22 Luglio
Green Pass e Giustizia, doppio colpo di Draghi
Il governo cambia le regole dei colori nelle Regioni e rende il certificato verde l'elemento essenziale per tenere aperto il paese. Si passa dall'emergenza alla convivenza con il virus mentre la variante Delta fa balzare i contagi, ma ricoveri e terapie intensive per ora sono ai minimi. Il significato della fiducia sulla riforma della Giustizia, il semestre Bianco e il vicolo cieco di Conte
L'economia italiana va bene, "meglio di altri", la ripresa della produzione va protetta, il Green Pass "non è un arbitrio, ma la condizione per tenere aperte le attività economiche", gli italiani devono vaccinarsi e un "appello a non vaccinarsi è un appello a morire". Mario Draghi arriva poco dopo le 19:30 in sala stampa a Palazzo Chigi, il Consiglio dei ministri ha approvato le nuove misure per tenere aperto il paese di fronte all'ondata della variante Delta del coronavirus. È il solito Draghi, stringato, secco, pieno di sostanza. Ogni frase, un titolo. È una qualità retorica rarissima che per un cronista di lungo corso è una fortuna, non c'è il problema che spesso capita quando parla un politico che fa ampi giri senza mai arrivare a concludere un ragionamento con un fatto reale: "Ma che titolo facciamo?". Questo con Draghi non accade mai.
Sul tavolo del governo c'è anche la riforma della giustizia, Draghi ha confermato che ci sarà la fiducia, ha ribadito l'apertura a modifiche che non stravolgano l'impianto della riforma messa a punto dalla ministra della Giustizia, Marta Cartabia. Non è un capriccio del governo, è un requisito fondamentale che accompagna l'erogazione dei fondi del Recovery Plan. È un tema di civiltà giuridica, un passaggio storico necessario per chiudere un'epoca che ha bloccato il paese. Draghi fa questo giro di boa con paio di sottigliezze notevoli, intrise di significato politico, un tratto che la dice lunga sulla capacità di navigazione del premier anche quando il mare è agitato, sempre e soprattutto quando si tratta di magistratura, processi, giustizialismo, un capitolo della nostra storia che dopo quasi trent'anni di sfascio giudiziario e politico va chiuso. Bisogna superare questo macigno che ha sempre bloccato tutti i governi dal 1992 in poi.
Il passaggio di stasera sul Green Pass era molto importante, è uno spartiacque...
L'economia italiana va bene, "meglio di altri", la ripresa della produzione va protetta, il Green Pass "non è un arbitrio, ma la condizione per tenere aperte le attività economiche", gli italiani devono vaccinarsi e un "appello a non vaccinarsi è un appello a morire". Mario Draghi arriva poco dopo le 19:30 in sala stampa a Palazzo Chigi, il Consiglio dei ministri ha approvato le nuove misure per tenere aperto il paese di fronte all'ondata della variante Delta del coronavirus. È il solito Draghi, stringato, secco, pieno di sostanza. Ogni frase, un titolo. È una qualità retorica rarissima che per un cronista di lungo corso è una fortuna, non c'è il problema che spesso capita quando parla un politico che fa ampi giri senza mai arrivare a concludere un ragionamento con un fatto reale: "Ma che titolo facciamo?". Questo con Draghi non accade mai.
Sul tavolo del governo c'è anche la riforma della giustizia, Draghi ha confermato che ci sarà la fiducia, ha ribadito l'apertura a modifiche che non stravolgano l'impianto della riforma messa a punto dalla ministra della Giustizia, Marta Cartabia. Non è un capriccio del governo, è un requisito fondamentale che accompagna l'erogazione dei fondi del Recovery Plan. È un tema di civiltà giuridica, un passaggio storico necessario per chiudere un'epoca che ha bloccato il paese. Draghi fa questo giro di boa con paio di sottigliezze notevoli, intrise di significato politico, un tratto che la dice lunga sulla capacità di navigazione del premier anche quando il mare è agitato, sempre e soprattutto quando si tratta di magistratura, processi, giustizialismo, un capitolo della nostra storia che dopo quasi trent'anni di sfascio giudiziario e politico va chiuso. Bisogna superare questo macigno che ha sempre bloccato tutti i governi dal 1992 in poi.
Il passaggio di stasera sul Green Pass era molto importante, è uno spartiacque e Draghi lo sostanzia tratteggiando lo scenario in cui siamo immersi: "L'economia italiana va bene, si sta riprendendo, va meglio di altri Paesi" ma "la variante Delta del virus è minacciosa, si espande molto più rapidamente di altre varianti. Senza reagire subito quello che vediamo succedere in Spagna e in Francia potrebbe accadere anche in Italia, per questo motivo occorre agire". Il premier spiega che il Green Pass è la "condizione" per tenere aperto il paese, conferma che gli obiettivi del piano di vaccinazione del generale Figliuolo sono stati superati con oltre 60 milioni di dosi a fine luglio e lancia un appello: "Invito tutti gli italiani a vaccinarsi e a farlo subito per proteggere se stessi e le famiglie".
Draghi sottolinea il momento fondamentale: "I provvedimenti di oggi sono importanti perché introducono il passaporto, la certificazione verde su base abbastanza estensiva, ma dobbiamo ricordarci che il merito del miglioramento è stato della campagna vaccinale. La pressione sugli ospedali è fortemente diminuita, abbiamo circa 160 persone in terapia intensiva. I decessi sono diminuiti. La situazione è in netto miglioramento". L'estate come sarà? "È già serena e vogliamo che rimanga tale. Il green pass è una misura per poter divertirsi, andare a ristorante, a partecipare spettacoli all'aperto e al chiuso con la garanzia di ritrovarsi con persone che non sono contagiose. Il green pass è una misura che dà serenità e non toglie serenità".
Sull'elettrificato tema della giustizia - con il Movimento Cinque Stelle che contesta la riforma, ma non ha la forza reale per rovesciare il tavolo e dunque procede con i penultimatum, una tigre di carta - Draghi ha ribadito che "non ci sono sacche d'impunità" (frase usata da Giuseppe Conte, che il premier aveva incontrato qualche ora prima a Palazzo Chigi) e soprattutto che sarà posta la questione di fiducia. E lo fa con abilità, affermando che le riforme non si fanno con le minacce, che il passaggio della riforma in Consiglio dei ministri "è stato rapido".
Poi arriva una delizia per chi ama i dettagli del gioco politico. E i dettagli sono quasi sempre la sostanza. Quando chiederà la fiducia il governo? Draghi qui fa un giro di giostra interessante, dove brilla un cerino che sta per passare nelle mani di Conte. Dice il premier: "Chiedere la fiducia cinque o sei giorni prima del semestre bianco è praticamente come chiederla durante il semestre bianco. Una riforma così deve essere condivisa, non è giusto minacciare la consultazione elettorale se non approvi una riforma così complessa. La fiducia è un modo di misurare il grado di consenso che una riforma ha". Gong. S'accendono tutte le spie rosse nel sommergibile di Conte che sperava di non essere intercettato dal cacciatorpediniere di Draghi. Cosa sta accadendo? Perché quel passaggio di Draghi sui tempi? Per disinnescare i siluretti di Conte in Parlamento.Vero è che con un voto di fiducia e un teorico no dei pentastellati non ci sarebbero in ogni caso i tempi per lo scioglimento delle Camere da parte del Presidente della Repubblica, ma il calendario scandito da Draghi ha un significato più profondo di quanto si immagini, perché è sempre meglio mettere Conte alla prova prima del periodo in cui il presidente della Repubblica non avrà più il potere (a quel punto solo formale) di sciogliere le Camere. Perché? Con il potere di scioglimento in canna al Quirinale, ognuno si assumerà le proprie responsabilità di fronte al paese, con il giusto peso e significato caricato in spalla a chi prenderà decisioni da giungla vietnamita nel momento in cui da quella giungla gli italiani vogliono uscire (e sulla Giustizia e cosa ne pensano gli italiani parlano le 300 mila firme raccolte in pochi giorni da Radicali e Lega sul referendum). Inoltre, un no (ripeto, remoto) alla riforma in ogni caso imporrebbe un passaggio di Draghi al Quirinale e alla fine - non potendo Mattarella tecnicamente sciogliere il Parlamento per mancanza di tempo - si procederebbe con reincarico di Draghi e oplà, si torna al punto di partenza. Siamo nel campo del fictional scenario, all'ipotesi scolastica, ma non siamo ai confini della realtà, perché tutto questo sarebbe tecnicamente possibile anche se politicamente non probabile. Oddìo, con i Cinque Stelle mai dire mai. Certo, la sola idea di far ballare la poltrona basta e avanza a ridurre anche i più bellicosi allo stato di candido agnellino che pascola in un'Arcadia parlamentare.
Il costituzionalista Francesco Clementi, intervistato da Barbara Tedaldi, quirinalista dell'Agi, spiega con grande efficacia il dedalo istituzionale che aprirebbe un colpo di testa pentatellato: "L'unico potere che il Presidente non ha più nel semestre bianco è quello di sciogliere le Camere, in base al comma due dell'articolo 88 della Costituzione. Tutti gli altri poteri sono salvi, qualunque altro evento politico si manifesti a cavallo dell'inizio o dentro il semestre bianco lascia integri i poteri del Capo dello Stato, a partire da quelli che permettono la formazione del governo, dalle consultazioni alla nomina di presidente del Consiglio e ministri, fino ai poteri che il Presidente ha di dialogo e confronto con il Parlamento e con il Paese". Ma "pur restando convinto che la maggioranza resterà unita, se per assurdo ci fosse un mancato voto di fiducia a un provvedimento del governo Draghi, delle due l'una. Il governo potrebbe prenderne atto, riformulare il provvedimento, sottoporlo nuovamente alle Camere per un voto di fiducia ed andare avanti. Questo lascerebbe intendere la volontà di un accordo con il Parlamento, come senza talvolta accade. Se invece la non fiducia si configurasse come una sfiducia all'intero governo le conseguenze sarebbero molto più serie, perché ci sarebbe una sfiducia implicita all'intero lavoro dell'esecutivo". In questo caso, spiega il costituzionalista "la strada sarebbe segnata: Draghi andrebbe a dimettersi nelle mani del Capo dello Stato, che valuterebbe se rinviarlo alle Camere per verificare se potrebbe esistere ancora una maggioranza sull'intera formula politica di maggioranza e non su un provvedimento. Solo a quel punto, se non ci fosse la fiducia dell'attuale maggioranza, il Capo dello Stato potrebbe chiedere al premier di verificare l'esistenza di una ulteriore e diversa maggioranza a suo sostegno". "Se Draghi non trovasse nemmeno questa maggioranza, - ma saremmo in un tempo nel quale il Paese sarebbe esposto alla più alta volatilità economica, crisi di fiducia e di credibilità oltre che di instabilità politica - ci troveremmo di fronte a un tempo lungo di confronto politico con effetti molto gravi appunto sul piano dei provvedimenti concreti, dalla pandemia al Pnrr, alle misure per l'occupazione, con conseguenze davvero devastanti sui mercati finanziari. La difficoltà di collocamento dei titoli italiani del debito sarebbe fortissima perché la credibilità da quando è stato approvato il Next generation Ue ha per noi un valore doppio". Ma se Draghi non riuscisse a dar vita a una nuova maggioranza, il Presidente "se fosse ancora possibile immaginare una soluzione 'classica', potrebbe naturalmente continuare ad incaricare altre figure". Però, prosegue Clementi, "dopo un governo e un premier di larga maggioranza come Draghi sarebbe difficile trovare una figura adeguata al dramma politico ed economico che staremmo vivendo. A quel punto il presidente - in una sorta di Armageddon politico - potrebbe denunciare al paese la qualità di una classe dirigente incapace di capire le difficoltà degli italiani, dimettendosi molto anticipatamente, prima della legge di bilancio e con la conseguenza di far 'entrare in campo' l'esercizio provvisorio, mettendo ciascuno di fronte alle proprie responsabilità".
Questo è il punto che Clementi mette a fuoco, spiega tutto l'avventurismo mentale dei Cinque Stelle che aprono questioni politiche che poi non riescono a risolvere.
Quella di Draghi dunque è una finezza politica da tennista che va sotto rete, va letteralmente "a vedere" il gioco dell'avversario e prepara lo smash, ben sapendo che Conte non può giocare né il dritto né il rovescio, ma una palla corta e senza effetto. Ora tocca a Conte rispondere, ma come? Tratterà qualche emendamento "a margine" e lo sventolerà come una vittoria. Draghi mette giù la sua palla tra le righe da consumato politico, con il tono di quello che fa in mezzo al campo le cose più semplici perché ha una logica di gioco ferrea: "Più che pensare a una minaccia - metto la fiducia senno' si va a elezioni... No, non è questo", dice il premier. Cosa è allora? È piazzare il punto con savoir faire politico e vedere la faccia che fa quello che vorrebbe tenere aperta la questione all'infinito, neanche fosse Bjorn Borg a Wimbledon contro John McEnroe (primo incontro tra i due, vinse Borg). "Nessuno vuole sacche d'impunità - ha punzecchiato il premier con un dritto e un rovescio - vogliamo un processo rapido e che tutti i colpevoli siano puniti. Niente dilazioni, non è questo l'intento di questo governo. Oggi è stata una normale richiesta di autorizzazione della fiducia. Mi auguro e faremo di tutto perché il testo sia condiviso". Altro gong per Conte.
I Cinque Stelle ora sono avvisati perché "l'autorizzazione della fiducia alla riforma del processo penale da parte del Consiglio dei ministri vuol dire che il testo uscito dall'ultimo Cdm è un punto di partenza". Conte non può rispondere con un match point - non ce l'ha, sarebbe un suicidio - così deve provare a palleggiare e stare bene attento a non scendere sotto rete: "Siamo aperti a miglioramenti di carattere tecnico", sottolinea Draghi. "Qualora vi fossero dei miglioramenti tecnici si tratterà di fare un nuovo passaggio in Consiglio dei ministri anche su eventuali nuovi testi. Noi siamo disponibili", prosegue il premier. Quel noi siamo disponibili è un'altra giocata di fino. E attenzione al dettaglio, alla parola non buttata là per caso, a quel "carattere tecnico" rovesciato con leggerezza, una veronica. Traduzione: proposte che snaturano la riforma Cartabia saranno respinte e si va alla conta con il voto di fiducia. Non è una questione di caduta del governo, ma di espressione di una linea politica. Draghi ce l'ha. Conte ne possiede una stabile per cinque minuti?
***
A che punto siamo della partita? Il recap è semplice, Draghi continua a governare con polso fermo, pragmatismo, un innato senso della realtà. Si va avanti.
Il Green Pass sarà necessario per i grandi eventi di massa, per i bar e i ristoranti al chiuso, per palestre, cinema e teatri. La questione per la scuola e i trasporti sarà affrontata più in là, a settembre, occorre monitorare la variante Delta, i suoi effetti, l'andamento della campagna di vaccinazione. Il Green Pass non è questo sconosciuto, sono stati scaricati finora oltre 40 milioni di certificati verdi, non è il documento di pochi intimi, è lo strumento della libertà degli italiani che desiderano uscire dalla pandemia, passare dalla fase 1 dell'emergenza a quella della convivenza con un virus che si può battere. La presenza del pubblico alle manifestazioni sportive all'aperto sarà consentita al 50% della capienza, e non al 30%. Le discoteche rimarranno chiuse (tema politico, non piace ai leghisti, ma resta il problema tecnico e il solo viceministro Sileri finora ha avanzato qualche idea) perché la variante Delta è in piena ascesa e il contagio una realtà che non si può ignorare. Lo stato d'emergenza sarà prorogato fino al 31 dicembre, tecnicamente necessario per mandare avanti l'organizzazione della campagna vaccinale e far funzionare la struttura del commissario, il generale Figliuolo.
Altra decisione fondamentale, quella che tiene aperto il paese da domani. Per le nuove fasce di colore (che determinano aperture e chiusure delle attività economiche e la capacità di movimento delle persone) la nuova classificazione darà più peso ai ricoveri, alle percentuali di posti letto occupati e al numero di pazienti in terapia intensiva: con l'occupazione del 10% delle terapie intensive una regione passerà in fascia gialla. La soglia prevista per le ospedalizzazioni sarà invece del 15%. Per passare in arancione le terapie intensive dovranno essere occupate al 20%, mentre la soglia di ospedalizzazione sarà al 30% (40% per entrare in zona rossa). Chi è in possesso del Green Pass in caso di contagio avrà la quarantena abbreviata a 7 giorni.
Il decreto entra in vigore domani per la nuova classificazione delle fasce, mentre la parte relativa all'uso del Green Pass - obbligatorio dai 12 anni in su - sarà operativa dal 6 agosto. Il governo lascerà la possibilità di apportare modifiche al decreto, c'è una partita che si gioca anche in Parlamento, chi ha idee realizzabili e non slogan per la propaganda social le tiri fuori e le presenti in aula.
La campagna di vaccinazione va avanti, sono 63.514.827 le dosi di vaccino somministrate in Italia, il 92,7,% del totale di quelle consegnate, pari finora a 68.505.805 (nel dettaglio 47.428.245 Pfizer/BioNTech, 6.954.566 Moderna, 11.858.356 Vaxzevria-Astrazeneca e 2.264.638 Janssen). Le persone che hanno completato il ciclo vaccinale sono 28.718.571, il 53,17% della popolazione over 12.
La variante Delta nel frattempo sta facendo decollare i contagi: oggi sono oltre 5 mila, un incremento settimanale del 115%, più del doppio. Attenzione, i ricoveri in ospedale finora non seguono l'andamento esponenziale dell'epidemia: le terapie intensive nell'ultima settimana sono aumentate del 3%, i ricoveri ordinari del 13%. La quarta ondata è cominciata il 2 luglio scorso, tre settimane fa, in quel momento la curva dei contagi ha ripreso a salire. I ricoveri bassi testimoniano l'efficacia dei vaccini, ma il numero dei contagiati è la prova che la campagna di vaccinazione ha bisogno di essere allargata e ulteriormente velocizzata, va fatta un'opera di convincimento sugli scettici del vaccino per evitare una potenziale crisi futura delle strutture sanitarie (i ricoveri aumenteranno). Con le nuove regole sulle fasce, il dato degli ospedalizzati è quello più importante per capire l'evoluzione della nuova ondata di coronavirus innescata dalla variante Delta.
Le terapie intensive oggi sono 158, invariate rispetto a ieri. La curva dei contagi e quella dei ricoveri non sono mai sincronizzate, la seconda è sempre in ritardo di almeno due settimane per i ricoveri ordinari e di tre settimane per le terapie intensive. I numeri finora sono più che rassicuranti, le terapie intensive occupate da malati Covid sono l'1,9% del totale (la soglia della zona rossa è al 30%), mentre i ricoveri ordinari sono a quota 2,2% (la zona rossa è fissata al 40%). Veneto, Lazio, Sicilia e Sardegna con i vecchi parametri sarebbero già in zona gialla, ma con i nuovi parametri lo scenario è di totale apertura: il Veneto ha l'1% di terapie intensive, il Lazio il 3,1%, la Sicilia il 3,4% e la Sardegna l'1,9%. Nessuno è in zona gialla. I vaccini funzionano - ma non bastano ancora a metterci al sicuro - nessuno chiude, i lockdown sono un incubo lontano, domani è un altro giorno. Vaccinatevi.
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specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.