8 Luglio
Il governo in ponte
Il ministero dei Trasporti conferma l'ovvio (e la legge): il ponte di Genova resta in gestione a Autostrade fino a eventuale revoca dell'intera concessione. Rivolta del Movimento Cinque Stelle. La crisi galoppa, Merkel al Parlamento europeo accelera sul Recovery Fund. Orban: negoziati difficili. L'Occidente declina e la Cina è vicina. Una lettera dall'America sul totalitarismo dei nuovi iconoclasti
Che succede? La crisi sta avanzando a grandi falcate, i numeri sono impietosi, ma la politica italiana sembra in un'altra dimensione. La lite del giorno è sul nuovo ponte di Genova, la sua concessione (che va logicamente a Autostrade in assenza di una revoca, altrimenti si va in zona teatro dell'assurdo e pure fuori legge) e l'inaugurazione (i primi giorni di agosto). Conte è in missione iberica, continua a parlare in una realtà parallela, mentre Angela Merkel oggi è all'Europarlamento, la cancelliera cerca di chiudere un buon compromesso sul Recovery Fund in vista del vertice europeo del 17/18 luglio e il suo discorso è un aiuto all'Italia più grande di quel che meritano le nostre sgangherate istituzioni e i loro rappresentanti. Altrove si balla la rumba dello scontro tra le grandi potenze. Una lettera firmata da persone che hanno ancora la testa funzionante mette in guardia i naviganti che ancora guardano la bussola: viviamo tempi intolleranti (forse troppo). Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
I sei mesi di Merkel per salvare l'Unione
La cancelliera Merkel ha iniziato il suo intervento al Parlamento europeo (qui sopra nella foto Ansa) mentre stendiamo questa nota, ecco i primi passaggi sul piano per il suo semestre di presidenza Ue. Il principio della condivisione del rischio (la cui traduzione in strumenti finanziari è sempre un problema per i tedeschi e i paesi del Nord, dunque le parole hanno un peso):
L'Ue può venire rafforzata dalla crisi solo se è disposta a cercare soluzioni comuni, se si è disposti a capire la prospettiva dell'altro. Saremo più forti di prima se rafforziamo la visione e il senso di comunità nessuno esce da solo dalla crisi.
La democrazia che va difesa, il pericolo di un suo arretramento che è concreto:
Una pandemia...
Che succede? La crisi sta avanzando a grandi falcate, i numeri sono impietosi, ma la politica italiana sembra in un'altra dimensione. La lite del giorno è sul nuovo ponte di Genova, la sua concessione (che va logicamente a Autostrade in assenza di una revoca, altrimenti si va in zona teatro dell'assurdo e pure fuori legge) e l'inaugurazione (i primi giorni di agosto). Conte è in missione iberica, continua a parlare in una realtà parallela, mentre Angela Merkel oggi è all'Europarlamento, la cancelliera cerca di chiudere un buon compromesso sul Recovery Fund in vista del vertice europeo del 17/18 luglio e il suo discorso è un aiuto all'Italia più grande di quel che meritano le nostre sgangherate istituzioni e i loro rappresentanti. Altrove si balla la rumba dello scontro tra le grandi potenze. Una lettera firmata da persone che hanno ancora la testa funzionante mette in guardia i naviganti che ancora guardano la bussola: viviamo tempi intolleranti (forse troppo). Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
I sei mesi di Merkel per salvare l'Unione
La cancelliera Merkel ha iniziato il suo intervento al Parlamento europeo (qui sopra nella foto Ansa) mentre stendiamo questa nota, ecco i primi passaggi sul piano per il suo semestre di presidenza Ue. Il principio della condivisione del rischio (la cui traduzione in strumenti finanziari è sempre un problema per i tedeschi e i paesi del Nord, dunque le parole hanno un peso):
L'Ue può venire rafforzata dalla crisi solo se è disposta a cercare soluzioni comuni, se si è disposti a capire la prospettiva dell'altro. Saremo più forti di prima se rafforziamo la visione e il senso di comunità nessuno esce da solo dalla crisi.
La democrazia che va difesa, il pericolo di un suo arretramento che è concreto:
Una pandemia non può mai essere un pretesto per mettere fuori gioco i principi democratici. Le crisi più dure ci hanno aiutato a conoscere e capire meglio le necessità degli altri una cosa è irrinunciabile: la coesione e i diritti fondamentali. La dignità umana, le libertà, l'integrità, la protezione dalle discriminazioni e abusi, le pari opportunità, tutto questo è il codice etico per l'Europa e valgono per tutti.
L'urgenza di una soluzione sul Recovery Fund, dettata dall'intensità e rapidità della crisi che sta colpendo più di quanto previsto la stessa Germania:
L'obiettivo comune è trovare un'intesa rapidamente sul Recovery fund perche' tutti abbiamo un monito davanti agli occhi: l'abisso della crisi economica, non possiamo perdere tempo, spero che si arrivi ad un accordo entro l'estate, ma serve un compromesso.
Attenzione alla parola chiave della politica di Merkel: compromesso. Quello che potrebbe anche non arrivare mai nel negoziato sulla Brexit tra Unione e Regno Unito:
Io continuerò ad impegnarmi per una soluzione positiva, ma dovremo prepararci anche al fatto che non ci sarà un accordo con il Regno Unito.
L'ammissione della durezza del lockdwon sul piano delle libertà costituzionali:
La nostra economia è stata scossa fortemente, i nostri cittadini hanno vissuto la paura della sopravvivenza economica e ora tutti hanno bisogno del nostro sostegno comune. E' stato pagato un prezzo altissimo su diritti fondamentali su cui varie generazioni hanno lottato in passato. I diritti civili possono essere limitati solo per brevissimo tempo e solo con motivazioni molto valide.
Le parole sono impegnative, la cancelliera lo sa, ma l'Europa di oggi è lontana da quella che dell'unificazione della Germania di Helmut Kohl, si è allargata (con molti errori) e le differenze geopolitiche sono grandi anche per responsabilità diretta della Germania. È l'unica statista in campo. Dobbiamo sperare in una vittoria della sua azione politica, in sei mesi ci giochiamo un pezzo di futuro.
Che facciamo? Andiamo dove tutto questo dibattito non trova spazio, in Italia. Grandi discussioni: la concessione del ponte.
02
La concessione del ponte
Chissà come avrebbe raccontato "La concessione del ponte" Andrea Camilleri, autore de "La concessione del telefono". Siamo sempre dentro l'assurdo, la commedia e tragedia degli equivoci d'Italia. Siamo appesi ancora al Ponte Morandi, il crollo del ponte di Genova è il simbolo del tempo presente. Il crollo, le vittime, un'intera regione nel caos dell'ingorgo ieri e oggi, la polemica politica ieri con il governo gialloverde e oggi con quello giallorosso, la ricostruzione del nuovo ponte che è un successo (ottenuto con la straordinarietà e la sospensione della burocrazia kafkiana del tempo presente - e le capacità dei costruttori italiani che, infatti, lavorano soprattutto all'estero) e la contemporanea farsa che si è aperta ora nell'ordinaria cronaca politica sulla concessione che va logicamente a Autostrade, visto che ne è ancora titolare, in pieno diritto e dunque fatto. Siamo al delirio istituzionale, il format di governo si sta squagliando al sole di un'estate che non è neppure estate. La ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, annuncia l'ovvio - la concessione del ponte per ora va (meglio dire, resta) a Autostrade e poi si vedrà con l'eventuale revoca o meno - e il Movimento Cinque Stelle dice no con veemenza. Siamo all'assurdo. Cosa dovrebbe fare De Micheli? Affidare il ponte, un chilometro e rotti, a un concessionario nuovo e il resto della rete gestito da Aspi? Un ponte finito, necessario, che non viene ancora messo in esercizio per queste ragioni.
Vito Crimi, il reggente pentastellato, la mette giù così:
Il ponte di Genova non deve essere riconsegnato nelle mani dei Benetton. Non possiamo permetterlo. Questi irresponsabili devono ancora rendere conto di quanto è successo e non dovrebbero più gestire le autostrade italiane. Su questo il Movimento Cinque Stelle non arretra di un millimetro.
Stefano Buffagni, viceministro all'economia, cita gli ignavi di Dante:
Rinviare non significa risolvere i problemi! Il conto, salato, alla fine si paga sempre. I cittadini ci hanno eletto per cambiare e decidere e non per avere "l'anime triste di coloro che visser sanza 'nfamia e sanza lodo" #NonInMioNome #ViaIBenetton".
Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia:
Sulla concessione delle autostrade il governo ha lavorato senza sosta. Dopo aver raggiunto un risultato importantissimo, con il nuovo ponte Morandi costruito in meno di due anni, adesso è arrivato il momento di decidere, possibilmente entro questa settimana.
Un governo in ponte. A che punto è la notte? Tra magia e libertà.
03
Magia e libertà
Il titolare sta leggendo in tandem due libri, l'uno distantissimo dall'altro: Magia di W. B. Yeats (Adelphi) e The Narrow Corridor, di Daron Acemoglu e James A. Robinson (Penguin). Il primo libro esplora con il passo del grande narratore, "l'ultimo dei romantici", il campo del soprannaturale che è naturalissimo, sovrumano e troppo umano, sconosciuto e riconosciuto, una delizia esoterica per chi crede e chi non crede alla magia. Il secondo è un saggio di splendida simmetria che esplora le possibilità della libertà di espandersi o di restringersi, il passaggio stretto del suo e dunque nostro destino, un viaggio tra l'antichità e il futuro che ci mostra le grandi difficoltà, il regresso del nostro presente, il suo pencolare tra dittatura e democrazia.
La lettura di Yeats sulla magia ha innescato un pensiero comico (ma non troppo): il governo italiano, il premier, pensano di esser dotati di quel potere, la capacità di trasmettere l'immaginazione al punto tale da far apparire anche ciò che non esiste. L'esplorazione tra le rovine e gli splendori dello Stato ha dato ancora più sostanza all'idea della torsione esercitata sulla nostra Costituzione, irriconoscibile rispetto all'azione di governo, svuotata di significato di fronte a un potere che si muove oltre il Parlamento e sopra i partiti (quel che ne resta, quasi niente) che al posto di un disegno per il paese ne hanno uno per se stessi.
04
La missione iberica di Conte. L'avviso di Orban
Il premier prova a saldare un'alleanza con Portogallo e Spagna in vista del Consiglio europeo del 17/18 giugno, è stato a Lisbona dove ha incontrato il premier Costa e oggi a Madrid ha incontrato il premier spagnolo Sanchez. Ritornello: vogliamo il Recovery Fund. Conte prende tempo e cerca di ottenere un sostanzioso contributo europeo in prestiti e aiuti senza accedere ai fondi del Mes. Questo piano significa tirare a campare fino a gennaio/febbraio dell'anno prossimo. Un tempo lentissimo in una crisi rapidissima. La nostra speranza, quella dell'Italia, si chiama Angela Merkel, il semestre di presidenza Ue della Germania è la polizza sulla vita dell'Italia, ma non è detto che salvi Conte, la sua politica dilatoria non è una virtù, è un problema. E a questo s'aggiunge un'imperizia enorme nello scrivere (e dunque pensare) i singoli provvedimenti (il professor Sabino Cassese ha definito il Decreto semplificazione così: "Fatto poco e fatto male. Non si sburocratizza con un provvedimento di 96 pagine, 48 articoli, approvato tra le 23 della notte e le 4.10 del mattino"). Sottoscriviamo. Sono fuori dalla realtà quotidiana che suona tutt'altra musica. Rullo di tamburi. E la tromba che intona il silenzio.
Post scriptum. Occhio al premier ungherese Viktor Orban e ai paesi del gruppo di Visegrad: "Credo che avremo negoziati molto difficili la prossima settimana a Bruxelles ed è dunque difficile immaginare che si possa concludere questo dibattito in un solo round.
05
Il silenzio sulla disoccupazione
Si guarda al rimbalzo del Pil e si dice che il peggio è passato, ma in realtà le cose non funzionano come dice il governo perché il dato su cui puntare l'attenzione oltre a quello della produzione è l'occupazione e qui abbiamo già dato su List numeri sui quali riflettere. C'è un silenzio inquietante su questo tema: Istat ha proiettato un potenziale di 2 milioni di posti di lavoro persi entro il 2020, l'Ocse ieri ha fornito un numero che tiene conto di un riassorbimento di posti, ma che è sempre una cifra mostruosa: 1,5 milioni di posti di lavoro persi in caso di seconda ondata del virus. Ecco lo scenario Ocse per il nostro paese:
- Le previsioni Ocse si basano su due scenari (ritorno di una seconda ondata pandemica a fine 2020 o no). Se la pandemia sarà tenuta sotto controllo, l'occupazione in tutta l'OCSE dovrebbe diminuire del 4,1% nel 2020 e crescere solo dell'1,6% nel 2021. Di conseguenza, il tasso di disoccupazione dell'OCSE dovrebbe raggiungere il massimo storico del 9,4% entro la fine del 2020 (4° trimestre) e scendere solo al 7,7% nel 2021. Nel caso di una seconda ondata del virus e nuove chiusure, la crisi sarebbe peggiore e più prolungata.
- Secondo le previsioni OCSE per l’Italia, la disoccupazione, che a febbraio 2020 era ancora ben al di sopra del livello pre-crisi 2008, dovrebbe raggiungere il 12,4% a fine 2020, cancellando quattro anni di lenti miglioramenti. Se la pandemia sarà tenuta sotto controllo, la disoccupazione dovrebbe, poi, scendere gradualmente all'11% entro la fine del 2021, comunque ben al di sopra del livello pre-crisi.
Che fare? Le soluzioni esistono, niente è perfetto, ma di certo non sono la demagogia che abbiamo visto finora. Ecco i consigli Ocse al governo italiano:
- Il 49% dei lavoratori in Italia è occupato in lavori che richiedono un certo grado di interazione fisica. Elevati standard di sicurezza sul posto di lavoro restano quindi una priorità assoluta nei prossimi mesi.
- La cassa integrazione deve essere adattata in modo da dare a imprese e lavoratori i giusti incentivi a riprendere l’attività o a cercare un altro posto di lavoro. Una partecipazione ai costi della cassa integrazione da parte delle imprese, incentivi alla ripresa e alla ricerca di un altro lavoro e la promozione di attività formative sono alcuni strumenti che politica e parti sociali possono considerare per i prossimi mesi per far evolvere la cassa integrazione alla nuova situazione.
- Il divieto di licenziamento e i limiti all'assunzione di lavoratori con contratto a tempo determinato (prima della crisi COVID-19 l'Italia era il 3° paese OCSE per limiti all’uso di contratti temporanei) dovrebbero essere riconsiderati per evitare che l’aggiustamento si scarichi interamente sui lavoratori senza un contratto a tempo indeterminato.
- L’accesso e il livello delle prestazioni di sostegno al reddito dovranno essere rivisti con l'evolvere della crisi, in particolare per evitare che le persone cadano in povertà. Il funzionamento del reddito di cittadinanza e del reddito di emergenza dovrebbero essere riconsiderati per garantire che le famiglie più bisognose siano davvero sostenute.
- L'Italia deve agire rapidamente per aiutare i propri giovani a mantenere un legame con il mercato del lavoro, per esempio riprendendo e rinnovando significativamente il programma Garanzia giovani. I servizi pubblici e privati per l'impiego devono prepararsi a un aumento della domanda dei loro servizi, dotandosi degli strumenti necessari, a partire da un maggiore e migliore uso dei servizi digitali.Programmi di formazione online e offline possono aiutare le persone in cerca di lavoro e i lavoratori in cassa integrazione a trovare lavoro nei settori e nelle occupazioni relativamente più richiesti e a contrastare il rischio di disoccupazione di lungo periodo. Incentivi all'assunzione, concentrati sui gruppi più vulnerabili, possono contribuire a promuovere la creazione di nuovi posti di lavoro.
***
Questo tema è completamente eluso dal governo, è assente dal dibattito pubblico, sembra che non esista. E lo tsunami non chiederà il permesso per entrare nella nostra vita. Sta arrivando.
06
Famiglie con meno di tre mesi di liquidità
La realtà, come vedete, è di altro conio, straordinario certo, ma ha ben poco a che fare con l'immaginario di Palazzo Chigi e dei partitanti di turno. L'ultima indagine di Bankitalia sui bilanci delle famiglie italiane è un colpo di fucile nel buio:
Lasciamo che sia Bankitalia a parlare, è più che sufficiente.
- Poco meno della metà degli individui dichiara che prima dell’emergenza sanitaria arrivava alla fine del mese con difficoltà, con quote più elevate per i lavoratori dipendenti a termine e per i disoccupati (rispettivamente pari al 55 e al 64 per cento). •Negli ultimi due mesi, corrispondenti alla fase più rigida delle misure di contenimento dell’epidemia, oltre la metà degli individui dichiara di aver subito una riduzione nel reddito familiare, anche tenendo conto degli eventuali strumenti di sostegno ricevuti; per il 15 per cento il calo è di oltre la metà del reddito complessivo. L’impatto è più negativo tra i lavoratori indipendenti: quasi l’80 per cento ha subito un calo nel reddito e per il 36 per cento la caduta è di oltre la metà del reddito familiare.
- Circa la metà della popolazione si aspetta una riduzione del reddito familiare anche nell’arco dei prossimi 12 mesi, anche se di intensità inferiore a quella degli ultimi due mesi: solo il 7 per cento ritiene che tra un anno il reddito della sua famiglia avrà subito un calo di oltre il 50 per cento rispetto a quello precedente l’emergenza sanitaria. Anche tra coloro che riportano una caduta di oltre il 50 per cento del reddito negli ultimi 2 mesi, più della metà si aspetta che tra un anno il calo sarà ridimensionato e il 15 per cento ritiene che il reddito tornerà ai livelli precedenti l’emergenza sanitaria.
- Oltre a un diffuso calo nei redditi, più di un terzo degli individui dichiara di disporre di risorse finanziarie liquide sufficienti per meno di 3 mesi a coprire le spese per consumi essenziali della famiglia in assenza di altre entrate, un periodo compatibile con la durata del lockdown legato all’emergenza Covid-19. Questa quota supera il 50 per cento per i disoccupati e per i lavoratori dipendenti con contratto a termine. Poco meno di un quinto dei lavoratori indipendenti e dei lavoratori dipendenti con contratto a termine si trova in questa condizione e contemporaneamente ha subito una riduzione di oltre il 50 per cento del reddito familiare nei primi due mesi della emergenza sanitaria.
- Utilizzando come riferimento omogeneo una soglia di povertà relativa stimata sulla base dell’Indagine sui Bilanci delle Famiglie italiane (IBF) del 2016, la quota di popolazione che non ha sufficienti risorse finanziarie liquide per poter restare alla soglia di povertà per 3 mesi in assenza di altre entrate raggiunge il 55 per cento.
- Quasi il 40 per cento degli individui indebitati dichiara di avere difficoltà nel sostenere le rate del mutuo a causa della crisi; la quota è più elevata nel Centro e nel Mezzogiorno. Solo un terzo di chi è in difficoltà con il pagamento delle rate del mutuo ha fatto ricorso o intende far ricorso alla moratoria mutui. Fra coloro che hanno un finanziamento per credito al consumo la percentuale di individui in difficoltà con il pagamento della rata è del 34 per cento.
- L’emergenza sanitaria incide negativamente anche sulle aspettative di spesa: circa il 30 per cento della popolazione dichiara di non potersi permettere di andare in vacanza la prossima estate e quasi il 60 per cento ritiene che anche quando l’epidemia sarà terminata le proprie spese per viaggi, vacanze, ristoranti, cinema e teatri saranno comunque inferiori a quelle pre-crisi.
Non abbiamo nulla da aggiungere.
07
Il declino americano, la Cina e la libertà dell'Occidente
Che fine ha fatto la nostra libertà? È sospesa in una magica autocrazia governata con annunci via social e televisione, la prima per i giovani (i pochi che seguono la politica, in realtà) e gli indivanados della Rete, la seconda per i telemorenti con la pensione. Il passo successivo è la via cinese, la stiamo vivendo, si sta realizzando, avanza rapidamente: il giro di vite a Hong Kong e la fine dell'illusione pechinese, le minacce sempre più concrete sull'indipendenza di Taiwan, la penetrazione delle entità dello Stato cinese in Europa, in Africa, in America. È una battaglia tra imperi e la crisi del coronavirus ha reso la Cina sempre più spregiudicata. L'Italia è da tempo il pezzo favorito della scacchiera di Xi Jinping in Europa.
Ci sono tutti i segni del declino dell'Occidente che coincide, purtroppo, con la crisi americana che non è cominciata con Donald Trump - come pensano le élite, per opportunismo sempre in progress - ma con Barack Obama (otto anni, il risultato in casa è visibile e per la politica estera abbiamo due sole parole: Siria e Libia) e ancora prima con una nazione sotto attacco jihadista (Torri Gemelle, Pentagono, qualcuno se lo ricorda?) durante la tragica presidenza di George W. Bush: 3,000 morti nel centro di New York, la guerra in Afghanistan (2001) e in Iraq (2003).
Una catena di shock, l'ultimo è il coronavirus, questo è il passaggio della storia americana, le conseguenze sono grandi - accelerano la trasformazione, la scomposizione e ricomposizione degli equilibri internazionali, il nuovo disordine mondiale - le vediamo dispiegarsi, la silenziosa ascesa della Cina che ora è diventata rumorosa. Al punto da innescare la reazione della Casa Bianca: l'uscita (ufficializzata ieri) degli Stati Uniti dall'Oms, l'organizzazione mondiale della Sanità, uno strappo che è la testimonianza della lotta in corso tra Washington e Pechino.
I segni sono tutti squadernati sul libro della storia. Martin Wolf, ancora una volta, sul Financial Times di oggi:
La Cina è sempre più assertiva. Non ha alcun rispetto della devozione occidentale per i diritti umani, come dimostrano il trattamento brutale degli uiguri e la nuova legge sulla sicurezza a Hong Kong. Sotto Xi Jinping, imperatore a vita, l'affermazione dello status della Cina come superpotenza e dispotismo è completa. L'abbandono del celebre consiglio di Deng Xiaoping di "nascondere le proprie forze, attendere il proprio tempo, non prendere mai l'iniziativa" è inequivocabile. Ma la Cina deve anche essere un partner nella gestione di ogni sfida globale.
La Cina che fa liste di libri proibiti a Hong Kong. Quella Cina è vicina, più di quanto si immagini, è dentro di noi, il mondo è percorso dalla febbre dell'intollerenza.
08
Lettera sull'intolleranza
Una lettera pubblicata da Harper's Magazine offre un raro punto di vista equilibrato su quello che sta accadendo, sull'ascesa della "cancel culture" nei paesi occidentali, sull'affermazione della "cultura del piagnisteo" (magnifico libro di Robert Hughes sul mostro del politicamente corretto), sull'arretramento della libertà, del libero dibattito e l'avanzata dell'intollerenza e della violenza. Giusto battersi contro la diseguaglianza e il razzismo, ingiusto e pericoloso farlo con l'intollerenza, l'idea di essere nel giusto, lo strumento del giudizio sul passato senza tenere in considerazione il contesto sociale e storico. Tra i firmatari ci sono nomi Noam Chomsky, Roger Cohen, Francis Fukuyama, il campione di scaccchi Garry Kasparov e la scrittrice Margaret Atwood. C'è anche J.K. Rowling, donna di grande intelligenza, mente aperta e non conformista, duramente criticata per le per sue affermazioni sui transgender, e Salman Rushdie, lo scrittore costretto a nascondersi per anni a causa della fatwa contro i suoi 'Versetti satanici'.
Pagato il tributo della netta e inappellabile condanna della politica di Donald Trump (che ha le sue colpe, l'abbiamo scritto, ma qui il vade retro e il capro espiatorio servono chiaramente a mettere tutti d'accordo) si ricorda che "l'inclusione democratica che vogliamo può essere raggiunta solo se ci pronunciamo contro il clima di intolleranza che si è instaurato da tutte le parti"; si rammenta che "il libero scambio di informazioni e di idee, linfa vitale di una società liberale, si fa ogni giorno più stretto". Oh, che sorpresa, l'intollerenza non è un difetto della "destra radicale", no, perbacco, "la censura si sta diffondendo sempre più nella nostra cultura: un'intolleranza di opinioni opposte, una tendenza" all'uso di strumenti come la "vergogna pubblica e l'ostracismo, e la tendenza a dissolvere questioni politiche complesse in una certezza morale accecante".
Così accade l'imprevisto e "ormai è fin troppo comune sentire appelli per una punizione rapida e severa in risposta alle trasgressioni percepite del discorso e del pensiero". Si chiama pensiero a una dimensione, giacobismo, ghigliottina culturale, bastava aver letto le pagine di storia per vederne i segni inequivocabili. E allora ecco che è "ancora più preoccupante il fatto che i leader delle istituzioni, in uno spirito di controllo dei danni, in preda al panico, stiano emettendo punizioni affrettate e sproporzionate invece di riforme ponderate". Conseguenze? Come sempre sono inattese e colpiscono duramente, in una spietata legge del contrappasso, chi in parte o in toto ha accarezzato i movimenti senza capirne la deriva: "I direttori vengono licenziati per aver pubblicato pezzi controversi; i libri vengono ritirati per presunta falsità; ai giornalisti viene impedito di scrivere su certi argomenti; i professori vengono indagati per aver citato opere letterarie in classe". Brutto clima, si vedeva, meglio tardi che mai, così "il risultato è stato quello di restringere costantemente i confini di ciò che si può dire senza la minaccia di una rappresaglia. Stiamo già pagando il prezzo di una maggiore avversione al rischio tra gli scrittori, gli artisti e i giornalisti che temono per il loro sostentamento se si allontanano dal consenso, o addirittura mancano di sufficiente zelo nell'essere d'accordo".
J.K. Rowling, la scrittrice che ha inventato la saga di Harry Potter, ha firmato la lettera pubblicata da Harper's Magazine (Foto Ansa)Si chiama conformismo, azzeramento del libero dibattito, disprezzo per la cultura e la ricerca, sottomissione. La diversità decantata diventa assolutismo. Conseguenze inattese, sviluppi incredibili, cose dell'altro mondo: "Questa atmosfera soffocante finirà per danneggiare le cause più vitali del nostro tempo. La restrizione del dibattito, sia da parte di un governo repressivo sia da parte di una società intollerante, danneggia invariabilmente coloro che mancano di potere e rende tutti meno capaci di partecipazione democratica. Il modo per sconfiggere le cattive idee è attraverso l'esposizione, la discussione e la persuasione, non cercando di metterle a tacere o di allontanarle. Noi rifiutiamo ogni falsa scelta tra giustizia e libertà, che non possono esistere l'una senza l'altra. Come scrittori abbiamo bisogno di una cultura che ci lasci spazio alla sperimentazione, all'assunzione di rischi e persino agli errori". Sì, ognuno di noi ha il diritto di rivendicare i propri errori, perché se non sbagli, non impari, non diventi proprio nessuno, solo un automa che si nutre di dogma e ignoranza. Conclusione: "Dobbiamo preservare la possibilità di un disaccordo in buona fede senza conseguenze professionali. Se non difendiamo ciò da cui dipende il nostro lavoro, non dobbiamo aspettarci che sia il pubblico o lo Stato a difenderlo per noi". Chi ha firmato questo appello?
Elliot Ackerman
Saladin Ambar, Rutgers University
Martin Amis
Anne Applebaum
Marie Arana, autrice
Margaret Atwood
John Banville
Mia Bay, storico
Louis Begley, scrittore
Roger Berkowitz, Bard College
Paul Berman,
Sheri Berman, Barnard College
Reginald Dwayne Betts, poeta
Neil Blair, agente
David W. Blight, Yale University
Jennifer Finney Boylan, autore
David Bromwich
David Brooks, editorialista
Ian Buruma, Bard College
Lea Carpenter
Noam Chomsky, MIT (emeritus)
Nicholas A. Christakis, Yale University
Roger Cohen, scrittore
Ambassador Frances D. Cook, ret.
Drucilla Cornell, Fondatrice, uBuntu Project
Kamel Daoud
Meghan Daum, scrittore
Gerald Early, Washington University-St. Louis
Jeffrey Eugenides, scrittore
Dexter Filkins
Federico Finchelstein, The New School
Caitlin Flanagan
Richard T. Ford, Stanford Law School
Kmele Foster
David Frum, giornalista
Francis Fukuyama, Stanford University
Atul Gawande, Harvard University
Todd Gitlin, Columbia University
Kim Ghattas
Malcolm Gladwell
Michelle Goldberg, editorialista
Rebecca Goldstein, scrittrice
Anthony Grafton, Princeton University
David Greenberg, Rutgers University
Linda Greenhouse
Rinne B. Groff
Sarah Haider, attivista
Jonathan Haidt, NYU-Stern
Roya Hakakian, scrittrice
Shadi Hamid, Brookings Institution
Jeet Heer, The Nation
Katie Herzog
Susannah Heschel, Dartmouth College
Adam Hochschild, autore
Arlie Russell Hochschild, docente e autrice
Eva Hoffman, scrittrice
Coleman Hughes, scrittore/Manhattan Institute
Hussein Ibish, Arab Gulf States Institute
Michael Ignatieff
Zaid Jilani, giornalista
Bill T. Jones, New York Live Arts
Wendy Kaminer, scrittrice
Matthew Karp, Princeton University
Garry Kasparov, Renew Democracy Initiative
Daniel Kehlmann, scrittore
Randall Kennedy
Khaled Khalifa, scrittore
Parag Khanna, saggista
Laura Kipnis, Northwestern University
Frances Kissling, Center for Health, Ethics, Social Policy
Enrique Krauze, storico
Anthony Kronman, Yale University
Joy Ladin, Yeshiva University
Nicholas Lemann, Columbia University
Mark Lilla, Columbia University
Susie Linfield, New York University
Damon Linker, scrittore
Dahlia Lithwick, Slate
Steven Lukes, New York University
John R. MacArthur, editore, scrittore
Susan Madrak, scrittrice
Phoebe Maltz Bovy, scrittrice
Greil Marcus
Wynton Marsalis, Jazz at Lincoln Center
Kati Marton, autore
Debra Maschek
Deirdre McCloskey, University of Illinois at Chicago
John McWhorter, Columbia University
Uday Mehta, City University of New York
Andrew Moravcsik, Princeton University
Yascha Mounk, Persuasion
Samuel Moyn, Yale University
Meera Nanda, scrittrice e insegnante
Cary Nelson, University of Illinois at Urbana-Champaign
Olivia Nuzzi, New York Magazine
Mark Oppenheimer, Yale University
Dael Orlandersmith, scrittrice e attrice
George Packer
Nell Irvin Painter, Princeton University
Greg Pardlo, Rutgers University – Camden
Orlando Patterson, Harvard University
Steven Pinker, Harvard University
Letty Cottin Pogrebin
Katha Pollitt, writer
Claire Bond Potter, The New School
Taufiq Rahim, New America Foundation
Zia Haider Rahman, writer
Jennifer Ratner-Rosenhagen, University of Wisconsin
Jonathan Rauch, Brookings Institution/The Atlantic
Neil Roberts, politologo
Melvin Rogers, Brown University
Kat Rosenfield, scrittore
Loretta J. Ross, Smith College
J.K. Rowling, scrittrice
Salman Rushdie, scrittore
Karim Sadjadpour, Carnegie Endowment
Daryl Michael Scott, Howard University
Diana Senechal, insegnante e scrittrice
Jennifer Senior, editorialista
Judith Shulevitz, scrittore
Jesse Singal, giornalista
Anne-Marie Slaughter
Andrew Solomon, scrittore
Deborah Solomon, critica e biografa
Allison Stanger, Middlebury College
Paul Starr, American Prospect/Princeton University
Wendell Steavenson, scrittore
Gloria Steinem, scrittrice e attivista
Nadine Strossen, New York Law School
Ronald S. Sullivan Jr., Harvard Law School
Kian Tajbakhsh, Columbia University
Zephyr Teachout, Fordham University
Cynthia Tucker, University of South Alabama
Adaner Usmani, Harvard University
Chloe Valdary
Lucía Martínez Valdivia, Reed College
Helen Vendler, Harvard University
Judy B. Walzer
Michael Walzer
Eric K. Washington, storico
Caroline Weber, storico
Randi Weingarten, American Federation of Teachers
Bari Weiss
Sean Wilentz, Princeton University
Garry Wills
Thomas Chatterton Williams, scrittore
Robert F. Worth, giornalista e autore
Molly Worthen, University of North Carolina at Chapel Hill
Matthew Yglesias
Emily Yoffe, giornalista
Cathy Young, giornalista
Fareed Zakaria, giornalista e scrittore
Belle firme, ottima idea e grazie infinite a Harper's Magazine. Ricordare una delle poche cose che aveva capito Mao e un domani potrebbe perfino sbagliarsi: "L'America sarà l'ultimo paese a diventare comunista". Buona giornata.
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- Aggiornamenti
La Privacy policy del Sito potrà essere soggetta a periodici aggiornamenti.
Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
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Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.