12 Agosto
La vice al comando
America 2020. Joe Biden ha scelto la senatrice Kamala Harris per la vicepresidenza. Fu la sua più dura avversaria nelle primarie. È una scelta storica (prima donna di colore candidata alla vicepresidenza), sarà anche una svolta? La reazione di Trump, la battaglia aperta negli Stati. Crollo del Pil (-20,4%) del Regno Unito nel secondo trimestre
Che succede? Il terzo giorno crollò il muro. Quale? Quello di cartapesta dell'Inps che opponeva il diritto alla privacy per non diffondere i nomi dei parlamentari che hanno chiesto e ottenuto il bonus Iva previsto per la contrastare la crisi del coronavirus. Quel diritto al segreto per i parlamentari non esiste, soprattutto in questo caso. Fine del gioco del silenzio.
Il fatto importante, quello destinato a avere un impatto nella cronaca prossime settimane (vedremo se anche nella storia), viene dall'America: Joe Biden ha scelto la vicepresidente, sarà Kamala Harris. Ora gli resta solo un dettaglio, vincere contro Trump. E nonostante il coronavirus, non sarà un'impresa semplice. Prima di raccontare e fare l'analisi della la scelta di Biden, dobbiamo fare un salto in Gran Bretagna. Nel vuoto.
01
I dolori di BoJo continuano
Il Regno Unito presenta il conto del coronavirus nel secondo trimestre: crollo record del 20,4% congiunturale (nei primi tre mesi era stato del -2,2%), il peggiore d'Europa nel periodo, due contrazioni consecutive e recessione. Flessione più forte dal 1955, prima recessione dalla crisi finanziaria del 2008. Tuffo impressionante, grafici dell'Ufficio nazionale di Statistica:
Ecco il confronto con i dati del Prodotto interno lordo delle altre economie avanzate nella prima metà dell'anno:
Fa peggio solo la Spagna, una perdita doppia rispetto agli Stati Uniti. Il crollo è in tutti i settori, guardate quanto pesa il settore delle costruzioni:
Tempi duri a Downing Street. Ricordiamo che Boris Johnson decise il lockdown più tardi rispetto agli altri paesi, dunque l'effetto della chiusura è potente su questo periodo e tenue nel primo trimestre.
Che facciamo? Andiamo in America, seguite il titolare di List.
02
Kamala Harris, scelta storica. Sarà anche una svolta?
Il botto di giornata non è quello della pistolettata della Casa Bianca che aveva costretto Trump a un fuori...
Che succede? Il terzo giorno crollò il muro. Quale? Quello di cartapesta dell'Inps che opponeva il diritto alla privacy per non diffondere i nomi dei parlamentari che hanno chiesto e ottenuto il bonus Iva previsto per la contrastare la crisi del coronavirus. Quel diritto al segreto per i parlamentari non esiste, soprattutto in questo caso. Fine del gioco del silenzio.
Il fatto importante, quello destinato a avere un impatto nella cronaca prossime settimane (vedremo se anche nella storia), viene dall'America: Joe Biden ha scelto la vicepresidente, sarà Kamala Harris. Ora gli resta solo un dettaglio, vincere contro Trump. E nonostante il coronavirus, non sarà un'impresa semplice. Prima di raccontare e fare l'analisi della la scelta di Biden, dobbiamo fare un salto in Gran Bretagna. Nel vuoto.
01
I dolori di BoJo continuano
Il Regno Unito presenta il conto del coronavirus nel secondo trimestre: crollo record del 20,4% congiunturale (nei primi tre mesi era stato del -2,2%), il peggiore d'Europa nel periodo, due contrazioni consecutive e recessione. Flessione più forte dal 1955, prima recessione dalla crisi finanziaria del 2008. Tuffo impressionante, grafici dell'Ufficio nazionale di Statistica:
Ecco il confronto con i dati del Prodotto interno lordo delle altre economie avanzate nella prima metà dell'anno:
Fa peggio solo la Spagna, una perdita doppia rispetto agli Stati Uniti. Il crollo è in tutti i settori, guardate quanto pesa il settore delle costruzioni:
Tempi duri a Downing Street. Ricordiamo che Boris Johnson decise il lockdown più tardi rispetto agli altri paesi, dunque l'effetto della chiusura è potente su questo periodo e tenue nel primo trimestre.
Che facciamo? Andiamo in America, seguite il titolare di List.
02
Kamala Harris, scelta storica. Sarà anche una svolta?
Il botto di giornata non è quello della pistolettata della Casa Bianca che aveva costretto Trump a un fuori programma, ma la decisione di Joe Biden sulla vicepresidenza. Il candidato democratico ha scelto Kamala Harris, 55 anni, senatrice della California, una rappresentante della "Black America", la prima donna di colore correre per la vicepresidenza (solo tre in ticket presidenziale prima di lei: tutte bianche e hanno tutte perso), già prima donna di colore nel ruolo di procuratore generale della California, era una delle candidate in corsa per la presidenza nelle primarie democratiche, si era ritirata ufficialmente per mancanza di fondi. "Ho il grande onore di annunciare che ho scelto come candidato alla posizione di vice Kamala Harris, una combattente coraggiosa e uno dei migliori servitori dello Stato", ha twittato Biden.
Harris è una tipa tosta, quella di Biden è una scelta giusta, ha il mix di storia che serve per convincere i liberal riluttanti (è di origine indiana e giamaicana), è una progressista, ma senza estremismi iperbolici, è dotata di visione e il taglio è quello di una spada: "Molte cose stanno cambiando, abbiamo economie emergenti e discendenti, l'impatto della tecnologia e dell'automazione, il cambiamento climatico, le popolazioni si stanno spostando, tante cose stanno accadendo nel mondo in questo momento". Rispetto a Biden, una freccia. Fu la più dura avversaria di Biden nella corsa per le primarie e il fatto non sfugge al New York Times che ci fa il titolo:
Biden aveva trascorso un altro fine settimana a ruminare pensieri sul nome per la vicepresidenza, Trump ha ripetuto per l'ennesima volta che il vaccino per il coronavirus ci sarà entro l'anno. L'obiettivo del primo è smuovere i sondaggi che lo danno in frenata, il desiderio del secondo è di tirare fuori dal cilindro il coniglio della sorpresa d'ottobre per stendere il candidato dem in vantaggio (ieri Trump ha annunciato l'accordo da 1,5 miliardi di dollari con Moderna per 100 milioni di dosi di vaccino con l'opzione per altre 400 milioni di dosi). Di dritto e di rovescio, è la campagna del coronavirus.
La scelta di Kamala Harris è il botto di una campagna che per i dem era in stallo. Resta da vedere se sarà sufficiente per dare energia a Biden fino alla fine della corsa. Siamo allo stesso ticket del 2008 a ruoli invertiti e con la variante del fattore donna: allora il giovane nero era Barack Obama, con al fianco un vicepresidente anziano, esperto, rappresentante dell'establishment di Washington; oggi la coppia è quella che vede la corsa del 77enne Biden e una giovane donna di colore nel ruolo di outsider. Il piglio è quello del comando. Su Twitter Harris lancia così la sua campagna: "Trump pensa che questo Paese appartenga a lui. Ma Biden sa che appartiene a tutti noi. Al popolo". E parte subito con la campagna di raccolta dei finanziamenti, un punto importante della sua candidatura allaa vicepresidenza, l'accesso alle donazioni della Silicon Valley, una comunità con cui Harris ha relazioni consolidate. Nella campagna elettorale americana senza soldi non si corre e non si vince. La gara tra Trump e Biden si gioca su quanti dollari potranno spendere in pubblicità televisiva e online negli Stati chiave. Parliamo di cifre stratosferiche, Biden nelle prossime settimane spenderà 280 milioni di dollari, Trump si prepara a fare lo stesso.
Reazione di Trump? È partito con le martellate. Il presidente subito dopo l'annuncio di Biden si è presentato in conferenza stampa per "coprire" a sua volta la notizia sui media. Così l'esordio è la "sorpresa" della scelta di Biden perché Kamala Harris "è andata molto male alla primarie democratiche e ora è stata scelta, sono sorpreso, altre persone avevano fatto bene alle primarie". Il sonetto dedicato a Kamala è che "è stata più cattiva con Biden di Pocahontas" (Pocahontas nel lessico trumpiano è Elizabeth Warren). "È stata molto irrispettosa nei confronti di Biden nei dibattiti", ha continuato Trump in un crescendo dove sono comparsi tutti i temi della sua campagna (energia, industria, fisco, il diritto di possedere armi, la difesa del secondo emendamento) e dunque Harris è colei che "ha mentito, ha detto cose non vere, aumenterà le tasse, è contro i prodotti petroliferi, contro le trivellazioni e per i tagli all'esercito e come vai con una così in Oklahoma, Pennsylvania, Texas? È andata male alle primarie, ha speso molti soldi. È stata scorretta nel giudicare il giudice Brett Kavanaugh, una cosa orribile" (la senatrice aveva definito il giudice una "minaccia per la Corte Suprema"), vogliono togliere il secondo emendamento mentre molte grandi città sono in mano ai criminali". E del suo vicepresidente, Mike Pence, che ne pensa? "Mi piace Mike Pence, è migliore, rispetta ogni gruppo religioso, è un grande vicepresidente".
03
La resistibile campagna di Joe
La campagna di Biden in realtà non è irresistibile e il suo vantaggio è su livelli che non gli consentono di andare a letto come un angioletto. Come fa notare Michael McKenna su Real Clear Politics, Biden "il 5 marzo, era avanti di 5.5 punti. Il 5 maggio era ancora al 5.5%. Il 5 giugno è salito al 7.1%. Il 5 luglio era all'8.7%. In sintesi, il vantaggio di Biden si è mosso di circa 3 punti in uno spazio di 150 giorni, in una campagna che vede ancora 80 giorni alla fine". Nella media di Real Clear Politics sui "top battleground states", gli Stati dove si gioca la presidenza, per Biden le cose sono ancora meno rassicuranti.
Il suo vantaggio medio negli Stati chiave (Wisconsin, North Carolina, Florida, Pennsylvania, Michigan, Arizona) è di soli 4.3 punti ed è in calo rispetto a una ripresa della curva della campagna di Trump. Guardate la media della Florida:
Ecco perché la scelta della vicepresidenza per Biden era un capitolo delicato, forse decisivo per la sua corsa. La scelta di Kamala Harris serve a riunire un partito diviso, a dare energia a un candidato che procede con una navigazione inerziale e non riscuote i favori dell'ala più progressista degli elettori. La missione è quella di unire il fronte contro Trump. Biden aveva una griglia di partenza già stabilita dal contesto storico: doveva scegliere una donna, doveva cercarla tra le esponenti dell'America nera che per i dem è fondamentale (le pressioni dello scenario statunitense sono enormi, i movimenti anti-razzisti di questi mesi hanno curvato lo spazio della politica, si è arrivati così alla prima nomination alla vicepresidenza di una donna di colore), doveva pesare bene il nome, le sue caratteristiche, i pro e i contro, anticipare le mosse di Trump e dei Repubblicani che si sono già scatenati (i consiglieri di Biden considerano Harris la candidata meno a rischio, quella che può resistere a una campagna d'attacco che sarà durissima) e pensare che la vicepresidente di oggi sarà anche un investimento per il domani dei dem. Harris è una star nascente del Partito democratico e lui, Joe Biden, ha 77 anni, nel 2024 avrà 81 anni e non sarà candidato per un secondo mandato.
Harris ha battuto le altre candidate, l'ex capo della sicurezza nazionale Susan Rice, la deputata californiana Karen Bass e la senatrice dell'Illinois Tammy Duckworth.
04
Quanto conta la vicepresidenza? Un po' di storia
Quanto conta un vicepresidente nella corsa elettorale? Può essere decisivo: nel 1960 John Fitzgerald Kennedy conquistò la Casa Bianca grazie alla scelta di Lyndon Johnson che gli assicurò la vittoria in Texas e alcuni Stati del Sud. I destini della Casa Bianca si intrecciano con la storia. Nel 1944 Franklin Delano Roosevelt scelse Harry S. Truman pensando anche al suo stato di salute precario e questa decisione poi assicurò all'America in guerra la successione a un grande presidente con un altro grande presidente. Il 20 gennaio del 1945 Truman divenne vicepresidente, restò in carica solo 82 giorni, il 12 aprile del 1945 (il giorno della morte di FDR) diventò presidente degli Stati Uniti. Fu l'uomo dell'atomica su Hiroshima e Nagasaki. Era aperta la ferita di Pearl Harbor. Truman, "The Man from Independence", ebbe il peso più grande. Fu l'orrore e la fine dell'orrore, la resa del Giappone e il "The End" sul film tragico della Seconda guerra mondiale, il sipario nero che cala sul quadrante del Pacifico.
La storia dei vicepresidenti è più importante di quel che si immagini, può essere ininfluente nella vittoria (e sconfitta), ma poi finisce per dare il tocco che manca alla presidenza, buona o cattiva che sia. Cosa sarebbe stata la presidenza di George W. Bush senza la presenza di Dick Cheney? E quella di Ronald Reagan senza George H.W. Bush (il padre), un uomo esperto e equilibrato, forgiato negli anni della guerra, profondo conoscitore della politica estera (fu ambasciatore alle Nazioni Unite e in Cina), ex direttore della Cia?
Pentagono, 15 dicembre 2006. Da sinistra: il segretario alla Difesa Donald Rumsfeld, il presidente George W. Bush e il vicepresidente Dick Cheney.La campagna elettorale americana è una lotta di potere, influenza, denaro, relazioni, dominio degli Stati. Gerald Ford nel 1974 fece la scelta di Nelson Aldrich Rockfeller, un pezzo da novanta (a trent'anni già lavorava nell'ufficio di Franklin Delano Roosevelt), famiglia ricca, potentissima, da sempre nella politica americana, anticomunista, sempre meglio averlo alleato in casa che nemico fuori dal Giardino delle Rose della Casa Bianca. Fu la scelta giusta. E Rockefeller nonostante la sua potenza di fuoco finanziaria non riuscì mai a arrivare alla presidenza.
Casa Bianca, 28 aprile 1975. Da sinistra: il vicepresidente Nelson A. Rockefeller, il presidente Gerald Ford e il segretario di Stato Henry Kissinger.Michael Beschloss sul Washington Post ricorda che una delle coppie più affiatate alla Casa Bianca fu quella del 1976 tra Jimmy Carter e Walter "Fritz" Mondale, ma questo non bastò a fermare la coppia Bush-Reagan nel 1980 (sconfitta di Carter, un raro caso di presidente uscente che non viene riconfermato) e Mondale fu un pessimo candidato alla presidenza nel 1984 dove i Democratici subirono una pesantissima sconfitta, sempre contro Reagan-Bush.
Convention dei Democratici, 15 luglio 1976. Jimmy Carter e Walter Mondale.I vicepresidenti si vedono poco, ma prima o dopo contano sempre. Biden ha fatto la sua scelta, ma è solo all'inizio dell'opera. Se vince, diranno che sarà merito della vicepresidente Harris che l'ha rivitalizzato e spinto al traguardo; se perde, ha perso lui e diranno che resuscitarlo anche per una figura forte come Kamala era impossibile.
05
Pistolettate e giochi di guerra. Il fronte dell'Asia
Il resto della giornata è un mix di pistolettate e giochi di guerra. Rivediamo il film.
Uno sparo, gli agenti del Secret Service che arrivano e portano via il Presidente mentre parla con i giornalisti e vai con il plot in cinemascope.
"Excuse me?", chiede Trump all'agente che gli si avvicina mentre è nella saletta per la conferenza stampa.
"Step outside," intima l'agente.
"Oh", commenta Trump che prende lesto l'uscita e viene condotto nello Studio Ovale.
C'è anche questo in America 2020, un fuori programma che eccede il cartellone ufficiale dello spettacolo, dunque poco dopo Trump torna dai giornalisti e... fa Trump: "Il mondo è un luogo spaventoso... ma le sembro impaurito?". Esaurito il paragrafo della pistolettata a Pennsylvania Avenue (la quarta in 26 anni, la prima con un presidente che risponde in diretta ai reporter), ci sono 80 giorni di campagna presidenziale, Biden ora ha "running mate", ma parecchie pedine non sono ancora andate a dama.
In questa partita a scacchi Trump si esibisce in un concerto heavy-metal. Gli ordini esecutivi sull'economia puntano a forzare la mano del Congresso, l'obiettivo finale della Casa Bianca è quello di riaprire il tavolo del negoziato con i Democratici, cosa che ieri è sembrata possibile, con le dichiarazioni di Steve Mnuchin ("ritengo che un compromesso sia possibile. Ci sono molte cose su cui siamo d'accordo") che aprono di nuova la porta della trattativa, ma senza cedere al contro-piano dei Democratici, definito "assurdo" dal segretario al Tesoro. Mai dire mai: con Trump l'imprevisto è sempre dietro l'angolo e il programma dei sussidi finora alle casse del Tesoro è costato 250 miliardi di dollari.
In attesa di fatti nuovi, Wall Street continua a correre (l'indice S&P 500 è tornato in rosso a quota -0,8% ma dopo sette giorni di guadagni consecutivi), nonostante il coronavirus sia un'incognita per l'autunno e le tensioni nella guerra del container siano tutte sul tavolo. In agenda c'è un round sul commercio fissato il 15 agosto tra Stati Uniti e Cina per rivedere i primi sei mesi dell'accordo commerciale di Fase 1 (che non sta andando bene, Pechino è largamente inadempiente sugli acquisti energetici previsti dal piano); gli ordini esecutivi di Trump sono visti dal mercato in ogni caso come la volontà dell'amministrazione di proseguire con le misure di supporto e un preludio per una stretta di mano questa settimana tra dem e repubblicani nell'arena del Congresso; la Borsa di Tokyo ha messo a segno un +1.88% che è il miglior guadagno giornaliero della settimana. Lo scontro con la Cina è forte, pieno di pericoli, ma a quanto pare non abbastanza da impedire agli investitori di cavalcare la fiducia nel futuro.
L'Asia è il fronte da tenere d'occhio sul radar. La Borsa di Hong Kong presenta il caso più clamoroso di reazione degli investitori a una repressione di regime. Dopo l'arresto dell'editore Jimmy Lai, le azioni di Next Digital quotate nella Borsa di Hong Kong hanno fatto un balzo stratosferico (fino a +668%), è l'effetto di una campagna d'acquisto lanciata dagli attivisti pro-democrazia.
La capitalizzazione del gruppo editoriale è passata da 238 milioni di dollari a 2.9 miliardi. Xi Jinping gioca duro, ordina il giro di vite, cerca di spegnere il dissenso a Hong Kong, ma la risposta dimostra quanto i movimenti dell'ex colonia britannica siano dotati di forza, consenso e creatività.
Il fronte dell'Asia per la campagna presidenziale americana è un terreno che non si può abbandonare, il "virus cinese" (come lo chiama Trump) è solo l'innesco di una serie di iniziative per contenere le azioni di Pechino, è in corso il classico "show of force" tra potenze. Gli Stati Uniti mettono al bando TikTok e WeChat, lanciano un piano per la sicurezza delle Reti che ha come bersaglio Pechino, sanzionano la governatrice di Hong Kong, Carrie Lam, e altri funzionari, la Cina risponde colpo su colpo, con l'arresto plateale di una figura di spicco che sostiene i movimenti pro-democrazia come Jimmy Lai, con sanzioni su esponenti di primo piano del Senato americano come Ted Cruz e Marco Rubio.
Xi Jinping è uscito rafforzato dalla pandemia, Trump cerca di limitarne l'azione che da settimane è in fase accelerata. Il prossimo obiettivo del regime cinese è Taiwan, un target dichiarato dal presidente cinese in ogni appuntamento che serve a ribadire la strategia geopolitica della Cina. Così gli Stati Uniti hanno inviato un loro esponente politico in visita ufficiale nell'isola, il ministro della Salute Alex Azar ha incontrato la presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen. È la prima visita di una delegazione del governo americano dal 2014, quella di più alto profilo dal 1979, anno della rottura delle relazioni diplomatiche. Perché Trump invia il ministro della Salute? È sempre il "virus cinese" a battere il chiodo che serve a appendere il quadro. Taiwan non è stata invitata alla 73esima sessione dell'Assemblea mondiale della sanità, l'organo legislativo dell'Oms, c'è il veto della Cina. Basta e avanza per dipingere il quadro.
Durante il vertice il ministro degli Esteri Joseph Wu ha lanciato l'allarme: "La Cina continua a fare pressione su Taiwan perché accetti le sue condizioni politiche, condizioni che trasformerebbero Taiwan nella prossima Hong Kong". Quello che gli Stati Uniti cercano di evitare ben sapendo che Taiwan è un passaggio delicato, può aprire la porta di un conflitto armato.
La mossa di Trump è un avviso a Xi Jinping, il quale a sua volta, in questo gioco di simbolismi e messaggi a distanza, ieri ha fatto decollare gli aerei da caccia J-11 e J-10 (nella foto sotto), missione confermata dal Global Times che la commenta come una "forte risposta alla mossa degli Stati Uniti", con un ulteriore avviso sull'avvio di "operazioni militari su scala ancora più ampia, come le esercitazioni missilistiche a est dell'isola di Taiwan e vicino a Guam".
Siamo ai giochi di guerra. Speriamo in un finale da War Games, quando il supercomputer scopre la verità del conflitto termonucleare e si rivolge così a David: "Strano gioco. L'unica mossa vincente è non giocare. Che ne dice di una bella partita a scacchi?". Nel frattempo, Biden ha mosso la Regina, Kamala Harris. Trump? Cercherà il colpo di ogni giorno, quello del matto.
***
Evocare i matti significa inserire il pilota automatico per tornare in Italia. Andiamo in Parlamento, il manicomio legislativo.
06
Il Garante della privacy suona il gong
Il Garante della privacy non poteva assistere ancora un giorno di più al balletto dell'ipocrisia e ha messo la faccenda nella prospettiva corretta, l'unica possibile in questa storia prezzoliniana di furbi non tanto furbi e fessi sempre fatti fessi. Cosa dice il Garante? Ecco il testo del comunicato stampa:
In relazione alla vicenda del bonus Covid, il Garante per la protezione dei dati personali precisa che, sulla base della normativa vigente, la privacy non è d’ostacolo alla pubblicità dei dati relativi ai beneficiari del contributo laddove, come in questo caso, da ciò non possa evincersi, in particolare, una condizione di disagio economico-sociale dell’interessato (art. 26, comma 4, d.lgs. 33 del 2013).
Ciò vale, a maggior ragione, rispetto a coloro per i quali, a causa della funzione pubblica svolta, le aspettative di riservatezza si affievoliscono, anche per effetto dei più incisivi obblighi di pubblicità della condizione patrimoniale cui sono soggetti (cfr., ad es., artt. 9 L. 441/1982 e 5 d.l. 149/2013, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 13 del 2014).Il Garante contestualmente comunica che sarà aperta una istruttoria in ordine alla metodologia seguita dall’INPS rispetto al trattamento dei dati dei beneficiari e alle notizie al riguardo diffuse.
La privacy per un parlamentare, con funzioni pubbliche così rilevanti, con l'obbligo della pubblicità dello stato patrimoniale, non esiste a meno che non si tratti di fatti estremamente personali e anche in questo caso la privacy è assai ristretta, basta scorrere le cronache, è un dato di fatto e non da oggi. Il problema ora si rovescia tutto sul presidente dell'Inps, Pasquale Tridico. In questa storia l'Inps è prima un colabrodo (dai suoi uffici esce la notizia che ci sono 5 parlamentari che hanno chiesto il contributo), poi una diga (elevata in nome della privacy) e ora si ritrova con la decisione che aprirà il secondo tempo di questa storia: rendere pubblici i nomi dei parlamentari. A nessuno sfugge il dettaglio che il 20 settembre ci sarà il referendum sul taglio dei parlamentari e lo scoppio di questa vicenda rischia di influire su un tema delicatissimo per gli equilibri istituzionali, visto che c'è il taglio ma mancano tutte le altre riforme che devono riequilibrarlo, farlo funzionare nel disegno della Costituzione italiana, un pasticcio grave. Forza Italia ha chiesto le dimissioni di Tridico (che ricordiamo è stato indicato al vertice dell'Inps dai Cinque Stelle) Italia viva e Fratelli d'Italia ne chiedono l'audizione in commissione Lavoro alla Camera. Da domani, ogni giorno è buono per leggere i nomi dei parlamentari coinvolti (finora si è parlato di 3 leghisti, un pentastellato e un esponente di Italia Viva, ma non ci sono conferme e sono comparse in realtà solo smentite) e assistere alla megazuffa che ne seguirà. Siamo seduti sulla riva del fiume con il taccuino squadernato.
07
Il vaccino russo. L'effetto Gagarin di Putin
C'è chi lo chiama "effetto Gagarin" e se davvero fosse così come annunciato, lo sarebbe: la Russia ha pronto il vaccino contro il coronavirus, lo ha registrato e comincia a testarlo. L'annuncio è di Vladimir Putin che ha rivelato il dettaglio che dà alla storia il tocco della credibilità della comunicazione: tra coloro che hanno già assunto il vaccino ci sarebbe la figlia che "ha preso parte ai test e sta bene". Occhio alla narrazione, come si chiamerà il vaccino? "Sputnik V". E con questo siamo in piena era della corsa allo spazio, la competizione stellare tra Stati Uniti e Russia.
Eroe del Patto di Varsavia. Yuri Gagarin in trionfo a Varsavia nel 1961.E non ci sono dubbbi che anche questa sia una gara a chi arriva primo. Yuri Gagarin fu il primo cosmonauta della storia, la sua navicella Vostok 1, completò un'orbita della Terra - un volo di 108 minuti - il 12 aprile del 1961, in patria divenne un eroe nazionale. Per gli Stati Uniti fu un secondo shock dopo il lancio del satellite Sputnik (anno 1957, ecco la storia che riappare).
Il modulo di discesa sferico della navicella Vostok esposto a Mosca. Non potendo controllare la traiettoria di rientro per i limiti della sua propulsione, il modulo era interamente ricoperto da uno strato protettivo termico (Foto Ansa).Ora provate a immaginare cosa c'è dietro questa corsa del vaccino - la ricerca più sofisticata del mondo, tutte le agenzie di intelligence e l'apparato industriale-militare delle grandi potenze - e pensate all'espressione che si è dipinta sul volto di Donald Trump e Xi Jinping, i presidenti di Stati Uniti e Cina, le due nazioni che sono in corsa (insieme all'Europa e molti altri) per sviluppare il vaccino anti-coronavirus. Putin vuole imitare il presidente dell'Unione Sovietica Nikita Krusciov che regalò un momento (in)dimenticabile al presidente americano John Fitzgerald Kennedy. Subito dopo, Kennedy diede l'ordine al vicepresidente Lyndon Johnson di accelerare il piano di ricerca spaziale degli Stati Uniti. Ora la storia rischia di ripetersi con il vaccino anti-coronavirus, anche se l'annuncio di Putin è stato accolto con scetticismo dal mondo scientifico e dalla politica.
Funzionerà? Lo scopriremo presto, il vaccino va sottoposto all'esame dell'Oms (e naturalmente i cospirazionisti vedono la faccenda de facto in mano alla Cina), a Mosca si mostrano ovviamente sicuri del fatto loro, hanno avviato colloqui con altri paesi, come Israele, Arabia Saudita e altri della lista delle nazioni che hanno relazioni strette con il Cremlino. Per ora, siamo all'annuncio del volo, tutti aspettano l'atterraggio. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo (e non siamo neppure vaccinati).
08
Da Space Invaders a Space Force
Decollo, siamo in orbita, sparare! Abbiamo evocato la corsa allo spazio, dunque andiamo a fare un giro nel cosmo, in orbita sulla Terra. Non è un vecchio arcade, non siamo in una schermata di Space Invaders (videogame di Taito, correva l'anno 1978, il programmatore era Tomohiro Nishikado), stiamo per andare a esplorare i concetti strategici di Space Force di cui è stato pubblicato il documento strategico.
Questo è il campo da gioco del vicepresidente Mike Pence (e come vedremo i vice alla Casa Bianca hanno un peso), Space Force è una sua creatura, è la divisione militare, la sorella armata della Nasa. Prima di tutto, un po' di cinema che non guasta mai, il logo ricorda quello di Guerre Stellari (aaaaaalt! il logo a destra è quello di Star Trek! come dire che il Torino è la Juventus! ampie scuse a tutti, tra Kamala e Trump mi è scappato un missile notturno con le coordinate errate - e il titolare è decisamente Startrekkista):
Esaurita la parte hollywoodiana, andiamo al punto. La pubblicazione dei concetti strategici di Space Force è importante per capirne la missione, come sarà organizzata e come funzionerà. Quali sono gli i suoi obiettivi? Servono sette tipi di specialisti per altrettante missioni: 1) Guerra orbitale, difesa e offesa; 2) Guerra elettromagnetica; 3) Ambiente Cyber; 4) Intelligence; 5) Management della battaglia; 6) Accesso allo spazio e sostentamento; 7) Ingegneria e acquisizione.
Fantascienza? Qualche numero fa su List abbiamo raccontato la guerra dei satelliti, lo spionaggio stellare. Per il Pentagono Space Force è un salto in alto, l'apertura dello scenario da incubo, quale? Per esempio quello in cui una costellazione di satelliti per le telecomunicazioni viene fatta saltare da una potenza nemica. Impossibile? Possibilissimo. Per questo Rachel Cohen su Air Force Magazine ricorda che "lo spazio pone considerazioni uniche per il Pentagono. È collegato ad ogni altro dominio in quanto attaccare un satellite può avere conseguenze di vasta portata per la sicurezza aerea, terrestre e marittima, e attaccare i controlli a terra può disabilitare la capacità di un satellite di passare informazioni ad altri settori della Difesa. Se un avversario tenta di sparare o di bloccare un veicolo spaziale, gli Stati Uniti potrebbero reagire con un'altra parte del loro arsenale".
Non si tratta di sparare missili (c'è anche questo, l'India tempo fa ha polverizzato un suo satellite, un'azione sciagurata di Narendra Modi), ma di un conflitto di altra natura, con strumenti diversi, è la dimensione della guerra elettronica per interrompere i segnali e mettere fuori uso le Reti. Semplice ma vitale domanda strategica: come si nasconde una navicella spaziale o un satellite nel cosmo? Non si può (sì, va bene, c'è lo scudo spaziale di Goldrake, ma quello è devono ancora inventarlo) ci sono metodi per creare falsi bersagli, rendere più difficile la cattura con il laser, ma alla fine "l'oggetto" resta visibile, galleggia nello spazio. Questo significa che alcuni concetti della guerra classica, quelli che troviamo nei testi teorici di Sun Tzu e Carl Von Clausewitz non sono utilizzabili, mappa e dottrina sono nuovi. Andranno in battaglia con il motto di Guerre Stellari (vabbbè questa può passare): "Che la forza sia con te".
***
Da lassù si vedranno parecchie cose interessanti, tanto per cominciare, il braccio di Orione della Via Lattea, quello sui siamo seduti noi umani, la nostra Terra.
09
Mappe della Via Lattea
Il nostro sistema solare è incastonato nel braccio di Orione della Via Lattea, una galassia a spirale barrata. Dal nostro punto di osservazione possiamo vedere il centro della galassia, il suo bulbo, e grazie ai nostri telescopi spingerci lontanissimo nell'universo.
Il disco della nostra galassia non è simmetrico, ma ondulato, viene piegato dalle forze titaniche dell'universo:
Il nostro condominio - il Sole è tra miliardi di stelle - è meraviglioso. Abbiamo parecchi "vicini", ecco la mappa del quartiere:
Potremmo fare un viaggio su Andromeda, bellissimo posto, un po' sorella della Via Lattea, ma dobbiamo progettare una navicella che viaggi alla velocità della luce per fare le nostre gite spaziali:
Oppure fare il viaggio più lungo, senza fine, quello dell'immaginazione e leggere i libri più belli di sempre di fantascienza, le grandi teorie dell'astrofisica, entrare e uscire da un buco nero (quello della cronaca politica italiana in fondo cos'è?), guardare le stelle e battezzarne un paio con il nome dell'amata e raccontarle che è quella è la costellazione della Tigre. Va bene, niente romanticismi, voli pindarici, splash letterari, poemi cosmici e sonetti interstellari, era solo per dire che Isaac Asimov aveva ragione e quindi se "non c'è bisogno di viaggiare nel tempo per essere degli storici", non c'è bisogno di essere Yuri Gagarin per farsi un giro lassù. Siamo terreni. Ci vediamo presto su Alpha Centauri, c'è un american bar che serve un Gin Martini spaziale.
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Il Codice privacy e il Regolamento privacy conferiscono agli Utenti l’esercizio di specifici diritti.
Gli Utenti in qualsiasi momento potranno esercitare i diritti di cui all’art. 7 del Codice privacy e s.m.i. e di cui agli art. 15, 16, 17, 18, 20 e 21 del Regolamento privacy, inviando una comunicazione scritta ai recapiti del Titolare di cui al precedente paragrafo 1 e, per l’effetto, ottenere:
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Gli Utenti, inoltre, potranno opporsi al trattamento dei dati personali che li riguardano.
- Aggiornamenti
La Privacy policy del Sito potrà essere soggetta a periodici aggiornamenti.
Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.