12 Aprile
La partita atomica tra Iran e Israele
Blackout nel sito nucleare di Natanz, ritarderà di almeno 9 mesi la produzione di uranio arricchito. Fonti di intelligence parlano di un'operazione del Mossad. Dura reazione di Teheran. Dalla Torre di Babele alle rotte dell'energia, perché l'Occidente sta perdendo la sfida con l'Oriente
Che succede? Facciamo un rapido aggiornamento. Come anticipato ieri sera, la notizia di un "incidente" nella centrale nucleare iraniana di Natanz (qui sopra, nella foto che apre List, un'immagine satellitare dell'incendio che colpì il sito il 2 luglio del 2020) è la storia che sta bollendo in pentola a fuoco rapido. Dopo una serie di rumors, il regime iraniano ieri ha calato sul tavolo la carta del contrattacco, non potendo più sostenere la linea dell'incidente - un blackout che ha compromesso la produzione di uranio arricchito per almeno 9 mesi, secondo fonti di intelligence - ora parla di attacco terroristico. Ops, di chi? Teheran punta l'obiettivo su Israele e "si riserva il diritto di rispondere", "i sionisti vogliono vendicarsi per i nostri progressi sulla strada della revoca delle sanzioni, hanno detto pubblicamente che non lo permetteranno. Ma ci prenderemo la nostra vendetta", ha avvertito il ministro degli Esteri, Mohammad Javad Zarif. I media iraniani citano fonti di intelligence, tirano in ballo il Mossad, il servizio segreto di Israele, un'operazione condotta con successo, che ritarderà "di almeno 9 mesi" l'attività di arricchimento dell'uranio. Israele, come sempre in questi casi, non commenta. Solo una frase di Aviv Kohavi, capo di stato maggiore delle forze armate israeliane, un passaggio fatto ieri senza un riferimento diretto al caso di Natanz: "Le azioni delle forze di Difesa israeliane in tutto il Medio Oriente sono evidenti agli occhi dei nostri nemici. Ci osservano, vedono le nostre capacità e noi stiamo valutando attentamente i loro prossimi passi".
10 aprile, l'Iran celebra il Nuclear Technology Day. Il presidente Hassan Rouhani visiona le nuove centrifughe Ir9S (Foto Epa).Il New York Times ieri sera citava fonti di intelligence americane che indicavano il coinvolgimento del Mossad. Il sito nucleare di Natanz è in gran parte sotterraneo, è uno dei siti monitorati dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea)....
Che succede? Facciamo un rapido aggiornamento. Come anticipato ieri sera, la notizia di un "incidente" nella centrale nucleare iraniana di Natanz (qui sopra, nella foto che apre List, un'immagine satellitare dell'incendio che colpì il sito il 2 luglio del 2020) è la storia che sta bollendo in pentola a fuoco rapido. Dopo una serie di rumors, il regime iraniano ieri ha calato sul tavolo la carta del contrattacco, non potendo più sostenere la linea dell'incidente - un blackout che ha compromesso la produzione di uranio arricchito per almeno 9 mesi, secondo fonti di intelligence - ora parla di attacco terroristico. Ops, di chi? Teheran punta l'obiettivo su Israele e "si riserva il diritto di rispondere", "i sionisti vogliono vendicarsi per i nostri progressi sulla strada della revoca delle sanzioni, hanno detto pubblicamente che non lo permetteranno. Ma ci prenderemo la nostra vendetta", ha avvertito il ministro degli Esteri, Mohammad Javad Zarif. I media iraniani citano fonti di intelligence, tirano in ballo il Mossad, il servizio segreto di Israele, un'operazione condotta con successo, che ritarderà "di almeno 9 mesi" l'attività di arricchimento dell'uranio. Israele, come sempre in questi casi, non commenta. Solo una frase di Aviv Kohavi, capo di stato maggiore delle forze armate israeliane, un passaggio fatto ieri senza un riferimento diretto al caso di Natanz: "Le azioni delle forze di Difesa israeliane in tutto il Medio Oriente sono evidenti agli occhi dei nostri nemici. Ci osservano, vedono le nostre capacità e noi stiamo valutando attentamente i loro prossimi passi".
10 aprile, l'Iran celebra il Nuclear Technology Day. Il presidente Hassan Rouhani visiona le nuove centrifughe Ir9S (Foto Epa).Il New York Times ieri sera citava fonti di intelligence americane che indicavano il coinvolgimento del Mossad. Il sito nucleare di Natanz è in gran parte sotterraneo, è uno dei siti monitorati dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea). Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Saeed Khatibzadeh, stamattina ha assicurato che "le centrifughe saranno sostituite con altre più avanzate".
Il 31 marzo scorso l'Aiea aveva verificato che l'Iran nel sito di Natanz aveva iniziato a arricchire uranio con un gruppo di nuove centrifughe IR-2m.
Il 10 aprile (vedi foto sopra), l'Iran celebrava il Nuclear Technology Day e annunciava una serie di novità sullo sviluppo della tecnologia nucleare, in un comunicato della presidenza iraniana: "La progettazione, la costruzione e la messa in funzione della seconda fase delle unità di produzione industriale ad Arak, la progettazione e la costruzione della macchina per il test di rotazione, la costruzione e l'assemblaggio del primo prototipo delle centrifughe IR9S e IR9-1B, e la progettazione e la costruzione della stampa laser 3D dei metalli sono alcuni dei progetti che sono stati inaugurati oggi".
Niente accade per caso.
Ricordiamo che a Vienna sono in corso i nuovi colloqui con l'Iran per la ripresa dell'accordo di non proliferazione nucleare, le trattative procedono lentamente, l'Iran chiede agli Stati Uniti di cancellare tutte le sanzioni, ma su questo punto l'amministrazione americana sembra molto prudente. Una cosa è certa: Joe Biden che apre il negoziato con l'Iran non può far finta che non esista il tema della sicurezza di Israele. I democratici già con Obama hanno commesso l'errore di dare l'impressione che Gerusalemme a Washington non contasse poi tanto. A Obama alla fine è andata male e a Biden potrebbe andare peggio.
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Il commissario straordinario che fu, Domenico Arcuri, è indagato dalla procura di Roma per peculato e appropriazione indebita nell'ambito dell'inchiesta sull'acquisto delle mascherine cinesi anti-covid. La notizia è stata pubblicata da La Verità. Parliamo di una fornitura da 1,25 miliardi di euro sulla quale alcuni mediatori italiani hanno incassato una commissione da 72 milioni di euro. La vicenda è a dir poco opaca, Arcuri era in contatto continuo con i mediatori, poi improvvisamente interrompe ogni comunicazione, ma l'affare è già concluso. Il commissario ha commentato la notizia con un comunicato: "In merito a quanto riportato questa mattina dal quotidiano La Verità circa l'indagine sulle 'mascherine', l'amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri comunica di non avere notizia di quanto riportato dal suddetto quotidiano".
Per tutti vale la presunzione di innocenza, dunque Arcuri è un uomo innocente fino ai tre gradi di giudizio. Vedremo se è stato ingannato dai suoi contatti, se ha ecceduto nei suoi poteri, se ha fatto il suo mestiere in maniera corretta. In quel periodo c'era grande confusione sotto il cielo (e dunque la situazione è eccellente, avrebbe detto il Comandante Mao) e il mondo intero correva a caccia delle mascherine. Il terreno ideale per chi cerca soldi facili. Il problema del commisario Arcuri, come abbiamo sempre sostenuto su List, era prima di tutto politico, di bulimia del potere, esondazione del ruolo e degli incarichi, di manifesta (in)capacità di gestione dell'emergenza. Hanno parlato i fatti, il problema è stato prontamente risolto da Mario Draghi, Arcuri è stato rimosso, al suo posto c'è un generale degli Alpini, Francesco Paolo Figliuolo. La giustizia? Farà il suo corso.
Ah, dimenticavo una cosa fondamentale: Conte ha incontrato in modalità virtuale (quindi non incontra nessuno, al massimo se stesso) i deputati dei Cinque Stelle, parla di partiti, della loro forma, di Novecento, per lui "l'importante è strutturarsi". Un uomo senza storia che pensa di averla già fatta. Cose che accadono solo in Italia.
***
Tutto questo è insignificante, pulviscolo. Facciamo un viaggio più lungo, più grande, più bello (e terrificante).
01
La Torre di Babele della contemporaneità
Buona parte dei fatti di cui parlano i giornali hanno poca importanza, quasi nessuna. Il valore più grande dell'informazione oggi non è nella sua quantità, ma nella sua qualità e selezione, disponibilità di buone fonti e gerarchia delle notizie. Unire i puntini dispersi di una storia, questo è il valore.
Nessuno si orienta nella confusione, l'ipertrofia e il gigantismo conducono a smarrimento e instabilità. Le leadership zoppicanti del nostro tempo hanno un deficit di visione, sono fatte per tempi di pace, ma questi sono tempi di guerra - e lo saranno sempre di più.
La metafora di Babele è la più efficace per descrivere i giorni nostri; una torre che cresce in maniera caotica, un cantiere fragile, franante, una fatica di Sisifo destinata a crollare, l'ambizione vana di toccare il cielo e sostituirsi a Dio, il dipinto di Pieter Bruegel il Vecchio:
Nella Genesi la Torre di Babele è la confusione delle lingue:
Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. Si dissero l'un l'altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco». Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra». Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: «Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro». Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.
Si immagina che la torre fosse l'Etemenanki, la principale Ziqqurat di Babilonia, una delle città globali dell'antichità. La Mesopotamia, culla delle nostre vite contemporanee, il nostro Vicino Oriente oggi così lontano dalla nostra comprensione.
02
La rotta dell'Oriente
L'uomo occidentale non lo sa più immaginare, eppure proprio tra la sabbia e le oasi, le città imperiali, i giacimenti di petrolio e gas (pensate al blocco del Canale di Suez), si sta disegnando il nuovo ordine mondiale. Seguire le rotte dell'energia (la vita) è un buon esercizio per vedere ciò che è invisibile agli occhi (sì, quello che sentite in sottofondo è Il Piccolo Principe). Mappa della Cia (2007) sulla politica del tubo:
René Guenon in "La crise du monde moderne" (Editions Gallimard), spiega come abbiamo perso il "sapere antico", conoscenza ormai di pochissimi. È un processo che mi sembra inesorabile perché il contemporaneo "guardare" non è né "vedere" né "leggere", due azioni il cui fine è sapere, capire. Nella società contemporanea non è importante capire, ma essere sopraffatti da un'ondata continua di sensazioni che fanno scattare desideri. L'acquisto prima di tutto. Non a caso la preoccupazione principale delle cosiddette classi dirigenti nella crisi pandemica non è la distruzione dell'educazione dei bambini e degli adolescenti (quanto agli adulti, la cultura riguarda un'élite di sradicati dal mainstream che è guardata con sospetto), ma i consumi. Qui non si afferma l'idea che l'economia non sia importante, ma cosa ne è dell'uomo senza sapere? C'è un solo esito, si estingue.
L'Oriente in cui Guenon all'inizio del Novecento vedeva la luce, conserva ancora una conoscenza del "sacro", un timore di Dio che non è paura, ma profondo rispetto (scrisse Niccolò Machiavelli: "Dove manca il timore di Dio, conviene o che quel regno rovini, o che sia sostenuto dal timore d’uno principe che sopperisca a’ difetti della religione") e una speculazione filosofica sull'individuo che non è individualismo, ma ricerca della persona che non è personalità.
La nostra conoscenza del Vicino Oriente è sempre legata al libro sacro, la Bibbia. In principio era il Verbo. Mario Liverani nel nuovo e bellissimo "Oriente Occidente" (Editori Laterza), tocca questo punto e ci catapulta nella dimensione senza tempo del tempo che scorre: "... i nomi di Assiria e Babilonia richiamava non tanto echi classici (...) quanto piuttosto immagini bibliche. L'Assiria era l'impero responsabile della distruzione di Samaria, delle prime deportazioni, e dell'assedio di Gerusalemme al tempo di Ezechia. (...) Babilonia, poi, era ancor più centrale nella vicenda del popolo d'Israele, per la distruzione di Gerusalemme ad opera di Nabucodonosor e per la deportazione degli esuli "lungo i fiumi di Babilonia".
L'avventura dell'archeologia (e quindi della cultura tout court) raccontata da Liverani giunge al nostro punto d'attacco, la torre di Babele che "era stata oggetto di ricerche da parte dei viaggiatori europei, che la identificavano in quelle delle tante ziqqurat che ancora si ergevano vistosamente nel paesaggio mesopotamico: quella di 'Aqar Quf e soprattutto quella di Birs Nimrud (perché più vicina alla città di Babilonia)". Eccola, provate a immaginarla nella sua magnifica architettura:
Le rovine della ziqqurat di Birs Nimrud in una foto del 1950 (Archivio della Library of Congress)Liverani in Oriente Occidente ricorda come "l'interesse religioso spingeva e confermava agli europei il loro primato - non quello dell'Islam - tanto che "l'appropriazione europea delle antiche civiltà orientali si basava sull'idea di un generale flusso da est a ovest della civiltà, comunemente espressa dalla metafora solare Ex Oriente Lux".
Qualche settimana fa Papa Francesco ha incontrato in Iraq, a Najaf, la più importante autorità religiosa dell'Islam, il capo della comunità sciita nel mondo, l'imam Ali Al-Husayni Al-Sistani. Quell'incontro è la prova che il terreno fertile per immergersi nel fiiume della Storia è ancora quello della religione. Questo è il sostrato di ogni civiltà, leggere il saggio di T.S. Eliot Note intorno alla definizione di cultura, (Faber and Faber): "Nessuna cultura è apparsa o si è sviluppata se non insieme a una religione (...) la cultura appare come il prodotto di una religione o la religione come il prodotto di una cultura".
Il Papa va da Al-Sistani perché nella cultura millenaria della Chiesa cattolica c'è la consapevolezza di un altro passaggio silente della Storia: il Vicino Oriente è una delle mappe per (ri)definire il nostro tempo, guardatevi intorno, siamo in una profonda crisi dell'Occidente che comincia con lo smarrimento della parola, il suono vuoto del nostro dibattito culturale avvolto nella senilità, nella cancellazione della morte (il vaccino è l'ultima vittima di questa cultura del non-morto, non a caso la definizione degli zombie). Se c'è luce, nel ciclo dell'eterno ritorno (Nietzsche) sta tornando a casa, a Oriente.
Questo vai e vieni tra Oriente e Occidente è sugellato dalla mappa dei morti per coronavirus, guardate con attenzione:
Si muore dove c'è più libertà, dove si celebra la democrazia. O si perisce dove in fondo si credeva fino a poco tempo fa di aver costruito la Torre di Babele che tocca il cielo e dunque si può fare a meno di Dio?
03
La zombificazione dell'Occidente
Nella zombificazione di massa dell'uomo occidentale, si realizza la visione di George A. Romero ne La notte dei morti viventi:
Il film del 1968 inaugurò una trilogia - Night of the Living Dead (1968), Dawn of the Dead (1978) e Day of the Dead (1985) - che nel tempo del coronavirus ha spalancato i cancelli delle intuizioni di Romero sugli incubi che poi avrebbe prodotto il virus (e le sue regole). Il film è tutto girato a Pittsburgh, la scena si apre con una strada di campagna e un'auto che entra in un cimitero (dove compare una bandiera americana che ne piazza il luogo geografico ma non ne esaurisce il confine, potrebbe essere ovunque), una giovane coppia scende dall'auto (e la radio s'accende da sola), parte la musica di sottofondo, la coppia posa una croce su una tomba (scoppia un improvviso temporale), si vede un uomo ciondolare in lontananza e da questo momento parte l'incubo, zombie. Lui cade e viene ucciso, lei scappa e trova rifugio in una casa in campagna.
Quando i protagonisti della fattoria cercano di sfuggire ai non-morti (il virus), saltano tutte le regole e gli equilibri che fino a quel momento guidavano la società americana degli anni Sessanta (e non è casuale che Romero faccia diventare leader del gruppo il nero, Ben) , vengono fuori tutte le debolezze, le viltà, gli egoismi, le bugie, il peggio dell'essere umano (chi incassa sussidi non dovuti, chi non lavora pur potendo farlo, chi non rispetta la quarantena pur essendo contagiato, chi salta la fila per il vaccino), le ore sono scandite dai bollettini alla radio che raccontano della proliferazione degli zombie (il nostro conto giornaliero dei morti della pandemia), l'isolamento nell'abitazione (la fattoria), l'illusione che ne verrà fuori un mondo migliore, il luogocomunismo che nel film di Romero trova l'epilogo del grande regista: il nero Ben che sembrava finalmente aver trionfato sugli zombi, viene ucciso da un bianco con una pallottola in mezzo alla fronte e bruciato insieme a "queste cose". I mostri siamo noi.
Il virus è solo l'innesco della nostra mostrificazione. Durante la pandemia ho riletto il romanzo di Max Brooks intitolato World War Z (Random House), il libro è stato pubblicato nel 2006, il virus si chiama Solanum, trasforma gli uomini in zombie, la sua origine è in Cina e Pechino naturalmente tenta di coprire le sue responsabilità, l'epidemia si diffonde in America durante un anno elettorale, Israele sembra aver trovato il modo di difendersi dall'invasione (toh, lo Stato che ha immunizzato meglio la sua popolazione con un'organizzazione militare della vaccinazione) con un muro altissimo che sembra invalicabile dai mostri ma...
Il romanzo di Brooks (e il film che ne è stato tratto con protagonista Brad Pitt) anticipa tutti i temi che abbiamo vissuto nell'anno della pandemia. Il senso di sicurezza (e boria) del mondo finisce, il problema non è più quale ultimo modello di auto acquistare o quale smartphone porti in tasca, ma la cura. Siamo al punto massimo di divisione tra i consumi e la realtà: come un fulmine si scaglia sul terreno la necessità di acquistare mascherine, biocidi, scoprire cure efficaci e far decollare la ricerca per il vaccino. Il nostro Solanum si chiama Covid-19. La società si ferma, gli aerei restano a terra, l'esercito prende il controllo delle operazioni, la biosicurezza diventa un imperativo, le libertà costituzionali vengono sospese e compresse. Siamo quasi alla fine di questo incubo, ma tutto quello che abbiamo visto è un memento, può ripetersi, accadrà di nuovo.
04
Il mondo tra Tolstoj e Roosevelt
Ho scritto fin dall'inizio che la pandemia non è la fine del mondo (per ora) ma un altro mondo. Che mondo è? Kristalina Georgieva, direttrice generale del Fondo monetario internazionale qualche giorno fa ha evocato due figure, quella del gigante della letteratura russa, Leone Tolstoj e del titano della politica americana, Franklin Delano Roosevelt. Due citazioni, il senso della storia che corre.
La prima è un passaggio di Anna Karenina:
Tutta la varietà, tutta la delizia, tutta la bellezza della vita è composta d'ombra e di luce.
La seconda citazione è un frammento di un discorso di Franklin Delano Roosevelt:
Il punto della storia in cui ci troviamo è pieno di promesse e di pericoli.
Tolstoj scriveva emettendo le radiazioni del grande romanzo, il suo racconto si snoda sulla strada ferrata della storia, sono i treni a scandirne i capitoli, il racconto della Grande Madre Russia è la vicenda corale non dell'amore tra Anna e Alexei, ma il destino del mondo.
Roosevelt pronunciò quelle parole il 12 febbraio del 1945 in un discorso al Congresso degli Stati Uniti dove illustrava gli accordi di Bretton Woods, il summit delle grandi potenze che disegnò il nuovo ordine mondiale e pose le basi della regolazione dei rapporti finanziari internazionali, la sovranità dello Stato e l'emissione della moneta.
Il grande romanzo è rimasto immutato, quando un autore coglie lo spirito del tempo, lo respira a pieni polmoni e lo dipinge con l'arte della narrazione, apre subito un vuoto, tra lui e gli altri penetra una luce diversa, una nuova visione.
L'ordine mondiale di Bretton Woods è sopravvissuto nei nomi delle istituzioni, il sistema post Seconda guerra mondiale fu fondato sull'oro e sul dollaro, ma quel mondo è finito, la pandemia ha dato il via a un nuovo racconto dove la storia ha ripreso la sua marcia e quella della moneta è da tenere d'occhio. Dove va?
05
Giocare a Roblox, comprare Robux. Il dominio della moneta
Lo storico Niall Ferguson su Bloomberg l'altro ieri è partito dal Robux per raccontare cosa sta accadendo nel mondo della moneta. Se vi state chiedendo cosa è Robux, è chiaro che o non avete figli che giocano a Roblox oppure non state attenti a cosa combina il pargolo in camera sua. Robux è la moneta virtuale di uno dei videogiochi più diffusi al mondo, Roblox. Compri Robux con i dollari o euro della tua carta di credito, tuo figlio ci compra un paio di ali per il suo avatar. Fatto.
Solo che questa parte della storia non è un videogame, siamo lontanissimi dalla nostra infanzia con Space Invaders sui giochi Arcade, una moneta, il bar, i record di cui vantarsi con gli amici. Erano tempi in cui le donne non immaginavi cosa fossero (bei tempi) e l'unica moneta era quella che arriva da tuo padre o dai lavori da baby contadino che facevi in campagna l'estate. Qui la faccenda si è e-voluta: la moneta virtuale è ovunque, in varie forme, a cominciare dai videogame. Dove vuole arrivare Ferguson? Al dominio futuro (siamo già in questa storia, non c'è bisogno di aspettare) della finanza. Di chi sarà? Oh, che domande titolare, ecco l'ammonimento di Ferguson:
Se qualche scrittore ha predetto accuratamente il futuro del denaro, me lo sono perso. Sfortunatamente, questa mancanza di lungimiranza sembra ora affliggere anche i politici statunitensi, lasciando l'egemonia del mondo finanziario vulnerabile di fronte a una sfida potenzialmente fatale. Non solo le autorità monetarie americane stanno sottovalutando la minaccia posta al dominio del dollaro dalla pionieristica combinazione cinese di valuta digitale e pagamenti elettronici. Stanno anche trattando le innovazioni finanziarie basate sulla blockchain che offrono la migliore alternativa all'e-yuan cinese come degli intrusi alla loro festa esclusiva.
Siamo sempre sul punto, al confronto tra Oriente e Occidente. Tre palle, un soldo, uno vince e l'altro perde. In Italia il solo studioso che si occupa di questi temi si chiama Paolo Savona. Il presidente della Consob da tempo avvisa i naviganti (ciechi, sordi e muti): "La moneta privata generata liberamente dai computer e accettata convenzionalmente dagli operatori (occhio ai giganti delle carte di credito e a tutto quello che fa Elon Musk, ndr), come sta accadendo, sarà in condizione di neutralizzare la politica delle autorità, con conseguenze facilmente intuibili. Il sistema monetario e finanziario vedrà accrescersi la sua instabilità". Allacciate le cinture. Domanda sul taccuino: ma dove siamo?
06
Tre rivoluzioni scientifiche
In un altro Novecento, cribbio che pulsa nel sistema nervoso delle Reti e della biotecnologia, della matematica che sposa la potenza di calcolo e la (ri)scrittura del Dna. È la terza rivoluzione della scienza che racconta Walter Isaacson in The Code Braeker (Simon & Schuster), la storia di Jennifer Doudna, scienziata dell'università di Berkeley, premio Nobel per la chimica, che una mattina scopre il campo di battaglia: il coronavirus.
Isaacson ha raccontato nei suoi libri tre rivoluzioni scientifiche.
La prima, quando affrontò la biografia del genio assoluto, Albert Einstein. Fu l'impiegato dell'ufficio brevetti di Berna a lanciare agli albori del Novecento il primo stadio del missile della conoscenza, il razzo della fisica, la teoria della relatività, il ciclopico tuffo nell'immenso mistero dei buchi neri, un viaggio nel tempo arrivato fino a noi con la prima foto del mistero della potenza cosmica scattata dal telescopio Event Horizon il 10 aprile del 2019, in un tempo vicino e lontano che non conosceva ancora la pandemia.
La seconda rivoluzione è quella della tecnologia dell'informazione, la macchina di Alan Turing, la creazione del computer, la ragnatela della comunicazione globale, internet. Quella raccontata da Isaacson nella biografia dell'uomo della mela morsicata, Steve Jobs, e in Innovators.
La terza rivoluzione, quella che Isaacson fa suonare in The Code Breaker è la storia della scienza della vita che si fonde con la trama digitale, il momento in cui cade la barriera fisica tra il numero e il Dna, la struttura elicoidale dela vita diventa geometria e calcolo, storia e futuro. Come nasce (e muore) la vita?
07
Il volo di Ingenuity (e quello di Darwin)
Doveva decollare oggi, ma la Nasa dopo una serie di test (vedi immagine sopra) ha rinviato il volo del drone Ingenuity a non prima del 14 aprile. I tecnici del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) assicurano che il drone funziona, la telemetria è a posto e dunque vedremo presto Marte come non l'abbiamo mai visto prima. Perché facciamo tutto questo? Perché siamo umani.
Un libretto di Ian McEwan (leggete tutto, è un grande autore) sui rapporti (intricati) tra scienza e letteratura ci apre la porta dell'immaginazione. Invito alla meraviglia (Einaudi), raccoglie 5 saggi di McEwan e qui si svolazza come farfalle di fiore in fiore, il nettare della scoperta. Quando parla di Charles Darwin che da ragazzo scopre la sua passione per le scienze naturali, eccolo far affiorare sulle labbra dello scienziato in erba la passione e lo stupore. Da Cambridge scrive al cugino: "Come ci divertiremo insieme, quanti coleotteri cattureremo, mi farà bene al cuore fare di nuovo una delle nostre vecchie cacce, faremo regolarmente delle scorribande nelle Fens, che il cielo protegga i coleotteri". In preda allo scoramento scrive: "Sto morendo a poco a poco, perché non c'è anima viva con cui possa parlare di insetti". Poi, il lampo destino, l'offerta di imbarcarsi come naturalista di bordo sul Beagle. Rotta Sudamerica.
Il viaggio di Darwin, quello della nostra vita.
Post scriptum. Ricordiamo la storia di un altro viaggio, 60 anni fa Yuri Gagarin a bordo della navicella Vostok 1 pose la sua firma nella storia, fu il primo uomo nello spazio. Era il 12 aprile del 1966, furono 108 minuti di coraggio per orbitare intorno alla Terra e tornare a casa.
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List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.