27 Settembre
È partita la corsa al Colle (e forse al voto)
Giorgetti mette il nome di Draghi e le elezioni anticipate sul tavolo. I leader dei partiti non hanno una strategia, sono appesi al voto nei Comuni, mentre il Parlamento ne ha una: tirare a campare per non tirare le cuoia. Il petrolio a 80 dollari al barile, il prezzo più alto degli ultimi tre anni, scenari energetici
Che succede? Il mondo corre, in Italia si attendono i risultati delle elezioni amministrative, uno spartiacque, il governo lavora come un soggetto al di sopra della politica (o almeno ci prova), i segni di logoramento non si vedono, ma esistono per tutti, esecutivo compreso, il rischio di arrivare alla fine della legislatura in una situazione di stanchezza è concreto, ma sul taccuino c'è una domanda: esiste l'alternativa? Esploriamo il terreno politico, occhio alle sabbie mobili.
01
Giorgetti apre la corsa al Colle e candida Draghi
Il ministro Giancarlo Giorgetti, il leghista erede del pragmatismo bossiano, elemento fondamentale della macchina di Palazzo Chigi, ieri ha auspicato l'elezione di Draghi al Colle e il voto subito. Giorgetti è un politico di lungo corso, capace, dotato di grande equilibrio, se lo dice, intravede un pericolo di logoramento. I partiti sono sfilacciati, la Lega ha un problema di leadership che si sta aprendo (e il voto amministrativo spalancherà a Salvini la porta della realtà); il Pd è draghista senza crederci, per necessità, Letta come tocca i fili del partito si brucia le mani; il Movimento Cinque Stelle è già ieri con un non-inizio di Giuseppe Conte (e anche questo si vedrà con il voto). Il sistema dei partiti è sfasciato e senza leadership capaci di visione.
Il ministro dello Sviluppo, Giancarlo Giorgetti (Foto Ansa).Aprire la corsa alla Presidenza della Repubblica (che non si può cristallizzare in attesa di Godot, come pensa Draghi, è un modo per sbloccare politicamente la situazione. Per questo Giorgetti esclude un bis di Mattarella (che giustamente non vuole allungare il suo mandato) e a questo punto c'è un candidato potenziale che dovrà manifestare le sue intenzioni: Draghi. Vuole andare al Quirinale o no? Il tema è tutto qui. La legislatura prosegue se i partiti trovano un accordo su...
Che succede? Il mondo corre, in Italia si attendono i risultati delle elezioni amministrative, uno spartiacque, il governo lavora come un soggetto al di sopra della politica (o almeno ci prova), i segni di logoramento non si vedono, ma esistono per tutti, esecutivo compreso, il rischio di arrivare alla fine della legislatura in una situazione di stanchezza è concreto, ma sul taccuino c'è una domanda: esiste l'alternativa? Esploriamo il terreno politico, occhio alle sabbie mobili.
01
Giorgetti apre la corsa al Colle e candida Draghi
Il ministro Giancarlo Giorgetti, il leghista erede del pragmatismo bossiano, elemento fondamentale della macchina di Palazzo Chigi, ieri ha auspicato l'elezione di Draghi al Colle e il voto subito. Giorgetti è un politico di lungo corso, capace, dotato di grande equilibrio, se lo dice, intravede un pericolo di logoramento. I partiti sono sfilacciati, la Lega ha un problema di leadership che si sta aprendo (e il voto amministrativo spalancherà a Salvini la porta della realtà); il Pd è draghista senza crederci, per necessità, Letta come tocca i fili del partito si brucia le mani; il Movimento Cinque Stelle è già ieri con un non-inizio di Giuseppe Conte (e anche questo si vedrà con il voto). Il sistema dei partiti è sfasciato e senza leadership capaci di visione.
Il ministro dello Sviluppo, Giancarlo Giorgetti (Foto Ansa).Aprire la corsa alla Presidenza della Repubblica (che non si può cristallizzare in attesa di Godot, come pensa Draghi, è un modo per sbloccare politicamente la situazione. Per questo Giorgetti esclude un bis di Mattarella (che giustamente non vuole allungare il suo mandato) e a questo punto c'è un candidato potenziale che dovrà manifestare le sue intenzioni: Draghi. Vuole andare al Quirinale o no? Il tema è tutto qui. La legislatura prosegue se i partiti trovano un accordo su un altro nome (che non c'è e se spunta è il classico ripiego), ma in ogni caso per il premier quello futuro sarebbe un percorso sempre più difficile. I leader (piccoli) dei partiti (piccoli) sono "prigionieri liberi". Finora il carisma e decisionismo di Draghi ha retto di fronte a una maggioranza di litiganti senza idee, una classe politica mediocre, ma il tema della resistenza e della durata vale per tutti, anche per lo stesso Draghi. Non rischia di cadere, ma di esaurire "la spinta propulsiva" (manco fosse il Pci). Serve un patto per il Quirinale (con o senza Draghi) e un patto per il governo (soprattutto se non si vota). Servono politici che sanno fare (e mantenere) un patto, questo è il problema.
Questo Parlamento non ha nessuno intenzione di staccare la spina a se stesso, il prossimo sarà ridotto per effetto della riforma (pessima) e un altro anno a Roma per molti deputati e senatori è un "tirare a campare per non tirare le cuoia" (Andreotti dixit). Come andrà a finire? Nessuno lo sa, dobbiamo aspettare il voto del 3/4 ottobre e poi i ballottaggi. Questi fatti non sono neppure quello che conta per affrontare le sfide della contemporaneità, la realtà viaggia su più dimensioni. Quali? Seguite il titolare di List.
02
La realtà e le illusioni in tre dimensioni
Siamo immersi in tre dimensioni, vanno spacchettate:
1) La prima dimensione è quella del governo che prova a inseguire la realtà e si ritrova il freno liturgico di soggetti che vivono sospesi in un altro secolo, è il caso dei sindacati che hanno clamorosamente fallito l'aggancio con il mondo post-coronavirus. Ieri Mario Draghi ha incontrato i rappresentanti sindacali a Palazzo Chigi. Tutto bene, dicono.
2) La seconda dimensione è quella dei partiti, immersi in una realtà parallela dove domina la distrazione di massa (ieri l'argomento principale del dibattito politico era l'inchiesta per droga aperta nei confronti di Luca Morisi, che è stato fino a pochi giorni fa il social media manager di Matteo Salvini) e gli argomenti che contano non vengono neppure sfiorati;
3) La terza dimensione, quella che conta, è la competizione globale e il ridisegno di un nuovo mondo, un movimento accelerato che sta curvando la realtà. Tutti ne sentiamo gli effetti, basta dare un'occhiata alla bolletta elettrica.
Proprio una gran bella scoperta, non siamo soli nell'universo. Achtung.
03
Berlino, abbiamo un problema
Farà lui il governo? Olaf Scholz, candidato della Spd in corsa per la carica di cancelliere della Germania (Foto Epa).Ha vinto la Spd e il governo non c'è. Secondo i risultati provvisori della commissione elettorale tedesca l'Spd ha vinto le elezioni politiche con il 25,7% dei voti. Il blocco conservatore Cdu/Csu è secondo con il 24,1% dei consensi. Al terzo posto i Verdi con il 14,8%, seguiti dai liberali di Fdp con l'11,5%. Questi i numeri. Significato politico?
L'era Merkel si chiude con la sconfitta dell'Unione, il dopo Merkel si apre su una terra senza mappe perché per la prima volta la Grosse Koalition a due tra Cdu e Spd è evaporata nei numeri (e nei fatti politici). Il gioco si fa in tre e le composizioni (e scomposizioni) sono molteplici. Scholz rivendica la cancelleria (ha vinto, giusto), ma Laschet ricorda che non è sempre chi vince a esprimere la guida del governo. Angela Merkel dice "fate in fretta" e nel frattempo si appresta a superare Helmut Kohl nel record di permanenza al potere. Prima di lei c'è solo Otto von Bismarck.
Trio sconfitto. Da sinistra: Markus Soeder (Csu), la cancelliera Angela Merkel e il candidato della Cdu alla cancelleria Armin Laschet (Foto Epa).Il sudoku tedesco ci mancava, sembra l'Italia. Andreotti (stamattina è il suo momento sul taccuino del cronista) diceva che il potere logora chi non ce l'ha, ma nel caso Merkel alla fine ha logorato chi lo aveva, perché dopo 16 anni al comando, la ruggine alla fine ha prevalso sulla splendida cromatura nibelunga, la struttura d'acciaio di un'alleanza tra Berlino e Monaco di Baviera (Cdu + Csu = Unione) che va avanti dal 1949 ha ceduto, il tempo ha consumato la memoria di Konrad Adenauer, Helmut Kohl, la pratica del buongoverno (che c'è stato, eccome). Tutto finito, era nell'aria. È chiaro che dopo una lunga avventura c'è bisogno di una pausa, è il turno dei socialdemocratici. La logica dice questo, ma la volontà dell'Unione di restare al potere è un fatto visibile, la risposta allo shock del momento, così il tentativo di Laschet di non affondare è un dato certo, la permanenza di Merkel ancora per qualche mese a Berlino è una necessità e un'opportunità, le difficoltà di far dec0llare una coalizione di sinistra con i Verdi e liberali di Fdp sono palesi (ma i due partiti nemici, gli sviluppisti e gli ambientalisti, avvieranno il dialogo e questo è un fatto significativo), insomma, se si mettono insieme i pezzi del mosaico post-voto, perfino gli sconfitti possono sperare di mettere insieme un governo, anche contro il buonsenso.
Il destino dei grandi statisti spesso è quello di uscire sconfitti dopo aver conseguito una grande vittoria. Fu così per Winston Churchill, salvò l'Europa dalla dittatura di Hitler, fu acclamato come un eroe, perse le elezioni nel Regno Unito. Merkel non ha vinto la guerra, ha governato a lungo in tempo di pace, ma ha resistito alle forti tensioni dell'epoca, fatto la Germania più ricca, alzato una diga contro lo tsunami populista che rischiava di disgregare l'Unione europea. In mezzo, una grande sconfitta, la Brexit, l'uscita inglese (che ha effetti più grandi di quanto si possa immaginare, gli inglesi a questa Unione mancano), l'impossibilità di forgiare una politica estera compiuta, nel disaccordo strategico tra Parigi e Berlino sulla difesa, con il Sud dell'Europa che guarda il Mediterraneo, il Nord polarizzato dal magnete della Germania e l'Est sorvegliato dalla Russia. Tutto era (im)possibile per la cancelliera, ma ha fatto il meglio nel contesto storico assegnatole dal destino, con il suo stile da giocatrice da fondo campo, la strategia di stancare l'avversario, smorzare la palla, farla cadere bassa e portare a casa il punto. Vincente sulla terra battuta, è stata sconfitta sui campi veloci della storia che gioca sempre per episodi sotto rete.
Il destino della Germania non è in mano ai socialdemocratici e tanto meno ai cristiano-democratici, è tutto nelle decisioni prossime dei Verdi e dei liberali di FdP, sono i partiti votati dai giovani, dalle classi che chiedono un cambiamento accelerato. Senza il loro assenso, non c'è governo, non è solo un potere di sbarramento, ma di costruzione. Ecco perché sono importanti i colloqui tra queste due formazioni, se superano le diffidenze e le differenze, possono far svoltare la storia politica della Germania. Per l'Europa non è detto che sia una buona notizia, perché Verdi e liberali hanno chiaro l'interesse nazionale, la loro missione non si chiama "Europa" ma benessere del popolo tedesco, prima di tutto. FdP punta al ministero dell'Economia e sui conti hanno un pensiero fisso: tornare all'austerità e fermare il debito al galoppo di un paese come l'Italia. L'idea che si torni a una politica di austerità è già presente nel dibattito della Germania, questa sarà alimentata e portata avanti appunto dai liberali, ma non solo. Le riforme ambientali che propongono i Verdi inoltre saranno calibrate sulle esigenze dell'industria tedesca e del loro sistema energetico (che va ancora a carbone e con questi prezzi del gas continuerà a farlo).
La Cdu deve rinnovarsi, Laschet non è il futuro, forse neppure un pallido domani. Quanto ai socialdemocratici, rischiano di avere un cancelliere con un risultato che sul piano della prospettiva storica è un mezzo disastro: Scholz sarebbe il quarto cancelliere della Spd dopo Willy Brandt, Helmut Schmidt e Gerhard Schröder, con il peggior risultato elettorale del partito, come ricorda la FAZ, "nei giorni dei suoi predecessori, la Spd aveva più del 40% dei voti" e oggi non arriva al 26%. Siamo di fronte a un partito che rappresenta una frazione del paese, mentre il prossimo governo della Germania avrebbe bisogno di uno sforzo e un consenso ampio, il rischio si vede all'orizzonte: un esecutivo ripiegato sugli affari interni, con una visione globale limitata, disinteressato a dare una prospettiva all'Unione europea. In questa chiave, tutti gli entusiasmi delle classi in progress degli altri paesi sono destinati - come già è accaduto per la vittoria di Joe Biden in America - a infrangersi contro il muro di titanio della realtà. Achtung.
***
La nuova partita a Risiko della Germania si gioca sull'energia e l'industria. Attenzione ai flash sul monitor.
04
La partita energetica, petrolio sopra gli 80 dollari
Un paio di elementi estratti dal notiziario sono sufficienti per avere il quadro:
Il prezzo del petrolio Brent è salito sopra gli 80 dollari al barile per la prima volta negli ultimi tre anni. Quotazione a 80,19 dollari, il livello più alto dall'ottobre del 2018. Ecco la curva del prezzo:
Il prezzo del barile corre, l'economia sta riaprendo, la vaccinazione nelle economie avanzate sta dispiegando il suo effetto, la domanda cresce, l'aumento del prezzo del gas favorisce il "cambio" sul petrolio (e il carbone). Esistono anche altri fattori da monitorare, ci sono casi che indicano il problema dell'infrastruttura e di elementi esterni (decisioni politiche) che hanno influito sui prezzi. E attenzione alla distribuzione.
Il caso inglese è interessante. La benzina c'è, il problema del Regno Unito si chiama distribuzione. Non ci sono camionisti a sufficienza (la benzina si trasporta sulle autobotti, non sulla PlayStation), il resto lo fa il panico, la corsa alla stazione di rifornimento. Il risultato è che gli automobilisti hanno fatto il pieno in massa e realizzato la profezia: manca la benzina. Non è così, è il sistema di distribuzione inglese che è finito in testacoda.
Occhio alla Cina. Secondo Bloomberg Intelligence, almeno 17 province e regioni, pari al 66% del Pil sono colpite da interruzioni nell'erogazione di energia, soprattutto nell'industria pesante.
05
L'auto elettrica e gli investimenti di Ford
Altro elemento da osservare (e smitizzare, ci vuole molto tempo), il cambio nella mobilità urbana. L'auto elettrica avrà un grande futuro solo quando saranno superati problemi di efficienza (durata delle batterie) e infrastruttura (banalmente, le colonnine per il rifornimento). Ci sono anche i problemi ambientali dello smaltimento, ma nessuno ne parla, non è politicamente corretto spiegare che anche il "green" inquina. In ogni caso, è chiaro che la mobilità nelle grandi città cambierà in futuro. Gli Stati Uniti puntano su una riconversione, il resto lo fa il nuovo -ismo ambientale. Così il governo americano ha incentivato l'auto elettrica e i costruttori si adeguano in cambio di dollari freschi che piovono dallo Stato. Ford dunque ha annunciato che costruirà nuovi impianti per le auto e le batterie, con la creazione di 11.000 posti di lavoro. progetti per due stabilimenti a tecnologia avanzata in Kentucky, un campus di 1450 ettari nel Tennessee, chiamato Blue Oval City. Produzione a partire dal 2025. Andrà bene? Lo scopriremo solo guidando.
06
Kim gioca ancora con la fionda
Il leader della Corea del Nord, Kim jong-un (Foto Epa).La fionda di Kim jong-un è tornata da settimane in funzione. La Corea del Nord ha lanciato quello che sembra essere (fonte Giappone) un nuovo missile balistico. È finito nel Mar Cinese Orientale. Solita liturgia: Pyongyang spara, la Corea del Sud conferma, il Giappone pure, il Dipartimento di Stato americano avvisa che è una violazione delle norme internazionali e il regime nordcoreano ribatte che "nessuno può negarci il diritto di testare armi". Appuntamento al prossimo lancio di Kim.
07
Finanza, scuola guida e feste in piazza del Talebano moderato
Come vanno le cose nel paese del Talebano moderato. I "segnali distensivi" che Giuseppe Conte ha visto con chiarezza dopo la caduta di Kabul continuano. Il sistema bancario è al collasso, lo dice alla Bbc Syed Moosa Kaleem Al-Falahi, amministratore delegato della Banca islamica dell'Afghanistan: "Siamo di fronte a una crisi esistenziale", il panico si è diffuso tra i clienti, "in questo momento sono in corso enormi operazioni di prelievo" e "la maggior parte delle banche non funziona e non fornisce servizi completi". Tutto bene. Un altro paio di esempi di politica illuminata del Talebano moderato: ai barbieri è vietato tagliare o spuntare la barba dei clienti, è contro la sharia. Dulcis in fundo, l'unica scuola guida per donne presente in tutto l'Afghanistan è stata chiusa. Per le feste e i momenti lieti, sono tornate le impiccagioni con le gru in piazza.
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5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.