25 Novembre
YouTube non è Carosello
Pubblicità dei grandi clienti in video con allusioni sessuali sui minori. Fuga degli investitori. L'algoritmo non è umano (e si vede). L'illusionismo hi-tech e l'era della frammentazione digitale. Tutto comincia con Turing. E finisce con Il Gioco di Ender.
Partiamo dalla pubblicità, anima del commercio. Anima, questa parola associata e dissociata, ecco il corto-circuito del mestiere di vivere. Vedrete in questo numero di WeekList come i fili del compra e vendi s'intrecciano con le emozioni e le deviazioni, con l'informazione e la deformazione, con il social che diventa asociale al punto da proiettarsi in un presente che corre verso la distopia, come il nostro mondo frammentato (titolo di un libro di Eric Hobsbawm, "Fractured Times"), dominato dallo spezzettamento del senso e invaso dal controsenso alla fine abbia bisogno di essere catturato nei suoi istanti, ricostruito e raccontato come un pezzo unico che va in scena tutti i giorni ma senza svelarne il reale significato. Persuasione occulta? No, è palese, solo che bisogna rallentare, osservare, annotare, scrivere la sceneggiatura di questo film. Buona lettura di WeekList.
01
Il Carosello del presente
"La pubblicità unisce sempre l'inutile al dilettevole" diceva Ennio Flaiano. La pubblicità è sempre stata paradosso e sottosopra, intelligente e stupida, bella e brutta, utile inutile. Poi sono arrivati i social media e lo scenario è cambiato: la pubblicità non è entrata solo tra le notizie e l'entertainment, ma nel commento. Questa rivoluzione del palcoscenico ha mutato la sua natura: la pubblicità nata per essere vista è diventata oggetto e soggetto da chiacchiera in real time. Le sue potenzialità si sono moltiplicate esponenzialmente e bum! il digital advertising è esploso:

Questo grafico di Zenith racconta un mondo che sta svoltando rapidamente, fenomeni di cambiamento e resistenza: il cambiamento è la pubblicità sul mobile che passerà dal 15 per cento del totale mercato del 2016 al 26.7 per cento nel 2019; la resistenza è quella della televisione che cala, è sotto pressione, ma manterrà ancora il 32.7 per cento del mercato nel 2019. Inesorabile il declino dei media tradizionali offline. I...
Partiamo dalla pubblicità, anima del commercio. Anima, questa parola associata e dissociata, ecco il corto-circuito del mestiere di vivere. Vedrete in questo numero di WeekList come i fili del compra e vendi s'intrecciano con le emozioni e le deviazioni, con l'informazione e la deformazione, con il social che diventa asociale al punto da proiettarsi in un presente che corre verso la distopia, come il nostro mondo frammentato (titolo di un libro di Eric Hobsbawm, "Fractured Times"), dominato dallo spezzettamento del senso e invaso dal controsenso alla fine abbia bisogno di essere catturato nei suoi istanti, ricostruito e raccontato come un pezzo unico che va in scena tutti i giorni ma senza svelarne il reale significato. Persuasione occulta? No, è palese, solo che bisogna rallentare, osservare, annotare, scrivere la sceneggiatura di questo film. Buona lettura di WeekList.
01
Il Carosello del presente
"La pubblicità unisce sempre l'inutile al dilettevole" diceva Ennio Flaiano. La pubblicità è sempre stata paradosso e sottosopra, intelligente e stupida, bella e brutta, utile inutile. Poi sono arrivati i social media e lo scenario è cambiato: la pubblicità non è entrata solo tra le notizie e l'entertainment, ma nel commento. Questa rivoluzione del palcoscenico ha mutato la sua natura: la pubblicità nata per essere vista è diventata oggetto e soggetto da chiacchiera in real time. Le sue potenzialità si sono moltiplicate esponenzialmente e bum! il digital advertising è esploso:

Questo grafico di Zenith racconta un mondo che sta svoltando rapidamente, fenomeni di cambiamento e resistenza: il cambiamento è la pubblicità sul mobile che passerà dal 15 per cento del totale mercato del 2016 al 26.7 per cento nel 2019; la resistenza è quella della televisione che cala, è sotto pressione, ma manterrà ancora il 32.7 per cento del mercato nel 2019. Inesorabile il declino dei media tradizionali offline. I numeri sono chiari, ma siamo dentro una rivoluzione tecnologica e di contenuto dagli esiti non del tutto prevedibili. Questi numeri ci dicono che i titani di Internet stanno progressivamente conquistando tutto il mercato, ma i numeri da soli non dicono abbastanza perché la pubblicità - essenziale per il sistema delle imprese, delle istituzioni e dell'informazione - entra in un contesto di cui non ha più il controllo. Una pagina di pubblicità su un giornale è statica (sfoglio, vedo, giro la pagina), un video sulla televisione è movimento ma viene percepito in una dimensione tra me e te dove l'altro mostra qualcosa e io la vedo (e faccio zapping), ma quando andiamo online tutto diventa interattivo: l'azienda pubblica il suo messaggio e da quel momento tutto è fuori controllo, il messaggio è sottoposto a un processo di chat, distorsione e immersione in un contesto che il signor marketer non può né prevedere né controllare. In teoria, il padrone assoluto di questo processo diventa l'algoritmo, la formula logica che i titani di Internet vendono come se fosse il Creatore. Anche qui, bang! siamo in realtà dentro il mondo della riproducibilità ma ampiamente fuori da quello della precisione. Non ci credete? Seguite il titolare di List, non siamo a Carosello.
02
YouTube ha un problema
Mars, Deutsche Bank, Adidas e altri marchi hanno ritirato la loro pubblicità da YouTube perché i loro video erano accostati a contenuti sessuali associati ai bambini. Il fatto è stato rivelato dal Times di Londra (applausi) e siamo non dentro il mondo fatato della pubblicità, ma in uno scenario da shock:

Quattro milioni di visualizzazioni. Serve altro per capire che cosa può accadere quando la pubblicazione di contenuti è fuori controllo? Non siamo di fronte a un epic fail dell'algoritmo - che è semplicemente un mezzo stupido - ma dell'uomo che stupido non dovrebbe essere, anche se fa di tutto per esserlo. L'elenco delle imprese che hanno smesso di investire su YouTube si sta allungando e l'azienda ha subito cercato una risposta al problema:

"Stiamo lavorando per rimuovere i video da YouTube". Molto bene, ma resta un dettaglio da chiarire: perché sono stati pubblicati prima? E qui siamo al nocciolo radioattivo del problema dei media oggi: quei video sono finiti online - e sono stati associati automaticamente alle campagne pubblicitarie - perché gli automatismi sono un'infelice approssimazione di quello che avviene nella realtà editoriale. List pubblica contenuti che sono creati, controllati, supervisionati e approvati dal titolare che ha la piena responsabilità finale su tutto quello che "va in pagina". Su YouTube e gli altri social che cosa succede? Caos.
03
Essere o non Essere? (editori)
Essere editori de facto senza volerlo essere per sfuggire alla responsabilità di fronte alla legge e al costo economico di avere una redazione che controlla, verifica, pubblica - fare il mestiere di editore - è inaccettabile. Il signor Mark Zuckerberg, quello che aspira a diventare il candidato alla Casa Bianca nel 2020, ci tiene moltissimo a dire che Facebook non è un editore ma un'azienda tecnologica. Com'è carino e buono il nostro Zucky. La realtà è un'altra, nonostante il ragazzo ce la metta tutta a apparire "uno di noi" con quelle sue magliette e felpe da Silicon Valley. Facebook è oggi la principale fonte di news per gran parte della popolazione, grafico di Pew Research:
No, non è solo l'America. È tutto il mondo, oltre 1 miliardo di utenti attivi. Si informano su Facebook. Cribbio, che cosa sta succedendo?
04
Frammentazione digitale
Succede che il mondo dell'informazione - il mondo tout court - è immerso nella frammentazione digitale.
Serve altro? Il lavaggio del cervello c'è, quello farmacologico sta per arrivare. Era tutto previsto.
05
Aldous Huxley

Leggere fantascienza, viaggiare, vedere, scoprire che tutto quell'immaginario sta diventando reale. Il titolare di List è un divoratore di questo genere che i benpensanti da tè letterario pensano sia sotto e in realtà è anni luce sopra. Aldous Huxley, per sapere, per capire, per non farsi fare il lavaggio del cervello:
Il governo dei manganelli e dei plotoni di esecuzione, della carestia artificiale, dell'imprigionamento in massa e della deportazione di massa, non solo è inumano (nessuno se ne preoccupa più di tanto ai giorni nostri), ma è palesemente inefficiente, e in un'epoca di tecnologia avanzata l'inefficienza è un peccato mortale. Uno Stato totalitario davvero efficiente sarebbe quello in cui l'onnipotente potere esecutivo dei capi politici e il loro corpo manageriale controllano una popolazione di schiavi che non devono essere costretti ad esserlo con la forza perché amano la loro schiavitù.
La Science Fiction sta diventando Science Fact. L'ossessione della Silicon Valley in questo momento non a caso è l'intelligenza artificiale, lo strumento con il quale l'uomo pensa di estendere il dominio dell'uomo sull'uomo. Tutto comincia con Alan Turing. Serve un ritratto da List, eccolo, la penna è quella di Michele Magno.
06
La Macchina di Turing

di Michele Magno
Oggi è una gloria del Regno Unito. Times lo ha incluso nella lista dei cento personaggi più influenti del Novecento. Dopo una petizione popolare, nel 2009 il premier Gordon Brown si è scusato con i suoi connazionali per il martirio giudiziario che gli è stato inflitto. Sollecitata dalla comunità scientifica, nel 2013 la regina Elisabetta gli ha concesso la "grazia postuma di stato". Stiamo parlando di Alan Mathison Turing, il pioniere della rivoluzione informatica. In The Imitation Game (2014), il film di Morden Tyldum che lo fatto conoscere al grande pubblico, è un genio anticonformista e asociale fino ai limiti dell'autismo. Pressappoco come il Nobel per l'economia John Nash in A Beautiful Mind (2001). Del resto, lo scienziato eccentrico e stravagante è un cliché cinematografico infallibile, confezionato su misura per la notte degli Oscar.
Ma chi era davvero Turing? Nato il 23 giugno 1912 in un sobborgo di Londra, nel 1926 è a Sherborne, un prestigioso istituto privato del Dorset. Conseguito il diploma di scuola superiore, nel 1931 è studente del King's College. Nel santuario del liberalismo anglosassone l'omosessualità, sebbene illegale, era ampiamente tollerata. Ed è lì che Alan decide di andare a letto per la prima volta con un compagno di corso. La legge nota come "emendamento Labouchere" (1885) puniva con pene severe gli "atti di oscenità grave" tra adulti consenzienti dello stesso sesso (sarà abolita nel 1967). Forse anche per questo motivo, oltre che per una congenita timidezza, si teneva lontano dall'effervescente mondanità dei salotti cantabrigesi e del circolo di Bloomsbury. Preferiva leggere riviste come New Statesman e libri come Erewhon (1871) di Samuel Butler, in cui le macchine si impadroniscono del potere e sottomettono gli uomini. Non era però insensibile alle lotte sociali e agli ideali pacifisti dell'epoca, e non nascondeva la sua simpatia per le idee di Arthur Cecil Pigou, alfiere di una più equa distribuzione della ricchezza.

Nel 1934 si laurea con il massimo dei voti (nella foto qui sopra, Turing all'età di 16 anni), e l'anno successivo diventa fellow del King's. Riflettendo sul quesito posto da David Hilbert all'inizio del secolo e riformulato negli anni Venti, getta le basi dell'innovazione che più ha segnato il Novecento. Immagina una macchina in grado non solo di effettuare calcoli numerici, ma qualunque operazione descrivibile mediante un algoritmo, cioè una successione di istruzioni eseguibili in modo automatico. In altre parole, immagina una macchina (hardware) in grado di decodificare e simulare le istruzioni, ossia i programmi (software), per avere la "macchina universale". E i computer sulle nostre scrivanie sono esattamente come Alan li aveva pensati: macchine che, come tutte le macchine, sanno fare soltanto un numero finito di operazioni, ma che fanno quelle giuste. La "Macchina di Turing", come verrà chiamata più tardi, è esattamente questo: una macchina capace di emulare qualunque programma che gli viene dato. Nella primavera del 1936 consegna il saggio On Computable Numbers a Max Newman, il suo mentore al King's. Da lui apprende che Alonzo Church era giunto alle sue stesse conclusioni, sebbene attraverso un procedimento del tutto diverso e meno sofisticato. Per Alan è un shock. Ma dopo qualche settimana viene invitato proprio da Church per un dottorato di ricerca all'università di Princeton. A settembre si imbarca a Southampton e salpa per l'America.
Nonostante la freddezza con cui viene accolto inizialmente, la sua esperienza all'Institute for Advanced Study sarà positiva. Fondato nel 1932, l'Istituto aveva attirato le menti più brillanti d'Europa in fuga dai nazisti: da Hermann Weyl a Einstein, da John von Neumann al prodigio della logica Kurt Gödel. Il suo talento viene notato da von Neumann, che gli propone di proseguire le sue ricerche per un altro anno. Turing accetta, ma si concede una lunga vacanza a Cambridge dove familiarizza con Ludwig Wittgenstein, allora docente del Trinity College. Rientrato a Princeton, lavora sui codici e sui sistemi di decifrazione. Terminato il dottorato, von Neumann gli offre di diventare suo assistente. Rifiuta, e nell'autunno del 1938 torna in Inghilterra.

La guerra con la Germania era ormai imminente, e Turing non esita a servire la Corona. Non era un patriota fanatico, ma odiava Hitler. Il 4 settembre 1939 arriva a Bletchley Park, una villa monumentale situata una cinquantina di miglia a nord-ovest di Londra. Insieme a un team di matematici, gli viene assegnato il compito di decifrare il codice Enigma. Il suo inventore, Arthur Scherbius, l'aveva brevettato nel 1918 per venderlo a banchieri e uomini d'affari. Potenziato dai tecnici del Terzo Reich per scopi militari, era contenuto in una minuscola cassetta di legno, con una tastiera da macchina per scrivere standard. Per violarla, occorreva però fare i conti con circa duecento milioni di combinazioni possibili. Per fortuna, Turing non doveva partire da zero. Infatti, già nel 1932 tre matematici dell'università di Poznan -Marian Rejewski, Henryk Zigalski e Jerzy Rózycki- avevano compreso che se il codice era generato da una macchina, poteva essere decodificato da un'altra macchina. Alan si mette subito all'opera e il 18 marzo 1940 a Bletchey viene installata Victory, soprannominata Bomba per il suo ticchettio costante. Era un modello trecentomila volte più veloce di quello realizzato dai polacchi, ed era costata un decimo del prezzo di un bombardiere Lancaster. Agnus Dei, la seconda Bomba, viene piazzata ad agosto.Mentre infuriava la battaglia d'Inghilterra, le trasmissioni della Luftwaffe venivano ormai regolarmente intercettate; anche quelle che confermavano la rinuncia all'invasione della Gran Bretagna pianificata dal Führer.
Nel 1946 John Womersley, responsabile del dipartimento di matematica del National Phisical Laboratory di Teddington, propone a Turing di costruire il primo computer elettronico multifunzionale. Alan non ci pensa due volte, e in quarantotto foglietti con cinquantadue grafici spiega la sua "macchina calcolatrice elettronica" (ACE). Il governo britannico stanzia centomila sterline per finanziare il progetto. Nello stesso anno, von Neumann rivela all'opinione pubblica americana che in Pennsylvania quella macchina (ENIAC) era già stata costruita. In realtà, era ancora priva di un elemento cardine, il programma memorizzato di Turing, che verrà poi inserito in un nuovo calcolatore (EDVAC). Da quel momento il fisico ungherese verrà incensato come il "padre del computer". Deluso dalla disinvoltura di von Neumann, Alan nel 1948 si prende un anno sabbatico a Cambridge.
Decide quindi di trasferirsi all'università di Manchester,dove lo aveva chiamato Max Newman. Nel maggio del 1948, prima di dimettersi dal Laboratorio di Teddington stende un rapporto intitolato Macchine intelligenti, in cui anticipava il concetto di algoritmo generico, che troverà applicazione nelle previsioni finanziarie e nella produzione di medicinali. Nell'ottobre del 1950 la rivista Mind pubblica Macchine calcolatrici e intelligenza, il testo più sovversivo e più controverso di Turing. Nel 1936 aveva dimostrato che una macchina non può decidere se una proposizione è vera o falsa. Ora intendeva dimostrare che, se riesce ad imitare il comportamento umano, la macchina "pensa".

A tal fine, inventa il "gioco dell'imitazione" (che dà il titolo al film), più noto come Test di Turing: "La pretesa che le macchine non possono sbagliare [nel gioco dell'imitazione] sembra strana [...]. S'afferma che colui che interroga potrebbe distinguere la macchina dall'uomo semplicemente ponendo a entrambi un certo numero di problemi aritmetici. La macchina verrebbe smascherata per la sua tremenda precisione. La risposta a questo è semplice. La macchina (nella foto sopra, quella del progetto Bomba, ndr), programmata per giocare al gioco, non cercherebbe di dare la risposta esatta [...]. Introdurrebbe deliberatamente degli errori, in modo studiato apposta per confondere chi interroga". Le frontiere dell'intelligenza artificiale (espressione coniata nel 1956 dal matematico americano John McCarthy) erano ormai aperte. Secondo Turing, doveva però passare almeno un secolo prima che un computer potesse superare il suo test. Il 7 giugno 2014, giorno del sessantesimo anniversario della sua morte, il computer "Eugene" lo ha superato,sia pure parzialmente, nella sede londinese della Royal Society.
A Manchester Turing aveva conosciuto un ragazzo diciannovenne, Arnold Murray. Lo invita nella sua casa di Wilmslow per il week end. Dormono insieme, e il mattino seguente si accorge che mancavano dei soldi dal suo portafoglio. Denuncia il furto alla polizia. Dopo qualche giorno, gli agenti tornano a Wilmslow e, invece di arrestare il ladro, arrestano il derubato con l'accusa di pederastia. Viene quindi processato e condannato a un anno di libertà vigilata, a condizione di sottoporsi a un ciclo di trattamenti a base di estrogeni per "guarire dalla sua malattia". Gli effetti collaterali della castrazione chimica saranno devastanti. La mattina dell'8 giugno del 1954 la domestica lo trova cadavere nel suo letto, con accanto una mela con un morso. Più tardi si saprà che conteneva del cianuro. Solo nel 1977 New Scientist pubblicherà un saggio di Brian Rendell che rendeva giustizia al ruolo che aveva avuto nella Seconda guerra mondiale e alla sua figura di scienziato. Da allora la fama di Turing è cresciuta a tal punto che il celebre logo di Apple è stato interpretato come un tributo alla sua memoria. Per altri allude invece alla mela di Isaac Newton. Può darsi, ma allora perché quel logo ha un morso?
***
Cosa resta sul taccuino per questo numero di WeekList? Un paio di libri per non perdersi in questo dedalo della contemporaneità, serve il filo di Arianna, i libri giusti. Eccone una selezione dalla biblioteca del titolare.
07
Pagine dal futuro
Il futuro è nelle pagine dei libri, questi oggetti meravigliosi che resistono al tempo, lo moltiplicano, lo spezzano, lo proiettano là, dove tutti vogliamo andare: domani. Un libro di ieri e uno di oggi sul futuro? Eccoli:

"Future Shock" di Alvin Toffler e "Homo Deus" di Yuval Noah Harari. Sentirete citare soprattutto quest'ultimo, ma quello stupefacente è il primo, scritto nel 1970, anticipa gran parte degli scenari di oggi: la fine della società ottocentesca "lenta", l'avvio di un'accelerazione del presente verso un domani non proprio paradisiaco, i nuovi nomadi del lavoro, la fine del supermarket, la fabbrica genetica, gli ambienti simulati e la famiglia fratturata, i bio-parenti e quelli non proprio bio, l'arrivo dei cyborg e le strategie di sopravvivenza a tutto questo. Toffler è un grandissimo. Harari piace ai presunti salotti colti, è un autore interessante, mixa vari argomenti, è uno capace di fare geniali accostamenti (i faraoni e Elvis Presley quando parla del "brand", ci risiamo, la pubblicità), mette in fila evoluzione e involuzione del nostro tempo, guarda al futuro in fondo con ottimismo ma senza nascondere il problema dell'uomo che si crede eterno e pensa alla morte come a un semplice "problema tecnico" e non invece come il più grande problema filosofico.
Il terzo e quarto libro sono due classici della fantascienza, l'uno molto distante dall'altro.

"L'isola del Dottor Moreau" è uno straordinario libro di H.G Wells, siamo ai fondamenti della fantascienza e all'incubo che "vede" gli sviluppi, i pericoli della biotecnologia senza etica. Il libro è del 1896 e la sola data dice tutto sul genio di Wells, il naufragio di Edward Prendick vi terrà svegli per molte notti. E giorni. "Il gioco di Ender" è il capolavoro di Orson Scott Card (premi Hugo e Nebula per la fantascienza), entriamo in una dimensione da videogame con un fantastico mix di reale e virtuale e un finale eccezionale nella battaglia tra gli umani e i Formics. Andre "Ender" Wiggin vincerà. Ma a che prezzo? Il film è un'immersione nel dilemma dell'umano e del disumano:
Alla scena finale del film, avrete un sussulto. Vedere il domani. Oggi. E scoprire che non è domani.
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Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.