28 Maggio
Il caso Onu. Israele e le Nazioni Disunite
Il Consiglio per i diritti umani di Ginevra approva un'inchiesta sulla campagna militare a Gaza: "Crimini di guerra". Gli Stati Uniti: "La mossa non aiuta la pace". La durissima reazione dello Stato ebraico: "Una macchia morale sulle Nazioni Unite". Accuse anche all'Italia: vende armi a Israele. Fratelli d'Italia supera il Pd. Letta, la tassa di successione e il problema del "dire cose di sinistra". Prima ballerina, Fracci
Che succede? Viviamo tempi interessanti (forse troppo), in un mondo pericoloso. C'è chi ha evocato spesso il clima degli anni Trenta per definire il nostro periodo storico, sappiamo che i parallelismi sono anche ingannevoli. Ma c'è un bagliore lontano che segna la gravità, l'insostenibile pesantezza dell'essere contemporaneo, è un segnale debole, intermittente, il codice morse di un fanale nella tempesta oceanica: l'antisemitismo è sempre più diffuso, gli ebrei sono attaccati nelle strade di New York, di Parigi, di Berlino, si moltiplicano le voci contro Israele, l'aggredito viene marchiato come uno "Stato terrorista", l'anti-sionismo è una nuova religione e arsenale dell'-ismo contemporaneo. Nei media, sui social, circola materiale radioattivo, si contaminano le nobili ragioni della pace e del popolo palestinese con il fanatismo della guerra e del clan terroristico di Hamas, si rafforza di fatto chi ha nel suo programma politico la cancellazione di Israele dalla mappa della Terra, trovano comprensione politica, complicità, un'ondata di appeasement, il provvidenziale stato confusionale che mette nello stesso cestino le fragole della democrazia con i funghi velenosi delle dittature. Sono tempi cupi, pervasi dalla tagliente sensazione che qualcosa di grave sia alle porte. Ieri sera, all'Onu si è consumata una pagina nera, quella delle Nazioni Disunite. Facciamo questo distopico giro di giostra. Seguite il titolare di List.
01
L'inchiesta su Israele e il caso Onu
"Crimini di guerra". Così Michelle Bachelet, Alto commissario Onu per i diritti umani, ha definito la campagna militare di Israele a Gaza. Siamo al paradosso, Hamas ha attaccato lo Stato ebraico ogni giorno per 11 giorni consecutivi con il lancio di oltre 4 mila razzi, puntando sugli obiettivi civili, senza nessun preavviso, verrà la morte e avrà i tuoi occhi, guarda in cielo e prega, ma nelle Nazioni Unite la storia di questi tempi la scrivono gli oppressori e così si decide di mandare sul banco degli imputati l'unica democrazia del Medio...
Che succede? Viviamo tempi interessanti (forse troppo), in un mondo pericoloso. C'è chi ha evocato spesso il clima degli anni Trenta per definire il nostro periodo storico, sappiamo che i parallelismi sono anche ingannevoli. Ma c'è un bagliore lontano che segna la gravità, l'insostenibile pesantezza dell'essere contemporaneo, è un segnale debole, intermittente, il codice morse di un fanale nella tempesta oceanica: l'antisemitismo è sempre più diffuso, gli ebrei sono attaccati nelle strade di New York, di Parigi, di Berlino, si moltiplicano le voci contro Israele, l'aggredito viene marchiato come uno "Stato terrorista", l'anti-sionismo è una nuova religione e arsenale dell'-ismo contemporaneo. Nei media, sui social, circola materiale radioattivo, si contaminano le nobili ragioni della pace e del popolo palestinese con il fanatismo della guerra e del clan terroristico di Hamas, si rafforza di fatto chi ha nel suo programma politico la cancellazione di Israele dalla mappa della Terra, trovano comprensione politica, complicità, un'ondata di appeasement, il provvidenziale stato confusionale che mette nello stesso cestino le fragole della democrazia con i funghi velenosi delle dittature. Sono tempi cupi, pervasi dalla tagliente sensazione che qualcosa di grave sia alle porte. Ieri sera, all'Onu si è consumata una pagina nera, quella delle Nazioni Disunite. Facciamo questo distopico giro di giostra. Seguite il titolare di List.
01
L'inchiesta su Israele e il caso Onu
"Crimini di guerra". Così Michelle Bachelet, Alto commissario Onu per i diritti umani, ha definito la campagna militare di Israele a Gaza. Siamo al paradosso, Hamas ha attaccato lo Stato ebraico ogni giorno per 11 giorni consecutivi con il lancio di oltre 4 mila razzi, puntando sugli obiettivi civili, senza nessun preavviso, verrà la morte e avrà i tuoi occhi, guarda in cielo e prega, ma nelle Nazioni Unite la storia di questi tempi la scrivono gli oppressori e così si decide di mandare sul banco degli imputati l'unica democrazia del Medio Oriente, Israele.
Discussione? Ecco la sintesi, estratta dalla nota del Consiglio di Ginevra, molto istruttiva:
Alcuni rappresentanti sono intervenuti dicendo che i popoli di Israele, Gaza e Cisgiordania hanno bisogno che i loro leader facciano passi coraggiosi verso la pace. Altri hanno detto che la raffica indiscriminata di razzi lanciati da Hamas e dalla Jihad islamica palestinese su Israele è completamente inaccettabile. Altri ancora hanno detto che il Consiglio deve fare tre cose: affrontare le cause alla radice del conflitto; chiamare la situazione per quello che è, apartheid e persecuzione, cioè crimini contro l'umanità; e porre fine all'impunità creando un meccanismo permanente - perché i problemi sono sistematici, duraturi e non si risolvono in una notte. Hanno inoltre detto che è inconcepibile che nazioni come gli Stati Uniti, la Germania e l'Italia continuino a fornire armi e altra assistenza militare al governo israeliano, nonostante il chiaro rischio di gravi violazioni del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario. Alcuni oratori, esprimendo la loro piena solidarietà con Israele, hanno detto che si rifiutano di sostenere qualsiasi indagine o meccanismo che vittimizzi e scagioni Hamas e altre organizzazioni violente. C'è stata un'esplosione di antisemitismo nelle ultime settimane, il risultato del vilipendio antisemita di Israele, a cui il Consiglio ha fornito una copertura.
C'è perfino l'Italia sul banco degli imputati. Così funziona il pianeta onusiano, poi si vota e contano i numeri che pendono chiaramente da una parte. Chi ha vinto?
Ventiquattro voti a favore dell'indagine su Israele, nove contrari e quattordici astenuti. Ora osservate bene com'è andata. Prendete nota e fateci sopra una libera riflessione.
Hanno votato a favore della risoluzione: Argentina, Armenia, Bahrain, Bangladesh, Bolivia, Burkina Faso, Cina, Costa d'Avorio, Cuba, Eritrea, Gabon, Indonesia, Libia, Mauritania, Messico, Namibia, Pakistan, Filippine, Russia, Senegal, Somalia, Sudan, Uzbekistan e Venezuela.
Hanno votato contro: Bahamas, Brasile, Danimarca, Isole Fiji, Francia, India, Italia, Giappone, Nepal, Olanda, Polonia, Repubblica della Corea, Togo e Ucraina.
Si sono astenuti: Austria, Bulgaria, Camerun, Repubblica Ceca, Germania, Malawi, Isole Marshall, Regno Unito e Uruguay.
"Una decisione vergognosa, un altro esempio dell'aperta ossessione contro Israele di questo organo delle Nazioni Unite", ha commentato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu. "Questa messinscena prende in giro il diritto internazionale e incoraggia i terroristi di tutto il mondo". Netanyahu aggiunge: il Consiglio dei diritti dell'Uomo dell'Onu "rappresenta come la 'parte colpevole' una democrazia che legittimamente protegge i suoi cittadini da migliaia di attacchi con razzi senza distinzione".
Durissima la nota del ministero degli Esteri israeliano che definisce la decisione del Consiglio dei diritti dell'Uomo dell'Onu "una macchia morale sulla comunità internazionale e sulle Nazioni Unite. Il vero scopo di questa commissione è quello di 'pulire' i crimini del gruppo terroristico Hamas e di incriminare Israele per le azioni svolte in difesa dei propri cittadini".
Significativa la nota della missione americana a Ginevra: "La mossa odierna rischia di minare i progressi fatti" verso la pace. Gli Stati Uniti sono membro osservatore senza diritto di voto, Trump ritirò la rappresentanza di Washington nel Consiglio per i diritti umani dell'Onu anche a causa delle posizioni ideologiche contro Israele. "Abbiamo affrontato la recente crisi con un obiettivo chiaro: quello di porre fine al conflitto il più rapidamente possibile e fornire i necessari soccorsi umanitari ai civili. Ci impegniamo a lavorare con altri membri della comunita' internazionale per creare le condizioni per una pace duratura e sostenibile e appoggeremo le azioni delle Nazioni Unite che uniscono le parti o promuovono la pace e la stabilità", si legge nel comunicato della rappresentanza di Washington. Le decisioni odierne, conclude la nota, "non aiuteranno a trovare soluzioni durature alle sfide nella regione, né forniranno maggiore dignità, libertà o prosperità ai palestinesi e agli israeliani". Tutto giusto, con un appunto finale: incoraggiano Hamas a continuare la guerra, cosa che i suoi leader non nascondono, andranno avanti fino alla "liberazione" di Gerusalemme.
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C'è altro? Un bell'ambientino, il mondo contemporaneo. Viriamo verso i cieli dell'Europa dell'Est.
02
La Guerra Fredda dei cieli
Vladimir Putin ha chiuso lo spazio aereo di Mosca alle compagnie che boicotteranno la Bielorussia. Siamo alla Guerra Fredda dei cieli. È l'ultima mossa di una partita a scacchi molto pericolosa. Lukashenko ha sequestrato un aereo di Ryanair per arrestare un dissidente, un suo nemico politico. L'Unione europea ha risposto duramente, ma la Russia si è schierata con l'alleato in una partita che il Cremlino gioca avendo in mente un'espansione della Nato a Est. L'arrivo di Joe Biden alla Casa Bianca ha avviato un confronto duro, i due leader si vedranno a Ginevra il 16 giugno, un incontro bilaterale che serve a provare a rilassare i rapporti tra Washington e Mosca, ora tesissimi. Siamo in una partita a scacchi con i missili puntati sull'avversario.
***
Torniamo in Italia. Tutto riapre, si fanno grandi proclami sugli appalti (che bisogna rendere snelli e sicuri, così non funzionano e spesso finiscono in mano alla criminalità), ma il gioco della politica ha ben altri scenari.
03
Fratelli d'Italia sorpassa il Pd
Alla fine il sorpasso è arrivato. Fratelli d'Italia ha superato il Partito democratico nei sondaggi, ora è il secondo partito a 2 punti dalla Lega. Si tratta dell'effetto della tassa di successione? Forse è presto per dirlo, bisogna vedere come si consolideranno i dati nelle prossime settimane, ma la Supermedia di Agi/Youtrend è uno strumento di misurazione del consenso molto affidabile, si basa sulle rilevazioni realizzate nelle ultime 2 settimane da parte di 7 istituti demoscopici differenti. Quadro generale:
Mezzo punto in più per Fratelli d'Italia, mezzo punto in meno per il Pd. Tutti gli altri sono fermi o quasi. Questo saliscendi è molto interessante (forse troppo, dalle parti del Pd) perché si muovono nello spazio dell'opinione pubblica la forza in ascesa (il partito di Giorgia Meloni) e la formazione politica che più di tutte in questi giorni ha strambato (il partito di Enrico Letta) mettendosi in contrapposizione con la politica di Mario Draghi ("non è il momento di prendere ma di dare") su un tema delicato come la tassa di successione, la casa degli italiani. Vedremo presto se il trend si consolida, va annotato che il Pd manteneva il secondo posto nella graduatoria dei sondaggi da due anni, dalle elezioni europee del 2019 dove il partito guidato da Nicola Zingaretti centrò il sorpasso del Movimento Cinque Stelle.
04
I dem e il problema di "dire cose di sinistra"
Che cosa sta succedendo nel Pd? È un partito che Letta sta posizionando a sinistra nel tentativo di tenere insieme le varie anime di uno spazio politico che però non sembra corrispondere alle analisi fatte finora dal segretario e dal gruppo dirigente dem. La preoccupazione di Letta è quella di non entrare in rotta di collisione con i satelliti à gauche, ma nel farlo corre dei rischi che nella Supermedia dei sondaggi cominciano ad affiorare in superficie. Può darsi che Letta corregga la rotta, che in realtà assorba bene il calo dei consensi e poi si riprenda, e riesca a mantenere l'egemonia sulla coalizione del futuro, quella che si presenterà ai blocchi di partenza del voto nel 2023 (sempre che non scattino le elezioni anticipate nel 2022 a causa del Risiko Quirinale). Tutti i giochi sono aperti, Letta può recuperare, ma potrebbe anche essere l'inizio di un declino del Pd innescato da un tema delicatissimo come quello del Fisco sul mattone. Evocare le patrimoniali in Italia - un paese che ha una tassazione palese e occulta elevatissima - è come trasportare la nitroglicerina su una strada piena di buche.
Altra nota sul taccuino: Letta deve affrontare un turno elettorale che per la sua leadership è vitale, il voto a Roma e a Milano, come a Bologna, Torino e Napoli, è una prova senza ritorno per il Pd. Il segretario non può perdere a Roma e a Milano - città dove i suoi elettori abitano in centro e sono proprietari di immobili dalla quotazione altissima, vedere le mappe del voto politico - per ragioni che sono lampanti. Nella Capitale c'è la sfida diretta di Roberto Gualtieri contro Virginia Raggi (con la destra che punta al ballottaggio e vedremo con chi e come), mentre a Milano il sindaco uscente è il dem Giuseppe Sala che se si fosse candidato Gabriele Albertini sarebbe probabilmente andato incontro a una sconfitta, ma per ora è il favorito. Il miglior alleato di Letta resta il centrodestra che non ha ancora scelto i candidati a Roma e a Milano, ma anche questo periodo di limbo passerà e a quel punto il Pd dovrà fare i conti con il suo programma politico. Dire cose di sinistra senza farsi capire dagli elettori non è una cosa di sinistra, è un errore politico.
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Problemi seri? Far volare Alitalia.
05
Alitalia potrà volare solo se sarà più piccola
Alitalia avrebbe dovuto chiudere bottega molti anni fa, la politica l'ha tenuta in piedi e finora è costata ai contribuenti italiani 13 miliardi di euro. L'Unione europea alla fine ha tirato una riga: non si può andare avanti così. Il governo Draghi si è ritrovato uno dei tanti dossier irrisolti della legislatura, due governi (e sempre lo stesso presidente del Consiglio, Giuseppe Conte) hanno fatto melina, fino a quando la Commissione Ue ha detto basta. Problema antico, sia chiaro, ma la palude contiana ha dato il colpo letale. Dopo un duro braccio di ferro, il ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti è andato a Bruxelles e ha ottenuto un accordo. La nuova Alitalia (si chiamerà Ita) partirà entro agosto. Sarà una compagnia più piccola, sono previsti tagli alla flotta e al personale, gli aerei saranno non più di 60, i dipendenti saranno dimezzati (con circa 5 mila esuberi) e ci saranno meno rotte. I servizi di handling (l'assistenza a terra) e la manutenzione dovranno essere gestiti da un'azienda non legata alla nuova compagnia. Ita potrà partecipare alla gara per il marchio Alitalia, così come a quella per i servizi a terra e la manutenzione. I sindacati dicono no, la loro idea è che la compagnia possa volare senza perdere soldi con i numeri attuali. Purtroppo non è così, la storia di Alitalia è quella di un'azienda che brucia cassa, soldi dei contribuenti italiani.
06
La politica sempre in cabina di pilotaggio
Il problema è ovviamente politico. Il governo Draghi è l'ultimo slot disponibile per Alitalia.
Provate a incrociare le date (e le dita per il domani) della saga infinita di Alitalia con le stagioni della politica italiana e scoprirete che…. la Prima Repubblica ha fatto decisamente meglio all’azienda rispetto alla Seconda Repubblica o presunta tale. I bilanci della compagnia sono buoni fino agli anni Novanta, nonostante si navigasse già nel mare in tempesta del debito pubblico, poi succede qualcosa di imprevisto: la politica si squaglia, comincia il valzer delle poltrone.
Dal 1946 al 1988 alla presidenza di Alitalia arrivano solo cinque figure: Giuseppe De Michelis, Nicolò Carandini, Bruno Velani, Giorgio Tupini e Umberto Nordio. Questa pugno di dirigenti farà una grande Alitalia. Dal 1988 a oggi la situazione diventa a dir poco caotica e alla presidenza della compagnia si balla la rumba, ecco la sequenza: Carlo Verri, Michele Principe, Renato Riverso, Fausto Cereti, Giuseppe Bonomi, Giancarlo Cimoli, Berardino Libonati, Maurizio Prato, Aristide Police. La Prima Repubblica nomina 5 presidenti nel giro di 42 anni; la Seconda Repubblica ne piazza 9 in 20 anni. I partiti hanno cominciato a usare Alitalia come un taxi. La corsa è pagata dai contribuenti, Roma è il grande centro di smistamento dei favori, delle assunzioni, degli appalti, un’economia volante si attovaglia intorno alla freccia alata, ne rosica le ali, fa finta di amarla ma in realtà la usa, la consuma, la tratta come se fosse una fonte inesauribile di ricchezza a basso sforzo ed alto costo. Alla fine, accade l'inevitabile, tutti giù per terra.
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Qualche giorno fa Franco Battiato se n'è andato. Ieri abbiamo registrato un altro addio che lascia un ricordo: Carla Fracci.
07
Prima ballerina
Carla Fracci, prima ballerina. Nel rito dell'ultimo saluto si dice che "si è spenta". Aveva 84 anni, ma era senza età, un monumento vivente, la più grande ballerina classica del Ventesimo Secolo. La liturgia della frase non è mai stata così sbagliata: Fracci brilla più che mai. Era una (pre)destinata al successo. E alla tragedia di doverlo sopportare finché morte non ci separi. Nel caso Fracci quella separazione era impossibile. Resta un monumento. Quando svetti e precipiti, il dolore è insopportabile. Per lei, il (de)cadere del corpo, il cedimento lento dei muscoli, gli anni con l'incertezza crescente, la potenza regressiva, il neurone che reagisce lentamente, quel respiro più corto, la vista che s'accorcia, l'insopportabile chiacchiericcio degli altri, il bisogno del grande silenzio, l'attimo che ti sfugge dalle mani, il tremolìo del polso, la tentazione di andarsene e basta con questa mortale noia, il nessuno mi ascolta e quel "ah, che brutto presente, invece ai miei tempi" - tutte le cose che in ciascuno di noi indicano un quasi liberatorio inizio della fine - ecco, per lei tutto questo fu un lungo epilogo vestito di bianco, il viaggio sui binari della vita che lei conosceva bene, figlia di un tranviere.
È chiaro che le parole non sono sufficienti per raccontarla, puoi farla volteggiare pensando di avere la penna di Nabokov - chissà perché mi pare sia adatto allo scopo letterario un sulfureo romanziere nato in Russia - ma poi un evo intero se ne andrebbe nell'ammirarla e tutto quel tempo passato a capire e carpire il dettaglio decisivo per l'articolo finirebbe per seccare ogni stilla d'inchiostro. Lei balla e tu sei piombato nel deserto con la borraccia d'acqua vuota e gli avvoltoi che ti girano sopra la testa. Lasciamo perdere, dai. In fondo, fu tutto già scritto ampiamente, inesorabilmente. La celebrazione era partita quarant'anni fa, in un'altra vita. Ritorno al futuro, 12 luglio 1981:
"Prima ballerina assoluta", scrisse Ludina Barzini sul New York Times. Era la vigilia di "Giselle", Fracci e Nureyev alla Metropolitan Opera. Da quel momento in poi non ci fu altro da aggiungere, se non la ripetizione dei trionfi. Tutto qui, un tutto che abbondava. Anche perché al contrario delle "influencer" di cui scrivono oggi i rotocalchisti che non hanno mai visto un rotocalco, Fracci privata (oggi si direbbe "social", in ruzzolante paradosso) era di una perfezione vicina all'irrealtà. Vita di coppia senza un'increspatura, impegno civico, arte e applausi. C'era la politica, certo, il 25 aprile, le sue piazzate ogni tanto, qualche lite e ramanzina al potere che è sempre passeggero e pensa a un altro palcoscenico, ma tutto questo la rendeva così terrena da non reggere la sfida con il chiasso contemporaneo. Lei danzava e con quello diceva tutto, levitava. "Una grande italiana" è il giusto saluto, l'epigrafe che non ha bisogno di chiose e interpreti d'occasione. Con un salto da tigre bianca si fermò là, a un passo dall'eternità, prima della fine, prima ballerina.
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4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.