23 Giugno
L'Italia al bivio
Il premier ha trascinato il paese fuori dalla palude, ma le fazioni del tanto peggio tanto meglio esistono e vanno combattute. Segnali dal futuro, tra boom in arrivo e dibattiti surreali tra i partitanti. Ddl Zan, gli opposti -ismi e la necessità di un serio negoziato parlamentare. Merkel: la Germania avrà una grande crescita. Nicola, un miracolo nel bosco
Che succede? Mario Draghi corre come una saetta per realizzare il suo piano sul doppio binario vaccinazione-ricostruzione. Mentre c'è chi occupa il suo tempo chiedendo ai calciatori della nazionale italiana di inginocchiarsi perché così prevede la liturgia (il razzismo si combatte in altro modo, con i fatti, ma ormai siamo all'imposizione dei gesti, alla marchiatura a fuoco, alla prescrizione medica dei vuoti simbolismi, purché appartengano al codice del politicamente corretto), il presidente del Consiglio incassa il via libera della Commissione Ue al Recovery Plan e la prima rata da 25 miliardi. Il Green Pass, appena varato, è già stato scaricato da 5 milioni di italiani. L'Italia è a un bivio, finora Draghi ha trainato questo Parlamento - l'intero paese - fuori dalla palude, ma nessuno da solo può riuscire nell'impresa di cambiare la nazione, riportarla al rango che merita (per le sue enormi potenzialità). Serve un grande sforzo corale, un lavoro di squadra. Finora si è visto a sprazzi, abbiamo un leader, è un grande punto di vantaggio anche rispetto ad altri paesi, ma la zavorra del passato c'è, i predatori sono in agguato, svolazzano come avvoltoi, l'Italia del tanto peggio tanto meglio esiste. E va combattuta.
C'è una sentenza del Consiglio di Stato sull'Ilva che è più di un documento giudiziario, è un faro di speranza. I magistrati hanno sentenziato che Taranto continuerà a produrre acciaio, l'ex Ilva, ora Acciaierie d'Italia, la nuova società nata il 10 dicembre dall'unione tra ArcelorMittal Italia (parte privata) e Invitalia (per conto dello Stato) non sarà inghiottita dal tanto peggio tanto meglio. I giudici della quarta sezione del Consiglio di Stato hanno rigettato la sentenza del Tar di Lecce dello scorso febbraio e l'ordinanza del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, che decretavano lo spegnimento dell'acciaieria. Spegnerla significa chiuderla. "Il potere di ordinanza non risulta suffragato da un'adeguata istruttoria e risulta, al...
Che succede? Mario Draghi corre come una saetta per realizzare il suo piano sul doppio binario vaccinazione-ricostruzione. Mentre c'è chi occupa il suo tempo chiedendo ai calciatori della nazionale italiana di inginocchiarsi perché così prevede la liturgia (il razzismo si combatte in altro modo, con i fatti, ma ormai siamo all'imposizione dei gesti, alla marchiatura a fuoco, alla prescrizione medica dei vuoti simbolismi, purché appartengano al codice del politicamente corretto), il presidente del Consiglio incassa il via libera della Commissione Ue al Recovery Plan e la prima rata da 25 miliardi. Il Green Pass, appena varato, è già stato scaricato da 5 milioni di italiani. L'Italia è a un bivio, finora Draghi ha trainato questo Parlamento - l'intero paese - fuori dalla palude, ma nessuno da solo può riuscire nell'impresa di cambiare la nazione, riportarla al rango che merita (per le sue enormi potenzialità). Serve un grande sforzo corale, un lavoro di squadra. Finora si è visto a sprazzi, abbiamo un leader, è un grande punto di vantaggio anche rispetto ad altri paesi, ma la zavorra del passato c'è, i predatori sono in agguato, svolazzano come avvoltoi, l'Italia del tanto peggio tanto meglio esiste. E va combattuta.
C'è una sentenza del Consiglio di Stato sull'Ilva che è più di un documento giudiziario, è un faro di speranza. I magistrati hanno sentenziato che Taranto continuerà a produrre acciaio, l'ex Ilva, ora Acciaierie d'Italia, la nuova società nata il 10 dicembre dall'unione tra ArcelorMittal Italia (parte privata) e Invitalia (per conto dello Stato) non sarà inghiottita dal tanto peggio tanto meglio. I giudici della quarta sezione del Consiglio di Stato hanno rigettato la sentenza del Tar di Lecce dello scorso febbraio e l'ordinanza del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, che decretavano lo spegnimento dell'acciaieria. Spegnerla significa chiuderla. "Il potere di ordinanza non risulta suffragato da un'adeguata istruttoria e risulta, al contempo, viziato da intrinseca contraddittorietà e difetto di motivazione" spiegano i giudici di Palazzo Spada. Si va avanti, con ragione, pragmatismo, realismo. Non si spegne il lavoro, bisogna migliorare la tutela ambientale. L'alternativa non c'è, si chiama disoccupazione.
Al tavolo del ministero dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti ha riunito tutta la filiera dell'industria automobilistica, settore industriale fondamentale per l'Italia. Servono trasformazione, incentivi, innovazione. Sempre al Mise, la viceministra Alessandra Todde (un esempio di persona competente, pragmatica, attenta all'industria e all'occupazione, tra i Cinque Stelle) ha in corso un confronto con Whirlpool che ha confermato i licenziamenti e nello stesso tempo affermato che l'Italia resta strategica. Non è con il reddito di cittadinanza (un fallimento sull'occupazione e oggetto di truffe conclamate) che si risolvono i problemi del lavoro e si aggancia la ripresa economica.
Ursula von der Leyen e Mario Draghi a Cinecittà per la cerimonia del via libera al Recovery Plan dell'Italia (Foto Epa).Draghi ha informato le Camere alla vigilia del Consiglio europeo. Il premier ha spiegato che "è fondamentale mantenere a livello europeo una politica di bilancio espansiva nei prossimi mesi. Durante la pandemia, abbiamo impiegato risorse ingenti per proteggere la capacità produttiva della nostra economia. Ora dobbiamo assicurarci che la domanda aggregata sia in grado di soddisfare questi livelli di offerta. Raggiungere tassi di crescita notevolmente più alti di quelli degli ultimi decenni ci permetterà anche di ridurre il rapporto tra debito e prodotto interno lordo, che è aumentato di molto durante la pandemia. E ci consentirà di creare nuovi lavori, fondamentali per affrontare le transizioni, come quella digitale e quella ambientale". Temi concreti che toccano direttamente tutti noi.
Nell'agenda del Consiglio europeo c'è anche la strategia dell'Unione sui migranti, non si teneva un Consiglio su questo tema fondamentale dal 2018. Il premier Draghi ha sottolineato questo punto critico, la spia di un problema irrisolto di cui l'Italia è epicentro nel Mediterraneo.
Uno slogan di tanti decenni fa diceva: fatti, non parole. Facciamo il nostro giro di giostra. Seguite il titolare di List.
01
Diritti e doveri, divieti e libertà
C'è chi fa e chi chiacchiera. C'è chi parla di diritti (e dimentica regolarmente i doveri), chi impone divieti (e non ricorda mai la libertà). C'è chi vorrebbe imporre senza discussione (pretendendo perfino il silenzio della Chiesa, dei cattolici che in questo paese praticano poco ma esistono e hanno il diritto anch'essi di potersi esprimere) leggi sull'omofobia che vanno meditate affinché ci siano rispetto e norme bilanciate che non siano il liberticidio delle opinioni e l'imposizione (riecco il tema, il pensiero a una dimensione) di comportamenti che entrano nella sfera privata, individuale, intima.
Sul Ddl Zan occorre tornare al tavolo, con la ragione, non con gli -ismi delle opposte fazioni. È in corso una guerra culturale, con versanti sbagliati e giusti da entrambe le parti, gli esempi sono svariati, uno poco fa: il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha accettato la richiesta di un'eurodeputata tedesca dei Verdi, Terry Reintke, di illuminare il palazzo del Parlamento europeo con i colori dell'arcobaleno. L'eurodeputata tedesca ha chiesto tale azione in risposta al divieto dell'Uefa di illuminare con i colori arcobaleno lo stadio di Monaco di Baviera in occasione di Germania-Ungheria di questa sera. L'Ungheria ha varato una legge anti-Lgbt che è stata stigmatizzata dall'Unione europea.
Il quotidiano della Cei, Avvenire, ha sottolineato come "non sono mancati 'solo' laici credenti responsabili e maturi, ma statisti o almeno politici decentemente lungimiranti. Capaci, cioe', di capire quali meccanismi e percorsi stessero mettendo o mantenendo in moto e quali delicatissimi problemi riuscissero a creare con un testo che - lungi dall'essere al 100 per cento contro l'omotransfobia e pienamente rispettoso della sana (e altrettanto rispettosa) liberta' di pensiero tutelata dalla Costituzione - si e' trasformato in un carrozzone sul quale si e' caricato di tutto, anche i reati contro le donne e le persone disabili, pur di introdurre nel nostro sistema normativo un concetto di 'identita' di genere' vago e cangiante e diverso dalle nozioni di 'sesso' e di 'genere'". Occorre mettere un punto e ripartire con una discussione di contenuti e toni diversi. Imponendo - vale per tutti - non si va lontano, si alimentano fratture profonde nella società italiana.
Ci sarà un intervento del premier Draghi sul disegno di legge Zan sull'omofobia. Ci attendiamo un discorso equilibrato, laico, da italiano per tutti gli italiani.
***
C'è chi va dritto al punto e libera (ancora linee di fondo: non il divieto, ma libertà) gli italiani dall'obbligo scientificamente immotivato di indossare la mascherina all'aperto, in piena estate e magari in perfetta solitudine. In questa Italia che sta aprendo gli ombrelloni (e che se ne infischia delle assurdità e la mascherina da tempo la indossa quando serve, fatti che sono la prova quotidiana del cronista) chi fa e chi chiacchiera sono soggetti visibili, riconoscibili. C'è solo un problema: la memoria degli italiani spesso è corta.
***
Tra le cose fondamentali del giorno, quelle che non si può fare a meno di annotare sul taccuino, c'è Giuseppe Conte che ha rassicurato gli italiani: "Con Grillo nessuna rottura...". Gli imprenditori, gli educatori, i padri e le madri, erano tutti fortemente preoccupati.
02
Nicola, un miracolo nel bosco
Che Dio protegga sempre i Carabinieri. Eccolo qui, Nicola Tanturli, due anni, ritrovato nei boschi del Mugello dopo una notte e un giorno di ricerche. Era sparito nella notte, è stato ritrovato a 5 chilometri dalla casa. Chiamava la mamma, era finito in una scarpata di una zona montuosa, piena di vegetazione. Il piccolo è stato "trovato" da un giornalista e un carabiniere. Ha uno sguardo pieno, maramaldo, protetto da un altro sguardo, quello del comandante della stazione dei carabinieri, i suoi occhi luccicano ancora di un velo d'angoscia, striati dalla luce di una gioia sommersa nell'insonnia. L'angelo custode a volte esiste.
03
Merkel e la "forte ripresa" della Germania
La cancelliera Merkel durante il question time al Bundestag (Foto Dpa).Angela Merkel è al suo ultimo giro di giostra, ma ce la sta mettendo tutto per far arrivare il suo partito in una posizione migliore di quanto non dicano i sondaggi. Il governo deve cavalcare il boom economico in arrivo e controllare la diffusione della variante Delta del coronavirus (in questo momento il 90% dei casi in Russia). "Per la Germania è in arrivo una forte ripresa", ha detto Merkel rispondendo ai parlamentari durante il question time al Bundestag. "Sono stata molto felice che anche il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, abbia dato in questo senso una valutazione molto buona", ha aggiunto la cancelliera. "Dopo la crisi della pandemia, la nostra priorità dovrà essere la crescita dell'economia". Programma Draghi.
04
La variante Delta e il debito Uefa con Boris Johnson
Virus, calcio e politica. Il premier Boris Johnson all'ingresso di Downing Street (Foto Epa).Il problema della variante Delta è concreto, non occorre fare allarmismo, i vaccini funzionano, ma le campagne di immunizzazione vanno protette, ci sono ancora milioni di over 60 che non sono stati vaccinati, in Italia, in Germania, in tutta Europa. Ecco perché Merkel chiede che "anche altri Paesi europei chiedano ai viaggiatori in arrivo dalla Gran Bretagna di osservare la quarantena". Ecco perché Mario Draghi, opportunamente, ha espresso i suoi dubbi e chiesto che la finale dei campionati europei di calcio non venga disputata a Londra, nello stadio Wembley. Si tratta di applicare la logica, cosa complicata per l'Uefa che ha un debito con Boris Johnson: il no inglese alla Super League. Questo è il sottotesto della storia che non viene nominato.
05
I russi nel Mar Nero sparano su una nave da guerra inglese
Acqua bollente nel Mar Nero. Non è solo una questione climatica, ma di proiettili. Una nave e un jet russo hanno sparato dei colpi di avvertimento al cacciatorpediniere britannico Defender. Secondo il ministero della Difesa di Mosca la nave da guerra inglese avrebbe violato le acque territoriali russe nel Mar Nero, nella zona di Capo Fiolent (segnato nella mappa qui sopra). La fonte è l'agenzia Interfax che cita il governo russo. Il vascello britannico sarebbe entrato per tre chilometri nelle acque territoriali russe e si sarebbe poi allontanato.
Come di rito in questi casi, segue convocazione delle parti diplomatiche. "Di fronte alla violazione del confine della Federazione russa da parte di un cacciatorpediniere britannico, l'attachè militare all'ambasciata del Regno Unito a Mosca è stato convocato al ministero della Difesa", recita la nota del ministero della Difesa.
L'Ucraina naturalmente entra in scena contro Mosca: "Le azioni aggressive e provocatorie della Russia nel Mar Nero e in quello di Azov, la sua occupazione e militarizzazione della Crimea rappresentano una persistente minaccia per l'Ucraina e i suoi alleati", scrive su Twitter il ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba, che arriva al punto politico: "Serve una nuova qualità della cooperazione tra Ucraina e Nato nel Mar Nero". Non proprio una dichiarazione di distensione.
Gli inglesi raccontano un'altra storia: "Crediamo che i russi stessero effettuando esercitazioni di artiglieria nel Mar Nero e abbiano fornito alla comunità marittima un preavviso della loro attività", spiega l'ufficio stampa del ministero della Difesa britannica. "Nessun colpo era diretto contro l'Hms Defender e non riconosciamo la versione secondo cui siano state sganciate bombe sul suo percorso".
Sembra di assistere al gioco delle parti nel finale di "Caccia a Ottobre Rosso", quando i sovietici chiedono lumi sul sommergibile sparito (quello del comandante Marko Ramius) e l'ambasciatore risponde: "Vi siete persi un altro sommergibile...".
06
Hong Kong e la libertà alla pechinese
Union Jack. La bandiera inglese sventolata di fronte agli uffici del governo a Hong Kong durante le manifestazioni del luglio 2019 (Foto Zuma).A Hong Kong non tira più un'ariaccia, siamo al regime dittatoriale che si manifesta sul terreno che separa le dittature dalle democrazie, la manifestazione del libero pensiero. Dunque, in ossequio alla nuova linea di libertà alla pechinese, si è aperto a Hong Kong il primo processo con le nuove norme sulla sicurezza nazionale. Senza giuria. L'imputato si chiama, Tong Ying-kit, arrestato l'estate scorsa, il giorno dopo l'entrata in vigore della legge, per aver guidato la sua moto contro un gruppo di agenti durante le proteste di piazza il 1 luglio dello scorso anno, sventolando una bandiera con lo slogan, "Liberate Hong Kong, rivoluzione dei nostri tempi". Tong Ying-kit ha 24 anni, l'accusa sul suo campo è di incitamento alla secessione e terrorismo (e guida pericolosa). Rischia l'ergastolo.
Se a Hong Kong la giustizia funziona senza giuria (e se ci fosse non sarebbe imparziale), allora tutto è possibile. Dunque ecco che chiudono i giornali che non sono allineati. Dopo gli arresti dei giorni scorsi, il quotidiano filo-democrazia Apple Daily ha annunciato che domani uscirà il suo ultimo numero:"Apple Day ha deciso che il giornale cesserà le operazioni dalla mezzanotte e domani sarà l'ultimo giorno di pubblicazione. Il sito interromperà gli aggiornamenti da mezzanotte".
Reazioni? L'Unione europea fa la solita parte dell'indignazione (ma salva tutti suoi affari): "La chiusura delle attività dell'Apple Daily a Hong Kong mostra chiaramente come la legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino venga utilizzata per soffocare la libertà di stampa e la libera espressione delle opinioni". L'Unione europea ricorda che "tali libertà sono sancite dalla Legge fondamentale e che la Cina ha assunto impegni internazionali ai sensi della Legge fondamentale di Hong Kong e della Dichiarazione congiunta sino-britannica del 1984 di rispettare l'elevato grado di autonomia e i diritti e le libertà di Hong Kong, compresa la libertà della stampa. Tutti i diritti sanciti dalla Legge fondamentale in base al principio "Un paese, due sistemi" dovrebbero essere pienamente protetti e ripristinati". Siamo ai giochi d'illusionismo di Bruxelles, la formula di Deng Xiaoping è morta da tempo. Cosa dicono gli inglesi sul destino della loro ex colonia dove un tempo sventolava la Union Jack e esisteva la parola libertà? Il governo britannico dice che la chiusura di Apple Daily è "agghiacciante". La parola è giusta. E poi? Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.