26 Gennaio
Il gioco dell'oca della crisi
Conte si dimette per succedere a se stesso con un format uguale a se stesso. Andrà così? C'è un nuovo attore (Mattarella) e resta sul palcoscenico l'imprevisto (Renzi). Politica e tv, intervista a Chris Ruddy (Newsmax): saremo primi, voglio comprare Fox News
Che succede? Un governo finisce e uno comincia. Un paese trova una risposta nel voto e nel conflitto tra culture politiche, l'altro affonda nell'immobilismo perché pensa che la scelta degli elettori sia una complicazione e la cultura politica è quella del trasformismo . Termina il Conte II, inizia il Biden I (e solo quello, senza bis e tris da eterno regime Bizantino), una democrazia è in perenne declino a Roma, l'altra a Washington si rinnova nel dolore e nella lacerazione, nella crisi e nel conflitto. Sono due volti del tramonto dell'Occidente. Quello americano è grandioso e avvolto nelle ali di un'aquila che cerca di sfuggire al proprio destino, quello italiano è un carnevale in maschera di cui tutti sanno la fine, Pulcinella.
Giuseppe Conte ha comunicato al Consiglio dei ministri le sue dimissioni e sale al Quirinale. Da questo momento la crisi è un'altra storia, nella partita c'è anche Sergio Mattarella e vedremo gli esiti. Abbiamo trascorso un paio di settimane a osservare il premier sfogliare la margherita (mi conviene fare così o cosà?) e la faccenda era di una disarmante semplicità: se non hai i voti, ti devi dimettere e cercare di tessere nuovo filo per alimentare la tua trama (o andare a casa). La maggioranza giallo-rossa è implosa come una nave il cui fasciame si scopre improvvisamente marcio. Renzi l'ha fatta, Renzi l'ha distrutta, Renzi (forse) la rifarà. Siamo arrivati a quello che il titolare aveva facilmente previsto: il gioco dell'oca della crisi. Essendo Renzi l'unico ad avere una testa politica e un p0' di coraggio, avendo egli scoperto i fili del cortocircuito della politica auto-referenziale di Conte, alla fine sarà lui la chiave per aprire la porta del dopo Conte. Naturalmente il premier vuole mettere a segno un'altra camaleontica impresa, dunque cercherà di succedere a se stesso, le sue chanche...
Che succede? Un governo finisce e uno comincia. Un paese trova una risposta nel voto e nel conflitto tra culture politiche, l'altro affonda nell'immobilismo perché pensa che la scelta degli elettori sia una complicazione e la cultura politica è quella del trasformismo . Termina il Conte II, inizia il Biden I (e solo quello, senza bis e tris da eterno regime Bizantino), una democrazia è in perenne declino a Roma, l'altra a Washington si rinnova nel dolore e nella lacerazione, nella crisi e nel conflitto. Sono due volti del tramonto dell'Occidente. Quello americano è grandioso e avvolto nelle ali di un'aquila che cerca di sfuggire al proprio destino, quello italiano è un carnevale in maschera di cui tutti sanno la fine, Pulcinella.
Giuseppe Conte ha comunicato al Consiglio dei ministri le sue dimissioni e sale al Quirinale. Da questo momento la crisi è un'altra storia, nella partita c'è anche Sergio Mattarella e vedremo gli esiti. Abbiamo trascorso un paio di settimane a osservare il premier sfogliare la margherita (mi conviene fare così o cosà?) e la faccenda era di una disarmante semplicità: se non hai i voti, ti devi dimettere e cercare di tessere nuovo filo per alimentare la tua trama (o andare a casa). La maggioranza giallo-rossa è implosa come una nave il cui fasciame si scopre improvvisamente marcio. Renzi l'ha fatta, Renzi l'ha distrutta, Renzi (forse) la rifarà. Siamo arrivati a quello che il titolare aveva facilmente previsto: il gioco dell'oca della crisi. Essendo Renzi l'unico ad avere una testa politica e un p0' di coraggio, avendo egli scoperto i fili del cortocircuito della politica auto-referenziale di Conte, alla fine sarà lui la chiave per aprire la porta del dopo Conte. Naturalmente il premier vuole mettere a segno un'altra camaleontica impresa, dunque cercherà di succedere a se stesso, le sue chanche di riuscita sono legate al vuoto dei partiti che lo sostengono e alla paura di andare al voto, dunque sono altissime. Il Conte Ter, neanche fossimo di fronte a Giulio Andreotti.
È in corso il consiglio dei ministri, filtrano veline che fanno dire a questo e a quello (oggi "parla" perfino Franceschini, non c'è più il canto del solista Bettini) che magnifico lavoro è stato fatto. Sul taccuino del cronista c'è una domanda semplice, quella dell'uomo della strada: se hanno fatto tanto bene, come mai sono giunti a questo punto?
Conte se la tira da politico, ma in questo frangente per lui decisivo s'è visto platealmente quanto non lo sia (e non essere un politico non è un vanto, quello lo pensano e dicono i populisti, come d'altronde lui è). Le cronache parlano sempre dei nemici di Conte, nessuno si sofferma a fissare per un tempo giusto il soggetto che ha impersonato due governi opposti. Può farlo perché il paese è quello di Fregoli, dunque ammirazione e applausi. Eppure il bravissimo Conte nel giro di due anni ha sfiammato prima il rapporto con Matteo Salvini e poi con Matteo Renzi, bruciando ben due governi. Quando eccedi nei divorzi, il problema sei tu. Non è un caso che le maggioranze contiane abbiano sempre fallito, egli ne è stato sempre l'amministratore di condominio, non il proprietario, ma si è comportato come se il Palazzo fosse cosa sua. Conte non è un politico, è uno sfasciacarrozze (in)volontario dei format di maggioranza perché egli interpreta l'arte della politica come il movimento del suo scettro, il suo narcisismo supera perfino quello che fu di Berlusconi. Egli ordina. Egli consente. Egli emana. È il naturale dispotismo di ogni potere che non trova argini (e un'opposizione che abbia un'idea politica e non slogan per follower con il solo like in testa). Quando arrivi a gestire il paese in uno stato d'eccezione che ti consente di decidere con un colpo di penna se i cittadini possono o non possono mettere fuori il naso dall'abitazione, è facile che ti possa illudere di essere il Re Sole. Poi arriva sempre il momento in cui sei il Re Solo.
Conte pensava che potesse bastare una sgangherata fiducia per governare e, naturalmente, subito dopo ha scoperto che non basta, serve quella cosa che in una democrazia - seppur in stato di abbandono come la nostra - si chiama maggioranza. E lui, avendo preso e perso tempo, pensava perfino di averla, la maggioranza. Sono cose che capitano quando si vive nel mondo del Grande Fratello e non parliamo della grande letteratura di George Orwell, ma di quello che viene somministrato ai telerimbambiti. In realtà Conte si è cimentato in questi giorni nell'unica cosa che ha fatto benissimo in questi due anni, non decidere niente sul piano delle soluzioni politiche, spostare i problemi in avanti, alzare una cortina fumogena e guadagnare tempo. Così è riuscito a andare avanti perfino con il vento in poppa della popolarità (virtuale, la sua cifra politica si misurerà prima o poi nell'urna) e con i sondaggi in mano ha minacciato sfracelli che a un certo punto non si sono mai materializzati perché è più facile stare a Palazzo Chigi invece che rischiare.
Conte è il miglior prodotto di una crisi devastante, quella del popolo italiano. Le maggioranze che si sono formate dal 2018 a oggi, sono state soltanto l'acrobatico tentativo di tenere in piedi un sistema politico in stato di putrefazione. Dal 2013 il declino è stato esponenziale, l'Italia è un grande paese malato, un gigante del debito e della manifattura. E quando i giganti cadono a terra - e il rischio è enorme - fanno molto rumore.
Le condizioni del paese sono note a tutti i lettori di List, sono riassunte nel numero record dei morti per coronavirus, nel gelido inverno demografico in cui siamo piombati e nella profonda crisi della produzione. Sono grafici che abbiamo pubblicato e ripubblicato come memento, il tempo dell'analisi è finito, sappiamo benissimo quali sono i problemi e conosciamo anche le soluzioni. A questo quadro da ultima battaglia, aggiungo la traumatica separazione del nostro paese in due mondi lontanissimi: quello dei produttori e degli assistiti. I primi abbandonati dal governo e in balia degli eventi, i secondi così distanti da non comprendere il dramma di centinaia di migliaia di famiglie di italiani figli di un dio minore, lasciati a scomparire nell'anonimato di una povertà che non si può neppure dichiarare, tanta è la vergogna e l'umiliazione. Un paese così andrebbe rifondato con un coraggio da leoni, dunque non può certo essere Conte il soggetto per l'impresa.
Abbiamo il migliore in panchina, Mario Draghi. E con questo si qualifica il nostro dramma, perché in campo abbiamo i peggiori.
***
Che facciamo? C'è l'epilogo della missione in America. Ci sarà altro, ma con questa intervista a Christopher Ruddy, il geniale editore di Newsmax, si chiude questa fase cominciata molti mesi fa con la serie sulle elezioni presidenziali. Presto, ci sarà un'altra occasione per un reportage da un mondo lontano, un'altra evasione da questo scenario. Andiamo a Palm Beach, casa Trump, Mar-a-Lago.
Ruddy (Newsmax): saremo primi, voglio comprare Fox News
Mar-a-Lago. Mario Sechi e Christopher Ruddy.Un giorno gli storici forse divideranno la nostra vicenda contemporanea in due momenti: prima e dopo Trump. Nel frattempo, siamo immersi in un "durante" che serve a vedere il dopo e decifrare ciò che è successo prima. Trump è amato o odiato, non ci sono vie di mezzo, chi lo insulta e apostrofa come un gaglioffo può esibire il pedigree democratico per stare in società, chi lo adora naturalmente lo fa no limits: tutti gli altri sono "nemici del popolo".
Il risultato è che dal 2016 gli uni e gli altri sbagliano le previsioni su The Donald. Dopo l'invasione di Capitol Hill, gli illusionisti dicono che la storia è (ri)finita e l'America è un grande paradiso no borders, un territorio pacificato, governato dal Partito democratico di Joe Biden e Kamala Harris, mentre i repubblicani sono in un penoso esilio e Trump è destinato a trascorrere il suo tempo giocando a golf.
Vero? Per sapere, per capire, bisogna andare a parlare con chi "fiuta l'aria" della politica americana. Dunque dobbiamo cercare la persona e il posto giusto. Questa non è una storia che si può scrivere a Washington DC, con l'inchiostro intinto nel Potomac. Dobbiamo puntare a Sud, destinazione Florida, roccaforte repubblicana, tra le paludi delle selvagge Everglades e il mare che si distende sul Golfo del Messico. Coccodrilli e squali, villa e jet privato.
Allacciate le cinture, rotta tracciata, l'esclusiva Palm Beach. Il barometro giusto per capire come girano i venti del prossimo uragano è quello di Christopher Ruddy, il fondatore e proprietario di Newsmax, grande amico di Donald Trump - e anche dei Clintons.
Il personaggio è l'ideale per il nostro scopo, Ruddy è l'editore del momento, esclude che Newsmax possa diventare la Trump tv e la ragione è semplice: punta più in alto, punta a superare Fox News o comprarla. L'uomo giusto e il luogo perfetto. Questa è Palm Beach, siamo seduti sulla veranda di Mar-a-Lago, la "Casa Bianca invernale", questo è il regno privato di Donald Trump. Ruddy è davanti al taccuino, Rum e Cola per lui e Gin Tonic per me, The Donald è dietro l'angolo.
Il salone di Mar-a-LagoTutti parlano di Newsmax, dove vuole arrivare Chris Ruddy?
Non sono sicuro di dove voglio andare, ma posso dirti con certezza dove sono adesso. Siamo il quarto canale di news via cavo negli Stati Uniti, raggiungiamo circa 40 milioni di americani che guardano regolarmente o visitano il nostro sito web. Siamo un antidoto ai media liberal degli Stati Uniti, penso che alla fine supereremo Fox News, sicuramente siamo sulla traiettoria giusta per farlo. In questo momento, Mario, noi siamo una forza negli Stati Uniti ed è una forza di cui c'è molto bisogno
Sei un giornalista, come sei diventato un editore?
Non avevo mai pensato di lavorare nel mondo dei media, ma volevo lavorare nella finanza. Ho frequentato la London School of Economics, per caso ho scritto degli articoli per alcune testate a New York e così sono stato notato da Rupert Murdoch, che mi ha assunto all'età di 26 anni, come punta dei reporter investigativi, e sono diventato famoso coprendo la Casa Bianca di Clinton. Ho capito il potere di Internet e nel 1998 ho avviato Newsmax. Così è diventata una delle principali media company di orientamento conservatore, sul web e in televisione.
Sarai tu il nuovo Rupert Murdoch, che a suo tempo ti ha assunto?
Murdoch è un uomo incredibile, l'informazione americana per tanto tempo non ha avuto una testata giornalistica equilibrata e c'è voluto un australiano, un miliardario, per iniziare: ha comprato il New York Post - per il quale ho lavorato - ha creato Fox News, ha comprato il Wall Street Journal. È stato una grande forza, una forza positiva. Ha quasi 90 anni, la nuova leadership penso che debba arrivare da posti come Newsmax e io mi considero parte della sua eredita'.
Sei ancora in contatto con lui, Murdoch?
Ci siamo sentiti, ma non di recente. Abbiamo un legame d'amicizia e a me lui piace molto.
Vuoi comprare Fox News?
Se tu mi dai i soldi... o se una società dell'energia come l'Eni in Italia mi desse 10 miliardi...
È questo il valore di Fox News?
Non so se questo è il valore, ma so che oggi Fox News vale molto meno di anni fa, proprio per colpa di Newsmax. Al prezzo giusto, comprerei Fox News.
E quindi non vuoi vendere Newsmax?
No. A meno che non ci voglia comprare tu per 10 miliardi - sto scherzando.
Newsmax è sempre stata di destra. Ora è una tv più trumpiana o ruddiana?
Non penso a Newsmax come a una testata di destra. Noi siamo in campo da molto tempo, il New York Times, il Washington Post e il Wall Street Journal, considerano Newsmax "conservatrice", noi abbiamo solo guardato ad altre parti del paese, ma abbiamo anche editorialisti liberal su Newsmax. Non sosteniamo l'agenda politica del Partito repubblicano e non sosteniamo neppure l'agenda politica di Donald Trump. Sosteniamo molte delle sue politiche, e siamo stati tendenzialmente molto equi, molto giusti con lui, il mio lavoro, quello della società di news, è quello di fare informazione, non sostenere l'agenda politica di alcuno, questo è il modo in cui vedo io Newsmax. Donald Trump, un po' come Rupert Murdoch, è per molti versi un gigante, forse avvierà la sua media company, non lo so, non me lo ha detto, penso che Newsmax resterà fedele alle notizie, non sarà la Trump tv e non sarà la Chris Ruddy tv. Io ho tanti giornalisti, sono trecento, e ognuno ha la sua visione personale, il suo punto di vista, non abbiamo un'ideologia.
È la tua agenda?
No, l'agenda è dire la verità al pubblico.
Chris Ruddy, fondatore e Ceo di Newsmax.Come Trump ha ridisegnato il mondo dell'informazione e delle notizie?
Io penso che lui abbia ridisegnato la politica, non sono convinto che abbia ridisegnato l'informazione. Il mondo dei media È dominato dai gruppi liberal, il potere di internet e dei social media è incredibile, non penso che lo abbia ridisegnato Trump. Lo ha usato con successo, per discreto tempo, e ora è stato tagliato fuori da molti mezzi. Il problema che abbiamo è che ci sono molti più media e molti più liberal, mentre l'America si muove su un versante più conservatore.
Quando hai sentito Trump l'ultima volta?
Solo un paio di settimane fa. Trump è qui in Florida, lo vedrò probabilmente nei prossimi giorni, lo sento regolarmente, dopo le elezioni l'ho sentito ogni settimana, ogni 15 giorni.
Trump si ricandiderà nel 2024?
Penso che gli piaccia che la gente lo pensi. Personalmente non credo che lo farà. Sarà una forza politica e mediatica nel mondo, una forza globale, ama i media, non penso che avvierà la sua media company, ma farà parte dell'informazione globale, spero che venga su Newsmax ogni tanto, ci aspettano molte battaglie. Biden sta portando avanti un'agenda molto liberal in Congresso e ora con gli ordini esecutivi e penso che Trump voglia essere una voce contro.
Trump avrà uno show su Newsmax?
Non mi posso permettere il cachet di Trump. Ha guadagnato un sacco di soldi, è un miliardario. Con Apprentice guadagnava tra i 15 e i 20 milioni all'anno, sarebbe molto costoso avere Trump su Newsmax. Per noi sarebbe preferibile averlo come ospite, non penso che desideri avere un regolare show.
L'impeachment dei democratici è coerente con la promessa di Biden di riunificare il Paese?
Penso che l'impeachment sia una scelta terribile, perché contribuirà a dividere ulteriormente gli Stati Uniti, non è necessario, non penso ci siano le prove sufficienti per farlo, non ha alcun senso legale, è fatto per rimuovere un presidente dall'incarico, ma lui già non c'è più. Penso che a molta gente non piaccia Trump, vogliono vendicarsi, penso che sia una decisione terribile. Anche a Mitch McConnell, penso che non gli sia mai piaciuto, e ora sta rispondendo e penso che questo non stia aiutando, così come l'impeachment. McConnell dovrebbe piuttosto concentrarsi su come portare avanti la causa repubblicana.
Lui da ex presidente perderà o rafforzerà la sua presa sul partito repubblicano?
Resterà una forza nel partito repubblicano, poi quanto voglia restare coinvolto nella politica day by day non lo so. Io sono un giornalista, guido un'azienda editoriale, quindi non sono proprio concentrato sulla sua attività politica. Quando era alla Casa Bianca sono stato là qualche volta, abbiamo parlato regolarmente, ma spesso parlavamo di politica non di come lui stava organizzando le cose e mi piacerebbe andare avanti così con il rapporto, mantenere un po' di distacco, perché quando guidi un'azienda editoriale non vuoi essere coinvolto nelle politiche quotidiane.
C'è ancora un solo partito repubblicano?
Ci sono divisioni anche all'interno del partito democratico. Io penso che Trump sia stata una forza unificante del partito, guardiamo i numeri: Trump ha avuto oltre il 90 per cento dei voti repubblicani e anche adesso ha un alto tasso di approvazione tra i repubblicani, quindi l'idea che lui in qualche modo non sia gradito ai repubblicani è falsa. Ora lui ha del tempo per riposarsi, mettere in ordine i pensieri, organizzarsi. Essere presidente comporta molte restrizioni, Trump è uno al quale non piaceva rispettare neanche il suo programma, gli piace far le cose così come avvengono, dubito che voglia creare un nuovo partito, un nuovo movimento. E poi lui ha già un movimento politico, il "Maga Movement" è uno dei più grandi che siano mai stati realizzati nella storia americana, è quasi un partito politico, è come un partito nel partito.
Il partito di Trump è quello della working class? O lo è il partito repubblicano?
Penso che il partito repubblicano sia il partito della classe media americana e, se guardi all'andamento del voto, gli elettori con meno di 50 mila dollari di reddito annuo hanno votato democratico, tra 50 e i 150 mila dollari hanno votato repubblicano, sopra i 150 mila votano forse repubblicano, ma generalmente democratico. La middle class e la working class americana tendono a votare repubblicano. Donald Trump si identifica con questa gente che lavora, working people, ed è stato molto bravo a entrare in sintonia con questa gente che si sente esclusa dalla politica.
Volete espandervi, comprare altri network?
Il mio obiettivo ora è quello di essere con Newsmax il numero uno delle news via cavo. I nostri tassi di crescita sono stati incredibili, siamo il quarto canale di news via cavo d'America, lo siamo diventati in un tempo molto breve. Fox News era la numero uno e ora è la numero tre, quello che la gente dimentica, inoltre, è che Newsmax non è solamente via cavo, negli Stati Uniti siamo su tutte le piattaforme OTT (Over the Top) e siamo gratis, quindi la gente in Italia e nel mondo può scaricare la nostra app sullo smartphone, oltre 5 milioni l'hanno scaricata.
Stai pensando a espanderti in Europa?
Siamo disponibili, già ora, in Europa. Abbiamo gente che scarica la nostra applicazione, dei contratti di licenza in sette paesi. Forse un giorno avremo Newsmax in Italia guidata da te, Mario. Perché no?
Manifestazione dei supporter di Trump in Florida (Foto Epa)Andiamo avanti. Tu sei in Florida, Trump è in Florida, i Trump's sono in Florida, i Trumpians sono in Florida. La Florida è il nuovo hub del partito repubblicano?
Penso che in questo momento l'hub del partito repubblicano sia in Texas, ma c'è molta attività repubblicana proprio qua (in Florida), guarda caso noi ci troviamo a Mar-a-Lago, a Palm Beach, vicino a Miami, questa in realtà è un'area molto democratica, Fort Lauderdale, Miami, il Sud della Florida. Molti repubblicani si sono spostati in quest'area, come il presidente, come me. La Florida come Stato tende ad essere repubblicana, ma il Texas è più noto come roccaforte rossa. La gente si sposta in Florida perché le tasse sono basse, la regolamentazione non è male, abbiamo un italo-americano come governatore (Ron DeSantis), un conservatore che è stato bravo con il Covid, non ha fatto lockdown e i casi sono sotto controllo, abbiamo una piena attività economica che è incredibile, questo contraddice quello che dicono i liberal, che servono i lockdown, che c'è bisogno di mascherine, invece è stato molto più aperto e l'economia va bene e il Covid è sotto controllo, sta ricevendo applausi dai conservatori in Florida e nel Paese.
Trump nel 2024 non corre, ma Ivanka o qualcun altro della famiglia potrebbe?
Io penso che Ivanka potrebbe correre, anche Don junior è stato molto attivo, Lara, la moglie di Eric vuole correre, non sono sicuro che poi alla fine si candideranno, gli piace forse che la gente ne parli. Il padre era molto interessato alla politica, la famiglia forse non è così interessata come lui. Dovranno affrontare una serie di sfide, il presidente è sotto attacco, ci sono attacchi dai repubblicani, lo vediamo dall'impeachment, dai democratici, problemi legali nello Stato di New York. Dovrà affrontare alcuni di questi problemi, non sappiamo ancora quali. Penso che si concentrerà sul suo business che ha sofferto in questo periodo, il Covid ha colpito il business degli hotel e il golf perché la gente viaggia di meno, penso che voglia ricostruire il suo business, restando al tempo stesso una forza politica influente, c'e' un gran lavoro da fare. Il partito repubblicano non vince il voto popolare da anni, penso dalle elezioni del 1998, eccetto nel 2004 quando vinse Bush jr. ed era un presidente di guerra. Questo presidente ha avuto un ottimo risultato sul piano economico, ma ha perso il voto popolare, i repubblicani devono ricreare se stessi, lavorare per la classe media, devono essere in sintonia con un gruppo più ampio di popolazione. Devono andare oltre la base presidenziale per costruire un partito di maggioranza.
Cosa ne pensi della "guerra incivile" citata da Biden?
Abbiamo una frammentazione degli Stati Uniti, anche in passato sono successe queste cose, come durante la guerra del Vietnam. Penso che molto venga dalle diseguaglianze di reddito e non dalla politica. Le retribuzioni reali negli Stati Uniti non crescono da trent'anni, i salari non aumentano e quindi questa istanza va portata in strada, resa visibile, lo si vede anche in Europa per certi versi, nessuno affronta i problemi economici sottostanti. Trump stava cercando di farlo, con gli accordi commerciali, con il taglio delle tasse, la soluzione democratica di alzare le tasse, introdurre altre regole, renderà l'economia più debole, non più forte.
I gruppi religiosi quanto hanno pesato nel voto?
Le organizzazioni religiose sono ancora una grande forza, gli evangelici, i cattolici nel Midwest, il presidente ha fatto molto bene con questi elettori. Non sono più forti come una volta, ma sono sempre importanti.
Sei ottimista sul futuro degli Stati Uniti?
Sono preoccupato. Il Paese è diviso, spaccato. Ti do un esempio: ci sono certi gruppi che pensano che Newsmax non debba esistere tra le tv via cavo. Io sono in disaccordo con la Cnn e Msnbc e altri gruppi editoriali liberal, ma io non ho mai detto e mai dirò in un milione di anni che devono essere spente. Ma sinistra c'è chi dice che "se non sei d'accordo con me", allora devi essere chiuso. Questo è anti-americano, è incostituzionale, è contro l'idea della libertà di parola... ... è una guerra culturale. Sì, è una guerra culturale. In termini politici è Gramsci. Quello che sta accadendo è terribile, è una vergogna, la sinistra da tempo non è più liberale, sono progressisti di estrema sinistra che hanno un'agenda radicale, vogliono il potere sopra i principi. Se tu vai a New York, il numero di senza tetto per le strade è incredibile, se sei un liberal, pensi di aiutare la gente lasciandola dormire al gelo sulle strade? Questo non è normale, non è la società che vogliamo. Questa è una rottura, una perdita del consenso su ciò che dovrebbe la società libera.
La Cina, minaccia o opportunità?
È un avversario e un competitor. In termini militari oggi non è una minaccia, ma domani potrebbe diventarlo. Penso che la Russia sia il problema attuale più serio, perché ha un forte arsenale nucleare, è l'unico paese del mondo che può distruggere gli Stati Uniti in un'ora. La Russia per me è la priorità. Penso inoltre che la Cina sia un avversario, ma anche un potenziale grande amico degli Stati Uniti. Ci si sta muovendo in quella direzione, ma le decisioni prese in Cina la rendono più dittatoriale e autoritaria e questo complica tutto.
Trump dice che i media sono i nemici del popolo? Tu allora cosa sei?
Una volta in una riunione di Ceo, in New Jersey, ho preso la parola e ho detto: "Sono un nemico del popolo che di fatto supporta Donald Trump". Si sono messi tutti a ridere. Io considero me stesso come parte della stampa, non penso che la stampa sia il nemico del popolo, io penso che una stampa monolitica, con un solo punto di vista, sia un nemico del popolo, un nemico della società libera, questo probabilmente vuol dire Trump.
Il giornalismo è vivo?
Abbiamo tanto giornalismo in America, penso che sia molto vivo, vibrante, ovviamente è dominato dalla sinistra e questo è un problema, perché questo schiaccia, riduce le voci della destra. Ma finché ci sarà Newsmax, il giornalismo sarà vivo.
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1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.