18 Ottobre
Roma-Miami, coprifuoco e Superman
L'agenda del governo in Italia (ok alla manovra di bilancio, stop alle cartelle esattoriali) e il problema del lockdown. C'è coprifuoco (a Miami) e coprifuoco (in Italia, forse). La campagna americana sembra in un territorio di svolta. The Donald parla di "onda rossa" e superpoteri delle cure. Memo dei dem ai supporter: Trump può vincere
Che succede? Agenda italiana: un Consiglio dei ministri notturno ha dato il via libera (solita formula da esecutivo claudicante, "salvo intese") al Documento programmatico di bilancio, al ddl di bilancio e a un decreto legge in materia di riscossione esattoriale. La manovra conferma 5,7 miliardi per rinnovare nel 2021 la decontribuzione al Sud e stanzia 1 miliardo per il credito d'imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno. C'è una decisione importante per molti contribuenti, lo stop fino alla fine dell'anno dell'invio di nuove cartelle, sarà bloccata fino al 2021 la notifica che l'Agenzia della riscossione si preparava a far ripartire da lunedì con la scadenza della moratoria. Siamo in un'infermeria che distribuisce cerotti e morfina finché ce n'è.
Altro? C'è il grande dibattito su come uscire dalla crisi del coronavirus, il modo migliore per rientrarci dritti e in gran velocità, come abbiamo visto. Perché mentre si discuteva dei banchi a rotelle - e l'opposizione partecipava allegramente a questa fiera dell'inutilità - il virus preparava il suo ritorno. Come? E quale risposta stiamo dando? Dobbiamo per forza guardare l'agenda americana, per due ragioni: primo, siamo in giro negli Stati Uniti e, in tutta franchezza, ci sono parecchie lezioni americane (e anche italiane) da mandare a memoria; secondo, il futuro prossimo si prepara qui (si vota il 3 novembre) e la notizia in ogni caso, di dritto o di rovescio, sarà sempre Trump perché se vince è un colpo storico e se perde è la rarissima uscita di un presidente in carica che cerca il second term e l'ingresso di Biden inoltre è quello di uno che non si capisce come possa mai governare il paese più potente del mondo. In caso di affermazione dem, governerà Kamala Harris, più che una transizione, un passaggio obbligato dalla carta d'identità di Biden (76 anni). E quell'altro, The Donald, che dice?...
Che succede? Agenda italiana: un Consiglio dei ministri notturno ha dato il via libera (solita formula da esecutivo claudicante, "salvo intese") al Documento programmatico di bilancio, al ddl di bilancio e a un decreto legge in materia di riscossione esattoriale. La manovra conferma 5,7 miliardi per rinnovare nel 2021 la decontribuzione al Sud e stanzia 1 miliardo per il credito d'imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno. C'è una decisione importante per molti contribuenti, lo stop fino alla fine dell'anno dell'invio di nuove cartelle, sarà bloccata fino al 2021 la notifica che l'Agenzia della riscossione si preparava a far ripartire da lunedì con la scadenza della moratoria. Siamo in un'infermeria che distribuisce cerotti e morfina finché ce n'è.
Altro? C'è il grande dibattito su come uscire dalla crisi del coronavirus, il modo migliore per rientrarci dritti e in gran velocità, come abbiamo visto. Perché mentre si discuteva dei banchi a rotelle - e l'opposizione partecipava allegramente a questa fiera dell'inutilità - il virus preparava il suo ritorno. Come? E quale risposta stiamo dando? Dobbiamo per forza guardare l'agenda americana, per due ragioni: primo, siamo in giro negli Stati Uniti e, in tutta franchezza, ci sono parecchie lezioni americane (e anche italiane) da mandare a memoria; secondo, il futuro prossimo si prepara qui (si vota il 3 novembre) e la notizia in ogni caso, di dritto o di rovescio, sarà sempre Trump perché se vince è un colpo storico e se perde è la rarissima uscita di un presidente in carica che cerca il second term e l'ingresso di Biden inoltre è quello di uno che non si capisce come possa mai governare il paese più potente del mondo. In caso di affermazione dem, governerà Kamala Harris, più che una transizione, un passaggio obbligato dalla carta d'identità di Biden (76 anni). E quell'altro, The Donald, che dice? Be', lui di anni ne ha pochi di meno (74) e quando ha preso il coronavirus ha detto oggi di non sentirsi come Superman e quindi è andato in ospedale. Trump fa Trump. Anche i suoi fan, come vedete nella foto che apre questo numero italo-americano di List, scene da un comizio a Ocala, Florida. Che facciamo? Andiamo avanti e indietro tra Roma e Miami, c'è da raccontare parecchio. Seguite il titolare di List.
01
C'è coprifuoco e coprifuoco
Cari lettori, scusate, ma c’è coprifuoco e coprifuoco. Il vostro cronista ha il taccuino squadernato in America, finora ho toccato due Stati, il distretto di Columbia e Miami, Florida. Sulle tracce di Donald Trump e dei suoi Make America Great Again rally. Poi toccherà al Tennessee, Nashville, teatro del secondo dibattito presidenziale tra Trump e Joe Biden (la settimana prossima) e poi ancora si vola a Washington e infine da Capitol Hill siamo pronti a tutto l'imprevisto che può portare questa pazza corsa di dragster, il voto del coronavirus, la partita della Casa Bianca, il destino della nazione più potente del mondo, il cuore della civiltà liberale e il duello del Pacifico con la Cina. È la grande storia che ti scorre davanti, s'impregna sulle tue pagine d'inchiostro, un privilegio vederla e raccontarla.
Locali chiusi dalle 22 in Italia? Vedremo, qui a Miami ogni notte c'è il "curfew", il coprifuoco, da mezzanotte, ieri sera me lo sono fatto raccontare da due poliziotti a bordo di una di quelle moto fiammanti, amerikane, da duna sabbiosa, gentilissimi, bilingue (inglese e spagnolo), nessun tono marziale, ma a disposizione di chi vuol capire. Scoccata l'ora, si è accesa la moto e uno di loro ha cominciato - senza strepiti - ad avvisare il popolo di Ocean Drive, il cuore di Miami Beach, che la festa era finita. Tutto tranquillo, il business va avanti, la vita non si interrompe, si cerca di (con)vivere con il coronavirus. Nessun clima negativo, tutti sono estremamente gentili, collaborativi, la mascherina c'è quando serve, il distanziamento è praticato più di quanto raccontino le cronache a una dimensione del mainstream media. La battaglia tra Trump e Biden è su questo punto, sul modo in cui l'America si ripensa nell'era del coronavirus. Chiudere o aprire, morire o vivere.
02
Il "virus cinese" e noi
L'imperatore a vita, Xi Jinping (Foto Ansa).L'ombra sul voto è il "virus cinese" (conio di Donald Trump), la battaglia tra l'imperatore Xi Jinping e il presidente fuori dagli schemi dell'establishment, Donald Trump, un non casuale incidente della storia. La Cina è l’unica economia che secondo i dati del Fondo monetario internazionale pubblicati l’altro ieri sarà in positivo sull’anno, altri arrancano, l’Europa e in condizioni più che preoccupanti, gli Stati Uniti sono dilaniati da una gigantesca lotta interna e da una corsa presidenziale mai vista che il vostro cronista sta raccontando in presa diretta. Da qui, quello che accade in Italia appare surreale. Perché in America il tema non è chiudere, ma aprire, perfino tra i dem che della mascherina hanno fatto il loro marchio elettorale. Si parla sui giornali del "disastro americano" ma si dimentica il dettaglio di una nazione con 50 Stati e 328 milioni di abitanti, tutta la narrazione del coronavirus è raccontata da un solo punto di vista, si dimenticano sempre le conseguenze economiche che sono altrettante minacce biologiche, colpiscono l'aspettativa di vita, di fame si muore. La nostra risposta oscilla tra il chiudiamo tutto (per paura di non poter fare niente) e il laissez-faire e tanto poi qualcosa accadrà. Un dibattito moderato, intelligente, libero da scorie ideologiche (compresa quella nuova dell'estremismo igienista) sembra impossibile. Chi espone qualche dubbio sulla strategia del lockdown, sul prezzo che si è già pagato in termini di reddito e aspettativa di vita (non si pensa al semplice e inesorabile fatto che la povertà uccide e l'accantonamento dell'urgenza per la cura delle altre patologie accelera la morte di migliaia di persone), viene bollato come “negazionista”, nuova parola magica usata per distruggere l’avversario quando non si hanno argomenti validi per proporre soluzioni e non dogmi.
Come abbiamo scritto fin dall’inizio di questa storia, la segregazione alla cinese in un sistema liberale è praticamente impossibile. Circolano le idee, circolano le persone, circolano le merci, circola il virus. Il lockdown estremo distrugge la circolazione delle idee (perché ne impone una che non è detto sia quella giusta in un dato contesto - l'abbiamo visto), blocca le persone, ferma il commercio, non elimina il coronavirus. E abbiamo la prova materiale di quel che scriviamo, il caso italiano: abbiamo fatto il lockdown più duro dopo la Cina, l’economia è collassata (peggior dato sulla produzione dopo la Spagna e ripresa nel 2021 più lenta rispetto agli iberici), il virus è tornato, per la semplice ragione che non se ne è mai andato. Abbiamo buttato 7 mesi, potevamo prepararci al meglio, invece mentre il governo decantava “il modello Italia” - che naturalmente non c’era, perché si trattava solo di una diversa curva temporale della seconda ondata - si preparava lo scenario di un'altra crisi. Pessima situazione perché la prima volta c'è un problema incognito, ma qui siamo alla seconda volta e tutti gli alibi sono caduti.
Cosa accadrà? Lo vedremo, l'Italia è solo un passaggio di una storia immensa, siamo dentro il grande romanzo di America 2020, questa è Miami, è l'ora di un "Old School Cuba Libre".
***
Siamo a Miami, raccontiamo la campagna durissima della Florida. Pezzo a quattro mani.
03
L'onda rossa
da Miami Mario Sechi e Rita Lofano
Tre comizi, due Stati, un finale di partita incredibile. La corsa alla Casa Bianca è entrata nella fase nitroglicerina, qualsiasi cosa tocchi, può esplodere. Mancano 18 giorni al voto, i giochi non sono ancora fatti, Joe Biden secondo i sondaggi ha già vinto, Donald Trump secondo la realtà non ha ancora perso. Giornata di Trump da rullo compressore, la mattina con gli anziani a Fort Myers, il pomeriggio con il mucchio di Ocala (nella foto Ansa qui sopra), la sera con "Georgia on my mind" e la folla (senza mascherina) straripante in ogni comizio. Dopo la mattina e il pomeriggio in Florida, il presidente è volato in Georgia, a Macon. Un altro Make America Great Again Rally, i temi sono quelli che ha già toccato a Fort Myers e a Ocala, in Florida. Siamo nel rush finale della campagna, la Florida è uno Stato chiave (29 grandi elettori), sempre swing, la Georgia (16 grandi elettori) è considerata una roccaforte repubblicana del Sud, cruciale per una vittoria di Trump, ma in questo momento con sondaggi che sono favorevoli ai democratici. Sarà vero? Lo scopriremo presto. Nella media di Real Clear Politics Joe Biden è in vantaggio di 1,2 punti, mentre per Quinnipiac University sarebbe avanti di 7 punti. Oh, Georgia. A Macon il sondaggio delle tribune stracolme per Trump è di un altro segno. Se la campagna è quello che si vede, allora i pronostici dei sondaggi sono ribaltati. Vedremo.
The Donald ha un pensiero stupendo (Patty Pravo, 1978), quello degli elettori repubblicani che non la raccontano giusta, ma la fanno per lui giustissima. Trump dice che "il 62% degli elettori" ai seggi mente quando viene intervistato dai sondaggisti. Perché il presidente evoca un fatto che potrebbe apparire negativo? Perché ha un significato importante, il voto dei fan meno rumorosi di Trump secondo molte ricerche pubblicate anche di recente (Cloudresearch, per esempio), votano Trump ma non lo dicono apertamente, non si fidano, un po' si vergognano, in ogni caso in loro domina la diffidenza. E per questo motivo che Trump nel comizio di Ocala dice che "non so se è vero, ma se è così avremo la vittoria più travolgente di sempre, ci sarà una storica onda rossa". Ecco perché qui non possiamo escludere una "landslide victory", una vittoria a valanga di uno dei due candidati, ci sono troppe cose non dette, un sacco di bugie (in)volontarie, e siamo nella terra incognita del virus. Siamo di fronte a un altro rebus della campagna presidenziale. Primo bagliore: tutte le previsioni sono sbagliate (forse).
L'altro elemento di cui bisogna tenere conto per dare una lettura non asettica (che è sempre marziana) si chiama "entusiasmo". A quelli che danno i numeri comincia a risvegliarsi la fantasia, anche perché Trump ieri sera ha pronunciato una frase che è passata sotto traccia, riguarda la diffidenza degli elettori di The Donald: "La campagna di Biden non ha alcun entusiasmo, l'unico è quello contro di noi, e di solito non vince, perché si chiama entusiasmo negativo". Così Trump nel comizio di Ocala punta su uno dei temi meno considerati del finale della campagna, l'entusiasmo delle basi elettorali dei repubblicani e dei democratici. La base trumpiana appare molto più motivata di quella dei dem, come testimoniano i sondaggi sul supporto ai candidati. Biden vive in un paradosso, piace ai suoi sostenitori meno di Trump, ma resta in netto vantaggio nelle medie nazionali della corsa presidenziale. Trump ha rimarcato questo punto essenziale del finale della corsa alla Casa Bianca, potrebbe essere decisivo. E lo ha racchiuso in una formula che è l'opzione della campagna: "La scelta è tra la ripresa di Trump e la depressione di Biden". Secondo bagliore: la campagna non è quello che si legge, ma quello che si vede.
La sfida si gioca come sempre in un paio di Stati, anche se rispetto al passato sembrano saltate molte certezze, ciò che un tempo era swing oggi appare rock, come la Georgia, dove Trump ha chiuso la sua maratona, ieri era considerata una roccaforte del voto conservatore, ma da tempo presenta sondaggi buoni per i democratici. Che fare? Trump ha risposto da Trump, faccio là, in Georgia, un evento Make America Great Again "again" (ribadisce sul palco di Macon) e vediamo chi si prende il piatto sul tavolo il 3 novembre.
Altro punto che diventa nota sul taccuino. Trump è apparso molto diverso dall'uomo con il viso contratto dell'altro ieri sera, quando nel townhall di Nbc news ha dovuto fare i conti con la carica d'ariete della giornalista che conduceva il dibattito, Savannah Guthrie a cui più tardi dedicherà questi dolci pensieri: "Ieri sera c'è stato qualcuno che è andato totalmente fuori di testa". Nonostante gli attacchi con la testa d'ariete, in Florida e Georgia Trump è apparso molto calmo, ordinato, ha parlato agli anziani con il tono dell'ironia, ha fatto il simpatico e quello che non teme di perdere perché è sicuro di vincere. I due rally a Ocala e Macon sono stati un pienone (no mask o quasi) e lui è passato dai 60 ai 90 minuti di comizio, segno che sta bene, il presidente è davvero guarito dal coronavirus.
A proposito di "guarigioni" e zona miracolo del voto: a un certo punto, durante il comizio di Ocala, la folla invoca Hope, che non è certo la speranza che fu di Obama, ma Hope Hicks, la collaboratrice preferita da Trump alla Casa Bianca. Hope è uno splendore, una cascata di freschezza, ha 31 anni, è bellissima. The Donald la chiama sul palco, proprio lei, Hope Hicks, la prima contagiata da coronavirus dello staff del presidente. "È timida ma non così tanto", dice Trump mentre la attende. In splendida forma, sorridente, abito grigio, smanicato, stile da anni Sessanta, un po' retrò, occhiali da diva, Hicks entusiasma la folla e confessa: "Il palco mi gela". È un passaggio simbolico del comizio di Trump a Ocala, più importante di quanto si immagini, perché ha un significato politico opposto alla campagna democratica: sul palco ci sono due contagiati da coronavirus. Due repubblicani. E sono guariti: Donald e Hope, Trump e Hicks, lei e lui.
Tutti i fili scoperti della campagna riemergono e si annodano. Ricordate la polemica sui veterani che Trump avrebbe dichiarato "perdenti"? Bene, Trump ci mette una pezza e pesca una storia perfetta per costruirci una campagna-flash, perché "a sorpresa" compare un veterano di 105 anni in prima fila ad ascoltare Donald Trump nel comizio di Ocala, in Florida. Scena di forte impatto: il veterano si presenta più arzillo che mai, grandinata di applausi, Trump commenta, "sta meglio di me, ha i capelli migliori dei miei, non ha bisogno del Regeneron, grazie e complimenti". E video di Dan Scavino che lancia in Rete su Twitter la carrambata elettorale.
Armi per fermare il ciclone Trump? Biden fa campagna a là Biden, non proprio una cosa allegra. Le immagini dietro le quinte sono impietose, un candidato senza folla è triste in partenza, ma sui sondaggi è più che vincente, dunque fino a prova contraria (quella dell'urna) Biden ha ragione e la strategia non si cambia, ormai non c'è neppure il tempo per farlo. I suoi comizi non sono comizi, sono momenti per la tv. La vittoria? Sulla carta c'è, in pratica scende in campo Barack Obama perché il non si sa mai comincia a diventare una cosa spessa che non fa dormire la notte e dà una shakerata da brividi al giorno dei democratici. Dunque l'ex presidente Obama sarà al fianco di Biden la prossima settimana a Filadelfia, i dem si giocano tutte le carte pesanti nel gran finale. Reazione di Trump? Ostenta sicurezza, dice di non aver alcuna paura perché Obama si era speso, senza successo, anche per Hillary Clinton nel 2016. "Obama non ha fatto l'endorsement (a Biden) perché lui sapeva cosa aveva nella testa", è stato l'affondo di Trump. Che cosa accadrà? Ci sono tutti gli elementi di un incubo, la ripetizione del 2016: un candidato non amato dalla base dem (ma migliore di Hillary), Barack che fa la sua comparsa in scena, il set di Filadelfia e Bruce Springsteen che, come la volta scorsa, assicura che "Trump perderà le elezioni". Non si sono mai ripresi dallo shock di quella sconfitta, il terremoto di 4 anni fa, Trump.
Come in ogni elezione, c'è la girandola di complotti e nemici. Trump ne ha e ne vede molti. Dunque nel comizio di Ocala si materializza il partito delle big tech, secondo Trump "con Joe Biden c'è il 99% della Silicon Valley" e dunque è indiscutibile per lui che "stiamo correndo contro i media, contro la sinistra e contro le big tech". Insieme alle cospirazioni, si librano in aria i fantasmi, gli spettri, antiche paure da film degli anni Cinquanta e Sessanta che qui in Florida sembrano funzionare sempre: "Guardate il Venezuela, era un paese ricco, aveva tutto e ora non hanno più cibo e medicinali, può succedere anche a noi", dice Trump agli elettori senior dei repubblicani nel comizio di Fort Myers. "Vogliono trasformare l'America in un paese irriconoscibile", chiosa. Il pericolo castrista in versione reloaded, c'è in ballo il voto dei cubani, degli ispanici, si vince con quelli, si perde con tutti.
Si vince (e si perde) con tutti gli argomenti buoni per catturare l'attenzione delle tante Americhe che fanno l'America, ecco perché la battaglia nel Congresso sulla nomina di Amy Coney Barrett alla Corte Suprema è fondamentale, per Trump non sono le decisioni della Corte domani, sono i voti dei cattolici oggi. La prossima settimana si vota in commissione, primo passaggio per il test finale della nomina, prima delle elezioni presidenziali. Gran finale. Ce la farà, i repubblicani sembrano compatti e Barrett durante le audizioni ha risposto a tono, senza mai scomporsi di fronte all'incalzare delle domande dei democratici. Calma e gesso, si gioca a biliardo e tutte le palle stanno andando in buca. E la notizia, comunque vada, è lui con la sua campagna, Trump. Se perde è il rarissimo caso di un incumbent che non viene riconfermato alla Casa Bianca, se vince siamo di fronte a un colpo che ribalta la storia.
Ogni parola dei suoi comizi è pesata, calibrata per colpire un punto esatto dell'elettorato, le tante parti della torta sociale americana, il lavoro dei ghost writers e degli strateghi si vede quando segui Trump nella stessa giornata più volte e in situazioni diverse. Economia, è la chiave per (ri)aprire la porta della Casa Bianca: "Il meglio deve ancora venire, siamo quasi tornati dove eravamo prima, l'anno prossimo sarà grandioso" e sul "Covid stiamo svoltando l'angolo". Ciò che colpisce non sono le affermazioni, l'iperbole, questo fa parte della campagna presidenziale, ma la calma con cui Trump parla del futuro, è come se avesse in tasca una carta che nessun altro vede.
Eppure tutti i dati ufficiali, quelli che in ogni caso bisogna pesare, valutare, decrittare, mettere in fila per trarne un contesto, sono negativi: la media nazionale di Real Clear Politics nei sondaggi lo vede staccato di 9 punti; nei Battleground States pare impossibile lo strike del muro blu dei dem che gli assicurò la vittoria nella Rust Belt; perfino gli ascolti tv lo vedono inseguire, con il townhall dell'altro ieri su Nbc che pur essendo stato frizzante (10,6 milioni di spettatori) è stato battuto dalla camomilla di Biden su Abc (13,9 milioni), sorpresa, Trump non fa più audience e forse, per l'uomo che fu l'icona della televisione, il conduttore di Apprentice, questo è il vero gong della campana. Lui non sembra esserne per niente preoccupato, sul palco, di fronte ai suoi fan, si trasforma in attore e finisce con una gag: Trump che fa il Trump impossibile, quello in versione bon ton, presidenziale. Lo mette in scena in Georgia e assicura che "è molto più difficile come faccio io il presidente". Trump, nel bene e nel male, è inimitabile. Soprattutto per Trump.
04
Memo dei dem ai supporter: Trump può vincere
Come vanno le cose tra i dem? Vittoria in tasca? Mica tanto. Un memo di tre pagine inviato ai supporter dalla campagna di Joe Biden avvisa: nonostante i sondaggi, Trump può ancora vincere. Secondo il memo, rivelato da Fox News, la corsa non è scontata come appare dal dibattito di twitter e dei media. Scrive Jen O'Malley Dillon, responsabile della campagna di Biden: "La realtà è che la corsa e' piu' serrata di quanto alcuni esperti su twitter e in tv dicono". Il messaggio di Dillon ai supporter è quello di serrare le fila e andare al voto compatti. Il memo rafforza quanto affermato ieri da Donald Trump durante il comizio di Ocala, in Florida, sull'elettorato repubblicano che sarebbe sottostimato nei sondaggi. Il voto è tutta una questione di immaginario, di simboli.
05
Simboli. Air Force One e Maga
Siamo a Muskegon, in Michigan, rally di Trump, due cose sull'immaginario della campagna, Air Force One e Maga.
"Guardate questo splendido aereo". Donald Trump si volta per guardare l'Air Force One, il simbolo dei suoi rally e chiede l'applauso della folla. Il presidente ha usato l'aereo come un elemento della scenografia dei suoi Make America Great Again Rally, un set e una sceneggiatura che si ripetono negli aeroporti di tutta la campagna elettorale di Trump. Attesa, atterraggio, rullaggio, arrivo direttamente sotto il palco del comizio, Trump scende dall'aereo e parte lo show. Una scena di grande effetto. La flotta è composta da due Boeing 747-200B modificati, l'Air Force One è uno dei simboli più riconoscibili della Casa Bianca, grazie al cinema e alla letteratura è diventato un'icona della fiction. Trump lo ha usato per evocare la potenza americana e quella della sua presidenza.
Trump a Muskegon indossa anche il cappellino rosso con la scritta "Make America Great Again". Insieme all'Air Force One è un altro dei simboli della sua campagna presidenziale. Lo slogan MAGA è diventato uno degli elementi dell'immaginario dell'elettorato repubblicano e della cultura pop, nacque con la campagna del 2016, risuona in forme simili in altre campagne di segno diverso, comprese quelle dei democratici (Bill Clinton, nel 1992). Trump usò la frase per la prima volta nel 2011, MAGA dal 2015 è un marchio registrato da Trump per scopi politici e continua ad essere il suo slogan preferito anche in questa campagna.
06
Oh, il corona e gli auguri a Kamala
Kamala Harris e Joe Biden, ticket democratico. Sono in vantaggio ma... durerà? (Foto Ansa).La legge del contrappasso dantesco ha colpito Kamala Harris, due positivi nel suo staff, campagna fermata dal coronavirus. Il destino beffardo di ogni ossessione, finisce per esaurirla e trasformarsi nel suo opposto. Così Donald Trump si prende la sua perfida rivincita augurando a Harris "il meglio", candidata alla vice presidenza nel ticket democratico con Joe Biden. Ops, coronavirus. Nel partito della mascherina, un problema di comunicazione politica, un cortocircuito micidiale. Trump salta sulla preda retorica come un leone: "Spero sia in buona forma", dice Trump, non prima di averla piazzata tra le pedine della sinistra radicale ("e che dire della sua candidata alla vice presidenza?") e aver sottolineato come "una serie di persone del suo team si sono presi il Covid-19. Che dite le auguriamo il meglio? Sì, speriamo che stia bene. Ma penso lei sia ora in reclusione, giusto?". Chi di coronavirus colpisce... Harris riprenderà a fare campagna lunedi' con tappe a Orlando e Jacksonville, in Florida.
***
E lui, che il coronavirus se lo è preso, che dice della sua malattia?
07
Non mi sentivo come Superman e allora...
Sul coronavirus "stiamo svoltando anche senza vaccino" e poi "abbiamo cure incredibili. Scusate: eccomi qua". Trump è uno che... dovreste vedere un comizio per capire che strano animale politico sia. A Janesville, nel Wisconsin, sottolineando di essersi ripreso alla grande dopo il contagio e di essere la prova vivente del fatto che le terapie Usa funzionano ha detto: "Non mi sono sentito troppo bene, non mi sentivo come un presidente dovrebbe sentirsi: come Superman", ha riferito, poi i dottori gli hanno somministrato una serie di farmaci, compreso il cocktail di Regeneron. "Il giorno dopo mi sono sentito come mai prima - racconta - volevo alzarmi, fare nuovi accordi commerciali per creare posti di lavoro, mi sono sentito in modo incredibile". Era morto, rischia di sotterrare i dem. Anzi no. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.