8 Giugno
Il Piano Meravigliao e 2 milioni di posti di lavoro in meno
Il comitato Colao presenta le slide del déjà vu, mentre l'Istat mette nero su bianco una perdita monstre di posti di lavoro nel 2020, una bomba sociale. Zingaretti fa il pompiere, vertice in serata a Palazzo Chigi sul tesorone del Recovery Fund. Il futuro? Siamo nelle mani della Bce di Lagarde
Che succede? Il Palazzo discute poco amabilmente di Stati Generali, il governo compulsa il piano Colao, la fase dello scientismo senza politica continua, dal virologo al manager, voilà. Là fuori nel frattempo grandina la crisi in piena estate con la fiducia dei consumatori e delle imprese colata a picco. L'Istat ha pubblicato le prospettive sull'economia italiana per il 2020-21, è una lettura istruttiva, il governo, il Parlamento, dovrebbero trarne qualche segnale, un preludio dei prossimi mesi, ma pare che non sia facile prendere atto della realtà. Sul Titanic si sogna e l'orchestrina va, eccome se va. Facciamo il nostro giro di giostra, occhio all'iceberg, non fate l'inchino e Schettino salga a bordo, cazzo. Seguite il titolare di List.
01
Verso la perdita di 2 milioni di posti di lavoro
Vediamo prima di tutto il cruscotto dell'economia italiana in una tabella:
Tutti si sono concentrati sul crollo del Prodotto interno lordo (-8,3% quest'anno) e il rimbalzo l'anno prossimo (+4,6%), sullo sprofondo dell'import e dell'export (non c'è domanda nazionale e internazionale), sul tracollo degli investimenti e della spesa delle famiglie, con la domanda interna in caduta libera, le retribuzioni che languono. Tutto previsto, anticipato, scritto. Questo però ha delle conseguenze, un non detto dalla politica (e purtroppo non scritto dall'Istat, sarebbe stato utile sul piano economico e politico vedere il numero totale e non solo la percentuale). Di che cosa? Pochi hanno dato un'occhiata a due numeri che rischiano di innescare una bomba sociale gigantesca, il dato sulle unità di lavoro (-9,3%) e il tasso di disoccupazione (+9,6% in calo per l'aumento di inattivi, quindi un dato negativo, come spiega l'Istat, "nel confronto con lamedia del 2019, nei primi 4 mesi dell’anno circa 500 mila persone hanno smesso di cercare lavoro transitando tra gli inattivi"). Ebbene con questi numeri, ai livelli attuali,...
Che succede? Il Palazzo discute poco amabilmente di Stati Generali, il governo compulsa il piano Colao, la fase dello scientismo senza politica continua, dal virologo al manager, voilà. Là fuori nel frattempo grandina la crisi in piena estate con la fiducia dei consumatori e delle imprese colata a picco. L'Istat ha pubblicato le prospettive sull'economia italiana per il 2020-21, è una lettura istruttiva, il governo, il Parlamento, dovrebbero trarne qualche segnale, un preludio dei prossimi mesi, ma pare che non sia facile prendere atto della realtà. Sul Titanic si sogna e l'orchestrina va, eccome se va. Facciamo il nostro giro di giostra, occhio all'iceberg, non fate l'inchino e Schettino salga a bordo, cazzo. Seguite il titolare di List.
01
Verso la perdita di 2 milioni di posti di lavoro
Vediamo prima di tutto il cruscotto dell'economia italiana in una tabella:
Tutti si sono concentrati sul crollo del Prodotto interno lordo (-8,3% quest'anno) e il rimbalzo l'anno prossimo (+4,6%), sullo sprofondo dell'import e dell'export (non c'è domanda nazionale e internazionale), sul tracollo degli investimenti e della spesa delle famiglie, con la domanda interna in caduta libera, le retribuzioni che languono. Tutto previsto, anticipato, scritto. Questo però ha delle conseguenze, un non detto dalla politica (e purtroppo non scritto dall'Istat, sarebbe stato utile sul piano economico e politico vedere il numero totale e non solo la percentuale). Di che cosa? Pochi hanno dato un'occhiata a due numeri che rischiano di innescare una bomba sociale gigantesca, il dato sulle unità di lavoro (-9,3%) e il tasso di disoccupazione (+9,6% in calo per l'aumento di inattivi, quindi un dato negativo, come spiega l'Istat, "nel confronto con lamedia del 2019, nei primi 4 mesi dell’anno circa 500 mila persone hanno smesso di cercare lavoro transitando tra gli inattivi"). Ebbene con questi numeri, ai livelli attuali, la traduzione è che avremo un calo di oltre 2 milioni di posti di lavoro. Come dice Gianni, er fruttarolo: "Dotto', tutti stanno a ragiona' sur pil o come se chiama, nessuno sulla panza della ggente". Gong. Per chi suona la campana?
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Per il governo, ma non solo, perché un Parlamento di sonnambuli che non vede quello che sta accadendo non durerà a lungo. Siamo di fronte all'arrivo dello tsunami e tutti sono fermi in spiaggia a giocare con il secchiello e la paletta. Non fanno castelli sulla sabbia, li stanno facendo in aria. Qualche speranza? Che tenga la diga della Banca centrale europea. E che dal libro dei sogni del piano Colao esca qualcosa di concreto.
02
Il progetto senza l'anima italiana
Manager, il nuovo ingegnere sociale. Vittorio Colao (Foto Ansa)C'è un nuovo fenomeno della politica da raccontare: il piano di Vittorio Colao Meravigliao (potete leggerlo qui, scaricatelo dall'archivio di List). Leggiamo alcuni titoli d'agenzia: potenziare cyberdifesa, accelerare su 5G, norme anti-burocrazia (questa è nuova); più concessioni ma solo con investimenti (cribbio, anche questa mai sentita); spinta rientro Italia aziende alto valore (figuriamoci, sono appena scappate dal suolo patrio); incentivare la bici; obbligo Pos e disincentivi a uso contante; offrire "lauree professionalizzanti"; stop consumo suolo, sì economia circolare; incentivi e ammortizzatori, bisogna cambiare; sviluppare sistema allarme contro pandemie; diffondere smart working in Pubblica amministrazione; incentivi per l'emersione del lavoro nero (un buon motivo per continuare a stare in nero); disincentivare fallimenti e concordati preventivi (sottintende che gli imprenditori ci marceranno, la solita fiducia degli illuminati nel capitalismo). È un déjà vu ma a un certo punto compare una frase da antologia del cerchiobottismo competente:
Il Paese ha saputo fronteggiare con decisione la crisi Covid-19. Il Governo è intervenuto con sostegni economici senza precedenti a cittadini e imprese colpiti dalla crisi, anche se alcune lentezze nell'erogazione di fondi non hanno permesso di raggiungere tempestivamente tutte le persone e le imprese in difficoltà.
Traduzione: siete bravi (d'altronde avete chiamato noi, indubbiamente i migliori tra i competenti) ma siete anche un po' cazzari (dobbiamo dirlo per apparire indipendenti, scusateci tanto) e i soldi non sono arrivati eh, sia chiaro (cosa che sanno tutti, ma bisogna pur scriverlo sempre per mantenere la schiena dritta).
Alla fine della fiera siamo di fronte a un tentativo di ingegnerizzare la vita sociale e, con tutto il rispetto per l'onesto lavoro di questo comitato... non ci riusciranno. Perché sono dei parvenu della politica. Perché quello che ne è venuto fuori (guardate le schede, vi prego) è un lavoro freddo e senza neppure il godimento della granita al solleone senza distanziamento asociale, del tutto inutile sul piano pratico (basta guardare la selva prodotta dal governo con i decreti e dpcm vari in fase di lockdown da virologo), privo di qualsiasi vibrazione umanistica, dunque destinato a fallire. Senz'anima. In questo comitato arde come un falò carnevalesco l'assenza di uno storico del Novecento, di un filosofo che traccia il solco tra razionale e irrazionale, di un critico d'arte che ci ricorda che siamo Michelangelo, Brunelleschi, Bernini, di uno storico dell'economia che ci porti a spassso tra l'analisi di Marx, le leggi di Ricardo, Adam Smith e i commercianti e banchieri italiani (la inventammo noi, la banca) le repubbliche marinare di Venezia e Genova, la Roma di Cesare e di Dio, sempre Città Eterna, l'Italia delle Signorie. Manca un figlio di puttana, in questa compagnia (più di uno, ce ne vorrebbe) un bastian contrario, dov'è il conoscitore del racconto dell'industria e della finanza italiana? E santi numi, non c'è neppure un uomo di sinistra operaia, anziano, saggio, che ti dice le cose come stanno sui poveri e quelli che si alzano quando è notte e vanno alla catena di montaggio (esistono, ve lo assicuro), un gentiluomo con i calli alle mani e la mente che snocciola saggi sull'operaismo che conosce la fatica e le lotte sociali e, scusate, ma dove cazzo sono i meridionalisti, quello che ti racconta della ribellione a Pratobello (Orgosolo) contro le servitù militari una società di pastori e servi pastori, un Peppino Fiori che ti narra dei Baroni in Laguna (un'organizzazione feudale, nell'Italia contemporanea, nel paese natìo del titolare, a Cabras) e un Leonardo Sciascia che sbuffa il sublime inchiostro nelle nuvole di una sigaretta, l'affresco sottosopra della nostra storia partendo dall'estremo Sud insulare, il continente della Sicilia e poi ti proietta fino al mistero dei misteri d'Italia con L'affaire Moro. Cari lettori di List, qui siamo fermi alle slide di una McKinsey qualsiasi o giù di lì, la consulenza applicata al governo, sai che bell'affare, il film aziendalista visto e rivisto girato da unaa qualsiasi società di consulenza che sai già l'inizio e la fine dei marchettari, dicendo tutte le cose giuste e mai facendo lievitare quello che fa la differenza quando devi ricostruire un paese: la passione, il sentimento, il sudore (e sì, le lacrime e il sangue di Churchill) la storia, la vita. Mancano gli uomini che hanno perso e vinto nella vita, manca l'Italia.
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Che facciamo? Siamo ridotti così: speriamo nella Banca centrale europea e il resto si vedrà.
03
Lagarde prepara il match con la Corte tedesca
Christine Lagarde (sopra, nella foto Ansa) è intervenuta al Parlamento europeo e ha detto cose importanti. Prima di tutto, aleggia sull'Unione europea la sentenza della Corte costituzionale tedesca e la presidente della Bce vi ha fatto esplicito riferimento: "Speriamo e confidiamo che si possa venire una buona soluzione sulle obiezioni sollevate dalla Corte costituzionale tedesca, noi come istituzione europea daremo tutto nostro contributo a sostenere un membro del consiglio direttivo se saremo interpellati, ma non a scendere a negoziati sulla nostra indipendenza". Si risponde, ma non si negozia. E attenzione alla Corte di Karlsruhe perché a sua volta non negozia neanche con il governo di Angela Merkel, è la Costituzione della Germania in ballo. Secondo Lagarde la "sentenza della Corte costituzionale tedesca non riguarda il Pepp (l'ultimo programma di acquisti varata per contrastare gli effetti della pandemia, ndr) perché è stato pensato per la congiuntura eccezionale che stiamo attraversando". Prospettive economiche e bazooka? Intanto "il Recovery Fund va adottato velocemente, qualsiasi ritardo rischia di generare effetti negativi e far salire i costi, e quindi le necessità di finanziamento, di questa crisi", può avere un effetto positivo sul ruolo dell'Euro e "potete essere certi che la Bce continuerà, nell'ambito delsuo mandato, a sostenere la ripresa con tutte le misure appropriate. Garantire il successo della ripresa richiederà a tutte le istituzioni dell'Ue di fare la propria parte. Accolgo con grande favore la richiesta del Parlamento europeo di una risposta europea ambiziosa. Conto su questa casa e su questa commissione per progettare un quadro finanziario pluriennale forte ed efficace". La Bce suona il gong per la Commissione. Palleggio tra signore da fondo campo, la francese Lagarde e la tedesca Von der Leyen. L'Italia non schiera in campo nessuna donna, c'è Conte.
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In un mondo parallelo, si discute del nulla, ma con grande spreco di parole.
04
Zingaretti, il draghetto Grisù del Pd
Il segretario del Pd dice che non c'è tensione per gli Stati Generali del Conte. Naturalmente non è così, l'irritazione c'è, ma Nicola Zingaretti (qui sotto, nella foto Ansa) vesti i panni dell'operaio e del draghetto Grisù per gettare acqua sul fuoco. Basta incendi, ce ne sono già parecchi in giro e in fondo fa bene, che cos'altro potrebbe fare nelle condizioni in cui si ritrova il Pd? Dunque quella che per Andrea Orlando era "una idea non brillante" ora diventa un'occasione che deve avere "rigore e tempi certi". Zingaretti ha ringraziato tutti, sempre ecumenico, così non si rabbuiano né al centro (Franceschini) né a sinistra (Orlando) e tutti sono felici e contenti: "Non ci sono nel Pd sinceri europeisti o garantisti o riformisti e coloro che, invece, in nome dell'alleanza con i M5s lasciano spazio alla demagogia. Abbiamo agito da squadra".
Ergo, "alternative a questa coalizione non ci sono" e naturalmente "dobbiamo risvegliare l'Italia che ha il gusto di creare mantenendo nella nostra terra il senso del loro impegno". Detto il nulla, ritorna il Soviet: "La battaglia delle rendite è anche la battaglia all'evasione fiscale, priorità assoluta". Ma se tutto va bene, la direzione di che cosa ha discusso? "Avevamo immaginato un percorso congressuale che per ovvi motivi non si è potuto e non si potrà realizzare, anche per appuntamenti elettorali in autunno. Ma verifichiamo la possibilità di tenere a luglio una assemblea nazionale aperta per definire scelte politiche per andare avanti al meglio. Se saremo d'accordo, presentero' nei prossimi giorni un breve documento per organizzare questo grande appuntamento per parlare al Paese e permettere a ciascuno di noi di fare nella chiarezza le scelte che si reputano più opportune". Ok, il mal di pancia nel partito su Conte e la linea del Pd, il rapporto morbido con i Cinque Stelle, esiste.
Dove va a finire la parabola di questa storia? Segnate questa sigla, a breve ci sarà una resa dei conti (pubblici e privati): Mes. Ci sono 37 miliardi disponibili pronta cassa, la Sanità italiana è da rifare, Renzi scommette un caffè che "il presidente del Consiglio, alla fine, farà ricorso al Meccanismo Europeo di Stabilità". Occhio ai caffè, nella politica italiana viaggiano col veleno. O i Cinque Stelle ci metteranno lo zucchero?
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Cosa facciamo? Andiamo in America, a New York, abbiamo un po' di nostre immagini originali da New York sulle proteste e la fine del lockdown.
05
Abolire la polizia? La criminalità è pronta a far festa
Quinta Strada, New York. Negozi sbarrati e polizia.Il Congresso a Washington sta discutendo nuove leggi per rendere la polizia più responsabile e perseguibile di fronte a condotte sbagliate, violenze inaudite. Contrastare il crimine in guanti bianchi non si può, ma gli eccessi sono tanti e documentati. Vanno fermati. C'è chi arriva perfino a immaginare l'abolizione o drastico taglio dei corpi di polizia, il che sarebbe una festa per la criminalità, a farne le spese tra l'altro sarebbero i poveri, perché i ricchi possono sempre pagarsi la vigilanza privata. Sono le conseguenze inattese dell'utopia e dell'estremismo, il mondo non è buono, è cattivo, c'è chi non esita a uccidere.
Sopra e sotto nel sottosopra di New York City.I poliziotti in tutte le società democratiche non sono squadre di assassini, anche se tra loro esistono soggetti pericolosi da isolare, processare e spedire in cella. Servono a far rispettare la legge, fatta per regolare la società dell'uomo che non è un fanciullino innocente ma un essere che fa estinguere ogni altra specie dove passa. La protesta nelle strade si è affievolita e come accade ciclicamente si discute del razzismo e della diseguaglianza, degli ultimi e dei dimenticati in America.
Union Square, New York. No Justice, No Peace.New York non è l'America, bisogna sempre ricordarlo, ma quello che accade qui poi si propaga di solito in Europa, cosa che è regolarmente successa con varie manifestazioni in tutte le principali città del Vecchio Continente e in Gran Bretagna dove è successo quello che non doveva succedere: l'imbrattamento della memoria di Winston Churchill, il trionfo dell'ignoranza.
06
Fu il campione della libertà
Sulla statua di Winston Churchill a Londra i manifestanti del Black Live Matter hanno scritto "era un razzista". Il totalitarismo dell'ignoranza, uno sfregio alla memoria dell'uomo che sconfisse Adolf Hitler e liberò l'Europa dall'oppressione
"Era un razzista", questa è la scritta che alcuni manifestanti del "Black Lives Matter" hanno lasciato sulla statua di Winston Churchill di fronte al Parlamento di Londra. Il ministro dell'Interno, Priti Patel, ha definito la violenza delle manifestazioni britanniche come "assolutamemnte vergognosa". Trentacinque agenti di polizia sono stati feriti nel fine settimana durante le manifestazioni. A Londra, un manifestante, è salito sul piedistallo di The Cenotaph, il monumento ai caduti di guerra a Whitehall, e ha appiccato il fuoco alla bandiera dell'Union Jack.
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Un campione della libertà oltraggiato, il nome trascinato nel fango dove sguazzano masse ignoranti, la violenza contro la memoria e l'eroismo, uno sfregio doloroso a un simbolo della democrazia. Se fosse stato vivo, li avrebbe affrontati con la bombetta indossata come un elmetto, la giacca e il panciotto scintillanti come una corazza, lo sguardo di un vecchio leone con la criniera d'acciaio, il sigaro stretto tra le dita, come un fucile con il colpo in canna. Non avrebbero osato neppure sfiorarlo, quell'uomo che ora li guardava dritti nel cuore. Continua a leggere l'articolo su List.
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Programmi per la serata? Nessuno, siamo al pezzo da cannone, è appena iniziato un vertice del governo a Palazzo Chigi per trovare un accordo sui piani da presentare per l'utilizzo dei fondi del Recovery Fund, un tesorone da 170 miliardi. Potete immaginare l'appetito dei partiti. Qui abbiamo solo sete, Gin Martini, barman, qui si fa tardi.
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sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.