18 Febbraio
La nuova mappa del draghismo
Un governo che cambia gli equilibri parlamentari, la separazione dei Cinque Stelle e l'ascesa dell'elemento di stabilità, la Lega. La crisi e la lezione di Gramsci sulle classi dominanti. Fenomenologia dei social media: la prevalenza del cretino (Fruttero e Lucentini per sempre), le Armoniose bugie (Updike) e la serrata di Facebook. L'arte presa in ostaggio dalla cancel culture
Che succede? Mario Draghi ha preso la fiducia al Senato e il fatto non è una sorpresa, il risultato era scontato, ma nel voto è emersa chiaramente una nuova mappa della politica, degli assetti di governo, che su List abbiamo anticipato. Stamattina alla Camera è cominciata la discussione generale sulle dichiarazioni programmatiche del nuovo governo, ieri il presidente del Consiglio Mario Draghi aveva consegnato al presidente Fico il testo pronunciato al Senato. La discussione generale andrà avanti fino alle ore 18, quando èattesa la replica del premier. Alle 18.30 le dichiarazioni di voto e alle ore 20 l'inizio del voto per appello nominale. Partiamo dai numeri, prima quelli del lavoro e poi quelli elaborati da YouTrend, il chiodo per un'analisi politica. Seguite il titolare di List.
01
Il crollo delle assunzioni
La realtà bussa alla porta, niente illusioni, è un tempo di ferro e fuoco. Dati dell'Osservatorio Inps sul precariato: nei primi undici mesi del 2020 le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati sono state 4.755.000, registrando una forte contrazione rispetto allo stesso periodo del 2019 (-30%) dovuta agli effetti legati all'emergenza da Covid-19 che ha determinato sia una caduta della produzione che dei consumi. Crollo totale nel mese di aprile (-83%) il culmine del lockdown. A ottobre il numero si è attenuato (sotto il 20%) ma a novembre è tornato aumentare con il ritorno delle misure restrittive (-26%). Che fare? Tocca a Draghi. Il fatto politico importante si è consumato ieri a Palazzo Madama. Proviamo a darne una lettura partendo sempre dai numeri, i fatti.
02
Chi conta nel governo Draghi. La nuova mappa
Il primo dato è che il governo Draghi è uno dei più votati della storia, ma non il più votato, quello che detiene il record è di Mario Monti, un'altra crisi:
Sul piano politico è una spia rossa accesa sul...
Che succede? Mario Draghi ha preso la fiducia al Senato e il fatto non è una sorpresa, il risultato era scontato, ma nel voto è emersa chiaramente una nuova mappa della politica, degli assetti di governo, che su List abbiamo anticipato. Stamattina alla Camera è cominciata la discussione generale sulle dichiarazioni programmatiche del nuovo governo, ieri il presidente del Consiglio Mario Draghi aveva consegnato al presidente Fico il testo pronunciato al Senato. La discussione generale andrà avanti fino alle ore 18, quando èattesa la replica del premier. Alle 18.30 le dichiarazioni di voto e alle ore 20 l'inizio del voto per appello nominale. Partiamo dai numeri, prima quelli del lavoro e poi quelli elaborati da YouTrend, il chiodo per un'analisi politica. Seguite il titolare di List.
01
Il crollo delle assunzioni
La realtà bussa alla porta, niente illusioni, è un tempo di ferro e fuoco. Dati dell'Osservatorio Inps sul precariato: nei primi undici mesi del 2020 le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati sono state 4.755.000, registrando una forte contrazione rispetto allo stesso periodo del 2019 (-30%) dovuta agli effetti legati all'emergenza da Covid-19 che ha determinato sia una caduta della produzione che dei consumi. Crollo totale nel mese di aprile (-83%) il culmine del lockdown. A ottobre il numero si è attenuato (sotto il 20%) ma a novembre è tornato aumentare con il ritorno delle misure restrittive (-26%). Che fare? Tocca a Draghi. Il fatto politico importante si è consumato ieri a Palazzo Madama. Proviamo a darne una lettura partendo sempre dai numeri, i fatti.
02
Chi conta nel governo Draghi. La nuova mappa
Il primo dato è che il governo Draghi è uno dei più votati della storia, ma non il più votato, quello che detiene il record è di Mario Monti, un'altra crisi:
Sul piano politico è una spia rossa accesa sul cruscotto di Draghi. Segnala non solo cosa non va, ma come funzionerà la macchina del premier. Il voto di ieri in Senato ha una serie di conseguenze, è figlio di fenomeni carsici della politica che sono emersi subito. Vediamoli.
Il primo fatto politico è lo smottamento del gruppo del Movimento Cinque Stelle al Senato:
I voti pentastellati contro Draghi sono 15, gli assenti sono 8, in tutto abbiamo 23 voti "ribelli" che costituiscono il pacchetto di mischia parlamentare della "Rifondazione Cinque Stelle" a cui sta lavorando Alessandro Di Battista. Chi ha votato no sarà espulso dal Movimento che, inesorabilmente, si sta polverizzando, dal 2018 il gruppo ha perso 17 senatori.
Il secondo fatto politico è la compattezza del gruppo della Lega, guardate il riepilogo dei voti per gruppo parlamentare a Palazzo Madama:
I voti favorevoli dei Cinque Stelle alla fine sono stati 69, quelli della Lega 62. La maggioranza che reggeva il governo Conte II si è squagliata, tanto che il tentativo di costituire un intergruppo parlamentare tra Pd-M5S-LeU sta finendo in commedia e andrà a spiaggiarsi di fronte alla realtà della storia che cambia. Il Pd riesce sempre a arrivare in ritardo: ieri o Conte o morte (è arrivata regolarmente la morte), ieri siamo il campo progressista e oggi non c'è più, ieri siamo per la parità di genere e viva le donne, oggi neanche una donna al governo e una figuraccia di fronte alla destra.
Il terzo fatto politico è l'ascesa della Lega che nel frattempo, senza tanti fronzoli e con molta sostanza, ha aumentato il peso specifico del suo apporto al governo Draghi nello spazio di una giornata, la compatezza del gruppo guidato da Matteo Salvini curva lo spazio dell'esecutivo. Perfino i segnali a bassa intensità emettono bagliori: Draghi ieri guardava continuamente a Giancarlo Giorgetti quando leggeva (il rapporto di stima e collaborazione tra i due è un fatto consolidato) il suo discorso al Senato, mentre Salvini nella sua dichiarazione di fiducia ha espresso un pragmatismo che ha mandato in frantumi il castello di carta delle ideologie pentastellate e democratiche. Il governo oggi è di fatto una forza a trazione leghista: il primo partito del paese, 14 Regioni su 20, una squadra ministeriale esperta, un gruppo con una disciplina che non ha eguali in Parlamento. Piaccia o meno, questi sono i fatti squadernati. Si chiama peso parlamentare, si è già spostato sul centrodestra e la tracimazione verso il caos dei Cinque Stelle lo farà aumentare:
Non si tratta solo di una misurazione quantitativa, ma soprattutto qualitativa: il governo Draghi è un esecutivo conservatore (basta guardare il profilo dei tecnici scelti da Draghi), intriso di pragmatismo, quello che tiene attaccato a terra un programma che potrebbe avere esiti pindarici se non governato (e ci riferiamo in particolare alle politiche ambientali che hanno bisogno di un gancio robusto con l'industria per diventare un fatto virtuoso e non un boomerang, come vedremo). Il cambio di passo per ora è quello della mappa del potere dei partiti, sta finendo una stagione e ne comincia un'altra.
03
Draghi e donna
Draghi è una forza che cambia la curvatura dello spazio politico. L'esplosione della questione femminile a sinistra (perché a destra, piaccia o meno alle menti illuminate, le donne ci sono, sono in forte competizione con gli uomini e fanno politica al massimo livello, qualche esempio: presidenza del Senato, capigruppo, ministeri, leadership di partito) e l'avvio dell'era Draghi sono un Big Bang che va interpretato, cavalcato, usato come una catapulta. Ne vediamo i bagliori nella comunicazione e siamo solo all'inizio.
Un esempio di come si usano i social, di levità e grazia nel messaggio politico, viene da Anna Maria Bernini, una donna in gamba, capogruppo di Forza Italia al Senato. Sul suo profilo Instagram ha pubblicato un'immagine che è un'icona del nuovo "draghismo", una sfida al convenzionale, un tocco di forza e ironia:
Draghi, l'uovo nella mano destra, il fuoco e la calma della donna. Ottimo esempio di social media management e un messaggio chiaro: sta cambiando tutto.
04
La crisi e la lezione di Gramsci
Siamo in un tempo di crisi (e dunque di grandi opportunità - e opportunismi). Come scriveva Antonio Gramsci, in questo passaggio storico può succedere di tutto:
L’aspetto della crisi moderna che viene lamentato come «ondata di materialismo» è collegato con ciò che si chiama «crisi di autorità». Se la classe dominante ha perduto il consenso, cioè non è più « dirigente », ma unicamente « dominante », detentrice della pura forza coercitiva, ciò appunto significa che le grandi masse si sono staccate dalle ideologie tradizionali, non credono più a ciò in cui prima credevano ecc. La crisi consiste appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere: in questo interregno si verificano i fenomeni morbosi più svariati.
In questo brano di Gramsci c'è tutto il nostro tempo: siamo di fronte a una crisi di autorià (e arriva Draghi), la classe politica ha perso il consenso (e arrivano i tecnici che tamponano il problema della politica senza prassi), la classe dominante è ancora al potere (la tecnocrazia inamovibile che attraversa tutte le stagioni politiche), non ci sono ideologie (e si tenta goffamente di costruire un'altra sovrastruttura, oggi è il turno del "green" che è tutto e soprattutto niente), la caduta degli dèi è visibile nel trionfo del nichilismo, il vecchio muore e il nuovo è ai suoi primi vagiti e potrebbe perfino morire in culla.
05
La prevalenza del cretino
Questi tempi così interessanti (e disperanti) sono plasmati da forze che dietro una dichiarata "neutralità" hanno in realtà un obiettivo di dominio (un monopolio economico) degradato il dibattito pubblico e le istituzioni, sono responsabili della corruzione del nostro tempo, dell'ascesa del kretino di internet (ne siamo sommersi, tutti, ogni giorno) che si è sostituito alla "prevalenza del cretino" di cui Fruttero e Lucentini scrissero in un libro preveggente:
Fruttero e Lucentini avevano (pre)visto la valanga in arrivo, annunciata dallo sfascio dell'educazione, della scuola, del "liberi tutti" del Sessantotto non seguito da un saggio studiate tutti e seguite i maestri e le maestre finché siete in tempo. Invece no, abbiamo levato lo steccato dal ranch, i cavalli sono scappati e si sono trasformati in cretini che inseguono follower. Il ruttodromo di Internet.
Il cretino è imperturbabile, la sua forza vincente sta nel fatto di non sapere di essere tale, di non vedersi né mai dubitare di sé. Colpito dalle lance nostre o dei pochi altri ostinati partecipanti alla giostra, non cadrà mai dal palo, girerà su se stesso all'infinito svelando per un istante rotatorio il ghigno del delirio, della follia.
Ora pensate al cosiddetto "popolo della Rete", a cosa è successo ai giornali, alla televisione, all'editoria e al Parlamento... l'invasione degli ultracorpi di cui il Blob (programma di Rai3 che trae il titolo da un cult dell'horror fantascientifico, "Blob - Fluido mortale") aveva intuito la tracimazione, siamo giunti allegramente, in un delirio dell'horror kubrikiano, un affaire familiare che suona così: "Wendy, sono a casa amore".
Sfondo la porta perché non so neppure girare la chiave (troppo complicato, bisogna connettere i neuroni) e la follia ormai è tale che lo faccio senza preavviso, è un evento naturale, un cataclisma sghignazzante, colpisco con l'ascia perché mi piace imporre la mia visione con la distruzione dell'Altro, il suo degrado e annullamento. Contro questa deriva da nube nucleare non resta che la difesa del privato e dell'intelligenza, la riscoperta di quella cosa antica chiamata "conversazione" con i pochi che condividono un destino di responsabilità e sacrificio. Nella mediocrazia, il destino dei grandi è quello dell'uomo solo. Dove rifugiarsi? Primo comandamento: mollate Facebook.
06
Armoniose bugie
Rifugiarsi, dicevamo. Dove? Nella grotta. Leggevo una fulminata e fulminante raccolta di saggi di John Updike, completamente rapito, immerso fin dal titolo del libro ("Armoniose bugie") in un ciclopico "me ne fotto" ed ecco una delle tante chiavi per aprire la porta (quella che invece i pazzi ignoranti sfondano a colpi d'ascia):
J.D. Salinger ha scritto un capolavoro, "Il giovane Holden", caldeggiando che i lettori cui è piaciuto un libro chiamassero l’autore; ha poi trascorso i vent’anni successivi a evitare il telefono. Direi che uno scrittore, partendo da indubbi limiti caratteriali, è una persona che si costruisce un organo a forma di grotta, più simile alla cavità di una bocca che a quella di un orecchio, attraverso cui comunicare con il mondo esterno. Quasi, forse, alla stessa maniera in cui il subconscio comunica con lo scrittore attraverso i sogni.
Chi non ha letto Salinger lo faccia, ne trarrà spasso e cura per l'anima,
07
La serrata di Facebook
Nella violenza dichiarata o taciuta, ma onnipresente, si alimentano i socialmedia (social de che?) questo prodotto autodistruttivo del subumano che dichiara senza pudore alcuno la sua potenza, non il carro fiammeggiante della Babele di voci che s'annullano, del magma che brucia tutto e vaporizza l'intelligenza, ma la forza bruta del silenzio. Decido chi parla e chi no, quanto al fatto e alla sua immanenza, non esiste, si tratta solo di convertire in clic e utenti il rumore. Cattive notizie dall'Australia, cari lettori di List.
Facebook ha bloccato agli utenti australiani la possibilità di condividere link e notizie. Proprio così, il democratico Marcolino Zuckerberg ha reagito alla sua maniera (quella di ogni totalitarismo) al disegno di legge del Parlamento australiano che intende obbligare (giustamente) i titani del web a pagare le notizie. Stamattina gli australiani non possono più condividere i link delle notizie pubblicate dai media locali e internazionali. Per soprammercato, il Mr. Arrogance della Silicon Valley ha bloccato anche le pagine dei servizi di emergenza di sanità e polizia. Questi sono quelli che hanno silenziato Trump, un presidente votato da 74 milioni di americani. La reazione del governo australiano è veemente: il disegno di legge andrà avanti, è già stato votato dalla Camera e ora è all'esame del Senato. Meglio Google (ma sempre monopolio, quello del search box) che ha firmato accordi con i più importanti media australiani per pagare i contenuti. La notizia della serrata di Facebook apre il sito del Financial Times, sulle home page dei giornali italiani (ore 10:30) non c'è traccia del fatto, siamo immersi in una bolla tutta nostra, senza alcuna visione del flusso della contemporaneità. Il lavoro dei giornalisti, degli scrittori, degli artisti non è gratis, è frutto di grande studio e sacrificio quotidiano, una testimonianza che nelle sue forme eccellenti si sedimenta e partecipa a quel grande fenomeno chiamato Storia.
08
La distruzione dell'arte
Una lettura controcorrente? The New Criterion. La rivista fondata da un gigange della letteratura, T.S. Eliot, oggi diretta da Roger Kimball, un talento della cultura (no-mainstream, chiaro), è una boccata d'ossigeno contro il conformismo. Il numero di dicembre è tradizionalmente dedicato alle arti figurative, una miniera della critica (non supponente) e del bastiancontrarismo.
Qui leggo un saggio di James Panero sulla decomposizione del pensiero critico al Met di New York, il Metropolitan Museum of Art, un'istituzione meravigliosa finita in ostaggio del "MOB" (l'armata del politicamente corretto).
Quanto ostaggio? Basta un solo episodio per rivelare la deviazione mentale in corso. Nel giugno scorso Keith Christiansen, il responsabile della sezione dei dipinti europei (il Met è un museo enciclopedico) pubblica sul suo profilo Instagram (eccoli, i social dell'autodistruzione della ragione) l'immagine di Alexandre Lenoir che cerca di salvare i monumenti classici della Francia dalla furia iconoclasta dei rivoluzionari. Ecco l'immagine:
Lenoir è l'uomo solo che cerca di evitare la distruzione del passato (che è il nostro presente) dalla furia giacobina e Christiansen pubblica l'immagine - e la commenta ricordando l'eroismo di Lenoir e la gratitudine che gli dobbiamo - mentre in America si è sollevata l'onda della "cancel culture", una devastazione della mente che ha condotto la città di Boston a rimuovere una statua di Abramo Lincoln perché razzista (Lincoln! l'uomo che ha decretato la fine della schiavitù in America). Apriti cielo, Christiansen finisce nella lavatrice dei nuovi iconoclasti. Egli, scrive Panero su The New Criterion, sa "che il Met, il museo enciclopedico, è un diretto discendente di Lenoir", è un'istituzione che "ha salvato i monumenti dalle forze della distruzione". Segue ondata di indignazione, presa di distanza, pestaggio della polizia del pensiero. Secondo The New Criterion Christiansen lascerà il Met. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.