9 Ottobre
L'ingorgo del coronavirus
La seconda ondata. File d'auto per i tamponi, emergenza del governo, mascherine all'aperto, lockdown locali. Perché "il modello Italia" è sparito in pochi giorni. La parabola del Covid-19 e quello della politica, l'illusione degli italiani e la realtà. America 2020, Trump torna in pista domani e i dem provano a espellerlo con il pulsante del 25° emendamento
Che succede? Sta arrivando la seconda ondata del coronavirus e il "paese modello", quello che auto-dipingeva il meglio del peggio, non c'è più. Era facile intuire la parabola di questa storia, ma la politica spesso non vede cosa ha sotto il naso, così abbiamo ascoltato il premier vantare le virtù dell'Italia mentre i casi si stavano moltiplicando. Panico? No, perché la situazione è ancora gestibile, ma se guardiamo prima indietro e poi avanti abbiamo un'altra chiara visione: i contagi sono destinati ad aumentare ancora. Siamo alle file auto per il test del coronavirus, siamo giunti all'ingorgo sanitario e l'inverno sta bussando alla porta. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Pavidi, obbedienti e anarchici
Non sappiamo in che misura e intensità, ma il coronavirus ha un comportamento più regolare di quanto si sia finora immaginato, un'onda e una direzione. Dalla riapertura del paese e con le vacanze estive si sono moltiplicati i focolai, il distanziamento non c'è, l'unica misura efficace sul contagio è stata quella del lockdown ma ha provocato lo schianto della nostra economia.
Che fare? Un altro lockdown sarebbe letale - ma i fatti dicono che stiamo galoppando verso quello scenario e l'isolamento locale è già in corso - per evitarlo servono politiche di prevenzione e contenimento che partono dalla vita quotidiana. C'è poca educazione, gli italiani si confermano pavidi, obbedienti e anarchici.
Pavidi, perché la paura durante il picco della pandemia ha dominato al punto da consentire al governo - senza neppure riflettere sulla reale efficacia e sulle conseguenze - un lockdown alla cinese che ha alterato (per sempre) il rapporto tra esecutivo e Parlamento, sfasciato il paese sul piano economico e sociale (stiamo parlando di relazioni distrutte, casi di depressione quintuplicati, morti per malattie da altre patologie) e messo in...
Che succede? Sta arrivando la seconda ondata del coronavirus e il "paese modello", quello che auto-dipingeva il meglio del peggio, non c'è più. Era facile intuire la parabola di questa storia, ma la politica spesso non vede cosa ha sotto il naso, così abbiamo ascoltato il premier vantare le virtù dell'Italia mentre i casi si stavano moltiplicando. Panico? No, perché la situazione è ancora gestibile, ma se guardiamo prima indietro e poi avanti abbiamo un'altra chiara visione: i contagi sono destinati ad aumentare ancora. Siamo alle file auto per il test del coronavirus, siamo giunti all'ingorgo sanitario e l'inverno sta bussando alla porta. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
Pavidi, obbedienti e anarchici
Non sappiamo in che misura e intensità, ma il coronavirus ha un comportamento più regolare di quanto si sia finora immaginato, un'onda e una direzione. Dalla riapertura del paese e con le vacanze estive si sono moltiplicati i focolai, il distanziamento non c'è, l'unica misura efficace sul contagio è stata quella del lockdown ma ha provocato lo schianto della nostra economia.
Che fare? Un altro lockdown sarebbe letale - ma i fatti dicono che stiamo galoppando verso quello scenario e l'isolamento locale è già in corso - per evitarlo servono politiche di prevenzione e contenimento che partono dalla vita quotidiana. C'è poca educazione, gli italiani si confermano pavidi, obbedienti e anarchici.
Pavidi, perché la paura durante il picco della pandemia ha dominato al punto da consentire al governo - senza neppure riflettere sulla reale efficacia e sulle conseguenze - un lockdown alla cinese che ha alterato (per sempre) il rapporto tra esecutivo e Parlamento, sfasciato il paese sul piano economico e sociale (stiamo parlando di relazioni distrutte, casi di depressione quintuplicati, morti per malattie da altre patologie) e messo in rampa di lancio il prossimo disastro dei conti pubblici;
Obbedienti, perché si sono rintanati in casa, in gran parte improduttivi, con l'illusione che qualcuno avrebbe pagato in eterno per loro il ritiro alla vita privata dentro le mura domestiche, una (in)felice segregazione dopata da Netflix, dal vai e vieni dei nuovi schiavi del cibo d'asporto, dai balletti idioti sul balcone, dagli inni televisivi e dagli spot per lobotomizzati a sciroppate di "ce la faremo" e "saremo migliori". Non ce l'abbiamo fatta e siamo peggiori, applausi;
Anarchici, perché quando il governo - nel modo più caotico - ha riaperto il paese, si sono scatenati quelli della movida estiva e quel poco che la fase del lockdown aveva contenuto (non cancellato, il virus non sparisce con le segregazioni) è risaltato fuori come un folletto e ora circola nel paese, ovunque non solo in alcune regioni. Gli italiani oscillano tra l'esilio (in)volontario e il baccanale, tutto no limits.
È già partita la corsa alle accuse tra Stato centrale e Regioni, rivedremo il film del fai da te dei sultanati locali, quelli del lanciafiamme (che ora hanno il record dei contagi, vedi alla voce Campania) e del chiudo tutto. Serve a poco, se apri il paese senza rispettare un minimo di regole hai il contagio, se lo tieni chiuso hai il collasso economico. Il risultato è sempre lo stesso: la povertà. Servono comportamenti virtuosi degli italiani, ma non se ne vede l'ombra e il virus ha ripreso la sua marcia dove tutto comincia (e finisce): le mura domestiche. Serve un sistema di test e tracciamento rapido, quello che è stato messo in piedi non è sufficiente, non si possono aspettare ore in fila per fare un tampone. Sono decisive le prime 24 ore, altrimenti va tutto fuori controllo. Quello che sta succedendo, con migliaia di nuovi contagi (4458) che per nostra fortuna coincidono con una fase del virus meno potente, almeno per ora. Siamo di nuovo alle cose basilari: test, tracciamento e trattamento. Serve un sistema ben organizzato, le file per fare i tamponi nel Lazio sono l'esempio di come siamo messi: panico e inadeguatezza delle strutture. Si prescrivono tamponi laddove non c'è ancora bisogno, si sono scritte norme intrise di paraculismo giuridico (non servono a risolvere e far funzionare un bel niente - il titolare scrive per esperienza diretta e non per sentito dire - ma a evitare che qualcuno prenda decisioni e si assuma responsabilità, tipico di questo paese di Azzeccagarbugli), il risultato è l'intasamento del sistema di prevenzione e controllo. E sta per arrivare l'influenza, il fattore che incasinerà definitivamente lo scenario di questo festino d'ignoranza.
Non vogliamo accettare un semplice fatto: il coronavirus ha cambiato la nostra esistenza. L'estremismo igienista ha una sola via, la segregazione e non a caso si specchia con chi dice che il virus non esiste. Gli opposti si sposano, si baciano, si odiano e alla fine muoiono insieme. In mezzo c'è una cosa smarrita, il buonsenso e il realismo che racconta una verità inaccettabile: con il virus bisogna convivere, dare una raddrizzata alla vita precedente e andare avanti. Questo significa proteggere i più deboli (che non significa ammazzarli con i lockdown personali), finanziare la ricerca scientifica (senza farsi governare dai virologi, che dovrebbero stare al microscopio e in ospedale e non ospiti fissi in tv), educare le famiglie, tenere le scuole aperte e pensare alle generazioni future perché questa, almeno per noi, è perduta, bruciata dalla propria cieca fiera delle vanità. Si sta chiudendo un ciclo storico e se ne sta aprendo un altro. Quale?
02
Il politico, la crisi, la depressione
Si chiama crisi, Antonio Gramsci la fotografò con grande lucidità, sono passaggi tratti dai Quaderni del carcere, di incredibile attualità.
Un'osservazione sul grande assente contemporaneo, il politico che sa e che fa:
Il grande politico perciò non può che essere «coltissimo», cioè deve «conoscere» il massimo di elementi della vita attuale; conoscerli non «librescamente», come «erudizione» ma in modo «vivente», come sostanza concreta di «intuizione» politica (tuttavia perché in lui diventino sostanza vivente di «intuizione» occorrerà apprenderli anche « librescamente » ).
La foto nitida della crisi, del passaggio, della terra di mezzo senza mappe, la fine della classe dirigente e la sua sostituzione in classe dominante:
§ ( 34 ). Passato e presente. L’aspetto della crisi moderna che viene lamentato come «ondata di materialismo» è collegato con ciò che si chiama «crisi di autorità». Se la classe dominante ha perduto il consenso, cioè non è più « dirigente », ma unicamente « dominante », detentrice della pura forza coercitiva, ciò appunto significa che le grandi masse si sono staccate dalle ideologie tradizionali, non credono più a ciò in cui prima credevano ecc. La crisi consiste appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere: in questo interregno si verificano i fenomeni morbosi più svariati.
Attenzione al riferimento sulla "depressione fisica", fondamentale:
A questo paragrafo devono essere collegate alcune osservazioni fatte sulla cosi detta « quistione dei giovani » determinata dalla «crisi di autorità» delle vecchie generazioni dirigenti e dal meccanico impedimento posto a chi potrebbe dirigere di svolgere la sua missione. Il problema è questo: una rottura cosi grave tra masse popolari e ideologie dominanti come quella che si è verificata nel dopoguerra, può essere « guarita » col puro esercizio della forza che impedisce a nuove ideologie di imporsi? L’interregno, la crisi di cui si impedisce cosi la soluzione storicamente normale, si risolverà necessariamente a favore di una restaurazione del vecchio? Dato il carattere delle ideologie, ciò è da escludere, ma non in senso assoluto. Intanto la depressione fisica porterà a lungo andare a uno scetticismo diffuso e nascerà una nuova «combinazione» in cui per es. il cattolicismo diventerà ancora di più pretto gesuitismo ecc. Anche da questo si può concludere che si formano le condizioni più favorevoli per un’espansione inaudita del materialismo storico. La stessa povertà iniziale che il materialismo storico non può non avere come teoria diffusa di massa, lo renderà più espansivo.
Giunge la morte delle ideologie che per noi coincide con una fase di profondo nichilismo, un momento di eterna sospensione della realtà dove tutto vale tutto e quindi niente:
La morte delle vecchie ideologie si verifica come scetticismo verso tutte le teorie e le formule generali e applicazione al puro fatto economico (guadagno ecc.) e alla politica non solo realista di fatto (come è sempre) ma cinica nella sua manifestazione immediate (ricordare la storia del Preludio al Machiavelli scritto forse sotto l’influenza del prof. Rensi che in un certo periodo – nel 21 o 22 – esaltò la schiavitù come mezzo moderno di politica economica). Ma questa riduzione all’economia e alla politica significa appunto riduzione delle superstrutture più elevate a quelle più aderenti alla strutture, cioè possibilità [e necessità] di formazione di una nuova cultura.
Siamo esattamente a questo punto, con i tempi accelerati, compressi e l'inesorabile pulsione al consumo, al desiderio che non si può più soddisfare come prima. È in corso "l'amazonizazione dell'esistenza". Compro, vendo, non vivo. Clic.
***
Proprio mentre l'economia cominciava a dare segni di ripresa, finiamo di nuovo nel limbo della pandemia. Si poteva evitare, prima di tutto invece di parlare dei successi immaginari bisognava avere un sistema veloce di test, tracciamento e trattamento, siamo invece alle olimpiadi delle lumache, poi è mancata del tutto una campagna di educazione, si è perso un tempo immane a discutere dei banchi a rotelle, ma non si è messo in piedi uno scenario di riapertura non per i bambini - che sono eccezionalmente duttili e capaci di apprendere - ma per gli ottusi adulti, gli esuberanti adolescenti (ai quali non si può impedire di essere quello che sono, ma si possono educare a esserlo con un po' di sale in zucca) e la classe dei cinquantenni che non ha capito un fico secco sulle proprie responsabilità per l'oggi e il domani. Tutto mancato, a cominciare ovviamente dal governo che ora compie mosse disperate, prova a arginare il virus dopo aver coltivato l'auto-illusione che tutto fosse sotto controllo. Il prossimo passo? L'impossibile, il lockdown.
***
Questa è la nostra condizione. Dove andiamo ora? Dove c'è la più grande storia da raccontare in questo momento e per molte settimane, in America.
03
Pompeo: sanzioni a 18 banche iraniane
Il segretario di Stato Mike Pompeo (Foto Ansa).La pressione degli Stati Uniti sull'Iran aumenta. Il segretario di Stato Mike Pompeo ha annunciato che "gli Stati Uniti sanzionano 18 grandi banche iraniane". "Queste sanzioni entreranno in vigore dopo un periodo di 45 giorno di decantazione", spiega Pompeo. Il capo della diplomazia americana avvisa che "la massima pressione economica continuerà fino a quando l'Iran non acconsentirà a finalizzare un negoziato complessivo che ponga fina al comportamento malevolo del regime".
Ali Khamenei, guida suprema dell'Iran (Foto Ansa).Pompeo ricostruisce la storia del dirottamento dei fondi destinati al contrasto del coronavirus deviati per scopi militari e ricorda come il ministro della Sanità iraniano abbia chiesto che fine avevano fatto quei soldi e "per quale scopo più importante sono stati usati". Chiosa Pompeo: "Noi conosciamo la risposta". Nel 2018 e 2019, il leader supremo Khamenei ha raccolto 4 miliardi di dollari per scopi militari e per aumentare i soldi destinati alla Guardia Rivoluzionaria (classificata da Washington come organizzazione terroristica) "e ha raddoppiato i fondi per le forze Basij - spiega Pompeo - che terrorizzano ogni giorno il popolo iraniano".
***
L'agenda americana su questo punto non cambierà, un passo indietro di un'amministrazione Biden sul programma nucleare e missilistico dell'Iran è complicato. Mai dire mai, chiaro, ma con Teheran la linea morbida finora non ha pagato e la rottura del ghiacchio tra Israele, Emirati Arabi e Bahrain sta cambiando gli assetti del Medio Oriente. Intanto, la campagna va avanti con un colpo di scena dietro l'altro.
04
Trump torna in pista domani in Florida
Non è sparito, ma per una sagoma come Trump stare alla Casa Bianca senza poter uscire a fare campagna elettorale dev'essere come tenere una tigre in gabbia. Durerà poco, altre 24 ore e poi il presidente tornerà a battere gli Stati dove si gioca la partita. Trump sabato in Florida dovrebbe tenere un comizio, non è ancora certo, ma sta lavorando per tornare sulla scena al più presto, lo ha confermato ieri sera con un'intervista a Sean Hannity su Fox News: "Sto molto bene, penso che farò un comizio sabato, se avrò tempo a sufficienza per organizzarlo". A volte ritornano, il non-morto, l'incubo dei dem.
SuperTrump in Spagna, sui muri di Barcellona (Foto Ansa).Il pronti via è arrivato con un promemoria il medico della Casa Bianca, Sean Conley: "Mi aspetto che il presidente torni sano e salvo agli impegni pubblici" sabato. Conley dice che la situazione fisica di Trump è in via di normalizzazione: "È rimasto stabile e privo di indicazioni che suggeriscano una progressione della malattia".
Dice Conley nel promemoria: "Sabato sarà il decimo giorno dalla diagnosi di giovedì, e sulla base della traiettoria della diagnostica avanzata che il team sta conducendo, anticipo completamente il ritorno sicuro del Presidente agli impegni pubblici in quel momento". Trump ha un problema che si chiama recupero. Nella media nazionale dei sondaggi di Real Clear Politics è indietro con un distacco significativo:
La sua curva del consenso è crollata con il contagio e il ricovero in ospedale, Biden ne ha tratto subito beneficio. Mancano 23 giorni al voto, può sempre succedere di tutto, ma invertire la rotta è operazione da stunt-man. Trump può farlo? Forse, i sondaggi potrebbero ancora una volta sottovalutare la sua forza elettorale, ma lo scenario non è quello del 2016, sulla Casa Bianca tira un'ariaccia da coronavirus, la pandemia lascia un grande segno di debolezza. La prova è nei consensi dei Battleground States, Biden è in vantaggio ovunque:
C'è solo un dato certo sul taccuino: Biden a questo punto della corsa è strafavorito, Trump combatte. I dem hanno la vittoria in tasca? No, la prova è nel loro impegno sul fronte della propaganda: Nancy Pelosi annuncia di voler usare il 25° emendamento. Cosa è?
05
Pelosi all'attacco. Come defenestrare The Donald
Speaker della Camera, Nancy Pelosi (Foto Ansa).Cosa dice il 25° emendamento? Sezione quarta:
Ogni qualvolta il Vicepresidente e una maggioranza dei titolari dei Dicasteri dell'esecutivo oppure di altro organo, che con legge sarà indicato dal Congresso, trasmetteranno al Presidente pro tempore del Senato e allo Speaker della Camera dei rappresentanti una loro dichiarazione scritta nel senso che il Presidente non è in grado di esercitare i poteri e adempiere ai doveri della sua carica, il Vicepresidente assumerà immediatamente l'incarico quale facente funzione di Presidente. Successivamente, quando il Presidente trasmetterà al Presidente pro tempore del Senato e allo Speaker della Camera dei rappresentanti una sua dichiarazione scritta che non esistono più le condizioni di cui sopra, egli riprenderà a esercitare i poteri e adempiere ai doveri della sua carica, a meno che il Vicepresidente e la maggioranza dei titolari dei Dicasteri dell'esecutivo o dei membri dì altro organo, che con legge sarà indicato dal Congresso, non trasmettano entro quattro giorni al Presidente pro tempore del Senato e allo Speaker della Camera dei rappresentanti una loro dichiarazione scritta nel senso che il Presidente non è in grado di esercitare i poteri e assolvere ai doveri della sua carica. Spetterà allora al Congresso risolvere la questione riunendosi, a tale scopo, entro 48 ore, qualora non fosse già in seduta. Se il Congresso, entro 21 giorni dalla ricezione della dichiarazione scritta di cui sopra, o, se non fosse in seduta, entro 21 giorni dalla data di convocazione, dichiarerà, con due terzi dei voti di ambedue le Camere, che il Presidente non è in grado di esercitare i poteri e adempiere ai doveri della sua carica, il Vicepresidente dovrà continuare ad esercitarli ed assolverli quale facente funzioni; in caso contrario, il Presidente dovrà riprendere a esercitare i poteri e adempiere ai doveri della sua carica.
Tutto chiaro? Pelosi ha dato appuntamento ai giornalisti per domani. Il suo piano è semplice: dimostrare che Trump non è in uno stato di salute tale da poter adempiere ai suoi doveri e a quel punto far votare il Congresso per la sua destituzione. Su cosa fa leva Pelosi per avanzare un progetto così dirompente? Trump non ha ancora presentato il test di negatività al coronavirus. I dem sono talmente sicuri della loro vittoria da ricorrere al pulsante nucleare. Temono un ritorno di Trump. Vogliono schiacciare il pulsante della distruzione totale dell'avversario. Siamo in casa Flinstone: Nancy dammi la clava.
06
Dibattito tra vice, il secondo più seguito di sempre
Quanti spettatori hanno seguito il dibattito tra Pence e Harris? Quasi 58 milioni di telespettatori (57,8) per il confronto tra i due candidati alla vicepresidenza. Sono tanti. I numeri di Nielsen ratings dicono che è il secondo dibattito più seguito dalla storia, il primo fu quello tra Joe Biden e Sarah Palin nel 2008.
Nel 2016 il duello in tv tra i numeri due Tim Kaine e Mike Pence venne seguito da 37,2 milioni di persone. In olre 37 milioni hanno guardato il primo round in tv tra i candidati alla presidenza Donald Trump e Joe Biden.
07
La collisione di due mondi
Le due Americhe nel dibattito in tv tra Pence e Harris. La candidata dem ha puntato sul coronavirus, il repubblicano sull'economia. In palio i voti della Rust Belt, il destino tra la Florida e l'Ohio. L'ombra della Cina e la serata di The Fly, un confronto duro, ma finalmente ordinato. Prossima tappa a Miami (forse no), Trump dice no a un duello virtuale
Chi cercava lo spettacolo non l'ha trovato, chi voleva capire chi vincerà la sfida presidenziale non ha una risposta, chi voleva vedere le due Americhe in rotta di collisione le ha viste. L'unico dibattito previsto tra i due candidati alla vicepresidenza degli Stati Uniti ci ha detto che Mike Pence e Kamala Harris sono due politici opposti ai loro leader: molto più giovani, una donna energica e in progress, un conservatore dal polso fermo, una candidata dem da battaglia, un repubblicano che bada al sodo. Mike Pence e Kamala Harris sono agli antipodi tra loro e lontanissimi da Trump e Biden. Tutti gli ingredienti per un buon inizio. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Altro? Un piano per modificare la composizione della Corte Suprema. I dem lo vogliono, Biden fa slalom quando glielo chiedono.
08
Cambiare la composizione della Corte? Biden non risponde
La sede della Corte Suprema a Washington DC (Foto Ansa).Trump è quel che è, fa Trump e non fa niente per essere diverso, se possibile si mostra perfino peggiore per provocare un travaso di bile agli avversari, ma detto questo ai democratici i media perdonano tutto, anche il fatto di non rispondere alle domande. I giornalisti chiedono a Joe Biden se abbia in mente la mossa del "packing the Court", cioè di allargare la composizione del plenum e dunque modificarne gli assetti (con la nomina di Amy Coney Barret i conservatori avrebbero una maggioranza di 6 a 3). Biden cosa risponde? Non risponde, dice ai cronisti "lo saprete dopo il voto". Non è una domanda che un candidato alla presidenza può lasciare in sospeso, ma Biden lo fa sapendo di godere di un'immunità. Dire agli elettori americani che cosa vuol fare sulla Corte Suprema è un suo dovere istituzionale, è la "trasparenza" che si decanta ma poi non viene praticata.
Michael Anton in The Stakes spiega bene cosa sta accadendo: una vittoria dei dem aprirebbe la strada al partito unico che governa con il pensiero unico, un partito radicalizzato, ostaggio della cancel culture. Il cosiddetto trumpismo, con il suo populismo, è una reazione ad alto voltaggio a processi lunghi in corso da tempo. Non sparirà con Trump, è un'illusione, perché si tratta di una sedimentazione lunga di fatti che vengono da lontano, è un ciclo storico di cui Trump è solo la manifestazione. Ecco il patatrac, la polarizzazione, succede in America, ma è in piena fase di sviluppo anche nel resto dell'Occidente, è la crisi della democrazia che diventa dispotismo, ogni potere - quello di Trump per primo, sia chiaro - tende naturalmente al dispotismo se non incontra istituzioni ben bilanciate. I dem sono un partito senza leadership (nessuno pensa seriamente che Joe Biden sia un leader per l'oggi e soprattutto il domani) e questa difficoltà si manifesta nelle derive istituzionali nevertrumpiste che a loro volta caricano la pila del presidente, lo alimentano, lo tengono in pista pur essendo virtualmente fuori pista. Ecco dunque la manipolazione, l'uso della soluzione estrema come pratica quotidiana, da una parte e dall'altra. C'è l'idea di usare il 25° emendamento per defenestrare Trump e c'è il progetto sulla Corte, l'altra istituzione che regge tutto il sistema della più grande democrazia del mondo. Se la Corte Suprema ha una maggioranza conservatrice, questa va alterata cambiando la legge e intervenendo sulla composizione del collegio. Faccio la partita, la perdo, poi se vinco cambio le regole per alterare ciò che avevo perso, la Corte Suprema, per effetto della volontà popolare. Dopo il 3 novembre, lo scenario sarà ancora peggiore, ci stiamo preparando a raccontare un momento rovente della storia americana. L'Occidente brucia. Viviamo davvero tempi interessanti. Forse troppo.
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2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.