29 Luglio
Dollaro e Patria. La politica nella Rete dei titani
Oggi al Congresso sarà un giorno da star, le audizioni di Zuckerberg (Facebook), Bezos (Amazon), Pichai (Google) e Cook (Apple). Grande sfilata, dichiarazioni patriottiche, conseguenze? Nessuna, il sistema dell'oligopolio digitale sembra intoccabile. La strana emergenza italiana. Genesi e ascesa di Conte, dal voto del 2018 alla crisi del coronavirus
Che succede? Più si avvicina la data del voto (3 novembre), più l'America diventa il magnete dell'attenzione, oggi al Congresso saranno ascoltati i rappresentanti dei titani della Rete, c'è battaglia su tutto. Trump invidia la popolarità di Fauci (ma la usa in realtà per dire che i sondaggi si sbagliano su cosa pensano gli americani del lavoro della presidenza nell'era del coronavirus), Biden cerca una candidata alla vicepresidenza (e forse l'ha trovata: Kamala Harris), tutti attendono lumi dalla Federal Reserve (domani). In Europa c'è preoccupazione per la seconda ondata del virus, è tutto un parossistico apri e chiudi che finirà per sfasciare ancor di più l'economia e innescare il caos, la Spagna è nei guai, l'economia cola a picco e la questione catalana è tornata a fare titolo, mentre nel Regno Unito il turismo è andato a carte quarantotto e si cerca una ripartenza per settembre. In Turchia Erdogan ha imposto un giro di vite ai social con una nuova legge, mentre invia altri mercenari dalla Siria alla Libia. I cinesi lavorano davanti e dietro, sopra e sotto, secondo il New York Times hanno hackerato i computer del Vaticano, Pechino non delude mai, sempre online.
In Italia abbiamo grandi discussioni sul Recovery Fund, Berlusconi, Salvini e Meloni mandano un avviso via Sole 24Ore a Conte sullo scostamento di bilancio, non vogliono votare "al buio" la terza deviazione dei conti (significa che stiamo accumulando debito pubblico, siamo a 100 miliardi in più in pochi mesi) e partono dal dato che "purtroppo la nostra disponibilità non ha portato grandi risultati: il governo ha deciso da solo come impiegare quelle risorse senza coinvolgere l’opposizione, nonostante la nostra disponibilità. I risultati si vedono e sono tutti negativi". Tra il primo e il secondo tempo del film sull'assalto alla diligenza, il governo proclama stati d'emergenza...
Che succede? Più si avvicina la data del voto (3 novembre), più l'America diventa il magnete dell'attenzione, oggi al Congresso saranno ascoltati i rappresentanti dei titani della Rete, c'è battaglia su tutto. Trump invidia la popolarità di Fauci (ma la usa in realtà per dire che i sondaggi si sbagliano su cosa pensano gli americani del lavoro della presidenza nell'era del coronavirus), Biden cerca una candidata alla vicepresidenza (e forse l'ha trovata: Kamala Harris), tutti attendono lumi dalla Federal Reserve (domani). In Europa c'è preoccupazione per la seconda ondata del virus, è tutto un parossistico apri e chiudi che finirà per sfasciare ancor di più l'economia e innescare il caos, la Spagna è nei guai, l'economia cola a picco e la questione catalana è tornata a fare titolo, mentre nel Regno Unito il turismo è andato a carte quarantotto e si cerca una ripartenza per settembre. In Turchia Erdogan ha imposto un giro di vite ai social con una nuova legge, mentre invia altri mercenari dalla Siria alla Libia. I cinesi lavorano davanti e dietro, sopra e sotto, secondo il New York Times hanno hackerato i computer del Vaticano, Pechino non delude mai, sempre online.
In Italia abbiamo grandi discussioni sul Recovery Fund, Berlusconi, Salvini e Meloni mandano un avviso via Sole 24Ore a Conte sullo scostamento di bilancio, non vogliono votare "al buio" la terza deviazione dei conti (significa che stiamo accumulando debito pubblico, siamo a 100 miliardi in più in pochi mesi) e partono dal dato che "purtroppo la nostra disponibilità non ha portato grandi risultati: il governo ha deciso da solo come impiegare quelle risorse senza coinvolgere l’opposizione, nonostante la nostra disponibilità. I risultati si vedono e sono tutti negativi". Tra il primo e il secondo tempo del film sull'assalto alla diligenza, il governo proclama stati d'emergenza come si butta la pasta a mezzogiorno e, con tripudio dei dadaisti, ai banchi di scuola stanno girando le rotelle. Che fantastica giornata. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
La politica nella Rete dei titani
L'appuntamento del giorno è l'audizione al Congresso americano di Mark Zuckerberg, Jeff Bezos, Sundar Pichai e Tim Cook, i capi azienda di Facebook, Amazon, Google e Apple, i giganti della Rete. Sfileranno tutti davanti alla Commissione Antitrust, un'occasione per mettere in mostra, se ce ne fosse ancora bisogno, l'immenso potere di queste imprese. Fanno tutto, hanno una leva finanziaria enorme (e pagano poche tasse), decidono cosa è vero e falso (incredibile) e sono senza confini. Si difenderanno con il sorriso di chi sa che tanto non accadrà niente, il cloroformio contemporaneo si chiama Internet. La sorveglianza, la pax della massa o la sua rivolta sono nelle ondate emozionali dei social. Sono i padroni del mondo. Manca loro l'esercito, ma il resto c'è tutto e gli algoritmi sono un'arma più sofisticata dei fucili.
Il canovaccio è già scritto: gli imprenditori difenderanno il loro oligopolio, diranno che stanno sul libero mercato (tutti in posizione dominante e con pratiche commerciali che tagliano la possibilità di emergere per altri soggetti), che fanno bene alla società, la rendono più libera e tutti sono orgogliosamente americani perché, come afferma Bezos, "non è una coincidenza che sia nata in questo paese. Più che ogni altro posto sulla terra, le aziende possono iniziare, crescere e prosperare negli Stati Unit". Mark Zuckerberg dirà che Facebook è "un'azienda orgogliosamente americana: crediamo nei valori della democrazia, della concorrenza, dell'inclusione della libera espressione". Commoventi. Dollaro e Patria. Il resto emergerà dall'audizione, tutto si svolgerà in un solo giorno, un evento. Conseguenze? Per ora nessuna, ma a noi ascoltare e prendere nota di quel che dicono serve a prendere le misure, seguire il filo narrativo, piazzare le pedine sulla scacchiera della contemporaneità. L'impressione è che la politica sia impotente, imprigionata, sia inesorabilmente già finita nella Rete dei titani. Il coronavirus li ha resi ancora più forti.
Altri appunti rapidi sul taccuino?
Oracolo Fed. Oggi comincia la riunione di due giorni della Federal Reserve, importante per tracciare la parabola dell'economia. Attendiamo Powell domani con il taccuino squadernato.
Felix Spagna. Più di un milione di spagnoli ha perso il lavoro nel secondo trimestre. La Spagna ha problemi seri con il turismo, Regno Unito e Germania hanno imposto pesanti restrizioni ai viaggi. L'estate sta finendo e la realtà galoppa.
Il pasto del Regno. Nel Regno Unito è stato pubblicato un report sull'alimentazione e le lezioni (dure) del coronavirus, il tema dell'adeguata nutrizione dei bambini, dell'ascesa dell'obesità a causa del consumo di cibo di scarsa qualità, della dieta-spazzatura imposta della povertà, è di grande importanza. Da noi si parla dei banchi con le rotelle e non della mensa per i bimbi, dell'educazione alimentare per le famiglie e i piccoli italiani. Siamo in un deserto culturale senza confini. Questa è la nostra emergenza: l'ignoranza.
02
La strana emergenza italiana
Il governo che rimanda tutto a settembre (riforme economiche, legge elettorale, Alitalia, Ilva, etc.), non manca un colpo quando si tratta di continuare con l'emergenza del coronavirus. C'è stata ieri e oggi battaglia in aula con le opposizioni, ma il governo ha avuto quello che chiedeva con 157 sì al Senato, ora tocca alla Camera, risultato scontato, lo stato d'emergenza è prorogato sino a ottobre. Per il resto, siamo alla lite, l'ennesima, sulle presidenze delle Commissioni parlamentari. Uno spettacolo penoso.
Dopo la sua relazione ieri al Senato, Conte è stamattina alla Camera, ha ribadito quanto detto e ha criticato le opposizioni: "Manteniamo un cauto livello di guardia, non intendiamo introdurre misure restrittive. Vi posso assicurare che da parte del Governo, mia personale, di tutti i ministri non vi è nessuna intenzione di drammatizzare, né di alimentare paure ingiustificate nella popolazione. La scelta di prorogare lo stato di emergenza non è affatto riconducibile alla volontà di voler creare una ingiustificata situazione di allarme".
Il governo è d'emergenza, ma la vera emergenza è quella economica che sta covando un profondo disordine sociale. A Conte l'emergenza serve per... l'emergenza del governo che lavora ormai solo in questa condizione di eccezionalità, di sospensione della normalità. Nessuna sorpresa, ma il coronavirus ha cambiato il rapporto tra esecutivo e legislativo, forse per sempre. Repubblica oggi titola così la prima pagina:
Lo stato d'emergenza di cui si parala è quello della non-emergenza, questi sono i dati del ministero della Salute aggiornati:
In terapia intensiva ci sono 40 persone in tutta Italia, di cui 13 in Lombardia e 9 nel Lazio. Ecco la curva dei contagi, dati della Protezione civile:
Potrebbero aumentare? Certamente, il virus non se ne va con un dpcm di Conte, resta in circolazione, come tantissimi altri nel mondo, il morbillo è tra noi dal 500 d.c. per il coronavirus bisogna trovare una cura efficace, un vaccino. Il timore è diffuso in Europa, i contagi aumentano perché si sono riaperte le economie, ci sono casi di importazione crescenti un po' ovunque, ma l'alternativa non può essere la chiusura. Il primo lockdown ha messo in ginocchio l'economia, un secondo può metterla al tappeto con danni incalcolabili e l'avanzata della carestia.
03
Emergenza e No Mes, contraddizioni
Un paese che dichiara ancora lo Stato d'emergenza sanitaria (perché di questo si tratta), ha le stesse strutture di ieri (quando le terapie intensive hanno rischiato il collasso) e dice no ai fondi del Mes che servono alla Sanità (e che giustamente il ministro Speranza pensa di utilizzare per fare al meglio il suo lavoro) è un'insostenibile contraddizione politica: se c'è emergenza, si corre subito a cambiare l'infrastruttura, si formano medici e assistenti ospedalieri, si fa formazione, si attrezza la prevenzione (che destino ha avuto l'app Immuni? come funziona il nostro sistema delle tre T, testare, tracciare, trattare?) e se non c'è l'emergenza che fa rima con urgenza, se il quadro è di sostanziale tenuta, allora si coglie l'occasione per fare nel tempo necessario l'ammodernamento del nostro sistema sanitario e si valuta con ponderazione se usare e come usare il Mes, o servirsi di un altro canale finanziario. Il governo è quello del buon senso, qui siamo all'iperbole quotidiana via social. Per queste semplici ragioni il tema della convivenza con il virus non può essere definito come una perenne emergenza e non può servire come abnorme e pericoloso Instrumentum regni.
04
Genesi del Conte premier
Conte è un premier nato in circostanze singolari, in uno "stato d'eccezione" permanente, mai sarebbe arrivato a Palazzo Chigi uno sconosciuto senza un minimo di storia politica alle spalle, ma nell'Italia uscita dall'urna pazza del 2018, nello sfacelo delle istituzioni e nell'indifferenza di quel poco di classe dirigente rimasta, questo è diventato possibile, Conte è presidente del Consiglio, saldo in sella e no limits.
C'eravamo tanto amati. 17 gennaio 2019, Luigi Di Maio, Giuseppe Conte e Matteo Salvini (Foto Ansa).Vanno ricordati alcuni passaggi chiave sulla natura della premiership di Conte:
1. Conte diventa presidente del Consiglio il 1° giugno del 2018 con una maggioranza giallo-verde, Renzi pone il veto a un governo con i grillini, Salvini, allora in piena ascesa, fa la mossa del cavallo su Berlusconi (ricordiamo che la Lega nel voto supera per la prima volta Forza Italia) e nasce un'alleanza sperimentale tra Cinque Stelle e Lega, un patto ad alto voltaggio in cui non essendoci un accordo per un capo di governo pentastellato (Di Maio) o leghista (Salvini), si sceglie di far entrare in scena un surrogato, un prodotto da laboratorio (qui nasce il governo Frankenstein), una figura terza per garantire la nascita dell'esecutivo. Conte esce dal giro universitario di Alfonso Bonafede (fu l'assistente di cattedra del futuro premier) che lo presenta a Di Maio che a sua volta lo presenta a Salvini, i due infine lo presentano a Mattarella. Un miracolo di presentazioni. Nel caos del sistema politico, con Carlo Cottarelli allertato per fare un governo del Presidente e un nuovo voto all'orizzonte, al Quirinale accettano Conte, non era nessuno, ma nella Costituzione non c'è scritto che nessuno non possa fare il premier e per il Colle questo è bastato a investire Conte. Troppo e troppo poco. Questo è il capitolo della marmellata istituzionale, uno splatter politico.
28 giugno 2019. La demolizione del Ponte Morandi (Foto Ansa).2. Il 14 agosto del 2018, in un quadro politico terremotato, lo shock: a Genova crolla il Ponte Morandi. La tragedia segnerà la storia politica dell'ultimo biennio, ne sarà la cifra (rasoterra) e la metafora delle cose (im)possibili. Conte in quel momento veste i panni di un leader populista, asseconda gli impulsi dei partiti che lo hanno elevato al soglio di Palazzo Chigi. Cinque Stelle e Lega sono in pieno furore giustizialista. Questa ondata proseguirà fino a oggi, con la saga di Atlantia e della cacciata dei Benetton (che sarà pagata dal contribuente e dai soldi del risparmio postale, custoditi in Cassa depositi e prestiti) che Conte rimanderà fino a quando la pressione dei Cinque Stelle (il partito a cui obbedisce, sempre), non lo costringerà a una mossa che è il nocciolo della "cultura" di questo governo: nazionalizzare Autostrade. Questo è il capitolo sulla nascita del neo Soviet, la confusione letale tra uso della mano pubblica a fini politici e sostegno pubblico a fini economici.
3. Tra l'estate e l'autunno del 2018 lo spread italiano galoppa oltre i 300 punti e Conte ingaggia una battaglia con Jean-Claude Juncker, il presidente della Commissione Ue, sulla manovra di bilancio. Sui giornali era il racconto di un Conte sovranista (le cronache sono a disposizione di tutti quelli che vogliono ricordare) e pronto a dare battaglia contro l'ingrata Europa. Ne uscì uno scontro dannoso per l'Italia, con un accordo sgangherato sul piano dei numeri (le proiezioni di crescita erano irreali e non solo quelle) e in extremis, con un finale d'anno e un'approvazione della legge di Bilancio nel casino totale. Questo è il capitolo del funiculì funiculà dei conti pubblici, che sta maturando rapidamente alle nostre spalle.
4. Matteo Salvini vince tutti i turni delle regionali (si arresterà poi sul muro dell'Emilia Romagna) e inaugura la stagione del dadaismo al Viminale. Una linea di law and order sull'immigrazione, il disordine nella sua figura istituzionale che culmina nell'estate al Papeete con la cubista che balla, il ministro alla consolle del dj, i proclami con l'infradito, il dritto e rovescio da fondo campo con Conte (che ne condivide i provvedimenti e la linea politica, essendo il premier e non uno che passa là per caso), le navi bloccate nei porti con gli immigrati in attesa di sbarco, le veloci aperture delle inchieste della magistratura sull'operato del ministro (invasione di campo, l'ennesima, sull'autonomia del governo) e sugli affari della Lega in Russia, di cui ad oggi non c'è traccia, ma in Italia tutto fa brodo e dissesto politico. Questo è il capitolo del divorzio nel governo Frankenstein.
5. Conte in questo scenario d'emergenza galleggia, quando Salvini apre la crisi al buio (pesto) nell'estate del 2019, in Europa è già balenato il fatto premonitore: nel voto per la presidenza della Commissione Ue, il Movimento Cinque Stelle appoggia Ursula von der Leyen. Il patto di governo a Bruxelles è già andata in fumo, si preparano le grandi manovre anche a Roma. Mentre Salvini piccona il governo nella trance dance del Papeete, Conte è in Francia al G7 di Biarritz, sul calendario è il 24-26 agosto del 2019, sono i due giorni in cui cambia tutto. Un premier con un piede fuori dalla porta di Palazzo Chigi apparecchia in Europa il tavolo di un'altra maggioranza, un ribaltone. I leader che hanno costruito la nuova alleanza nel Parlamento europeo vedono l'occasione per far uscire l'Italia dal binario a trazione leghista, Merkel e Macron danno il via libera a Conte, Trump dà una pacca sulla spalla a "Giuseppi" via Twitter. Il tweet di America First è un triplice segnale: della totale distrazione con cui la Casa Bianca tratta gli affari italiani, del calcolo errato del leader della Lega sul quadro internazionale e sui numeri e le alleanze in Parlamento, della qualità del trasformismo di Conte, arma che in Italia funziona sempre, ieri populista-sovranista, domani europeista. Questo è il capitolo della "maggioranza Ursula".
6. Il Partito democratico entra nella maggioranza con il peso dell'ala ministerialista, Zingaretti è pressato dall'Europa, Renzi fa il king maker della nuova maggioranza (ha i voti per farla nascere o ucciderla), il segretario del Pd può andare a votare o dare il via libera a un'operazione di realpolitik senza rischiare le elezioni anticipate. Cede e sceglie la seconda opzione. Il governo giallo-rosso nasce con l'impronta renziana del non possumus andare a votare senza perdere il peso specifico in Parlamento e forse anche il seggio. Zingaretti gioca la carta (e finora ha avuto ragione) del logoramento dell'ennemi à droite (Renzi) e dell'ingaggio dell'ennemi à gauche (il gruppo di LeU, gli scissionisti del Pd renziano, vanno al governo con Roberto Speranza alla Sanità), poi manda al governo Dario Franceschini (meglio tenerlo impegnato e non a fare piani sul partito), trasferisce Roberto Gualtieri dagli uffici di Bruxelles al ministero dell'Economia (della serie serve qualcuno che apra e chiuda la porta nelle stanze dell'Unione), piazza un paio di suoi fedelissimi nell'esecutivo e al resto provvederà la Fortuna. Finora gli è andata bene, ma del profilo politico del Pd di oggi e domani non si sa nulla, siamo al "What is Left?" di sempre. Questo è il capitolo dell'egemonia non realizzata.
7. Nei Cinque Stelle comincia fin dal primo giorno di Conte a Palazzo Chigi una guerra tra il premier e Luigi Di Maio. Le sconfitte nel voto regionale indeboliscono l'allora ministro dello Sviluppo che lascia il comando all'auto-reggente Crimi. Beppe Grillo prende un'infatuazione per Conte e prima in silenzio e poi rumorosamente pensa di farne il suo Golem per guidare un partito senza capo (né coda) entrando in rotta con l'ala "originalista" delle scie chimiche, oggi capeggiata da Alessandro Di Battista. Un partito che viaggiava nel 2018 a quota 33 per cento oggi è più che dimezzato, insignificante a livello territoriale, ma con la leva del governo in mano, al punto da avere tracciato il solco della politica economica con il reddito di cittadinanza e un programma di nazionalizzazioni in corso. Un partito che resta euroscettico, che non vuole accedere ai fondi del Mes (tanto da votare in Europa insieme alla Lega) e con una linea di politica estera lontana dall'Atlantismo, venezuelana e pechinese. Questo è il capitolo dei Cinque Stelle sempre cadenti e sempre in sella.
8. L'asse della politica estera italiana nel frattempo si è spostato a Oriente. I Cinque Stelle sono maduristi e filo-cinesi, nel governo si apparecchia un'alleanza con la Cina che non ha eguali in Occidente, l'Italia è l'unico paese del G7 a firmare un'intesa strategica sulla Belt and Road, con tanto di visita del presidente cinese Xi Jinping a Roma. La mossa crea lo stupore dei partner dell'Unione e spiazza gli Stati Uniti, viene consumata con il disaccordo (tardivo, pessima prova) della Lega, con l'idea che questa in fondo sia solo un'opportunità commerciale e non un fatto diplomatico che è un pesante cambio di rotta. Lo sganciamento dal tradizionale atlantismo si realizza in un quadro internazionale che l'America First di Trump sta consapevolmente disarticolando, gli Stati Uniti sono in piena guerra dei dazi, la Casa Bianca governa gli Affari Esteri con il conto della bilancia commerciale con la Cina sulla scrivania (e non lo metterà mai a posto, perché il problema è prima di tutto nella struttura delocalizzata della manifattura americana) e in Europa i cinesi hanno una strategia di lungo periodo, piccoli passi, ingressi nel capitale di aziende strategiche (reti, energia, logistica, finanza) e diffusione di tecnologia che consente la sorveglianza di massa. Questo è il capitolo della sindrome cinese.
9. Il governo giallo-rosso entra in crisi subito perché non riesce a risolvere le contraddizioni che già avevano paralizzato quello giallo-verde. La cultura politica dei Cinque Stelle sembra inconciliabile con quella del Pd, Renzi e Conte si detestano, questo basta e avanza per consumare come un cerino il Conte II. La soluzione immaginata da Renzi in quel momento - siamo all'inizio del 2020 - è di disarcionare Conte e andare avanti con la legislatura, un altro premier e un altro governo. Il coronavirus cambia tutto, sconvolge il piano, rilancia Conte e imprime un'accelerazione della Storia che in Italia si traduce in uno stato d'eccezione permanente, un new normal dove il presidente del Consiglio assume un potere senza precedenti nella storia della Repubblica, governa attraverso suoi decreti, trasforma il rapporto con l'opinione pubblica e la grammatica istituzionale con l'uso dei social, cangura il Parlamento, usa la televisione come spazio senza contraddittorio. Questo è il capitolo dei "pieni poteri".
05
A che punto siamo?
I mesi della pandemia in lockdown hanno trasformato la natura del nostro Stato. Dirlo e scriverlo è un dovere, è esercizio di libertà e critica. Il filosofo Giorgio Agamben ha pubblicato un libro intitolato A che punto siamo? L'epidemia come politica (Quodlibet), una lettura che consigliamo vivamente.
Perché "se i poteri che governano il mondo hanno deciso di cogliere il pretesto di una pandemia – a questo punto non importa se vera o simulata – per trasformare da cima a fondo i paradigmi del loro governo degli uomini e delle cose, ciò significa che quei modelli erano ai loro occhi in progressivo, inesorabile declino e non erano ormai più adeguati alle nuove esigenze". Agamben esamina questa repentina trasformazione della nostra vita ("vita" perché alla fine tutto è politica) e avvisa sui rischi di questa fase storica: "La trasformazione di cui siamo testimoni opera attraverso l’instaurazione di un puro e semplice terrore sanitario e di una sorta di religione della salute. Quello che nella tradizione delle democrazie borghesi era un diritto del cittadino alla salute si rovescia, senza che la gente sembri accorgersene, in un’obbligazione giuridico-religiosa che deve essere adempiuta a qualsiasi prezzo. E quanto alto possa essere questo prezzo, abbiamo avuto ampiamente modo di misurarlo e continueremo presumibilmente a farlo ogni volta che il governo lo riterrà nuovamente necessario. Possiamo chiamare «biosicurezza» il dispositivo di governo che risulta dalla congiunzione fra la nuova religione della salute e il potere statale col suo stato di eccezione". Biosicurezza.
Il mondo nuovo, che stupore, sembriamo in un racconto distopico di Aldous Huxley che in una conferenza del 1961 disse:
Ci sarà, in una delle prossime generazioni, un metodo farmacologico per far amare alle persone la loro condizione di servi e quindi produrre dittature, come dire, senza lacrime; una sorta di campo di concentramento indolore per intere società in cui le persone saranno private di fatto delle loro libertà, ma ne saranno piuttosto felici, in quanto verranno sviati dalla volontà di ribellarsi per mezzo della propaganda o del lavaggio del cervello, o del lavaggio del cervello potenziato con metodi farmacologici. E questa sembra essere la rivoluzione finale.
La felicità chimica del domani, mai 'na gioia. Almeno negli anni Settanta la cultura psichedelica produceva tossicodipendenti e buona letteratura.
***
Come chiudiamo questo numero di List? Con un fuggiasco, il nostro Papillon.
06
La caccia all'orso
Ha una sigla che lo riduce a un robot, M49, sembra quella del computer di 2001 Odissea nello Spazio, e in effetti un suo viaggio, un'odissea, la sta vivendo. Sui giornali è diventato Papillon, qui lo seguiamo da mesi, è un tipo che sa il fatto suo e ama la libertà. Gli piace mangiare e stare all'aria aperta, non vuole seccature, sta bene da solo, ha una casa nei boschi. Insomma, è una sagoma che ama la libertà ma si sa che di questi tempi i liberi sono considerati un pericolo, dunque c'è chi vuole eliminarlo perché è uno di quelli che scappano. Non ha mai commesso un crimine, mai ucciso nessuno, ha la fedina penale pulitissima. C'è chi ha deciso di sparargli e gli dà la caccia. Questo soggetto è particolare, non c'è alcun dubbio, fa cose straordinarie e sì, è pericoloso, ma non si può resistere al fascino di uno alla macchia, in fuga, imprendibile. A dire il vero l'hanno preso, ma lui è evaso più volte, primula rossa. Chi è? Che mestiere fa? È un orso, fa l'orso e forse lo è un po' più degli altri, uno che ha dosi massicce d'esuberanza e, va bene, lo ammettiamo candidamente, ha il tratto di quello che s'incazza.
Gli umani, strana gente, sterminatori che dicono di essere superiori, hanno deciso che bisogna abbatterlo perché "è un pericolo". Ma mangia! dicono quelli che pare stiano sempre a pancia vuota. Certo che mangia, ci sarà un modo per sfamare anche lui, per farlo vivere. Lo catturano. E scappa. Girovaga in Trentino, tra i boschi, è intelligente, ha spirito d'avventura, è un maschio a cui piace l'esplorazione. Ha il radiocollare, può essere seguito, basta e avanza per non sparare. O no? Gli esperti dicono che è "problematico" che negli Stati Uniti e Canada a quelli come lui tocca la sorte del piombo caldo. Fa impressione sapere che la risolviamo sempre così, con un bang e via. Il turismo, certo, la sicurezza, perbacco, i boschi di tutti, cribbio. E chi lo nega? Solo che siamo andati sulla Luna, spediamo navicelle nello spazio interstellare e poi con l'orso abbiamo il metodo del colpo in canna. Strana civiltà quella dei terrestri, dove passano loro si estinguono tutti gli altri esseri viventi. Di questo passo, sulla Terra non resterà nessuno. Come scrissero con preveggenza Fruttero e Lucentini siamo giunti alla "prevalenza del cretino" e Flaiano avvisò il treno in corsa del suo presente che "oggi il cretino è pieno di idee", ma per favore, trovate un'idea degna della parola "intelligenza".
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maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.