1 Giugno
Fare (e disfare) la giustizia
La scarcerazione del boss Giovanni Brusca, l'inchiesta sulla strage della funivia, la sentenza nel processo ex Ilva. Tre casi, un'emergenza, quella della riforma della Giustizia. Bankitalia, la sfida italiana e l'economia in tre grafici. La rivoluzione cinese è in culla. La palla era tonda, su calcio, vita e letteratura
Che succede? Il problema della giustizia sta esplodendo come una supernova. Abbiamo già scritto dell'inchiesta sulla strage della funivia, stamattina il giudice per le indagini preliminari, Donatella Banci Buonamici, si è rivolta così ai cronisti: "Dovreste ringraziare, ed essere felici di vivere in un sistema così, in uno Stato in cui il sistema fa giustizia o è una garanzia e invece sembra che non siate felici. L'Italia è un paese democratico". Banci Buonamici ha ragione, ma qui siamo all'impazzimento del sistema. Abbiamo un po' di storie che lo provano. Seguite il titolare di List.
01
Pena, pentimento e giustizia
Giovanni Brusca, un assassino, uno stragista, l'uomo che ha premuto il pulsante che ha fatto esplodere il tritolo della strage di Capaci, il mafioso che ha ucciso Giovanni Falcone, il mostro che ha ordinato di strangolare e poi sciogliere nell'acido il piccolo Giuseppe Di Matteo (per dare una "lezione" al padre, il pentito Santino Di Matteo), quello disse che bisognava "sbarazzarsi del cagnuleddu". Lo strangolarono con una corda, lo fece il fratello, Enzo Salvatore Brusca. Poi lo sciolsero nell'acido. Si pentì prima lui, Enzo Salvatore, e poi Giovanni, detto "u Verru", il porco, lo "scannacristiani".
Quest'uomo, dopo 200 omicidi (tra confessati e sospettati) e 25 anni di prigione è uscito dal carcere di Rebibbia. Lo hanno premiato, perché si è "pentito" (parola da non usare più, è un "collaboratore di giustizia", il pentimento è dell'anima e quella di Brusca fa orrore). Aveva fatto un accordo con lo Stato, le sue informazioni sono state preziose nella lotta alla mafia, dicono. Crediamo alle istituzioni, crediamo nella legge. Va rispettata. Resta solo una domanda resta sul taccuino del cronista: cosa dirà l'uomo della strada di fronte a questa storia agghiacciante dove il colpevole esce dalla cella e i morti si rivoltano nella tomba? Il sentimento comune è semplice, ma...
Che succede? Il problema della giustizia sta esplodendo come una supernova. Abbiamo già scritto dell'inchiesta sulla strage della funivia, stamattina il giudice per le indagini preliminari, Donatella Banci Buonamici, si è rivolta così ai cronisti: "Dovreste ringraziare, ed essere felici di vivere in un sistema così, in uno Stato in cui il sistema fa giustizia o è una garanzia e invece sembra che non siate felici. L'Italia è un paese democratico". Banci Buonamici ha ragione, ma qui siamo all'impazzimento del sistema. Abbiamo un po' di storie che lo provano. Seguite il titolare di List.
01
Pena, pentimento e giustizia
Giovanni Brusca, un assassino, uno stragista, l'uomo che ha premuto il pulsante che ha fatto esplodere il tritolo della strage di Capaci, il mafioso che ha ucciso Giovanni Falcone, il mostro che ha ordinato di strangolare e poi sciogliere nell'acido il piccolo Giuseppe Di Matteo (per dare una "lezione" al padre, il pentito Santino Di Matteo), quello disse che bisognava "sbarazzarsi del cagnuleddu". Lo strangolarono con una corda, lo fece il fratello, Enzo Salvatore Brusca. Poi lo sciolsero nell'acido. Si pentì prima lui, Enzo Salvatore, e poi Giovanni, detto "u Verru", il porco, lo "scannacristiani".
Quest'uomo, dopo 200 omicidi (tra confessati e sospettati) e 25 anni di prigione è uscito dal carcere di Rebibbia. Lo hanno premiato, perché si è "pentito" (parola da non usare più, è un "collaboratore di giustizia", il pentimento è dell'anima e quella di Brusca fa orrore). Aveva fatto un accordo con lo Stato, le sue informazioni sono state preziose nella lotta alla mafia, dicono. Crediamo alle istituzioni, crediamo nella legge. Va rispettata. Resta solo una domanda resta sul taccuino del cronista: cosa dirà l'uomo della strada di fronte a questa storia agghiacciante dove il colpevole esce dalla cella e i morti si rivoltano nella tomba? Il sentimento comune è semplice, ma non perché è semplice può essere considerato basso, di nessun conto. Siamo di fronte al difficile bilanciamento tra la ragione, la legge e il senso della giustizia che ha bisogno di buonsenso.
Qualche giorno fa, nel carcere dell'Ucciardone, a Palermo, il presidente della Repubblica ha ricordato le stragi, l'uccisione di Falcone e Borsellino, l'importanza di non dimenticare. Tutto vero, tutto giusto. Poi succede il fatto che polverizza ogni retorica, perché è vero che lo Stato forte deve saper perdonare o negoziare anche qualcosa di (in)dicibile per un fine più grande (la lotta a Cosa Nostra), ma il cuore conta, l'anima non legge i codici penali, guarda negli occhi e riconosce il bene e il male. Brusca si è "pentito", ma nessuno sa cosa ci sia nella sua mente, fa tremare i polsi la sola idea che uno come lui, dopo i prossimi 4 anni di libertà vigilata, possa andare al bar, sedersi al tavolino, bere un caffè, parlare con qualcuno, ordinare qualcosa.
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La giustizia nel nostro paese è un affare complicato, una trama affidata al giudice che la tesse sempre più spesso come preferisce. La magistratura dentro (e perfino fuori, come abbiamo visto) la legge trova i suoi escamotage per applicare non la legge ma la sua personalissima visione del mondo. Così il giudizio diventa pre-giudizio. E così stamattina ci troviamo di fronte ai 25 anni dello stragista mafioso Brusca e ai 22 anni, 21 anni, 20 anni dati ai Riva e ai loro collaboratori per il processo all'ex Ilva. Acciaio, inquinamento, lavoro, salute, storia passata e recente. Il Sud, Taranto. E una sentenza che appare abnorme.
02
Processo ex Ilva. Ciak, "Tutti dentro"
L'altra storia che tocca un pezzo di quella che fu la galassia delle Participazioni Statali è quella dell'Ilva, l'acciaio che fu di Stato. Si è giunti alla sentenza in Corte d'Assise a Taranto e siamo di fronte al populismo giudiziario all'ennesima potenza: 22 e 20 anni di reclusione per Fabio e Nicola Riva, gli inquinatori, colpevoli con il solo dettaglio dimenticato che a loro volta comprarono la Finsider dello Stato inquinatore e in bancarotta, siamo di fronte una raffica di condanne pesantissime e sproporzionate, con perfino l'ex presidente della Regione Nichi Vendola - che il titolare di List conosce e riconosce come persona perbene e chiunque abbia un po' di memoria può ricordare quanto fece contro l'inquinamento dell'Ilva - condannato a 3 anni e 6 mesi. Il mondo capovolto. Sembra il film di Alberto Sordi, "Tutti dentro". Perfino a chi faceva un altro mestiere in azienda, il consulente per le relazioni istituzionali, Girolamo Archinà, è finito sotto il giogo di una condanna a 21 anni e 6 mesi (e l'accusa ne aveva chiesti 28). Il suo difensore, un fine giurista e un galantuomo, Giandomenico Caiazza, che è presidente delle Camere Penali, il più importante organismo associativo dell'avvocatura, dipinge bene quanto è accaduto, bastano gli elementi scenici:
È una sentenza totalmente adesiva alla ricostruzione accusatoria come se le parole della difesa non fossero esistite in questi cinque anni. Non c'è nemmeno una virgola che sia stata spostata. La cosa era rappresentata scenograficamente da una cosa che per la mia esperienza di avvocato è unica c'era solo al centro il banco dell'accusa. È la prima volta che vedo attrezzata un'aula col solo banco dell'accusa. Il banco della difesa nemmeno simbolicamente. Nemmeno a fianco. L'emergenza pandemia? Evidentemente vale solo per i difensori perché se si attrezza un'aula, si mette il banco dell'accusa e quello della difesa da che mondo è mondo. Solo in questo processo ho visto al centro il banco dell'accusa e i difensori si arrangino. Questa è la migliore fotografia di questo processo. È una vicenda giudiziaria interamente appaltata all'accusa con una interlocuzione esclusivamente con l'accusa. Noi parleremo con i nostri atti di impugnazione. Siamo sicuri che prima o poi, speriamo più prima che poi, qualcuno ci ascolti.
Tutto questo non fa fare un plissè ai partitanti che applaudono. Sono gli stessi che chiedono una riforma della magistratura, ma si tratta di parole, perché quello che conta è inseguire i consensi, gli applausi, gli sputi, le grida, il clamore. Un politico serio, Guido Crosetto, ha manifestato il suo sdegno per la condanna di Vendola:
Vendola, un politico che fece battaglie d'avanguardia sui diritti, le minoranze discriminate, la politica per l'ambiente, quando nessuno le faceva, oggi condannato. Lasciato al suo destino dalla sinistra, con il collo sulla ghigliottina processuale e mediatica. Tutti dentro.
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La giustizia va riformata, fa parte del programma del Recovery Plan. Tutti i fili sono collegati. Ieri il governatore di Bankitalia ha tratteggiato lo scenario in cui siamo immersi.
03
Gli invisibili. L'ascesa della povertà
C'è un passaggio nelle "considerazioni finali" del governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, che va tenuto a mente, la scheggia di uno scenario terribile che dobbiamo combattere:
Si stima che sia tornato a salire, per la prima volta in oltre 20 anni, il numero delle persone che nel mondo versano in povertà estrema, pari oggi, secondo la Banca mondiale, a circa il 10 per cento della popolazione, con un incremento di oltre 100 milioni nell’ultimo anno.
Ecco il grafico del report della Banca mondiale citato da Visco, guardate che balzo fa la curva della povertà:
Sono cose che sembrano "invisibili" nelle economie avanzate, ma se passeggiate osservando con attenzione cosa vi circonda, noterete le attività chiuse, l'aumento delle persone che fanno la fila per il pane, gli ultimi che non si vedono, sono silenti, hanno la paura della fame negli occhi. L'Italia, il mondo, non è quello dipinto nei talk show, non viviamo su Instagram.
04
Tre sfide oggi e domani: crescita, conti pubblici, giovani
Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, ha svolto le rituali "considerazioni finali", le riassumiamo in un paio di grafici, accompagnati dalle parole di Visco, che spiegano dove e come ci troviamo all'uscita dalla pandemia. Cominciamo con un'introduzione di scenario:
La pandemia ha avuto in tutto il mondo un costo altissimo in termini di vite umane. Il suo contenimento ha richiesto restrizioni alle libertà individuali e ha condizionato in modo profondo la vita di tutti. Per molti ha determinato la perdita dell’occupazione; ha modificato i rapporti interpersonali, le modalità di studio, di produzione e lavoro, di impiego del tempo libero. Sul piano economico la recessione che ne è conseguita è la più grave dalla fine del secondo conflitto mondiale. Nel 2020 la diminuzione del prodotto globale è stata pari al 3,3 per cento, con effetti eterogenei tra aree geografiche, settori produttivi, imprese e famiglie; ancora più ampia, quasi del 9 per cento, è stata la caduta del commercio internazionale, caratterizzata da una temporanea interruzione delle filiere produttive, cui si è associato un forte calo dei flussi turistici. La perdita di occupazione ha colpito in misura più marcata i giovani, le donne, i lavoratori precari.
Come si riprenderà la produzione? Quale sarà l'evoluzione della curva del Pil mondiale?
La crescita del prodotto interno lordo (PIL) dovrebbe riprendere vigore nella seconda parte dell’anno superando, nelle stime più recenti, il 4 per cento nella media del biennio 2021-22, dopo la caduta del 6,6 nel 2020. Questo scenario sconta ulteriori progressi nelle campagne di vaccinazione e una favorevole evoluzione dei contagi; continua a dipendere dal mantenimento degli interventi di sostegno all’economia. Benché in ripresa, principalmente per il rincaro delle materie prime, le prospettive a medio termine dell’andamento dei prezzi al consumo restano deboli: le aspettative che ampi margini di capacità produttiva inutilizzata persistano a lungo frenano la dinamica dei salari e il ritorno dell’inflazione su livelli congruenti con l’obiettivo di stabilità dei prezzi.
Sono ottime previsioni, ma ci sono rischi di inflazione concreti che si stanno già manifestando e impattano sulla forza della ripresa. Tutti hanno fatto ricorso al debito per fronteggiare l'emergenza, l'Italia ha emesso centinaia di miliardi di nuovo debito e il disavanzo è cresciuto in maniera più alta rispetto alla media dell'Eurozona, siamo vicini al 10%, un numero impensabile in era pre-pandemica:
Alla fine di quest’anno il rapporto tra debito pubblico e prodotto sarà prossimo al 160 per cento, un livello raggiunto in Italia solo all’uscita dal primo conflitto mondiale, di quasi 60 punti superiore a quello medio dell’area dell’euro. L’alto debito costituisce un’intrinseca fragilità: espone l’Italia al rischio di shock finanziari, crea un’incertezza di fondo che si riflette sugli oneri di finanziamento e scoraggia l’investimento privato. Anche per questo le risorse europee dovranno dare frutti importanti e duraturi.
Il nostro futuro è affidato a una crescita robusta e investimenti efficaci, senza una politica di crescita, avremo problemi di stabilità dei conti e difficoltà per il sistema finanziario quando i tassi saliranno. Quando si parla di futuro, si pensa ai giovani, guardate qui:
Da una formazione adeguata dipende la possibilità per le imprese di fare leva su lavoratori e dirigenti qualificati. Dalla qualità complessiva del sistema dell’istruzione e di quello della formazione dipende la possibilità di accelerare l’inserimento nel mercato del lavoro e di favorire il miglioramento delle conoscenze lungo l’intera vita lavorativa. In Italia oltre 3 milioni di giovani tra i 15 e 34 anni non sono occupati, né impegnati nel percorso di istruzione o in attività formative; si tratta di quasi un quarto del totale, la quota più elevata tra i paesi dell’Unione europea. Se ne deve tener conto nel ridefinire le priorità per lo sviluppo economico e sociale e nel dirigere l’impegno verso la costruzione di una economia davvero basata sulla conoscenza, il principale strumento a disposizione di un paese avanzato per consolidare e accrescere i livelli di benessere.
Crescita, stabilità dei conti pubblici, investimenti e giovani. La sfida è tutta qui e si tratta di un'impresa per la quale serve una classe dirigente. C'è Draghi, ma l'intendenza seguirà? O faranno spallucce, penseranno che la nuttata è passata? Niente sarà come prima.
05
Blocco dei licenziamenti. Siamo solo noi
Tutto fermo, il mercato del lavoro per le imprese è congelato da oltre un anno, il governo ha trovato una mediazione per chiudere la cassa integrazione senza licenziamenti entro il 1° luglio, da quella data finisce la Cig-Covid e per le imprese non ci sarà più il divieto di licenziare. Ma dopo l'accordo i partiti hanno ripreso a parlarne, a agitare lo specchio delle illusioni, insieme ai sindacati stanno cercando di fare pressione su Palazzo Chigi, su Draghi. Per le imprese è un pericolo perché forzare le regole del funzionamento dell'economia finisce prima o poi per far saltare tutto. "Il blocco dei licenziamenti è una misura che stiamo adottando solo noi a livello planetario", dice il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che avvisa i partitanti: "Siamo col blocco da febbraio 2020, noi ci riconosciamo perfettamente nella mediazione fatta dal presidente Draghi, che è stata equilibrata, saggia", ma, ha aggiunto, "se si vuole creare polemica, non ci compete". Finisce il 1° luglio, si torna al mercato, senza provvedimenti che sono una finzione insostenibile a lungo termine. Il problema è che i partiti stanno pensando già al voto (prima scadenze, le elezioni amministrative in autunno) quindi ecco Matteo Salvini allinearsi a Maurizio Landini della Cgil e chiedere una riapertura del negoziato, ecco Enrico Letta dire che il Pd voleva di più ma è stata la Lega a lasciare soli i dem. Siamo al punto 1 di List, i partiti non hanno compreso che stiamo pattinando sul ghiaccio, è sottile, può spezzarsi.
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Qual è la notizia più importante della giornata sul piano geopolitico? Viene dalla Cina, è in culla.
06
Rivoluzione in culla. La Cina permetterà di avere tre figli
C'era una volta la politica del figlio unico, poi venne quella dei due figli e ora... la Cina darà alle famiglie la possibilità di avere tre figli per contrastare l'invecchiamento della popolazione e la bassa natalità. A Pechino sono arrivati rapidamente al dunque della loro storia demografica, sono ai livelli dei paesi più vecchi del mondo, Italia, Giappone, Germania, e per vincere la sfida con gli Stati Uniti non possono essere una nazione dagli anni d'argento. Servono i giovani. "Per rispondere all'invecchiamento della popolazione, il Paese introdurrà importanti politiche e misure", hanno annunciato i dirigenti politici del Politburo, l'Ufficio politico del Comitato centrale del Partito Comunista, di cui fa parte lo stesso segretario generale, Xi Jinping. Le conseguenze del calo demografico cinese sono arrivate come saette, il gigante della politica del figlio unico è in marcia verso un altro obiettivo contrario, convincere i cinesi a fare figli, non è andata bene con la politica dei due figli, si prova con tre.
Ripubblichiamo i dati dell'ultimo censimento:
- La popolazione totale della Cina nel 2020 è pari a 1,41 miliardi di persone, nel 2010 a quota 1,34 miliardi;
- La popolazione cinese è cresciuta del 5,38% dal 2010 al 2020 contro una crescita del 5,84% registrata tra il 2000 e il 2010;
- Il 17,95% della popolazione cinese nel 2020 ha un'età di 14 anni o è nella fascia dei giovani, contro il 16,6% del 2010;
- Il 13,5% dei cinesi nel 2020 ha un'età di 65 anni o superiore, contro l'8,87%% del 2010;
- Gli uomini in Cina rappresentano il 51,24% della popolazione, le donne sono 48,76% della popolazione:
- Il 63,89% dei cinesi nel 2020 vive nelle aree urbane, contro il 49,7% del 2010.
Cosa ci dicono questi dati? Che la popolazione cinese continua a crescere, ma sempre più lentamente; che la quota di giovani è aumentata, ma un sistema che pianifica tutto, presto dovrà porsi il problema della grande crescita delle classi di anziani; che la migrazione nelle aree urbane è un fenomeno imponente legato allo sviluppo rutilante del paese. Segnali di crisi? L'invecchiamento, prima di tutto, la società cinese prima o poi si troverà di fronte al tema della sedentarietà, della senilità e dell'emergenza dell'assistenza degli anziani. Della sopravvivenza di un esperimento sociale con rischi crescenti per la stabilità del paese. "La quota di bambini è cresciuta ancora - commenta l'Ufficio Nazionale di Statistica - dimostrando che gli aggiustamenti alle politiche di fertilità della Cina hanno raggiunto risultati positivi". La quota di popolazione di 60 o più anni di età si è ulteriormente espansa negli ultimi dieci anni, registrando una crescita del 5,44%, è a quota 264,02 milioni di persone, equivalenti al 18,7% del totale della popolazione. L'invecchiamento, commenta l'istituto di Pechino, "ha imposto una continua pressione sullo sviluppo equilibrato di lungo termine della popolazione negli anni a venire".
Conseguenze? Ci sono segni di logoramento di tipo "occidentale", il capitalismo cinese in ogni caso "consuma" lo spirito, lo avvicina a quello in piena crisi dell'Occidente, pur in presenza di una dottrina come il confucianesimo che pone "ordine" nella società cinese, l'esperimento sociale di Pechino mostra le sue crepe.
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Come chiudiamo questo numero di List? Diamo un calcio a tutto.
07
La palla non è tonda (ma a volte lo è)
I saggi della tribuna dicono che la palla è tonda (e non lo è). Ma in quel detto c'è l'idea che alla fine tutto torni, che la perfezione del racconto si realizzi. L'11 giugno inizia il campionato europeo di calcio, si comincia allo Stadio Olimpico, Roma, Italia-Turchia. Il calcio non è "tifo", è qualcosa che ti insegna a vivere, a stare nel mondo dando importanza al valore e al talento. È un amore che non si spegne perché onesto fin dal primo giorno, ti prende e non ti lascia, ti promette la vita e te la dà e tu non puoi far altro che stare al suo gioco, alle sue regole, al suo schema che va continuamente sotto porta, la ricerca del gol. Ho "visto" il mio primo incontro di calcio all'Amsicora, un ricordo in bianco e nero, quello di un bimbo. Poi un lampo, sono gli anni Settanta, il prato verde dello Stadio Sant'Elia. Cagliari. La palla era tonda.
Il Cagliari dello scudetto, stagione 1969-1970. Da sinistra, in piedi: Claudio Olinto de Carvalho "Nené", Enrico Albertosi, Angelo Domenghini, Comunardo Niccolai, Giuseppe Tomasini, Luigi "Gigi" Riva. Accosciati, da sinistra: Ricciotti Greatti, Mario Martiradonna, Sergio "Bobo" Gori, Pierluigi Cera, Cesare Poli.Mio padre la domenica notte rientrava a casa, a Cabras, e diceva tre parole magiche: "Fiu a Casteddu", ero a Cagliari. Andava con gli amici a vedere il grande Gigi Riva, rombo di tuono. Per me era il levarsi di un sipario che faceva scintillare le scarpette nere, i nomi evocavano dribbling, colpi di testa, incursioni in area, Pietro Paolo Virdis, Gigi Piras, Franco "Spadino" Selvaggi. Riva non c'era più. Lo conobbi molti anni dopo, quando andai a fare il direttore a L'Unione Sarda, avevo poco più di trent'anni. Eravamo ragazzini, con i miei fratelli ci siamo strafatti tutti i campionati, serie A, serie B, serie C. Promozioni e retrocessioni, tutto. Il campionato in serie C fu epico, la panchina era di Claudio Ranieri. Fu il nostro Leicester, dalla serie C alla serie A. Quante storie. La palla era tonda.
La vita è un via vai di incroci. Oreste Lamagni, terzino del Cagliari che sembrava eterno, inamovibile, venne ad allenare la squadra del mio paese, la San Marco. Io giocavo nella formazione giovanile, dopo aver militato nella Libertas e poi nel F.C. Cabras. La San Marco una bellissima squadra del campionato "allievi" e mi ritrovai ad allenarmi con "i grandi" e lì mi sono fermato. Ero un marcatore, un terzino, prendevo la punta della squadra avversaria e cercavo di non farle toccare palla. Avevo "l'entrata" garibaldina, molto fiato, tecnica da difensore che partiva dalla fascia, arrivava fino in fondo e crossava per la punta, la porta era per gli altri, non avevo il fiuto dell'attaccante, mi piaceva giocare dietro, difendere e impostare l'azione. La "zona" era roba degli olandesi, una cosa da distesa di tulipani, un gioco da Cruyff. Colori rossoneri, la San Marco era fortissima, sfiorò il salto nel calcio professionistico, ma il movimento dei dilettanti stava per scivolare nel crac del sistema, soldi, soldi, soldi. E in un paesino della Sardegna che vive di pesca e agricoltura i soldi sono pochi e incerti. Crac. La palla era tonda.
Andò bene e poi andò malissimo, la squadra scomparve dopo anni di bel calcio. Oreste Lamagni era una gran persona, raccoglieva i ragazzini per andare a giocare con la squadra decimata, la società in declino, "i grandi" in rotta di collisione con il denaro. Era una bandiera del Cagliari e questo bastava a sognare in piena povertà. Non giocai più a calcio da quell'anno, il calendario era quello della stagione 1987/1988. Mai più. Fu un dolore necessario, il calcio non era il mio destino. Mi dedicai allo studio e al lavoro, alla sopravvivenza e alla scrittura. Fu l'ultimo passo della felicità che si materializzava su campi di terra spianata dai trattori, scartavetrati con la pioggia, tosti come la pietra sa essere sotto il sole della Sardegna, erba da pascolo stropicciata, a zolle impastate. Fango, polvere e gol. La prima partita, campionato "pulcini", società Libertas Cabras, secoli fa, avevamo solo le maglie blu, il resto era guardaroba personale di fortuna e multicolore, creativo dai pantaloncini ai calzini, cominciai a tirare pedate al pallone in un campetto nella zona di Santa Petronilla che era stato visitato poco prima da un gregge di pecore. Esordio come ala destra per chiaro errore di valutazione delle (poche) qualità tecniche del "pulcino". Come scriveva Sergio Atzeni in"Passavamo sulla terra leggeri":
Chiamavamo noi stessi s'ard, che nell'antica lingua significa danzatori delle stelle.
Danzavamo da piccoli che (non) sarebbero diventati grandi. E la palla era tonda.
Ho scritto di calcio per lavoro, per passione, per gioco, per la necessaria evasione in poesia dal mondo della prosa brutale, per uscita a razzo dalla politica, dall'economia, dagli esteri. Era (è) la via più breve per entrare nella letteratura senza dichiararlo, senza doversi qualificare con la penna dello scrittore, peggio che mai quella dell'intellettuale. Così il calcio è rimasto, intermittente, a volte con il pieno disinteresse di chi non ha tempo per quella cosa dominata dall'eccesso, poi con l'amore risvegliato dal letargo, ruggente e sorridente, un pieno di carburante che brucia e ti fa volare. Ora ci siamo ancora, tutto è pronto, parte il campionato europeo e zac! riecco il bisogno di scriverne, è un segnaposto degli anni che passano. La palla era tonda.
Il calcio è letteratura. Ci sono tanti libri che raccontano questa storia che non finisce mai. Valerio Magrelli, un grande scrittore italiano, ha versato in prosa autobiografica l'acqua del football, la sua passione senza fine. Il libro si intitola "Addio al calcio" e come tutti gli amori che non ti lasciano è un addio che si rinnova ogni giorno. Magrelli fa 90 minuti d'incontro, due tempi da 45 minuti, che corrispondono a 90 quadretti di vita. Al diciannovesimo minuto del secondo tempo succede questo:
Palleggi, palleggi in un pomeriggio d'estate. Quel bambino concentrato, solo col suo pallone, era capace di passare ore, pur di superare il numero di tocchi che si era prefissato. Non allegro, ma assorto, pienamente consacrato al mio compito. Una buona approssimazione alla felicità. Forse per questo ho cominciato a scrivere poesie.
Fui un bambino come quello. La palla era tonda.
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sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.