6 Dicembre
Non sarà un mercoledì da leoni
Il 9 dicembre il passaggio in aula sulla riforma del Mes, tensione nella maggioranza. Ma davvero si può aprire una crisi con la pandemia, una storica campagna di vaccinazione da avviare e il piano del Recovery Fund da scrivere? Trump, "il virus venuto dall'Italia" e la propaganda cinese. Hilary Mantel, raccontare Cromwell e pensare al presente
Sarà un Natale indimenticabile. Il governo è sull'orlo di una crisi di nervi sulla riforma del Mes, il premier dice che ha la maggioranza, i Cinque Stelle si spaccano e si minacciano espulsioni per i dissidenti (e di questo passo finiranno per polverizzarsi), il Pd afferma che questa è la sua linea del Piave e dunque "con un no all'Europa la maggioranza non ha più senso", nei piccoli Comuni si va oltre il coprifuoco, l'Italia è entrata in una dimensione distopica con 70 mila agenti e militari che vengono schierati per controllare i cittadini durante le feste, gli italiani hanno trovato la soluzione e si preparano a un esodo pre-lockdown, siamo al picco di prenotazioni per il periodo prima del 21 dicembre (data in cui scatta il blocco totale). Non può essere vero, ma è tutto vero.
01
Maggioranza di tutti contro tutti
Mercoledì va in aula la riforma del Mes, il premier Conte farà le sue comunicazioni prima del Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre, la maggioranza non sembra avere i voti, ma una crisi pazza con la pandemia e il piano del Recovery Fund da scrivere è una follia. Il dibattito politico è su questa follia, è il segnale che la situazione è grave ma non seria.
Dice Graziano Delrio intervistato da Repubblica:
Il Pd è entrato in coalizione per modificare la collocazione dell'Italia e recuperare appieno la sua vocazione europeista. Se ci fosse uno stop sul percorso che noi riteniamo fondamentale e che tanti benefici ha portato al Paese, ecco, se ci fosse un ritorno al Conte uno, allora è evidente che non avrebbe più senso portare avanti questa esperienza.
Domanda sul taccuino: davvero fanno la crisi? Nessuno ci crede. Non sarà un mercoledì da leoni, non c'è alla regia John Milius, nonostante i surfisti della politica non manchino.
L'Italia...
Sarà un Natale indimenticabile. Il governo è sull'orlo di una crisi di nervi sulla riforma del Mes, il premier dice che ha la maggioranza, i Cinque Stelle si spaccano e si minacciano espulsioni per i dissidenti (e di questo passo finiranno per polverizzarsi), il Pd afferma che questa è la sua linea del Piave e dunque "con un no all'Europa la maggioranza non ha più senso", nei piccoli Comuni si va oltre il coprifuoco, l'Italia è entrata in una dimensione distopica con 70 mila agenti e militari che vengono schierati per controllare i cittadini durante le feste, gli italiani hanno trovato la soluzione e si preparano a un esodo pre-lockdown, siamo al picco di prenotazioni per il periodo prima del 21 dicembre (data in cui scatta il blocco totale). Non può essere vero, ma è tutto vero.
01
Maggioranza di tutti contro tutti
Mercoledì va in aula la riforma del Mes, il premier Conte farà le sue comunicazioni prima del Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre, la maggioranza non sembra avere i voti, ma una crisi pazza con la pandemia e il piano del Recovery Fund da scrivere è una follia. Il dibattito politico è su questa follia, è il segnale che la situazione è grave ma non seria.
Dice Graziano Delrio intervistato da Repubblica:
Il Pd è entrato in coalizione per modificare la collocazione dell'Italia e recuperare appieno la sua vocazione europeista. Se ci fosse uno stop sul percorso che noi riteniamo fondamentale e che tanti benefici ha portato al Paese, ecco, se ci fosse un ritorno al Conte uno, allora è evidente che non avrebbe più senso portare avanti questa esperienza.
Domanda sul taccuino: davvero fanno la crisi? Nessuno ci crede. Non sarà un mercoledì da leoni, non c'è alla regia John Milius, nonostante i surfisti della politica non manchino.
L'Italia dovrebbe organizzare la più grande campagna di vaccinazione della storia e fare un piano per utilizzare bene gli oltre 200 miliardi del Recovery Fund, ma siamo al buio fitto su entrambi i fronti. Si fanno piani di sopravvivenza al minuto. Forse avremo fortuna e ce la faremo lo stesso, ma il quadro è da spie rosse accese nella sala comando del sommergibile. E il problema è che non siamo in Caccia a Ottobre Rosso e al timone non c'è il comandante Marko Ramius. Che facciamo? Andiamo in America, stanotte sono arrivate notizie che ci interessano da vicino, più di quanto si immagini. Parte la colonna sonora, Georgia on my mind.
02
Trump, "il virus venuto dall'Italia" e la propaganda cinese
Donald Trump e la First Lady Melania ieri sera a Valdosta, Georgia (Foto Ansa/Zuma)Donald Trump è volato in Georgia, il 5 gennaio ci saranno i ballottaggi per il Senato, è un voto fondamentale per il suo futuro e quello del Partito repubblicano: se vince, si catapulta nel 2024; se perde, dovrà combattere per evitare il declino e la perdita del controllo del Gop. Tutti si aspettano un discorso da "Georgia on my mind", un pressing sugli elettori repubblicani del Peach State, ma in lui brucia la sconfitta (che non ha mai ammesso) arrivata nonostante abbia avuto successo con l'Operazione Warp Speed, il grande traguardo del vaccino americano. Sarà l'amministrazione di Joe Biden a goderne, perché alla fine, come dicono a Washington, "a win is a win". Il virus, il vaccino, la Cina e l'America. E l'Italia. Nel discorso di Trump a un certo punto della serata compare la storia alternativa dell'origine del virus che i media cinesi stanno pompando da settimane. "I democratici dicono che il coronavirus è arrivato dall'Italia: no, è arrivato dalla Cina", dice Trump, che insiste: "Ai dem piace dire che è arrivato dall'Europa. No, è arrivato dalla Cina".
Il presidente riporta quello che sente nel dibattito di Washington - e legge nei rapporti dell'intelligence sull'analisi prima di tutto delle "fonti aperte" - e il riferimento all'Italia non è casuale, qualche settimana fa l'Istituto Mario Negri di Milano ha pubblicato uno studio in cui certifica la presenza del virus nel nostro paese molte settimane prima della sua scoperta ufficiale, un chiodo perfetto per Pechino per appendere il quadro della storia alternativa sull'origine del virus. Non più a Wuhan, epicentro dell'epidemia in Cina, ma in Europa, in Italia, in Spagna, ovunque ma non in Cina. Il governo di Pechino cerca di allontanare lo stigma dell'untore, ogni mezzo è buono e la campagna dei media controllati dal governo sul tema è martellante - tre lunghi articoli sul Global Times nell'ultima settimana, messaggi sui social media, servizi in tv - e l'Italia rischia di restare intrappolata in una battaglia geopolitica tra Stati Uniti e Cina.
L'Organizzazione mondiale della Sanità ha lanciato poco tempo fa la sua indagine sull'origine del virus, puntando prima di tutto su Wuhan, ma molti analisti hanno messo in evidenza come l'influenza cinese sull'istituzione rischi di compromettere l'integrità dell'inchiesta fin dal principio. Il segretario di Stato Mike Pompeo, l'altro ieri, durante i Manama dialogues organizzati in Bahrain dall'Istituto internazionale di studi strategici di Londra, è stato lapidario:
L'Organizzazione mondiale della sanità ha miseramente fallito con tutti i paesi che voi rappresentate e ha permesso al Partito Comunista Cinese di nascondere ciò che è accaduto. Ha permesso che si insabbiasse, non ha suonato il campanello d'allarme. Non sono riusciti a impedire che il virus viaggiasse da Wuhan in tutto il mondo, minando ogni economia e uccidendo decine di migliaia di persone. Questo è tragico. È il fallimento di un'istituzione multilaterale. Ci sono tre riforme significative che hanno avuto luogo nelle ultime decine di anni. Sono tutte fallite. E così abbiamo concluso che avremmo trovato un altro posto, un altro modo in cui la comunità internazionale potesse riunirsi per la prevenzione delle pandemie. Deve funzionare. E noi vogliamo farne parte. Gli Stati Uniti vogliono farne parte. Ma l'Organizzazione mondiale della sanità è diventata uno strumento politico, invece che uno sforzo basato sulla scienza, per garantire la sicurezza e la protezione da queste pandemie in tutto il mondo. È così che la pensiamo. Si ottengono risultati reali? Porta a buoni risultati? L'organizzazione è adatta allo scopo? Se lo è, ci rafforzeremo, investiremo le nostre risorse e saremo un partner forte per ogni membro dell'istituzione multilaterale. Se non lo è, dovremmo risolvere il problema o lasciar perdere, ed è così che abbiamo pensato a questo.
L'amministrazione di Joe Biden rientrerà nell'Oms? Vedremo, l'opinione pubblica americana sul tema è molto sensibile. Non c'è solo l'Oms a indagare sull'origine del virus, un secondo gruppo di indagine indipendente è stato varato dalla rivista scientifica The Lancet, guidata dall'economista Jeffrey Sachs, un gruppo di 12 esperti provenienti da 9 paesi.
***
Palazzo Chigi come ha risposto di fronte alla propaganda cinese? Silenzio. E il tam tam aumenta ogni giorno, è arrivato fino alla campagna elettorale in corso in America. In Italia si pensa ad altro, i grandi temi della geopolitica (che sono il nostro futuro) sono ai margini, anzi non esistono. Noi facciamo altro. Cosa?
03
Conciati per le feste
Che succede? Siamo conciati per le feste. Il Natale non sarà Natale come l'estate non poteva essere estate. Nel cambio di stagione l'Italia è riuscita a passare da un estremo all'altro: riaperta senza criterio con il caldo, chiusa con rigore al freddo. Il risultato è quello logico: il doppio virus continua a essere presente nel nostro paese, l'Italia è al quarto posto nel mondo nella macabra graduatoria della mortalità (prima di noi solo il Messico, l'Iran e il Regno Unito), l'economia è sospesa in una bolla di debito pubblico e respirazione artificiale (blocco dei licenziamenti e cassa integrazione) che prima o poi esploderà. Per il 2021 abbiamo una certezza (c'è il vaccino) e una speranza (che la sua distribuzione alla popolazione sia efficace) ma su quest'ultimo punto dobbiamo essere molto prudenti, perché abbiamo l'esperienza della gestione dell'emergenza e l'Italia non è stata per niente un modello come si cantilenava senza alcun fondamento.
Le ultime misure per contenere la seconda ondata sono un ulteriore esempio di labirintite istituzionale: governo e Regioni sono ai materassi, la maggioranza è in tensione sulla riforma del Mes e l'opposizione non sa far di meglio che occupare il Parlamento. Poche idee, ben confuse. Il decreto e il dpcm di Palazzo Chigi sono un caotico tentativo di linea dura che con l'idea di vietare tutto, schianta anche la logica. Siamo in Sardegna, accendiamo il navigatore satellitare, tra Quartu, Quartucciu, Selargius, Monserrato e Pirri nell'hinterland cagliaritano si consuma una sorta di tragicommedia in stile Wuhan cinese. I comuni sono a un lancio di cerbottana, ma se attraversi la strada secondo le norme della buoncostume sanitaria sei in "terra straniera" e dunque un pericoloso fuorilegge. Un isolamento che non sono riusciti a immaginare neppure a Pechino. Chi ha scritto quelle norme è chiaramente un marziano a Roma (capolavoro di Ennio Flaiano) e non è mai stato a Quartucciu, cribbio. Noi che siamo nati in paese, che siamo andati in bicicletta da bambini da un centro all'altro (il tragitto Cabras-Riola-Nurachi mi sembrava un'avventura) conosciamo la mappa, sappiamo che l'Italia è fatta di piccoli centri, confinanti d'amicizia e anche ostilità. In ogni caso, l'amore è sempre dall'altra parte del fiume. E questi a Palazzo Chigi cosa s'inventano? Il lockdown tra Oristano e Santa Giusta? E nonna Desolina dov'è? A Quartu! Ma tziu Boriccu sta cucinando l'agnello a Quartucciu! E i due, che si amano fin da bambini (nonostante lui continui a entrare in casa la notte con gli stivali sporchi di fango), visto il dpcm, per Natale e Capodanno non dovrebbero incontrarsi e poi andare a letto insieme per ricordare il tempo in cui erano ragazzini? E il sugo di cinghiale la mattina dopo chi lo cucina? Il ministro Boccia? (che è uomo di spirito, di popolo, e comprende bene quel che stiamo novellando). In politica si può superare tutto, ma il ridicolo è letale.
Siamo al paradosso della decisione ferma di un governo malfermo. Perché se Grillo suona la campana del no alla riforma del Mes, allora siamo al sottosopra, con Beppe e Silvio (lui, Berlusconi) che non dicono mai la stessa cosa ma stavolta la fanno proprio uguale, mentre il Pd afferma che così si apre la crisi e Conte canticchia che tutto va bene funicolì funiculà. Che arrivi la Befana con il carbone per tutti, vi prego. Cosa c'è dietro l'angolo? L'unica spiegazione plausibile per questa tragedia nel segno di Mel Brooks è una sola: la gestione dei miliardi del Recovery Fund. Dunque vale la cara vecchia regola del giornalismo: "Follow the money", segui i soldi. E naturalmente questo faremo, seguiremo i soldi, per sapere, per capire che fine farà il nostro paese.
L'Italia ha bisogno di recuperare il suo spirito lieto, quello che abbiamo perso in un anno orribile e con una gestione da burosauri di una crisi sanitaria, certo, ma anche e soprattutto spirituale, emotiva. Sono rimasto colpito - la parola giusta è scosso - dal rapporto Censis 2020 presentato l'altro ieri. Gli italiani sono impauriti, appaiono incattiviti come mai prima dal dopoguerra a oggi: la metà vuole la pena di morte, la maggioranza non ha nessuna fiducia nell'Europa ed è pronta a barattare la propria libertà con una generica "salute" che tra l'altro neppure i lockdown alla cinese ci hanno dato. Ho più volte scritto sui rischi di una comunicazione ansiogena, sui contraccolpi che sarebbero arrivati con un messaggio che premia gli "indivanados" e punisce i ceti produttivi, sul fiume di denaro senza investimenti e la prospettiva disastrosa di un debito pubblico che galoppa. S'è fatta largo l'idea che ci sia un ristoro per tutto e per tutti - anche per chi non lo merita - e dunque che il lavoro, il talento, il merito, siano inutili. Si è diffusa l'idea che in fondo qualcuno pagherà, un generico "Stato", e nessuno sembra voler prendere atto di una semplice verità: lo Stato siamo noi. Siamo quelli invisibili del dpcm, siamo quelli che passeggiano tra Tolkien e Kafka, siamo quelli della terra di mezzo tra Quartucciu, Quartu, Selargius e Pirri. Siamo quelli tutti giù per terra, l'Italia.
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Cosa è successo all'Italia? Si è incattivita.
04
Il virus ha incattivito l'Italia
Il rapporto Censis 2020. Italiani prigionieri della paura. Pronti a cedere ogni la libertà in cambio della salute, dipendenti dalla "bonus economy" (trasferiti in media 2.000 euro a testa a un quarto della popolazione), senza spirito d'impresa, euroscettici e per la metà favorevoli alla pena di morte. Cosa resterà dopo lo stato d'eccezione? Ritratto di un paese in crisi nera
Il rapporto Censis 2020 lascia una sensazione di inquietudine per lo scenario del paese. Vediamo confermate molte delle analisi che abbiamo messo nero su bianco su List in questi ultimi tre anni, ma il quadro è in via di peggioramento perché la pandemia ha scoperto e accelerato alcuni processi, le classi dirigenti appaiono incapaci di smuovere le energie del paese, che pure esistono e si fanno valere in molti campi. Gli italiani sono impauriti. Avevamo messo in guardia sui rischi di una comunicazione ansiogena, sui contraccolpi che sarebbero arrivati con un messaggio che premia gli "indivanados" e punisce i ceti produttivi, sul fiume di denaro senza investimenti. S'è fatta largo l'idea che ci sia un ristoro per tutto e dunque che il lavoro, il talento, il merito, siano inutili. Tutti giù per terra, è l'Italia. E gli italiani accettano ormai tutto, asserragliati in casa, rifugiati in un privato che non è nemmeno rassicurante, sfuggire all'ondata della contemporaneità, questo è il tentativo. Vano. Forse è il colpo finale di un lungo e lento ciclo di declino, ma è impressionante il decadimento di energia innescato dalla crisi della pandemia. Lasciamo che sia il Censis a parlare, quella che segue è l'anticipazione del capitolo intitolato "La società italiana al 2020", buona lettura.
Il sistema Italia è una ruota quadrata che non gira: avanza a fatica, suddividendo ogni rotazione in quattro unità, con un disumano sforzo per ogni quarto di giro compiuto, tra pesanti tonfi e tentennamenti. Mai lo si era visto così bene come durante quest’anno eccezionale, sotto i colpi dell’epidemia. Privi di un Churchill a fare da guida nell’ora più buia, capace di essere il collante delle comunità, il nostro modello individualista è stato il migliore alleato del virus, unitamente ai problemi sociali di antica data, alla rissosità della politica e ai conflitti interistituzionali. Uno degli effetti provocati dall’epidemia è di aver coperto sotto la coltre della paura e dietro le reazioni suscitate dallo stato d’allarme le nostre annose vulnerabilità e i nostri difetti strutturali, del tutto evidenti oggi nelle debolezze del sistema ‒ l’epidemia ha squarciato il velo: il re è nudo! ‒ e pronti a ripresentarsi il giorno dopo la fine dell’emergenza più gravi di prima. Continua a leggere il capitolo del Rapporto Censis su List.
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In questa Italia impaurita e incattivita, ci sono uomini e donne che hanno sofferto più di tutti, gli anziani.
05
Gli anziani non sono il problema, ma la soluzione
Dobbiamo cambiare modello, non si può condannare all'isolamento e alla marginalità la parte più preziosa della società. Affetti, relazioni, intelligenza, nuova vita. Maite Carpio racconta l'altra parte della crisi, quella "emotiva". Come superarla
di Maite Carpio
Il governo Conte prevede di inserire nel prossimo Dpcm misure meno restrittive per poter far visita agli anziani. Speriamo sia così, perché questa pandemia ci ha costretto a guardare in faccia un modello di assistenza che fa acqua da tutte le parti e ha svelato un problema gravissimo: l’invisibilità e la marginalità alla quale abbiamo condannato una parte della società, quella più fragile e preziosa. Da tempo è in atto una sottile campagna di discriminazione verso un gruppo, gli anziani, che abbiamo deciso di classificare come poco utile perché non produttivo, quando la realtà è che hanno tanto da dare e condividere con il resto della comunità.
È il gruppo della popolazione più colpito dal Covid-19, non solo per il numero di contagi e la cifra altissima di vittime, ma perché sono le persone che soffrono di più la solitudine e l’isolamento alla quale ci condannano le regole del confinamento. Le ricerche realizzate in anni recenti confermano che l’aumento di mortalità legato a questi fattori è pari al 25-30%. Cancellando la socialità, gli anziani perdono un pezzo fondamentale della loro vita. Sindrome dell’abbandono, tristezza e depressione s’annidano tra loro senza che se ne accorgano, così finiscono per “lasciarsi andare”. Gli anziani sono molto sensibili agli affetti e alle relazioni, infatti è molto ridotta la percentuale che pensa di avere sufficienti punti di riferimento su cui appoggiarsi nei momenti di difficoltà, mentre non è cosi drammatica la risposta alla domanda se si “sentono in compagnia”. Il Covid-19 è una crisi sanitaria, economica e “emotiva”. Continua a leggere l'articolo su List.
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È domenica, non è ancora arrivata l'alba, piove. È il tempo giusto da trascorrere in compagnia di buoni amici, i libri.
06
Hilary Mantel
Letteratura contemporanea. Per trovarla (e non solo questa) bisogna andare lontano, avanti e indietro sul grande fiume della vita, salire sul ponte di una nave, chiudere gli occhi mentre sferraglia un treno, lasciare che la memoria diventi elettrica sui binari, guardare le nuvole tagliate dalle ali di un aereo che ti proietta verso il Nuovo Mondo che ami, lasciare che Shakespeare ti sussurri le parole urlanti, ascoltare Melville tuonare con la voce di Achab, sentire il fruscìo delle onde a Baltimora, il battito delle rose nei giardini di Londra, quell'aria gelida che ti sferza le guance mentre ricordi una sera solitaria, quella lama pungente del gelo del Nord che ti trafigge quando pensi al sorriso dell'angelo che ti ha baciato mortalmente una sera, solo quella, eccoti, sei nel regno sconfinato dell'Avventura, tra le dame e i cavalieri, sul sentiero della battaglia della vita, senti il clangore delle armature e delle spade. Sfogliavo il Financial Times, a caccia di uno spunto, un ricordo, un segno luminoso tra le parole, affiora tra le onde un articolo su questa meravigliosa creatura pensante, Hilary Mantel.
La parabola di Thomas Cromwell, la trilogia del figlio di un fabbro che ha lo scettro senza essere Re, il suo potere su Enrico VIII, l'ascesa e la caduta fino all'esecuzione (Cromwell fu decapitato nella piazza della Torre di Londra il 28 luglio del 1540), una lingua che schiocca come una frusta tra i leoni, la brutalità dorata dei Tudor, il romanzo storico nella sua carnalità. Pesco dalla mia libreria "Wolf Hall", Man Booker Prize nel 2009, è un romanzo storico architettato come se fossimo a teatro, sembra di vederlo, il Globe, il periodo storico è quello compreso tra il 1500 e il 1535. Prima di tutto, il "Cast of characters":
Poi diamo un'occhiata all'albero dinastico dei Tudor:
Messo a fuoco che la storia è intricata, colma di broccato e fango, si comincia. È una lunga cavalcata nella vita di Cromwell e nelle torri merlate del Regno, Mantel ha costruito questa fortuna letteraria in cinque anni di durissimo lavoro (sì, scrivere è una gran fatica) e il risultato è una spettacolare trilogia che ha colpito al cuore i lettori. Così "Wolf Hall" è arrivato sul palcoscenico, a Broadway. E naturalmente dove tutti aspirano a fare il salto, in tv. Il successo. Separato dalla scrittura, ammonisce Mantel, perché se pensi a quello, non sarai mai posseduto dalla storia (il demone della scrittura) ma dall'aspirazione alla fama letteraria che di solito si traduce in fame e basta. Con questa idea solida del processo creativo è arrivato il secondo volume della trilogia, "Bring Up the Bodies" (Man Booker Prize nel 2012, la storia drammatica di Anna Bolena) e ora siamo al terzo atto, quello finale, "The Mirror and The Light" (selezionato nella longlist del Booker Prize 2020).
Cosa c'è nella scrittura di Mantel? Molti hanno esaltato la sua capacità di (ri)leggere il passato (e fin qui, l'operazione è titanica, sia chiaro, ma è ovvio che lo scrittore di un romanzo storico si cimenti su quel terreno), in realtà la presa sul lettore è data da quello che appare tra le righe di una scrittura accurata, minuziosa, controllata: la malattia, la pazzia, la brama, lo specchio del fantasma (sì, nelle storie di Mantel ci sono anche i fantasmi, non ne avete mai visto uno?). La cornice storica in realtà aumentata serve a dare velocità al download del software dei suoi personaggi, il carattere. Ieri, oggi, domani. Raccontare Cromwell e pensare alle trame sgangherate dell'oggi. La storia insegna, è il presente. Saremo sempre sommersi e salvati dalla letteratura. Buona domenica.
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mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.