24 Ottobre
Colpo tedesco: salta Schaüble
E non è una buona notizia per l'Italia. Il ministro delle Finanze sarà sostituito probabilmente dal leader dei liberali, una versione ben più dura del rigorismo di Berlino. Allacciate le cinture, arriva Germany First
Il sottosopra tedesco comincia con il botto: Wolgang Schaüble (qui sopra, nella foto Ansa), uno degli architetti dell'euro, potente ministro delle Finanze, l'artefice della politica economica dei governi di Angela Merkel, non farà più parte dell'esecutivo e andrà a ricoprire la carica di Presidente del Bundestag. L'uscita dell'asso di denari Schaüble dal mazzo di carte da poker della cancelliera è il primo shock post-voto e segnala un cambiamento potente in arrivo: i liberali puntano a guidare il ministero delle Finanze, il loro Christian Lindner si sta scaldando a bordo campo.
Pessima notizia per l'Italia, i liberali di FDP - lo scopriranno presto il presidente del Consiglio Gentiloni e il ministro dell'Economia Padoan - sono duri, fanno i liberali, e pur adattando la loro politica alla realtà, hanno un paio di idee che sono decisamente più hard del Schaüble-pensiero che abbiamo visto in azione in questi anni. Che idee? Niente assegni alla Grecia, stretta sorveglianza dei bilanci dei paesi europei, stop aiuti europei ingiustificati, critica della politica di quantitative easing della Banca centrale europea, mercato, mercato, mercato. Benvenuti nell'altra Germania, latinos.
Il giornalista collettivo scoprirà altrettanto presto che tutto quello che si era detto su Schaüble, il mastino delle Finanze di Berlino, è da mandare al macero. I liberali hanno chiesto espressamente alla cancelliera Merkel di contare, pesare e dare alla politica economica della Germania un'altra curvatura. Merkel è una grande e abile sminuzzatrice diplomatica, nel corso di questi dodici anni ha chiuso accordi che sembravano impossibili, nei palazzi di lei dicono che "dice sempre sì a tutti" e poi fa un po' come vuole, questo lavoro di taglio e cucito paziente ha prodotto un verbo usato soprattutto tra i giovani tedeschi per descrivere chi non fa niente: "merkeln". In realtà Merkel pratica la sottile arte del...
Il sottosopra tedesco comincia con il botto: Wolgang Schaüble (qui sopra, nella foto Ansa), uno degli architetti dell'euro, potente ministro delle Finanze, l'artefice della politica economica dei governi di Angela Merkel, non farà più parte dell'esecutivo e andrà a ricoprire la carica di Presidente del Bundestag. L'uscita dell'asso di denari Schaüble dal mazzo di carte da poker della cancelliera è il primo shock post-voto e segnala un cambiamento potente in arrivo: i liberali puntano a guidare il ministero delle Finanze, il loro Christian Lindner si sta scaldando a bordo campo.
Pessima notizia per l'Italia, i liberali di FDP - lo scopriranno presto il presidente del Consiglio Gentiloni e il ministro dell'Economia Padoan - sono duri, fanno i liberali, e pur adattando la loro politica alla realtà, hanno un paio di idee che sono decisamente più hard del Schaüble-pensiero che abbiamo visto in azione in questi anni. Che idee? Niente assegni alla Grecia, stretta sorveglianza dei bilanci dei paesi europei, stop aiuti europei ingiustificati, critica della politica di quantitative easing della Banca centrale europea, mercato, mercato, mercato. Benvenuti nell'altra Germania, latinos.
Il giornalista collettivo scoprirà altrettanto presto che tutto quello che si era detto su Schaüble, il mastino delle Finanze di Berlino, è da mandare al macero. I liberali hanno chiesto espressamente alla cancelliera Merkel di contare, pesare e dare alla politica economica della Germania un'altra curvatura. Merkel è una grande e abile sminuzzatrice diplomatica, nel corso di questi dodici anni ha chiuso accordi che sembravano impossibili, nei palazzi di lei dicono che "dice sempre sì a tutti" e poi fa un po' come vuole, questo lavoro di taglio e cucito paziente ha prodotto un verbo usato soprattutto tra i giovani tedeschi per descrivere chi non fa niente: "merkeln". In realtà Merkel pratica la sottile arte del compromesso, l'essenza della politica. Con i liberali troverà un accordo, il problema semmai sarà quello di far andare d'accordo FDP con i Verdi e, come abbiamo visto in un numero precedente di List, l'operazione non è per niente semplice. La coalizione Jamaica sarà il duro lavoro di ogni giorno, l'epoca della più o meno accomodante SPD è finita, ne sta per cominciare una dove il Germany First viene declinato con un "dopo gli altri, molto dopo". Lindner non è un euroscettico, ma la direzione di marcia della politica tedesca con i liberali alla guida delle Finanze - l'alternativa sarebbe il ministero degli Esteri - non sarà più la stessa. Le elezioni tedesche sono un rompicapo, la FAZ ha tirato giù sul taccuino venti domande e le ha lasciate senza risposta.
Wolfgang Schaüble, da grande uomo di Stato, ha liberato Merkel dall'ombra della sua imponente figura nel prossimo governo e ha dato alla cancelliera la carta più importante da giocare nella trattativa con gli alleati della coalizione Jamaica: il ministero delle Finanze. All'anziano combattente della politica tedesca toccherà la presidenza del Bundestag, in altri tempi una carica poco più onorifica, oggi con la presenza di AFD, il ritorno dei liberali in Parlamento, la Linke con i suoi seggi che pesano e i Verdi che faranno governo ma senza disfarsi dell'ideologia ecologista, guidare l'assemblea sarà un lavoro importante per ridurre imboscate, filibustering, un'opposizione che sarà dura e rallenterà il lavoro legislativo della maggioranza.
Ieri in Commissione esteri alla Camera in un seminario dedicato al voto in Germania (qui potete vedere e ascoltare tutti gli interventi e il dibattito), questi dubbi sulla continuità della politica del governo sono emersi chiaramente, temperati più dalla speranza che dall'ottimismo. Un dibattito molto utile per guardare alle prossime sfide innescate dalla rivoluzione nella composizione del Bundestag e dagli ineludibili cambiamenti nelle figure chiave del prossimo esecutivo Merkel. I punti fermi fissati dal dibattito sono i seguenti:
- C'è una netta divisione tra ciò che è reale e ciò che è percepito, lo scenario della comunicazione e le risposte politiche sono sempre più divergenti con pesanti conseguenze sulla qualità del dibattito e l'esito del voto;
- Il voto è un cambiamento determinato non dalle condizioni dell'economia (la Germania ha macinato tutti i record dei principali indicatori), ma da un problema di cultura e identità, smarrimento di una parte del popolo tedesco;
- AFD non è una formazione che si può liquidare con la formula del neonazismo e del razzismo, ha preso 1.5 milioni di voti e i suoi risultati a Est segnalano un problema di "separazione", due Germanie sul piano del vissuto, della cultura e in parte anche delle condizioni economiche;
- La Germania guidata da Angela Merkel è indispensabile nel processo europeo, senza un'iniziativa dinamica del governo tedesco, l'Unione entra in un limbo;
- La crisi della socialdemocrazia tedesca è un processo lungo che coinvolge tutta la sinistra europea e sta consumando il suo rapporto con gli elettori, c'è un tramonto dei partiti socialisti e non si vede l'alba;
- Il Bundestag ha una quota consistente di euroscettici e partiti che in ogni caso impongono un cambio di marcia sulle politiche dell'Unione, ma i liberali nonostante la loro durezza saranno più pragmatici rispetto alle idee dipinte durante la campagna elettorale;
- Quando Merkel dice "dobbiamo recuperare i voti presi da AFD", non può certo farlo ribadendo la linea politica adottata fino a ieri, dalle sue stesse parole si capisce che ci saranno dei cambiamenti sostanziali e il cambio di Schaüble è l'apripista;
- Per l'Italia siamo in presenza di una nuova stagione che potrebbe perfino essere positiva, ma a patto che le forze politiche abbandonino l'atteggiamento "è sempre colpa degli altri" e accettino la sfida di un'Unione dove l'eccezionalismo tedesco è finito;
In questo scenario, il discorso di Emmanuel Macron è stato accolto dagli euroentusiasti come un assist del presidente francese alla Merkel. L'impressione netta del titolare di List è che Macron abbia letto lo scenario e preparato il discorso con il cuore rivolto all'Europa ma gli occhi fissi sulla strana posizione della Francia. Su Handelsblatt il dicorso del presidente francese è stato chiosato così: "Una Germania esitante sul discorso di Macron". Esitante, incerta, una condizione dettata dal risultato elettorale. List su questo punto del dibattito europeo ha oggi il contributo molto informato e acuto (file pdf da scaricare) su quanto accade a Bruxelles, Justus Lipsius, che parla di un "modello della "République en marche esportato a livello europeo", una sostituzione al volo del discorso sullo stato dell'Unione di Jean-Claude Juncker di qualche giorno fa, "sintatticamente perfetto dal punto di vista dell'ortodossia comunitaria" ma apparso come il canto del cigno "di chi è consapevole che ben difficilmente una sola delle sue proposte più forti rischia di inverarsi". Il contributo di Justus Lipsius è da leggere e meditare, è una riflessione strategica indispensabile per capire il momento delicatissimo che si è aperto dopo il voto in Germania. Scaricate qui l'analisi, scritta e impaginata con lo stile di List.
Se il voto tedesco non è una questione economica, ma di stato dell'anima, allora quali sono le forze dello Zeitgeist, qual è lo spirito del tempo che plasma la contemporaneità? Il voto americano - un paese la cui economia era già ripartita durante la campagna presidenziale - ha mostrato un mondo diverso dal racconto della globalizzazione buona e felice. C'è una percezione di fondo, un fiume carsico che trasporta i detriti di un processo che "esclude", "minaccia" e allarga la distanza tra élite e popolo. Il caso del voto in Alabama è esemplare: il trumpismo ha battuto Trump. Seguite il titolare di List.
01
I trumpisti battono Trump
Le elezioni in Alabama per il titolare di List sono un segnale chiaro: la base elettorale di Trump non eleggerà MAI candidati che sono percepiti vicini all'establishment. Neanche e soprattutto se vengono indicati dal Presidente americano nel tentativo di usare il voto come scambio politico con l'ala istituzionale del Partito repubblicano. La vittoria di Moore su Strange in Alabama mette nero su bianco il fatto che i trumpisti battono Trump. Per i democratici non è una buona notizia, neanche per Trump che essendo oggi non più candidato ma l'uomo nella Studio Ovale della Casa Bianca, deve provare a fare accordi, fare politica insomma. La cosa è semplicemente impossibile, almeno per ora. Steve Bannon ha condotto alla vittoria Moore e ha riaffermato la validità della sua lettura sullo scenario americano, quello che conta, lo "stato dell'anima". Quando Bannon uscì dalla Casa Bianca, vi furono grida di gioia, se ne va il principale collaboratore di The Donald, è il segno che il Presidente non durerà a lungo e via con le scontate analisi sul declino di Trump. In realtà la defenestrazione di Bannon è un vantaggio, almeno finché il sulfureo Steve non decide di mettersi in proprio. Questo è il punto delicato della faccenda: Bannon leale a Trump è fuoco alle polveri del trumpismo, Bannon che fa il suo gioco elettorale, un nuovo movimento politico, diventa il più temibile avversario per Trump, lo metterebbe al tappeto. Per sempre. I due però stanno viaggiando in coppia e il risultato è che si scambiano la palla: Trump fa il gioco istituzionale quando gli conviene (nel caso di Strange aveva stretto un accordo con il potente senatore McConnell), Bannon sventola America First, ricorda che a Wall Street se la passano troppo bene mentre nel cuore dell'America ci sono i perdenti della globalizzazione, parla di identità a quell'America rurale e post-industriale che ha problemi di welfare e reddito. Trump alla Casa Bianca fa la politica che gli è consentita da una situazione oggettivamente difficile, con una profonda divisione con il suo partito, l'establishment obamiano ancora ai posti di comando, mentre Bannon coltiva il territorio, fa propaganda con Breitbart, lavora per oggi e soprattutto per domani. L'America è un posto decisamente interessante. Forse troppo.
02
La crisi della democrazia
Tra quello che è successo in Germania e il voto in Alabama c'è un link: la solitudine dei leader e la crisi della democrazia. Ieri durante il seminario della Commissione esteri della Camera sul voto tedesco, il vostro cronista ha provato a tracciare un quadro basato sugli appunti presi in diretta durante gli interventi degli altri relatori, eccoli:
Penna e carta, il materiale migliore per provare a riordinare i pezzi sparsi della contemporaneità. Sono sul terreno, brillano. Quali sono? Alcuni elementi presi dagli appunti sulla parte dedicata dalla crisi della democrazia:
- Leader senza partito (Trump e Macron)
- Modelli di governo lontani dall'Occidente che fanno sentire la loro influenza ed efficace azione globale (Turchia, Cina, Russia);
- Leadership costruite sulla comunicazione immediata (Trump e Macron, ancora);
- Difficoltà dei leader nel gestire la fase "istituzionale" di governo (sempre Trump e Macron);
- Voto che non è determinato solo dalle condizioni dell'economia, anzi è contrario all'esito logico atteso in una fase positiva (Brexit, Trump e soprattutto la Germania dei record);
- Antiche fratture culturali riemergono (Catalogna, Brexit, Scozia post-referendum);
- Enti transnazionali che influenzano il processo democratico (il ruolo dei titani di Internet) e distorcono il libero mercato con dumping e elusione fiscale;
- Selezione della classe dirigente per cooptazione, scelta bloccata dai leader di partito (il caso Italia è clamoroso) o utopia internettiana (Movimento 5Stelle in Italia, ma non solo);
- Declino del giornalismo di qualità (visibile in gran quantità);
- La dittatura del politicamente corretto che non chiama le cose con il proprio nome e distorce la realtà;
- Tempo accelerato e pervasive computing;
- Estremizzazione e polarizzazione del dibattito pubblico e dei partiti;
- Cancellazione dei Volkspartei, i partiti popolari in evidente regressione e contemporanea emersione di forze politiche estreme, radicali, immediate.
Tutti questi elementi - non sono gli unici, ma sono più che sufficienti - tracciano un profilo della crisi della democrazia. Sul Wall Street Journal un articolo di Gerald F. Seib traccia un quadro simile, prende i suoi appunti sullo stato di smarrimento delle leadership di fronte a questo scenario lontano dalla tradizione e sul loro evidente deficit sul piano dell'azione di governo. Il focus di Seib è il Partito repubblicano, ma lo stesso risultato si otterrebbe rovesciando le parti con il Partito democratico alla Casa Bianca e con il controllo del Congresso. La società è andata avanti (o indietro, se volete), i politici sono rimasti fermi. E si vede.
Dove andiamo? Facciamo un salto in Italia. C'è il solito pugno di junk-news da osservare con il binocolo, le cose importanti succedono ormai altrove.
03
Italistan
Andiamo veloci, questo è il menù che offre la ditta collettiva di distribuzione di junk-news dell'Italistan:
- Arrestati 4 neofascisti, volevano impedire ingresso di famiglia italo-eritrea in una casa popolare (Repubblica, primo titolo dell'edizione online);
- Chiesto rinvio a giudizio per la sindaca Raggi: accusa di falso per la nomina di Marra (Repubblica, secondo titolo)
- Infiltrazioni 'ndrangheta, cade la giunta di Seregno (Repubblica, terzo titolo)
- Cassazione, no all’ergastolo per l’uomo che uccise il figlio: era «solo» adottivo (Corriere della Sera, primo titolo dell'edizione online)
- I pm: falso in atto pubblico per la nomina di Marra, processate la sindaca Raggi (Corriere, secondo titolo, uguale a Repubblica);
- Ryanair, così fa il pieno di soldi pubblici: dalla Puglia in 10 anni circa 170 milioni di euro (Corriere, terzo titolo, l'unica cosa interessante da leggere).
Proseguiamo nella lettura? No, il tempo è prezioso e là fuori il mondo corre e non ci aspetta. Dove andiamo? Dove si fa il futuro. Andiamo a capire come fare meglio la nostra impresa, quella che fa il titolare e quella che fate o vorreste fare voi. Cose concrete. Alt, no, c'è una cosa da sottosopra, titolo del Fatto Quotidiano, aperturona online, proprio adesso:
La parola del giorno l'ha detta Beppe: "Soddisfatti". Che si fa? Il titolare si sente un po' solo, ma cribbio abbiamo il rimedio.
04
Niente solitudine sul lavoro
Lavorate da soli, non vedete mai nessuno, siete impegnati in un dialogo allo specchio con la vostra sublime persona e cominciate a pensare di avere qualche disturbo? Può accadere, il titolare di List a volte parla con il MacBook e trova che sia molto paziente, non dice niente, ascolta, con Siri risponde a domande che non capisce, per fortuna la musica è buona. Resta il fatto che l'isolamento sul posto di lavoro è una cosa seria e un buon imprenditore deve fare il possibile per evitare che i suoi dipendenti diventino degli alieni. Come? Sulla Harvard Business Review ci sono moltissimi articoli dedicati dal tema della organizzazione aziendale, questo è molto interessante. Cosa dice? Questo:
La solitudine è un'epidemia crescente. Viviamo nell'era tecnologicamente più connessa nella storia della civiltà, ma i tassi di solitudine dagli anni Ottanta a oggi sono raddoppiati. Oggi, oltre il 40 per cento degli adulti in America dice di sentirsi solo e probabilmente questo numero nella realtà potrebbe essere superiore. Inoltre, il numero di persone che riferiscono di avere nella loro vita un confidente stretto è in declino negli ultimi decenni. Sul posto di lavoro molti impiegati - e la metà degli amministratori delegati - dicono di sentirsi soli nel proprio ruolo.
Soluzione? Per esempio provare a giocare a "Inside Scoop" con i colleghi. Pare funzioni. Cosa è? "Un esercizio in cui i membri del team sono invitati a condividere qualcosa su di essi attraverso le immagini per cinque minuti". Una riunione settimanale del personale dove ognuno si presenta per quello che è (non fingete), è l'opportunità per ognuno di noi di condividere chi siamo, uno parla e chi ascolta ha l'occasione di conoscere i colleghi in una veste diversa. Ok, sembra una riunione degli alcolisti anonimi, ma se avete il problema in azienda, provateci, scoprirete cose che voi umani... e vi divertirete. MacBook, come stai? Ora il titolare ti fa vedere una foto del suo Gin Martini e attende una tua risposta. Siri, che ne dici? "Bere fa male alla salute". Va bene, il titolare molla la tastiera e va all'american bar. Prima diamo un'occhiata al taccuino, gli appuntamenti che contano. Sbagliato, prima bisogna ascoltare un po' di musica, fase relax.
05
PlayList
Va alla grande. La musica dei lettori di List su Spotify è un successo: 276 canzoni, 22 ore di musica e 300 follower. Siamo ancora lontani dal nostro modesto obiettivo ma abbiamo pazienza. Quale obiettivo? Non c'è, List non è no limits. Ascoltate la compilation e non fate i preziosi, segnalate la vostra musica al titolare di List. Lo sappiamo che siete patiti delle canzoni di Julio Iglesias.
Tra le nuove entrate c'è Heroes di David Bowie, You Must Believe in Spring di Bill Evans (che tocco di classe) e Estate di Michel Petrucciani. I lettori di List, gente raffinatissima.
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misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.