al giovedì, il venerdì già tutti a casa e in giro a cercare consenso per mantenere il seggio), possiamo portare a quattro i giorni d'aula e alla fine con un eccesso d'ottimismo arriviamo a un centinaio di giorni di lavoro, cosa poco credibile visto il livello di questo Parlamento. In ogni caso, levate almeno due settimane di vacanze di fine anno, togliete dalla fase legislativa il periodo iper-spaziale dell'ultimo mese di campagna elettorale e l'esito finale è quello di una legislatura già finita. C'è giusto il tempo di fare la legge di stabilità e qualche altro provvedimento-mancia poi si vota. C'è pochissimo tempo perfino per fare la legge elettorale, bersi il Rosatellum. Che sa già di tappo. Tanti auguri.
02
Di Maio e i sindacati
La cosa meravigliosa dei parlamentari del Movimento 5Stelle e che parlano senza rendersi conto della loro biografia. Luigi Di Maio, così uno che de facto non ha quasi mai lavorato, può tranquillamente disquisire di sindacati al Festival del Lavoro al Lingotto. Cosa dice? Questo: "O i sindacati si auto riformano o lo faremo noi al governo. Se un paese vuole essere competitivo deve prevedere un cambiamento radicale delle organizzazioni sindacali. Se cambia il lavoro deve cambiare il sindacato, bisogna dare la possibilità alle organizzazioni giovanili di sedere ai tavoli di contrattazione. Un sindacalista che prenderà la pensione d'oro e ha finanziamenti da tutte le parti ha ben poca credibilità per rappresentare un giovane di 30 anni".
Quindi, se abbiamo capito, il Di Maio-pensiero, al tavolo delle concertazioni grilline avremo anche il sindacato dei giovani oppure un sindacato riformato in chiave giovanilista o qualcosa che somiglia a un sindacato e viene chiamato a dire la sua in maniera più che giovanile, molto cool, perché è chiaro che i giovani si occupano dei giovani e i vecchi dei vecchi e i pensionati dei pensionati e i politici dei politici e i ballisti dei ballisti e i dilettanti dei dilettanti e i professionisti dei professionisti e i fiorai dei fiorai e i cantastorie dei cantastorie, mentre quelli del governo dell'avvenire pentastellato si occuperanno di tutto andando in giro a parlare di tutto e quelli che non hanno mai fatto niente si occuperanno di quelli che hanno fatto tutto. Bello, il futuro.
Mentre sgocciolava dal monitor il distillato del genio Di Maio, il titolare di List stava leggendo un saggio di Walter Isaacson pubblicato dal Wall Street Journal. Il soggetto non era il nuovo talento italiano pentastellato, ma uno di più modeste dimensioni che nella vita non ha avuto le fenomenali intuizioni dell'investito e candidato premier: Leonardo Da Vinci. Leggiamo ben sapendo che essere Da Vinci nell'Italia contemporanea potrebbe essere molto svantaggioso.
03
Essere creativi come Leonardo
Il pezzo di Isaacson è bellissimo, l'autore di The Innovators è un saggista di eccezionale bravura che consiglia un paio di mosse per fare cose notevoli senza essere superuomini. Serve del metodo. E non è quello di Di Maio.
Qual è il metodo che cita Isaacson nel suo pezzo sul WSJ? È quello custodito nelle settemila pagine di appunti di Leonardo che non conosceva le equazioni, ma aveva una potente immaginazione e una superlativa arte del disegno (qui sopra, una delle sue macchine volanti). Immaginazione ed esecuzione devono correre insieme, ma quella di Leonardo fu una mente "avanti", le sue intuizioni erano giuste. Questa capacità di visione si raggiunge con degli ingredienti semplici che però richiedono un durissimo lavoro, grande tenacia e umiltà:
- Essere curiosi di tutto;
- Osservare attentamente;
- Coltivare la fantasia;
- Non fatevi imprigionare dalla specializzazione, siate multi-disciplinari.
Il titolare di List ricorda sempre una battuta fenomenale di Winston Churchill: "Ci sono tre cose che possono rovinare un uomo: il gioco, le donne e gli esperti". E il Gin Martini sbagliato. Che si fa? Dopo il terzo Gin Martini andiamo su Marte, pare sia una fissa, vogliono andarci tutti.
04
La stazione spaziale su Marte
Quelli di Lockheed Martin hanno svelato il loro progettino per colonizzare Marte. Non c'è solo il buon Elon Musk a coltivare il sogno di essere il primo uomo a sbarcare sul Pianeta Rosso. Per colonizzare un pianeta, serve una stazione spaziale di attracco, l'avete visto al cinema, diventerà realtà. Come sarà? Eccola:
Niente male. Ecco la stazione spaziale con tutte le sue parti spiegate in dettaglio, non somiglia alle macchine volanti di Leonardo?
C'è altro? Be', bisogna pur atterrare su Marte, altrimenti stai una vita in orbita e la faccenda al decimo giro del pianeta rosso comincia a diventare monotona. Ecco la navicella per toccare il suolo e ripartire dopo aver capito che da quelle parti c'è solo un sacco di sabbia rossa:
Per i secchioni dei viaggi spaziali, ecco il paper dettagliato (scarica qui il file pdf) su come funziona tutta la missione. Ci sono parecchie cose notevoli, un'esperienza decisamente superiore a quella dell'ascolto di un discorso di Di Maio che non ha neanche la poesia del marziano a Roma di Ennio Flaiano. Come fu accolto il marziano nella Capitale? Così:
Al Policlinico, dove lo accompagno per farsi medicare le ferite ai piedi, incontro tra i contusi Giovannino Russo e Carletto MazzareIla. Il primo ha perso gli occhiali e non mi riconosce, il secondo ha perso le scarpe e non lo riconosco. Sono ancora stravolti dalle emozioni. Prima che la folla si scatenasse nel suo entusiasmo, hanno fatto in tempo a vedere il marziano! Dunque, è vero! La loro ironia (credevano in una mistificazione pubblicitaria) è caduta di colpo quando hanno visto scendere il biondo navigatore dall'apparecchio. Russo lo descrive come un uomo alto, di portamento nobile, un po' malinconico. Veste comunemente, come potrebbe vestire uno svedese - ha soggiunto Mazzarella. Ha parlato in perfetto italiano. Due donne sono svenute quando egli è passato, sorridente, tra i cordoni della polizia, per raggiungere l'auto del Prefetto. Nessuno ha osato avvicinarglisi troppo. Solo un bambino è corso verso di lui. La scena che è seguita ha strappato grida e la-crime ai presenti. ll marziano ha parlato al bambino, dolcemente, carezzandolo. Niente altro. Sorrideva ed era stanco. Mazzarella è particolarmente entusiasta del marziano. Egli ne deduce che le marziane sono certo migliori delle spagnole e forse anche delle americane. Spera che il marziano abbia portato con sé i testi poetici della letteratura marziana.
05
PlayList
PlayList, la musica dei lettori di List è decollata su Marte. Viaggio lungo. Siamo arrivati a 287 canzoni e oltre 23 ore di musica. Ascolta qui la nostra compilation su Spotify. Lo sappiamo che siete degli inguaribili rockettari e che avete smesso di suonare la batteria quando un vicino vi ha incendiato la macchina, ma non abbiate timore, segnalate le vostre canzoni al titolare di List. Non fate gli snob, scrivete.
Il titolare di List stamattina ha in cuffia i Fleetwood Mac, Dreams, la dolce e potente voce di Stevie Nicks:
06
30 settembre. Serial Killer
Nel 1888 Jack lo Squartatore uccide la sua terza e la sua quarta vittima: Elizabeth Stride e Catherine Eddowes. Non amava il prossimo. Non ascoltava PlayList e non leggeva List.
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l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.