2 Agosto
La pazza estate del coronavirus
A Berlino sfilano 20 mila negazionisti, fermati dalla polizia. In Italia partono i treni pieni... Alt, Speranza ferma tutti: resta il distanziamento. Si apre il caos sul binario morto. Qualcosa parte: l'annullamento dei treni. Il pasticcio su rotaia raccontato dai manager di Italo, Cattaneo: "Gli aerei sì e i treni no, c'è un caos totale". TikTok, sono Bill Gates (e alla porta c'è Trump). Un libro di Philip K. Dick dal nostro futuro, "La penultima verità"
È un momento pazzo della storia, c'è una crisi della leadership globale, le democrazie sono in difficoltà, le autocrazie avanzano. L'Italia ieri ha offerto un saggio esemplare di quello che sta accadendo, l'esempio della politica che è finita sul binario morto. Treni pieni, treni semivuoti, aerei pieni, treni a metà, un pasticcio del 1° agosto, per non farsi mancare niente. L'America è l'epicentro di una battaglia tra la politica e la tecnica, il dominio dell'algoritmo e il desiderio (realizzato) della sorveglianza sociale, ecco perché il conflitto sulla proprietà di Tik Tok, il social network controllato da una società cinese, è importante, fa parte dello scenario della contemporaneità. Microsoft aveva cominciato un negoziato, ma dopo l'intervento di Trump pare che il tavolo sia stato sospeso, Bill Gates per non rischia. Il resto? Ci pensa il coronavirus. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
I ventimila di Berlino (abbiamo un problema)
Le notizie sul coronavirus sono il sismografo di una situazione di totale confusione. C'è chi vede all'orizzonte un altro lockdown globale (e sarebbe il caos), chi teorizza una seconda ondata ancor più letale (ma in realtà nessuno può dire con certezza cosa accadrà, come è stato fin dall'inizio di questa storia), mentre la corsa per il vaccino è grande e altrettanto caotica, tra annunci che sembrano usciti da una fiera di ciarlatani, frustrazioni e reali speranze.
La manifestazione di oggi a Berlino contro le misure anti-coronavirus (Foto Ansa).Tornare sulla Terra sembra impossibile. A Berlino ieri sono scese in strada 20 mila persone, un corteo che la polizia ha interrotto perché erano quasi tutti senza mascherina. Violazione delle norme sanitarie, zero distanziamento e lo slogan "coronavirus, falso allarme". Liquidare il problema alla voce "negazionismo" è facile, ma se 20 mila cittadini a Berlino manifestano contro le...
È un momento pazzo della storia, c'è una crisi della leadership globale, le democrazie sono in difficoltà, le autocrazie avanzano. L'Italia ieri ha offerto un saggio esemplare di quello che sta accadendo, l'esempio della politica che è finita sul binario morto. Treni pieni, treni semivuoti, aerei pieni, treni a metà, un pasticcio del 1° agosto, per non farsi mancare niente. L'America è l'epicentro di una battaglia tra la politica e la tecnica, il dominio dell'algoritmo e il desiderio (realizzato) della sorveglianza sociale, ecco perché il conflitto sulla proprietà di Tik Tok, il social network controllato da una società cinese, è importante, fa parte dello scenario della contemporaneità. Microsoft aveva cominciato un negoziato, ma dopo l'intervento di Trump pare che il tavolo sia stato sospeso, Bill Gates per non rischia. Il resto? Ci pensa il coronavirus. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
I ventimila di Berlino (abbiamo un problema)
Le notizie sul coronavirus sono il sismografo di una situazione di totale confusione. C'è chi vede all'orizzonte un altro lockdown globale (e sarebbe il caos), chi teorizza una seconda ondata ancor più letale (ma in realtà nessuno può dire con certezza cosa accadrà, come è stato fin dall'inizio di questa storia), mentre la corsa per il vaccino è grande e altrettanto caotica, tra annunci che sembrano usciti da una fiera di ciarlatani, frustrazioni e reali speranze.
La manifestazione di oggi a Berlino contro le misure anti-coronavirus (Foto Ansa).Tornare sulla Terra sembra impossibile. A Berlino ieri sono scese in strada 20 mila persone, un corteo che la polizia ha interrotto perché erano quasi tutti senza mascherina. Violazione delle norme sanitarie, zero distanziamento e lo slogan "coronavirus, falso allarme". Liquidare il problema alla voce "negazionismo" è facile, ma se 20 mila cittadini a Berlino manifestano contro le restrizioni, bisogna scendere dal piedistallo e fare qualche sforzo in più per capire cosa sta succedendo, perché si sta alimentando una crisi profonda, una frattura, un rifiuto delle regole minime e necessarie anti-coronavirus. Bisogna sempre accendere il radar su quello che accade nelle strade della Germania. Ieri e oggi.
La Russia ha annunciato il "vaccino gratis per tutti" da ottobre. Che dire? Manca solo la vodka, sembra una cosa da vecchi giochi del passato al Cremlino, il rimbalzo nell'era del "raffreddore sovietico", un ritorno al futuro, attendiamo un comunicato dalla DDR da Berlino Est da un momento all'altro e Breznev che si bacia con Putin. I vincenti di questa tornata della storia sono quelli che non hanno il problema della democrazia: il Vladimir della Russia, l'imperatore Xi Jinping e la spregiudicata diplomazia della Cina, la Turchia neo-ottomana del sultano Erdogan che pianta indisturbato la bandiera con la mezzaluna a Tripoli. In passato non avrebbe mosso un mignolo senza perderlo. I sistemi democratici sono liberi e inefficienti, democrature e dittature curvano lo spazio del presente senza subire conseguenze, non le temono perché non ci sono. Allegria, se per uno scherzo virale Joe Biden vince le elezioni moriremo pure di noia.
Si va avanti, attendiamo sulla riva del fiume con il taccuino squadernato, come sempre. Non vedevamo l'ora, ci siamo agghindati a festa per l'evento, ieri è cominciato "l'esodo", santo cielo, c'è un caldo spaziale e si capisce, perché qualcuno ha preso un colpo di sole nel percorso tra il ministero dei Trasporti e il ministero della Salute, è successo di tutto. Siamo tra il binario morto, il bus in autocombustione (specialità alla brace del trasporto di Roma) e la coda in autostrada con l'aria condizionata rotta mentre alla radio c'è Conte che chiede "un atto d'amore alle banche". L'Italia, un'eterna Speranza. Che non si realizza.
02
Treni pieni, Speranza dice no
Avanti. No, indietro. In alto. No, in basso. A destra. No, a sinistra. Sopra. Ma che dici, sotto. Siamo dentro un circo impazzito. Quarantotto ore fa il governo aveva dato il via libera ai viaggi in treno a piena capienza (ora dicono di no, ma insomma, hanno chiaramente pasticciato). Ma il comitato tecnico scientifico - questo organo onnipotente che decide sui nostri destini in nome dell'igienismo senza democrazia e controllo, il governo dei virologi - dice che non va bene, che è rischioso (tutta la vita è un rischio, il coronavirus non se ne andrà), che non si fa, che ovviamente non è politicamente corretto e a Palazzo Chigi cambiano idea ad alta velocità. Magnifico. Tutto questo accade in Italia il 1° agosto del 2020, nel primo giorno di esodo delle vacanze più assurde della nostra storia, con le stazioni piene di persone che cercano di passare un'estate che non è mai stata estate.
No ai treni pieni. Il ministro della Salute, Roberto Speranza (Foto Ansa).Il governo dell'hashtag #restateacasa perché non sappiamo cos'altro fare, quando si è tratta di fare politica - cioè di prendere decisioni democratiche, adatte alla vita di un paese occidentale, norme che non fossero un'imitazione à la pechinese - ricorre a un diluvio di regole che sono carta straccia perché figlie del mostro burocratico e non della cultura del buon senso, del pragmatismo, del realismo. Così continuano a governare i virologi e dunque dietrofront (ma anche no) sul binario libero e il treno aperto.
Il ministero dei Trasporti l'altro ieri dopo aver preso la decisione di liberare i treni (ma non proprio, perché ormai si gioca sul filo dell'equivoco) ha inviato una nota che ha il tono di tutte le altre precedenti, sono ammonimenti la cui applicazione nel mondo reale è (im)possibile. Treno pieno, si parte, avanti tutta, macchinista. Poi la mattina del 1° agosto (e durante tutta la giornata del 31 luglio) dev'esser successo qualcosa, un macigno è piovuto sui binari e dopo un dibattito sotterraneo tra ministeri (ma si sentiva il rumore della discussione che penetrava le pareti) è arrivato dal ministro della Sanità, Roberto Speranza, il no ai treni pieni, l'obbligo di distanziamento e l'uso delle mascherine:
È giusto che sui treni restino in vigore le regole di sicurezza applicate finora. Non possiamo permetterci di abbassare il livello di attenzione e cautela. Per questo ho firmato un'ordinanza che ribadisce che in tutti i luoghi chiusi, aperti al pubblico, compresi i mezzi di trasporto, è e resta obbligatorio sia il distanziamento di almeno un metro che l'obbligo delle mascherine. Questi sono i due principi essenziali che, assieme al lavaggio frequente delle mani, dobbiamo conservare nella fase di convivenza con il virus.
Come prima, più di prima. Che cosa è successo all'interno del governo? Perché il ministero dei Trasporti fa una cosa con la mano destra e quello della Salute la cancella con la mano sinistra? Ah, entrambi non hanno fatto niente e non è successo niente? No, non è un paese serio.
03
Sì, viaggiare
Conseguenze? Non sarà possibile viaggiare nei vagoni con il posto di fronte a un altro passeggero, dunque la capienza sarà ridotta, si ritorna allo schema a scacchiera, sembriamo nel film di Lino Banfi, "L'allenatore nel pallone" che spiega ai suoi calciatori come funziona "la bizona" e "la tattica 5-5-5". Cosa fa il cronista in casi come questo? La verifica sul campo. Dunque subito dopo l'imperiale annuncio dello stop ai viaggi full, il titolare fa il test sul sito internet di Trenitalia, programma un salto da Roma a Firenze su una Freccia e prenota il posto online. Cosa succede? Questo:
Come vedete, il titolare ha prenotato il suo viaggio in un posto davanti a un altro passeggero. Che cosa è questo? La differenza che passa tra la teoria e la pratica, il tempo che trascorre tra l'annuncio della norma e la sua applicazione, la distanza tra una buona esecuzione dell'azione politica e la sua improvvisazione. Oggi è bianco (treni pieni), domani è nero (treni a capienza ridotta). Se un'ordinanza non è preceduta dal coordinamento, succede questo. Cosa dice Trenitalia? Tutto a posto, come se nulla fosse accaduto, esilarante: "Resta sulle Frecce e gli Intercity il distanziamento e il limite del 50% di posti da occupare a scacchiera. Trenitalia, su ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranzaha infatti sospeso l'applicazione delle misure previste dal Dpcm dello scorso 14 luglio che, in presenza di condizioni espressamente stabilite, prevedeva la deroga al distanziamento sociale a bordo dei treni Av e a media e lunga percorrenza". Metti, togli, fai e rifai. Ora immaginate il vostro titolare che va alla Stazione Termini... che cosa succederà? Troverà il suo posto nel vagone? Mistero, viviamo in un paese dalle mille credenze e nessuna certezza. L'importante è che ci sia un'ordinanza. In ogni caso, chi ha il biglietto parte. Fermi tutti, non proprio. Ci sono altre conseguenze inattese, insomma, un casino.
04
Un treno di rebus. I manager di Italo raccontano il pasticcio su rotaia
In pieno esodo, arriva quello che il governo non aveva calcolato: se fai casino, torna indietro casino. Così il vicepresidente esecutivo di Italo-Ntv, Flavio Cattaneo, ieri sera va in tv e la mette giù come deve essere messa, dicendo la verità: "Siamo ai primi di agosto, ci saranno moltissime persone in partenza, per forza dobbiamo annullare dei treni perché in base all'ordinanza del ministro Speranza li dobbiamo annullare, daremo i rimborsi". Quanti saranno i treni soppressi da Italo? La cifra non è stata ancora data, rumors dicono una decina. Cattaneo ricorda che "l'ordinanza del ministro Speranza non toglie il distanziamento agli aerei e questo lo giustifica in base a un orientamento dell'Oms basato su aspetti tecnici legati alle caratteristiche del sistema di aria condizionata. Il nostro impianto di area condizionata è migliore degli aerei ma noi ci vediamo costretti a tornare indietro. Se questo deve essere, deve essere uguale per tutti, c'è una discriminazione, c'è un caos totale. Abbiamo fatto degli studi che hanno verificato che il nostro sistema condizionamento non solo è buono ma è del 50% superiore per ricambio d'aria a quello di un aereo". Cattaneo non ha capito un fico secco, il problema non è l'aria condizionata del treno, ma l'aerazione del cervello di chi prende queste decisioni. Siamo di fronte a un esecutivo decisamente distanziato dalla realtà. Chi ha combinato questo pasticcio? Perché qualcuno lo ha combinato.
Stamattina, in un'intervista pubblicata dal Corriere della Sera, l'amministratore delegato di Italo, Gianbattista La Rocca, spiega come sono andate le cose: "Quello che è certo è che non ci siamo mossi in modo autonomo. Lo scorso 14 luglio con un decreto della Presidenza del Consiglio sono state approvate delle misure che permettevano di andare in deroga rispetto al distanziamento, misure che, tengo a specificare, sono state approvate anche dal ministro della Salute Speranza". Molto interessante, andiamo avanti. "Sulla base di questo ci siamo messi al lavoro per oltre 15 giorni per adottare le necessarie regole di sicurezza a garanzia dei nostri passeggeri e dei nostri lavoratori", ha aggiunto. La Rocca che ribadisce quanto affermato ieri da Cattaneo: "Il treno presenta strutturalmente condizioni migliori rispetto ad altri mezzi di trasporto come ad esempio l'aereo. Premesso che la tutela della salute è prioritaria, ci permettiamo di osservare che se c'è un'emergenza ed è necessario il distanziamento, la regola deve valere per tutti. Chiediamo semplicemente chiarezza e regole che non creino squilibri tra i diversi mezzi di trasporto". Confermata anche la cancellazione dei treni: "Siamo costretti a sopprimere dei treni con inevitabili disagi per i passeggeri che naturalmente riproteggeremo o provvederemo a rimborsare". Danni finora provocati dalle regole di lockdown e distanziamento sul fatturato di Italo? Duecento milioni di euro.
Un indizio sul dove andare a cercare chi ha seminato il caos lo dà l'Agenzia confederale dei trasporti e dei servizi, Agens. Dice Arrigo Giana, il presidente, che ci sono "perplessità in relazione alle posizioni manifestate dal Comitato tecnico scientifico, dal ministero della Salute, e in ultimo rispetto all'ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza" Così "di fronte alle diverse ordinanze emanate negli ultimi giorni, i gestori del trasporto non sanno a quale doversi attenere", dice Giana che è anche direttore generale dell'azienda dei trasporti milanesi, Atm, e dunque conosce bene la materia, certamente più dei ministri, come s'è visto. Giana ha una domanda facile: "Chiedo formalmente al ministero della Salute di voler chiarire quali siano le disposizioni sul distanziamento da rispettare per il trasporto pubblico. Le aziende del trasporto si attengono alle norme ma non si puo' non notare come, a questo punto, sia difficile comprendere a quale norme riferirsi". Anche Giana cita il caso del trasporto aereo, dove si viaggia occupando tutti i posti disponibili. Dunque gli aerei sì, i treni no. Serve una pastiglia per il mal di testa. Qui ci chiediamo cosa saranno capaci di organizzare per settembre, alla riapertura della scuola. Se lo chiede anche Giana: "Con la riapertura delle scuole, gli operatori di trasporti e servizi di mobilità hanno bisogno di disposizioni chiare e certe per poter organizzare l'attività e informare correttamente la propria clientela. A tal proposito, le Associazioni di categoria dei gestori di trasporti sono in attesa di ricevere le necessarie indicazioni su orari e modalità di entrata degli studenti nelle scuole da parte del ministero dell'Istruzione e del ministero della Salute". Siamo al ridicolo. Ma nella dimensione tragicomica del peggio, dopo aver toccato il fondo, bisogna sempre ricordarsi che c'è qualcuno che ha inziato a scavare.
05
Riaprire e richiudere. Missione impossibile
Che cosa sta succedendo? Semplice, la realtà impone che il paese sia (ri)aperto per non finire a carte quarantotto, cioè al fallimento economico nei prossimi cinque mesi (occhio all'andamento della finanza pubblica), ma il virus non è andato a prendere la tintarella in un'isola remota dell'Atlantico, ovviamente circola tra noi (che grande scoperta) e l'epidemia con le varie riaperture ha ripreso a marciare, i contagi aumentano e via così, tutto secondo la logica della vita infinitamente piccola e grande, dal virus all'essere umano.
Ieri di fronte al Congresso Anthony Fauci (nella foto qui sopra) ha detto: "Abbiamo riaperto l'economia americana troppo presto". È un'affermazione vera, ma per ogni dritto c'è un rovescio e in questo caso per le economie avanzate il colpo di rovescio (a due mani, à la Bjorn Borg sull'erba di Wimbledon, quanto ci manca in quest'estate da pazzi) è quello del crollo dell'economia americana (produzione a -32,9% il collasso più grande dal dopoguerra) che miete vittime invisibili, produce povertà, diseguaglianze enormi, taglia le aspettative di vita. Si chiama "fame" e nella storia dell'umanità non c'è piaga peggiore. Siamo a un bivio: accettare la realtà o continuare a pensare alla distopia della segregazione di massa. Il virus è una botta di realtà, di scelte da fare in una politica che si sente in un videogame.
06
TikTok, sono Bill Gates (e alla porta c'è Trump)
La notizia l'ha battuta l'agenzia Reuters: ByteDance, la società cinese proprietaria di TikTok, sarebbe favorevole a cedere le sue quote. L'azienda di Pechino di fronte al probabile bando negli Stati Uniti (lo ha ribadito ieri Donald Trump durante un viaggio sull'Air Force One: "TikTok è fonte di preoccupazione per la sicurezza nazionale, li metteremo al bando negli Stati Uniti") cerca di fare cassa. Si aprirà la corsa all'acquisizione, i compratori non mancano, a cominciare da Microsoft, l'azienda di Bill Gates. Sul piatto ci sono 100 miliardi di dollari. Trump non è favorevole al tentativo di Gates (che ha criticato anche ieri la politica della Casa Bianca sul coronavirus), dunque ci sarà una battaglia tra cordate. La faccenda si fa intrigante perché il Wall Street Journal ha rivelato che il negoziato tra Microsoft e TikTok è stato sospeso dopo l'intervento di Trump. The Donald e Bill Gates si detestano, il fondatore di Microsoft lo ha criticato l'altro ieri sulla gestione del coronavirus, la Casa Bianca ricambia l'attenzione con la stessa gentilezza. È l'autoscontro del luna park della classe dirigente americana.
TikTok è sotto la lente del Cfius (Committee on Foreign Investment in the United States), l'agenzia che monitora gli investimenti esteri e la sicurezza nazionale. TikTok risponde agli ordini di Pechino e questo costituisce un rischio, perché le leggi cinesi impongono alle aziende di collaborare con le agenzie di intelligence. Traduzione: i servizi segreti cinesi spiano tutto quello che decidono di spiare. TikTok inoltre censura ciò che è scomodo per il regime cinese, una pratica inaccettabile negli Stati Uniti. Il rischio è reale? I cinesi hanno ben altre armi e una rete spionistica old style (lo abbiamo visto nella vicenda della chiusura del consolato cinese a Houston) per sapere cosa fanno gli americani, TikTok è un divertimentificio, dunque in teoria il rischio di carpire informazioni importanti è molto basso (ma attenzione alla profilazione delle abitudini di persone in contatto con l'amministrazione americana, il ricatto per avere notizie riservate è una tecnica mai tramontata) e si potrebbe sorvolare, ma non si può dimenticare che in America si vota, Trump è in campagna elettorale, il nemico cinese è un argomento forte nel pieno della crisi del coronavirus, dunque la Casa Bianca fa il suo gioco e bandire TikTok rientra nella strategia di Trump contro Xi Jinping e il "virus cinese". La politica oggi si fa costruendo e abbattendo totem, quelli hi-tech sono noti a tutti, sono incorporati nello smartphone. Non a caso l'India nella sua guerra diplomatica con la Cina ha bloccato 59 applicazioni cinesi e nell'esercito dei nemici banditi dal paese c'è anche TikTok. Domanda sul taccuino: Trump riuscirà davvero a fermare Gates? Lo vedremo nella prossima schermata del videogame della Casa Bianca.
***
La politica è comunicazione, la comunicazione continua a essere (anche) la televisione, pasto dei telemorenti sul divano. Andiamo in casa Murdoch, anche qui c'è qualcosa che interessa la Casa Bianca.
07
C'è un Murdoch che sbatte la porta
Rupert Murdoch è un trumpiano? È un conservatore, fa l'imprenditore e il suo impero dei media non è un monolite (Fox News, Wall Street Journal e il Times di Londra sono diversi per impostazione, tono, argomenti e indipendenza), la sua politica cambia a seconda dei paesi e dei governi, ma non ci sono dubbi che in America Fox News sia vicina al presidente americano.
Rupert Murdoch e Jerry Hall durante una serata al Metropolitan Opera (Foto Ansa).La notizia dell'uscita di James Murdoch, figlio del magnate australiano, dal consiglio di amministrazione dell'editrice News Corp è dunque un fatto politico rilevante perché James era in conflitto con il padre e il fratello Lachlan (amministratore della Fox Corporation) proprio sulla linea editoriale, la vicinanza a Trump e ai repubblicani. La rottura si è consumata sugli incendi in Australia e il cambiamento climatico, divergenza netta tra un padre scettico e un figlio ecologista. Oh, che battaglia tra idealisti.
James nella sceneggiatura della saga di Casa Murdoch è il ribelle, quello fico che piace alla gente che piace. Nato a Londra 48 anni fa, ha fatto la vita del rampollo in tendenza liberal, non si è preoccupato per i conti del panettiere, dunque per dare un senso alla propria presenza sul pianeta ha cominciato facendosi cacciare da Harvard (luogo dove vanno tutti i proletari, chiaro). James è ovviamente un ambientalista e ça va sans dire ha sostenuto la campagna elettorale del fu cocco del New York Times, Pete Buttigieg che, in quanto coccolato dalla Gray Lady (così è soprannominato il NYT) è finito subito fuori strada per eccesso di stima in progress. Svanito il sogno di Buttigieg (di sogno e basta, si trattava) ora sostiene James è tutto concentrato su Biden mentre il padre e il fratello sono sulla sponda opposta del fiume Potomac con il cappellino MAGA indossato e lo sguardo di un coccodrillo pronto a mangiarsi quello che passa. L'uscita di James da News Corp è una frattura ora ufficiale, culminata con le critiche di Trump ai programmi della Fox che erano stati piazzati in palinsesto per riequilibrare la linea. Troppo per Trump, troppo poco per Murdoch jr. Così James se ne va. Gli altri Murdoch restano.
***
Viviamo tempi interessanti. Forse troppo. Somigliano sempre più al mondo descritto in certi libri di fantascienza. Siamo nel campo delle premonizioni. Brrr...
08
La penultima verità
Viviamo in un mondo di illusioni dove il vero e il falso di mescolano, il cocktail dei nuovi padroni del mondo. Al vostro cronista vengono in mente le pagine de La penultima verità, un romanzo di Philip K. Dick, maestro della science fiction, fabbrica d'immaginario: gli esseri umani vivono nel sottosuolo e producono androidi credono destinati alla battaglia in superficie tra l'Occidente (Stati Uniti e alleati) e l'Oriente (Russia e Cina). In realtà la guerra è finita da un pezzo, ma chi governa abita sulla superficie terrestre, in ville protette, e fa credere a chi abita nei formicai sotterranei che il conflitto sia ancora in corso. Gli androidi sono un esercito di servitori dei nuovi padroni del mondo. Le immagini della guerra che vengono trasmesse nel sottosuolo sono finte. Che ve ne pare? C'è una sottile lama che si conficca nel presente? La letteratura anticipa, apre porte di mondi paralleli.
«Dimmi esattamente» chiese Nicholas «quando è finita la guerra. Quanti anni fa?» «Non ti piacerà» lo avvertì Blair. «Dimmelo e basta.» Blair annuì. «Tredici anni fa. La guerra è durata solo due anni sulla Terra, dopo il primo anno su Marte. Perciò... ti hanno raccontato balle per tredici anni, Nicholas o come diavolo ti chiami. Scusami, l’ho dimenticato di nuovo. Nick, ecco come ti chiami: Nick.»
***
La cronaca terrestre supera la fantasia, mostra come il virtuale, la realtà in pixel, il Grande Selfie abbia già stordito la mente di tanti. Quello che vedi lo devi catturare, pubblicare su Instagram, postare sulla bacheca di Facebook, twittare. Vero? Falso? Non conta nulla, bisogna far vedere che c'eri, che eri spettatore e regista, ti aspettano like e cuoricinamenti, vai, clic. Una notizia di cronaca sul taccuino dice tutto, è successo ieri: una donna si dà fuoco a Crema e muore. Mentre bruciava, i passanti non hanno tentato di salvarla, filmavano la scena.
"Restate a casa" e benvenuti nel futuro.
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2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.