24 Dicembre

Lutto, salute, pane. Lezioni di un anno (im)possibile

2020, annus horribilis. Tutto comincia l'ultimo giorno del 2019 con l'annuncio della Cina sulla presenza del coronavirus a Wuhan. Da quel momento la storia accelera, il mondo cambia e l'Italia scopre di essere arrivata alla fine della sua corsa

Da oggi l'Italia è zona rossa, si alternerà con l'arancione per tutto il periodo delle festività. Il governo tenta di arginare una terza ondata,  il nostro paese è al primo posto nel mondo per numero di morti ogni 100 mila abitanti, dati della Johns Hopkins University. A dieci mesi dai primi casi di coronavirus, siamo punto e a capo, anzi in condizioni peggiori rispetto alla prima fase.  Abbiamo sprecato il tempo, dovevamo preparare gli ospedali per il trattamento dei pazienti, procedere con test rapidi e diffusi, tracciare i casi e incrociarli. È saltato tutto. E potevamo farlo.

Chi governa ha responsabilità per questo stato di cose, naturalmente, ma pare che questa parola - responsabilità - per la politica non valga più. Si governa senza mai essere chiamati a dar conto del proprio operato e addirittura si risponde stizziti alle domande della stampa, le rare volte in cui riesce a fare il suo mestiere. Singolare idea della democrazia. Mentre scorrono i titoli di coda del 2020, alla vigilia del Natale, a che punto siamo?

***

Siamo in un tempo sospeso tra la paura e la speranza. Il 2020 e il suo fratello 2021 si scambiano il testimone. Scorrono i titoli di coda, tra un po' ci volteremo indietro per guardare il passato, solo un attimo, perché il futuro ci chiama.

Il passato, il flashback presente. Un anno fa, il 31 dicembre del 2019, la Cina avvisava ufficialmente l'Organizzazione mondiale della Sanità sull'esistenza di un nuovo coronavirus. Ne conoscevamo la potenza, espressa in forme diverse in epoche vicine e remote (cito a memoria, il tifo della Guerra nel Peloponneso, la peste Antonina, il morbo di Cipriano, la grande peste nera del 1300, il colera, l'influenza spagnola, il vaiolo, il morbillo), milioni su milioni di morti. Sapevamo che poteva accadere, la domanda non era...


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