18 Aprile
Il tramonto, due passi indietro
Il funerale del Principe Filippo, la solennità composta di un intimo addio che è la fine di un'era. Il racconto di Maite Carpio su un matrimonio, un Regno, una parabola d'amore forgiata dal tempo
di Maite Carpio
Il funerale del Duca Filippo di Edimburgo è stato un perfetto esercizio di regia televisiva e sottile arguzia diplomatica. Non oso pensare i rompicapi che avranno dovuto affrontare negli ultimi giorni le centinaia di civili, responsabili del protocollo di Buckingham Palace insieme ai tecnici della BBC, prima di prendere le decisioni che avrebbero garantito la buona riuscita di un passaggio storico per il Regno Unito. Le esigenze della pandemia e i desideri personali del principe consorte che più volte aveva ripetuto che non voleva esequie con rango di Stato (scherzava spesso con la moglie, “buttami dietro della Land Rover e finiscila quanto prima”) hanno aiutato a gestire la cerimonia in maniera intima e molto rispettosa, anche se a nessuno sfuggiva l’importanza storica del momento. Il tono, la gravitas e la pompa magna della cerimonia privata dovevano essere quelli giusti, pochi ma all’altezza di quello che Filippo meglio ha rappresentato: i valori aristocratici di un mondo che ormai è finito. Il funerale a Windsor è stato il preludio della fine che si avvicina.
La foto dell'addio. Con questo scatto la Regina ha voluto ricordare il suo legame con Filippo (Foto: "The Countess of Wessex").Scortato da diversi rappresentanti dei corpi militari britannici (scelti scrupolosamente da lui stesso), dietro il feretro camminavano nove membri della Famiglia Reale. In testa il Principe Carlo, la sorella Anna, il chiacchierato Andrew (costretto dalla Regina a ritirarsi dalla vita pubblica per la sua relazione con l’americano Epstein, accusato di pedofilia) e il fratello più piccolo, Edward. Dietro William e Henry, non insieme, ma tenendo una distanza dovuta, colmata dalla presenze del cugino Peter Philips (voluto personalmente dalla Regina) per provare a mitigare gli effetti (almeno visivi) della rottura avvenuta tra i due fratelli che non si parlano da mesi (dopo l’intervista concessa insieme alla moglie...
di Maite Carpio
Il funerale del Duca Filippo di Edimburgo è stato un perfetto esercizio di regia televisiva e sottile arguzia diplomatica. Non oso pensare i rompicapi che avranno dovuto affrontare negli ultimi giorni le centinaia di civili, responsabili del protocollo di Buckingham Palace insieme ai tecnici della BBC, prima di prendere le decisioni che avrebbero garantito la buona riuscita di un passaggio storico per il Regno Unito. Le esigenze della pandemia e i desideri personali del principe consorte che più volte aveva ripetuto che non voleva esequie con rango di Stato (scherzava spesso con la moglie, “buttami dietro della Land Rover e finiscila quanto prima”) hanno aiutato a gestire la cerimonia in maniera intima e molto rispettosa, anche se a nessuno sfuggiva l’importanza storica del momento. Il tono, la gravitas e la pompa magna della cerimonia privata dovevano essere quelli giusti, pochi ma all’altezza di quello che Filippo meglio ha rappresentato: i valori aristocratici di un mondo che ormai è finito. Il funerale a Windsor è stato il preludio della fine che si avvicina.
La foto dell'addio. Con questo scatto la Regina ha voluto ricordare il suo legame con Filippo (Foto: "The Countess of Wessex").Scortato da diversi rappresentanti dei corpi militari britannici (scelti scrupolosamente da lui stesso), dietro il feretro camminavano nove membri della Famiglia Reale. In testa il Principe Carlo, la sorella Anna, il chiacchierato Andrew (costretto dalla Regina a ritirarsi dalla vita pubblica per la sua relazione con l’americano Epstein, accusato di pedofilia) e il fratello più piccolo, Edward. Dietro William e Henry, non insieme, ma tenendo una distanza dovuta, colmata dalla presenze del cugino Peter Philips (voluto personalmente dalla Regina) per provare a mitigare gli effetti (almeno visivi) della rottura avvenuta tra i due fratelli che non si parlano da mesi (dopo l’intervista concessa insieme alla moglie Meghan alla famosa conduttrice americana Oprah Winfrey, dove entrambi hanno accusato la famiglia reale britannica niente meno che di razzismo, il che ha interrotto anche il rapporto con il padre Carlo, che ormai non risponde più alle sue telefonate). Il ragazzo l’ha fatta troppo grossa per poter tornare facilmente indietro.
Il viaggio di Filippo. Land Rover e soldati del Regno (Foto Zuma)La crisi della famiglia è talmente eclatante che il protocollo ha deciso che nessun uomo poteva indossare l’uniforme militare, nonostante il legame del Principe Filippo con la Royal Navy, sempre orgoglioso di aver partecipato come un soldato britannico in più nella Seconda Guerra mondiale. Tutti costretti al lutto civile (è la seconda volta che succede in tutta la storia della famiglia) per evitare l’imbarazzo di costatare che Harry e suo zio Andrew (gli unici che possono vantare imprese nella Royal Navy) l’uniforme militare non la possono più indossare. Tutte le donne in rigoroso nero (elegantissime), la Regina portava la spilla che aveva indossato tre anni prima, nella stessa cappella, durante quello che allora fu considerato l’idillico matrimonio tra Harry e Meghan.
Le mascherine imposte dalla pandemia che così duramente ha colpito il paese, hanno aiutato a nascondere i veri sentimenti dei partecipanti e le tensioni che si annidano tra di loro. Qualcuno ha voluto attribuire qualche lacrima sfuggita alla Regina o al futuro Re ma, la verità è che non l'abbiamo vista, forse, giustamente solo immaginata. La regia della BBC aveva uno scopo molto preciso, la solennità. Pochissimi i primi piani, inquadrature molto larghe, tanto rigore. Trenta il numero dei partecipanti e tra loro una figura misteriosa, Lady Penelope Knatchbull, che la BBC però non ha mai inquadrato.
Penny Knatchbull, amica intima del Principe Filippo, unica persona estranea alla Famiglia Reale presente ai funerali (Foto Zuma)Una intima amica di Filippo, 30 anni più giovane di lui, che lo ha frequentato molto spesso negli ultimi tempi (tanto spesso che è stata attribuita a entrambi una relazione sentimentale). Voluta espressamente la sua presenza dalla Regina, per ricordare magari che, certe questioni, possono essere gestite lontano dai riflettori e senza contratti miliardari.
Il decano di Windsor è stato l’unico a ricordare la figura del Principe consorte, la sua “fedeltà incrollabile alla Regina, il suo servizio alla nazione e al Commonwealth. La sua forza, fede, amabilità, senso dell’umorismo e umanità”. Grazie a Netflix sappiamo che è stato cosi, altrimenti non gli sarebbero state perdonate le numerose gaffe e le infedeltà alla moglie. Perche si può tradire una donna, ma un vero aristocratico non tradisce mai la sua Regina. Tra di loro, si parla con una dizione perfetta, le maniere sono inappuntabili, ma sanno che la vera aristocrazia è quella capace di rimanere fedele a un mondo, non facile, che oramai non esiste più.
La madre di Filippo era Alicia de Battenberg, che aveva sposato il re di Dinamarca e di Grecia (ragione per la quale si vide costretta a partorire Filippo nella bella, anche se un po’ lontana, terra di Corfù) ma diventò suora e finì sepolta in Gerusalemme, altri tempi. La famiglia cadde in disgrazia e Filippo si arruolò nel Royal Navy College, come un cadetto qualunque, dove sopravviveva grazie allo scarso stipendio che guadagnava. Fu durante una visita della Famiglia Reale al Britannia che incontrò la giovane Lilibet, lei aveva 13 anni, lui 18. Durante il natale del 1943, in piena guerra, non aveva un posto dove andare a finire e un suo lontano cugino, amico della famiglia reale, lo invito ad accompagnarlo al castello di Windsor. Tornerà 4 anni dopo, secondo il racconto affidato ai diari di Marion Crawford, la bambinaia della principessa Elisabetta: “Lei era felice come non l’avevo mai vista prima”.
Mano nella mano. Elisabetta e Filippo, settant'anni insieme (Foto Epa).Inizia il classico scambio di corrispondenza tra i due giovani e qualche visita in più a Balmoral. È vero che Philip era povero, ma indiscussamente bello, molto attraente, soprattutto non si poteva negare che fosse perfettamente educato. Certo, sposare un principe decaduto non era il massimo agli occhi della famiglia di lei, ma si sa che la Regina è una donna determinata e nel 1947, si sposarono nell’Abbazia di Westminster. Da allora, il Duca di Edimburgo si è occupato di gestire le finanze della famiglia in prima persona dimostrando, per fortuna, grande capacità manageriale. Non così apprezzate sono state le sue doti diplomatiche, in effetti le sue gaffe sono rimaste storiche, come tutti gli incidenti che hanno fatto arrossire l’aplomb dei funzionari del Foreign Office: prima di un viaggio nell’URSS, “mi piacerebbe molto andare in Russia anche se quei bastardi hanno ammazzato metà della mia famiglia” o ad un incontro con il WWF, “se ha quattro gambe e non è una sedia, se ha due ali e vola ma non è un aeroplano, e se nuota e non è un sottomarino, i cantonesi se lo mangeranno”, o con ancora mentre riceve una delegazione aborigena australiana in visita a Buckingham Palace, “siete ancora soliti a tirarvi le lance?”. Effettivamente, aveva sviluppato uno spiccato senso britannico dell’umorismo.
Per la celebrazione delle loro nozze d’oro, Filippo ricordò i loro quattro figli con il suo solito approccio sornione, “considerando le difficili circostanze, lo hanno fatto tutti piuttosto bene”. È stato presente e si è mostrato guida ferrea della famiglia durante tutte le crisi che hanno attraversato, tutte tranne il tradimento imperdonabile di Harry e Meghan. L'ha seguita con grande rammarico via tv, mentre era ricoverato in ospedale, ma di questa crisi non ha voluto occuparsi. Forse era troppo.
Raccogliere i fiori per la Regina. Elisabetta e Filippo in Germania nel 2015 (Foto Epa).Questo sabato, prima di iniziare la cerimonia, il paese si è fermato per osservare un minuto di silenzio nel ricordo del defunto, un tentativo di unificare un paese stremato dalla crisi della Brexit, dal numero immane dei morti per coronavirus, dall’incertezza sul futuro. Durante il matrimonio di Elisabetta e Filippo, il Regno Unito era un impero, oggi non resta niente del Commonwealth e il paese si rimpicciolisce sempre di più. Il referendum per l’indipendenza della Scozia, gli episodi violenti nell’Irlanda del Nord, la divisione sociale promossa dal primo ministro Boris Johnson, la crisi stessa della Famiglia Reale. È in gioco la grandezza che sembrava intramontabile della Gran Bretagna e la sua gloria.
La BBC ha dovuto aprire una finestra speciale sul sito Internet per accogliere le migliaia di contestazioni e proteste dei cittadini britannici (più di 120.000 secondo alcuni giornali nazionali) che si lamentavano per l’eccessiva attenzione dedicata all’evento dalla tv pubblica, quasi in esclusiva, che li ha privati di show ai loro occhi molto più interessanti come la soap opera EastEnders o l’ultima edizione di Masterchef. Altrettanto numerose le proteste per aver dato spazio al principe Andrew che si rifiuta di collaborare ancora con il FBI. Ore di trasmissione dovute da un servizio pubblico che hanno fatto perdere a BBC One il 6% della sua audience abituale, mentre BBC Two ha perso due terzi degli spettatori che normalmente seguono questa fascia oraria.
Il mondo che ha fatto grande il Duca di Edimburgo è decisamente tramontato. La Regina è più sola che mai e d’ora in poi non ci sarà nessuno a seguirla, sempre due passi dietro di lei.
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l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.