16 Giugno
Europei e indipendenti. La rotta di Macron e la Francia
Il discorso del Presidente sulla riapertura. Una visione della Francia per i prossimi dieci anni. Il disegno europeo nel quadro dell'alleanza tra Parigi e Berlino, nessun cedimento alla riscrittura della storia ai nuovi iconoclasti, la necessità dell'autonomia economica e di un paese proiettato nel mondo, la condivisione di un destino
La crisi del coronavirus, la battaglia sanitaria, la riapertura della Francia, la sfida di una nuova economia e i pilastri dei valori repubblicani. Il discorso di Emmanuel Macron sulla riapertura è un modello di stile oratorio e visione politica, non è l'elencazione di una serie di burocratici provvedimenti del governo, ma un programma della Francia per i prossimi dieci anni. Il rilancio delle attività produttive, il disegno europeo nel quadro dell'alleanza tra Parigi e Berlino, il richiamo alla storia del paese, la necessità di un'indipendenza economica e di un paese proiettato nel mondo (la potenza marittima), la condivisione di un destino. Per sapere, per capire, pubblichiamo il discorso integrale del Presidente francese del 14 giugno. Buona lettura.
di Emmanuel Macron
Francesi, miei cari compatrioti, stasera voglio parlarvi dei giorni che verranno e della nostra organizzazione rispetto all'epidemia, trarre le prime lezioni da questa crisi, delineare in poche righe la nostra nuova strada. Da domani potremo in qualche modo girare la pagina del primo atto della crisi che abbiamo appena attraversato. Da domani tutto il territorio francese, con l'eccezione di Mayotte e della Guyana dove il virus circola ancora attivamente, tutto il territorio dunque passerà in quello che ormai è convenzione chiamare la "zona verde" e questo permetterà in particolare una ripresa più intensa del lavoro e la riapertura di caffè e ristoranti in Ile de France. Da domani sarà di nuovo possibile spostarsi tra i paesi europei. E a partire dal primo luglio potremo andare in quei paesi fuori dall'Europa in cui l'epidemia sarà sotto controllo. Da domani, nell'Esagono e nei territori d'Oltremare gli asili, le scuole, i collegi si prepareranno ad accogliere dal 22 giugno tutti gli allievi in modo obbligatorio e secondo le normali regole di presenza. Occorrerà continuare a evitare al massimo gli assembramenti perché sappiamo...
La crisi del coronavirus, la battaglia sanitaria, la riapertura della Francia, la sfida di una nuova economia e i pilastri dei valori repubblicani. Il discorso di Emmanuel Macron sulla riapertura è un modello di stile oratorio e visione politica, non è l'elencazione di una serie di burocratici provvedimenti del governo, ma un programma della Francia per i prossimi dieci anni. Il rilancio delle attività produttive, il disegno europeo nel quadro dell'alleanza tra Parigi e Berlino, il richiamo alla storia del paese, la necessità di un'indipendenza economica e di un paese proiettato nel mondo (la potenza marittima), la condivisione di un destino. Per sapere, per capire, pubblichiamo il discorso integrale del Presidente francese del 14 giugno. Buona lettura.
di Emmanuel Macron
Francesi, miei cari compatrioti, stasera voglio parlarvi dei giorni che verranno e della nostra organizzazione rispetto all'epidemia, trarre le prime lezioni da questa crisi, delineare in poche righe la nostra nuova strada. Da domani potremo in qualche modo girare la pagina del primo atto della crisi che abbiamo appena attraversato. Da domani tutto il territorio francese, con l'eccezione di Mayotte e della Guyana dove il virus circola ancora attivamente, tutto il territorio dunque passerà in quello che ormai è convenzione chiamare la "zona verde" e questo permetterà in particolare una ripresa più intensa del lavoro e la riapertura di caffè e ristoranti in Ile de France. Da domani sarà di nuovo possibile spostarsi tra i paesi europei. E a partire dal primo luglio potremo andare in quei paesi fuori dall'Europa in cui l'epidemia sarà sotto controllo. Da domani, nell'Esagono e nei territori d'Oltremare gli asili, le scuole, i collegi si prepareranno ad accogliere dal 22 giugno tutti gli allievi in modo obbligatorio e secondo le normali regole di presenza. Occorrerà continuare a evitare al massimo gli assembramenti perché sappiamo che sono le principali occasioni di propagazione del virus: resteranno dunque molto regolamentati.
Il secondo turno delle elezioni municipali si potrà svolgere nei comuni coinvolti il 28 giugno. Ancora, dovranno essere autorizzate le visite ai nostri anziani nelle case di riposo o nelle case di cura. Potremo dunque ritrovare il piacere di stare insieme, di riprendere il lavoro a pieno ritmo ma anche di dedicarci a intrattenimento e cultura. Ritroveremo la nostra arte di vivere il nostro gusto della libertà, insomma: ritroveremo la Francia. Questo non significa che il virus sia scomparso e che possiamo abbassare completamente la guardia: per molto tempo ancora dovremo conviverci e rispettare le regole di distanza fisica. L'estate 2020 non sarà un'estate come le altre e dovremo controllare l'evoluzione dell'epidemia per prepararci nel caso in cui torni con più forza. La lotta contro l'epidemia non è dunque finita ma condivido con voi la felicità di questa prima vittoria contro il virus e voglio stasera pensare con commozione ai nostri morti, alle loro famiglie il cui lutto è stato reso ancora più crudele dalle restrizioni di questo periodo. Che si concludesse oggi il momento iniziato con l'inizio del confinamento non era per niente scontato: se possiamo riaprire il paese è perché ad ogni tappa dell'epidemia ciascuno ha fatto la sua parte. Il primo ministro, il governo hanno lavorato strenuamente, il Parlamento si è riunito, lo Stato ha tenuto, gli eletti sul territorio si sono impegnati. Il 16 marzo abbiamo fatto la scelta di mettere la sanità al di sopra dell'economia chiedendovi di rimanere a casa. Avete dato prova di un senso di responsabilità ammirevole. Grazie all'impegno eccezionale dei nostri sanitari e di tutte le squadre, tutti i malati che ne hanno avuto bisogno hanno potuto essere presi in carico dagli ospedali o dalla medicina del territorio. Grazie a tutti coloro che fra di voi hanno continuato a lavorare, spesso vincendo l'angoscia, per assicurare i servizi essenziali alla Nazione. Abbiamo potuto continuare a vivere.
Quando il 13 aprile scorso vi ho annunciato l'uscita dal confinamento a partire dall'11 maggio - so che molti allora lo sconsigliavano, che non c'era consenso e che i pareri erano molto diversi anche fra gli scienziati - ma abbiamo collettivamente e metodicamente preparato quello che è stata chiamata la riapertura. Ancora, tutti hanno lavorato alacremente, superando le paure e le angosce. E siete usciti di nuovo e avete ripreso il lavoro. Abbiamo fatto bene. Le nostre fabbriche sono potute ripartire. La nuova tappa che si apre a partire da domani permetterà di accelerare la ripresa. Dobbiamo, e anche in questo caso conto su di voi. Perché dobbiamo fare pienamente ripartire la nostra economia continuando a proteggere i più fragili. Non abbiamo nulla da vergognarci per il nostro bilancio miei cari compatrioti. Decine di migliaia di vite sono state salvate dalle nostre scelte e dalle nostre azioni. Abbiamo saputo raddoppiare in pochi giorni i posti nei reparti di rianimazione, organizzare trasferimenti di centinaia di pazienti tra regioni e con i paesi vicini, rifornire i negozi, riorientare la nostra produzione industriale, inventare nuove solidarietà. Questo periodo ha mostrato che avevamo delle capacità e delle risorse. Che di fronte a un virus che ci ha colpito prima e più forte di molti altri, eravamo capaci di essere inventivi, reattivi, solidi. Possiamo essere fieri di quello che è stato fatto dal nostro paese. Certo, questa prova ha rivelato anche delle lacune e delle fragilità: la nostra dipendenza da altri continenti per procurarci certi prodotti, le pesantezze della nostra organizzazione, le nostre diseguaglianze sociali e territoriali. Voglio che traiamo tutte le lezioni da quello che abbiamo vissuto e con voi capire che cosa abbiamo fatto meglio o meno bene rispetto ai nostri vicini. Valorizzeremo le nostre forze e correggeremo le nostre debolezze, in fretta e con decisione.
Il momento che attraversiamo giunge dopo diverse crisi da 15 anni e ci impone di aprire una nuova tappa per ritrovare pienamente il controllo delle nostre vite e del nostro destino, in Francia e in Europa. Sarà la priorità dei prossimi due anni, che desidero costruttivi per la Nazione. E sarà anche la rotta del decennio che abbiamo davanti a noi. Ritrovare la nostra indipendenza per vivere felici e vivere meglio.
Con l'epidemia l'economia mondiale si è quasi fermata. La nostra priorità è dunque innanzitutto ricostruire un'economia forte, ecologica, sovrana e solidale. Dal primo giorno della crisi la nostra mobilitazione è totale: "a qualunque costo", era l'impegno che ho preso davanti a voi a partire dal mese di marzo. Cassa integrazione, prestiti alle imprese, sostegno dei commercianti, dei lavoratori indipendenti, sostegno dei più precari: tutto è stato messo in campo dal governo per salvaguardare i nostri posti di lavoro e per aiutare tutti. Abbiamo deciso dei piani massicci per i settori più duramente colpiti: l'industria automobilistica, l'aeronautica, il turismo, la cultura, la ristorazione, gli alberghi, e proseguiremo. In tutto abbiamo messo in campo circa 500 miliardi di euro per la nostra economia, per i lavoratori, per gli imprenditori, ma anche per i precari. È una cosa inedita e voglio che stasera anche voi ne apprezziate l'importanza. In quanti paesi tutto questo è stato fatto? È una opportunità e mostra la forza del nostro Stato e del nostro modello sociale. Queste spese si giustificavano e si giustificano per le circostanze eccezionali. Ma si aggiungono al debito già esistente. Non le finanzieremo aumentando le tasse: il nostro paese è già uno di quelli in cui il fisco pesa di più, anche se da 3 anni abbiamo cominciato ad abbassarle. La sola risposta è costruire un modello economico sostenibile, più forte, lavorare e produrre di più per non dipendere dagli altri. E questo dobbiamo farlo anche se il nostro paese conoscerà fallimenti e piani sociali multipli a causa dello stop dell'economia mondiale. Per questo motivo mi faccio carico assieme a voi, assieme a tutte le forze del nostro paese, con il tessuto delle nostre imprese, con i nostri lavoratori dipendenti e indipendenti, con i nostri corpi intermedi: mi impegnerò in questa ricostruzione economica.
Dobbiamo innanzitutto fare di tutto per evitare al massimo i licenziamenti. È per questo che con i sindacati e gli imprenditori abbiamo avviato un negoziato perché in tutte le imprese riusciamo a preservare il maggior numero di posti di lavoro possibile, nonostante la riduzione dell'attività. Dobbiamo creare i posti di lavoro di domani attraverso la ricostruzione ecologica, riconciliando la produzione e l'ambiente: con un piano di modernizzazione del paese che ruota attorno al rinnovamento energetico dei nostri edifici, a trasporti meno inquinanti, al sostegno dell'industria verde. Questo passerà anche attraverso l'accelerazione della nostra strategia marittima, noi che siamo la seconda potenza oceanica mondiale. La convenzione cittadina renderà pubblico tra qualche giorno il suo lavoro che contribuirà al progetto. Questa ricostruzione deve anche essere sociale e solidale. Un rilancio attraverso la salute come abbiamo cominciato a fare con il negoziato Sègur, che non soltanto rivalorizzerà il personale sanitario ma permetterà di trasformare gli ospedali e la medicina del territorio attraverso investimenti nuovi e un'organizzazione più efficiente e attenta la prevenzione. Un rilancio solidale che permetterà di proteggere meglio i nostri anziani di proteggere meglio anche i più poveri fra noi. Un rilancio sociale e solidale che passerà finalmente da un investimento massiccio per l'istruzione, la formazione e i posti di lavoro dei nostri giovani. Glielo dobbiamo: abbiamo chiesto molto ai giovani questo periodo. Avranno ancora un'estate e una ripresa autunnale difficili e sono loro che portano sulle spalle il nostro debito ecologico e dei conti pubblici. Questo piano di ricostruzione si farà con l'Europa che dopo un inizio titubante si è dimostrata all'altezza del momento. L'accordo franco-tedesco su un indebitamento comune e un piano di investimenti per raddrizzare l'economia del continente è una svolta storica.
Proponendo per la prima volta emissioni comuni con la cancelliera tedesca proponiamo agli altri Stati europei di dire "noi" invece che "io". È il risultato di un lavoro intenso, iniziato dalla Francia, e che conduciamo da tre anni. È forse questa una tappa inedita della nostra avventura europea e il consolidamento di un'Europa indipendente che si dà i mezzi di affermare la propria identità, la propria cultura, la sua singolarità nei confronti di Cina e Stati Uniti e nel disordine mondiale che conosciamo. Un'Europa più forte, più solidale, più sovrana. È la battaglia che farò a nome vostro al Consiglio Europeo di luglio e nei due prossimi anni. Questa ricostruzione economica, ecologica e solidale sarà la chiave della nostra Indipendenza. Sarà preparata durante tutta l'estate con le forze vive della nostra nazione per essere messa in pratica al più presto. L'indipendenza della Francia per vivere meglio si genera anche con la nostra unità intorno alla Repubblica. Questo è il secondo asse di questa nuova tappa. Vedo divisioni su tutto, e talvolta ci vedo perdere il senso della nostra storia. Riunirci attorno ai principi repubblicani è una necessità. Siamo una Nazione in cui ciascuno, quali che siano le sue origini e la sua religione, deve trovare il suo posto è questo vero dappertutto e per tutti? No. La nostra lotta deve continuare intensificarsi per permettere di ottenere i diplomi e i posti di lavoro che corrispondono ai meriti e ai talenti di ciascuno e lottare contro il fatto che il nome, l'indirizzo, il colore della pelle riducano ancora troppo spesso l'uguaglianza delle opportunità che ciascuno deve avere. Saremo intolleranti nei confronti del razzismo, dell'antisemitismo e delle discriminazioni e nuove decisioni forti saranno prese.
Ma questa nobile lotta è sbagliata quando si trasforma in comunitarismo o in una riscrittura rabbiosa del passato. Questa lotta è inaccettabile quando viene recuperata dai separatisti. Ve lo dico molto chiaramente stasera, miei cari compatrioti, la Repubblica non cancellerà nessuna traccia né nessun nome della sua storia. La Repubblica non toglierà nessuna statua. Dobbiamo piuttosto lucidamente guardare insieme tutta la nostra storia, tutte le nostre memorie, in particolare il nostro rapporto con l'Africa, per costruire un presente e un futuro possibile da una riva all'altra del Mediterraneo, con una volontà di verità e in nessun caso rivisitare o negare quello che siamo. Non potremo andare avanti nella costruzione del nostro futuro nel disordine. Senza ordine repubblicano, non c'è sicurezza né libertà. Quest'ordine sono i poliziotti e gendarmi sul nostro territorio che lo assicurano, sono esposti a rischi quotidiani e in nostro nome: è per questo che meritano il sostegno dei poteri pubblici e la riconoscenza della Nazione. Finalmente dovrò con voi costruire dei nuovi equilibri tra i poteri e le responsabilità. È il terzo asse che vedo in questa nuova tappa. Ne ho la convinzione profonda: l'organizzazione dello Stato della nostra azione deve profondamente cambiare. Non può essere sempre così spesso tutto deciso a Parigi. Per affrontare l'epidemia, i cittadini, le imprese, i sindacati, le associazioni, le comunità locali, gli agenti dello Stato sui territori hanno saputo dare prova di ingegnosità e solidarietà: diamo loro ancora più fiducia. Liberiamo la creatività e l'energia locale. Per questo voglio aprire per il nostro paese una pagina nuova che dia libertà e responsabilità inedite a quelli che agiscono più vicino alle alle nostre vite, libertà e responsabilità per i nostri ospedali, le nostre università, i nostri imprenditori, i nostri sindaci e molti altri attori essenziali.
Miei cari compatrioti, questo progetto di indipendenza di ricostruzione è possibile solo perché da 3 anni abbiamo condotto un lavoro senza sosta per l'educazione, l'economia, la lotta contro le ineguaglianze nel nostro paese. Anche perché ci siamo battuti per il nostro progetto europeo e il nostro posto nell'ordine internazionale. Non credo che superare le sfide che sono davanti a noi significhi fare un passo indietro: no, ma i tempi ci impongono di delineare un nuovo una nuova strada. Ciascuno fra di noi deve reinventarsi, come ho detto: dobbiamo collettivamente comportarci diversamente e, voi l'avete capito, quello che ho cominciato a delineare stasera io lo applico innanzitutto e soprattutto a me stesso. È con questo spirito di concordia che ho chiesto ai presidenti delle due Camere parlamentari e del Consiglio economico sociale e dell'ambiente di proporre alcune priorità che possano mettere insieme il maggior consenso ed è anche con questo spirito che ho iniziato delle consultazioni ampie che proseguirò durante i prossimi giorni. Mi rivolgerò nuovamente a voi in luglio, per precisare questa nuova nuova strada e avviare le prime azioni, ma non ci fermeremo lì. Miei cari compatrioti, abbiamo davanti a noi sfide storiche: per raccoglierle non dimentichiamo mai i nostri punti di forza: la nostra storia, i nostri giovani, il nostro senso del lavoro e dell'impegno, la nostra volontà di giustizia, la nostra capacità di dire e cambiare il mondo, la nostra buona volontà, agiamo insieme con tutte questi punti di forza attaccati al corpo. Abbiamo insieme questa volontà di conquistare, questa energia del nuovo giorno.
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rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.