3 Maggio
In buona e cattiva Fede(z)
L'inseguimento dei partiti, il rapper più politico dei politici, niente di nuovo, tranne la perdita di memoria. In principio fu il matrimonio dei Ferragnez, il resto è la fine del Novecento e il cliente è servito. Un viaggio nel carattere degli italiani, dalla piazza dell'Inter a "La Vacinada" di Zalone
Che succede? L'Inter ha vinto lo scudetto, Fedez è il politico più citato, Checco Zalone è l'unico che ha dato una lettura del nostro tempo con "La Vacinada", una ballata sulla pandemia che nella sua folgorante ironia coglie tutto il sottosopra di questo tempo, fa ridere, il documento gioioso del nostro splendente spiaggiamento. Facciamo un giro di giostra diverso, per giungere allo stesso risultato: viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
01
Piazza Inter
I tifosi dell'Inter festeggiano in piazza Duomo. Tutti si chiedono dove siano finite le regole del coronavirus, perché imporre ai ristoratori le norme anti-Covid e poi... oplà, eccoci qua, signore e signori si va in scena, questa si chiama realtà. Impedire i festeggiamenti di un evento atteso da milioni di persone per 11 anni è semplicemente impossibile. La lezione è che la buoncostume sanitaria va sostituita con il buonsenso. Esattamente quello che manca. Il calcio svela ogni contraddizione, è cultura pop. E Zalone che c'entra con tutto questo?
02
Oscar Francisco Zalon
Il carattere degli italiani ha avuto grandi interpreti, maschere, figure che lo hanno fissato e messo in movimento. Checco Zalone ne coglie il grottesco, lo mette in mostra, lo fa sfilare davanti a noi. "La Vacinada" è un altro suo "scherzo" che prova quanto sia potente l'ironia. Quant0 i richiami dell'Italia che fu (occhio all'auto, un'Alfa Romeo Spider, un simbolo del grande design ) siano ancora un veicolo d'immaginario.
La grande attrice Helen Mirren che danza con Zalone, il corteggiamento (oddì0, ma si può ancora fare?), il glamour di lei e il borismo di lui, così, ridacchiando scopriamo il sottosopra della pandemia, in quel Saliento che nel cinema italiano è sempre frontiera, l'arena di Oscar Francisco Zalon, olè. Perché lo sappiamo tutti che "l'immunidad de gregge ancor no è arivada, ma menomal que estàs La Vacinada". È un inno alla gioia...
Che succede? L'Inter ha vinto lo scudetto, Fedez è il politico più citato, Checco Zalone è l'unico che ha dato una lettura del nostro tempo con "La Vacinada", una ballata sulla pandemia che nella sua folgorante ironia coglie tutto il sottosopra di questo tempo, fa ridere, il documento gioioso del nostro splendente spiaggiamento. Facciamo un giro di giostra diverso, per giungere allo stesso risultato: viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
01
Piazza Inter
I tifosi dell'Inter festeggiano in piazza Duomo. Tutti si chiedono dove siano finite le regole del coronavirus, perché imporre ai ristoratori le norme anti-Covid e poi... oplà, eccoci qua, signore e signori si va in scena, questa si chiama realtà. Impedire i festeggiamenti di un evento atteso da milioni di persone per 11 anni è semplicemente impossibile. La lezione è che la buoncostume sanitaria va sostituita con il buonsenso. Esattamente quello che manca. Il calcio svela ogni contraddizione, è cultura pop. E Zalone che c'entra con tutto questo?
02
Oscar Francisco Zalon
Il carattere degli italiani ha avuto grandi interpreti, maschere, figure che lo hanno fissato e messo in movimento. Checco Zalone ne coglie il grottesco, lo mette in mostra, lo fa sfilare davanti a noi. "La Vacinada" è un altro suo "scherzo" che prova quanto sia potente l'ironia. Quant0 i richiami dell'Italia che fu (occhio all'auto, un'Alfa Romeo Spider, un simbolo del grande design ) siano ancora un veicolo d'immaginario.
La grande attrice Helen Mirren che danza con Zalone, il corteggiamento (oddì0, ma si può ancora fare?), il glamour di lei e il borismo di lui, così, ridacchiando scopriamo il sottosopra della pandemia, in quel Saliento che nel cinema italiano è sempre frontiera, l'arena di Oscar Francisco Zalon, olè. Perché lo sappiamo tutti che "l'immunidad de gregge ancor no è arivada, ma menomal que estàs La Vacinada". È un inno alla gioia che si chiude con la camera che inquadra il cielo blu, l'evocazione di un altro figlio della Puglia, Domenico Modugno, nato a Polignano a Mare.Volare, Ed Sullivan Show, anno 1958:
Erano gli anni in cui l'America lanciava l'avventura della National Space Administration, la Nasa. Prima corsa nello spazio, l'uomo progettava lo sbarco sulla Luna. Anni di ricostruzione, vita, gioia, l'Italia del boom.
***
Riusciremo a portare a termine un'altra ricostruzione? Per ora ci stiamo impegnando tantissimo nella distruzione. Miti d'oggi, Fedez.
03
Movimento Fedez
Siamo nel casino totale. E il problema non è più il coronavirus, siamo noi. Lui, quello nella foto che apre List, è il marito di Chiara Ferragni, si fa chiamare Fedez, il suo nome vero è Federico Leonardo Lucia, classe 1989, fa il cantante rap, c'è chi sostiene che la sua sia musica. In ogni caso, la questione musicologica non sfiora il cervello di milioni di fan, dunque egli ha successo e in questo mondo che misura tutto con il denaro e i like, Fedez è un "vincente". La sua è una vita esposta, non significa che sia vera, potrebbe essere una finzione (e in parte quella di tutti noi lo è), ma la logica del social è quella del supermarket, si piazza la merce (se stessi) e si vede che succede quanto il cliente entra nel negozio. Chi pensa che sia gratis, si sbaglia. Si paga. Perché insieme al Fedez di turno sullo scaffale ci finiamo tutti. Solo che alcuni fanno i soldi, gli altri le cavie con le vite imprigionate nei datacenter e rielaborate dagli algoritmi. È lo spionaggio contemporaneo delle vite degli altri, non devi neppure abitare nella Germania Est di Erich Honecker. Il cliente è servito.
Fedez non ha problemi con la storia, con lo studio, con il passato e il futuro, egli è solo contemporaneo, anzi, è istantaneo e liquido. Il successo gli ha dato la ricchezza, ha nella sua faretra le frecce di milioni di persone che lo adorano, qualsiasi cosa faccia, perché in questo momento ha il dono del tocco magico. Non importa quanto bene o male riescano le sue imprese, quel che conta in questo mondo è che si trasformi in denaro. Come per la moglie, Chiara Ferragni, professione influencer (prendete nota, è un mestiere difficile, pare sia il sogno di tanti senza mestiere), cooptata nel consiglio d'amministrazione di Tod's, con effetto immediato sulle azioni del gruppo Della Valle (ha recuperato in un giorno le perdite di un anno, valore pari a circa 250 milioni di capitalizzazione). Chiara e Federico, insieme, fanno la coppia dei Ferragnez.
Federico il 1° maggio si è esibito sul palco del "concertone" e ha fatto il "salto di qualità" che doveva prima o poi arrivare. Perché se viviamo nell'era dei social, se Giuseppe Conte diventa leader dei Cinque Stelle senza aver mai fatto un solo giorno da leader di partito, allora anche lui, Fedez, può aspirare a diventare capo-popolo. In fondo, se la mettiamo sul piano della sociologia, egli ha già la guida di una tribù che balla (conio del primo rapper italiano, ante-litteram, Jovanotti, alias Lorenzo Cherubini - sì, lo so, potremmo metterci anche il geniale Adriano Celentano di Prisencolinensinainciusol e per quelli che da studenti frequentavano il quartiere di San Lorenzo a Roma, anche gli Onda Rossa Posse con Batti il tuo tempo). Insomma, Fedez ha varcato la soglia della politica, fa movimento.
La cosa crea scandalo per le modalità sgangherate, certo, per la questione Rai, ovvio, per l'anti-salvinismo come imperativo categorico, ci mancherebbe, per i diritti e non si discute, cribbio. Tutto bene, dai. Ma bisogna avvisare i naviganti: siamo in leggero ritardo. E poi, se la vogliamo ricordarla tutta, la storia del costume e della politica, siamo nel campo aratissimo delle no news, perché il Beppe Grillo, sì citiamo l'Elevato, che fece incazzare i socialisti (grande partito, altro che, guardatevi intorno) durante Fantastico 7 con una battuta che anticipava la svolta uomoqualunquista ("Se in Cina sono tutti socialisti a chi rubano?) aveva già scodellato la minestra pop(ulista) nel 1986. È un dejà-vu e questo indica un problema di capacità della memoria degli italiani, abbiamo problemi di hardware e soprattutto di software. Il programma gira male sul disco fisso di un paese che non vuole fare i conti con se stesso (sì, anche in questo caso). Rino Gaetano in Nunterreggae più e Giorgio Gaber con Destra sinistra avevano già detto tutto e in maniera più incisiva e coraggiosa perché prendevano in giro in maniera corrosiva tutti, facevano una critica della contemporaneità a cui Fedez non può arrivare per il semplice e inesorabile motivo che i suoi testi (dunque il suo pensiero) sono un caso di labirintite linguistica.
Ah, mi raccomando non dimenticare la questione LGBT. Certo, ma qui siamo sempre al presentismo e uno sguardo indietro è utile. Anche qui, pare non ci sia memoria, gli italiani, i pugliesi, mandarono a governare la loro Regione il buon Nichi Vendola e lo fecero con gioia, prima degli altri, meglio degli altri che oggi nel mondo esibiscono patenti di progressismo. Puglia, correva l'anno 2005 e Vendola era in marcia da decenni, cominciò nei giovani comunisti nei primi anni Settanta e il suo coming out arrivò nel 1978.
La Rai è un problema? Oh, che domande, lo è ma siamo anche qui all'arcinoto e guarda un p0' la burrasca Fedez arriva proprio nel momento in cui il Palazzo snocciola i nomi per il prossimo Consiglio d'amministrazione. La Rai è un problema di governo fin dalla sua fondazione. E non può che essere così, è la più grande industria culturale italiana, il problema è gestirla con rispetto dell'autonomia di chi ci lavora (autonomia, non anarchia) e dei cittadini che la finanziano. Non esiste un sistema perfetto, ma fare meglio di così è possibilissimo.
Il Partito radicale nel 1995 promosse il referendum sulla privatizzazione della Rai, passò con il 54,90% dei voti, ma poi come per tanti altri, s'inabissò in quella che Marco Pannella chiamava "partitocrazia". Privatizzare la Rai non significa cederla a un Murdoch o a un Berlusconi, può restare patrimonio pubblico ma con un capitale diversamente frazionato, con la partecipazione del mercato e la necessaria presenza dello Stato non come invasore ma garante dell'indipendenza dell'azienda, soprattutto una gestione che ai criteri di famiglia politica sostituisca quelli professionali, tanto per cominciare. Una programmazione all'altezza del mercato internazionale, una fiction non provinciale ma esportabile in tutto il mondo, un'informazione non lottizzata, bilanciata. L'influenza dei partiti su Viale Mazzini è un fatto storico, una conseguenza della frastagliata rappresentanza politica dell'Italia, figlio del sistema proporzionale, di un sistema politico che oggi tocca il suo punto più basso: i partitanti che rincorrono Fedez. Il quale, sia detto, risulta come il più politico tra tutti. Fedez non è affatto contro il sistema, ne fa parte alla grande. Vive nel Bosco Verticale, a Milano, simbolo degli affluenti che non conoscono la crisi, sua moglie, la brava Chiara, è nel meccanismo a orologeria dell'alta finanza e del lusso globale, egli, Federico, è testimonial di Amazon, fa marketing di se stesso è tatuato e sapientemente brandizzato, non siamo di fronte a un -ismo, semmai a qualcosa di vecchio che ha la potenza del nuovo, il pervasive computing, la capillare distribuzione dell'informazione/deformazione dell'era digitale. Sotto naturalmente c'è anche altro, ma va al di là di Fedez, è lo spirito del tempo e si manifesta in varia forma, il rapper è solo uno strumento casuale di un'ondata. Quale?
Il caso Fedez, alla fine della fiera, è molto interessante. Perché nella sua sgangherata, arruffata, instabile, esemplare parabola ci mostra la Torre di Babele in cui siamo stati scaraventati, la cultura, le sue istituzioni, hanno perso il senso dell'ordine, dell'autorevolezza, della libertà del sapere, l'umiltà e il silenzio dello studio, il confronto con i giganti del pensiero e la rielaborazione in fatto politico della conoscenza. Fedez gira in musica (oddìo, si esagera) ciò che è mainstream oggi, lo piega al suo scopo che mischia idea e commercio. L'etica del marchio è solo l'ultima frontiera della politica, ce ne saranno altre, la tecnologia sta plasmando nuovi spazi di espressione e dominio. Siamo allo sbando perché per vedere questi fenomeni occorrono politici con robuste letture e profonde conoscenze e, inoltre, non è un capriccio il fatto che tutto questo accada nel caos della pandemia. Fedez "canta" il declino e dal suo punto di vista pensa che si possa cambiare verso al presente. Egli pensa in più o meno buona Fede(z) che tutto questo sia una rinascita, ammesso che egli sia mai arrivato a questo punto, cioè pensare a qualcosa fuori dalla bolla dei social media.
Lo sconvolgimento del virus sul piano psicologico è un cataclisma, un acceleratore di processi di disgregazione in corso da decenni. La crisi americana è in piena eruzione, quella europea segue, compressa e accelerata, con la macchina del vapore che fischia e nessuno alla guida del treno che sferraglia verso il binario morto. Il vecchio e il nuovo mondo sono al canto del cigno del loro secolo. Il Novecento è finito, quello nuovo è un millennio di rivoluzioni che non hanno bisogno (per ora) di lacerare la carne con i cannoni, penetra direttamente nel cervello.
04
Lezioni di crisi, rileggere Gramsci
C'è salvezza? Non è un problema di struttura ma di sovrastruttura (Antonio Gramsci, Quaderni del carcere, lettura sull'egemonia), siamo nel campo della filosofia politica. Siamo nella piena furiosa della crisi dell'Occidente dove tutto ciò che è tradizione sembra oggi destinato a soccombere. Gramsci e la crisi, un passaggio già messo nero su bianco su List.
Siamo in un tempo di crisi (e dunque di grandi opportunità - e opportunismi). Come scriveva Antonio Gramsci, in questo passaggio storico può succedere di tutto:
L’aspetto della crisi moderna che viene lamentato come «ondata di materialismo» è collegato con ciò che si chiama «crisi di autorità». Se la classe dominante ha perduto il consenso, cioè non è più « dirigente », ma unicamente « dominante », detentrice della pura forza coercitiva, ciò appunto significa che le grandi masse si sono staccate dalle ideologie tradizionali, non credono più a ciò in cui prima credevano ecc. La crisi consiste appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere: in questo interregno si verificano i fenomeni morbosi più svariati.
In questo brano di Gramsci c'è tutto il nostro tempo: siamo di fronte a una crisi di autorià (e arriva Draghi), la classe politica ha perso il consenso (e arrivano i tecnici che tamponano il problema della politica senza prassi), la classe dominante è ancora al potere (la tecnocrazia inamovibile che attraversa tutte le stagioni politiche), non ci sono ideologie (e si tenta goffamente di costruire un'altra sovrastruttura, oggi è il turno del "green" che è tutto e soprattutto niente), la caduta degli dèi è visibile nel trionfo del nichilismo, il vecchio muore e il nuovo è ai suoi primi vagiti e potrebbe perfino morire in culla.
***
Sono fenomeni di lungo periodo, è una lunga marcia che si pone più o meno consapevolmente l'obiettivo della "rivoluzione culturale". La citazione del Comandante Mao non è casuale, in fondo, senza bisogno di alcun libretto rosso, senza far marciare gli eserciti, il risultato sarà quello di una cancellazione della cultura precedente (toh, la cancel culture), l'annichilimento di ogni divergenza e dissenso, il sistema diventerà binario sì/no e la coltivazione del dubbio sarà (è già così) guardata con sospetto. Fedez non è una cosa seria, ma tutto quello che ruota intorno a questo fenomeno lo è, si chiama politica contemporanea, è il suo livellamento verso il basso, lo sprofondo del politico classico del Novecento e l'ascesa irresistibile della celebrity.
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Un anno fa, aveva pre-visto l'esito (anzi, l'inizio) di questa storia. List del 2 settembre
05
In principio fu il matrimonio
Canzoni, moda, amore, famiglia e... marketing. Nella storia di Fedez e Ferragni ci sono tutti gli elementi pop dell'arci-italiano e nessuna pretesa di indottrinare le masse. Lorenzo Castellani esplora la start-up commerciale e quella dell'anima
di Lorenzo Castellani
Oggi anno ha il suo grande matrimonio e questo è quello dell’unione tra Chiara Ferragni, la fashion blogger più famosa al mondo e Federico Lorenzo Lucia in arte Fedez, di professione rapper di successo e produttore discografico. La coppia che ha un figlio di pochi mesi, il già celebre Leone, è conosciuta nel mondo del web come “i Ferragnez”, fusione tra cognome di lei e nome d’arte di lui. Cosa c’entra, viene da chiedersi, un matrimonio vip e pop con l’analisi politica che svolgiamo su queste colonne? C’entra, anche se gran parte del mondo social si dichiara disinteressato al matrimonio dei Ferragnez, perché in milioni sono lì a parlarne e a vederne le stories su Instagram, il vero terreno di caccia della famosa coppia.
Stiamo parlando di un fenomeno sociale. Lei, Chiara, ha 14 milioni di follower ed ogni foto in cui espone i vestiti delle più note case di moda vale decine di migliaia di euro; lui, Fedez, ha consolidato il successo delle hit portando il suo pubblico nella vita quotidiana e domestica della sua famiglia e dei suoi amici. Un apogeo social raggiunto quando il tatuato rapper chiese in diretta, durante un suo concerto, con tanto di solitario scintillante, la mano alla bionda Chiara dopo averle dedicato una canzone d’amore divenuta, ça va sans dire, un successo radiofonico. I due si erano conosciuti a causa di altre rime del rapper che aveva inserito in un’altra hit una strofa dedicata al cane della Ferragni, che poi pretese di essere invitata a cena. Ecco l’origine del grande evento che si è tenuto ieri a Noto, Sicilia, dove la folla si è riversata in strada per salutare la coppia d’oro. Qualunque politico contemporaneo farebbe qualsiasi cosa per avere un seguito tanto vasto e spontaneo.
Che se ne parli così tanto già è un successo per loro, ma socialmente parlando è bene interessarsene perché i due appaiono come la giovane coppia vip più reazionaria del paese. Hanno concluso un matrimonio e avuto un figlio sulla soglia dei trent’anni e questo già appare rivoluzionario a chi appartiene alla stessa generazione. Fedez è un rapper di periferia ma contrariamente alla stragrande maggioranza dei suoi colleghi esibisce un rapporto solido con la sua famiglia e con quella della moglie. È un profluvio di foto e video con madri, padri, le due sorelle di lei e perfino i cani. I Ferragnez, in fatto di familismo, nell’accezione positiva del termine, sono degli arci-italiani con gusto.
Forse perché ci si sente più soli e si ha bisogno dei veri affetti quando si è spesa la gioventù a costruire due imprese di successo e si sono fronteggiate le folle adoranti o inferocite. Nonostante le passerelle i due non hanno perso un tocco anni Ottanta scegliendo di vivere in un grande attico super moderno a City Life con la Jacuzzi in terrazzo. Ci avevano detto, gli arbiter elegantiarum, che non fosse trendy poiché serviva il casale eco-compatibile o il bilocale open space, ma la fashion-blogger se ne è giustamente fregata della moda e ha comprato una casa formato famiglia.
Il grande evento ha anche calamitato l’attenzione del ministro Di Maio che ha chiesto spiegazioni ad Alitalia per aver fornito un volo agli invitati del matrimonio dei Ferragnez con tanto di gadget personalizzati. Una grande operazione di marketing per la compagnia aerea che i politici non hanno la leggerezza di comprendere. E però torniamo agli anni Ottanta e Novanta con aerei privati poco ecologici e molto berlusconiani, altro che minimalismo, biciclette e auto elettriche. La modernità è cavalcata e respinta dai Ferragnez come nel caso dell’esposizione continua del neonato Leone su Instagram con una operazione che ricorda il film The Truman Show, nonostante questa sia l’era della privacy e delle facce dei neonati mascherate con le emoticon. D’altronde un bambino può crescere felice anche tra vestitini alla moda e smartphone in faccia.
Tuttavia, ciò per cui la coppia d’oro ci è così gradita sono le zero pretese culturali o finto-intellettuali, al contrario di gran parte del jet-set: i Ferragnez non parlano di società, non sfoderano giudizi morali, non commentano la politica firmando appelli pensosi. Di Fedez sappiamo che aveva simpatie grilline e che ha dedicato il suo album di maggior successo, Pop-hoolista, alla critica del sistema-Italia, ma senza perdere freschezza ed ironia. Anticonformismo dunque, ma senza esagerare e mescolandolo con una formidabile capacità d’intercettare desideri, incazzature e sarcasmi della generazione figlia della crisi. Hanno raggiunto la vetta senza partire in vantaggio sugli altri e forse per questo che la festa del matrimonio va in mondovisione e s’invitano colleghi cantanti nazionalpopolari, come l’ex cassiera dell’Esselunga Giusy Ferreri. Alluvione di cuori su Instagram, milioni di visualizzazioni, business e ostentazione, ma anche botte di sana tradizione per lo sposalizio dell’anno.
Oltre le invidie e le ipocrisie è giusto riconoscere che Chiara Ferragni è la startup più di successo del paese a testimonianza che gli italiani non devono fare la Silicon Valley ma sfruttare la tecnologia per ciò a cui sono geneticamente predisposti, Fedez è l’ex ragazzaccio di periferia che attraverso giochi di parole spregiudicati e geniali è arrivato in vetta alle classifiche, resuscitando un mito decadente degli anni Novanta e Duemila come J-Ax e contribuendo a lanciare l’oramai ex amico Fabio Rovazzi, altro fenomeno giovanile dai contorni sociali ancora tutti da esplorare.
E ora che i Ferragnez si sono sposati, con tanto di Luna Park retrò montato nell’hotel del grande evento dove far scatenare gli amici di sempre, possiamo segnare un altro tassello della loro ascesa. Con una festa da vip senza troppi vip e senza riti pretenziosi. Sano entertainment e ostentazione tra famiglia e vecchie amicizie. Una giornata che ha tenuto milioni di italiani incollati allo smartphone per ciò che di più semplice e complicato esista al mondo: una grande storia d’amore. Ai tempi dei social. Tutto sommato, davvero una bella coppia.
***
Cosa resta? Cribbio, la realtà. Un frammento da New York.
06
Lo smartworking che tanto smart non è
Copertina di un servizio del New York Times, lo smartworking che sta uccidendo il commercio tradizionale, il cliente che un tempo andava al negozio:
Se anche a Manhattan non sanno come continuare il commercio di una volta, bisogna chiedersi cosa accadrà in tutto il mondo. Qualcuno ci sta pensando? No problem, che vi importa dei posti di lavoro di un tempo, la politica insegue il Rapper Verticale, ma rischia a sua volta di essere inseguita dai nuovi poveri senza reddito. In fondo, la vita è fatta di dettagli e contraddizioni: Fedez è un testimonial di Amazon. Buona giornata.
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3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.