8 Dicembre
Biden, Putin, il cancelliere e la politica del tubo
Scholz ha giurato, si chiude l'era Merkel, un socialdemocratico guida la Germania. Primo problema, la tensione tra Biden e Putin sull'Ucraina. La Casa Bianca minaccia lo stop al gasdotto Nord Stream 2, cosa farà Scholz? Il Cremlino: non ne abbiamo parlato. La Scala e il bis (im)possibile di Mattarella
Che succede? Il socialdemocratico Olaf Scholz stamattina è stato eletto dal Bundestag cancelliere della Germania con 395 voti. Dopo 16 anni si chiude l'era di Angela Merkel. A 63 anni, Scholz diventa il quarto cancelliere dell'Spd dopo Willy Brandt, Helmut Schmidt e Gerhard Schroeder.
Il giuramento del neo-cancelliere Olaf Scholz (Foto Epa).Il neo-cancelliere ha davanti una sfida difficile, mantenere non solo il primato economico di Berlino in Europa, ma assicurare un futuro a una potenza in pieno inverno demografico, la Germania, insieme all'Italia e al Giappone, è la nazione più vecchia del mondo. Primo problema: che fare con la Russia e la chiamata alle armi degli Stati Uniti contro Mosca? Da Washington si leva la voce: stop al gasdotto Nord Stream 2 (nella foto che apre List, la mappa dell'opera su un container usato come infopoint). Davvero? È vitale per la Germania. Angela Merkel ha gestito con equilibrio e saggezza il rapporto con la Russia e Vladimir Putin, Scholz è chiamato a fare altrettanto, ma subisce nuove/vecchie spinte dalla storia. Subito dopo la sua elezione, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha commentato: "Contiamo sulla continuità, sul fatto che rapporti costruttivi si svilupperanno fra il presidente e il nuovo cancelliere, che la parte tedesca continuerà ad agire con la convinzione che non c'è alternativa al dialogo per superare le differenze più difficili". Scholz è avvisato, sa benissimo quanto sia importante il ruolo di Berlino e quanto Mosca non possa essere trattata come se fosse il Texas.
Gli interessi della Germania sono grandi (e sono anche nostri), corrono sul tubo. E in questo scambio di colpi durissimi da fondo campo (e prima o poi qualcuno andrà sotto rete) l'Europa sta in mezzo e a Berlino devono muoversi con estrema attenzione. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
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Desideri
...Che succede? Il socialdemocratico Olaf Scholz stamattina è stato eletto dal Bundestag cancelliere della Germania con 395 voti. Dopo 16 anni si chiude l'era di Angela Merkel. A 63 anni, Scholz diventa il quarto cancelliere dell'Spd dopo Willy Brandt, Helmut Schmidt e Gerhard Schroeder.
Il giuramento del neo-cancelliere Olaf Scholz (Foto Epa).Il neo-cancelliere ha davanti una sfida difficile, mantenere non solo il primato economico di Berlino in Europa, ma assicurare un futuro a una potenza in pieno inverno demografico, la Germania, insieme all'Italia e al Giappone, è la nazione più vecchia del mondo. Primo problema: che fare con la Russia e la chiamata alle armi degli Stati Uniti contro Mosca? Da Washington si leva la voce: stop al gasdotto Nord Stream 2 (nella foto che apre List, la mappa dell'opera su un container usato come infopoint). Davvero? È vitale per la Germania. Angela Merkel ha gestito con equilibrio e saggezza il rapporto con la Russia e Vladimir Putin, Scholz è chiamato a fare altrettanto, ma subisce nuove/vecchie spinte dalla storia. Subito dopo la sua elezione, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha commentato: "Contiamo sulla continuità, sul fatto che rapporti costruttivi si svilupperanno fra il presidente e il nuovo cancelliere, che la parte tedesca continuerà ad agire con la convinzione che non c'è alternativa al dialogo per superare le differenze più difficili". Scholz è avvisato, sa benissimo quanto sia importante il ruolo di Berlino e quanto Mosca non possa essere trattata come se fosse il Texas.
Gli interessi della Germania sono grandi (e sono anche nostri), corrono sul tubo. E in questo scambio di colpi durissimi da fondo campo (e prima o poi qualcuno andrà sotto rete) l'Europa sta in mezzo e a Berlino devono muoversi con estrema attenzione. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
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Desideri e realtà. Biden e Putin
Un momento della videoconferenza tra Joe Biden (a destra) e Vladimir Putin (sullo schermo, a sinistra). (Foto Casa Bianca)Notizie sul colloquio tra Biden e Putin? Non è andato bene. Perché non si vede una soluzione, perché i pezzi sulla scacchiera non si sono mossi di un millimetro, perché il tono degli americani e dei russi è sempre quello della non velata minaccia (fermare Nord Stream2, tracciare linee rosse), perché Washington sottovaluta il fatto che a pagare il prezzo di questa contesa alla fine sarà l'Europa. Alla Casa Bianca sfugge un dettaglio: siamo in inverno, l'Unione europea dipende dalle importazioni di gas dalla Russia, la sola idea di alzare il livello dello scontro farà balenare al Cremlino prima o poi l'idea di chiudere il rubinetto del gas e vediamo un po' come la spiegate agli infreddoliti europei questa situazione raggelante. "Se Putin calpesta ulteriormente la sovranità dell'Ucraina, il gasdotto NordStream 2 è finito. Il futuro governo tedesco deve indicare chiaramente questo prezzo! I messaggi deboli sono interpretati da Putin come debolezza generale. Dobbiamo essere concreti sulle conseguenze delle sue azioni", dice stamattina Manfred Weber, capogruppo del Ppe al Parlamento europeo, tedesco e oppositore del neo-cancelliere Scholz. Tutto bene? Macché, arriva una risposta rapida come una freccia da Mosca: il gasdotto Nord Stream 2 non è stato un tema di discussione nel summit tra Putin e Biden, ha puntualizzato il consigliere diplomatico del Cremlino, Yuri Ushakov. "Posso dirvi che non hanno menzionato la pandemia, i problemi climatici e l'energia", ha detto Ushakov in un briefing con i giornalisti. Questo è il terreno di scontro, la politica del tubo.
Tutte le carte sull'Ucraina sono squadernate: gli Stati Uniti non escludono l'espansione della Nato a Kiev, questo significa che Putin "vede" le testate dei missili a 5 minuti da Mosca. La dottrina militare russa a quel punto è solo una: se tu punti noi, noi puntiamo te. Putin lo ha sempre ribadito e dunque non può esserci alcuna sorpresa. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, stamattina ha anticipato lo svolgimento del tema: i rappresentanti di Russia e Stati Uniti inizieranno "molto presto" una discussione sulle questioni strategiche di sicurezza sollevate ieri durante la videoconferenza tra i presidenti dei due Paesi.
Visti dal Cremlino. Vladimir Putin e Joe Biden (Foto Epa).La Russia può invadere l'Ucraina? Sì e non bisogna offrirgli il pretesto per farlo. Nel 2014 il Cremlino prese la Crimea e trascorsi sette anni, quel colpo a sorpresa è rimasto, la Crimea è russa, poco importa al Cremlino se con o senza il riconoscimento internazionale, in questo campo conta chi ha il dominio. L'amministrazione Biden sventola la bandiera delle sanzioni, ma queste non basteranno a convincere uno come Putin che sa giocare a scacchi con la geopolitica. Obama pensò di strangolare la Russia con le sanzioni, il risultato è che Mosca è più potente di prima (è perfino in Libia, fatto mai successo) e con la Cina ha costruito un'alleanza al titanio, purtroppo per l'Occidente (che ha spinto Mosca nelle braccia di Pechino). Pensare di escludere la Russia dal sistema elettronico dei pagamenti internazionali sarebbe un altro colpo all'Europa e non farebbe altro che rafforzare l'asse con Pechino. Ricordiamo, tra l'altro, che esistono documenti ufficiali dove i cinesi e i russi non fanno mistero di voler cancellare l'egemonia americana sul sistema dei pagamenti internazionali, dunque saremmo in presenza di un altro innesco di un processo a catena, l'accelerazione di una sfida che Xi Jinping può cavalcare a suo favore.
Quello che manca all'Occidente è l'immaginazione e l'esperienza. Immaginare che Putin può fare la guerra; avere l'esperienza della guerra. Gli Stati Uniti sono usciti sconfitti (di questo si tratta, e noi l'abbiamo subita con loro) da vent'anni di campagna militare in Afghanistan, ma Biden continua a usare un metodo e un linguaggio da anni Novanta, qualcuno dovrà pur informarlo che la storia non è finita, ma ha ripreso a ruggire, che gli Stati Uniti non sono più temibili (la deterrenza è anche degli altri) e soprattutto dopo il ritiro da Kabul non sono più credibili agli occhi di regimi in cui l'uso della forza è naturale. Putin può pensare di farlo (invadere l'Ucraina) perché ha una certezza: nessuno in Occidente è disposto a partecipare a una partita dove sul tavolo c'è la vita dei soldati. Il discorso si ferma là, alle sanzioni, il fronte è unito (a parole, poi bisogna sempre vedere i fatti e le conseguenze), ma cosa ne sarà di quest'alleanza delle democrazie quando la Cina sosterrà la Russia? Abbiamo visto il banchiere più potente del mondo (Jamie Dimon, numero uno di JP Morgan) chiedere scusa ben due volte al regime di Pechino per aver detto la verità in casa sua - in America - sulla natura del Partito comunista cinese. Cos'altro vedremo ancora? Biden ha molti desideri. Il problema è che Putin è la realtà.
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Che facciamo? Torniamo in Italia, s'alza il sipario (immaginario) sul Quirinale che verrà.
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La Scala e il bis (im)possibile
Il pubblico della Scala applaude il Presidente Sergio Mattarella (Foto Ansa).La Scala ha chiesto il bis di Mattarella, è già questo un buon motivo perché non accada. La parola teatro nell'antica Grecia "indicava, oltre che l’edificio per le rappresentazioni drammatiche, anche quello per assemblee e per pronunciare orazioni" (Treccani). Dunque "il Parlamento" della Scala desidera con ardore la replica del Mattarella, il quale ha già spiegato che non ci sono ragioni costituzionali (e dunque politiche) per un prolungamento del suo incarico. Ma il pubblico del teatro milanese non è quello di tutti i giorni, è quello della "prima" (con tanto di virologi incorporati), dunque bisognerà pur tenerne conto. Qualcuno stamattina lo scrive, non a caso. Evidentemente ignora che quella della Scala è "una massa" come tante, un blob che si muove secondo regole e dinamiche precise (leggere e rileggere Massa e Potere di Elias Canetti) e segue lo spartito preparato per l'occasione: che bello, siamo qui, tutti insieme, siamo il fior fiore della nazione, applaudiamo(ci) un po', diamoci uno sguardo d'intesa e diciamo al volgo (disperso che nome non ha) che noi vogliamo uno di noi al Quirinale. Trama scontata, si poteva scrivere tutto prima della prima.
Siamo a teatro, compare Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, Canto VI:
Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!
Il caso ha sincronizzato l'orologio della storia (piccola, per nostra fortuna non siamo di fronte all'ora del destino) e che in cartellone ci fosse la rappresentazione del Macbeth è un meraviglioso "incidente", la tragedia del potere, il grandioso Shakespeare, la musica di Verdi. Siamo in curva, tiratissimi, sul bordo di perfido testacoda, perché nel chiedere la "prosecuzione" di quella storia, quel pubblico ha mostrato una certa idea della democrazia, una tragedia nella tragedia: ha detto che i 7 anni fissati dalla Costituzione per la carica del Capo dello Stato sono a geometria variabile (e così non è); che il precedente del bis (corto, ma sempre bis) di Giorgio Napolitano viene accettato come un fatto che si può serializzare, e non invece come un evento eccezionale da non consolidare per non minare la già fragile logica del nostro sistema istituzionale; che in molti spiriti obliquamente illuminati cova l'idea che serva un barrage contro ogni altro nome (e formula politica) che non faccia parte di uno schema dove il king maker è la sinistra. Siamo nel campo delle illusioni.
Non sappiamo ancora l'esito di questa storia, la corsa al Quirinale è corta e lunga nello stesso tempo. Un bis di Mattarella sul tavolo non c'è, è stato lo stesso Presidente a escluderlo e sarebbe non mattarelliano un cambio di scena e spartito. Chi ama Shakespeare, riconosce la verità nelle parole di Lady Macbeth: "Nulla si è ottenuto, tutto è sprecato". La strage delle illusioni.
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Va o resta? Il dilemma Draghi
"Eppur si muove" (Galileo Galilei di fronte al Tribunale dell'Inquisizione), dunque bisogna tener conto anche delle pulsioni emerse alla Scala perché in fondo è il piccolo establishment italiano che parla, che sospira, che traspira, che sotto e sopra si agita. La cosa non sfugge al Financial Times che stamattina impagina il "dilemma" italiano:
Scrive il FT che "la prospettiva che Mario Draghi si dimetta da primo ministro italiano per assumere il ruolo di presidente minaccia di far piombare il paese nell'instabilità politica proprio mentre il governo intraprende ambiziose riforme strutturali e un piano di ripresa dal coronavirus sostenuto da quasi 200 miliardi di euro di fondi Ue". Il quotidiano londinese sottolinea l'ovazione a Mattarella come "un segno di preoccupazione dell'establishment italiano". Oh my God, il dilemma. Quale?
Si chiama stabilità e bisogna essere franchi, è già saltata: lo sciopero proclamato da Cgil e Uil sulla manovra è il segnale che il coperchio di Draghi fatica a tenere sotto controllo il pentolone dello scenario italiano, il premier non ha di fronte leader del calibro di Lama e Benvenuto, i suoi interlocutori oggi si chiamano Landini e Bombardieri, figuriamoci, il sindacato è lo specchio del sistema politico, sfarinato, con leadership evanescenti e populiste, senza sostanza.
Draghi va al Quirinale? Forse si vota. Ma le elezioni sarebbero probabili (e ben più tormentate) anche con Draghi a Palazzo Chigi e un altro soggetto sul Colle per la semplice ragione che non si vede all'orizzonte un candidato alla presidenza della Repubblica in grado di raccogliere un ampio consenso e evitare il successivo scenario da giungla vietnamita in Parlamento. Provate a immaginare cosa accadrebbe alla Camera e al Senato con al Quirinale un presidente di parte.
Draghi resta a Palazzo Chigi? Sarebbe il premier di un governo che fa i conti con le imboscate, le botole, un'avventura non solo per il capo dell'esecutivo ma per lo stesso neo-presidente della Repubblica. Sì, è un dilemma, ma tra un premier dimezzato (Draghi che resta) e uno presidente saldamente in sella (Draghi che va) a questo punto è meglio il secondo. Draghi è il candidato naturale al Quirinale (ne discende che l'innaturale sua eliminazione in corsa sia una vivissima tentazione), tutte le altre sono soluzioni di ripiego e con gli scarti non si va lontano, anzi si torna indietro. Più che un dilemma, è una trappola.
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Come vanno le cose con Omicron? Meglio di quanto si immagini.
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La Borsa scommette su Omicron
A che punto siamo con Omicron? Dopo un paio di sedute a zig zag la borsa ha ripreso a correre. E il motivo è semplice, tutto spiegato in questo grafico elaborato da Deutsche Bank e segnalato da John Authers:
La mortalità di Omicron è bassa. E se diventa dominante e dunque sostituisce Delta, questo significa che la situazione del coronavirus nel tempo andrà a migliorare. La Borsa sta scommettendo su questo scenario, può sbagliare, ma alla fine il mercato ha sempre ragione.
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Il mercato e i test. Mon Dieu, arrivano brutte notizie per Renault.
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Sicurezza in auto. Il caso Renault Zoe
Il settore dell'automotive è in piena trasformazione. Abbiamo aziende dell'auto che si trasformano in produttori di software (Stellantis ha annunciato un piano ambizioso qualche giorno fa, tutti si stanno muovendo in quella direzione) e giganti hi-tech della Silicon Valley che si preparano a produrre automobili (attendiamo l'auto di Apple), intanto l'industria deve affrontare i cari, vecchi dilemmi di sempre, le domande base di un settore vitale per l'economia.
Quanto è sicura la vostra auto? I test di sicurezza europei hanno standard molto elevati, Euro NCAP (European New Car Assessment Programme) è l'organizzazione che li esegue, il punteggio è espresso in stelle e chi ne prende 5 è in vetta. Ogni anno vengono svolte una serie di prove di sicurezza sui nuovi modelli e oggi per la Renault non è una bella giornata, uno dei suoi prodotti di maggior successo, la Zoe, non ha preso neppure una stella.
Si tratta di un caso destinato a far discutere, la casa francese si è sempre distinta per la cura dei modelli e questo risultato è un brutto colpo. Zoe è la terza auto completamente elettrica più venduta in Europa. Un altro modello del gruppo francese, la Dacia Spring, ha ricevuto una sola stella. Il video qui sopra mostra la serietà dei test (sono immagini che devono far riflettere quando si acquista un'automobile) e le dichiarazioni del segretario generale di Euro NCAP, Michiel van Ratingen, sono una sveglia per Renault: "Una volta era sinonimo di sicurezza".
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Motori e viaggi, che passione. Andiamo un po' più in alto, ci sono un paio di turisti nello spazio.
06
Il miliardario giapponese nello spazio
Un razzo russo Soyuz (qui sopra nella foto Epa) è decollato stamattina dalla base di lancio di Baikonur, in Kazakhstan, verso la Stazione Spaziale internazionale Iss. A bordo, un miliardario giapponese, Yusaku Maezawa, di 46 anni, tycoon della moda online, il suo assistente Yozo Hirano e il cosmonauta russo Alexander Missurkin. Il razzo è partito alle 8.38 (ora italiana) e arriverà alla Stazione Spaziale dopo circa 6 ore di viaggio, alle 14.41 (ora italiana). Maezawa ha in mente un'altra tappa: vuole andare sulla Luna nel 2023.
La Stazione Spaziale Internazionale.Nel frattempo, il telescopio Hubble dopo una serie di interventi di manutenzione, è tornato pienamente operativo con tutti i suoi strumenti scientifici. Immagini meravigliose, guardate questa nebulosa:
Si chiama NGC 6891, è una nebulosa della costellazione del Delfino, al centro c'è una stella nana bianca. Mondi lontanissimi. Facciamo un ultimo viaggio. Sulla Terra, allacciate le cinture (non viaggeremo su una Renault Zoe, tranquilli). Chiudiamo questo numero di List in maniera circolare, con un libro e il tema con cui abbiamo aperto questo numero. Ci attende una cavalcata sulla Steppa.
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La mappa dell'isola d'Eurasia
Le tensioni al confine tra Polonia e Bielorussia, il dossier dell'Ucraina, la crisi politica interna in Austria, la linea dell'Ungheria che sfida l'Unione europea, il nazionalismo di Varsavia. Si è rimesso in moto il Grande Gioco dell'Europa centrale, l'elezione di Olaf Scholz alla cancelleria della Germania segna un passaggio importante. Siamo dentro un complesso sistema di relazioni, conflitti mai sopiti, forze in cerca di spazi e realtà che perseguono la difesa di un universo che si considera come... un'isola. Un testo fondamentale per leggere questo scenario si intitola The Geographical Pivot of History, fu scritto da uno dei padri della geopolitica, Halford John Mackinder nel 1904. Basta una mappa per capire che puoi nasconderti, ma alla storia non si sfugge:
Pianure, montagne, laghi, fiumi, mare e terra, popoli che si spostano, occupano, invadono, si riproducono. Mackinder è straordinario, ogni elemento di questo mosaico che è la storia dell'uomo si combina con la storia della Terra, la geografia, il clima. Gli studiosi di oggi, con tutto il rispetto, appaiono dei nani intellettuali. L'Eurasia è storia e cambiamento climatico, campo libero e ostacolo perenne, caldo torrido e ghiaccio, una vicenda umana grandiosa, passaggio sulla popolazioni a cavallo dell'Asia (e i vichinghi) e la loro influenza sul consolidamento (e sfaldamento) delle nazioni in divenire:
Per un migliaio di anni, una serie di popolazioni a cavallo sorte dall’Asia percorrendo l’ampio passaggio tra i Monti Urali e il Mar Caspio, hanno attraversato le distese libere della Russia meridionale e attaccato l’Ungheria, dentro il vero e proprio cuore della penisola europea, influenzando, per la necessità di opporsi a tale invasione, la storia di tutti i grandi popoli circostanti – Russi, Tedeschi, Francesi, Italiani e Greci Bizantini. Incentivare una così vigorosa e potente reazione, invece che reprimere il dissenso attraverso un dispotismo dilagante, lo si deve al fatto che la capacità di spostamento della loro potenza dipendeva dalla steppa e terminava forzatamente nelle foreste e montagne circostanti.
Una potenza nemica fu quella dei Vichinghi sulle loro imbarcazioni. Discendendo dalla Scandinavia lungo entrambe le sponde settentrionali e meridionali dell’Europa, penetrarono nell’entroterra attraverso i corsi dei fiumi. Ma la portata delle loro gesta fu limitata a causa del fatto che, in linea di massima, il loro potere si concretizzava solo nelle vicinanze degli specchi d’acqua. Pertanto le popolazioni stanziali dell’Europa si trovarono intrappolate tra due sponde – quella dei nomadi asiatici a est e quella dei pirati dal mare. Per loro stessa natura, nessuna delle minacce fu schiacciante, ed entrambe, dunque, furono incentivanti. È da sottolineare che l’influenza degli Scandinavi è stata seconda per rilevanza solamente a quella dei nomadi in quanto, sotto i loro attacchi, sia l’Inghilterra che la Francia compirono grandi passi verso le rispettive unità, mentre quella dell’Italia fu distrutta.
Il cavallo. Poi, improvvisamente, la tecnologia cambia tutto e imprime un'altra direzione alla storia che comincia a correre sulla strada ferrata:
Le ferrovie funzionano portentosamente nella steppa, perché rimpiazzano proprio la capacità di spostamento del cavallo e del cammello: una tappa dello sviluppo che qui era mancata. In materia di commercio, non deve essere dimenticato che la viabilità oceanica, peraltro piuttosto economica, solitamente implica un quadruplo spostamento delle merci – dalla fabbrica d’origine, al molo per le esportazioni, al molo per le importazioni e al magazzino nell’entroterra per la vendita al dettaglio; invece il vagone della ferrovia continentale può andare direttamente dalla fabbrica esportatrice verso il magazzino di importazione. Quindi il periferico commercio alimentare oceanico tende, a parità di condizioni, a creare un’area di penetrazione attorno ai continenti, il cui suo limite profondo coincide approssimativamente con il confine lungo la quale il costo dei quattro spostamenti delle merci, delle spese di trasporto oceanico, e delle spese di trasporto ferroviario dalla costiera limitrofa, corrisponde al costo dei due spostamenti e delle spese di trasporto ferroviario continentale. Il carbone inglese e quello tedesco in tali condizioni sono pari concorrenti in Lombardia.
Le ferrovie russe corrono liberamente per 6000 miglia da Wirballen a ovest fino a Vladivostok a est. L’esercito russo in Manciuria è una testimonianza evidente di mobilità della potenza terrestre quanto lo era l’esercito britannico in Sud Africa di quella marittima. Vero è che la ferrovia transiberiana è ancora una singola e precaria linea di comunicazione, ma sicuramente entro questo secolo tutta l’Asia verrà ricoperta da ferrovie. Gli spazi tra l’Impero Russo e la Mongolia sono così immensi e le loro potenzialità in termini di popolazione, grano, cotone, combustibile e metalli così incalcolabilmente enormi che è inevitabile che una fiorente realtà economica, più o meno lontana, potrà qui crescere in maniera inaccessibile al commercio oceanico. Esaminando questa rapida valutazione sui principali eventi storici, la permanenza inevitabile di legami geografici non risulta evidente? Non è il territorio perno della politica mondiale quell’immensa area dell’Eurasia che risulta inaccessibile alle navi, ma nell’antichità disponibile ai nomadi a cavallo, e che attualmente sta per essere ricoperta da una rete di ferrovie?
Da questi brevi colpi di penna, emerge... un'isola:
La vedete? L'Eurasia collegata e nello stesso tempo isolata, un luogo aperto e inaccessibile, un campo di forze che ha una storia antica, quella del "Cuore del Mondo". Ignorare tutto questo, ancora oggi, significa andare incontro a conseguenze inattese. Siamo di fronte a un'altra dimensione. Chissà se a Washington e a Bruxelles hanno mai letto Mackinder. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.