30 Gennaio

L'orologio della crisi è fermo

L'esplorazione di Fico all'interno di una maggioranza con un format consumato, la roulette del Pd ancora immobile sul nome di Conte e i Cinque Stelle che chiedono di accantonare il tema del Mes. Il vincitore è Renzi che ha ancora la golden share sul governo, ma ha gli stessi problemi di ieri sul programma. Status quo e alternativa sono nelle sue mani, mentre maggioranza e opposizione sono una realtà invertita. I numeri che nessuno vuole vedere, il collasso dell'economia e il ruolo ritrovato di Confindustria

Che succede? Le cose seguono le leggi della politica che sono un po' come quelle della fisica, non tutte sono dimostrate, alcune restano sospese a mezz'aria, alcune più che funzionanti non hanno una coerenza con altre leggi (pensate alla teoria della relatività di Einstein e alla teoria dei quanti), ma alla fine tutto torna. E anche nella crisi di governo tutto tornerà, si tratta solo di una questione di tempo e di direzione. Si possono fare ampi giri e perdere giorni, mesi, perfino anni, poi... voilà, si materializza ciò che in pochi vedevano fin dall'inizio.  La nostra dimensione è nota, ma regolarmente dimenticata, così l'Italia ha una crisi di governo ora formale perché prima era sostanziale e messa sotto al tappeto. Non si vota, perché il voto è diventato un tabù: ieri c'era il virus dell'economia, oggi il virus tout court. Sta di fatto che chiamare il popolo a dare il suo giudizio è considerato un fatto innaturale. Non si vota per ragioni di piccolissimo cabotaggio, perché si teme la sconfitta, perché soprattutto si sa che buona parte di questa classe politica finirebbe per restare a casa. Istinto di sopravvivenza, nessun nobile ideale. Così l'orologio della crisi resterà fermo.

Il presidente della Camera Roberto Fico fa le consultazioni ulteriori all'interno della stessa maggioranza che ha fallito l'aggancio con la realtà.  L'ora è scattata da un pezzo, ma il governo non c'è. Si gioca sul nome di Giuseppe Conte come se fosse Luigi Einaudi, come se non vi fossero alternative, come se tutti non sapessero che il nome giusto per uscire da questa crisi è solo uno, quello di Mario Draghi, come se non fosse chiaro che il format della maggioranza è in ogni caso esaurito. È una sorta di rivolta del Parlamento contro la realtà, contro l'evidenza dei fatti. "Indichiamo solo Conte", dice...


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