17 Giugno
Green pass, vaccini, mascherine. Operazioni post-virus
Draghi firma il decreto per il documento digitale europeo. AstraZeneca e la lotteria delle seconde dosi. Curevac non ha un'adeguata copertura, abbiamo un problema. Putin ci ha preso gusto, pronto a un altro round con Biden, "un professionista"
Che succede? Il premier Mario Draghi ha firmato il decreto per il Green Pass, il documento valido dal 1 luglio che consentirà la partecipazione a eventi pubblici, l'accesso alle strutture sanitarie assistenziali (RSA) e gli spostamenti sul territorio nazionale. Con questo strumento sarà assicurata la piena libertà di movimento sul territorio dell'Unione a tutti coloro che avranno un certificato nazionale. È un altro passo verso la fine della crisi. Vediamo il menù della giornata. Seguite il titolare di List.
01
Putin: Biden è un professionista
L'uomo del Cremlino. Vladimir Putin, presidente della Russia (Foto Ansa).Vladimir Putin conferma che l'incontro a Ginevra con Joe Biden è andato bene. Con qualche sorpresa. Secondo l'agenzia di stampa Ria Novosti, il presidente russo ha sottolineato: "Il presidente Joe Biden è un professionista, dovremo lavorare con lui molto attentamente, nulla deve essere lasciato al caso. L'immagine del presidente americano dipinta dai media non ha nulla a che fare con la realtà. Spero che gli sia data la possibilità di lavorare con calma". Putin ha detto che è pronto a un altro round con Biden. Ci sta prendendo gusto.
***
Il presente (e il futuro) sono della Cina. Seguire le cronache del Celeste Impero aiuta a orientarsi, in fondo la cronaca, anche quella più piccola, è destinata a diventare storia.
02
Nobel per Wuhan, arresti a Hong Kong e navi spaziali divine
Il blitz della polizia di Hong Kong nella sede del giornale Apple Daily (Foto Epa)La Cina macina la contemporaneità. Mettiamo in fila due o tre fatti: a Hong Kong hanno arrestato cinque tra dirigenti e giornalisti del giornale d'opposizione Apple Daily, a Pechino non si curano neanche più della forma, i dissidenti li mettono dentro. Deng teorizzava "una Cina, due sistemi". Con Xi Jinping il sistema è uno, non si fa fatica a indovinare quale.
Il virus...Che succede? Il premier Mario Draghi ha firmato il decreto per il Green Pass, il documento valido dal 1 luglio che consentirà la partecipazione a eventi pubblici, l'accesso alle strutture sanitarie assistenziali (RSA) e gli spostamenti sul territorio nazionale. Con questo strumento sarà assicurata la piena libertà di movimento sul territorio dell'Unione a tutti coloro che avranno un certificato nazionale. È un altro passo verso la fine della crisi. Vediamo il menù della giornata. Seguite il titolare di List.
01
Putin: Biden è un professionista
L'uomo del Cremlino. Vladimir Putin, presidente della Russia (Foto Ansa).Vladimir Putin conferma che l'incontro a Ginevra con Joe Biden è andato bene. Con qualche sorpresa. Secondo l'agenzia di stampa Ria Novosti, il presidente russo ha sottolineato: "Il presidente Joe Biden è un professionista, dovremo lavorare con lui molto attentamente, nulla deve essere lasciato al caso. L'immagine del presidente americano dipinta dai media non ha nulla a che fare con la realtà. Spero che gli sia data la possibilità di lavorare con calma". Putin ha detto che è pronto a un altro round con Biden. Ci sta prendendo gusto.
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Il presente (e il futuro) sono della Cina. Seguire le cronache del Celeste Impero aiuta a orientarsi, in fondo la cronaca, anche quella più piccola, è destinata a diventare storia.
02
Nobel per Wuhan, arresti a Hong Kong e navi spaziali divine
Il blitz della polizia di Hong Kong nella sede del giornale Apple Daily (Foto Epa)La Cina macina la contemporaneità. Mettiamo in fila due o tre fatti: a Hong Kong hanno arrestato cinque tra dirigenti e giornalisti del giornale d'opposizione Apple Daily, a Pechino non si curano neanche più della forma, i dissidenti li mettono dentro. Deng teorizzava "una Cina, due sistemi". Con Xi Jinping il sistema è uno, non si fa fatica a indovinare quale.
Il virus è uscito da qui? Il laboratorio P4 di Wuhan sul quale il G7 ha chiesto un'indagine indipendente (Foto Afp)La Cina sta difendendo il fortino del laboratorio di Wuhan, al punto che dal ministero degli Esteri di Pechino affermano che "il team di Wuhan dovrebbe ricevere il premio Nobel per la Medicina per la ricerca sul nuovo coronavirus piuttosto che essere incolpato". Alto e altro surrealismo. Anche qui, nessuna prudenza, pura fantascienza, meglio di Asimov.
La navicella Shenzhou-12 si aggancia al modulo della stazione spaziale Tianhe (Foto Xinhua).La Cina è in orbita. Niente balle spaziali, perché tre cosmonauti cinesi sono a bordo della navicella Shenzhou-12 ("nave divina") che si è congiunta al modulo principale di quella che sarà la stazione spaziale cinese, la Tiangong ("palazzo celeste"). L'operazione si può titolare così: la nave divina è giunta al palazzo celeste.
***
Torniamo sulla Terra. La vaccinazione in Italia va bene e non ci sono motivi per pensare che a questo punto possa andare male. Sarà un successo, lo è già. Finora il generale Figliuolo ha gestito con intelligenza una situazione da emicrania, con i vaccini che non arrivavano e le Regioni in piena anarchia. Quando le forniture sono diventate stabili, la capacità logistica dell'Esercito e il metodo dell'alpino hanno dato la spinta che prima non c'era. Ma non tutto va come dovrebbe...
03
La seconda dose di vaccino con quel che capita
Quello che ha continuato a non funzionare è il ministro della Salute, Roberto Speranza. Non è il caso di ricordare che Speranza si cimentò nel mestiere di bestsellerista politico scrivendo un libro sulla fine della pandemia, un anno fa. Il libro fu ritirato per presenza massiccia della pandemia, nonostante le certezze di Speranza sull'alba di una nuova era senza il coronavirus. Da allora le cose sono andate secondo i criteri di Speranza e del Comitato tecnico scientifico. Ancora una volta, le incertezze arrivano da qui: bloccare la vaccinazione con AstraZeneca, impedire ai vaccinati una sola volta sotto i 60 anni di continuare l'immunizzazione con AstraZeneca suona come una beffa. Il vaccino che andava bene prima ora non va bene, il vaccino che hanno distribuito ai giovani negli Open Day ora è vietato, i vaccinati con la prima dose non sono liberi di scegliere.
Il risultato è che una quota di vaccinati con AstraZeneca (il 10% nel Lazio) ora rifiuta la seconda dose. Speriamo non diventi un problema. Ma il pensiero che si è insinuato in alcuni è legittimo: perché mai devo vaccinarmi con un altro siero di cui non conosco gli effetti combinati con il vaccino della prima dose? I medici assicurano che tutto va bene, noi qui ci crediamo, ma siamo in presenza di affermazioni che non sono sostenute da estesi e approfonditi studi clinici, per la semplice ragione che mancano di dati consolidati, arriveranno. E l'esperienza certamente confermerà la bontà della vaccinazione eterologa, ma perché mai ciò che ha funzionato egregiamente la prima volta deve essere sostituito? Altra domanda, più che logica, da parte dell'uomo della strada. Naturalmente non mancano note a supporto di questa ultima strategia, le decisioni si prendono sulla base di ampie analisi e discussioni, ma di fronte all'obiezione dettata dal buonsenso, arriva spesso un concerto di frasi non univoche, l'imbarazzato silenzio, non di rado la confusione, il coro dissonante. Siamo di fronte a un altro disastro della comunicazione, all'iniezione non del vaccino, ma dei dubbi.
04
Il continuismo del proibito
Speranza, bisogna ricordarlo, insiste su misure che fanno a pugni con la realtà (e anche qui non è la prima volta). Con un caldo torrido, 40 gradi, tassi di umidità da esopianeta gassoso, Speranza e gli esperti dicono che bisogna usare le mascherine anche all'aperto. Gli ultravioletti sono in zona arrosto, ma la vulgata è quella di un'era fa (e anche in passato erano regole da flipper carcerario). Vale la pena di ricordare che all'inizio della pandemia, nella fase acuta, dal ministero e dalle cattedre dei virologi, raccontarono che le mascherine non servivano. Siamo alle strofe di Lucio Battisti: "Confusione /Confusione / Mi dispiace / Se sei figlia della solita illusione / E se fai confusione /Confusione / Tu vorresti imbalsamare anche l'ultima più piccola emozione".
La scuola "chiusurista" vorrebbe imbalsamare il paese in uno scenario impossibile, non è un problema di prosecuzione dell'emergenza (che è un fatto burocratico necessario per il funzionamento delle strutture sanitarie e degli organismi che lavorano all'uscita dalla crisi pandemica) ma di "continuismo" della mentalità del tutto è proibito (anche ciò che non si può vietare), quell'idea da questurini che non ha fermato il virus (che si trasmetteva funereamente tra le mura domestiche) e ha invece bloccato la reazione intelligente alla pandemia, i lockdown mirati, i tracciamenti (saltati completamente fin dal principio), una strategia per contenere il virus e arrivare alla campagna di vaccinazione in condizioni ottimali. Ci siamo arrivati in maniera talmente disastrosa che è caduto il governo. Poi dal cilindro di Mattarella è spuntato Draghi e le cose sono andate come dovevano andare, molto bene. È rimasto Speranza con il suo ufficio complicazioni sempre aperto.
05
Mascherine all'aperto. Stop in Francia e noi...
Le mascherine sono destinate a finire in tasca, almeno all'aperto, anche questo è chiaro. Matteo Salvini ha incontrato Mario Draghi a Palazzo Chigi e ne è uscito con l'espressione di un predatore che aveva appena catturato il suo pasto: "Abbiamo condiviso la necessità di fare quello che sta facendo tutta Europa, ossia togliere l'obbligo di mascherina all'aperto, spero già da domani: se non nel Consiglio dei ministri di oggi, nel prossimo io spero ci sia questa scelta". L'incontro con il premier? "Utile, positivo, costruttivo. C'è sintonia sulle riforme, dal fisco alla giustizia, dalla Pa al sostegno alle imprese".
Di lotta e di governo? Matteo Salvini e Draghi, un'intesa che esiste e resiste (Foto Ansa).I rumors dicono che l'obbligo di indossare la mascherina all'aperto potrebbe restare fino al 15 luglio. Qui siamo scettici sulla tenuta di questa data, galleggia a fatica ora. Vedremo, avviso ai naviganti: il cronista va in giro e prende nota di quello che vede, qui a Roma di mascherine se ne vedono sempre meno e la cosa ha una sua logica stringente, in estate con la mascherina non si respira, si va in fase sauna e si rischia il collasso. Piaccia o meno, questa è la realtà, puntuale, onesta, inesorabile. La cosa è talmente vera - e capisco che possa sembrare incredibile a chi sta tutto il giorno con l'aria condizionata a palla in ufficio - che in Francia e in altri paesi l'obbligo è già (s)caduto.
06
AstraZeneca stop. E CureVac non funziona
Il vaccino tedesco CureVac non funziona, ha un'efficacia solo del 47% (gli altri vaccini mRna finora approvati dall'Ema hanno un'efficacia media di oltre il 90%). Non c'è bisogno di alcun commento, il dato parla da solo. Il titolo di Curevac in Borsa è crollato del 50,6%. Din don dan, suonano le campane a Bruxelles: l'Unione europea aveva siglato un contratto per la fornitura di almeno 225 milioni di dosi da fornire "non appena saranno dimostrate la sicurezza e l'efficacia del vaccino contro il Covid-19". Sicurezza forse, efficacia no. Il contratto tra CureVac e Ue è datato 17 novembre 2020. L'accordo preliminare di acquisto prevede anche l'opzione di fornitura di ulteriori 180 milioni di vaccini. Per l'Italia erano attese 30,2 milioni di dosi.
Il vaccino tutto tedesco non funziona, ma l'Unione europea ha brillantemente eliminato quello che ha immunizzato l'isola d'Inghilterra, AstraZeneca, efficace, economico, sicuro. Sappiamo tutti perché si sono prese queste bizzarre decisioni e la comunicazione ha cominciato (di nuovo) a fare acqua da tutte le parti: hanno seguito i titoli dei giornali, un'informazione che collegava direttamente (senza prove) il vaccino alla morte di una 18enne di Genova. Emozione, reazione irrazionale. Risultato: la storia della ragazza era diversa da come era stata raccontata e ora abbiamo due vaccini in meno: AstraZeneca e CureVac. Uno eliminato per decisione politica, l'altro in fuorigioco perché inefficace. E chi deve fare la seconda dose dopo aver preso AstraZeneca? Si va alla lotteria, senza nessuna possibilità di scelta consapevole e consenso informato.
Post scriptum: il vostro titolare di List ha fatto una prima dose di AstraZeneca (effetto eccezionale, non stavo così bene da un decennio), ha meno di 60 anni e ora come un rabdomante ne cerca una seconda di cui non conosce l'effetto. Siamo così giunti al capolavoro del paradosso, quello in cui il No Vax è libero di esercitare il proprio diritto di non vaccinarsi, mentre il responsabile, informato, fiducioso e operoso vaccinato con la prima dose di AstraZeneca è stato rinchiuso in una prigione dove non può scegliere di continuare la sua efficace terapia.
07
Simpatia dall'Austria. Achtung al debito italiano
Vienna chiede il ritorno alle regole dell'austerità, i principi di bilancio che sono stati sospesi durante la pandemia. "L'Europa non scivolerà in un'Unione del debito", ha detto il ministro delle Finanze, Gernot Blumel, convinto che "creare debiti sia pericoloso, anche con bassi tassi di interesse". "Paesi come la Francia o l'Italia vorrebbero abolire i criteri di Maastricht. È allarmante da un punto di vista economico e morale", ha affermato Blumel. Prendete nota, presto tornerà la battaglia contro la spesa italiana. La notizia non è l'Austria, ma l'impatto futuro sulla Germania, dove in autunno si vota e questo argomento è caro alla borghesia tedesca. Achtung.
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7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
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7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
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che la
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7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.