10 Maggio
Colpiti da un altro virus
L'attacco informatico che ha bloccato gli oleodotti di Colonial Pipeline in America, una nuova guerra. Il caos a Gerusalemme, l'orrore senza fine dell'Afghanistan. BoJo riapre tutto. Vita e libertà, dure lezioni dall'era del Covid. La Cina e lo spazio pieno di detriti
Che succede? Il mondo riapre e nello stesso tempo appare sempre più chiuso. Abbiamo segnali di enorme discontinuità rispetto alla fase pre-pandemica, non si torna più all'ordine (che in realtà era già friabile) conosciuto, siamo in una terra incognita. Facciamo il nostro giro di giostra, seguiamo il percorso di un oleodotto, siamo alla politica del tubo. E non è una battuta. Seguite il titolare di List.
01
L'attacco hacker a Colonial Pipeline
Bombe, missili, sabotaggi con truppe speciali. Sembra tutto anacronistico. Con un virus si possono ottenere risultati più grandi. No, non parliamo del Covid ma di un attacco informatico che ha costretto alla chiusura uno dei più grandi oleodotti d'America. Colonial Pipeline ha chiuso venerdì l'oleodotto di 5.500 miglia destinato al trasporto di benzina e altri combustibili dalla costa del Golfo all'area metropolitana di New York. Hacker.
I prezzi del petrolio sono in rialzo, la Casa Bianca lavora con l'azienda per ripristinare le forniture, ma ci vorranno giorni. I rumors sull'indagine indicano un coinvolgimento del gruppo hacker Darkside, ma non ci sono conferme. Secondo i dati di Refinitiv, sei tanker finora sono state prenotate dagli operatori per trasportare benzina dall'Europa alla costa atlantica degli Stati Uniti. La guerra? È questa. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
02
Il caos a Gerusalemme, più di 300 feriti
Scontri stamattina nella Città Santa (Foto Epa).Il Giorno di Gerusalemme, in ebraico Yom Yerushalaim, celebra la riunificazione della città avvenuta dopo la Guerra dei Sei Giorni, nel 1967, il giorno 28 del mese ebraico di Iyar. La data è tra le più delicate sul piano della gestione della sicurezza. E purtroppo è stato confermato dagli scontri in corso tra manifestanti palestinesi e polizia israeliana. Secondo la Mezzaluna Rossa sono 305 i manifestanti feriti o contusi negli scontri con la polizia israeliana sulla Spianata delle Moschee. Molti feriti sono stati colpiti...
Che succede? Il mondo riapre e nello stesso tempo appare sempre più chiuso. Abbiamo segnali di enorme discontinuità rispetto alla fase pre-pandemica, non si torna più all'ordine (che in realtà era già friabile) conosciuto, siamo in una terra incognita. Facciamo il nostro giro di giostra, seguiamo il percorso di un oleodotto, siamo alla politica del tubo. E non è una battuta. Seguite il titolare di List.
01
L'attacco hacker a Colonial Pipeline
Bombe, missili, sabotaggi con truppe speciali. Sembra tutto anacronistico. Con un virus si possono ottenere risultati più grandi. No, non parliamo del Covid ma di un attacco informatico che ha costretto alla chiusura uno dei più grandi oleodotti d'America. Colonial Pipeline ha chiuso venerdì l'oleodotto di 5.500 miglia destinato al trasporto di benzina e altri combustibili dalla costa del Golfo all'area metropolitana di New York. Hacker.
I prezzi del petrolio sono in rialzo, la Casa Bianca lavora con l'azienda per ripristinare le forniture, ma ci vorranno giorni. I rumors sull'indagine indicano un coinvolgimento del gruppo hacker Darkside, ma non ci sono conferme. Secondo i dati di Refinitiv, sei tanker finora sono state prenotate dagli operatori per trasportare benzina dall'Europa alla costa atlantica degli Stati Uniti. La guerra? È questa. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
02
Il caos a Gerusalemme, più di 300 feriti
Scontri stamattina nella Città Santa (Foto Epa).Il Giorno di Gerusalemme, in ebraico Yom Yerushalaim, celebra la riunificazione della città avvenuta dopo la Guerra dei Sei Giorni, nel 1967, il giorno 28 del mese ebraico di Iyar. La data è tra le più delicate sul piano della gestione della sicurezza. E purtroppo è stato confermato dagli scontri in corso tra manifestanti palestinesi e polizia israeliana. Secondo la Mezzaluna Rossa sono 305 i manifestanti feriti o contusi negli scontri con la polizia israeliana sulla Spianata delle Moschee. Molti feriti sono stati colpiti da proiettili di gomma. Contemporaneamente agli scontri sulla Spianata delle Moschee, tre razzi sono stati lanciati stamattina dalla striscia di Gaza verso Israele. Nella striscia si stanno preparando a ulteriori manifestazioni, camion carichi di pneumatici da bruciare stanno viaggiando verso il confine. A che scopo bruciare le gomme delle auto? Il fumo serve a impedire ai soldati israeliani di monitorare cosa accade al confine. Hamas è in movimento, la giornata è lunga.
03
Vent'anni dopo, l'Afghanistan punto e a capo
Dopo l'attentato. La scena di fronte alla scuola di Kabul attaccata dai terroristi, bilancio: 50 morti e 100 feriti. Quasi tutti studenti (Foto Epa).Gli Stati Uniti hanno deciso di ritirarsi, un'occupazione durata 20 anni e un risultato politico che si traduce in una parola: fallimento. Anche gli altri paesi della Nato abbandoneranno il paese. Missione compiuta. L'Afghanistan è di nuovo piombato nella guerra civile con clan talebani che fanno strage di innocenti, il preludio del prossimo rinnovato santuario del terrorismo. L'8 maggio una serie di attacchi nei pressi di una scuola secondaria per ragazze a Kabul, hanno causato la morte di almeno 50 persone e il ferimento di oltre 100, quasi tutti studenti. L'orrore prosegue, nella notte almeno 11 persone hanno perso la vita e 28 sono rimaste ferite nella provincia di Zabul a causa dell'esplosione di una bomba che ha investito un autobus. L'attacco è arrivato mentre i talebani proclamavano una tregua di tre giorni in occasione di Eid al-Fitr, la festività che segna la fine del Ramadan. Vent'anni dopo l'invasione dell'Afghanistan, siamo punto e a capo.
***
Lo scenario del Vicino Oriente è surriscaldato, tutto accade mentre l'Occidente cerca di uscire dalla crisi pandemica. Nell'isola d'Inghilterra sono giunti al traguardo.
04
La terza fase di BoJo che riapre il Regno Unito
Riapertura. Oggi Johnson annuncia la terza fase del suo piano (Foto Epa).Boris Johnson oggi annuncia la riapertura generale del Regno Unito. Dal 17 maggio sarà permesso mangiare all'interno di pub e ristoranti in gruppi fino a sei persone o due nuclei familiari. Riapriranno cinema, musei, sale da concerto, riprenderanno i viaggi. Parte la terza fase del piano di riaperture del governo inglese, la campagna di vaccinazione è un successo: oltre due terzi degli adulti hanno ricevuto almeno la prima dose e un terzo è completamente immunizzato. Nelle ultime 24 ore sono state registrate due morti per coronavirus. "La roadmap rimane valida, il nostro programma di vaccinazione continua e ora possiamo puntare alla riapertura con cautela ma in modo irreversibile", ha commentato BoJo.
05
Che fare? Vita e libertà prima, durante e dopo il coronavirus
Che fare? Se lo chiedeva il compagno Lenin prima della Rivoluzione d'Ottobre, ce lo chiediamo un po' tutti nella Rivoluzione del Covid. Siamo in una fase di transizione, vicini alla fine della crisi pandemica, ma lontanissimi dal mondo precedente. Non significa che il futuro sia peggiore, solo che sarà diverso. Il virus non è una novità nella storia dell'umanità, ma ha colpito l'Occidente quando si illudeva di poter dominare il mondo, così non è e mai sarà. Abbiamo (ri)scoperto quanto sia importante avere un governo illuminato dal faro dell'intelligenza (Draghi), abbiamo visto che la politica è necessaria, senza esiste solo una cosa, il caos.
La crisi acuta della pandemia è già alle nostre spalle, ma il mondo è ancor più diviso in enormi faglie. Si è aperta, profondissima, quella tra Oriente e Occidente (gli Stati Uniti contro la Cina e la Russia, l'Europa che è chiamata a scegliere); c'è la divisione ancora più netta tra ricchi e poveri; c'è il mondo di sopra che ha i vaccini e quello di sotto che non li ha; c'è una gran confusione quando si cerca di rispondere alla domanda, che fare?
Bisogna fare politica. Emerge la domanda: destra e sinistra esistono ancora? La risposta è doppia: sì, perché ci sono grandi differenze tra i movimenti che incarnano (in)consapevolmente lo spirito del tempo; no, perché le famiglie politiche del Novecento sono finite nell'archivio della storia e si sono trasformate in altro. Che cosa? Una mutazione interessante riguarda il potente conflitto in corso tra "aperturisti" e "chiusuristi". Finirà presto (con questo nome), ma continuerà in un'altra forma, perché sotto cela qualcosa di molto più importante. Sono visioni del mondo opposte, ma lo sfondo è comune per entrambe: la tecnica del management sociale e gli strumenti della sorveglianza digitale. Sorridi, sei su Amazon e non ne uscirai più. Che soddisfazione.
Siamo di fronte a un paesaggio vecchio e nuovo. John Authers su Bloomberg, nella sua newsletter Points of Return, si pone gli stessi interrogativi che ieri sera finivano nelle mie note sul taccuino, i problemi etici che il coronavirus ha (ri)proposto alle società liberali. Quando in Italia il governo Conte II decise il primo lockdown - seguito poi da una serie di surreali dpcm che miravano perfino a regolare l'intimità - il modello che avevano in mente era quello cinese. Una follia che poteva albergare solo in una mente confusa.
Cosa era successo in Cina? Scrive Authers: "La Cina, la cui filosofia confuciana dominante enfatizza la vita e l'armonia sociale, ha mostrato quanto sia più facile proteggere la vita se i governi possono ignorare le libertà individuali. Nel gennaio del 2020, dopo che un cluster di casi di coronavirus è emerso nella provincia di Hubei, le autorità hanno dichiarato uno "stato di guerra" una volta che i casi hanno raggiunto il numero di 600. Quello che seguì fu un vero e proprio isolamento. Circa 20.000 residenti dei villaggi periferici furono portati in autobus nelle strutture di quarantena del governo. Le persone di tre città con una popolazione complessiva di 17 milioni di abitanti rimasero nei loro edifici per tutto il tempo. Tutti gli 11 milioni di residenti della capitale della provincia, Shijiazhuang, dovevano fare due test Covid obbligatori ogni settimana. Uomini in tuta marciavano per le strade vuote spruzzando disinfettante. Le porte degli appartamenti furono sigillate (letteralmente, con la saldatura, ndr) dall'esterno dopo che le autorità lasciarono pacchi di verdura per cinque giorni. In molte case mancavano frigoriferi e forni". Questa era la "ricetta" di Pechino.
L'Occidente si è trovato di fronte al dilemma della vita e della libertà. Aveva un "problema" in più, la democrazia. E l'equilibrio tra le scelte da fare si è mostrato subito fragile, incerto, un terreno accidentato, ogni decisione aveva pro e contro, dava una possibilità a Tizio, ma spesso togliendola a Caio. Abbiamo visto emergere un neo-scientismo senza una filosofia della libertà, ecco perché le parole di Isahia Berlin ricordate da Authers suonano attualissime:
Ci sono sempre stati pensatori che sostengono che se solo gli scienziati, o persone scientificamente preparate, potessero essere messe a capo delle cose, il mondo sarebbe enormemente migliore. Su questo devo dire che non c'è mai stata una scusa migliore, e nemmeno una ragione, per un dispotismo illimitato da parte di un'élite che deruba la maggioranza delle sue libertà essenziali.
Grandi dilemmi. Quando molti hanno invocato - e provato ad applicare - il "modello cinese" hanno ignorato un dettaglio: non poteva funzionare dove c'è democrazia, un minimo di libertà fondamentali.
Questo non significa affatto che coloro che rivendicano una libertà totale abbiano ragione, tutt'altro, le misure di contenimento del virus sono fondamentali, ma c'è un limite oltre il quale la regola diventa dispotica e distopica. Serve il giusto compromesso, ecco perché Draghi ancora ieri ha affermato "voglio aprire, ma usando la testa". Bene, è un gran passo avanti rispetto al passato, attendiamo la prova dei fatti. In questo anno pandemico abbiamo visto di tutto, classi di lavoratori abbandonate, i ceti produttivi lasciati senza copertura, la zona grigia del lavoro (in Italia un fenomeno enorme) che è diventata invisibile e in balìa della tempesta. Ci stiamo salvando con i vaccini, un periodo di crisi ancora più lungo avrebbe probabilmente condotto a grandi disordini, conflitti, guerra (e non è detto che si riesca a evitarla, perché quello del post-coronavirus è un mondo che brucia).
C'è gente che ha sofferto oltre ogni misura. E questa è solo la punta dell'iceberg, non conosciamo ancora (ma se ne vedono i bagliori) quanto il coronavirus abbia trasformato la psiche, prodotto una frattura nell'anima fino a farla diventare disturbo mentale, deviazione del comportamento, auto-isolamento, depressione. L'effetto sugli adolescenti e gli anziani è tutto da misurare. Quello che si vede nell'età di mezzo, preoccupa, c'è un'esplosione di egoismo, violenza domestica. La battaglia sanitaria contro il virus sta per essere vinta, ma il prezzo è altissimo.
Da che parte sta girando il vento? I vincitori ci sono già, sono i titani della Rete, ma la faccenda politica è più intricata e avrà conseguenze immediate (occhio al voto amministrativo in autunno in Italia). I "chiusuristi" fino a poco tempo fa pensavano di poter capitalizzare la "politica della biosicurezza", del confinamento, l'igienismo come -ismo di una nuova stagione illuminata dal nuovo oracolo, il virologo. Ma i segnali forti e deboli che giungono dall'Europa raccontano una storia meno granitica, più sfaccettata - e tagliente. Nel voto della Comunidad di Madrid ha trionfato una donna, la popolare e "aperturista" Isabel Diaz Ayuso, che ha centrato un successo stellare, inflitto ai Socialisti un'umiliazione storica (e la probabile fine del "sanchismo"), chiuso l'avventura politica di Pablo Iglesias, uno dei fondatori di Podemos. Il ciclone Isabel ha steso tutti, apertura e non chiusura, ponderazione del rischio (qualcuno l'ha definita incoscienza), voce ai ceti produttivi e ai giovani. Ayuso ha fatto una scelta politica precisa. Nota bene: da ieri la Spagna ha abolito il coprifuoco e qualunque autorità volesse ripristinarlo dovrà rivolgersi a un tribunale.
Il secondo potente rintocco di campana è giunto dal Regno Unito, un altro sottosopra, Boris Johnson. Nelle elezioni amministrative del "super giovedì" ha fatto man bassa di voti, un trionfo. I Laburisti sono con il morale sotto i tacchi, finiranno per cambiare leader, il problema è che appaiono fuori dal tempo, come quasi tutti i partiti socialdemocratici in Europa. Johnson è aperturista? Non possiamo definirlo così, con un colpo d'accetta, perché durante la pandemia ha ordinato un durissimo lockdown (e in precedenza aveva scelto la strategia opposta, l'immunità di gregge) con il quale però non ha risolto il problema del virus, ha solo frenato il contagio. La chiave del suo successo è stata quella di sfruttare la velocità della Brexit, si è divincolato dal burosauro di Bruxelles, ha investito miliardi nel vaccino di Oxford, immunizzato la popolazione e riaperto il Regno Unito. Il conservatore Johnson ha vinto con quella che lui ha brillantemente chiamato "la cavalleria della scienza", esattamente con l'arma che la sinistra europea ha impugnato con decisione, ma senza capire come usarla e soprattutto quando bilanciarla con la scelta politica.
Quando l'emergenza sarà chiusa, il problema resterà sul tavolo, perché nel frattempo si sono affermate svariate forme di limitazione e controllo della nostra esistenza. Abbiamo visto inoltre quanto docilmente un paese storicamente "fasciocomunista" come l'Italia si sia adattato a una forma di autoritarismo che aveva tolto al Parlamento ogni potere, usato strumenti eccezionali (la "giustificazione" per uscire all'aria aperta, una follia) facendoli poi diventare la normalità, espropriato le sedi di discussione e dibattito proprie di una democrazia traslocandole in una dimensione virtuale. Abbiamo toccato la debolezza della nostra Costituzione che va tutelata da forme di dominio solo in apparenza soft. Lo stato d'eccezione realizza un paradosso ben spiegato da Giorgio Agamben ("io, il sovrano, che sono fuori legge, dichiaro che non c’è un fuori della legge") e quando finirà apparirà del tutto "normale" ricorrere a strumenti che comprimono la libertà. Oggi è il virus, domani vedremo altro, perché non tutto l'hardware e il software usato nell'emergenza sparirà, sarà riposto nel cassetto, solo in parte.
La pandemia ci ha mostrato in maniera chiarissima cosa avremo di fronte in futuro: non un problema di destra e sinistra, ma un gigantesco conflitto tra la politica e la tecnica, ci stiamo giocando lo spazio residuo di quella cosa chiamata libertà. Non abusarne e non distruggerla, trattarla come il bene più prezioso che ci hanno donato uomini e donne che si sono sacrificati per conquistarla e difenderla.
06
Il razzo cinese e lo spazio di tutti invaso dai detriti
Il lancio del razzo "Lunga Marcia 5-B" in un'immagine dello scorso 29 aprile (Foto Zuma)La Cina è un grande paese che si avvia a diventare leader del mondo. Una dittatura che pare non sentire il peso di questa responsabilità. Abbiamo avuto l'esempio della gestione opaca del coronavirus, ma un altro segnale arriva dallo spazio: la caduta del razzo "Lunga Marcia 5-B" sulla Terra. I detriti sono finiti al largo delle Maldive, è andata bene. Ma non sempre la fortuna può assisterci, i resti delle missioni spaziali sono diventati un problema, sono un pericolo (lo abbiamo visto durante l'ultimo lancio della navicella di Space X che ha evitato per un soffio una collisione con un oggetto alla deriva), il cosmo non può essere occupato da chi non ha una gestione trasparente delle missioni.
Vediamo un po' di numeri, dati Esa:
- Numero di lanci di razzi dall'inizio dell'era spaziale nel 1957: circa 6050 (esclusi i fallimenti)
- Numero di satelliti che questi lanci di razzi hanno messo in orbita attorno alla Terra: circa 11370
- Numero di questi ancora nello spazio: circa 6900
- Numero di questi ancora funzionanti: circa 4000
- Numero di detriti regolarmente tracciati dalle reti di sorveglianza spaziale: circa 28160
- Numero stimato di rotture, esplosioni, collisioni o eventi anomali con conseguente frammentazione: più di 560
- Massa totale di tutti gli oggetti spaziali in orbita terrestre: più di 9300 tonnellate
- Numero di detriti che secondo i modelli statistici si trovano in orbita: 34000 oggetti superiori a 10 cm, 900,000 oggetti da più di 1 cm a 10 cm, 128 milioni di oggetti da più di 1 mm a 1 cm
Lo spazio è pieno di spazzatura. L'amministratore della Nasa, Bill Nelson, a proposito del disastroso rientro sulla Terra del razzo cinese, ha detto chiaramente che "le nazioni devono ridurre al minimo i rischi dei rientri di oggetti spaziali e massimizzare la trasparenza su queste operazioni. È chiaro che la Cina non sta rispettando gli standard di responsabilità per quanto riguarda i suoi detriti spaziali. È fondamentale che la Cina e tutte le nazioni e le entità commerciali agiscano in modo responsabile e trasparente per garantire la sicurezza, la stabilità e la sostenibilità a lungo termine delle attività spaziali". Siamo solo all'inizio di una storia pericolosa per l'umanità.
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importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.