27 Novembre

Fake news? Dio ti vede in cabina e Stalin no

Un viaggio di Giordano Bruno Guerri nel millenario problema delle bufale. Le fake news sono sempre esistite. La novità sta nella velocità di trasmissione e nel suo moltiplicatore. Il problema è quello di sviluppare uno spirito critico. Lo può e lo deve fare la buona scuola.

di Giordano Bruno Guerri

La definizione, e il giudizio, migliori sulle fake news li ha dati Marc Bloch: “Le notizie false della storia nascono certamente spesso da osservazioni individuali inesatte o da testimonianze imperfette, ma questo infortunio iniziale non è tutto e non spiega nulla. L'errore si propaga, si amplifica e vive solo a una condizione: trovare nella società in cui si diffonde un brodo di cultura favorevole. In quell'errore, gli uomini esprimono inconsciamente i propri pregiudizi, odi e timori, cioè tutte le loro forti emozioni.”

Ecco, se un lettore distratto o frettoloso – ma List non ha lettori distratti o frettolosi - si fermasse a questa frase e, piacendogli, la riproducesse su internet, diventerebbe inconsapevolmente un autore di fake news. Il grande storico francese infatti è morto, torturato e ucciso dai nazisti, mezzo secolo prima della diffusione di internet. Però aveva già capito tutto, e infatti conclude: “Soltanto dei grandi stati d'animo collettivi hanno poi la capacità di trasformare una cattiva percezione in una leggenda”, ovvero in fatti che assumono un valore esemplare.

Soltanto dei grandi stati d'animo collettivi hanno poi la capacità di trasformare una cattiva percezione in una leggenda

Le fake news sono dunque sempre esistite, basti pensare alle “pasquinate”, sonetti diffamatori appesi di notte sulle statue di Roma; oppure ai “canard” distribuiti nelle strade di Parigi con notizie ingannevoli. Anche senza buttarla sul dotto e sull’antico, molti fra i più grandi ricorderanno di avere sentito almeno una volta una storia di qualche decennio fa, prima che i voli a basso prezzo portassero tanta gente in giro per il mondo a scoprire che – in fondo – il mondo è sostanzialmente tutto uguale. C’era sempre un cugino o un amico che conosceva qualcuno che aveva portato da un viaggio lontano, poteva essere il Perù come la Malesia,...


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