10 Ottobre

Toh, un matrimonio infelice

Play / Fuori Series. Appuntamenti settimanali con "Belgravia" e "Scene da un matrimonio". Aristocratiche mancate visioni e borghesi sentimenti buoni, cattivi e fallimentari. Come (non) rifare "Downtown Abbey", come inseguire con successo la scia di Bergman

di Gabriele Landrini

Se negli ultimi anni Netflix e in parte Prime Video ci hanno sempre più abituati ad avere l’intera stagione di una serie disponibile immediatamente, altre realtà prediligono ancor oggi la più canonica distribuzione settimanale che, a discapito del binge watching (la visione ininterrotta degli episodi tutti immediatamente disponibili, ndr) obbliga gli spettatori a collegarsi ogni sette giorni, nella speranza di scoprire le sorti dei loro beniamini. Tendenzialmente affine a questa seconda prassi è prevedibilmente Sky che, complice quel legame con la tradizionale fruizione televisiva lineare, propone per la grande maggioranza dei propri prodotti episodi rilasciati a cadenza regolare, sia nel normale palinsesto, sia sui portali on-demand di SkyGo e NowTV. Nell’ultimo periodo, degne di nota sono soprattutto due nuove miniserie, che hanno esordito proprio sui canali Sky e si apprestano a concludersi nelle prossime settimane. Da vedere? Una no, l’altra sì.

Belgravia, un period drama che non fa scintille

Arrivata sul nuovo canale Sky Serie il 6 ottobre, Belgravia sembra possedere, almeno sulla carta, tutte le caratteristiche per imporsi nei cuori dei fan dei period drama in costume. Ideata dal creatore di Downton Abbey – inaspettato fenomeno televisivo che, nato come miniserie, ha dato vita a 6 stagioni, 47 episodi, 5 special, un film campione d’incassi e un secondo film in uscita l’anno prossimo –, Belgravia mette infatti in scena i conflitti e i segreti di due famiglie inglesi, una aristocratica e l’altra alto-borghese, nella Londra del XIX secolo. Rispetto al più noto predecessore, questa nuova serie prodotta dalla rete britannica ITV non è all’altezza delle aspettative, dimostrando fin dalle prime puntate una certa fiacchezza narrativa, oltre che stilistica. Se la messa in scena tenta di replicare quella di Downton Abbey, aprendosi però a una realtà meno visivamente d’impatto, la storia vira più drasticamente sul melò, apparendo...


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