3 Maggio
Isabel, Rocio e Monica. Il laboratorio di Madrid
Oggi il voto per la Comunità. Il fenomeno popolare di Isabel Diaz Ayuso, amata e odiata, ha puntato tutto su Madrid città aperta. Una donna a destra, Monasterio, una a sinistra, Garcia. L'uomo in corsa, il socialista Gabilondo, non ha mai toccato palla. Maite Carpio racconta una campagna che anticipa lo scenario delle elezioni politiche in Spagna
di Maite Carpio
Oggi, martedì 4 maggio, anno di pandemia, si vota per la presidenza della Comunità di Madrid. I sondaggi considerano che il Partito Popolare, insieme all'ultra destra di Vox, raggiungeranno il 50% dei voti, mentre le forze della sinistra, PSOE, Mas Madrid e Podemos si fermeranno al 45%. C’è sempre un margine di errore nei calcoli, ma molto probabilmente Isabel Diaz Ayuso, la candidata del PP, verrà eletta ancora una volta. Le elezioni, quando ce le fanno fare, possono portare un sano scossone sociale e, questa volta, Madrid si è dimostrata il laboratorio di quello che bolle in pentola nel resto del paese. È stata una campagna elettorale da brivido, guidata dal tono battagliero imposto da Ayuso, durante la quale la sinistra ha fatto fatica ad introdurre una discussione sui contenuti, l’unica strategia sensata per guadagnare terreno.
Se prima della campagna non si faceva altro che parlare di lei, nel bene e nel male, perché aveva deciso che Madrid - in piena pandemia e contro le direttive del governo centrale - doveva restare una città aperta (bar, ristoranti, cinema, teatri, negozi tutti aperti fino al coprifuoco delle 23.00) in queste elezioni è riuscita a consolidare definitivamente il suo primato. Una leadership tutta al femminile, molto particolare, perché basata sopratutto sul suo carattere imprevedibile. Il fenomeno Ayuso, si ama o si detesta, ma non lascia posto all’indifferenza.
Mia madre, con la quale non parlo di politica da anni per una questione di sopravvivenza, appartiene al primo gruppo, insieme a tutte le sue amiche. Sentono quasi una venerazione davanti a questa giovane donna di 42 anni che, secondo loro, ha il potere quasi magico di mettersi accanto a Pablo Casado, il leader del PP nazionale, o a...
di Maite Carpio
Oggi, martedì 4 maggio, anno di pandemia, si vota per la presidenza della Comunità di Madrid. I sondaggi considerano che il Partito Popolare, insieme all'ultra destra di Vox, raggiungeranno il 50% dei voti, mentre le forze della sinistra, PSOE, Mas Madrid e Podemos si fermeranno al 45%. C’è sempre un margine di errore nei calcoli, ma molto probabilmente Isabel Diaz Ayuso, la candidata del PP, verrà eletta ancora una volta. Le elezioni, quando ce le fanno fare, possono portare un sano scossone sociale e, questa volta, Madrid si è dimostrata il laboratorio di quello che bolle in pentola nel resto del paese. È stata una campagna elettorale da brivido, guidata dal tono battagliero imposto da Ayuso, durante la quale la sinistra ha fatto fatica ad introdurre una discussione sui contenuti, l’unica strategia sensata per guadagnare terreno.
Se prima della campagna non si faceva altro che parlare di lei, nel bene e nel male, perché aveva deciso che Madrid - in piena pandemia e contro le direttive del governo centrale - doveva restare una città aperta (bar, ristoranti, cinema, teatri, negozi tutti aperti fino al coprifuoco delle 23.00) in queste elezioni è riuscita a consolidare definitivamente il suo primato. Una leadership tutta al femminile, molto particolare, perché basata sopratutto sul suo carattere imprevedibile. Il fenomeno Ayuso, si ama o si detesta, ma non lascia posto all’indifferenza.
Mia madre, con la quale non parlo di politica da anni per una questione di sopravvivenza, appartiene al primo gruppo, insieme a tutte le sue amiche. Sentono quasi una venerazione davanti a questa giovane donna di 42 anni che, secondo loro, ha il potere quasi magico di mettersi accanto a Pablo Casado, il leader del PP nazionale, o a qualsiasi altro, e far capire quanto sia scarso lui davanti a lei, come uomo e come leader, cosa che nella testa di mia madre e delle sue amiche vuol dire la stessa cosa. In definitiva, sarebbe l’unica ad avere “le palle”. Di sicuro non è il coraggio la qualità che le manca, anche se viene naturale il sospetto che dietro si nasconda una buona dose di incoscienza, forse necessaria in un'avventura così personalistica. Come donna, ha avuto la capacità di inventarsi una nuova forma di leadership che non ha niente da invidiare ai tradizionali canoni maschili. Piace agli uomini perché come dicono loro “fa sangue” e piace alle donne perché “ha più coraggio degli uomini con il sangue in bocca”. Si presenta come una ragazza alla mano, sorridente, saluta tutti, ma Isabel quando ci vuole - e quando dovrebbe risparmiarselo - sa essere anche molto sfacciata. I suoi battibecchi con i giornalisti che le fanno domande che non gradisce fanno parte del repertorio di provocazioni preferite dal suo fan club. Sa occupare le copertine dei giornali patinati, prima quando si presentava ovunque insieme al fidanzato, Jairo Alonso, un giovane uomo molto attraente, imprenditore nel settore hair & beauty, giocando insieme nel ruolo della “coppia irresistibile”. Dopo quattro anni di relazione, nonostante una romantica proposta di matrimonio a Panama, perfettamente documentata, lo ha lasciato. C’è solo un mistero nella sua vita privata, un matrimonio fallito negli anni della gioventù, per il resto, tutto fa brodo.
Lo slogan della sua campagna “Libertà, Isabel” (ti viene da pensare che l'abbiano arrestata in India, insieme ai nostri Marò) fa capire bene il messaggio che più le sta a cuore: “Me ne frego”. Tipo Trump, con la gonna e gli stivali, un western nel distretto di Chamberi. Ha fatto di Madrid una questione patriottica, ha provato a costruire una sorta di orgoglio madrileno che per lei significa poter andare a farsi l’aperitivo o prenderti una birra quando e dove ti pare. È riuscita a dire che gli ingorghi delle tre del mattino, dopo una notte “di copas”, sono una buona ragione per sentirsi fieri di essere nati nella capitale. In un'altra delle sue “ayusadas”, più convinta che persuasa, ha deciso che è la città ideale, perche puoi passeggiare tranquillamente, da un bar all’altro, senza la paura di dover incontrare per caso il tuo ex. Che c’entra? vi domanderete. Un bel niente, ma non importa. È la maniera piu efficace di garantirsi il meme e il video virale nei social media. Tanto basta una bella sciocchezza o una trovata dell ultimo momento per mobilitare la rete e i click. La sua personalissima campagna è stata una rincorsa senza fine per la banalizzazione più totale del contenuto politico. La sua è una strategia di sapore populista che cerca costantemente la polarizzazione radicale dell’elettorato: comunismo o libertà, Madrid o Caracas. Ha saputo identificare la stanchezza e l’arrabbiatura, più che giustificate, di gran parte dell’elettorato e ha saputo cavalcare l’onda al grido di “vado dove mi pare”.
Queste tecniche Isabel la coraggiosa le conosce bene. Sua fu l’idea (cosi dice lei) di aprire su twitter l’account del cane della ex presidentessa di Madrid, Esperanza Aguirre, per la quale lavorava anni fa. Il cagnolino si chiamava Pecas e, grazie a lui, la carriera politica di Ayuso ebbe inizio. Chapeau! Nessuno puo negare le sue capacità. Buca lo schermo, esalta i social media, il settore della ristorazione la osanna (e non ha concesso nessun tipo di aiuti diretta, cioè, zero euro di ristori), i tassisti la idolatrano, mia madre e le sue amiche la considerano Giovanna D’Arco, la votano anche quelli di Vox (che lei non ha mai rinnegato, anzi, è amica personale del loro leader, Santiago Abascal, che stima e rispetta). Insomma, Isabel Diaz Ayuso sembra Biancaneve, ma in realtà ha deciso di prendersi il posto della matrigna e diventare la “più bella del reame”.
Se i sondaggi non sbagliano, ce la ritroveremo a guidare la Regione insieme a Vox, perché da sola, così dicono i calcoli, ma potrebbe esserci la sorpresa, non raggiunge i seggi che le servono per governare. Se così fosse, dovrebbe far entrare nel nuovo esecutivo un'altra donna, Rocio Monasterio, la candidata di Vox che ha fatto campagna issando la bandiera più becera del ritornello della ultradestra. In un dibattito politico non ha battuto ciglio mentre sbatteva in faccia al suo oppositore di Unidas Podemos, Pablo Iglesias, un bello e contundente “vete de España”. Lei potrebbe essere lo specchio della matrigna, la tenaglia dello scorpione dalla quale Ayuso, prima o poi, dovrà per forza allontanarsi.
Il candidato socialista non ha toccato palla. Angel Gabilondo è un candidato impeccabile, anche troppo (il suo slogan, insulso però affidabile, non lascia dubbi) tanta è stata la sua prudenza che alla fine è sparito. A sinistra, il profilo più sorprendente e la vera scoperta di questa campagna è stata Monica Garcia, in testa alla formazione Mas Madrid (una costola del partito di Podemos che, come succede oggi ai Cinque Stelle, ha già vissuto la sua implosione e l'inevitabile divisione) una perfetta sconosciuta di 47 anni, medico anestesista in uno degli ospedali più importanti della Regione, è stata l’unica capace di contrastare l’uragano Ayuso. Invece di evitare la provocazione come ha fatto Gabilondo, è scesa in campo a rispondere, provando a parlare della realtà, delle cose come veramente stanno, della sanità, dell’educazione, dei servizi di cura e inclusione. È stata quella che più di tutti è cresciuta nei sondaggi, con un racconto responsabile quanto emotivo, ha messo al centro del dibattito il ricordo dei morti per Covid, la tragica gestione della crisi sanitaria e i numerosi anziani lasciati morire da soli senza la dovuta assistenza medica. Monica Garcia sorpassa di gran lunga i vecchi ex compagni di Podemos, una vera rivoluzione tra le forze della sinistra. Anche se perde, bisogna tenerla d’occhio.
Oggi scopriremo le sorprese che ci riservano le urne. Nel frattempo, è stata un'interessante campagna-laboratorio per la politica nazionale, di sicuro non esemplare o memorabile, ma almeno a Madrid si vota. Senza il pericolo di imbatterti in un ex.
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9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
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10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
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l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.