6 Luglio

Colonna sonora

L'arte di Ennio Morricone in un ritratto di Marco Patricelli. Non fu un innovatore, ma un inventore di musica. È stato il simbolo dello sdoganamento culturale delle musiche da film. Il suo capolavoro fu "Mission". La sua musica vive oltre le immagini per le quali è nata

di Marco Patricelli

L’uomo che aveva dato la voce al western all’italiana parlava con un timbro  sempre pacato, in contrasto con i colori della sua musica. Ai tempi della mia formazione da musicista, non troppo lontani nel tempo, in conservatorio citare o suonare Ennio Morricone suonava ancora di eresia, quasi fosse un deragliamento “leggero” dai binari della tradizione colta. Però lo facevano tutti, pianisti e non, quasi di nascosto, proprio per la soddisfazione di ricreare quelle melodie e quelle armonie tanto suggestive che venivano dal grande schermo, o i temi delle canzoni di Gianni Morandi, o quel piccolo capolavoro minimalista di «Se telefonando».

Morricone non è stato un innovatore della musica, perché raramente l’industria del cinema può consentire a un compositore di adottare linguaggi che non siano immediatamente recepibili. Le colonne sonore, dai tempi dell’invenzione del sonoro dei film, sono state sempre considerate con sufficienza dall’accademia. Eppure fior di compositori si sono dedicati alla cinematografia, alcuni con risultati strepitosi, come Sergej Prokof’ev («Aleksander Nevskij» di Ejzenštein) o anche Dmitrij Šostakovič (che non ha fatto in tempo a godere dello strepitoso successo del Valzer 2 di «Eyes wide shut» di Stanley Kubrick), altri meno felici nonostante l’indubbia caratura (Igor Stravinskij e George Gershwin). Ma altri compositori ancora ne hanno tratto prestigio, fama e soldi. Morricone può essere considerato il simbolo dello sdoganamento culturale delle musiche da film diventate musiche da concerto. Oggi nessuno ha da ridire se accanto a una sinfonia di Beethoven nei programmi di sala appare un colonna sonora di John Williams («Star Wars») o di John Barry (la saga di James Bond): al di là dell’assoluta notorietà globale dei loro brani, il merito è soprattutto di Morricone. Non è stato quindi un innovatore – aspetto destinato alla sua produzione cosiddetta “seria”, pressoché ignota a tutti – quanto piuttosto...


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