23 Gennaio

Indietro Savoia. Le leggi razziali e le scuse in ritardo

La lettera di Emanuele Filiberto, un'onta che non si lava e arriva dopo silenzi imbarazzati. La presa d'atto del principe che arriva con un ritardo incomprensibile. Un viaggio di Marco Patricelli tra passato e presente

di Marco Patricelli

Dopo aver cantato al Festival di Sanremo, le ha cantate alla buonanima del bisnonno e al recente passato dell’imbarazzante papà. Emanuele Filiberto è apparso contrito davanti alle telecamere per compiere il sacrificio di famiglia sull’altare della Storia, alla vigilia del Giorno della Memoria. Le Leggi razziali del 1938 portano l’imprimatur dei Savoia. Una vergogna nazionale che troppo disinvoltamente si imputa al solo Benito Mussolini, dimenticando con un pizzico di utilitarismo interessato che il Duce era il Capo del governo, ma il Capo dello Stato rimaneva il re. E pertanto, nel pieno rispetto dell’anomala diarchia del Ventennio, i Savoia non potevano chiamarsi fuori dalla responsabilità dell’accaduto, men che meno col lavacro autoassolutorio del coup d’état del 25 luglio 1943 che chiudeva le lunghe settimane di complotti con Vittorio Emanuele III (qui sopra, nella foto che apre List, insieme al Duce)  dietro le quinte. Insomma, anche se la dinastia biancocrociata nel 1945 pagò col trono la guerra perduta e l’appendice lacerante della guerra civile, sul conto già spuntato c’erano l’acquiescenza alla nascita della dittatura, la deriva autoritaria e liberticida, gli interventi militari in Etiopia e Spagna, senza che però vi fosse una linea netta tirata sotto alla firma sulle Leggi razziali.

Con una lettera inviata alla Comunità ebraica e letta nello Speciale del Tg5 “Parole dal Silenzio” a cura di Roberto Olla, il principe di Venezia ha dichiarato: «Condanno le leggi razziali del 1938, sono un’onta per tutta la Real Casa di Savoia». Furono molto più di una vergogna o di una macchia sul casato: furono un infame crimine per il quale non può esistere l’assoluzione del tribunale della Storia. La presa d’atto di Emanuele Filiberto, perché tale è al di là delle formule lessicali, arriva con un ritardo incomprensibile. Solo qualche anno fa, in una celeberrima...


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