16 Agosto
Dal tramonto alla fuga dell'Occidente
Caos all'aeroporto di Kabul, morti e assalto ai voli per lasciare l'Afghanistan. Le critiche durissime al presidente americano della stampa internazionale (anche quella amica), l'imbarazzo degli alleati, il disagio degli inglesi ("per cosa sono morti i nostri soldati?"), la causa della libertà delle donne dimenticata. Il disastro e l'accusa: "Biden, l'uomo di Saigon"
La ritirata di Joe Biden ha lasciato di stucco il mondo. Una lettura rapida della stampa estera dà la misura di quel che è successo e della pioggia di critiche per un "ritorno a casa" delle truppe americane caotico, pericoloso, senza una prospettiva politica, macchiato dal disonore. Il Presidente è in auto-isolamento a Camp David, ha fatto una dichiarazione sabato e da allora tutti in silenzio. Di Kamala Harris, la vicepresidente, è inutile chiedere, la sua figura era costruita per il ticket elettorale, poi è scomparsa e ogni volta che appare combina guai (vedere alla voce immigrazione). Tutti più bravi di Donald Trump, sia chiaro, il messaggio è sempre quello, never Trump e stiamo tutti bene. Davvero? Prima o poi Biden dovrà parlare di questo epico fallimento, perché l'onda che sta montando è gigantesca. E non riguarda tanto gli attacchi del Partito repubblicano e di Trump che sono scontati (ma con un'accusa sulfurea: "Biden, l'uomo di Saigon"), quanto l'impatto sulla reputazione degli Stati Uniti, partner che da questo momento è del tutto inaffidabile. Chi andrà mai in guerra con gli Stati Uniti? Chi potrà fidarsi della parola di una nazione che abbandona gli afghani? La torcia della Statua della Libertà non si è ancora spenta, ma questa amministrazione le ha dato un colpo che fa male. Siamo di fronte alla ritirata più incasinata della storia americana. Saigon e Kabul. Come prima, peggio di prima.
Il Wall Street Journal stamattina ha pubblicato una notizia terribile: ci sono almeno tre morti all'aeroporto di Kabul, colpiti da armi da fuoco o schiacciati dalla folla, persone disperate che cercano un volo per lasciare il paese finito in mano ai Talebani.
Questo è il caos del ritiro americano, questa è l'organizzazione dell'amministrazione Biden, osannato dal giornalismo con il ciclostile. Eccolo qua, un disastro.
Ci sono notizie che circolano sulla Rete...
La ritirata di Joe Biden ha lasciato di stucco il mondo. Una lettura rapida della stampa estera dà la misura di quel che è successo e della pioggia di critiche per un "ritorno a casa" delle truppe americane caotico, pericoloso, senza una prospettiva politica, macchiato dal disonore. Il Presidente è in auto-isolamento a Camp David, ha fatto una dichiarazione sabato e da allora tutti in silenzio. Di Kamala Harris, la vicepresidente, è inutile chiedere, la sua figura era costruita per il ticket elettorale, poi è scomparsa e ogni volta che appare combina guai (vedere alla voce immigrazione). Tutti più bravi di Donald Trump, sia chiaro, il messaggio è sempre quello, never Trump e stiamo tutti bene. Davvero? Prima o poi Biden dovrà parlare di questo epico fallimento, perché l'onda che sta montando è gigantesca. E non riguarda tanto gli attacchi del Partito repubblicano e di Trump che sono scontati (ma con un'accusa sulfurea: "Biden, l'uomo di Saigon"), quanto l'impatto sulla reputazione degli Stati Uniti, partner che da questo momento è del tutto inaffidabile. Chi andrà mai in guerra con gli Stati Uniti? Chi potrà fidarsi della parola di una nazione che abbandona gli afghani? La torcia della Statua della Libertà non si è ancora spenta, ma questa amministrazione le ha dato un colpo che fa male. Siamo di fronte alla ritirata più incasinata della storia americana. Saigon e Kabul. Come prima, peggio di prima.
Il Wall Street Journal stamattina ha pubblicato una notizia terribile: ci sono almeno tre morti all'aeroporto di Kabul, colpiti da armi da fuoco o schiacciati dalla folla, persone disperate che cercano un volo per lasciare il paese finito in mano ai Talebani.
Questo è il caos del ritiro americano, questa è l'organizzazione dell'amministrazione Biden, osannato dal giornalismo con il ciclostile. Eccolo qua, un disastro.
Ci sono notizie che circolano sulla Rete che fanno rabbrividire: tre uomini si sarebbero appesi al carrello di un aereo e poi si sono schiantati al suolo. Qui c'è un video, terrificante.
La prima pagina del Daily Mail è una sintesi impietosa e efficace del crollo del regime provocato dalla decisione dell'amministrazione americana, quella dei Democratici che avrebbero dato lezioni di politica estera a tutti. Ora sappiamo come:
Per cosa sono morti i soldati inglesi? Per cosa sono morti quelli americani? Per cosa sono morti gli italiani? Per cosa sono morti tutti i giovani che hanno creduto alle parole della politica - e dell'America - che doveva liberare il paese dal regime dei Talebani e portare un avamposto di democrazia in Afghanistan? Non c'è risposta. Biden ha detto di non avere "nessun rimpianto". I paesi della Nato che hanno seguito la decisione degli Stati Uniti (e non potevano che andare via, sarebbe mancato alle truppe la copertura aerea americana) sono in preda all'imbarazzo. Abbiamo casi penosi (tra questi c'è anche Luigi Di Maio, ministro degli Esteri italiano) dove i politici europei dichiarano "non abbandoneremo gli afghani". Li hanno abbandonati qualche ora fa.
L'unico leader che ha mantenuto lucidità e ha fatto le mosse politiche giuste è Boris Johnson: ha chiesto lui un vertice urgente della Nato, sempre lui ha chiesto una sessione immediata del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Un politico. Biden? Dormiva a Camp David. Gli americani sono in una spirale di isolazionismo democratico, di superbia e irresponsabilità nei confronti degli alleati, i quali - sia detto chiaramente - hanno a loro volta alimentato la mitologia su un leader americano alfiere del multilateralismo. Non gli piacevano i modi scartavetrati di Trump, avevano bisogno di uno che fosse più elegante. Ora si possono trastullare con lo "stile" di questo Presidente che ha fatto dietrofront perfino smentendo se stesso e costringendo il Pentagono a una farsa quando la caduta di Kabul era chiara e imminente. Quante parole roboanti sprecate, quanta ipocrisia, Biden ha in testa la politica interna americana, ha problemi di consenso crescenti, ha promesso l'impossibile in campagna elettorale, ha detto che l'era degli idrocarburi è finita e poi ha chiesto all'Opec di aumentare la produzione dei barili di petrolio perché negli Stati Uniti il prezzo della benzina è in ascesa e questo lo rende impopolare. Una contraddizione vivente, un prigioniero dell'utopismo sparso a piene mani perché l'imperativo era abbattere Trump - e con lui anche la ragione. La realtà è che Biden è un residuato bellico di un mondo finito, un elemento asincrono, il frutto disperato di un esito elettorale del periodo pandemico che ora è circondato su due fronti: l'America di Trump (più viva che mai, la Red Nation) e quella dei liberal delle metropoli e delle coste popolate di cosmopoliti privi di identità, no borders, ossessionati dal conformismo e dal politicamente corretto, che lo spinge verso un estremismo culturale (le "culture wars" democratiche, un'ossessione che distruggerà il tessuto della nazione americana) che potrebbe costargli la sconfitta nelle elezioni di mid-term del 2022. La prima pagina del Daily Mail è la perfetta rappresentazione del profondo disagio degli alleati di fronte a questo voltafaccia.
Biden è di fronte alla realtà di una scelta senza onore. Ecco cosa scrive l'Editorial Board del Wall Street Journal:
"La resa dell'Afghanistan di Biden". Più netto di così... L'Editorial Board del Wall Street Journal critica aspramente Biden: "Il presidente cerca di sottrarsi alla responsabilità di un disastroso ritiro (...) la dichiarazione di sabato del presidente Biden di lavarsi le mani all'Afghanistan merita di essere considerata una delle più vergognose della storia di un comandante in capo in un simile momento di ritirata americana". Secondo il quotidiano che rappresenta la business community americana, uno dei più importanti del mondo, "mentre i talebani si avvicinavano a Kabul, Biden ha confermato l'abbandono degli Stati Uniti e si è assolto dalla responsabilità, ha indirizzato la colpa sul suo predecessore e ha più o meno invitato i talebani a conquistare il paese" e così "con quella dichiarazione di capitolazione, l'ultima resistenza dell'esercito afghano è crollata". E "l'autogiustificazione di sabato di Biden esemplifica la sua disonestà. 'Un anno in piu', o cinque anni in più, di presenza militare degli Stati Uniti non avrebbe fatto differenza se l'esercito afghano non potesse o non volesse tenere il proprio paese', ha detto Biden. Fa notare il Wsj: "Biden è più critico nei confronti del suo predecessore che nei confronti dei talebani. Il presidente ha trascorso sette mesi ostentatamente ribaltando una politica di Trump dopo l'altra, sulla politica estera e interna. Eppure ora sostiene che la politica dell'Afghanistan è quella su cui non potrebbe fare nulla".
La chiusura del WSJ è una lapide: "Questa è una patetica negazione della sua stessa agenzia, ed è anche una falsa scelta", è come se "Winston Churchill, con le sue truppe accerchiate a Dunkerque, avesse dichiarato che Neville Chamberlain lo aveva messo in questo pasticcio e che gli inglesi avevano già combattuto troppe guerre nel continente". Il Wall Street Journal fa correttamente notare che "la scadenza per il ritiro posta da Trump è stata un errore, ma Biden avrebbe potuto aggirarla" invece ordinò un ritiro rapido e totale all'inizio della stagione dei combattimenti, in tempo per la data simbolica dell'11 settembre. La maggior parte della stampa americana dell'epoca ha salutato la sua decisione come coraggiosa". Il risultato? "Appena quattro mesi dopo, è la peggiore umiliazione degli Stati Uniti dalla caduta di Saigon nel 1975". Eccolo qua, il fantasma del Vietnam, quello che Anthony Blinken ha cercato ieri di scacciare con un tour de force di interviste sulle televisioni americane: "Non è come Saigon". Ha ragione, lo stiamo vedendo, si sta rivelando peggiore.
Il disonore per gli americani e per la Nato. Stamattina l'inviato russo per l'Afghanistan, Zamir Kabulov, ha commentato così la caduta dell'Afghanistan: "Credevamo che l'esercito afgano - qualunque esso sia - avrebbe mostrato resistenza per qualche tempo. Tuttavia, sembra che siamo stati troppo ottimisti sulla qualità delle truppe addestrate dagli americani e dalle forze della Nato: sono fuggiti al primo sparo". Notare la perfida ironia dell'inviato del Cremlino. D'altronde, la Russia non ha chiuso l'ambasciata, con la Cina ha deciso di restare e approfittare del vuoto lasciato dalla fuga degli Stati Uniti e dei paesi Nato.
Il titolo del South China Morning Post, il più importante giornale di Hong Kong, è la spia di quel che sta accadendo sul piano geopolitico, via un vecchio ordine fallimentare nell'Asia Centrale, dentro le forze di un altro mondo:
Anche gli anti-trumpiani più decisi, come l'analista militare Max Boot, devono prendere atto della realtà. "Vent'anni di errori in Afghanistan, ma questo disastro evitabile è su Biden" scrive Max Boot sul Washington Post, secondo cui "la calamità in Afghanistan mostra il lato oscuro del bipartitismo: questo e' stato un disastro prodotto da quattro amministrazioni", due repubblicane (George W. Bush, Donald Trump) e due democratiche (Barack Obama, Joe Biden).
Scrive Boot: "Il presidente Bush ha fallito, dopo la caduta dei talebani nel 2001, nel non concentrarsi sulla costruzione di un governo e di un esercito afghani capaci - e invece, nel destinare le scarse risorse a una guerra a scelta in Iraq. Il presidente Obama ha esitato a ordinare un aumento delle truppe con una scadenza che ha incoraggiato i talebani ad aspettare le forze statunitensi. Il presidente Trump ha faticato a negoziare un accordo per il ritiro delle truppe che ha portato al rilascio di 5.000 prigionieri talebani nonostante la totale mancanza di progressi nei colloqui di pace. E ora il presidente Biden si è nell'accettare l'accordo di Trump anche se i talebani non l'hanno fatto", ovvero "non hanno mai rotto con al-Qaeda come avevano promesso di fare".
Cosa scrivono al New York Times?
Difendono il Presidente dem che li ha liberati da Trump? Leggiamo il commento dell'Editorial Board: "La rapida riconquista della capitale, Kabul, da parte dei talebani dopo due decenni di sforzi sanguinosi e incredibilmente costosi per stabilire un governo laico con forze di sicurezza funzionanti in Afghanistan è, soprattutto, indicibilmente tragica". "Tragico - spiegano - perché il sogno americano di essere la nazione indispensabile nel plasmare un mondo in cui i valori dei diritti civili, l'emancipazione femminile e la tolleranza religiosa si sono rivelati proprio questo: un sogno" ed "è tanto più tragico a causa della certezza che molti degli afgani che hanno lavorato con le forze americane e hanno accettato il sogno - e specialmente le ragazze e le donne che avevano abbracciato una misura di uguaglianza - sono stati lasciati alla mercè di uno spietato nemico". E anche se "l'amministrazione Biden aveva ragione a porre fine alla guerra, non c'era bisogno che finisse in un tale caos, con così poca previdenza per tutti coloro che hanno sacrificato così tanto nella speranza di un Afghanistan migliore". Finisce così, con una strage delle illusioni dei progressisti, Biden non è il condottiero che descrivevano, ha commesso un errore fatale.
Chi è il vincitore di questa battaglia? Lo racconta il Guardian, si chiama Abdul Ghani Baradar, ne sentiremo parlare parecchio nei prossimi giorni.
"Abdul Ghani Baradar dei telebani è il vincitore indiscusso di una guerra lunga 20 anni", titola il Guardian. Chi è? Fu "liberato da una prigione pakistana su richiesta degli Stati Uniti meno di tre anni fa". Fa coppia con "Haibatullah Akhundzada" che "è il leader generale dei talebani, mentre Baradar è il suo capo politico e il suo volto più pubblico" ma il suo ritorno al potere "incarna l'incapacita' dell'Afghanistan di sfuggire alle sanguinose catene del suo passato", tant'e' che "la storia della sua vita da uomo adulto è la storia del conflitto incessante e spietato del paese". "Nato nella provincia di Uruzgan nel 1968 - scrive il Guardian - ha combattuto nei mujaheddin afgani contro i sovietici negli anni '80. Dopo che i russi furono cacciati nel 1992 e il paese cadde in una guerra civile tra signori della guerra rivali, Baradar istituì una madrassa a Kandahar con il suo ex comandante e presunto cognato, Mohammad Omar. Insieme, i due mullah hanno fondato i talebani, un movimento guidato da giovani studiosi islamici dediti alla purificazione religiosa del Paese e alla creazione di un emirato" ma "Baradar ha svolto una serie di ruoli militari e amministrativi nel regime quinquennale dei talebani e quando è stato estromesso dagli Stati Uniti e dai suoi alleati afghani, era vice ministro della difesa". Gli americani prima lo fecero arrestare perché ne temevano il profilo militare, poi nel 2018 "l'inviato afghano di Donald Trump, Zalmay Khalilzad, ha chiesto ai pakistani di rilasciare Baradar in modo che potesse condurre i negoziati in Qatar, sulla base della convinzione che si sarebbe accontentato di un accordo di condivisione del potere". Baradar "ha firmato l'accordo di Doha con gli Stati Uniti nel febbraio 2020, in quello che l'amministrazione Trump ha salutato come una svolta verso la pace, ma che ora sembra una semplice tappa verso la vittoria totale dei Talebani". Con il contributo decisivo di Biden.
Dove sono finiti i democratici, i ceti in progress che si preoccupano dei diritti, delle minoranze, dove sono le femministe? In piazza non ci sono, forse in spiaggia. Ecco la vignetta del Times di Londra, per ricordare con l'amara ironia quali sono le battaglie da combattere:
La condizione delle donne in Afghanistan era migliorata. E ora? La cosa ai Democratici d'America (e di casa nostra), sempre sulle barricate, con il #MeToo come distintivo, con il gender fluid e mai con un'idea solid, ecco, pare che non importi molto. Titolo di Nbc News:
Il "futuro nero", delle donne, in Occidente è tutto dimenticato. D'altronde, la situazione è quella scattata nel titolo istantaneo della Frankfurter Allgemeine Zeitung :
Siamo arrivati al fondo. Ora stiamo scavando. Siamo passati dal "Tramonto dell'Occidente" di Oswald Spengler, all'opera tragica di Joe Biden: "La fuga dell'Occidente".
Iscriviti per leggere l'articolo completo.
30 giorni gratis per te
Ti manca poco per entrare nel Club. Completa la registrazione
Ti abbiamo mandato una mail su . Per completare la registrazione, apri la mail che ti abbiamo mandato e fai clic sul link di conferma. Grazie!
INFORMATIVA PRIVACY RELATIVA AL SERVIZIO NEWSLIST
Ai sensi dell'art. 13 D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 (“Codice privacy”), dell’art. 13 del Regolamento Europeo n. 679 del 2016 (il “Regolamento privacy”), del Provvedimento n. 229 del 2014 del Garante della Protezione dei Dati Personali (rubricato “Individuazione delle modalità semplificate per l’informativa e l’acquisizione del consenso per l'uso dei cookie”), nonché della Raccomandazione n. 2 del 2001 adottata ai sensi dell’art. 29 della Direttiva n. 95/46/CE, List S.r.l. intende informare gli Utenti in merito all’utilizzo dei loro dati personali, dei log files e dei cookie raccolti tramite la navigazione nel Sito www.newslist.it (di seguito, il “Sito”).
- Titolare, Responsabili del trattamento dei dati e Responsabile della Protezione dei Dati
Il titolare del trattamento dei dati personali è List S.r.l. (di seguito, il “Titolare” o “List”), con sede legale Roma (00196), Via Ferdinando di Savoia n. 3, partita IVA 14403801005, email help@newslist.it.
L’elenco aggiornato dei Responsabili del trattamento, ove designati, può essere fornito su richiesta da parte degli Utenti.
Nel caso in cui venga nominato un Responsabile della Protezione dei Dati (ai sensi dell’art. 37 del Regolamento privacy), i dati identificativi dello stesso saranno resi noti mediante pubblicazione dei medesimi, integrando la presente informativa.
Il titolare del trattamento dei dati personali relativi al Sito è Legalitax Studio Legale e Tributario, con sede in Roma (00196), Via Flaminia n. 135.
- Categorie, natura e finalità dei dati trattati
List tratterà alcuni dati personali degli Utenti che navigano e interagiscono con i servizi web del Sito.
- Dati di navigazione
Si tratta di dati di navigazione che i sistemi informatici acquisiscono automaticamente durante l’utilizzo del Sito, quale l’indirizzo IP, gli indirizzi in notazione URI (Uniform Resource Identifier), nonché i dettagli delle richieste inviate al server del Sito, e che ne rendono possibile la navigazione. I dati di navigazione potranno altresì essere utilizzati per compilare statistiche anonime che permettono di comprendere l’utilizzo del Sito e di migliorare la struttura dello stesso.
Infine, i dati di navigazione potranno eventualmente essere utilizzati per l’accertamento di attività illecite, come in casi di reati informatici, a danno del Sito.
- Dati forniti dall’Utente
L’eventuale invio di comunicazioni ai contatti indicati sul Sito comporta l’acquisizione dell’indirizzo e-mail e degli ulteriori dati personali contenuti nella comunicazione, previo rilasci di idonea informativa.
- Cookie
- Siti web di terze parti
I siti di terze parti a cui è possibile accedere tramite questo Sito non sono coperti dalla presente Privacy policy. Gli stessi potrebbero utilizzare cookie differenti e/o adottare una propria Privacy policy diversa da quella di questo Sito, relativamente ai quali quest’ultimo non risponde. Consigliamo pertanto di consultare di volta in volta la relativa informativa sull’utilizzo dei cookie e seguire le istruzioni per la disabilitazione degli stessi, qualora lo si desiderasse.
- Natura del conferimento dei dati
Fermo restando quanto indicato in relazione ai dati di navigazione e ai cookie, gli Utenti sono liberi di fornire i propri dati personali, ove richiesti nelle apposite sezioni del Sito; il loro mancato conferimento può comportare l’impossibilità di ricevere la fornitura dei servizi da loro richiesti.
- Modalità del trattamento
I dati personali sono trattati con strumenti automatizzati, con logiche strettamente correlate alle finalità stesse, e per il periodo di tempo strettamente necessario a conseguire gli scopi per cui sono stati raccolti.
Le informazioni raccolte sono registrate in un ambiente sicuro.
- Ambito di comunicazione dei dati
I dati personali degli Utenti saranno trattati dal personale incaricato di List. Inoltre, i loro dati personali potranno essere trattati da terzi, fornitori di servizi esterni, che agiscano per conto o a nome di List, debitamente nominati quali Responsabili del trattamento, e che tratteranno i dati in conformità allo scopo per cui i dati sono stati in origine raccolti.
- Diffusione dei dati
I dati personali non sono soggetti a diffusione.
- Diritti dell’interessato
Il Codice privacy e il Regolamento privacy conferiscono agli Utenti l’esercizio di specifici diritti.
Gli Utenti in qualsiasi momento potranno esercitare i diritti di cui all’art. 7 del Codice privacy e s.m.i. e di cui agli art. 15, 16, 17, 18, 20 e 21 del Regolamento privacy, inviando una comunicazione scritta ai recapiti del Titolare di cui al precedente paragrafo 1 e, per l’effetto, ottenere:
- la conferma dell'esistenza o meno dei dati personali degli Utenti con indicazione della relativa origine, verificarne l’esattezza o richiederne l'aggiornamento, la rettifica, l'integrazione;
- l’accesso, la rettifica, la cancellazione dei dati personali o la limitazione del trattamento;
- la cancellazione, trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati personali trattati in violazione di legge.
Gli Utenti, inoltre, potranno opporsi al trattamento dei dati personali che li riguardano.
- Aggiornamenti
La Privacy policy del Sito potrà essere soggetta a periodici aggiornamenti.
Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.