29 Luglio

Dollaro e Patria. La politica nella Rete dei titani

Oggi al Congresso sarà un giorno da star, le audizioni di Zuckerberg (Facebook), Bezos (Amazon), Pichai (Google) e Cook (Apple). Grande sfilata, dichiarazioni patriottiche, conseguenze? Nessuna, il sistema dell'oligopolio digitale sembra intoccabile. La strana emergenza italiana. Genesi e ascesa di Conte, dal voto del 2018 alla crisi del coronavirus

Che succede? Più si avvicina la data del voto (3 novembre),  più l'America diventa il magnete dell'attenzione, oggi al Congresso saranno ascoltati i rappresentanti dei titani della Rete, c'è battaglia su tutto. Trump invidia la popolarità di Fauci (ma la usa in realtà per dire che i sondaggi si sbagliano su cosa pensano gli americani del lavoro della presidenza nell'era del coronavirus), Biden cerca una candidata alla vicepresidenza (e forse l'ha trovata: Kamala Harris), tutti attendono lumi dalla Federal Reserve (domani). In Europa c'è preoccupazione per la seconda ondata del virus, è tutto un parossistico apri e chiudi che finirà per sfasciare ancor di più l'economia e innescare il caos, la Spagna è nei guai, l'economia cola a picco e la questione catalana è tornata a fare titolo, mentre nel Regno Unito il turismo è andato a carte quarantotto e si cerca una ripartenza per settembre. In Turchia Erdogan ha imposto un giro di vite ai social con una nuova legge, mentre invia altri mercenari dalla Siria alla Libia. I cinesi lavorano davanti e dietro, sopra e sotto, secondo il New York Times hanno hackerato i computer del Vaticano, Pechino non delude mai, sempre online.

In Italia abbiamo grandi discussioni sul Recovery Fund, Berlusconi, Salvini e Meloni mandano un avviso via Sole 24Ore a Conte sullo scostamento di bilancio, non vogliono votare "al buio" la terza deviazione dei conti (significa che stiamo accumulando debito pubblico, siamo a 100 miliardi in più in pochi mesi) e partono dal dato che "purtroppo la nostra disponibilità non ha portato grandi risultati: il governo ha deciso da solo come impiegare quelle risorse senza coinvolgere l’opposizione, nonostante la nostra disponibilità. I risultati si vedono e sono tutti negativi". Tra il primo e il secondo tempo del film sull'assalto alla diligenza, il governo proclama stati d'emergenza...


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