28 Novembre

Fake news? Ai partiti serve un nuovo software

I social media hanno cambiato tutto. Francesco Nicodemo racconta la nuova dimensione delle relazioni digitali, la sfida dell'automazione. La politica deve fare il download di un nuovo programma. A cominciare dal lavoro.

di Francesco Nicodemo

Dice un detto zen: ‘Se capisci, le cose sono così come sono. Se non capisci, le cose sono così come sono’.

Basterebbe questo principio di realtà, e anche una buona dose di buon senso, per riportare il tema della disinformazione alla sua corretta dinamica, che è molto più complessa della propaganda politica da campagna elettorale. Perché il centro della discussione è la comprensione dell’impatto che i social media, e in particolare Facebook,  hanno avuto nelle vite di almeno 2 miliardi di persone.

La domanda retorica è questa: possiamo ancora considerare Facebook un social network come tanti? Il post di Mark Zuckerberg del 16 febbraio 2017 dal titolo Building Global Community non lascia spazio a dubbi. L’idea ruota intorno al concetto di comunità e di piattaforma abilitante in grado di «sviluppare infrastrutture sociali che diano alle persone il potere di costruire una comunità globale che funzioni per tutti noi». Qual è il contributo effettivo di Facebook nel perseguire questo scopo? Possiamo sintetizzare in cinque obiettivi volti a costruire comunità online che siano: 1) supportive, cioè di sostegno al rafforzamento delle istituzioni tradizionali; 2) safe, cioè sicure nel prevenire le sciagure e nell’aiutare le popolazioni durante le crisi; 3) informed, cioè informate e aperte all’incontro con nuove idee per stabilire un terreno comune di comprensione; 4) civically-engaged, cioè impegnate civicamente – in un mondo in cui la partecipazione al voto è sempre più bassa; 5) inclusive, cioè aperte a rappresentare i valori comuni dell’umanità dai livelli locali a quelli globali.

Come si fa quindi a ragionare di Facebook e degli altri social media come se fossero uguali ai vecchi media, che si basano su una linea comunicativa top-down e one to many e una editoriale rappresentata dai loro editori e dai direttori responsabili? I...


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